Libri spirito

Libri su spirito, con la parola spirito

Confessioni di un Italiano (pagina 21)
di Ippolito Nievo (estratti)

... O s'affidano a guide fallaci, alleate delle loro passioni, e bevono con compunzione lagrime spremute dagli occhi altrui: o cancellano la vita dello spirito, non sapendo che lo spirito si ridesta quandochessia a patire tutti in una volta i dolori che dovevano preparargli la strada alla morte ... Vi sono ora leggiadre donzelle e giovinotti di garbo le cui mire son tutte volte ai godimenti materiali: le comodità, le feste, le pompe sono loro soli desiderii; sola cura il danaro che provvede d'un lauto e perenne pascolo quei desiderii; perfino il loro spirito non cerca qualche nutrimento che per farsene bello agli occhi della gente, e non provar l'incommodo di dover arrossire ...
Confessioni di un Italiano (pagina 48)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Lo spirito, ella lo sa meglio di me, va sopra la lettera; ed io la assicuro, che se la lettera le comanda di andar innanzi, lo spirito invece le consiglia di dar un frego su tutto ... E fosse anche difficilissima, bisognerebbe tentarla per ubbidire allo spirito del Serenissimo Consiglio dei Dieci ... Allo spirito, si ricordi bene, non alla lettera! ...
Confessioni di un Italiano (pagina 200)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Voi avreste circondato il mio letto di catene sonanti di spettri e di demonii; vi assicuro ch'io non ci vidi altro che fantasmi benigni e velati d'una nebbia azzurra di celeste melanconia, angeli misteriosi che mestamente mi sorridevano, orizzonti profondi che s'aprivano allo spirito e nei quali senza perdersi lo spirito si effondeva, come la nuvola che si dirada a poco a poco ed empie leggiera e lucente tutti gli spazii interminati dell'etere ... Ogni spirito veggente che sale lassù risplende a cento altri spiriti colla sua luce profetica! Spiro non si acquetava di cotali conforti; egli mi tastava il polso, mi osservava ansiosamente negli occhi come vi cercasse quell'intima cagione del mio male che ai medici era sfuggita ...
Corbaccio (pagina 4)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Dico che, com'io queste parole dallo spirito udi', conoscendo il mio pericolo e la benignità del mandatore, io mi senti' venire nello animo una umiltà grandissima, la quale e l'alteza e la potenzia del mio Signore, la sua etterna stabilità e i suoi continui benificii in me conoscer mi fece, e appresso la mia viltà, la mia fragilità e la mia ingratitudine; e le infinite offese già fatte verso Colui che ora nel mio bisogno, come sempre avea fatto, senza avere riguardo al mio malvagio operare, mi si mostrava pietoso e liberale ... Dalla qual conoscenza una contrizione sì grande e pentimento mi venne delle non ben fatte cose che non solamente mi parve che gli occhi di vere lagrime e assai si bagnassero, ma che il cuore, <non> altrimenti che faccia la neve al sole, in acqua si risolvesse; per che, sì per questo e sì ancora perché poverissimo di grazie a rendere a tanti e sì alti effetti mi sentiva, per lungo spazio mi tacqui, parendomi bene che lo spirito la cagione conoscesse; ma, poi che così alquanto stato fui, ricominciai a parlare: – O bene avventurato spirito, assai bene cognosco e discerno, la mia medesima coscienza ricercando, quello essere vero che tu ragioni: ciò Dio più caro avere che noi medesimi non abbiamo; li quali colle nostre malvagie opere continuamente ci andiamo sommergendo, dov'Elli colla sua caritativa pietà sempre ne va sollevando, e le sue etterne belleze mostrando e a quelle, come benignissimo padre, ne va chiamando; ma tuttavia, sì come colui che ancora la divina bontà, a guisa che le terrene operazioni <si> fanno, vo misurando, maraviglia mi porge, sentendomi io averlo offeso molto, come Esso ora ad aiutarmi si mosse ... A cui lo spirito disse: – Veramente tu parli come uomo che ancora non mostra conosca il costume della divina bontà e che è perfettissima, et estimi così nelle sue opere essercitarsi come voi, che mortali e mobili e imperfetti sete, fate; nelle menti de' quali niuno riposo si truova, infino a tanto che gran vendetta non si vede d'ogni piccola offesa ricevuta ... – Omai addunque – disse lo spirito – poi che le tenebre alquanto ti si cominciano a partire dall'intelletto e già cessa la paura, nella quale io ti trovai, infino che 'l lume apparisca che la via da uscirci ti manifesti, d'alcuna cosa teco mi piace di ragionare; e, se la natura del luogo il patisse, io direi, in servigio di te, ché stanco ...
Corbaccio (pagina 21)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Io non mi ricordo che mai, mentre nel mortale mondo dimorasti, teco né parentado né dimesticheza né amistà alcuna io avessi già mai; e parmi essere certo che, nella regione nella quale dimori, molti sieno che amici e parenti e miei dimestichi furono, mentre vissero: per che, se di quindi alla mia salute alcuno dovea venire, perché più tosto a te che ad alcuno di quelli fu questa fatica imposta? – Alla qual domanda lo spirito rispuose: – Nel mondo dov'io sono né amico né parente né dimesticheza vi si guarda in alcuno: ciascheduno, pur che per lui alcuno bene operar si possa, è prontissimo a farlo, e senza niuno dubio ... A cui lo spirito disse: – La malvagia femina, che mia moglie fu, è tutta ad altra sollecitudine data, come puoi avere udito, che a ricordarsi di me; e a' miei figliuoli ancora nol concede l'età, ché piccoletti sono; parenti o altri non ho che di me mettano cura (non mettessono essi più in occupare quello de' pupilli da me lasciati!): e perciò alla tua liberal profferta imporrò che ti piaccia, quando di questo viluppo sarai fuori dislacciato – che con l'aiuto di Dio sarà tosto –, che tu, a consolazione di me e ad alleggiamento della mia pena, alcuna elimosina facci e facci dire alcuna messa nella quale per me si prieghi: e questo mi basterà ... Mentre lo spirito queste ultime parole dicea, a me, che ottimamente il suo desiderio ricolto avea, parve levare la testa verso levante e parvemi vedere surgere a poco a poco di sopra alle montagne uno lume, non altrimenti che, avanti la venuta del sole, si lieva nello oriente l'aurora ... Per la qual cosa dire mi parve allo spirito: – Se tempo ti paresse d'andare, io te ne priego che di quinci ci dipartiamo, per ciò che a me sono tornate le perdute forze e il buono volere; e parmi vedere la via espedita – ... A cui tutto lieto rispuose lo spirito: – Ciò mi piace: muovi e andiamo tosto; ma guarda del sentiero luminoso, che davanti ti vedi e per lo quale io anderò, tu non uscissi punto: per ciò che, se i bronchi, de' quali vedi il luogo pieno, ti pigliassero, nuova fatica ti bisognerebbe a trartene, oltre a questa, alla quale io venni; sallo Iddio se l'aiuto, ch'hai avuto al presente, impetreresti o no – ... Mossesi adunque lo spirito; e, per lo luminoso sentiero andando, verso le montagne altissime dirizò i passi suoi ...
Il colore del tempo (pagina 2)
di Federico De Roberto (estratti)

... Che cosa è la patria? Già imperando Napoleone, quando i confini dei popoli si slargano, quando gli eserciti corrono da un capo all'altro del vecchio mondo, lo «spirito europeo» della signora di Staël si sostituisce allo spirito particolare delle varie nazioni; a poco a poco, col vapore e con l'elettricità, che accorciano lo spazio ed il tempo, lo spirito «cosmopolita» si sostituisce all'europeo ... Chi parlerà allora a tutti, chi vorrà farsi intendere da tutti, dagli umili, dai semplici, dai poveri di spirito? Leone Tolstoi ...
Il colore del tempo (pagina 32)
di Federico De Roberto (estratti)

... Come disordine dello spirito, la timidezza si può chiamare attonitaggine o assenza: essa si rivela con l'impossibilità di seguire i ragionamenti altrui, o con l'incapacità di ordinare i nostri; sarebbe, in altre parole, ii contrario della presenza di spirito ... Mi sento anonimo, impersonale; ho l'occhio fiso come un morto, lo spirito perplesso e universale come il nulla o l'assoluto; sono in sospeso, sono come se non fossi…» E il male è che tutti e tre questi stati dell'animo sono coscienti ... Mettete un uomo cordiale insieme con un individuo chiuso e freddo: sarà subito intimidito; intimidito sarà un uomo di spirito dinanzi ad uno stupido ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 25)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... — Il più reo spirito che mai abbia infestato Burgfarrubach ... Il quale sorridendo un poco della paura che solo a vederla avevano avuta i fratelli più ingenui, pensò: «Non si riuscì mai a rimandare questo reo spirito all'inferno perchè non fu mai possibile trattenerlo sin alla fine degli scongiuri ... Ma in qual modo? Rompere l'ampolla dentro il convento? E se lo spirito ritornava al costume d'una volta e s'annidava or qua or là, ora a infestar questa, or quella cella, senza che un compiuto, efficace scongiuro bastasse a scacciarlo? Rompere l'ampolla all'aperto? Le sacre storie riferivano terribili esempi delle vendette che gli spiriti neri prendevano se fugati in ispazi indifesi: súbite accensioni dell'aria, per cui uomini santi rimasero paralizzati o fulminati; repentini turbini, che rapirono creature innocenti, e non si trovarono mai più; frenesie delle quali, per orrore istantaneo, degni sacerdoti infermarono la vita intera ... Ora, se per rimandare all'inferno il diavoletto, piccolo sì, ma protervo e spaventevole, bisognava fargli intendere tutto intero uno scongiuro; se lo scongiuro più efficace era quello di Sant'Ilario; se lo scongiuro di Sant'Ilario aveva efficacia certa nelle invasioni personali, l'astuzia, la vittoria stava nel trovar persona in cui allo sfuggir dalla boccia lo spirito entrasse e si compiacesse d'entrarci e di restarci ... Se non che, per evitare ogni scandalo intorno all'eredità dell'avvocato, non era da rintracciare fuori del convento la coscienza ottenebrata e laida che allo spirito soddisfacesse pienamente ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 26)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... santi, angeli, arcangeli, patriarchi, profeti, apostoli, martiri, confessori: chi gli appendeva al collo un breve coi nomi dell'Onnipotente: Hel Heloym, Sother, Emmanuel, Sabaoth, Agia, Tetragrammaton, Otheos, Athanatos, Jehova, Saday, Adonay, Homusion — e a gran segni di croce minacciava il demone e gridava: — Esci, immondo! esci, aspide e basilisco! Scorpione e iniquo spirito, vien fuori! Fuori! Ma no: lo spirito d'iniquità non usciva ... I poveri fraticelli si studiavano di operare insieme; ma lo spirito invasore pareva più possente che quello famoso di Simon mago ... Come se nulla fosse accaduto! Come se a colui non importasse nulla del gaudio che rianimava tutto il convento, dell'esultanza in cui tutti i monaci furono concordi quasi per una comune resurrezione! E allora sdegnati, essi non videro più nel dotto di Koenisberga l'angelo salvatore ma lo strumento involontario, inconscio, indegno della Provvidenza; e tanta era la foga che egli metteva a seguitar con la fastidiosa discorsa, che dubitarono lo spirito maligno si fosse trasferito dal priore in lui ...
La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 22)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)

... Laonde, se i demonj fanno cosa alcuna tale, son detti quasi mutare la forma superficiale delle cose, che son create da un solo e vero Dio, acciocchè paiano per quella mutazione essere ciò che non sono, e riferisce al tutto ogni cosa, o nello spirito imaginario, o nel demone che suppone una cosa per un'altra ... Imperocchè stima Agostino che lo spirito imaginario dell'uomo, come che egli avesse presa effigie corporea di qualche animale, appaia così essere egli a' sensi degli altri uomini; e così anco pare l'uomo di essere a sè stesso, e così giudica, che i gesti di quelli asini, e le cose fatte sotto spezie di cavallo che porti la soma, e le dispute di filosofo che discorra le cose di Platone senza corpo, e 'l negozio mutabile e vario de' lupi d'Arcadia, ed i versi d'Ulisse, che trasformano i compagni d'Ulisse, debbino attribuirsi allo spirito imaginario, al quale così paia, e la cerva essere sopposta e messa dal demonio in cambio d'Ifigenia, e gli uccelli in cambio de' compagni di Diomede ... Perchè si sa di concordia comune de' teologi, che il senso dell'uomo, e lo spirito imaginario è sottoposto alla potenza del demonio per sua natura; per essere sustanza più bassa che non è quella, e separata da ogni materia e da ogni mole corporea ...
Piccolo mondo moderno (pagina 13)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Invece il legame creduto solo d'anima conduce, a poco a poco, quando c'è l'occasione, a certe familiarità che vanno diventando più e più sensuali e preparano una sovreccitazione del corpo che si unisce alla sovreccitazione dello spirito ... Allora, in questo naturale accordo del corpo e dello spirito, il peccato pare meno vile, meno deformatore della natura umana e non genera odio e schifo dell'altra persona come nel primo caso, genera invece una più stretta unione nel male, unione superba e cieca, contenta di sè fino a che, per suo castigo, e spirito e corpo non si raffreddino ... Allora, quando dirà i Suoi desideri a Gesù, si ricordi anche, per l'ultima cosa, di questo vecchio prete tanto impedito ancora nello spirito da un miserabile corpo che decade sempre e non si dissolve mai ... Gli balenò insieme il dubbio di una impotenza della volontà contro questa disposizione fatale, imperante, dell'essere suo, il cuore gli si sollevò in un amaro "perchè" e subito si raumiliò per la riverenza dell'alto spirito vicino ...
Piccolo mondo moderno (pagina 27)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... L'ardore dello spirito non le aveva ancora penetrato il corpo ... Quindi lo spirito infusole nel sangue, la coscienza della sua superiorità intellettuale sulle persone che l'avevano guidata alla pietà, la tendenza critica del suo intelletto, le letture, le conversazioni di uomini coltissimi e irreligiosi, la incredulità conosciuta dei genitori che pure la mandavano a messa, ai sacramenti, e le regalavano libri di preghiera, tutto questo insieme l'aveva condotta a una specie di sereno fatalismo, dall'alto del quale i dogmi cristiani, Iddio, la immortalità dello spirito le parevano illusioni gentili, nobili, anche utili a coloro che non possedessero come lei nella propria natura il senso della dignità morale, i suoi freni e i suoi stimoli ... Perchè si era ella innamorata di Maironi? Per i pregi del viso e dello spirito? No, per un che negli occhi suoi ...
Ricordi di Parigi (pagina 34)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ed è italiano anche in questo, che ha la nostra causticità genuina, consistente più nella cosa che nella parola, e non il vero spirito francese ... In fondo, chi non vede chiaramente che è una guerra che certe facoltà dello spirito fanno ad altre facoltà? Emilio Zola, non men degli altri, non fa che tirar l'acqua al suo mulino, Egli dirà, per esempio, che la tragedia greca è realistica, e che non si deve descrivere che quello che si vede o che s'è visto, e che quando si mette un albero sulla scena, dev'essere un albero vero; e forse, in cuor suo, sorriderà di queste affermazioni ... E s'affatica a sgombrarsi il passo colla critica, battendo in breccia la commedia alla moda, _la comédie d'intrigue, ce joujou donné au public, ce jeu de patience, che egli vorrebbe ricondurre alla forma antica, alla comicità di buona lega, la quale consiste tutta nei tipi e nelle situazioni, e non in quello spirito fouetté en neige, rélevé d'une pointe de musc, che piace per la novità, e che non saprà più di nulla fra cinque anni; ai caratteri largamente sviluppati in un'azione semplice e logica, alle analisi libere e profonde, e ai dialoghi sciolti da ogni convenzione; a una forma insomma, in cui possano spiegarsi e prevalere le sue forti facoltà di romanziere ... Ha trovato il mio spirito grossolano! Diavolo! Come si fa a sopportare la franchezza d'un uomo che viene avanti con un stile diretto e che chiama le cose col loro nome? Già, il sapore dell'antico racconto francese non si sente più; non si capiscono più quei tipi: io avrei dovuto mettere un avviso a stampa sulla schiena dei miei personaggi ...
Ricordi di Parigi (pagina 36)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Il delitto clamoroso, il re che passa, l'astro che si spegne, la gloria che sorge, la solennità scientifica, il libro nuovo, il nuovo quadro, il nuovo scandalo, le grida di stupore e le alte risate di Parigi, si succedono così rapidamente che non c'è neppur il tempo di voltarsi a dare uno sguardo a ogni cosa; e siamo costretti a difendere faticosamente la nostra libertà di spirito, se vogliamo attendere a un qualsiasi lavoro ... In capo a pochi giorni ci troviamo nelle condizioni d'ogni buon «borghese» parigino: scambiamo cioè per dottrina e per spirito nostro tutta la dottrina e tutto lo spirito che ci corre intorno, tanto sentiamo nel serra serra di quella moltitudine che si rimescola vertiginosamente, il calore e il palpito della vita di tutti ... Abbiamo già dinanzi un altro ideale di vita, da quello che avevamo arrivando, più facile allo spirito, più difficile alla borsa, verso il quale la nostra coscienza ha già fatto, prima che ce n'accorgiamo, mille piccole transazioni codarde ...
Ricordi di Parigi (pagina 38)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Hanno spirito: ce lo cantano in tutti i tuoni, ed è vero ... Hanno un ricchissimo corredo di proposizioni e di giri di frase, arguti, svelti, elasticissimi, con cui se la cavano dalle strette più difficili, e tagliano la parola a uno spirito più profondo ma meno destro ... Ci son certi ingredienti e un certo meccanismo per distillare quello spirito, che una volta scoperti, è finita, come delle botte «di riserva» degli schermitori ...