Libri spago
Libri su spago, con la parola spago
Decameron (pagina 127)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 8 Un diviene geloso della moglie, e ella, legandosi uno spago al dito la notte, sente il suo amante venire a lei; il marito se n'accorge, e mentre seguita l'amante la donna mette in luogo di sé nel letto un'altra femina, la quale il marito batte e tagliale le trecce, e poi va per li fratelli di lei; li quali, trovando ciò non esser vero, gli dicono villania ... E a fare che ella il sentisse quando venuto fosse, in guisa che persona non se ne accorgesse, divisò di mandare uno spaghetto fuori della finestra della camera, il quale con l'un de' capi vicino alla terra aggiugnesse, e l'altro capo mandatol basso infin sopra 'l palco e conducendolo al letto suo, quello sotto i panni mettere, e quando essa nel letto fosse, legallosi al dito grosso del piede; e appresso mandato questo a dire a Ruberto, gl'impose che, quando venisse, dovesse lo spago tirare, e ella, se il marito dormisse, il lascerebbe andare e andrebbegli a aprire; e se egli non dormisse, ella il terrebbe fermo e tirerebbelo a sé, acciò che egli non aspettasse ... Ultimamente, continuando costoro questo artificio così fatto, avvenne una notte che, dormendo la donna e Arriguccio stendendo il piè per lo letto, gli venne questo spago trovato; per che, postavi la mano e trovatolo al dito della donna legato, disse seco stesso: “Questo dee essere qualche inganno ... ” E avvedutosi poi che lo spago usciva fuori per la finestra, l'ebbe per fermo: per che, pianamente tagliatolo dal dito della donna, al suo il legò e stette attento per vedere quel che questo volesse dire ... Né stette guari che Ruberto venne e tirato lo spago, come usato era, Arriguccio si sentì; e non avendoselo ben saputo legare, e Ruberto, avendo tirato forte e essendogli lo spago in man venuto, intese di doversi aspettare; e così fece ... La donna, come Arriguccio aprì la camera svegliatasi e trovatosi tagliato lo spago dal dito, incontanente s'accorse che il suo inganno era scoperto: e sentendo Arriguccio esser corso dietro a Ruberto, prestamente levatasi, avvisandosi ciò che doveva potere avvenire, chiamò la fante sua, la quale ogni cosa sapeva, e tanto la predicò, che ella in persona di sé nel suo letto la mise, pregandola che senza farsi conoscere quelle busse pazientemente ricevesse che Arriguccio le desse, per ciò che ella ne le renderebbe sì fatto merito, che ella non avrebbe cagione donde dolersi ...
|
|