Libri sole
Libri su sole, con la parola sole
Confessioni di un Italiano (pagina 255)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tanto sembra spento il lumicino al cospetto del sole, come la lucciola che si perde nella nebbia ... Ho misurato coi brevi miei giorni il passo d'un gran popolo; e quella legge universale che conduce il frutto a maturanza, e costringe il sole a compiere il suo giro, mi assicura che la mia speranza sopravviverà per diventar certezza e trionfo ... O primo ed unico amore della mia vita, o mia Pisana, tu pensi ancora, tu palpiti, tu respiri in me e d'intorno a me! Io ti veggo quando tramonta il sole, vestita del tuo purpureo manto d'eroina, scomparir fra le fiamme dell'occidente, e una folgore di luce della tua fronte purificata lascia un lungo solco per l'aria quasi a disegnarmi il cammino ...
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Decameron (pagina 71)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Le quali cose io apertissimamente confesso, cioè che voi mi piacete e che io m'ingegno di piacere a voi: e domandogli se di questo essi si maravigliano, riguardando, lasciamo stare gli aver conosciuti gli amorosi basciari e i piacevoli abbracciari e i congiugnimenti dilettevoli che di voi, dolcissime donne, sovente si prendono, ma solamente a aver veduto e veder continuamente gli ornati costumi e la vaga bellezza e l'ornata leggiadria e oltre a ciò la vostra donnesca onestà; quando colui che nudrito, allevato, accresciuto sopra un monte salvatico e solitario, infra li termini d'una piccola cella, senza altra compagnia che del padre, come vi vide, sole da lui disiderate foste, sole adomandate, sole con l'affezion seguitate ...
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Decameron (pagina 146)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il sole, il quale era ferventissimo essendo già al mezzogiorno salito, feriva alla scoperta e al diritto sopra il tenero e dilicato corpo di costei e sopra la sua testa, da niuna cosa coperta, con tanta forza, che non solamente le cosse le carni tanto quanto ne vedea ma quelle minuto minuto tutte l'aperse; e fu la cottura tale, che lei che profondamente dormiva costrinse a destarsi ... E così essendo dal caldo inestimabile, dal sole, dalle mosche e da' tafani, e ancor dalla fame ma molto più dalla sete e per aggiunta da mille noiosi pensieri angosciata e stimolata e trafitta, in piè drizzata cominciò a guardare se vicin di sé o vedesse o udisse alcuna persona, disposta del tutto, che che avvenire ne gli dovesse, di chiamarla e di domandare aiuto ... ” Ben conobbe lo scolare alla voce la sua debolezza e ancor vide in parte il corpo suo tutto riarso dal sole, per le quali cose e per gli umili suoi prieghi un poco di compassione gli venne di lei; ma non per tanto rispose: “Malvagia donna, delle mie mani non morrai tu già, tu morrai pur delle tue, se voglia te ne verrà; e tanta acqua avrai da me a sollevamento del tuo caldo, quanto fuoco io ebbi da te a alleggiamento del mio freddo ... ” “O misera me!” disse la donna “queste bellezze in così fatta guisa acquistate dea Idio a quelle persone che mal mi vogliono; ma tu, più crudele che ogni altra fiera, come hai potuto sofferire di straziarmi a questa maniera? Che più doveva io aspettar da te o da alcuno altro, se io tutto il tuo parentado sotto crudelissimi tormenti avessi uccisi? Certo io non so qual maggior crudeltà si fosse potuta usare in un traditore che tutta una città avesse messa a uccisione, che quella alla qual tu m'hai posta a farmi arrostire al sole e manicare alle mosche: e oltre a questo non un bicchier d'acqua volermi dare, che a' micidiali dannati dalla ragione, andando essi alla morte, è dato ber molte volte del vino pur che essi ne domandino ...
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La divina commedia (pagina 41)
di Dante Alighieri (estratti)
... XXVI Mentre che sì per l'orlo, uno innanzi altro,
ce n'andavamo, e spesso il buon maestro
diceami: "Guarda: giovi ch'io ti scaltro";
feriami il sole in su l'omero destro,
che già, raggiando, tutto l'occidente
mutava in bianco aspetto di cilestro;
e io facea con l'ombra più rovente
parer la fiamma; e pur a tanto indizio
vidi molt'ombre, andando, poner mente ... Poi, come grue ch'a le montagne Rife
volasser parte, e parte inver' l'arene,
queste del gel, quelle del sole schife,
l'una gente sen va, l'altra sen vene;
e tornan, lagrimando, a' primi canti
e al gridar che più lor si convene;
e raccostansi a me, come davanti,
essi medesmi che m'avean pregato,
attenti ad ascoltar ne' lor sembianti ... XXVII Sì come quando i primi raggi vibra
là dove il suo fattor lo sangue sparse,
cadendo Ibero sotto l'alta Libra,
e l'onde in Gange da nona rïarse,
sì stava il sole; onde 'l giorno sen giva,
come l'angel di Dio lieto ci apparse ...
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La divina commedia (pagina 46)
di Dante Alighieri (estratti)
... E più corusco e con più lenti passi
teneva il sole il cerchio di merigge,
che qua e là, come li aspetti, fassi,
quando s'affisser, sì come s'affigge
chi va dinanzi a gente per iscorta
se trova novitate o sue vestigge,
le sette donne al fin d'un'ombra smorta,
qual sotto foglie verdi e rami nigri
sovra suoi freddi rivi l'alpe porta ... Fatto avea di là mane e di qua sera
tal foce, e quasi tutto era là bianco
quello emisperio, e l'altra parte nera,
quando Beatrice in sul sinistro fianco
vidi rivolta e riguardar nel sole:
aguglia sì non li s'affisse unquanco ... E sì come secondo raggio suole
uscir del primo e risalire in suso,
pur come pelegrin che tornar vuole,
così de l'atto suo, per li occhi infuso
ne l'imagine mia, il mio si fece,
e fissi li occhi al sole oltre nostr'uso ... Io nol soffersi molto, né sì poco,
ch'io nol vedessi sfavillar dintorno,
com' ferro che bogliente esce del foco;
e di sùbito parve giorno a giorno
essere aggiunto, come quei che puote
avesse il ciel d'un altro sole addorno ...
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Giambi ed Epodi (pagina 7)
di Giosuè Carducci (estratti)
... Deh come cavalca su gli omeri fieri De' baldi lancieri – la vostra virtù! O sole di luglio, tra i marmi latini A gli aurei spallini – lusinghi anche tu ... Ei la gloria e il valore, egli le scuole E l'armi, ei l'arte ed ei la verità, Egli era tutto in tutti: egli era il sole Che il mondo illustra, e non s'accorge e sta ... Vengo di notte perché il dottor Lanza Teme i colpi di sole: Ei vuol tener la debita osservanza In certi passi, e vuole Che non si sbracci in Roma da signore Oltre certi cancelli: Deh, non fate, oche mie, tanto rumore, Che non senta Antonelli ...
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Giambi ed Epodi (pagina 9)
di Giosuè Carducci (estratti)
... Poi, se un puttin di marmo avvien che mostri Qualcosellina al sole, Protesterete con furor d'inchiostri, Con fulmin di parole ... Da i vichi umbri che foschi tra le gole De l'Apennino s'amano appiattare; Da le tirrene acròpoli che sole Stan su i fioriti clivi a contemplare; Da i campi onde tra l'armi e l'ossa arate La sventura di Roma ancor minaccia; Da le ròcche tedesche appollaiate Sì come falchi a meditar la caccia; Da i palagi del popol che sfidando Surgon neri e turriti incontro a lor; Da le chiese che al ciel lunghe levando Marmoree braccia pregano il Signor; Da i borghi che s'affrettan di salire Allegri verso la cittade oscura, Come villani ch'hanno da partire Un buon raccolto dopo mietitura; Da i conventi tra i borghi e le cittadi Cupi sedenti al suon de le campane Come cucùli tra gli alberi radi Cantanti noie ed allegrezze strane; Da le vie, da le piazze gloriose, Ove, come del maggio ilare a i dì Boschi di querce e cespiti di rose, La libera de' padri arte fiorì; Per le tenere verdi mèssi al piano, Pe' vigneti su l'erte arrampicati, Pe' laghi e' fiumi argentei lontano, Pe' boschi sopra i vertici nevati, Pe' casolari al sol lieti fumanti Tra stridor di mulini e di gualchiere, Sale un cantico solo in mille canti, Un inno in voce di mille preghiere: – Salute, o genti umane affaticate! Tutto trapassa e nulla può morir ... – Che è che splende su da' monti, e in faccia Al sole appar come novella aurora? Di questi monti per la rosea traccia Passeggian dunque le madonne ancora? Le madonne che vide il Perugino Scender ne' puri occasi de ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 4)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Allodole trillavano invisibili contro il sole; cincie e lui si chiamavano, mai stanchi, d'albero in albero; le passere frullavano a frotte ... E al sole la dolcezza dell'aria faceva ricordare i giorni più tristi, ma passati per sempre ... Pallidamente, il sole intiepidiva l'aria invernale ... E il prete si mise a sedere sul gradino per riscaldarsi un poco al sole e quasi per rischiararsi lui pure dentro, nell'animo, che una commozione strana conturbava: di letizia amareggiata da un prossimo timore; di gioia impedita da una persistente gravezza ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 5)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Lì dinanzi le foglioline dell'erba tremarono, piegarono, brillarono inargentate nel riflettere il sole che or sì or no le colpivano a pieno ... Bene incappottata di piume, cercò luogo da far covino al sole, e, sbattute le ali, si beò della polvere che le fumava dintorno ... Il sole risplendeva libero, ora, d'ogni velame; con raggi vibranti di vita inesausta rianimava tutte le cose intirizzite, assopite, stinte, spogliate, strinate dal freddo, e ai suoi raggi correva in tutto, sensibilmente, una aspettazione benefica: di fronde e foglie negli alberi, di acque chiare nel rio, di fiori tra l'erba, di spiche sulla costa, di grappoli nella vigna, di opere e di canti agli uomini ... Un crollo, uno schianto dell'universo; e il sole rosso, di sangue ... L'Assunta, che rincasava con una grembiulata di duri radicchi e d'ispide cicerbite, credendo che il curato dormisse, lo sgridò: — Dorme al sole? Fa male ...
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L'amore che torna (pagina 20)
di Guido da Verona (estratti)
... rivide il sole, i tetti, le chiese, le foreste, il cielo, confusamente, come in un barbaglio d'ombra e di luce; poi, quando potè discernere, vide Elena, in piedi, che si annodava il velo ... Veniva un gran sole da quel pomeriggio d'autunno, e lì, nella camera sgombrata, i mobili di noce mandavano luccicori fermi; la coltre disfatta era traversata in lungo da una striscia di sole, che sopra vi poltriva come una pigra e scintillante nudità ... Trascorsero in tal modo il mite inverno, e Febbraio venne, che, tra quel sole, odorava di primavera ...
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L'amore che torna (pagina 26)
di Guido da Verona (estratti)
... Dai poggioli aperti entrava un sole giocondo; i glicini assalivano le ringhiere, il letto pareva riscintillasse d'aurora, i suoi capelli splendevano, la sua pelle sapeva d'essenza di rose ... Qua e là, per i meandri degli alberi, si vedeva il sole tessere un gioco molteplice sui tappeti muscosi, quando il vento s'inoltrava nei rami con folate improvvise ... Chiusi gli occhi e rividi come in sogno la piccola sala di Edoarda, quale mi apparve nell'ultimo giorno, con quella striscia di sole che pertugiava dalle cortine, movendo la sua palpitazione luminosa intorno alle pareti, ai mobili ed ai ...
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L'amore che torna (pagina 29)
di Guido da Verona (estratti)
... Pareva che una schiera di uomini scorazzanti avesse invasi tutti i giardini, disfatte le aiuole, vuotate le serre, depredati gli orti, mietuto nelle campagne, tagliato nelle selve, divelto dall'argine dei fiumi, nel grembo delle valli e su l'aprica montagna per raccogliere in quella piazza tutto ciò che la primavera ed il sole avevano saputo esprimere di colorito e di olezzante dalla instancabile generazione della terra ... Nel tripudio e nel sole di quella piazza invasa un'anima vasta e quasi umana pareva espandersi da quelle innumerevoli agonìe, dicendo con una suprema estasi di profumo l'ansia che i fiori avevano di suggere le linfe della terra, di accogliere più sole, più rugiada, più vento, per palpitare, per aprirsi e ridere, per generare un seme fecondo ... Filtrava per le vaste invetriate una chiarità contemplativa nel tempio, e tra i vapori degli incensi aromatici una lama di sole fendeva obliquamente lo spazio come un'evangelica spada ...
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L'amore che torna (pagina 59)
di Guido da Verona (estratti)
... La stanza era piena di sole; anche la coltre, i cuscini, gli abiti sparsi, le camice fresche di stiratura, i libri scompigliati, le boccette de' profumi, l'avorio dei pettini, le scatole, i gingilli, tutte le cose che si preparano a chi va via, tutto brillava, mandava una luce vivissima in quel giocondo sole ... Ed i suoi capelli anche; i suoi capelli, quando si abbassavano verso il fondo del baule, traversando una striscia di sole, davano qualche lampo di straordinaria luce ... Stando così, un po' curva, con le mani poggiate su l'abito, la sua faccia splendeva interamente nella obliqua striscia di sole ... Sedetti sul letto, fra gli abiti e le biancherie, nel sole ...
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L'amore che torna (pagina 77)
di Guido da Verona (estratti)
... è tutto! E andammo a lato, in silenzio, per qualche centinaio di metri, io guardando sopra il collo della mia cavalcatura la bella campagna che si stendeva sino al confuso inazzurrare dei monti ed il sole felice che a perdita d'occhio vi scintillava, ella, di tratto in tratto, sollevando il viso di sotto il velo, come per osservarmi di sfuggita ... — Oh, il coraggio in questi casi gli uomini lo trovano sempre! Lontano, lontano, i corni da caccia squillavano a distesa nell'aria piena di sole; veniva per la terra sonora un rumore di galoppi distanti ... Il sole, battendole in faccia, dorava il suo pallore ... Una stupenda gioia mi rise nell'anima, e d'improvviso mi sembrò che tutto quanto, all'intorno, girasse, girasse, in una vertigine di sole ...
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L'amore che torna (pagina 88)
di Guido da Verona (estratti)
... Una di gramaglie veste, ma l'altra è vestita di sole, perchè i suoi capelli conservano quel colore indefinibile dell'oro antico e del bronzo, che fascia il suo volto fermo in un velo di scintillante oscurità ... » Ma perchè indugiarmi a discorrere con te, o becchino che mi sei ancor distante, quando la vita è tuttora bella, ed in queste giornate di sole Roma splende, quasi fosse un mosaico di gioielli, e sembra tuttavia la città miracolosa dove il destino d'un uomo, la sua giovinezza, i suoi liberi sogni possono ad ogni giorno rifiorire? Orsù amici! Sono ancora quel patrizio romano che vi stupiva con le sue liberalità; ho ancora banchetti sontuosi da offrire all'ingordigia dei parassiti, lucenti sale da schiudere agli ozi delle mie clientele; ho ancora eleganze da insegnare, denaro da spendere, ottimi cavalli da cavalcare, magnifici cocchi sui quali trascinarvi nei viali delle profumate ville romane, mentre lontano, al vento, si disperderà in un leggero nembo di polvere il confuso rumor d'applausi e l'ira delle attonite platee ... Il feudo è risorto; le terre, libere d'ogni gravezza, ricomperate o rivendicate, biondeggiano di folte messi e maturano vigne al sole; ancora, quando passo, calco la terra mia ...
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La vita comincia domani (pagina 3)
di Guido da Verona (estratti)
... Ed ecco si udì per la sala terrena il passo ancor veloce di mamma Francesca, la quale apparve sul loggiato, e riparandosi gli occhi dal sole disse: — Buon giorno, bambina! — Buon dì! — rispose Maria Dora ... I suoi capelli eran pieni d'un'ombra luminosa, d'un foco buio, quasi avessero due luci, come le foglie dei tralci vendemmiati, quando, asperse di rugiada mattutina, brillano, d'autunno, al sole ... Poi camminò verso l'invetriata e si sporse, guardando nel mattino chiaro, verso le cose libere, che vivevan splendenti nella beatitudine del sole; tese le braccia con un atto fervido, esclamando: — Che bel sole! che bella primavera! Non vai a caccia, papà? — Aspetto Maurizio ... Era un giovine di men che trent'anni, d'alta corporatura, nodoso, erto, con la faccia riarsa dal sole, bello e ruvido nella sua forza ...
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La vita comincia domani (pagina 8)
di Guido da Verona (estratti)
... non sacrificatevi per me! Con questo bel sole, immagino che avrete certo voglia di fare una lunga passeggiata ... Udirono il passo di Andrea lontanarsi per il giardino, e rimasero soli nella sala terrena, egli seduto presso la finestra, ella presso il cembalo, con una lunga striscia di sole, piena di pulviscolo, tra loro ... Entrambi fissarono gli occhi su quella striscia polverosa di sole, dove s'agitava un microcosmo infuriato, una specie di convulsione continua che non faceva rumore, come le tempeste dell'anima ... Ora, non veduto da lei, dietro quel velo di sole, Giorgio abbandonò il capo su la spalliera della poltrona e rimase immoto a contemplarla ... Traverso quel raggio la sua capigliatura prendeva tutt'intorno la chiarità stessa del sole, mentre nel mezzo era fosca e folta, con riflessi color del mogano, come un caldo velluto ... I suoi occhi erano spenti, la bocca s'appesantiva; ne' suoi radi capelli, traendone un luccicore quasi umido, penetrava il sole ...
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La vita comincia domani (pagina 11)
di Guido da Verona (estratti)
... Perchè la voleva contendere ad un altro amore, se questo amore nasceva in lei, necessario e spontaneo come il suo profumato respiro? Perchè voleva dilungare la sua squallida ombra nel loro invisibile sole? A queste riflessioni, un riso amaro di sarcasmo gli echeggiò dentro l'anima, senza salirgli fino alle labbra, mentre i suoi occhi smorti fissavano con una specie d'incantamento la bella creatura femminile, avviluppata in quel manto di sole che la ingloriava, che pareva splendere da lei, essere il colore della sua bellezza, il raggio della sua tutta ingemmata carne ... Quel sole! ... che macchia faceva quel sole! che barbaglio insostenibile, che incendio giallo su tutte le cose circostanti! ... Cos'erano? Forse quelle grandi rose gialle, cáriche di profumo e di pólline, che parevano d'un tratto roteare nella striscia di sole, incendiarsi, ardere? Le rose, o i suoi capelli scintillanti, o il braccialetto d'oro che le balenava al polso, o tutta la sua materia giovine e viva, cárica di profumo anch'essa, di pólline e di voluttà? ... E in quella specie di torpore, mentre vedeva dietro il velo delle palpebre quel polverìo luminoso del sole, risentì, quasi per una evocazione fisica, sotto le narici un poco ansanti fluttuare l'odor femineo di lei, quell'odore soave che l'accerchiava come un malefizio, che intorbidava un poco l'aria come la fragranza eccessiva d'un fiore, che l'ubbriacava talvolta, nella sua debolezza di malato, come una droga troppo forte ... il sole ... troppo sole ...
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La vita comincia domani (pagina 12)
di Guido da Verona (estratti)
... Non vedeva più lei, nè la striscia di sole che ora inondava la stanza d'una sfrenata luce, nè il gran mazzo di rose gialle ch'ell'aveva ordinate nei vasi, lentamente, ad una ad una ... Dov'era? Non súbito la vide: quell'irruenza del sole pomeridiano faceva della stanza una prigione infiammata, traeva da tutte le cose un fulgore insostenibile, simile quasi ad un frastuono assordante ... Poi la vide: stava seduta dinanzi al cembalo, con la testa china, il mento piegato sul petto, una mano su la tastiera, l'altra posata sul grembo, quasi affondata nella gonna scura; ed ella medesima era coperta d'ombra fino alle ginocchia, ma con il busto avvolto dal sole come dalle spirali d'una fiamma che divampandole intorno al capo, quasi alla sommità d'una torcia, le sprigionava dagli accesi capelli un volo di pulviscoli d'oro ... — Ci tenete, proprio? — Ma, certo! — Ebbene, volevo dirvi: — Cognatina, è il sole che splende, o siete voi, con i vostri capelli, che mettete tanto oro nel mattino? — Questo è il complimento; vi piace? — Per bacco! — ella fece con arguzia; — davvero è fino: fino come un madrigale ...
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La vita comincia domani (pagina 79)
di Guido da Verona (estratti)
... Quanto sole, quanto sole a perdita d'occhio, su la magnificenza della vita! ... C'è troppo sole ...
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Libro proibito (pagina 9)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... —Dalle nuvole rotte
Il sole ad intervalli
In berretta da notte
Mette fuori la faccia stralunata,
Sbadigliando di noja—
E frattanto, di neve disgelata
Sgocciola la tettoia,
Come il nasuccio d'uno scolaretto
Che smarrì il fazzoletto ... —Se scendo all'orticello,
Cui bieco irride il sole,
Le assiderate aiuole
Mi chieggono un mantello… ...
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Libro proibito (pagina 11)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... sole della libertà ... I cittadini che, allettati da quel sole allegorico, erano usciti senza ombrello, rientravano la sera cogli abiti inzuppati ... —In quella piovosa giornata, nella quale, come ho detto, il sole della libertà illuminava per la prima volta le aguglie del nostro Duomo, io possedeva due lire e pochi centesimi ... —Il sole della libertà non cessava di splendere sull'Italia—ma la mia camera, ve ne do parola, era oscura come la coscienza di un fornitore di armata ... * * * Non importa—pensava io, ravvolgendomi fra le coltri—questo benedetto sole della libertà è pure comparso stamane—si può bene, per una notte, far a meno delle candele… ... Nella via non rimanevano che tre sole finestre opache—tre finestre
serrate sdegnosamente dalle griglie… ... » Queste riflessioni mi conducevano mio malgrado ad un nefando parallelo fra il così detto sole della libertà e la così detta ombra delle forche… ...
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Marocco (pagina 23)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Si dicono cose ammirabili del grande amore che nutre l’arabo per il cavallo, l’animale prediletto del profeta; si dice che lo considera come un essere sacro; che ogni mattina, al levar del sole, gli mette la mano destra sulla testa, mormorando: bismillah! (nel nome di Dio!) e si bacia poi la mano, che crede santificata da quel contatto; che gli prodiga ogni sorta di cure e di carezze ... Ma questo suo grande amore, per quello ch’io vidi, non gl’impedisce di lacerargli i fianchi senza bisogno, di lasciarlo esposto al sole quando potrebbe ripararlo all’ombra, di condurlo a bere, a un’ora di cammino, colle zampe legate, di esporlo dieci volte al giorno, per puro spasso, a spezzarsi le gambe, e infine di trascurare la bardatura in maniera che il più diligente di loro, messo in un reggimento di cavalleria europea, passerebbe sei mesi dell’anno in prigione ... I soli che dormissero erano gli arabi, coricati la maggior parte al sole, con una processione di bestiaccie addosso ... Vaste pianure ondulate, coperte qui di grano, là d’orzo, più oltre di stoppia gialla, altrove d’erba e di fiori; qualche tenda nerastra e qualche tomba di santo; di tratto in tratto una palma; di miglio in miglio tre o quattro cavalieri che si riunivano alla scorta; una solitudine immensa, un sereno purissimo, un sole abbagliante: sono gli appunti che trovo nel mio quaderno intorno alla seconda marcia del cinque maggio ...
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Marocco (pagina 71)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Il sole tramontò quella sera sotto un padiglione immenso di nuvole color d’oro e di bragia, e lanciando rasente la pianura i suoi ultimi raggi sanguigni, calò dietro la linea diritta dell’orizzonte come un enorme disco rovente che si sprofondasse nelle viscere della terra ... E la notte fece freddo! La mattina, al levar del sole, eravamo già sulla riva sinistra del Sebù, nel medesimo punto dove l’avevamo passato venendo da Tangeri; e appena giunti, vedevamo comparire sulla riva opposta, accompagnato dai suoi ufficiali e dai suoi soldati, il simpatico governatore Sid-Bekr-el-Abbassi, colla stessa cappa bianca e collo stesso cavallo nero bardato di color celeste, con cui ci s’era presentato la prima volta ... Ma non essendosi trovato, forse perchè non c’era, il tesoro che si cercava, e persistendo il Sultano a credere che ci fosse, e che il prigioniero non lo volesse rivelare, questo non aveva più rivisto la luce del sole ed era forse condannato a morire in prigione ... Il Governatore o il Pascià a cui il Sultano ha posto gli occhi addosso, è chiamato, in forma amichevole, a Fez o a Marocco, oppure arrestato improvvisamente, di notte, da un drappello di soldati imperiali che lo conducono a marcie forzate alla capitale, legato supino sulla groppa d’una mula, colla testa spenzoloni e il viso rivolto al sole ...
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Mattinate napoletane (pagina 4)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Ma nel cielo affollato di nuvoloni, qua o là dei chiarori scialbi si facevano nel lontano, ove il sole all'estremo lembo in fine della collina di Posillipo, rompeva a fatica le nuvole ... GLI AMICI Nel maggio, mentre al più piccolo alito di vento le rose tenerissime concedono le foglie loro, disseminandole appiè d'un amoroso mandorlo ancora in fiore, mentre da per tutto ov'è collina, o giardino, o praticello passeggiano gravemente al sole gli scarabei e sbadigliano, alta la testa viperina, le lucertole verdi, mentre il bosco è tutto in chiacchiere di uccelli gelosi e si spande per la fresca campagna l'indefinibile susurro degli insetti e una scia d'argento solca, sul cammino lentissimo della lumaca, un muretto nell'orto, mentre tutto questo, ch'è poesia dolcissima nell'aria buona o dolce, succede lontano dalla città romorosa, qui la prosa cittadina va trascinando per le vie cenci e magre suppellettili borghesi, sciorinati al sole di maggio tra il polverio, le bestemmie dei facchini o il loro copioso sudore di bestie affaticate ... Il lettuccio, la spinetta antica, la poltrona favorita, il boccaletto a fiori, ove così spesso l'amata ha bevuto i pensieri dell'amante, il misero lume a petrolio onde furono rischiarate, presso agli esami, le veglie laboriose d'uno studente di medicina, la gran seggiola a ruote d'un paralitico, il canterano da' foderi cigolanti in fondo ai quali ammucchiò tutto un tranquillo epistolario amoroso la fiamma d'un impiegato alla Ferrovia, lo spiumaccino invernale, ricordo della povera mamma morta, che usava di tenerlo sui piedi—tutto ciò passa innanzi agli occhi, nel sole, e cammina, e muta posto e va altrove, e passa da una luce d'un quinto piano all'oscurità di un pianterreno, o dal buio al sole, chi sa dove, chi sa dopo che amari rimpianti, e scompare ...
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Novelle rusticane (pagina 4)
di Giovanni Verga (estratti)
... Il povero compare Cosimo aveva tutto ciò davanti agli occhi, mentre andava accanto alla baia colla mano sulla stanga, e l'abito della Madonna fra le labbra, che si raccomandava a Dio, come fosse in punto di morte, mentre tutta la carovana, col Re, la Regina e i soldati, si era messa in viaggio in mezzo alle grida e allo scampanìo, e allo sparare dei mortaletti che si udivano ancora dalla pianura; talché quando furono arrivati giù nella valle, in cima al monte si vedeva ancora la folla nera brulicare al sole come se ci fosse stata la fiera del bestiame nel piano di San Giacomo ... A che gli giovava il sole e la bella giornata a compare Cosimo? se ci aveva il cuore più nero del nuvolo, e non si arrischiava di levare gli occhi dai ciottoli su cui le mule posavano le zampe come se camminassero sulle uova; né stava a guardare come venissero i seminati, né a rallegrarsi nel veder pendere i grappoli delle ulive, lungo le siepi, né pensava al gran bene che aveva fatto tutta quella pioggia della settimana, ché gli batteva il cuore come un martello soltanto al pensare che il torrente poteva essere ingrossato, e dovevano passarlo a guado! Non si arrischiava a mettersi a cavalcioni sulle stanghe, come soleva fare quando non portava la sua Regina, e lasciarsi cadere la testa sul petto a schiacciare un sonnellino, sotto quel bel sole e colla strada piana che le mule l'avrebbero fatta ad occhi chiusi; mentre le mule che non avevano giudizio, e non sapevano quel che portassero, si godevano la strada piana ed asciutta, il sole tiepido e la campagna verde, scodinzolavano e scuotevano allegramente le sonagliere, che per poco non si mettevano a trottare, e compare Cosimo si sentiva saltare lo stomaco alla gola dalla paura soltanto al vedere mettere in brio le sue bestie, senza un pensiero al mondo né della Regina, né di nulla ... Don Licciu Papa Le comari filavano al sole, e le galline razzolavano nel pattume, davanti agli usci, allorché successe un gridìo, un fuggi fuggi per tutta la stradicciuola, che si vide comparire da lontano lo zio Masi, l'acchiappaporci, col laccio in mano; e il pollame scappava schiamazzando, come se lo conoscesse ...
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Novelle rusticane (pagina 8)
di Giovanni Verga (estratti)
... Vi nasce e vi muore il sole di brace, e la luna smorta, e la Puddara, che sembra navigare in un mare che svapori, e gli uccelli e le margherite bianche della primavera, e l'estate arsa; e vi passano in lunghe file nere le anitre nel nuvolo dell'autunno, e il fiume che luccica quasi fosse di metallo, fra le rive larghe e abbandonate, bianche, slabbrate, sparse di ciottoli; e in fondo il lago di Lentini, come uno stagno, colle sponde piatte, senza una barca, senza un albero sulla riva, liscio ed immobile ... È che la malaria v'entra nelle ossa col pane che mangiate, e se aprite bocca per parlare, mentre camminate lungo le strade soffocanti di polvere e di sole, e vi sentite mancar le ginocchia, o vi accasciate sul basto della mula che va all'ambio, colla testa bassa ... Invano Lentini, e Francofonte, e Paternò, cercano di arrampicarsi come pecore sbrancate sulle prime colline che scappano dalla pianura, e si circondano di aranceti, di vigne, di orti sempre verdi; la malaria acchiappa gli abitanti per le vie spopolate, e li inchioda dinanzi agli usci delle case scalcinate dal sole, tremanti di febbre sotto il pastrano, e con tutte le coperte del letto sulle spalle ... Laggiù, nella pianura, le case sono rare e di aspetto malinconico, lungo le strade mangiate dal sole, fra due mucchi di concime fumante, appoggiate alle tettoie crollanti, dove aspettano coll'occhio spento, legati alla mangiatoia vuota, i cavalli di ricambio ... La sera, appena cade il sole, si affacciano sull'uscio uomini arsi dal sole, sotto il cappellaccio di paglia e colle larghe mutande di tela, sbadigliando e stirandosi le braccia; e donne seminude, colle spalle nere, allattando dei bambini già pallidi e disfatti, che non si sa come si faranno grandi e neri, e come ruzzeranno sull'erba quando tornerà l'inverno, e l'aia diverrà verde un'altra volta, e il cielo azzurro e tutt'intorno la campagna riderà al sole ...
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Novelle rusticane (pagina 27)
di Giovanni Verga (estratti)
... Finalmente un raggio di sole penetrò da una tegola smossa ... - Ad un tratto ella siccome stralunata, passandosi le mani sugli occhi, aprì l'uscio per vedere il sole che tramontava ... Anche quel cespuglio aveva la sua ora, e il suo raggio di sole ... Al tornare dell'inverno il cespuglio sarebbe scomparso e il sole e la notte si sarebbero alternate ancora sui sassi nudi e tristi, umidi di pioggia ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 18)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Il cimitero, piccolo, modesto, senza lusso d'ornamenti, con una sola cappella mortuaria che raccoglieva le ossa degli avi, dei nonni e della mamma di Lucia, qualche croce arruginita sorgente fra le erbe alte, qualche angioletto di ferro dipinto indicante la tomba d'un bimbo, e cippi, alcuni spogli, sepolti nel verde, altri adorni di ghirlandine di fiori freschi o circondati da brevi aiuole coltivate, era messo di sghembo su la costa del poggio, riparato dal sole che vi batteva in pieno da un folto di piante che si innalzavano lungo il muricciolo di cinta ... Quando uscì dal cimitero, il sole s'era ritirato nel brusco tramonto, segnando una riga di fuoco giù, in lontananza, nel punto che il cielo pare si abbassi a congiungersi con il mare ... L'agitazione silenziosa delle bestie che si svegliano durante la notte nascondendo al sole la loro oscura esistenza, le accarezzava l'orecchio di rumori indistinti ... Dalla finestra di fianco al suo letto, Lucia stette a vedere le nuvole rosee che gettavano su 'l mare una luce fantastica, finchè, lentamente, il sole, sfolgorante, grandioso, ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 22)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Il sole sorgeva sfavillante e caldo; alcune voci in lontananza, i rintocchi della campana per la prima Messa, una cantilena di pescatore, dicevano il risveglio del villaggio, il ritorno a la solita vita della giornata ... Un raggio di sole sfuggente da una stecca della gelosia, che segnò un striscia d'oro scintillante di polviscolo nel mezzo della camera, la fece sussultare ricordandole la bella luce aperta su la campagna verdeggiante, su 'l mare immenso ... * * * Nel salottino che dava su 'l terrazzo inondato di sole, profumato dalle gaggie in fiore, Lucia ancora un po' pallida, ancora molto debole, ma raggiante di gioia, scriveva a l'amica lontana ...
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Storia di un'anima (pagina 21)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Quando ho studiato che conforti ho avuto? quando ho scritto? quando mi ero inchiodato sulle panche dell'Accademia? Io mi sento artista, perchè sto in contemplazione di un raggio di sole che fa luccicare mestamente l'iniziale delle pergamena e vivifica i colori di un angolo di tappeto turco e fa spiccare le ombre del tavolo barocco e polveroso ... Fra tutte queste cose vecchie del mio studio, ho delle camelie in un vaso, camelie candidissime, camelie rosee… Perchè adorando i fiori, con dolcissima illusione, con irresistibile bisogno, adoro la donna? Fanciulle belle e bruttine che passeggiate al sole, se sapeste il mio sacrificio! Nulla, nulla si cancella dall'anima mia e mi sento senza speranza, senza amore, con troppo amore! Come ti bestemmio, o Dio! Non ti credo nei cieli! Sei in terra e Sei l'amore! Sii maledetto, o amore!— ... Perchè non mi uccidi? O sole, come ti amo sui picchi delle montagne selvagge! Come mi sentii felice nei deserti della Natura! come libero! come poeta!—Ma tu, Sole, mi schiaffeggiavi, mi macchiavi il volto e le mani, sì ch'io avevo persino vergogna della montanara che m'accompagnava: e quando tornavo fra gli uomini, io mi sentivo rigurgitante l'anima di grandiosa, di aspra, d'infinita poesia, e gli uomini ridevano di compassione per me, e le donnine ghignavano di scherno! O Sole! o Sole, mi tormentasti e mi tormenti! Io amerei Te e l'infinito mare, ma diverrei brutto d'una bruttezza ineducata!—Donne che per qualche minuto avete avuto un pensiero per me, chi siete? Vi ho io amato? Siete voi invecchiate? Mi avete dimenticato, come io ho dimenticato voi? L'anima sussulta!—I bei giorni ch'io ho passato con Te, o R ... Si schiarì il cielo: tornò il sole, bellissimo: la montagna divenne festante ...
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Storia di un'anima (pagina 23)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Splende il sole e dovrei essere lieto, ma sento il massimo sconforto… M'imagino d'essere in questa casa, ma spopolata, morti tutti e divenute sacre le memorie, ed io vecchio, legato a te, ed obliato da te, senza una donna al fianco che sia stata la gioia di mia madre ... Perchè su nell'organo guardando giù la chiesetta innondata di luce e di incenso, mi sono sentito tanto commosso? Perchè ti ho desiderato con me? Poveri contadini, che avete lavorato sotto la pioggia, nel letame, forse colpiti anche dallo sprezzo di noi che passavamo in carrozza, poveri fratelli che sorgerete a vendetta in un dì non lontano, beatevi del sole, dell'oro, dell'incenso della vostra chiesetta… ... —Com'è bella la Natura, quando si ama! Splende il sole: il cielo è limpidissimo ... Splende il sole e si vedono i lontani monti, e sorride il cielo, e cadono le foglie… ... Splende il sole e s'odono i canti mattutini nella chiesetta di sotto ...
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Storia di un'anima (pagina 29)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Tra l'attendere un'ora sotto al sole, e il mettersi in viaggio tosto, è naturale che si scelga ... Qui è ritto un palo bianco che porta una bandiera coi tre colori sul campo giallo dato dalla spruzzaglia del mare, dal sole, dalla pioggia ... Oh davanti a questa parata davvero c'è da passare a capo chino! E sulla ghiaia della spiaggia, al cocentissimo sole, sono buttati ad asciugare i lenzuoli, ai quattro angoli stirati da quattro ciottoloni, e, più che buttati, scaraventati cappellacci di paglia, zucche prosastiche per le prime lezioni di nuoto, mutande maschili, scarpe di corda antipaticissime e disusate, sacche e braconi stillanti, appena svestiti, i bianchi cerchioni di sughero per salvataggio, gialli cuffiotti di taffetà, buoni per coprire le zucche secche, non le vostre care testine, o ...
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Storia di un'anima (pagina 33)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Sotto quest'ora prossima al meriggio, tra i visacci bruni che popolano l'omnibus (tutti visacci!), sporgendo il capo da una finestretta, nel polverone, vedo qualche palma che si allunga e si strataglia sulle nubi focate, sorgendo tra mezzo a casette calcinate dal sole, e poi nelle lande ferrugigne qua e là delle grandi fornaci che mi sembrano moschee, dadi stracotti col cupolone di creta ... O mare! o cielo! o sole! E voi, Aquiloni della Grecia, Marôut dell'India, Keroubim della Giudea! O vento del Gulf Stream, vento elettrico del Giappone, vento dell'equatore, pampero del Chilì, harmattan dei Cafri! Mare, dove ti perdi? Tu, cielo, quanti dii alberghi, all'insegna del sole, delle stelle e della luna piena?… Voi, venti, quante preghiere dissipate nella pazza vastità degli spazi? Vorrei sedere alla spiaggia… ... Chi m'ha fatto mussulmano? Al mattino saluterei il sole che m'arde le carni: il mezzogiorno l'udrei bandito da un pinnacolo della moschea: e la sera… ...
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Storia di un'anima (pagina 44)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Cercare Dio colla luciferina superbia dei sistemi filosofici è vedere il sole attraverso le nubi: trovare Dio colla fede e colla speranza che danno il dolore e l'amore è abbagliare l'anima allo splendidissimo sole di mezzogiorno ... Credila il preludio di quel giorno eterno di cui il sole sia l'amore ... Vedesti le Alpi? Ricordati che l'aquila pone il nido sulle rocce eccelse, e s'affisa nel sole, coll'ali proteggendo i suoi figli ... i capegli grigi! Il dolore potè più che la religione, sterilissima d'affetti nell'anima inaridita: e vennero i dì in cui ancora ti specchiasti, in cui volesti i fiori e le rondini, in cui leggesti l'amore nel gran libro del cielo: ohimè! era l'illusione del passato illuso, non le speranze dell'avvenire! E da quei dì la passeggiata dai colli la riducesti al solo giardino, poi al solo corritoio, poi alla sola stanza della mamma! E quando la testa si chinò sotto al peso dei capegli, trovasti il raggio di sole venirti solo a visitare sul letto: forse, vedendo la luna strisciare sulle coltri colle meste luci della notte, ti presentisti già involta di bianco e già tranquilla… ... È raggio di sole, è bacio di luna nell'anima del cieco ...
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Storia di un'anima (pagina 51)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Il cielo s'è schiarito ancor più: come? quando? Su un estremo picco la luce del sole ha dipinto una pezza di rosso-carminio ... Il sole scappa giù ampio e gaio: fra poco ci coloriremo a' suoi raggi… ... Una sola finestra scaccia il fumo e fa entrare la luce: chi non vede un pezzo di montagna festante al sole, da quella balestriera livida, angolosa, abbruciata e slavata! Chi non sente sotto, dalle fessure del pavimento di legno, le vacche agitare i collaracci e magari il latte schizzare con suono acuto nel vaso di rame della massaia! Chi non ha comperato un cucchiaio di legno!… Quando ci siamo nuovamente incamminati, la guida ci si fa un po' più vicina, non ci precede più di venti passi, ma solo di cinque (la colazione ha messo tra noi un po' di confidenza), e non risponde più quell'asciutto—Sissgnor—ma, cogli occhi bassi, muove la manina ad accennare qualche fiore, qualche erba: ecco la genziana aromatica e la mattutina profumata (sassifraga) e i garofanetti coi petali a ritagli minutissimi ... Il sole è grande colorista ... Il sole scalda l'acro odore delle cortecce ... Più in su ancora si cammina sulla neve, il piede freddo, l'occhio infastidito dalla vasta bianchezza, la mano stretta al bastone, il collo saettato dal sole: e su e su: si sdrucciola e si ride ...
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