Libri scatola

Libri su scatola, con la parola scatola

Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 6)
di Giulio Cesare Croce (estratti)

... Andò dunque Bertoldo in piazza e comprò un uccelletto, e lo pose in una scatola e portollo al Re dicendo che mandasse quella scatola così serrata alla Regina e che essa la mandasse a quelle donne e che gli commettesse espressamente che non l'aprissero e che la mattina seguente tornassero e che portassero la scatola così serrata che il Re gli farebbe loro la grazia di quanto chiedevano ... Il messo prese la scatola e la portò alla Regina, la quale la consegnò alle dette matrone che in camera di lei stavano aspettare la risposta, commettendole espressamente da parte del Re che non dovessero in modo alcuno aprir la detta scatola e che tornassero il dì seguente, ch'elle avriano ottenuto tutto quello ch'esse desideravano dal Re ... Partite che furono le dette femine dalla Regina, gli venne gran desiderio di vedere quello ch'era in detta scatola e cominciarono l'una con l'altra a dire: «Vogliamo noi veder quello che si rinchiude qui dentro?» Altre dicevano: «Non facciamo, perché abbiamo espressa commissione di non aprirla, perché forsi v'è dentro qualche cosa importante per il Re» ... Al fine, dopo molti bisbigli fatti fra di loro, si risolsero di aprirla, né così tosto ebbero levato il coperchio, che l'uccello che v'era dentro spiegò l'ali e si levò in aere e volò via; onde ne restarono tutte confuse e di mala voglia, e tanto più poiché esse non poterono vedere che uccello si fusse quello, perché con tanta velocità se gli levò di vista che non poterono discernere s'egli era o passero o rosignuolo, perché se l'avessero veduto avrebbono forsi fatto instanza di averne uno simile a quello, e la mattina che seguiva avriano portato la scatola come l'avevano avuta e non vi saria stato male alcuno ... Disse la Regina: «Sappia tua Maestà ch'io son venuta qui dinanzi alla tua Corona con queste nobilissime madonne per la risposta della domanda fatta a te per via d'entrare ancor esse ne' negozi e offici istessi che hanno quei del Senato; alle quali avendo tua Maestà mandato quella scatola con espressa commissione ch'elle non l'aprissero in modo alcuno e tornarla a lei nel modo ch'ella gli era stata data, ora una più curiosa dell'altre avendo desiderio di vedere quello che vi si rinchiudeva dentro, l'aperse non pensando più oltre; e l'uccello subito scampò via; onde elle sono restate tanto addolorate di simil fatto ch'elle non ardivano di levar più la testa, né mirarti in viso per la gran vergogna ch'elle hanno per aver trasgredito il precetto regale ... Allora il Re mostrando avere a sdegno simil fatto, volto a loro con un viso turbato, disse: «Voi vi sete dunque lasciato scampare l'uccello fuori della scatola? Ahi, femine sciocche e di poco cervello! e poi avete ardimento di voler entrare ne' consigli segreti della mia corte? Or come potreste, ditemi voi, tenere un secreto, dove andasse l'interesse ...