Libri sanza
Libri su sanza, con la parola sanza
La divina commedia (pagina 2)
di Dante Alighieri (estratti)
... Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l'aere sanza stelle,
per ch'io al cominciar ne lagrimai ... Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d'ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle
facevano un tumulto, il qual s'aggira
sempre in quell'aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira ... Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo ...
|
La divina commedia (pagina 25)
di Dante Alighieri (estratti)
... Come quando, cogliendo biado o loglio,
li colombi adunati a la pastura,
queti, sanza mostrar l'usato orgoglio,
se cosa appare ond'elli abbian paura,
subitamente lasciano star l'esca,
perch'assaliti son da maggior cura;
così vid'io quella masnada fresca
lasciar lo canto, e fuggir ver' la costa,
com'om che va, né sa dove rïesca;
né la nostra partita fu men tosta ... III Avvegna che la subitana fuga
dispergesse color per la campagna,
rivolti al monte ove ragion ne fruga,
i' mi ristrinsi a la fida compagna:
e come sare' io sanza lui corso?
chi m'avria tratto su per la montagna?
El mi parea da sé stesso rimorso:
o dignitosa coscïenza e netta,
come t'è picciol fallo amaro morso!
Quando li piedi suoi lasciar la fretta,
che l'onestade ad ogn'atto dismaga,
la mente mia, che prima era ristretta,
lo 'ntento rallargò, sì come vaga,
e diedi 'l viso mio incontr'al poggio
che 'nverso 'l ciel più alto si dislaga ... State contenti, umana gente, al quia;
ché, se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria;
e disïar vedeste sanza frutto
tai che sarebbe lor disio quetato,
ch'etternalmente è dato lor per lutto:
io dico d'Aristotile e di Plato
e di molt'altri"; e qui chinò la fronte,
e più non disse, e rimase turbato ... "Sanza vostra domanda io vi confesso
che questo è corpo uman che voi vedete;
per che 'l lume del sole in terra è fesso ... Non vi maravigliate, ma credete
che non sanza virtù che da ciel vegna
cerchi di soverchiar questa parete" ...
|
La divina commedia (pagina 27)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!
Quell'anima gentil fu così presta,
sol per lo dolce suon de la sua terra,
di fare al cittadin suo quivi festa;
e ora in te non stanno sanza guerra
li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode
di quei ch'un muro e una fossa serra ... Vieni a veder Montecchi e Cappelletti,
Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura:
color già tristi, e questi con sospetti!
Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura
d'i tuoi gentili, e cura lor magagne;
e vedrai Santafior com'è oscura!
Vieni a veder la tua Roma che piagne
vedova e sola, e dì e notte chiama:
"Cesare mio, perché non m'accompagne?" ... Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca
per non venir sanza consiglio a l'arco;
ma il popol tuo l'ha in sommo de la bocca ...
|
La divina commedia (pagina 35)
di Dante Alighieri (estratti)
... "Questo è divino spirito, che ne la
via da ir sù ne drizza sanza prego,
e col suo lume sé medesmo cela ... "Né creator né creatura mai",
cominciò el, "figliuol, fu sanza amore,
o naturale o d'animo; e tu 'l sai ... Lo naturale è sempre sanza errore,
ma l'altro puote errar per malo obietto
o per troppo o per poco di vigore ... Ogne forma sustanzïal, che setta
è da matera ed è con lei unita,
specifica vertute ha in sé colletta,
la qual sanza operar non è sentita,
né si dimostra mai che per effetto,
come per verdi fronde in pianta vita ...
|
La divina commedia (pagina 36)
di Dante Alighieri (estratti)
... E quella che l'affanno non sofferse
fino a la fine col figlio d'Anchise,
sé stessa a vita sanza gloria offerse" ... Poi ch'io potei di me fare a mio senno,
trassimi sovra quella creatura
le cui parole pria notar mi fenno,
dicendo: "Spirto in cui pianger matura
quel sanza 'l quale a Dio tornar non pòssi,
sosta un poco per me tua maggior cura ... Maladetta sie tu, antica lupa,
che più che tutte l'altre bestie hai preda
per la tua fame sanza fine cupa!
O ciel, nel cui girar par che si creda
le condizion di qua giù trasmutarsi,
quando verrà per cui questa disceda?
Noi andavam con passi lenti e scarsi,
e io attento a l'ombre, ch'i' sentia
pietosamente piangere e lagnarsi;
e per ventura udi' "Dolce Maria!"
dinanzi a noi chiamar così nel pianto
come fa donna che in parturir sia;
e seguitar: "Povera fosti tanto,
quanto veder si può per quello ospizio
dove sponesti il tuo portato santo" ...
|
La divina commedia (pagina 44)
di Dante Alighieri (estratti)
... Sì come neve tra le vive travi
per lo dosso d'Italia si congela,
soffiata e stretta da li venti schiavi,
poi, liquefatta, in sé stessa trapela,
pur che la terra che perde ombra spiri,
sì che par foco fonder la candela;
così fui sanza lagrime e sospiri
anzi 'l cantar di quei che notan sempre
dietro a le note de li etterni giri;
ma poi che 'ntesi ne le dolci tempre
lor compatire a me, par che se detto
avesser: "Donna, perché sì lo stempre?",
lo gel che m'era intorno al cor ristretto,
spirito e acqua fessi, e con angoscia
de la bocca e de li occhi uscì del petto ... Alto fato di Dio sarebbe rotto,
se Letè si passasse e tal vivanda
fosse gustata sanza alcuno scotto
di pentimento che lagrime spanda" ... XXXI "O tu che se' di là dal fiume sacro",
volgendo suo parlare a me per punta,
che pur per taglio m'era paruto acro,
ricominciò, seguendo sanza cunta,
"dì, dì se questo è vero; a tanta accusa
tua confession conviene esser congiunta" ...
|
La divina commedia (pagina 51)
di Dante Alighieri (estratti)
... lei sanza mezzo distilla
non ha poi fine, perché non si move
la sua imprenta quand'ella sigilla ... Ciò che da essa sanza mezzo piove
libero è tutto, perché non soggiace
a la virtute de le cose nove ... L'anima d'ogne bruto e de le piante
di complession potenzïata tira
lo raggio e 'l moto de le luci sante;
ma vostra vita sanza mezzo spira
la somma beninanza, e la innamora
di sé sì che poi sempre la disira ... Di fredda nube non disceser venti,
o visibili o no, tanto festini,
che non paressero impediti e lenti
a chi avesse quei lumi divini
veduti a noi venir, lasciando il giro
pria cominciato in li alti Serafini;
e dentro a quei che più innanzi appariro
sonava "Osanna" sì, che unque poi
di rïudir non fui sanza disiro ...
|
La divina commedia (pagina 55)
di Dante Alighieri (estratti)
... Quindi discende a l'ultime potenze
giù d'atto in atto, tanto divenendo,
che più non fa che brevi contingenze;
e queste contingenze essere intendo
le cose generate, che produce
con seme e sanza seme il ciel movendo ... Or s'i' non procedesse avanti piùe,
"Dunque, come costui fu sanza pare?"
comincerebber le parole tue ... E questo ti sia sempre piombo a' piedi,
per farti mover lento com'uom lasso
e al sì e al no che tu non vedi:
ché quelli è tra li stolti bene a basso,
che sanza distinzione afferma e nega
ne l'un così come ne l'altro passo;
perch'elli 'ncontra che più volte piega
l'oppinïon corrente in falsa parte,
e poi l'affetto l'intelletto lega ...
|
La divina commedia (pagina 56)
di Dante Alighieri (estratti)
... E come giga e arpa, in tempra tesa
di molte corde, fa dolce tintinno
a tal da cui la nota non è intesa,
così da' lumi che lì m'apparinno
s'accogliea per la croce una melode
che mi rapiva, sanza intender l'inno ... Come saranno a' giusti preghi sorde
quelle sustanze che, per darmi voglia
ch'io le pregassi, a tacer fur concorde?
Bene è che sanza termine si doglia
chi, per amor di cosa che non duri
etternalmente, quello amor si spoglia ... Bellincion Berti vid'io andar cinto
di cuoio e d'osso, e venir da lo specchio
la donna sua sanza 'l viso dipinto;
e vidi quel d'i Nerli e quel del Vecchio
esser contenti a la pelle scoperta,
e le sue donne al fuso e al pennecchio ...
|
Il fiore (pagina 3)
di Dante Alighieri (estratti)
... XXXVI
L'Amante Quand' i' udì' Ragion che 'l su' consiglio Mi dava buon e fin, sanza fallacie, Dicendo di trovarmi acordo e pace Con quella che m'avea messo 'n asiglio, I' le dissi: «Ragion, vecco ch'i' piglio! Ma non ch'i' lasci il mi' signor verace, Ched i' son su' fedel, e sì mi piace Tanto ch'i' l'amo più che padre figlio ... Tu mi proposi che tu se' giurato A questo dio, che·tt'à condotto a tale_ Ch'ogne vivanda mangi sanza sale, Sì fortemente t'à disavorato ... Per ch'e' mi par che 'l tu' consiglio sia Fuor di tu' nome troppo oltre misura, Ché sanza amor nonn–è altro che nuìa ... Tu va' dicendo ch'i' no·mi diletti, Mad i' per me non posso già vedere Che sanza dilettar uon vi s'asetti, A quel lavor, per ch'io ferm' ò volere Di dilettar col fior no·me ne getti ... Degna sarei d'esser reina in Franza; Sì fa' follïa, s' tu mi getti a parte: Ch'i' ti farò più ricco che Ricchezza, Sanza pregiar mai rota di Fortuna, Ch'ella ti possa mettere in distrezza ...
|
Il fiore (pagina 7)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ché que' che dice cosa che mi spiaccia, O vero a que' che seguor mi' penone, E' convien che·ssia morto o messo in caccia, Sanza trovar in noi mai ridenzione Né per merzé né per cosa ch'e' faccia: E' pur convien ch'e' vada a distruzione» ... XCVIII
Falsembiante «Sed e' ci à guari di cota' lupelli, La Santa Chiesa sì è malbalita, Po' che·lla sua città è asalita Per questi apostoli, ch'or son, novelli: Ch'i' son certan, po' ch'e' son suo' rubelli, Ch'ella non potrà essere guarentita; Presa sarà sanza darvi fedita Né di trabocchi né di manganelli ... XCIX
Falsembiante «Sed e' vi piace, i' sì m'andrò posando Sanza di questi fatti più parlare; Ma tuttor sì vi vo' convenenzare Che tutti i vostri amici andrò avanzando, Ma' che comeco ciascun vada usando; Sì son e' morti se no'l voglion fare; E la mia amica convien onorare, O 'l fatto loro andrà pur peggiorando ... Per molte volte mi son pergiurato; Ma i' fo il fatto mio sanza romore, Sì che nessun se n'è ancora adato ...
|
Il fiore (pagina 8)
di Dante Alighieri (estratti)
... CIV
Amore e Falsembiante Falso–Sembiante si volle sofrire Sanza dir de' suo' fatti più in avante, Ma 'l Die d'Amor non fece pa sembiante Ched e' fosse anoiato dell'udire, Anzi gli disse per lui ringioire: «E' convien al postutto, Falsembiante, Ch'ogne tua tradigion tu sì·cci cante, Sì che non vi rimanga nulla a dire, Ché·ttu mi pari un uon di Gesocristo E 'l portamento fai di santo ermito» ... CVII
Falsembiante «E quand' io veggo ignudi que' truanti Su' monti del litame star tremando, Che fredo e fame gli va sì acorando Ch'e' non posson pregar né Die né ' santi, E 'l più ch'i' posso lor fuggo davanti, Sanza girne nessun riconfortando, Anzi lor dico: ‘Al diavol v'acomando Con tutti que' che non àn de' bisanti’ ... Ancor, po' che Gesù si tornò in cielo, San Paolo predicava i compagnoni Ched e' sì non vendesser lo Guagnelo: Sì che di grazia fecer lor sermoni; Di lor lavor vivien, già no'l vi celo, Sanza fondar castella né magioni ...
|
|