Libri sala

Libri su sala, con la parola sala

Fermo e Lucia (pagina 60)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Giunti al castello, la guida v'entrò con Don Rodrigo, e lo fece aspettare in una sala, dove stavano sempre servi armati, pronti agli ordini del Conte ... Dopo pochi momenti, la guida tornò invitando Don Rodrigo ad entrare dal padrone; e di sala in sala sempre incontrando scherani, lo condusse a quella dove stava il Conte del Sagrato ...
Fior di passione (pagina 20)
di Matilde Serao (estratti)

... Tutta la sala si lasciava prendere dalla follìa del chiasso ... --Sarà forse nella sala, avrà dimenticato il numero del palco ... Combattuta fra la paura e l'amore, discese lentamente nella sala, cercando lui ... Alle quattro del mattino, mentre tutta la sala si abbandonava all'ultimo sfrenato ballo, diventato un delirio, Magda, nel suo costume di Follìa, corto e scollacciato, piangeva silenziosamente sotto la maschera, poichè egli non era venuto, poichè mai più sarebbe venuto ...
Il benefattore (pagina 10)
di Luigi Capuana (estratti)

... Nella sala del Consiglio i pretesi interessati si pigiavano dietro il parapetto di legno che chiudeva gli stalli dei Consiglieri comunali inaugurati pochi mesi prima ... Il brigadiere introdusse il signor Kyllea dalla parte opposta a quella d'onde entrava il pubblico, e all'apparire dell'inglese, come molti tuttavia lo chiamavano, un mormorìo corse per la sala ... E queste mie parole riferitele fedelmente a coloro che non hanno potuto udirle… Chi vuol venire a lavorare domani, venga laggiù; il cancello sarà aperto… Io non ho rancori con nessuno… Vi saluto! Sentendo applaudire nella sala, anche la folla della piazza prese ad applaudire ...
L'amore che torna (pagina 7)
di Guido da Verona (estratti)

... Ma tu sei una sciocca, povera Edoarda! Ohè, Whisky, lascia dunque il mio gomitolo! Whisky, qui! Nel frattempo io camminavo a passi concitati per la sala, mostrando il mio malanimo, e credendo che la migliore saggezza fosse il tacere ... Quando fummo seduti a quella tavola, il mio pensiero corse involontariamente alla piccola sala da pranzo dai tendami di broccato rosso e dalle grandi scansìe, con l'effige della trisavola campeggiante su la parete; alla sala dove la sera prima Elena ed io avevamo desinato fianco a fianco, nella piena solitudine del nostro amore ... Veniva su dalla strada un rumore confuso, traverso i tendami di broccato, e poichè gli usci erano aperti verso la sala, si vedevano ardere i tizzi di ginepro, talora con ventate improvvise di scintille che sfavillavano e crepitavano prima di soffocarsi entro la cenere ...
La vita comincia domani (pagina 45)
di Guido da Verona (estratti)

... — Prenderemo il caffè in sala, — disse Maria Dora ... La sala — quella medesima sala ove poco tempo innanzi, durante un chiaro pomeriggio di sole, Novella si era seduta al pianoforte per eseguire una fuga di Bach, mentre il marito l'ascoltava e la guardava protendendo verso lei con un disperato amore l'esausta persona febbricitante — la sala medesima era come quel giorno fragrante di rose, e come quel giorno il sole vi pertugiava dalle persiane, dissolvendosi traverso la penombra in una striscia di polvere luminosa ...
Marocco (pagina 49)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Alle pareti erano appesi alcuni quadretti con iscrizioni del Corano in caratteri d’oro; nel mezzo della sala una tavola da osteria di villaggio e alcune seggiole rustiche; tutt’intorno materasse bianche, sulle quali buttammo i nostri cappelli ... Finito il pranzo, l’Ambasciatore rimase a discorrere col Gran Vizir, e noi uscimmo dalla sala ... Nell’altra sala, in fondo al cortile, illuminata da una torcia, desinavano, seduti sul pavimento, il nostro caid, i suoi ufficiali e i segretari del Gran Vizir ... Per una porta socchiusa del pian terreno si vedeva una sala illuminata splendidamente, dove erano sedute e sdraiate in cerchio, in atteggiamenti voluttuosi, le mogli e le concubine del gran vizir, indiademate come regine; ma velate leggermente dal fumo dei profumieri che ardevano ai loro piedi ... Schiave e servi andavano e venivano fra la sala da pranzo e le cucine, attraversavano il cortile, entravano in certe porte, salivano e scendevano; saranno state cinquanta persone in movimento, e non si sentiva una voce, un passo, un fruscìo ...
Marocco (pagina 67)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... In fondo al corridoio, v’è una gran sala, e nel mezzo della sala, un’apertura, che mette in un sotterraneo profondo, dove trecento neri gettano quattro volte all’anno, a palate, le monete d’oro e d’argento che manda il Sultano ... I neri che lavorano nella sala sono ...
Mastro don Gesualdo (pagina 11)
di Giovanni Verga (estratti)

... Il baronello ch'era sulle spine propose di rientrare in sala: - Comincia ad esser umido ... Essa è la padrona! Si udiva nella sala la voce del barone Zacco, che disputava, alterato; e poi, nei momenti ch'esso taceva, il cicaleccio delle signore, come un passeraio, con la risatina squillante della signora Capitana, che faceva da ottavino ... Si affacciò un istante donna Giuseppina Alòsi, come cercando qualcheduno; e vedendo i due giovani in fondo al balcone, rientrò subito nella sala ... Dalla sala arrivò il suono di una sghignazzata generale, subito dopo qualcosa che aveva detto il notaro Neri, e che non si poté intender bene perché il notaro quando le diceva grosse abbassava la voce ... Insieme all'acre odore di polvere che dileguava, andava sorgendo un dolce odor di garofani; passava della gente cantando; udivasi un baccano di chiacchiere e di risate nella sala, vicino a loro, nello schianto di quell'ultimo addio senza parole ...
Mastro don Gesualdo (pagina 46)
di Giovanni Verga (estratti)

... Va a vedere come s'è storta fin la trave del tetto, ora ch'è nata una bambina in questa casa! Barabba e il cacciatore della baronessa Mèndola avevano dato una mano a scopare, a spolverare, a rimettere in gambe l'altare sconquassato, chiuso da tant'anni nell'armadio a muro della sala grande che serviva di cappella ... La sala stessa era ancora parata a lutto, qual'era rimasta dopo la morte di don Diego, coi ritratti velati e gli alveari coperti di drappo nero torno torno per i parenti venuti al funerale, com'era l'uso nelle famiglie antiche ... Don Ferdinando, raso di fresco, con un vestito nero del cugino Zacco che gli si arrampicava alla schiena, andava ficcando il naso da per tutto, col viso lungo, le braccia ciondoloni dalle maniche troppo corte, inquieto, sospettoso, domandando a ciascuno: - Che c'è? Cosa volete fare? - Ecco vostro cognato, - gli disse la zia Sganci entrando nella sala insieme a don Gesualdo Motta ... Don Luca venne a dire che il canonico era pronto, e le signore passarono in sala, con un gran fruscìo di seta, dietro donna Marianna la quale portava la bambina ...
Piccolo mondo moderno (pagina 7)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... CAPITOLO SECONDO NEL MONASTERO I Un servo tagliato all'antica introdusse nella sala del biliardo il signore che aveva chiesto di don Giuseppe ... L'uscio a vetri, che dalla sala del biliardo mette per cinque scalini al giardino della villa Flores, era aperto ... Lì nella sala le sedie addossate alle pareti, i pochi altri arredi simmetricamente disposti, il biliardo coperto, parevan tristi come cose morte che serbassero il ricordo della vita ...
Piccolo mondo moderno (pagina 28)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Le fiamme della luce elettrica brillarono nella sala grande e nelle quattro minori che la inquadrano, pure dipinte a buon fresco dal Tiepolo in onore di Omero, di Virgilio, dell'Ariosto e del Tasso ... "Cossa galo, El diga, sor piavolo? El me lassa star sto poro vecio che a fato sti spegassi, sala! El se contenta de scrivar settessento articoli a la setimana, co quele game sugestive, in malora, co quel maledeto color che canta e co sete oto "vibrante di modernità", El diga! Ti ti la ga co Tiepolo perchè el fasea i zenoci grossi e mi la go co Domenedio che te ga fato el muso roto!" Trlin! Trlin! Trlin! Carlino chiama col clavecin alla sala di Omero, Jeanne richiama con la voce: "Musica, musica!" ... Tutti corrono alla sala di Omero meno Chieco che cava il violoncello dalla cassa ...
Piccolo mondo moderno (pagina 45)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Nell'attraversare la sala d'Ifigenia, donna Bice disse a Destemps: "Guardate che questo signor Maironi e la padrona di casa ... Non era il mare la sterminata pianura che appariva per l'uscio aperto della sala, laggiù nell'Oriente, fasciata in giro al curvo confine del cielo di freddi vapori; ma tutti lo sentivano il mare, in quel fosco, profondo Oriente, e Bessanesi chiedeva se qualche volta non se ne vedessero, splendendo il sole o la luna, scintille ... Appena staccatasi dal professore Dane, che nell'uscire dalla sala da pranzo le aveva piuttosto cavallerescamente che teologicamente offerto il braccio, Jeanne salì nelle proprie stanze per scrivere al marchese ...
Piccolo mondo moderno (pagina 46)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... III Gl'invitati della città, un nuvolo, perchè Carlino voleva riempire per la sua conferenza la sala grandissima della Foresteria, cominciarono a venire dopo le nove e mezzo, a piedi e in carrozza ... Non ha visto che mutrie? Pare gente che aspetti il suo turno nella sala di un dentista ... Giovava a lei e a qualche altro, per malignare, che certo borghesuccio vanitosetto, per aver conosciuto i Dessalle da qualche settimana e aver veduta la villa minutamente, si affannasse a gittar qua e là rapidi bisbigli: "Tutte stoffe tessute apposta perchè armonizzassero con le decorazioni di Tiepolo — qui tutto è antico, preso a Roma — qui tutto è copiato da una sala del palazzo X di Venezia — qui tutto è lavorato su disegni del pittore Fusarin ... — L'erma di Omero, nella sala da musica, è antica ... — L'erma di Virgilio, nella sala da pranzo, è di uno scultore russo — quelle dell'Ariosto e del Tasso sono di ... C'eran bene alcuni buoni conoscitori e alcune fini conoscitrici, che gustavano le armonie squisite degli arredi e delle pitture e sostavano a considerare i fregi dorati sul cuoio bianco degli usci antichi, nè attraversavano il corridoio fra la sala di Virgilio e la sala del Tasso senz'ammirare alle pareti il ricchissimo soprariccio di Venezia ...
Piccolo mondo moderno (pagina 47)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... in diversa misura, secondo il grado, la bellezza e la giovinezza della compagna, di dare il braccio a una dama; e altri signori si compiacevano di piantarsi ai passaggi fra sala e sala, indagando dall'alto le spalle e i palpiti di quelle che talvolta erano costrette a sostarvi ... Invece le signorine erano raggianti, perchè il "fiolo de la balia" aveva raccontato a qualcuna che nella sala della conferenza si era stesa una tela e portato un piano; e perchè fra i possibili ballerini vi erano alcuni giovani ufficiali di cavalleria non mai venuti, prima di quella sera, in società ... Un gruppo di esse, nella sala dell'Ariosto, commentava queste notizie ... E per la musica non c'era da uscire dalla villa perchè il maestro preferiva quella piccola sala alla grande sala della Foresteria: pochi uditori ma scelti! "Cosa vuole?" diss'egli alla contessa malignetta ... Mentr'egli suonava e, contro il suo desiderio, la piccola sala era stipata e due grosse code di pubblico vi restavano prese negli usci aperti, il cavalier faceto raccontava in un angolo della terrazza di levante, a un piccolo gruppo di uditori e di uditrici, le scene di casa Scremin promesse alla contessa De Altis, la quale aveva preferito la musica ...
Piccolo mondo moderno (pagina 48)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Jeanne scivolò nella sala da pranzo, si affacciò a una finestra aperta sulla valle del Silenzio, guardando i colli foschi, le nere nuvole pesanti, immaginando la terrazza lontana, alta sopra le acque oscure, la passiflora morta, il suono delle grandi campane, il cuore a lei caro, pieno di memorie, di rimpianti, di terrori, di desideri indistinti che lo contendevano a lei ... "Voi siete un cattivo geloso e niente altro!" Ella corse nella sala d'Ifigenia; e Bassanelli la seguì fremente, mezzo contento, mezzo malcontento di essersi sfogato ... Alcune coppie aristocratiche si sbandarono per aggrupparsi poi fra loro secondo un'intesa, desiderando pigliar posto nella sala a parte dagli altri ... Una signora che aveva trovato modo, stando seduta presso un uscio della sala di musica, di farsi vento con la destra e di saggiare occultamente, con la sinistra, la stoffa delle toilettes che passavano, era fuori di sè contro certe sue amiche avare ... Jeanne entrò l'ultima nella sala della conferenza con il professore Dane, che un bello spirito indigeno aveva già battezzato, per i calzoni laici e per certa femminilità del vecchio viso imberbe, pretoides brachyfera ... Appena finita la musica, le nuvole notturne tremolarono e sparvero, le lampade elettriche mandarono una fioca luce crepuscolare e Carlino salì sopra una piccola tribuna che tagliava l'angolo della sala fra il quadrato delle proiezioni e l'uscio aperto della stanza battezzata da lui per le decorazioni tiepolesche La Cina dei mostri, dove stavano i musicisti ... Donna Laura e il marchese Scremin erano in sala? ...
Ricordi di Parigi (pagina 9)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Una delle mostre più belle è quella dei cristallami, in una vastissima sala bianca e azzurrina, che attira gli sguardi da tutte le parti ... Passate per le sale delle tappezzerie e dei tappeti, decorate di nero: a un tratto un'aria infocata vi soffia nel viso, la decorazione si fa rossa di fiamma, vi ritrovate in mezzo ai forni, ai fornelli, ai cammini, alle cucine a gaz, alle lampade fotoelettriche, ai caloriferi e alle stufe che allungano in tutte le direzioni le loro gigantesche braccia nere, e danno alla sala l'aspetto cupo d'un'officina ... Siete entrati in una vasta sala decorata selvaggiamente di reti e di cordami enormi, in mezzo ai prodotti delle colonie francesi, tra le lancie e le freccie, tra gli uccelli strani e i feticci mostruosi, tra i bambù della Martinica e i piedi d'elefante della Cocincina; tra i vegetali del Senegal e i lavori dei deportati della Nuova Caledonia; tra mille cose che vi raccontano storie di fatiche, di dolori e di pericoli, da cui uscite pensierosi e ritemperati ... Di qui ritornate nella civiltà, fra le meraviglie della ceramica, in una sala che presenta l'aspetto di una galleria di quadri; nella quale si vedono gli appassionati senza quattrini cogli occhi fuor della testa ...
Ricordi di Parigi (pagina 13)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Nell'altra sala guardo intorno se c'è il Pasini, per gridargli: —Salve, o fratello del sole!—Il suo forte e splendido Oriente è là, vagheggiato da cento occhi pensierosi ... Che cara soddisfazione! E ne provo un'altra subito nella sala vicina incontrando il viso onesto e benevolo del Monteverde il quale mi accompagna fino alla frontiera d'Italia ... In un'altra sala si drizza davanti a Massimiano Ercole il fantasma spaventoso di San Sebastiano, del Boulanger, e il Moreau affatica e tormenta le fantasie coi suoi sogni biblici e mitologici pieni di terrori, d'illusioni e d'enimmi, che restano conflitti nella memoria come le formule misteriose e sinistre di uno scongiuro ...
Ricordi di Parigi (pagina 15)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... L'ultima sala delle belle arti mette nella galleria del lavoro ... C'è un gran numero di banchi circolari e quadrati, che servono insieme d'officina e di bottega, dove lavorano continuamente uomini, donne e ragazzi, in mezzo a una folla di curiosi, che formano una catena non interrotta di grandi anelli neri mobilissimi da una estremità all'altra dell'immensa sala ... Nel mezzo della sala si taglia il diamante ...
Sei personaggi in cerca d'autore
di Luigi Pirandello (estratti)

... Troveranno gli spettatori, entrando nella sala del teatro, alzato il sipario, e il palcoscenico com'è di giorno, senza quinte né scena, quasi al bujo e vuoto, perché abbiano fin da principio l'impressione d'uno spettacolo non preparato ... Due scalette, una a destra e l'altra a sinistra, metteranno in comunicazione il palcoscenico con la sala ... Spenti i lumi nella sala, si vedrà entrare dalla porta del palcoscenico il macchinista in camiciotto turchino e sacca appesa alla cintola; prendere da un angolo in fondo alcuni assi d'attrezzatura; disporli sul davanti e mettersi in ginocchio e inchiodarli ... Gli Attori si volteranno a guardare verso la sala del teatro, dalla cui porta si vedrà entrare il Direttore-Capocomico, il quale, col cappello duro in capo, il bastone sotto il braccio e un grosso sigaro in bocca, attraverserà il corridojo tra le poltrone e, salutato dai comici, salirà per una delle due scalette sul palcoscenico ... Non avrà finito la reprensione, che dal fondo della sala si udrà la voce della Prima Attrice ... Una strana sala da pranzo e da studio ... Metteremo la sala rossa ...
Storia di un'anima (pagina 67)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Una sala s'apre nell'altra, l'altra nell'altra, l'altra nell'altra, via, via… Da questo capo a quello del palazzo la fuga di quei sepolcri fastosamente rococò è infinita: tutte le finestre chiuse: scorciano i vani delle porte, come un lungo corritoio fra i scenari di un palcoscenico deserto, e i sopraornati confondono i loro fogliami flaccidi, i loro motti sbiaditi, i loro canestri pastorali, i loro trofei militari, le loro donnaccie nude, come una fila di grotteschi cartelli d'anniversari nel magazzeno di una cattedrale ... Nella prima sala vi sono le pareti bianche, il soppalco colle travi e i contentini dipinti a sfogli e reticelle a gesso e colla, intorno allo zoccolo di finta Macchiavecchia quaranta seggiole coperte di una bazzana con una ninfa in guardinfante, e nell'alcova coi putti di stucco, fra due canterali a pancia gravida, un lettone sui cavalletti e tutto giallo a passamani d'argento ... Nella seconda sala ancora le pareti bianche, il soppalco colle stesse dipinture, intorno allo zoccolo di finto Belgiazzo, due tavoli dorati a gambe di capra, e trentadue seggiole coperte della solita bazzana con una Venere allo specchio, e nell'alcova con una santa gesuitesca in marmo nero, ai piedi di un lettone, come il primo, una seggioletta impagliata, e un inginocchiatoio col grande crocefisso ... Nella terza sala torno torno alle pareti quattro macchinose scansie che dalle graticciate di rame lasciano vedere tutti i volumi giallacci della teologia seminaristica, la volta, in gloria, dipinta con una Fede seminuda e cicciosa, un solo tavolotto con carta, penna, calamaio, spolverino, e un solo seggiolone colle orecchie al dossale: il gran libro è su un leggìo da coro ...