Libri rose
Libri su rose, con la parola rose
Il benefattore (pagina 21)
di Luigi Capuana (estratti)
... Ero rientrato in casa portando cinque o sei bellissime rose thea ... Riferisco questi particolari per far meglio comprendere il mio stupore quando, terminato di leggere alcune lettere arrivate nella mia assenza, non vidi più le rose dove con molta cura le avevo disposte poco prima ... Accusandomi di sbadataggine, le cercai con gli occhi per la stanza, su altri mobili; le rose erano sparite! Passato il rapido sbalordimento, io non potei più dubitare di averle poste nel vasetto e cercavo di spiegarmi quel fatto, sospettandolo una burla di un mio nipotino entrato zitto zitto nello studio mentre ero distratto dalla lettura ... Leggo quel che la penna ha scritto:—Crede ora? Verrò domani—e mi sento preso da vertigine, vedendo riapparire il vasetto con le rose, ma in un altro punto del tavolino ...
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L'amore che torna (pagina 58)
di Guido da Verona (estratti)
... Aveva la sua cesta piena di violette e di rose; non altro che violette e rose ... Povere violette, povere rose, povero me stesso che le avevo portate! Dal poggiolo aperto, l'alito primaverile scorreva sovr'esse, agitando i cálici colmi di gocciole splendenti ... Violette e rose, dono vaghissimo e tristissimo per un amore condannato! E guardandole mi rammentai quel giardino di Torre Guelfa, dove c'era una pergola tutta di rose, un piccolo bosco tutto di viole ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 7)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Delle quali fa menzione, tal che dimostra d'avere voluto seguitare Luciano nelle parole ed in ogni cosa, avendo egli fatto menzione del mormore di Tessaglia, dell'olio magico che trasforma, e del rimedio delle rose che rende la prima forma ... Perchè credi tu che abbiano detto le rose essere buon rimedio? FR ... Se fondamento nissuno ci è, penso che sia stato cavato dal grande Aristotile, appresso del quale io ho letto essere fra le cose grandi e maravigliose, che l'asino facilmente soglia morire per lo odore delle rose ... Il che sapendo e Luciano e Lucio, l'asino in cui si erano trasfigurati sparì per le rose, o veramente che pure sotto questo velamento ci è ancora nascosto qualche altro secreto diabolico, ovvero magico ...
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La vita comincia domani (pagina 8)
di Guido da Verona (estratti)
... Era Natalissa, la bambina del giardiniere, con un grande fascio di rose tra le braccia ... Parlava con un cinguettìo di passera, tenendo in braccio quel gran mazzo di rose, che per la lunghezza degli steli parevano maggiori di lei ... Guardi che belle rose! E alzando le braccia quanto poteva, diede a Novella il mazzo fragrante ... — Il papà mi ha detto che queste rose gialle sono le prime delle margotte, e di farle vedere al signor Stefano ... — Com'è graziosa e brava quella bambinetta, — disse Novella, che si affacendava nello sciogliere il grande mazzo di rose ... Ella odorò le rose fragranti, accarezzandole, dividendole ad una ad una, con attenzione soverchia, per disporle nei vasi ... Ella rise, accarezzando con frivolità le rose gialle disposte in un bel vaso ... Lasciamo stare, Giorgio! Senti piuttosto queste rose delle margotte, che odore inebbriante! ... Gli si avvicinò, portandogli le rose da odorare ...
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La vita comincia domani (pagina 11)
di Guido da Verona (estratti)
... Cos'erano? Forse quelle grandi rose gialle, cáriche di profumo e di pólline, che parevano d'un tratto roteare nella striscia di sole, incendiarsi, ardere? Le rose, o i suoi capelli scintillanti, o il braccialetto d'oro che le balenava al polso, o tutta la sua materia giovine e viva, cárica di profumo anch'essa, di pólline e di voluttà? ... Cos'erano? le rose gialle? i suoi capelli? ... Che male! che male! Barbagli, guizzi, come di grandi rose gialle, infuriate, che roteassero ... Rose, vampe, sonagliere ...
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Le Grazie (pagina 2)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Tosto che l'orme della diva, e il riso Delle vergini sue fer di Citera Sacro il lito, un'ignota violetta Spuntò a' piè de' cipressi, e d'improvviso Molte purpuree rose amabilmente Si conversero in candide ... Fu quindi Religione di libar col latte Cinto di bianche rose, e cantar gl'inni Sotto i cipressi, ed offerire a l'ara Il bel fioretto messaggier d'aprile ... Tre vaghissime donne a cui le trecce Infiora di perenni itale rose Giovinezza, e per cui splende più bello Sul lor sembiante il giorno, all'ara vostra Sacerdotesse o care Grazie io guido ... Leggiadramente d'un ornato ostello Che a lei d'Arno futura abitatrice I pennelli posando, edificava Il bel fabbro d'Urbino, esce la prima Vaga mortale, e siede all'ara; e il bisso Liberale acconsente ogni contorno Di sue membra eleganti, e fra il candore Delle dita s'avvivano le rose Mentre accanto al suo petto agita l'arpa ... Or le recate o vergini i canestri E le rose e gli allori a cui paterni Nell'ombrifero Pitti irrigatori Son gli Etruschi Silvani, a far più vago Il giovin seno alle mortali etrusche Emule d'avvenenza e di ghirlande Soave affanno al pellegrin se inoltra Improvviso ne' lucidi teatri E quell'intenta voluttà del canto Ed errar un desio dolce d'amore Mira sui volti femminili, e l'aura Piena di fiori gli confonde il core ...
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Le Grazie (pagina 5)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Qui su l'ara le rose e le colombe Deponete e tre calici spumanti Di latte inghirlandato; e fin che il rito V'appelli al canto, tacite sedete ... Leggiadramente d'un ornato ostello Che a lei d'Arno futura abitatrice I pennelli posando edificava Il bel fabbro d'Urbino, esce la prima Vaga mortale, e siede all'ara, e il bisso Liberale acconsente ogni contorno Di sue forme eleganti, e fra il candore Delle dita s'avvivano le rose Mentre accanto al suo petto agita l'arpa ... Or le recate o vergini i canestri E le rose e gli allori a cui materni Nell'ombrifero Pitti irrigatori Fur gli etruschi silvani, a far più vago Il giovin seno alle mortali etrusche Emule d'avvenenza e di ghirlande; Soave affanno al pellegrin se innoltra Improvviso ne' lucidi teatri E quell'intenta voluttà del canto Ed errar un desio dolce di amore Mira ne' volti femminili, e l'aura Pregna di fiori gli confonde il core ... Che di que' fiori ond'è nudrice, alcuno Mescer ven piaccia alle rose celesti Che il dì sesto d'Aprile in val di Sorga Voi tutti gli anni o belle Dee cogliete A recarle alla Madre ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 42)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Ella scese per questa gran vendemmia di fiori nel viale che corre diritto fra una lunga riga di thuye e le spalliere delle rose aggrappate a quel fianco della Foresteria, che guarda la valle del Silenzio ... Jeanne, benchè avesse pieno il cuore della lettera di Piero, di ansie, di foschi presentimenti, del vicino sperato incontro, parlò con pietà sorridente a quell'amaro dolore che a lei pareva tanto piccola cosa, tanto indegna di lagrime, e non era, perchè la vita di famiglia correva ben dura per la grossa Pape, come la chiamavano i suoi, fra il padre violento, il fratello sprezzante, la madre avara; e qualche gentile, fragile sogno era pur fiorito nella sua rozza mente come le rose su quella rustica muraglia, e come le rose ne cadeva stroncato, povera Pape ... " Ella si ripose la lettera in seno, pensò a quel che veniva in seguito, ferma sul sentiero, con la mano inquieta in un fresco fogliame di alloro; e solo si mosse quando udì il giardiniere chiamar la Pape, dimandarle se là dov'ella era fossero ancora molte rose da cogliere e la Pape rispondergli che v'erano soltanto spine ...
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