Libri riso
Libri su riso, con la parola riso
La divina commedia (pagina 38)
di Dante Alighieri (estratti)
... Volser Virgilio a me queste parole
con viso che, tacendo, disse "Taci";
ma non può tutto la virtù che vuole;
ché riso e pianto son tanto seguaci
a la passion di che ciascun si spicca,
che men seguon voler ne' più veraci ... Io pur sorrisi come l'uom ch'ammicca;
per che l'ombra si tacque, e riguardommi
ne li occhi ove 'l sembiante più si ficca;
e "Se tanto labore in bene assommi",
disse, "perché la tua faccia testeso
un lampeggiar di riso dimostrommi?" ... Queste parole Stazio mover fenno
un poco a riso pria; poscia rispuose:
"Ogne tuo dir d'amor m'è caro cenno ...
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Fermo e Lucia (pagina 104)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Era stato tassato il prezzo massimo del riso, a lire quaranta imperiali il moggio per la città di Milano12: la conseguenza fu che quegli che possedevano riso, e potevano venderlo a molto maggior prezzo per tutto altrove, non ne spedirono più un grano alla città; e questa si trovò senza riso ... Altro editto che tassa il riso allo stesso prezzo massimo per tutto lo stato: altra conseguenza, che i possessori ricusino di vendere ad un prezzo comandato, quella merce a cui la rarità ne ha assegnato un maggiore ...
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Fermo e Lucia (pagina 105)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Costoro osservato lo stato delle cose, fatte le loro ragioni, trovarono che comperando il riso ad un prezzo molto maggiore dell'assegnato arbitrariamente si poteva fare ancor molto guadagno: offersero quel prezzo ai possessori, i quali non rispondevano di non aver riso da vendere a chi lo pagava più di quello che comandava la legge ... Questi nuovi compratori, trovavano poi il modo di rivendere il riso a maggior prezzo agli stati vicini, dove non v'era tassa, o di conservarlo nascosto in onta degli editti: il modo consiste, come ognun sa, nello studiare non tanto la volontà unica donde è uscita la legge, quanto le volontà moltiplici, varie, più vicine che debbono eseguirla, e nel trovare i mezzi di eludere queste volontà, o di comperarne la complicità ... Quello che si è detto del riso accadeva di tutti gli altri grani: come il possederli, il farne commercio, era un rischio dell'avere e della persona, un soggetto di terrore, un peso di sospetto pubblico, quasi un marchio d'infamia, così avvenne che questo commercio non fosse quasi più ricercato che dagli uomini i più esperti ad eludere il rischio, i più agguerriti contra l'odio e contra l'infamia; i quali sapevano come tutte queste cose, affrontate e sofferte con una certa sapienza particolare possono fruttare danari ...
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Fermo e Lucia (pagina 126)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Un consumo così straordinario in tempi di grande scarsezza doveva rendere difficile a rinvenirsi la materia prima sufficiente: quindi la grida del 23 di novembre che sequestrava in mano degli affittuarj e di chi che altri fosse la metà del riso da essi posseduto (il riso allora entrava nella composizione del pane comune) e la riteneva agli ordini del Vicario e dei dodeci di Provvisione per l'uso della città ... Ma questa città che aveva assunto l'impegno di mantenere il pane al prezzo d'un soldo per otto once, pagando la differenza tra il prezzo reale dei grani, non possedeva tesori inesausti, era anzi imbrattata di debiti, e non sapeva dove darsi di capo per aver danari: perchè dunque essa potesse mantenere l'impegno, Grida dei 7 dicembre, che obbliga i possessori del riso a venderlo, non brillato, al prezzo di L ... A chi ne vendesse a maggior prezzo pena la perdita del riso, una multa di altrettanto valore e maggior pena pecuniaria, ed anche corporale sino alla galera all'arbitrio di S ...
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La vita comincia domani (pagina 2)
di Guido da Verona (estratti)
... E lui? — Lui ha riso ... — Ha riso? Bene ti sta! — Ha riso, ma non ha detto nè sì, nè no ... Atona e d'un color terreo la faccia imberbe, con occhi rotondi, senza ciglia, un po' gonfi, un po' malvagi, aveva la bocca larga, tumida, che per lo più rideva, d'un riso privo di giocondità, discorde come la nota falsa d'uno strumento logorato ... Marcuccio, infastidito levò il capo dal quaderno con un riso attonito ...
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Le Grazie (pagina 2)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Tosto che l'orme della diva, e il riso Delle vergini sue fer di Citera Sacro il lito, un'ignota violetta Spuntò a' piè de' cipressi, e d'improvviso Molte purpuree rose amabilmente Si conversero in candide ... N'ebbe il cantor d'Aminta allor ch'errando “Forsennato egli errò per le foreste “Sì che insieme movea pietate e riso “Nelle gentili ninfe e ne' pastori “Nè già cose scrivea degne di riso “Sebben cose facea degne di riso ...
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