Libri ricordo
Libri su ricordo, con la parola ricordo
L'Olimpia (pagina 13)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... (Eugenio, figlio, al mover della bocca e al ragionare fa certi motivi che, se ben mi ricordo, eran propri di mio marito) ... Oimè, che questa parola m'ha veramente passato il core, ché giá mi ricordo avergli io detto questa parola in quel tempo, né penso che altra persona l'ha potuto saper giamai che accadette fra noi duo soli ... Non mi ricordo avervi giamai visto ... Né tampoco mi ricordo ...
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L'amore che torna (pagina 38)
di Guido da Verona (estratti)
... Ora me ne ricordo ... Parlavano appunto di voi; me ne ricordo esattamente ... il cognome non lo ricordo più ... La conobbi a Berlino, per mezzo d'un suo tutore, — una canaglia, vi giuro! nonostante i suoi capelli molto grigi! So che lei appartiene ad una grande famiglia; viaggiò molto; voleva essere attrice; ecco tutto quello che mi ricordo ... Non ricordate nulla di tutto questo? — Veramente non ricordo ...
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Ricordi di Parigi (pagina 23)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Se siano neri o azzurri, non ricordo ... D'altri non mi ricordo ... —Mi ricordo benissimo—diceva—; senza dubbio ... Poi Vittor Hugo ci guardò tutti, l'un dopo l'altro, benevolmente; tutti gli tenevan gli occhi addosso, nessuno fiatava, egli parve un po' imbarazzato e sorrise; e fu per qualche momento una scena muta, ma piena di vita e di poesia, di cui serberò il ricordo e sentirò la gentilezza per sempre ...
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Storia di un'anima (pagina 8)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... * * * Ricordo, colle lacrime al cuore, che vi fu un anno, in cui, in alcune sere stellate, quando dimenticavo il mio corpo, quando dimenticavo il mondo esterno, e il mondo interno mi signoreggiava, e mi sentivo, e volevo credere, e sperare, e amare, ricordo che in alcune sere stellate, soavissime, confidentissime, ebbi vicino a me un'anima che mi ascoltò e mi comprese, quand'io espressi qualche speranza pel mio avvenire, avvenire che io legavo all'arte e alla famiglia ... Furono gli unici conforti: li ricordo: e allora, perchè a metà svelate, mi parvero più sante le mie melanconie, i miei silenzi, i miei dolori, il mio carissimo e soavissimo tifo, sì, la mia religiosa convalescenza, le mie dolcissime Confidenze, i miei sessi profumi, e il mio risveglio, il mio Tintoretto… ... Oh mia madre! mia madre! Se tu fossi il mio tesoro, la mia pace, la mia religione, se in ogni tristo mio momento potessi posare la mia testa sulla tua! Tu hai scoperto che io piangevo, e mi hai detto:—La tua fronte scotta!—O mamma, in questa povera testaccia bollono tanti pensieri, ma resteranno sempre cozzanti e inconcreti perchè la mente ha perduto ogni forza di studio: mancò al cuore l'alito primo: l'ambizione non mi seduce più: se avessi denari, libertà e cattiva natura, questo sarebbe stato l'anno in cui sarei diventato vizioso! Coi vizi almeno avrei vissuto; col ricordo della virtù, colla stizza dell'impotenza al male, col vano attendere, colle spossatezze, coi fremiti del dì d'oggi vivo neghittoso ...
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