Libri povero
Libri su povero, con la parola povero
Fermo e Lucia (pagina 5)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... » gridò con una subita trasformazione, «e s'ella crede di farsi beffe di me perchè son povero figliuolo, le farò vedere che quando mi si fa torto, so fare anch'io uno sproposito come qualunque signore ... Il povero sposo che, entrato nella casa del Curato per parlare di nozze e di festa, non aveva sentito altro che impedimenti ed imbrogli, in mezzo alla stizza che lo rodeva, andava però riflettendo sui discorsi e sul contegno del Curato, e trovava tutto pieno di mistero ... » «Ma! quel che Dio vuole, povero Fermino ... «Via, ditemi quel che sapete, ajutate un povero figliuolo ... » «Mala cosa nascer povero, il mio Fermino ...
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Giambi ed Epodi (pagina 10)
di Giosuè Carducci (estratti)
... Povero vecchio, chi sa non l'assaglia Una deserta volontà d'amare! Forse ei ripensa la sua Sinigaglia Sì bella a specchio de l'adriaco mare ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 43)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... L'alterco gravissimo colla moglie, onde il suo povero principale era uscito così stravolto dall'ira; la lettera al “signor conte„ ch'egli non poteva tirare innanzi, tanto era agitato; erano quelli i due capi di una catena, che raccostati offrivano la chiave di tutto l'occorso, specie a chi già conoscesse un certo segreto di casa Zuliani ... Ahimè, quello era a conoscenza di troppi; vero segreto di Arlecchino, come tanti e tanti altri d'ugual genere nel nostro povero mondo; così facilmente, di leggerezza in leggerezza, d'imprudenza in imprudenza, lasciamo indovinare i fatti nostri più intimi a tutta una turba di sfaccendati, in ogni città che non sia Londra o Parigi! Ed anche si può rinunziare a queste eccezioni, chi pensi che Londra e Parigi non debbono sfuggire neppur esse a certe piccole noie, essendo anche laggiù il mondo elegante e il mondo pettegolo nelle istesse condizioni di buon vicinato, ed esercitando i loro disutili uffici in una sfera piuttosto ristretta, come in tante altre città di minore importanza ... Di quel segreto d'Arlecchino il povero signor Brizzi si era sempre doluto in cuor suo, poichè egli amava molto il suo principale, e non era mai stato senza timore che un giorno o l'altro gliene giungesse un cenno all'orecchio ... A lui si accompagnò, recando il pastrano del padrone, il vecchio Giovanni; quel povero “paron Nane„ che pur troppo non doveva aspettarsi la ripetizione della faceta apostrofe con cui dodici ore innanzi era stato salutato ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 47)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Ritornato nella quiete del suo studio (quiete, ahimè, già più volte così violentemente turbata!), il povero Aldini rimase lungamente pensoso ... Quante cose, in due giorni! quante confusioni, quanti contrasti, e quante rovine! Ma erano veramente due giorni? non due settimane, due mesi, due anni? Ed era stato proprio il giorno innanzi, ch'egli aveva promesso a Livia un ultimo atto di resistenza, il tentativo iniquo di mandare in fumo la propria felicità? Era stato il giorno innanzi, che Raimondo Zuliani, amico più caldo ed imperioso che mai, aveva sgominato il suo tentativo, rotto d'un colpo il suo faticoso tessuto di scrupoli vani, dimostrandogli che oramai l'onor suo era impegnato, e che alla perdita dell'onor suo non avrebbe potuto sopravvivere? Povero amico Raimondo! Ben altra perdita doveva egli toccare indi a poco, perdendo tutte le sue illusioni ad un tratto! Lei infedele, la sua Livia adorata; lei pazza, e nell'impeto cieco del suo orgoglio offeso, diventata feroce, tragica come una Furia antica! Egli, il povero disilluso, giustamente irato, anelante a vendetta, incatenato ancora dall'amor suo, smarrito tra la necessità di provvedere al suo onore oltraggiato e il desiderio di salvare quella donna da una vergogna altrimenti inevitabile, non era riuscito ad altro che a scavarsi con le sue mani la fossa! Era giustizia, quella? Cieca, davvero, cieca lassù come in terra! Ed ora? Se la signora Zuliani, che era stata a sentire, commetteva un'altra delle sue malaugurate follìe, qual nuova vergogna per lui, nel cospetto di quell'uomo infelice! Perchè certamente aveva sentito; soffermata là, dietro l'uscio a vetri, per assicurarsi che il visitatore fosse veramente Raimondo; rimasta inchiodata a quel posto da un sentimento di curiosità morbosa; partita finalmente, dopo aver ascoltato l'essenziale, il terribile, dell'infausto colloquio ... Combatteva sospetti, il povero Raimondo, forte della sua fede e dell'intima conoscenza, che s'illudeva di avere, del cuore, e degli atti del suo giovane amico ...
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La vita comincia domani (pagina 38)
di Guido da Verona (estratti)
... Cosa sono centomila lire per il mio povero fratello? Dopo tutto siamo nati dallo stesso grembo! Lo so: c'è la moglie; ma non hanno figli ... vengo per rivedere il mio povero fratello ... — Volevo scendere all'albergo, ma non conosco il luogo, e, sopra tutto, il desiderio di veder súbito il mio povero fratello m'ha spinto a venir qui ...
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Nuove storie d'ogni colore
di Emilio De Marchi (estratti)
... Col povero Battista Batacchi eravamo amici vecchi, cresciuti, si può dire, insieme, quantunque io fossi innanzi di lui qualche anno ... Il povero Battista fu talmente commosso di queste mie parole, che lì per lì divenne rosso e smorto, balbettò un ciao te ringrassi, mi prese la mano nelle sue, me la dimenò un pezzo, schiacciandola come una spugna, guardandomi con due occhi pieni d'acqua ... Per Battista, va sans dire, furono due anni e mezzo di paradiso terrestre e meritato, povero diavolo! perchè nel suo timor di Dio e nella sua naturale timidezza non aveva mai goduto nulla a questo mondo e pochi uomini conobbi di cuore più delicato e più leale ... Chi avrebbe detto che il povero Battista doveva goderlo poco il suo paradiso? Cominciò subito a decadere, a venir poco, a tossire con dei colpetti secchi, a scomparire nei panni, e un brutto giorno di febbraio, con un tempo sporco e piovoso, l'abbiamo portato via ... Stetti lontano quasi un mese con buon risultato nei contratti, vivendo con più economia che non facessi ai tempi del povero Battista, perchè mi pareva che a spendere troppo rubassi qualche cosa alla povera piccina ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 2)
di Emilio De Marchi (estratti)
... infonde energia, quando c'è uno scopo nella vita; ma io, al contrario, chi sa perchè? mi sentivo stracco, svogliato, isolato nel mondo, come se colla morte del povero Battista mi fosse morto un braccio ... Mi sedevo su una banchina a guardar l'erba e gli scherzi che fanno le ombre delle frasche sul terreno, collo sguardo perduto sul Milano pieno di case e di campanili che mi stava davanti, immerso in un mare di riminiscenze nelle quali entrava il povero Battista, la zia di Valmadrera, le trappole, il vin bianco, la vita e la morte; finchè, gira e rigira, il pensiero, quasi trascinato dalla sua corrente, andava a fermarsi sull'insegna vistosa dell'Ombrellino rosso, che vedevo ballar sotto gli occhi come una fiamma, come un girasole; e me ne sentivo fin rossa o calda la faccia ... Per finirla, venne anche quel benedetto giorno! Per un pezzo sperai che avrebbe invitato con me anche qualche suo parente o qualche parente del povero Battista: ma subito, dopo ebbi una strana paura d'incontrarmi con estranei ... Sicuro, povero rattino! fu una grande disgrazia, ma si volti indietro a guardare certe miserie ... In suo paragone io non sono che un povero negoziante di ombrelle, che dovrei nascondermi sotto un mucchio di cenere, ma la gente si misura dal cuore e in questo cuore, cara Paolina, se lei potesse leggere, c'è qualche cosa che i re sempre non hanno ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 28)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Allora tutti si abbassarono per trarre il povero avanzo di Crimea dal suo nascondiglio ... Sulle prime si ebbe compassione del suo abbattimento, ma poi una sonora risata accolse il povero risuscitato, che colla fronte bagnata e coll'aria d'uomo sfinito si abbandonò su una sedia ... —Io sì…—aggiunse il povero vecchio, ripigliando il filo delle reminiscenze, alzando di nuovo il bicchiere color dell'ambra a specchio della fiamma ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 4)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Pregava la signorina che gli desse qualche cosa di spiritoso per un povero fanciullo operaio che s'era fatto male a la fabbrica quel giorno stesso e che, dopo la medicazione del chirurgo, peggiorava a vista ... —È difficile che se la cavi!… povero fanciullo! Al buon uomo, tremava il pianto in gola, parlando ... Lucia si fece innanzi, tutta pallida ma senza tremiti, passò un braccio sotto al guanciale e lo alzò delicatamente; il povero fanciullo gemette più forte ... Ah! egli non l'aveva lasciato il povero fanciullo che s'era fatto male a la fabbrica!… Non era fuggito dal povero moribondo!… Non era andato a distrarsi dopo la giornata di lavoro!… Non aveva avuto riguardi per la propria sensibilità!… Avevano attraversato il cortile; erano entrati in giardino ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 5)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Prese la lettera, l'aperse, lesse ad alta vece: «Gentile Signorina, «Il povero fanciullo ch'Ella ha veduto morire, non aveva altri al mondo che una sorella, la quale gli faceva da madre ... —E se tu, papà, lo permetti, andrò con Adele a vedere la sorella del povero fanciullo e le porterò i miei risparmi ... Il povero ragazzo operaio era morto lavorando in fabbrica; era un dovere pensare, provvedere a chi lasciava ... Come era contenta di quel tratto di generosità, lei che aveva tanto sofferto per la sua indifferenza il giorno della disgrazia del povero fanciullo! ... Dunque anche suo padre aveva cuore caritatevole e generoso, malgrado le apparenze, che lo facevano parere insensibile, freddo, amante delle abitudini, della quiete morale!… No; no; il suo papà non era, come la zia, incapace di vedere un palmo in là del proprio orizzonte; lui non dimenticava, per quanto spesso sembrasse, d'essere stato povero; d'aver passato l'infanzia, l'adolescenza e parte della giovinezza nelle ristrettezze non di rado dolorose; insieme con la fortuna, egli non aveva accolto certi pregiudizi ridicoli e crudeli!… In fatti, quando aveva saputo dell'amore di Adele, aveva interrogato il cocchiere per veder chiaro nella cosa e per interesse della giovine, che era in casa da parecchi anni ... Recare soccorso e conforto al povero, in toeletta sfoggiata e in carrozza, le sarebbe sembrato brutto, meschino, quasi vile ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 6)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Il suo povero fratellino ella l'aveva visto morire, nè gli erano mancate le cure più affettuose ... Ah non doveva pensarle, non doveva dirle certe cose?… La signorina parlava a quel modo perchè ella non sapeva nulla della vita grama!… Lei, a vent'anni, ne aveva già passate tante!… La ricca casa commerciale ove il suo povero padre aveva lavorato per tanti anni, onestamente, quando egli moriva, aveva pensato a' suoi figliuoli, orfani e poveri?… Lei faceva l'ultimo anno a la Scuola Normale quando suo padre moriva; e suo fratello andava alle tecniche ... Afferrò l'involto; con mano tremante lo aperse; guardò i biglietti, li contò rapidamente; poi, in uno slancio subitaneo, si buttò ai piedi di Lucia esclamando nelle lagrime: «Grazie! grazie!… il povero Cecchino ha pregato per me!… mi ha mandato un angelo del Signore! ... E disse che quello era sempre stato il suo desiderio, dopo che le era morto il padre; e che dal giorno che anche il suo povero fratello era andato in Paradiso, essendo libera, s'era prefissa di lavorare giorno e notte a lo scopo di raggranellare i danari necessari per essere accettata come novizia ... Lucia si inginocchiò in un banco, e invocò il Signore per la sorella del povero Cecchino, per i disgraziati, tutti, spinti dalla povertà, dall'abbandono, a azioni indegne; per i molti fortunati in continua ribellione contro le leggi di natura e il volere di Dio, che impongono interessamento per gli infelici, pietà, generosità ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 15)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... «Quel povero Ferretti!—compiangeva la signora ... Quel giorno aveva ricevuto due lettere; una della sorella del povero Cecchino, che le annunciava la sua vestizione con parole di commovente riconoscenza; l'altra di Lena, la quale le rispondeva piangendo con lei e confortandola nello stesso tempo a sopportare con dignitosa forza la sventura, a nobilmente rassegnarsi al volere di Dio ... Oh le sofferenze dovevano, pur troppo, seguire presto la vita di continuo delirio che ora lo traeva a sicuro precipizio, il povero uomo! ...
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Storia di un'anima (pagina 10)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Che ancora per le fila provvidenziali di Dio avessimo ad incontrarci?—Oh! possa il mio povero ricordo tormentarti nelle ore delle tue frenetiche voluttà! Sposa sei?—O mio Dio, come io desidero di morire! 19 febbraio ... —Il nostro povero cane di Limbiate è ammalato ... L'amo perchè è tanto legato alle mie memorie! Nel novembre 1873, quando solo mi addormentavo nella mia stanza fredda gustando le sante, melanconiche, dolcissime mie speranze: il povero cane mi dormiva a' piedi del letto ... quando là al laghettone, riassumevo la giornata e chiusi i fascicoli di diritto speravo e speravo e speravo!… il povero cane mi era accosto ...
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Storia di un'anima (pagina 11)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... soggezione di lui!… Povero cane, povero amico!… Tutti i giorni passavo un'ora o due al cimitero e pensavo alla vita, a una fanciulla, ai bimbi, alle sue toilette, ai suoi nonnulla, alle sue scarpine, ai suoi guanti, alle sue moine,—lì fra le croci e le foglie secche col sole pallido e le stradette umide io vivevo! O speranze! o memorie!—Io lavoro: studio il tedesco ... —È morto il cane! Povero Chellen! povero amico!… ... Torno col pensiero al povero cane! Povero amico! sì, caro testimonio di tante mie lagrime, di tanti miei dolori! Leggo le mie memorie: è il saluto che le scrissi! E piango! Come il cuore è gonfio!—La scienza è vana ...
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