Libri popolo
Libri su popolo, con la parola popolo
Confessioni di un Italiano (pagina 62)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Nessuno crede ora che la Rivoluzione francese sia stata la pazzia d'un sol popolo ... Il buon senso si matura nel popolo, mentre la giustizia d'altri tempi gli rimane dinanzi come un ostacolo ... L'aristocrazia dominante decrepita; il popolo snervato nell'ozio ma che pur ringiovaniva nella coscienza di sé al soffio creativo della filosofia; un cadavere che non voleva risuscitare, una stirpe di viventi costretta da lunga servilità ad abitar con esso il sepolcro ... Viva e muoia a suo grado purché non turbi l'allegria delle mascherate, e i divertimenti del Ridotto; cotali erano i sentimenti del popolo, e della nobiltà che si rifaceva popolo solo per godere con minori spese, e con più sicurezza ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 113)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Or dunque vedesse lui quali concessioni fosse disposto a fare perché il popolo mio cliente s'avvantaggiasse della libertà nuovamente acquistata ... — Da Venezia non son venuti ordini; e la libertà è tanto antica nella Serenissima Repubblica da non esservi nessun bisogno che il popolo di Portogruaro l'inventi oggi stesso ... Il popolo la trova pessima, e giovandosi del suo diritto di sovranità la libera per sempre dall'incomodo di servirla ... signor Carlino, mi pare — riprese il Vice–capitano — le faccio osservare che questa sovranità nessuno l'ha ancora data al popolo di Portogruaro, e che questo popolo nulla ha fatto per conquistarla ... — Insomma, signor mio — ripigliai — qui non si tratta di sapere cosa avverrà domani: si tratta di esaudire o no le inchieste d'un popolo libero ... — Io, signori, ho promesso di tutelare gli interessi del popolo e li tutelerò ... Mi hanno capito, signori? Altrimenti io ricorro al popolo e lascio fare a lui ... E quanto al popolo esso non vorrà far il matto finché noi terremo lei per ostaggio in nostra compagnia ... Sappiamo anche questa! — Olà! d'ordine dell'Eccellentissima Signoria questa persona è arrestata come rea di lesa maestà! A questa tirata affatto tragica del Vice–capitano la sua masnada mi si schierò intorno, come per impedirmi di fuggire; ma lo domando adesso per allora, qual uopo si aveva di questa precauzione se tutte le porte erano serrate? Se fossi stato Pompeo mi avrei messo il lembo della toga sul capo, invece incrociai le braccia sul petto e diedi a quella ciurma vigliacca il sublime spettacolo d'un avogadore senza popolo e senza paura ... Quel quadro plastico non durava da un minuto, che uno scalpito di cavalli, un accorrere e un urlare di popolo nella sopposta contrada attrasse l'attenzione dei miei carcerieri ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 114)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Un evviva frenetico alla libertà sancì da parte del popolo questa sentenza; l'atrio era già invaso dalla turba e fra i cavalli dei Francesi e il gridare dei cittadini succedette un bell'inferno ... Ma ebbimo un bel che fare a salvarli dall'unghie del popolo che ci aveva seguito; e solamente colla mia autorità spalleggiata da qualche bestemmia del sergente giunsi ad imporre un po' di silenzio ... Il popolo colse anche questo pretesto per gridar un evviva alla libertà ... — Il generale Bonaparte ha vinto ier mattina una battaglia al Tagliamento; noi abbiamo sparso il nostro sangue in difesa della libertà e un popolo libero ci negherà adesso un qualche ristoro? I cinquemila ducati devono essere sborsati prima di un'ora, e il resto della cassa il Generale comanda che lo si metta a disposizione del popolo ... — Signore — balbettò esso — signor ufficiale pregiatissimo, il popolo, come lei dice, è libero; noi ... E mentre parte della folla restava a trastullarsi coi suoi vecchi magistrati imponendo loro la coccarda e facendoli gridare viva questo e viva quello, un altro codazzo di popolo seguì il drappello dei Francesi che accerchiando la mia importantissima persona si avviava all'ufficio della cassa ... Mediante l'opera di costoro gli orzi i frumenti le farine furono insaccate e caricate in brevissimo spazio di tempo; al popolo fu concesso lo spolverio delle farine che usciva dalle finestre, e nullameno esso gridava sempre: — Vivano i Francesi! Abbasso San Marco! ... Mi proclamò benemerito della libertà, salvatore della patria, e figliuolo adottivo del popolo francese ... Indi i carri presero la via in buona regola verso San Vito, i cavalleggieri scomparvero colla valigia in un nembo di polvere, ed io mi rimasi allibito sorpreso scornato fra un popolo poco contento e meno ancora satollo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 116)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Si predica al popolo che sono assassini, che sono eretici: al loro comparire tutti fuggono, tutti abbandonano le case ... Così il male sarà volto in bene, e la causa del popolo si sarà avvantaggiata degli stessi delitti che la deturparono! — Cittadino generale, vi prego di osservare ... Non ci capii per verità molto addentro; ma pure que' suoi gran paroloni di popolo e di libertà, e quel suo piglio riciso ed austero m'avevano annebbiato l'intelletto, e mi partii, a conti fatti, che l'odio contro i patrizi veneziani superava d'assai perfino il risentimento contro i bersaglieri francesi ... E a questo modo lasciai a poco a poco darsi pace la morta, e tornai col pensiero ai vivi: cosicché nella lettera che scrissi a Venezia per partecipare il triste caso alla famiglia, ne affibbiai forse più la colpa all'improvvidenza delle venete magistrature, e alla sciocca paura del popolo, che alla barbara sfrenatezza degli invasori ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 124)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ella sa l'inettitudine del governo dopo l'imbarco dei primi reggimenti schiavoni, e la fatica durata finora ad imbrigliare la rabbia del popolo ... Sono i soliti articoli (prendeva in ciò dire dalla tavola uno scritto e lo scorreva rapidamente): erezione dell'albero della libertà, proclamazione della democrazia con rappresentanti scelti dal popolo, una Municipalità provvisoria di ventiquattro veneziani alla testa dei quali l'ex–doge Manin e Giovanni Spada, ingresso di quattromila Francesi come alleati in Venezia, richiamo della flotta, invito alle città di terraferma, di Dalmazia e delle isole ad unirsi colla madre patria, licenziamento definivo degli Schiavoni, arresto del signor d'Entragues, manutengolo dei Borboni, e cessione delle sua carte al Direttorio pel canale della Legazione francese ... Son tutte cose note e concesse dall'unanime assenso del popolo ... Temo che le nostre buone intenzioni non abbiano bastevole radice nel popolo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 127)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tutto ad un tratto rimbombano alcune scariche di moschetteria: il Doge si ferma costernato e vuol discendere i gradini del trono; una folla di patrizi spaventata se gli accalca intorno gridando: — Alla parte, ai voti! — Il popolo urla di fuori; di dentro crescono la confusione e lo sgomento ... È il popolo che vuole sbramarsi nel sangue dei nobili! (il popolo nonché preferire l'obbedienza a que' nobili, alla più dura servitù che lo minacciava, amava anzi quell'obbedienza e non voleva dimenticarla) ... Paurosi e traditori si mescolarono con noi; il romore il gridio cresceva sempre; io credetti che un puro e generoso entusiasmo trasformasse quei mezzi uomini in eroi, e mi precipitai nella Piazza, gettando in aria la mia perrucca e urlando a perdifiato: — Viva la libertà! — Il general Salimbeni, appostato con qualche altro cospiratore, s'era già messo a strepitare in mezzo al popolo eccitandolo al tripudio e al tumulto ... — Viva la Repubblica! Viva San Marco! — fu una sola voce in tutta la piazza gremita di gente; le bandiere furono inalberate sulle tre antenne; l'immagine dell'Evangelista fu portata in trionfo; e un'onda minacciosa di popolo corse alle case di quei patrizi che erano in voce d'aver congiurato per la chiamata dei Francesi ... Il popolo faceva largo senza improperi ma senza plauso ... — Li vedi? — mi bisbigliò all'orecchio — il popolo grida: “Viva San Marco!” e non ha poi il coraggio di portar in trionfo, e di crear doge uno di questi ultimi e degni padroni che gli restano! ... Un proclama della nuova Municipalità che dipingeva la vile condiscendenza dei patrizi come un libero e spontaneo sacrifizio alla sapienza dei tempi, alla giustizia e al bene di tutti rimise la tranquillità nel buon popolo veneziano ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 207)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Dove il popolo non ha parte del governo continuamente, ma se la prende a forza di tanto in tanto, questi sbalzi queste metamorfosi devono succedere di necessità, perché altro non la vita del popolo se non la somma delle vite individuali ... Il mistico Alessandro chiamò all'armi la santa Russia, oppose alla guerra dell'ambizione la guerra del popolo; e quella miserabile cavalleria dei Cosacchi, come la chiamava Napoleone, fu il flagello e lo sgomento dell'invincibile esercito ... Il popolo non aveva vissuto; non viveva ...
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Fermo e Lucia (pagina 13)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... provocatore, il quale cadde quasi ad un punto col povero Cristoforo: i servitori veduto il padrone sul terreno, si diedero alla fuga: e Ludovico rimase solo e ferito, e circondato dal popolo che accorreva, vedendo finita la guerra ... Il povero ferito fu quivi condotto o portato dalla folla, e quasi fuori di sè pel furore, pel rimorso, e pel dolore i padri lo accolsero dalle mani del popolo, che lo raccomandava ai suoi ospiti, dicendo: «è un uomo dabbene, che ha fatto freddo un birbone» ... Frattanto le uscite e i contorni del convento erano affollati di popolo curioso: ma giunta la sbirraglia fece smaltire la folla, e si pose in agguato a una certa distanza dalle porte; ma in modo che nessuno potesse uscirne inosservato ... Un fratello del morto, due suoi cugini, e un vecchio zio vennero pure armati da capo a piede; e facevano la ronda intorno, guardando con aria di minaccia gli accorsi del popolo, i quali mostravano nei volti quasi una sorta di trionfo e di contentezza ... Consegnarlo alla giustizia, cioè alla vendetta de' suoi nemici, oltrechè l'esser cosa vile e crudele (ragione che è più potente quando è accompagnata da altre), sarebbe stato lo stesso che rinunziare al privilegio di asilo, screditare il convento presso tutto il popolo, attirarsi l'animavversione di tutti i capuccini dell'universo per aver lasciato ledere il diritto di tutti, tirarsi contra tutte le autorità ecclesiastiche, le quali allora si consideravano come tutrici di questo diritto ... Contenta la famiglia per le ragioni che abbiam dette, contenti i frati, contenti quelli che avrebbero dovuto punire Ludovico, perchè dopo la donazione fatta da lui di tutto il suo avere, la persecuzione che gli si sarebbe fatta non avrebbe portato che impicci e fatiche, contento il popolo il quale vedeva salvo un uomo che amava, dalle persecuzioni di prepotenti che odiava; e che nello stesso tempo ammirava un conversione; contento finalmente ma per motivi diversi e più alti il nostro Ludovico; il quale non desiderava altro che di cominciare una vita di espiazione, di patimenti e di servizio agli altri che potesse compensare il male ch'egli aveva fatto, e raddolcire il sentimento insoffribile del rimorso ...
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Fermo e Lucia (pagina 103)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma oltre i mezzi per render tollerabile quel male, ve n'ha pur troppo, e moltissimi, per esacerbarlo, per accrescerlo, per rendere più trista e complicata una situazione che lo è già tanto per sè; e questi mezzi sono stati per l'ordinario più adoprati dei primi; e si possono ridurre a due capi principali: le idee del popolo, e i provvedimenti dei magistrati ... Cessi il cielo che alcuno rinfacci ostilmente l'ignoranza ad un popolo che non ha mai avuto maestri nè ozio, l'irritazione fanatica ad un popolo che non trova pane col suo lavoro ... Ma quegli che meritano rimproveri acerbi, e severi, quegli che per bene loro e d'altrui vorrebbero essere sborbottati come ragazzacci caparbj, tanto che si correggessero, sono coloro, i quali potrebbero meditare a loro agio sui fatti simili, esaminare le conseguenze, i giudizj, i sistemi che ne hanno cavati gli scrittori, pesare le osservazioni e le opinioni, e procacciarsi così una opinione ragionata; e non lo fanno mai; ma al momento del serra serra escono in campo a sentenziare furiosamente, cominciano a pensare con la voce e studiano dalla cattedra, coprono, vilipendono, calunniano le voci che nascono da un antico pensiero, ripetono, in un linguaggio meno incolto e più strano i giudizj storti, le idee appassionate del popolo, e diffondono ed accrescono la stortura e la passione, si oppongono ferocemente a tutti quei raziocinj che potrebbero illuminare l'opinione dell'universale sulla natura e sulla misura del male, ricondurre gli spiriti ad una riflessione più tranquilla, e stornare quelle risoluzioni che lo peggiorano: e infervorati in queste degne imprese, non si spaventano col pensiero della loro ignoranza; anzi ne cavano argomento di gloria, e di fiducia; e a tutte le obiezioni, (o alla metà delle obiezioni perchè di rado lasciano terminare una frase ad un galantuomo) rispondono con quell'inverecondo sproposito: «noi non vogliamo teorie»; non riflettendo nemmeno che quelle che essi sputano tutto il dì sono pur teorie, diverse da quelle dei loro avversarj, in ciò soltanto che non sono fondate sulla cognizione, o almeno sulla ricerca dei fatti ... Le storture del popolo, e di questi che abbiamo detto intorno alla carestia sono moltiplici per sè, e infinite nelle loro applicazioni e nei loro rivolgimenti; molte si possono vedere enumerate in alcuni libri che le hanno esaminate e ribattute con più sagacità e pazienza che profitto; ma si possono forse ridurre a due capi principali ...
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Fermo e Lucia (pagina 105)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Per sua sventura il popolo milanese trovò in quella occasione l'uomo secondo i suoi desiderj, l'uomo che partecipava delle sue idee, e che assecondandole gli procurò una gioja corta e fallace, a cui doveva succedere, un nuovo dolore senza disinganno, un nuovo furore, l'ebbrezza del delitto, lo spavento delle pene, e quindi la tranquillità stupida della disperazione impotente ... Questi stordito dai richiami continui e crescenti del popolo, stordito dal vedere che tutti i provvedimenti già dati invece di togliere il male lo avevano accresciuto, non sapendo più che fare, e persuaso che qualche cosa bisognava pur fare, s'appigliò al partito di quelli che non veggono nelle cose reali un elemento ragionevole di determinazione: fece un'ipotesi ... Ordini meno iniqui e meno insani avevano trovato nelle volontà, nella natura stessa delle cose, ostacoli invincibili, ed erano rimasti senza esecuzione, ma alla esecuzione di questo vegliava il popolo il quale come era ben naturale l'aveva accolto con un grido di esultazione; e vedendo finalmente esaudito e convertito in legge il suo desiderio, non sofferiva che fosse da burla ... Il popolo accorse tosto ai forni a domandare il pane a quel prezzo legale, e lo domandò con quell'aria di risolutezza e di minaccia che danno la forza e la legge insieme unite ... Se era naturale che il popolo esultasse, non lo era meno che strillassero i fornaj: un politico avrebbe potuto dire che quello era il caso di fare soffrire un picciol numero per sollevare e tranquillare una gran moltitudine: ma il male era che questo picciol numero era appunto quello che doveva, e che poteva solo dare in fatto quello che la legge comandava e prometteva in parole: e a produrre l'effetto non bastava che i fornaj avessero ricevuto un ordine preciso, non bastava che avessero molta paura, che fossero disposti a sopportare l'ultima rovina delle sostanze per salvare la persona: era necessario che potessero ... Il popolo stesso affrettava questo momento: quantunque gridasse risolutamente e tenesse confusamente che quel prezzo stabilito era equo, ragionevole, sentiva però anche confusamente che esso era come in guerra con tutto il resto delle cose, che era l'effetto d'una volontà e non della natura, e prevedeva pure confusamente che la cosa non avrebbe potuto andar così sempre, nè a lungo ...
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Fermo e Lucia (pagina 141)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Contribuivano certe tradizioni confuse, ma ridette con asseveranza fra il popolo, di simili trame scoperte nella peste del 1576, e in altri tempi d'eguale sciagura ... Bebio Tamfilo, cominciò, al dir di Livio, da un pianto del simulacro di Giunone Lacinia in Lanuvio, e da altri simili avvenimenti, non vi fu peste, quasi fino ai nostri giorni, della quale il popolo che la pativa non desse cagione in gran parte a frodi umane, o a prodigj superstiziosi ... Per alcuni il capo degli untori (il bisogno creò allora il vocabolo) era senza dubbio il tal principe, che voleva far morire gli abitanti del ducato, per impossessarsene a man salva; per altri era il Cordova che voleva vendicarsi degli urli e dei fischj con che nel suo partire l'aveva accomiatato il popolo memore della fame durata nel suo governo; altri nominava D ... Nè è da farsene maraviglia; un tal sentimento è troppo facile a nascere in un popolo il quale crede che v'abbia degli uomini che tentano di avvelenarlo in massa ...
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Fermo e Lucia (pagina 143)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Le affezioni temporali pel parente, appena si facevano sentire in quell'animo, assorbite dalla riverenza del santo, e dalla invocazione all'intercessore; il nome comune, tutte le memorie dei tempi vissuti insieme, si perdevano nella fede: non era più che un vescovo che pregava l'uomo vivente presso Dio perchè pregasse pel suo popolo ... Quindi ancora un'altra gran frotta di popolo; e alla coda i vecchj stanchi, le donne rimaste addietro coi fanciulli, gli attratti, i zoppi, i deboli; molti ritardati dal fermento della peste che già covavano senza saperlo, o senza volerlo sapere, e che toglieva loro a grado a grado le forze ... La cagione d'un così subito e portentoso aumento del male fu data a voce di popolo agli untori: si disse con asseveranza, e si ripetè con furore, che quegli uomini congiurati allo sterminio della città, prendendo il destro della processione, che l'aveva posta tutta unita per così dire in loro balìa, avevano unti in quel giorno quanti avevano potuto, e sparso tutto il cammino di polveri venefiche, per le quali il contagio s'era appiccato alle vesti, ai piedi scalzi, anche alle scarpe dei divoti e inavvertiti pellegrinanti ...
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I nuovi tartufi (pagina 2)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Ottimo ha da reputarsi quel governo che sembra più acconcio a condurre a salute il popolo a cui si appone: così talora giova la democrazia, e talora anche la potestà dittatoriale ... La ferocia, o il vigore militare formano, a parere mio, il fondamento della dignità, della sapienza, ed anche della bellezza di un popolo ... —Apprendere la civiltà del più stupendo popolo che mai sia comparso nel mondo è antifona! Imparare la storia, la politica, la filosofia, la eloquenza e la poesia dei Romani, è pataffio! Se avessi un figliuolo che a diciotto anni si compiacesse della lettura o di Tullio, o di Livio, o di Tacito, io lo bacerei lacrimando sopra la fronte, e gli direi: Riposati ...
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I nuovi tartufi (pagina 4)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... —Nei governi creati dal consenso generale i cittadini possono procedere armati universalmente, e forse anche qui non senza pericolo, perchè il popolo armato di rado si mostra modesto, e troppo spesso facile a lasciarsi in balía dei moti scomposti dell'animo; per la quale cosa vedemmo nascere con frequenza turbamento e subuglio; ma da voi concedansi le armi a pochi, la più parte uomini nuovi, mercanti, e gente usa ai traffici; giovi ancora chiamare alcuni pochissimi dei grandi, e della minutaglia ... Il popolo grasso andrà persuaso che difendendo sè tutela l'ordine, e dove il caso lo porti voi lo vedrete spiegare alla salvezza delle sue giarre di olio e dei suoi lardoni l'ardimento di Orazio Coclite al ponte ... Sopra i grandi e sopra il popolo minuto non bisogna contare, ed eccone il perchè: essi si lasciano governare da fantasie tutte particolari, e riescono di maneggio spesso arduo, sempre incerto ... Come Gesù disse in sacramento, voi fate potere dire a fine profano:—Ecco io sono il vostro pane e il vostro vino;—e il popolo grasso, che non va più oltre e di più non desidera, difenderà in voi il suo pane e il suo vino ... Il popolo minuto, per disperazione fatto sicuro, nulla avendo da perdere, ama il torbido per pescarvi dentro; nonostante noi proponemmo procurare pochi dei grandi e pochi dei piccoli per dividerli dalla massa a cui appartengono, gittarvi dentro il sospetto, e renderla di mano in mano scema di capi ... Una volta fu reputata l'aristocrazia ottimo principio per istare tra mezzo alla monarchia e alla democrazia; la esperienza insegna valere a mille doppii meglio il popolo grasso a simile scopo: egli si contenta di poco;—ogni anno misurategli dalle mille alle due mila braccia di nastro o verde, o rosso, o giallo; di tanto in tanto diluviategli addosso un uragano di croci; soprattutto risi e sorrisi a macco; via la tostezza, via il sussiego di quella benedetta legittimità; con altre vele è forza navigare pei nuovi pelaghi; stringete mani, scuotete braccia a destra e a sinistra, abbiate pazienza a subire la stupida compagnia; a pranzo ardite mettervi al fianco la consorte del Presidente della Camera di Commercio, aprite il ballo con la figliuola del banchiere principale, e voi avrete una milizia civica da disgradarne pretoriani, sterlizzi, mamelucchi, e giannizzeri ...
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Il colore del tempo (pagina 22)
di Federico De Roberto (estratti)
... «In Francia, si narra, il popolo non volle sul principio mangiar le patate, perchè gli furono imposte ... Avevano reso la patata obbligatoria; il popolo non ne volle, non volle neppure assaggiarla ... La vera grandezza del popolo cinese, il suo massimo titolo al nostro rispetto,—e forse anche a qualche cosa di più,—è la sua morale ... Gli uomini del popolo, sanno che, volendo, col lavoro, con lo studio, con la buona condotta, avrebbero potuto sollevarsi, prender posto tra i «saggi,» tra i reggitori; perciò non li odiano, non si ribellano ad essi ...
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Il colore del tempo (pagina 24)
di Federico De Roberto (estratti)
... Non potendo battersi, egli manifesta come può le sue simpatie per il popolo castigliano ... «Questo popolo è deciso e pieno di confidenza nel suo buon diritto, questo popolo ha il coraggio amabile, il coraggio allegro, la vecchia gaiezza latina,—comune agli Spagnuoli ed ai Francesi…» ... E giudica che il popolo sia più sano che non in Francia, e ironicamente dice che esso ha bisogno di progresso, e dei benefizî dell'istruzione laica, e di molti giornali, e di meno incenso e di meno preghiere nelle vecchie chiese, per agguagliare la Francia… E rimpiange i tempi andati, quando la Spagna avrebbe sicuramente vinto, perchè il valore personale decideva le battaglie; mentre ora, ahimè, «la guerra è divenuta brutta, putente di carbon fossile, chimicamente barbara; e i nemici d'Oltremare hanno più denaro, più macchine, più petrolio…» ... I giudizî del nostro poeta sul popolo americano contribuiranno ad alienargli l'animo dei suoi primi ammiratori ... Egli non parla, e non può parlare della guerra; ma pochi libri spiegano meglio del suo le vittorie americane; perchè pochi osservatori hanno saputo come lui cogliere ed esprimere ed apprezzare i caratteri essenziali del popolo e della civiltà americana ...
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Ricordi di Parigi (pagina 39)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... E si può dare una città capitale che sputi più audacemente in faccia al popolo della provincia, rappresentato dai suoi scrittori come un ammasso di cretini? e scrittori che incensino la loro città con una impudenza più oltraggiosa, non solo per ogni altro amor proprio nazionale, ma per la dignità umana? E vi dicono in faccia, dal palco scenico, che i fumi dei suoi camini sono le idee dell'universo! Tutti sono prostrati col ventre a terra davanti a questa enorme cortigiana, madre e nutrice di tutte le vanità; della vanità smaniosa di piacerle, prima fra tutte, di ottenere da lei, a qualunque costo, almeno uno sguardo; di quella vanità vigliacca che spinge uno scrittore a dichiararsi, nella prefazione d'un romanzo infame, capace di tutte le turpitudini e di tutti i delitti di Eliogabalo e di Nerone ... E per tutto trovate un popolo che più si studia, più rivela dei difetti; ma in cui ogni difetto ha per riscontro una qualità ammirabile ... È un popolo frivolo, ma in cui una parola nobile e risoluta trova sempre un eco ...
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