Libri piccino

Libri su piccino, con la parola piccino

Mattinate napoletane
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... Un piccino ... Ma come m'accostavo al lettuccio il piccino fu preso da gran terrore ... Ndreù? Bell' 'e mamma, te vuo' fa disignà? Il signore, lo zio, ti farà il ritratto, e mamma te lo metterà qui appeso, di faccia a te, e quando tata verrà e vedrà il ritratto di Nndreuccio, dirà: Questo è Ndreuccio bello, tale e quale… Il piccino ascoltava, con gli occhi lucenti di febbre, senza mostrare di decidersi ... A ogni cinque minuti si levava per venire a guardare di sopra alle mie spalle, per esclamare: Quando si vedrà qualche cosa? Ci vuole ancora molto tempo? Lo fate ridendo? Verrà bene? Dopo la prima seduta il piccino volle vedere un po' anche lui, e si ...
Mattinate napoletane (pagina 2)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... Addio, piccino ... —Ah, signorino,—mi disse Fortunata, presso la porta—il piccino è molto malato ... Pel piccino va pazzo, se sapeste!… La lasciai così, che piangeva silenziosamente sul limitare della casuccia, con le braccia penzoloni, gli occhi a terra ... Pensai a lei, al piccino, per tutta la via; pensai che sarebbe stato molto meglio se non avessi conosciuto nessuno di tutti e due… Tornato alla dimane, con una bella giornata di sole, ricominciai il mio lavoro ... Ah, questo piccino malato, questo piccolo piccino pallido pallido, questa mia novella amicizia puerile! Tutto il giorno son rimasto a pensarvi ... Il ritratto del piccino era accapo al letto, tra un ramo di olivo e la palma benedetta ... Per via camminavo come intontito; il piccino, benedetto piccino, il piccolo amico mi seguiva ...
Mattinate napoletane (pagina 4)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... Non avrebbe detto nulla all'amministratore se non fosse capitato il piccino, ch'è malaticcio e debole ... E col vento in casa… —Sentite,—interruppe la rivendugliola—io vi do questo paio di calze pel piccino e voi glie le portate a donna Nena, poveretta ... Ora ho chiesto alla vecchia se Clelia abbia più rivisto il piccino ... Il piccino la guardava ridendo, balbettando ... Soltanto com'entrò lì dentro anche Graziella la sarta, con dietro la ragazzina curva sotto lo scatolo delle vesti, per vedere, mentre lei dinanzi al lettuccio, contemplava la morta coi grandi occhi pietosi, il piccino le prese fra mano la frangia di conterie che luceva attorno alla veste ... —Questo è il piccino di donna Nena—spiegò Gaetanella Rocco—il figlio della figlia ... E carezzò la testa bionda del piccino, il quale levò gli occhi a guardarla ... Allora Gaetanella Rocco portò fuori il piccino, mettendogli in mano una ciambella ... Il piccino lo avevano dimenticato sotto la porta del cortile ... Allora il piccino sorrise, tutto solo, molto contento ... Il piccino aveva fame ... Lungamente il piccino ne seguì la sorte con gli occhi, sbadigliando, poi chinò a poco a poco la testa da un lato e s'addormentò ...
Storia di un'anima (pagina 69)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Era la mia Madonna santa, lei che piangeva da medichessa, lei che smoccolava quel nasino, lei che toglieva il pannicello per vederlo tutto nudo, il suo ometto peccatore!… E sul mio presepio gli angioli del cielo non scendevano coll'ali a porre la bindella spiegazzata col pax hominibus bonæ voluntatis; ma nemmanco i notai della terra erano venuti coi parrucconi ad aprire i volumacci delle ipoteche: ed era piccino, ed era disadorno, ed era soffogato dai ciliegi e dai mandorli; ma un bisnonno l'aveva chiamato Palazzetto del ritiro, un nonno vi aveva messo i mobili del Maggiolino, e il mio babbo aveva piantalo per me quegli alberi che s'erano fatti grossi pel mio bimbo ... Oh volevamo la nostra stanzetta, piccina, come la nostra ambizione, calda come un nido, illuminata come un santuario! Volevamo essere noi, noi soli, coi nostri ricordi, colle nostre ciarle, col suo balbettìo, col suo respiro, co' suoi starnuti, col nostro bimbo che ci aveva dato tutta la pace! Ci amavamo! Ci amavamo, perchè nessuno era venuto a soffiarci il gelo dei sapienti nell'anima! Ci facevamo indietro indietro nella memoria a trovare le prime paure e i primi rossori, i mutui sguardi e le feconde religioni dell'amore ricambiato! Misuravamo giubboncini e camiciuole! O bimbo, quando credevi di fare il tuo discorsone, pensavi alla mamma? quando tu dormi, ti sogni di lei? quando starnuti, non ci dici grazie? O piccino! O piccino! Eravamo tanto egoisti che sobbalzavamo di scatto, scacciando l'idea e la domanda:—Dove saranno i colombi? e i passeri? e i poveri rampichini? e i poverissimi reatini?—Eravamo di dentro, con un lettuccio tutto morbido di coltroncini, colle cucchiaiate fumanti di pappa, con un cosetto d'avorio pacciucchiato, e, Dio mio! con un libro gualcito al capitolo più serio e più sociale… ... ahi!… Piccino, tu corri troppo! Eccolo da una canestra piena di guancialetti da popattola e di cuffiette a mezzi gusci d'ova, eccolo a uno scrittoio ingombro di carte, senza una sola poesia stampata: da te a me… ...