Libri piazza
Libri su piazza, con la parola piazza
Confessioni di un Italiano (pagina 112)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Aspettatemi in piazza ... in piazza, in piazza! ... ma nel frattempo restate in piazza tranquilli ad aspettarmi ... — In piazza, in piazza! ... Viva la libertà! In tali grida la folla rovinò tumultuosa verso la piazza a saccheggiare qualche botteguccia di panettiere e d'erbivendola; ma il chiasso era maggiore della fame e non ci furono guai ...
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Fermo e Lucia (pagina 150)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Fermo ristette alquanto, fin che il convoglio fosse passato; e ripresa da poi la via, e giunto in capo a quella su la piazza di San Marco, presso il ponte che ne piglia il nome, vide di nuovo per di dietro quel sozzo corteggio, che per la via del pontaccio, si avviava alla fossa scavata fuori della porta comasina ... Ma un altro spettacolo, su quella piazza, attirò i suoi sguardi, e gli diede a pensare: erano due travi alzate e infisse nel suolo, e una corda passava dall'uno all'altro capo fra due carrucole ... La sua maraviglia crebbe da poi quando ne incontrò uno per ogni piazza, in ogni via spaziosa ... Dopo avere inutilmente guardato su quella piazza, se potesse scorgere alcuno a cui chiedere conto della via dove abitavano i padroni di Lucia, il nostro pellegrino si volse a mano manca, e costeggiando il convento di San Marco, giunse al Ponte al quale Ludovico il Moro diede il nome di Beatrice sua moglie; e per quello entrò nella città propriamente detta ...
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Fior di passione (pagina 14)
di Matilde Serao (estratti)
... piazza di Spagna; sei entrata di là e ne sei immediatamente uscita dalla porticina che dà in piazza Mignanelli ... Sei restata là dalle quattro e dieci minuti fino alle cinque e cinquanta minuti; sei discesa, la vettura da nolo t'ha ricondotta in piazza Mignanelli; non avevi moneta spicciola, poichè non si pensa mai a tutto, hai date dieci lire al cocchiere, sei subito uscita dalla grande porta di piazza di Spagna, sei montata nella vittoria, che ti ha condotta per venti minuti alla Villa Borghese, d'onde sei ritornata subito qui ...
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L'amore che torna (pagina 73)
di Guido da Verona (estratti)
... — E soggiunse con la sua voce burbera: — Le donne, sai, chi le indovina è bravo! Sapevo che tutte le mattine ella passava per Piazza di Spagna, e vi passai; sapevo che la domenica andava alla Trinità dei Monti con altre signore, e la domenica passeggiai verso la Trinità dei Monti ... Ed allora, ogni mattina, per andare in Piazza di Spagna, ne misi una: conoscevo la sua memoria tenace, forse le avrebbe riconosciute ... Pensavo: «Ella sa che ogni mattina l'attendo in Piazza di Spagna ... Quando la primavera fu tutta sbocciata, le fioraie scesero su la piazza con canestre riboccanti ...
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Marocco (pagina 2)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Dalla piazza, rimontando la strada principale, e passando per due vecchie porte, uscimmo, che cominciava a imbrunire, dalle mura della città, e ci trovammo in una piazza aperta sul fianco d’una collina, chiamata Soc de Barra, o mercato esteriore, poichè ogni domenica e ogni giovedì vi si fa il mercato ... In un angolo della piazza, sotto la tenda d’una bottega chiusa, un lumicino moribondo rischiarava confusamente un ammasso di cenci biancastri, da cui usciva un suono leggerissimo di chitarra e un filo di voce tremola e lamentevole, che pareva portata dal vento da una gran lontananza ...
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Marocco (pagina 46)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Era una vastissima piazza rettangolare, chiusa su tre lati da alte muraglie merlate e da grosse torri; sul quarto lato, dal Fiume delle perle ... La piazza, quando v’arrivammo, presentava un aspetto ammirabile ... Tutt’intorno alla piazza, ai piedi delle mura e lungo la riva del fiume, tremila soldati di fanteria che apparivano appena come quattro lunghissime strisce d’un color rosso fiammante; e sull’altra riva del fiume, una folla immensa di popolo, tutta bianca ... Nel mezzo della piazza eran schierate le casse contenenti i regali del Re d’Italia: un Ritratto del re stesso, specchi, quadri di musaico, candelabri, seggioloni ... Noi ci andammo a mettere vicino alle due schiere dei personaggi, in modo da formar con esse un quadrato aperto verso il lato della piazza donde doveva venire il Sultano ... Che peccato non aver sentito quello che dicevano dei nostri cappelli a staio e dei nostri vestiti a coda di rondine! Il sole era ardentissimo, nella vasta piazza regnava un profondo silenzio, tutti gli occhi erano rivolti dalla stessa parte ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 7)
di Giovanni Verga (estratti)
... Dico bene, vossignoria? III La signora Sganci aveva la casa piena di gente, venuta per vedere la processione del Santo patrono: c'erano dei lumi persino nella scala; i cinque balconi che mandavano fuoco e fiamma sulla piazza nera di popolo; don Giuseppe Barabba, in gran livrea e coi guanti di cotone, che annunziava le visite ... C'era appunto il balcone del vicoletto, che guardava di sbieco sulla piazza, per gli invitati di seconda mano ed i parenti poveri: donna Chiara Macrì, così umile e dimessa che pareva una serva; sua figlia donna Agrippina,monaca di casa, una ragazza con tanto di baffi, un faccione bruno e bitorzoluto da zoccolante, e due occhioni neri come il peccato che andavano frugando gli uomini ... In prima fila il cugino don Ferdinando, curioso più di un ragazzo, che s'era spinto innanzi a gomitate, e allungava il collo verso la Piazza Grande dal cravattone nero, al pari di una tartaruga, cogli occhietti grigi e stralunati, il mento aguzzo e color di filiggine, il gran naso dei Trao palpitante, il codino ricurvo, simile alla coda di un cane sul bavero bisunto che gli arrivava alle orecchie pelose; e sua sorella donna Bianca, rincantucciata dietro di lui, colle spalle un po' curve, il busto magro e piatto, i capelli lisci, il viso smunto e dilavato, vestita di lanetta in mezzo a tutto il parentado in gala ... Rimase lì, dietro le spalle di coloro che gli stavano dinanzi, alzando il capo a ogni razzo che saliva dalla piazza per darsi un contegno meno imbarazzato ... Lì tutti sembravano sulle spine: la zia Macrì fingendo di guardare nella piazza, Bianca zitta in un cantuccio, e don Ferdinando solo che badava a godersi la festa, voltando il capo di qua e di là, senza dire una parola ... Dalla via San Sebastiano, al disopra dei tetti, si vedeva crescere verso la piazza un chiarore d'incendio, dal quale di tratto in tratto scappavano dei razzi, dinanzi alla statua del santo, con un vocìo di folla che montava a guisa di tempesta ... Tutt'a un tratto, sotto i balconi, la banda scoppiò in un passodoppio furibondo, rovesciandosi in piazza con un'onda di popolo che sembrava minacciosa ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 29)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Tutta la piazza era coperta di neve che mandava fuori cento mille scintilluzze sotto la luce tenera dei fanali ... Attraversarono in silenzio la piazza e prima di svoltare in S ... Il Cavaliere, che aveva la fantasia riscaldata e i piedi freddi, andò a bere un puncino nell'unico caffè aperto sotto i portici di piazza del Duomo, dove un uomo generoso trova sempre da pagare qualche cosa a un'anima raminga ... Battistone e per essere coerente a sè stesso e per paura della Ludovina, andò a cercare alloggio all'albergo del Biscione in piazza Fontana ...
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Ricordi di Parigi (pagina 5)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... E dopo vien l'ultima scena della meravigliosa rappresentazione cominciata alle otto della mattina in piazza della Bastiglia: la notte di Parigi ... E intanto, passo passo, arrivate sulla piazza dell'Opéra ... Avete dinanzi la facciata del Teatro, enorme e spudorata, risplendente di lampade colossali negli intercolonni elegantissimi; dinanzi alla quale sboccano le vie Auber e Halévy; a destra la gran fornace del boulevard degli Italiani; a sinistra il boulevard infocato delle Cappuccine che si prolunga fra i due muri ardenti del boulevard della Maddalena; e voltandovi, vedete tre grandi vie divergenti che v'abbagliano come tre abissi luminosi: la via della Pace, tutta smagliante d'ori e di gioielli, in fondo alla quale si drizza sul cielo stellato la mole nera della colonna Vendôme; l'Avenue dell'Opéra inondata di luce elettrica; la via Quattro settembre lucente di mille fiammelle; e sette file continue di carrozze che vengono dai due boulevards e dalle cinque strade, incrociandosi furiosamente sulla piazza, e una folla che accorre e una folla che fugge, sotto una pioggia di luce rossa e di luce bianchissima, diffusa da grandi globi di cristallo spulito, che fan l'effetto di ghirlande e di corone di lune piene, e colorano gli alberi, gli alti edifizi, la moltitudine, dei riflessi bizzarri e misteriosi della scena finale d'un ballo fantastico ... Si va innanzi fino alla Maddalena, si svolta in Rue royale, si sbocca in piazza della Concordia, e là si lascia sfuggire la più alta e più allegra esclamazione di meraviglia che strappi Parigi dalle labbra d'uno straniero ... Non c'è sicuramente un'altra piazza di città europea dove la grazia, la luce, l'arte, la natura, s'aiutino così mirabilmente fra loro per formare uno spettacolo che rapisca l'immaginazione ... A primo aspetto non si raccapezza nulla, nè i confini della piazza, nè le distanze, nè dove si sia, nè che cosa si veda ... Ma quando si è arrivati nel centro della piazza, ai piedi dell'obelisco di Sesostri, fra le due fontane monumentali, e si vede a destra, in mezzo ai due grandi edifizii a colonne del Gabriel, la splendida Via reale, chiusa in fondo dalla facciata superba della Maddalena; a sinistra il ponte della Concordia che sbocca in faccia al palazzo del Corpo legislativo, imbiancato da un torrente di luce elettrica; dall'altra parte la vasta macchia bruna dei giardini imperiali, inghirlandati di lumi, in fondo a cui nereggiano le rovine delle Tuilerie; e dalla parte opposta il viale maestoso dei Campi Elisi, chiuso dall'arco altissimo della Stella, picchiettato di foco dalle lanterne di diecimila carrozze e fiancheggiato da due boschi sparsi di caffè e di teatri sfolgoranti; quando s'abbraccia con un sguardo le rive illuminate della Senna, i giardini, i monumenti, la folla immensa e sparsa che viene dal ponte, dai boulevards, dai boschetti, dai quais, dai teatri, e brulica confusamente da tutti i lati della piazza, in quella luce strana, fra i zampilli e le cascate d'acqua argentata, in mezzo alle statue, ai candelabri giganteschi, alle colonne rostrali, alla verzura, nell'aria limpida e odorosa di una bella notte d'estate; allora si sente tutta la bellezza di quel luogo unico al mondo, e non si può a meno di gridare:—Ah Parigi! Maledetta e cara Parigi! Sirena sfrontata! È dunque proprio una verità che bisogna fuggirti come una furia o adorarti come una dea? Di là ci spingemmo ancora nei giardini dei Campi Elisi, a girare fra i teatri a cielo aperto, i chioschi, gli alcazar, i circhi, i concerti, le giostre, per interminabili viali affollati, da ...
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