Libri peste
Libri su peste, con la parola peste
Fermo e Lucia (pagina 134)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Erano i pochi i quali potessero ricordarsi d'essere vissuti nella peste che cinquantatrè anni prima aveva desolata una parte d'Italia, e specialmente il Milanese, dove a distinguerla da altre simili calamità fu poi chiamata, e lo è tuttavia: la peste di San Carlo ... Il primo, quasi ottuagenario, era uno dei pochi testimonj viventi della peste di San Carlo; nè testimonio puramente passivo; ma, fisico fin d'allora molto riputato, benchè giovanissimo, ne era stato uno dei più affaccendati e intrepidi curatori ... Questi, che stava all'erta, e richiedeva avvisi dalle terre che l'esercito aveva toccate, ebbe in fatti i primi della mortalità; e fu il primo a riferire nel tribunale che la peste s'era manifestata nel territorio di Lecco ... Bisogna però eccettuare espressamente il cardinal Federigo, il quale ai primi romori di peste, prescrisse al clero regolamenti di preservazione, e di carità, e ingiunse ai parrochi specialmente che ammonissero i fedeli del grave peccato che avrebbe commesso chi per tema di danno o d'incomodo occultasse il suo o l'altrui morbo contagioso, o per insensata avarizia trafugasse vestimenta o cose di qualunque genere infette o sospette ...
|
Fermo e Lucia (pagina 135)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... carbone che diede sospetto di peste; i parenti del morto, spaventati dall'idea di divenire sospetti anch'essi, e di essere assoggettati alle precauzioni sanitarie, accorsero ad asseverare che quel tumore era stato cagionato dalla fatica del viaggio e della soma ... Lo stesso accadeva di quando in quando in varj quartieri della città, o per comunicazioni avute colla gente di quella casa funesta, o per nuovo arrivare d'uomini dalle parti del contado dove la peste era più diffusa ... Quegli poi che avevano ottenuto l'intento di evitare il lazzeretto, o la quarantena in casa, e di conservare le robe dei congiunti o degli ospiti loro, cadevano poi talvolta repentinamente nelle vie, nelle chiese soprappresi dalla peste, e manifestavano in se stessi il malore che insensatamente avevano voluto nascondere in altri ... A volerlo ora dopo due secoli, giudicare con discrezione, bisogna vedere ciò ch'esso poteva fare per distornare la peste, o per diminuirne il guasto; e ciò che fece ... Ora, prima di tutto è cosa troppo evidente che il tribunale della sanità non poteva impedire che entrasse la peste nello stato, quando v'entrava un esercito nel quale era appiccata ... Non parlò dunque con esattezza quel valentuomo, il quale in un libretto, per altro lodevolissimo15, ricercando le cagioni per cui quella peste fu tanto micidiale in Lombardia, nota per la prima «una somma spensieratezza nel lasciare indolentemente entrare nella patria la pestilenza»: e fa nascere questa spensieratezza «dalla ignoranza e dalla sicurezza nei loro errori, che formò il carattere dei nostri avi» ... Dopo tante calamità, parlare anche di peste pareva un raffinamento di crudeltà; il popolo bene o mal vestito gridava ad una voce che quell'orrendo sospetto era una invenzione di alcuni medici per guadagnare sul pubblico terrore ... Molti fra i medici stessi, facendo eco alla voce del popolo, la quale in questo caso – se è lecito fare una eccezione ad un proverbio – non era certamente voce di Dio, ridevano al nome di peste, attribuivano la mortalità ai disagj degli anni scorsi, ed avevano in pronto molti nomi per qualificare variamente gli accidenti di quel male nelle varie persone; quando qualche infermo, rimovendo tristamente ...
|
Fermo e Lucia (pagina 136)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Non consta veramente che giungesse all'eccesso di proibire le mascherate; ma faceva far visite incessanti, ma prescriveva sequestri, ma separava gente da gente, ma non rifiniva di tappezzare gli angoli delle vie di ordini minacciosi, malinconici, ma insomma voleva intrudere a forza quella idea di peste in tutto, amareggiava e teneva su la corda ogni galantuomo ... Minacciavano essi del lazzeretto o della quarantena famiglie dove era morto qualcheduno, quantunque con nessun indizio di peste, e per altro male manifesto; prolungavano ad arbitrio le quarantene, intimavano la qualità di sospetti, e le conseguenze di questa qualità coi più vani pretesti a chi conveniva loro; e il solo mezzo d'uscire da quegli artigli era di ugnerli, come si dice ... Queste vessazioni crescevano il malcontento e i clamori: di tutto si dava cagione al tribunale, e alla opinione che vi fosse la peste; giacchè tolta questa opinione sarebbero necessariamente cessati colle prescrizioni di cautela, gl'incomodi e gli abusi di quelle ... Ormai chi avesse voluto parlar seriamente di peste sarebbe stato accolto non più con risate, ma con minacce e con insulti: quei medici, che lo ardivano erano nominati, notati, mostrati a dito come pubblici nemici ... Egli, il primo a denunziare la peste, aveva sempre persistito nel proporre provvedimenti, aveva messa ogni cura nel farli eseguire, e più sicuro degli altri per una lunga abitudine di autorità aveva sempre predicato in ogni occasione e con chi che sia che pur troppo il male era certo, e che l'ostinarsi a negarlo, non poteva fare altro che dargli più campo a dilatarsi ... Si fece folla, e allora si cominciò a gridare più chiaramente: «è il capo della lega: è quegli che vorrebbe che ci fosse la peste: per sostenere il suo puntiglio: per far lavorare i suoi medici impostori ... L'amico della peste: il protettore del contagio ...
|
Fermo e Lucia (pagina 139)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Più tardi poi, nel maggior fervore della peste, il governatore pigliò il partito di lavarsene le mani; trasferì con lettere patenti la sua autorità nel gran cancelliere Ferrer; ed affidò a lui e agli altri magistrati la fame e la peste, non ritenendo per sè che la guerra ... Convenne arruolare in fretta e in furia uficiali d'ogni genere pel servizio straordinario, commissarj, guardie, monatti: così con antica denominazione milanese erano disegnati gli uomini condotti a trasportare al lazzeretto gl'infermi, a sotterrare i cadaveri, a purgare ed ardere le robe infette, a vivere insomma della peste in mezzo alla peste ... Sul principio fu pure fattibile contenerli entro qualche regola, ma coll'estendersi della peste andò crescendo la loro licenza; e a grado a grado, le case, le cose, le persone furono in loro balìa ... Fino dal mese di novembre del 1629, il cardinal Federigo, ragionando dal pulpito sul pericolo vicino della peste, aveva proferite queste parole: «non dubitate, fate animo, che nè da me, nè da miei preti non sarete giammai abbandonati» ...
|
Fermo e Lucia (pagina 140)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... La condotta del clero non fu difforme dall'esempio del pastore: non vi fu appestato che desiderasse invano l'assistenza del sacerdote: preti e frati nel lazzeretto, nelle case, nelle vie accorrevano al bisogno, ne andavano in cerca; e il cardinale stesso, e nei pubblici sermoni, e nel suo trattatello della peste, loda con gratitudine i molti che in quell'opera avevano perduta la vita, e i superstiti, che non l'avevano però risparmiata ... Ma vi voleva la peste ... Col crescere della mortalità, col popolarsi del lazzeretto, andavano scemando le mormorazioni e le beffe del popolo; la parola peste era profferita più sovente e fuor di scherzo: al vedere infermi condotti al lazzeretto, e case sequestrate, molti che dapprima avevano schiamazzato contra quei provvedimenti, cominciavano a trovar ben fatto che si allontanasse da loro ciò che finalmente sentivano essere un pericolo ... Il povero vecchio, e un suo figliuolo guarirono: la moglie, un altro figliuolo, e sette persone di servizio morirono di peste ... Era morta di peste una famiglia intera: la Sanità diede ordine che un giorno festivo in cui il popolo era solito concorrere alla chiesa di San Gregorio posta dietro il lazzeretto, tutti quei morti vi fossero trasportati sovra un carro, ignudi ... S'immaginarono che la peste fosse disseminata con unguenti, non so, nè essi pur sapevano quali, da uomini perversi, collegati sotto qualche capo potente e nascosto, e tutti in società di patti col demonio ... Dei veleni poi l'uso era tanto frequente, come attesta il cardinal Federigo in un suo trattatello su quella peste il quale si conserva manoscritto nella biblioteca ambrosiana, che ne eran comuni gli artefici e le officine ...
|
Fermo e Lucia (pagina 141)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Contribuivano certe tradizioni confuse, ma ridette con asseveranza fra il popolo, di simili trame scoperte nella peste del 1576, e in altri tempi d'eguale sciagura ... Contribuivano le stolte, e ancor più inescusabili erudizioni di molti dotti d'allora, che andavano a pescare nelle storie, e in narrazioni ancor più favolose, ogni menzione di pesti propagate con sortilegj, e con veleni, o come dicevano manofatte: materia pur troppo abbondante; giacchè da quella peste che, al dir di Tucidide, gli Ateniesi supponevano cagionata da veleni gettati nei loro pozzi dai Peloponesi, fino alla peste di Roma che nel consolato di P ... Bebio Tamfilo, cominciò, al dir di Livio, da un pianto del simulacro di Giunone Lacinia in Lanuvio, e da altri simili avvenimenti, non vi fu peste, quasi fino ai nostri giorni, della quale il popolo che la pativa non desse cagione in gran parte a frodi umane, o a prodigj superstiziosi ...
|
Fermo e Lucia (pagina 142)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma ciò che reca maraviglia anche a chi avendo letti i libri di quel tempo ha potuto avvezzarsi al ragionare dei loro autori, si è l'udire taluno di quei medici stessi che avevano sostenuto, insegnato, osservato alla giornata come il contatto trasmettesse e diffondesse rapidamente la peste, udirli dico poi attribuirne la diffusione alle unzioni ... Allegava l'uomo savio che il popolo aspettava da quella supplicazione solenne la liberazione dalla peste, non con una speranza condizionata e rassegnata, ma con una certezza superstiziosa; e che a questa, quando fosse delusa, succederebbe una incredulità egualmente superstiziosa, una indegnazione empia ... Un'altra ragione, e savia davvero, allegava il buon vescovo: che un pericolo ben più certo, e ben più funesto sarebbe la frequenza, l'addensamento, e la mistura di tante persone: e che era troppo da temersi che un mezzo cercato per ottenere la liberazione della peste, ne divenisse un terribile propagatore ...
|
Fermo e Lucia (pagina 146)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Dietro la soldatesca venne la peste, ai primi avvisi della quale i magistrati di Bergamo interdissero il commercio col territorio milanese finittimo, mandarono commissarj ad invigilare al confine, fecero por guardie e cancelli ... Pure, come era accaduto nel milanese, la disobbedienza fu più attenta, più destra, più ingegnosa che la vigilanza; gli abitanti del confine bergamasco non credevano nè pur essi molto alla peste, e trattavano di soppiatto coi loro vicini: e con molta fatica e con molto pericolo ottennero di potere avere anch'essi la peste in casa ... La peste di Bergamo, e nei modi con cui si propagò, e in tutti i suoi accidenti, presenta molti tratti di somiglianza notabile con quella del Milanese ... Come in questo paese, così nel bergamasco, dopo scoverta la peste si trovò ch'ella si sarebbe dovuta prevedere per evidenti segni astrologici, e per inauditi portenti; v'ebbe pure la incredulità di molti abitanti, e la negligenza delle precauzioni, v'ebbero i dispareri fra i medici, l'inesecuzione degli ordini, e il rilasciamento nei magistrati stessi, nato da una falsa fiducia che il male fosse cessato ... Quello che ora importa di sapere si è che Fermo contrasse la peste, e la superò felicemente ... Il pericolo della cattura gli dava poca molestia; da quello che si passava in Bergamo, egli vedeva che la peste assorbiva o affogava tutte le sollecitudini, ch'ella era come un'obblivione o un giubileo generale per tutte le cose passate; vedeva che i magistrati avevano ben poca forza e poca voglia d'agire contra i delitti della giornata, e tanto meno contra reati ormai rancidi; e sapeva per la voce pubblica che in Milano il rilasciamento d'ogni disciplina buona e cattiva era ancor più grande ... Con questo disegno, egli lasciò in deposito presso un buon prete (quel suo fidato parente era morto di peste) gran parte degli scudi che gli rimanevano, ne prese pochetti con sè, si tolse un pajo di pani, un po' di companatico e un fiaschetto di vino pel viaggio, e si mosse da Bergamo sul finire di Luglio, pochi giorni da poi che Don Rodrigo era stato portato al lazzeretto ... I pochi che erano guariti dalla peste, si trovavano in mezzo all'altra popolazione, come una razza privilegiata ...
|
Fermo e Lucia (pagina 147)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... » «Signor curato, mi saprebbe ella dar qualche nuova di Lucia?» «Oh Dio benedetto! ancor di questi grilli avete in capo? Oh poveri noi! Che serve che vengano i flagelli, se gli uomini non voglion far giudizio! E la peste, figliuolo, la peste? Non sapete che c'è la peste?» «Ella deve ricordarsi, signor curato,» disse Fermo, con voce alquanto risentita, «che Lucia ed io ... So io quel che dico, questo non è paese per voi: se vi dovesse accadere qualche disgrazia, (e già pur troppo non la schivereste) che crepacuore per me! La cattura è terribile; v'è un fuoco contro di voi! E poi la peste ... » «La peste l'ho avuta,» disse Fermo: «son guarito, e non ho più paura ... » «E Agnese, signor curato?» «Agnese è qui: e per miracolo non ha contratta la peste finora; ma si guarda, si guarda; ha giudizio, non vuol vedere nessuno; non le andate fra piedi, che le fareste dispiacere ...
|
|