Libri pero

Libri su pero, con la parola pero

Decameron (pagina 131)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Per che Nicostrato dall'un de' lati e Pirro dall'altro presala, nel giardin la portarono e in un pratello a piè d'un bel pero la posarono: dove stati alquanto sedendosi, disse la donna, che già avea fatto informar Pirro di ciò che avesse a fare: “Pirro, io ho gran disidero d'avere di quelle pere, e però montavi suso e gittane giù alquante ... ” Al quale Pirro rispose: “Signor mio, non sogno né mica, né voi anche non sognate, anzi vi dimenate ben sì, che se così si dimenasse questo pero, egli non ce ne rimarrebbe sù niuna ... ” Pirro di 'n sul pero pur diceva e continuava queste novelle; al quale Nicostrato disse: “Scendi giù”, e egli scese; a cui egli disse: “Che di' tu che vedi?” Disse Pirro: “Io credo che voi m'abbiate per ismemorato o per trasognato: vedeva voi addosso alla donna vostra, poi pur dir mel conviene; e poi discendendo, io vi vidi levare e porvi costi dove voi siete a sedere ... ” “Fermamente” disse Nicostrato “eri tu in questo smemorato, ché noi non ci siamo, poi che in sul pero salisti, punto mossi se non come tu vedi ... ” Nicostrato più ognora si maravigliava, tanto che egli disse: “Ben vo' vedere se questo pero è incantato e che chi v'è sù vegga le maraviglie!” e montovvi sù; sopra il quale come egli fu, la donna insieme con Pirro s'incominciarono a sollazzare; il che Nicostrato veggendo cominciò a gridare: “Ahi rea femina, che è quel che tu fai? e tu, Pirro, di cui io più mi fidava?” e così dicendo cominciò a scender del pero ... Al quale Pirro disse: “Nicostrato, ora veramente confesso io che, come voi diciavate davanti, che io falsamente vedessi mentre fui sopra il pero; né a altro il conosco se non a questo, che io veggio e so che voi falsamente avete veduto ... Per che di certo la magagna di questo trasvedere dee procedere del pero; per ciò che tutto il mondo non m'avrebbe fatto discredere che voi qui non foste con la vostra donna carnalmente giaciuto, se io non udissi dire a voi che egli vi fosse paruto che io facessi quello che io so certissimamente che io non pensai, non che io facessi mai ... Ma la donna, che della opinione che Nicostrato mostrava d'avere avuta di lei si mostrava turbata, disse: “Veramente questo pero non ne farà mai più niuna, né a me né a altra donna, di queste vergogne, se io potrò; e per ciò, Pirro, corri e va e reca una scure e a un'ora te e me vendica tagliandolo, come che molto meglio sarebbe a dar con essa in capo a Nicostrato, il quale senza considerazione alcuna così tosto si lasciò abbagliar gli occhi dello 'ntelletto: ché, quantunque a quegli che tu hai in testa paresse ciò che tu di', per niuna cosa dovevi nel giudicio della tua mente comprendere o consentir che ciò fosse ... ” Pirro prestissimo andò per la scure e tagliò il pero: il quale come la donna vide caduto, disse verso Nicostrato: “Poscia che io veggio abbattuto il nemico della mia onestà, la mia ira è ita via”; e a Nicostrato, che di ciò la pregava, benignamente perdonò, imponendogli che più non gli avvenisse di presummere, di colei che più che sé l'amava, una così fatta cosa già mai ... Restava solamente al re il dover novellare; il quale, poi che vide le donne racchetate, che del pero tagliato che colpa avuta non avea si dolevano, incominciò: –Manifestissima cosa è che ogni giusto re primo servatore dee essere delle leggi fatte da lui, e se altro ne fa, servo degno di punizione e non re si dee giudicare: nei quale peccato e riprensione a me, che vostro re sono, quasi costretto cader conviene ...