Libri paura
Libri su paura, con la parola paura
Confessioni di un Italiano (pagina 30)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Sì, sei un ragazzo; e dove vai? — Andrei a Fratta se il signore mi aiutasse — diss'io ritraendomi per un po' di paura che aveva di quella figura ... — Signore, la è tanto buono — soggiunsi io di bel nuovo, facendo forza colla paura maggiore alla minore — che la mi dovrebbe insegnare qual modo debba tenere per giunger a casa per le più spiccie ... Se non era il diavolo poteva peraltro essere un suo luogotenente, come un ladro, un assassino, che so io? — Nessuna paura per questo: io non aveva denari e mi sentiva l'uomo meglio armato contro ogni ladreria ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 41)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Misericordia! — sclamò la Doretta — e non ha paura di rimanervi seppellito? — Io non ho paura altro che dei mali che mi son toccati davvero; — rispose Leopardo — ed anco di quelli non mi prendo gran soggezione ... Agli altri poi non penso nemmeno; e siccome fino ad ora non son morto mai, così non avrei la menoma paura di morire, anco se mi vedessi spianata in viso una fila di moschetti! Bella questa di farsi paura d'un male che non si conosce! Non ci vorrebbe altro! La Doretta, che fino allora si avea preso beffa della semplicità di quel giovane, cominciò a guardarlo con qualche rispetto ... — Benissimo! — riprese Leopardo ch'era troppo modesto per accorgersi dell'impiccio della Doretta come era anco troppo dabbene per essersi prima accorto delle sue beffe — ma non l'avrà paura, m'immagino, di scherzare coll'acqua del ruscello! — Paura!? — disse la giovane arrossendo — non saprei il perché! — Ecco; perché sdrucciolandovi entro si potrebbe annegare — rispose Leopardo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 49)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Quanto al Venchieredo, in onta alla sua apparente tracotanza, ne ebbe una gran battisoffia dalla lettura di quella nota perocché comprese di volo che gli si voleva far la festa senza misericordia: perciò sulle prime vinsero gli argomenti della paura ... Rimase dunque, trascinato dalla paura a maggiori temerità ... Oramai ognuno aveva capito che non sarebbero tornati con tanta facilità alla calma d'una volta; e ad ogni nuovo segno di burrasca la paura raddoppiava come nell'animo del convalescente ai sintomi d'una recidiva ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 126)
di Ippolito Nievo (estratti)
... I suoi figliuoli o dormivano indifferenti o tremavano di paura; essa, ombra vergognosa, vagolava pel Canal Grande in un fantastico bucintoro, e a poco a poco l'onda si alzava e bucintoro e fantasma scomparivano in quel liquido sepolcro ... Allora mi sorse nell'anima una paura più distinta ... La maggior parte tremava di paura e d'impazienza; avevano fretta di sbrigarsi, di tornare a casa, di svestir quella toga, omai troppo pericolosa insegna d'un impero decaduto ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 134)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il poveretto ha paura, e per non incorrere nel sospetto d'aristocratico o di misogallo sarebbe anche capace di lasciarsi ... È l'eroismo della paura e gli sta bene a quel visetto decrepito e bambinesco, chiazzato di giallo e di rosso come l'erba pappagallo ... Il Cappellano, poveretto, aveva paura perfino dell'ex–sagrestano e non ci guardava pel sottile: il piovano di Teglio, veduto di mal occhio nella parrocchia pel suo costume arcigno e tirato, aveva in casa sua troppe seccature per poter mettere il naso in quelle degli altri ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 137)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Una tosse profonda e ostinata affaticava le sue lunghe notti, mentre egli inondato di sudore, dolente sopra ogni fianco, e col volto sbigottito dalla paura si palpava il petto, e sollevava stentatamente i polmoni sfibrati, per pur persuadersi che la morte gli stava ancora da lunge ... Finalmente la gran notizia che serpeggiava negli animi in forma di paura, scoppiò dalle labbra in suono di vera e certa disperazione ... Il numero era più scarso del solito: altri si schivavano per paura, molti eran già partiti con diversi propositi ...
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Corbaccio (pagina 2)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Laonde e dolore e paura parimente mi venne nell'animo: il dolore agli occhi miei recava continue lacrime, e sospiri e ramarrichii alla bocca ... La paura m'impediva di prendere partito verso quale di quelle montagne io dovessi prendere il cammino per partirmi di quella valle, ciascuna parte mostrandomi piena di più forti nimici della mia vita: laond'io, arrestato nella guisa che mostrato è, e da ogni consiglio e aiuto abandonato, quasi niun'altra cosa che la morte o da fame o da crudel bestia aspettando, fra gli aspri sterpi e le rigide piante piangendo mi parea dimorare; niun'altra cosa faccendo che tacitamente o dolermi dell'entrata sanza prevedere dov'io pervenire mi dovessi, o chiamare il soccorso di Dio ... Il quale, come detto è, con lenti passi approssimandosi a me, in parte mi porse paura e in parte mi recò speranza: paura mi porse, per ciò ch'io cominciai a temere non quello luogo a lui fosse per propia possessione assegnato e, recandosi ad ingiuria di vedervi alcuno altro, le fiere del luogo, sì come a lui familiari, a vendicare la sua ingiuria sopra me incitasse e a queste mi facesse dilacerare; speranza d'alcuna salute mi recò, in quanto più faccendosi a me vicino, pieno di mansuetudine mel parea vedere; e più e più riguardandolo, estimando d'altra volta, non quivi ma in altra parte, averlo veduto, diceva meco: “Questi per aventura, sì come uomo uso in queste contrade, mi mostrerrà dove sia di questo luogo l'uscita; e ancora, se in lui fia spirito di pietà alcuno, infino a quello benignamente mi menerà” ...
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Decameron (pagina 32)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E la nave, che da impetuoso vento era sospinta, quantunque isdruscita fosse e già presso che piena d'acqua, non essendovi sù rimasa altra persona che la donna e le sue femine (e quelle tutte per la tempesta del mare e per la paura vinte su per quella quasi morte giacevano), velocissimamente correndo in una piaggia dell'isola di Maiolica percosse ... Per che, non sentendosi rispondere a alcuno né alcuno veggendone, si maravigliò molto e cominciò a avere grandissima paura; e come meglio poté levatasi, le donne che in compagnia di lei erano e l'altre femine tutte vide giacere, e or l'una e or l'altra dopo molto chiamare tentando poche ve ne trovò che avessero sentimento, sì come quelle che tra per grave angoscia di stomaco e per paura morte s'erano; di che la paura alla donna divenne maggiore ...
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Decameron (pagina 125)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il gentile uomo montato sù trovò la donna sua in capo della scala tutta sgomentata e piena di paura; alla quale egli disse: “Che cosa è questa? cui va messer Lambertuccio così adirato minacciando?” La donna, tiratasi verso la camera acciò che Leonetto l'udisse, rispose: “Messere, io non ebbi mai simil paura a questa ... ” Leonetto, che ogni cosa udita avea, tutto pauroso, come colui che paura aveva avuta da dovero, uscì fuori del luogo dove nascoso s'era ... ” Disse allora il cavaliere: “Or via, non aver paura alcuna; io ti porrò a casa tua sano e salvo, e tu poi sappi far cercar quello che con lui hai a fare ...
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La divina commedia
di Dante Alighieri (estratti)
... Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte ... Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m'avea di paura il cor compunto,
guardai in alto, e vidi le sue spalle
vestite già de' raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle ... Allor fu la paura un poco queta,
che nel lago del cor m'era durata
la notte ch'i' passai con tanta pieta ... Temp'era dal principio del mattino,
e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
ch'eran con lui quando l'amor divino
mosse di prima quelle cose belle;
sì ch'a bene sperar m'era cagione
di quella fiera a la gaetta pelle
l'ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone ... Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame,
questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch'uscia di sua vista,
ch'io perdei la speranza de l'altezza ... Lucevan li occhi suoi più che la stella;
e cominciommi a dir soave e piana,
con angelica voce, in sua favella:
"O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto 'l mondo lontana,
l'amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sì nel cammin, che vòlt'è per paura;
e temo che non sia già sì smarrito,
ch'io mi sia tardi al soccorso levata,
per quel ch'i' ho di lui nel cielo udito ...
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Fermo e Lucia (pagina 66)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... «Sia lodato il cielo» diss'ella «che vi riveggo! Oh che giorni ho passati! e che notti! Che paura ho avuta questa volta!» e mentre ella parlava una specie di consolazione angosciosa, e di rincoramento agitato dipingevano sulle sue guance come due pezze di rossore che contrastavano tristamente col pallore di tutta la faccia ... «È un affare finito, che non dà più impaccio, e volerne andare a cercare uno di questa sorta? perchè? per una pazzia? Che volete ch'io faccia? Ch'io desti il cane addormentato? Senza una ragione al mondo? come l'ho da portare? dove?» «Scendete una notte solo,» disse Geltrude, «già voi non avete paura, – fortunati gli uomini! – prendetela portatela al fiume, gittatela in un pozzo abbandonato ... paura ...
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Fermo e Lucia (pagina 78)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... «Quel famoso bandito, quell'uomo senza paura e che fa paura a tutti ... » «Oh! che disciplina è questa,» interruppe ancora sorridendo serenamente il vecchio, «che un officiale raccomandi al suo generale di aver paura? Non sapete voi che la paura, come le altre passioni, ad ogni volta che le si concede qualche cosa, domanda qualche cosa di più? e che a questo modo, di cautela in cautela, bisognerebbe ridursi a non far più nulla dei doveri d'un vescovo?» «Ma questo è un caso straordinario,» continuò il cappellano caparbio per premura: «Vostra Signoria non può così esporre la sua vita ...
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Fior di passione (pagina 8)
di Matilde Serao (estratti)
... Quando cominciò il cannone, Pasqualina Cresce, che aveva paura dei tuoni, si era ficcata col capo sotto i cuscini; il vecchio Nicola Bonelli, che era stato al fuoco, tendeva l'orecchio per sentire onde venisse: e la sorella dell'emigrato, Rosina, una fiera donna, era venuta nello stanzone e aveva accese due altre candele alla Vergine, per conto suo, perchè vincessero i Garibaldini ... --Ma la paura non si vince: sono fuggito ... Vi ripeto, avevo paura ... La buona bestia nitrì: il maggiore fremette di paura ...
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Il fiore (pagina 2)
di Dante Alighieri (estratti)
... «Perciò che Castità e Gelosia Sì ànno messo Paura e Vergogna In le' guardar, che non faccia follia; Ed un villan che truov' ogne menzogna La guarda, il qual fu nato i·Normandia, Mala–Bocca, que' ch'ogne mal sampogna» ... Vergogna e Paura m'ànno abandonata; In quello Schifo foll' è chi si crede, Ch'i' son certana ch'e' non ama a fede, Po' del giardin sì mal guardò l'entrata; Donde vo' siete la miglior guardiana Ch'i' 'n esto mondo potesse trovare ... XXIV
Vergogna Vergogna contra terra il capo china, Ché ben s'avide ch'ella avea fallato, E d'un gran velo il viso avea velato; E sì disse a Paura sua cugina: «Paura, no' siàn messe nell'aìna Di Gelosia, e ciò ci à procacciato Lo Schifo, perch'egli à corteseggiato Al bel valetto ch'i' vid' ier mattina ... XXV
Vergogna e Paura Per lo Schifo trovar ciascun' andava, Per dirli del misfatto molto male; E que' s'avea fatto un capezzale D'un fascio d'erba e sì sonniferava ... Vergogna fortemente lo sgridava; Paura d'altra parte sì·ll'assale, Dicendo: «Schifo, ben poco ti cale Che Gelosïa sì forte ne grava, E ciò ci avien per te, quest' è palese ...
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Il fiore (pagina 15)
di Dante Alighieri (estratti)
... Con molto gran paura dentro entrai; Ma, quand' i' vidi Mala–Bocca morto, Vie men del fatto mio sì mi dottai ... CCIV
Vergogna e Paura Po' sentì 'l fatto Vergogna e Paura, Quand' ell' udiron quel villan gridare, Ciascuna sì vi corse a·llui aitare, E quello Schifo molto s'assicura ... Allor credetti ben ricever morte, Tanto facean di me gran malmenata: Sì ch'i' misericordia domandai A Paura, a Vergogna e a quel crudele; Ma i·nessuna guisa la trovai ... Paura la sgridò: «Cugina, come? À' tu perduto tutto tuo ardire? Or veggh' i' ben che vita troppo +dura+, Quando tu ài paura di morire» ... ] A la sua spada mise man Paura Per soccorrer Vergogna sua vicina: A Ben–Celar diè per sì grande aina Ched e' fu de la vita inn–aventura ... Contra leï battaglia poco dura: Ardimento s'occorse a la miccina Con una spada molto chiara e fina, E sì·lle fece molto gran paura ... Ma tuttavia Paura si conforta E prese cuore in far sua difensione E disse ch'ameria me' d'esser morta Ch'Ardimento le tolga sua ragione: Allora in testa gli diè tal iscorta Ched ella 'l mise giù in terra boccone ... ] Quando Sicurtà vide ch'Ardimento Contra Paura avea tutto perduto, Sì corse là per dargli il su' aiuto E cominciò il su' tornïamento ... Ma contra lei non ebbe duramento: Paura quello stormo ebbe vincuto, E anche un altro, s'e' vi fosse essuto ... Ma Sicurtà sì ebbe acorgimento: Ispada e scudo gittò tosto in terra, E·mantenente con ambo le mani A le tempie a Paura sì s'aferra ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 33)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Ma se egli viene a saperlo? — Tu hai paura di lui? — Rimorso, ve l'ho già detto ... Ed ora, forte guerriero, ed ora, impavido cavaliere, temi allo stormir di ogni foglia; hai paura; hai paura di lui ... — Se non hai paura di lui, crederò di te quello che non avrei creduto mai; che tu ami quella donna ...
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L'amore che torna (pagina 27)
di Guido da Verona (estratti)
... — Insomma cosa decidi? — egli domandò, guardandomi con una specie di affettuosa paura ... Lì, nell'antica ombra di quella foresta, nel solenne patto concluso, finiva certamente un tempo irrevocabile della mia vita, e sentii con paura, nel recesso dell'anima, tremare vagamente il presagio di una sventura lontana ... E del resto cosa importa? Non ho paura, Fabio! Non ho avuta mai paura della vita, io! — Sarai felice almeno? — egli domandò ancora, mentre con attenzione attorcigliava un ramo d'edera ...
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La favorita del Mahdi (pagina 41)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Ho sempre paura che accada qualche disgrazia ... Daùd avrebbe voluto arrestarsi e confondere la sua darnas in mezzo a molte altre ancorate dinanzi al molo, ma la paura di venire scoperto e forse preso fra due fuochi lo decise a continuare il cammino ... —Non ho mai avuto paura, Daùd, disse con fierezza l'almea ... —E credi tu che la Favorita del Mahdi abbia paura del sangue? Ho assistito senza tremare al massacro degli 8000 egiziani di Yussif a Kadir e meno tremerò oggi che abbiamo a massacrare un pugno d'uomini ...
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La favorita del Mahdi (pagina 51)
di Emilio Salgari (estratti)
... Ohe! fatevi innanzi senza paura, che non siamo Abù-Ròf, noi ... —E non ti fanno paura? —Altro che paura, io rabbrividisco al sol pensarlo ... Sai che ho una paura maledetta che un dì o l'altro Hicks o Aladin pascià vengano sconfitti? Quel diavolo di Mohamed-Ahmed è un uomo di ferro e di gran coraggio che dirige le sue bande come noi dirigiamo i nostri mahari e fors'anche meglio ... I suoi guerrieri non hanno paura della morte, perchè il furbo ha dato ad intendere che chi morrà combattendo per la santa causa andrà dritto in paradiso a trovare le urì ...
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La favorita del Mahdi (pagina 83)
di Emilio Salgari (estratti)
... Indietreggiò, poi si slanciò verso lo sceicco e stringendogli le braccia in modo da stritolargli quasi le ossa, gli disse con voce soffocata: —Ripetimi quel nome, ripetilo! Ho paura di aver compreso male ... Non aver paura, povera donna ... Nondimeno la paura di dover ritornare senza vedere colui che tanto amava, fece sì che si arrese ... Ho paura che tu mi perda ... Quella terribile minaccia irrigidì Fathma; non osò più muoversi, tanta paura aveva di cadere nelle ugne dell'antico suo signore ...
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La vita comincia domani (pagina 15)
di Guido da Verona (estratti)
... Sole, nell'alta notte, nell'alto silenzio, brillano d'una luce impudica, irruenta, ilare, che somiglia quasi ad uno scoppio di riso, che somiglia quasi alla bianchezza d'una nudità, — e sono le finestre dell'amore; ma dell'amore giovine, che non rifugia nell'ombra le sue colpe, che non ha paura della propria felicità ... Poi talune, che sembrano illuminarsi d'un tratto, per una paura subitanea, per un dramma notturno, con ombre che s'avvicendano repentine, come se vi fosse nella camera un tramestìo di gente, che va, che viene, che parla concitata ... Egli disse a lei, che s'annidava nelle sue braccia, e lo disse come per esprimere quella imprecisa paura: — Non odi? — Che? — Un rumore ... Troppe volte si confonde l'amore con l'esasperazione dei sensi, e troppe volte l'amore ha paura di sè stesso, quando lo risveglia un pericolo ch'esso non prevedeva ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 34)
di Giovanni Verga (estratti)
... Voi che paura avete? - Che paura ho, per ... E me lo dite con quella faccia? Mi avete fatto una bella paura, santo Dio! L'altro rimase a bocca aperta: - Che scherzate? O non sapete che voglia dire rivoluzione? Quel che hanno fatto in Francia, capite? Ma voi non leggete la storia ... Gli andarono in quel momento gli occhi su Bianca che stava rincantucciata sul canapè, smorta in viso dalla paura, guardando or questo e or quello, e non osava aprir bocca ... Don Filippo allibbiva ad ogni gesto che il notaro trinciava in aria; ma si ostinava a dir di no, giallo dalla paura ...
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