Libri palazzo
Libri su palazzo, con la parola palazzo
Confessioni di un Italiano (pagina 126)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Invece quella morta larva rimase esposta per alcuni mesi, tronca e sfigurata, alle contumelie del mondo; il mare, l'antico sposo, rifiutò le sue ceneri; e un caporale di Francia le sperperò ai quattro venti, dono fatale a chi osava raccoglierle! Ci fu un momento ch'io alzai involontariamente gli occhi sul Palazzo Ducale e vidi la luna che abbelliva d'una vernice di poesia le sue lunghe logge e i bizzarri finestroni ... Io volsi dunque gli occhi al Palazzo Ducale e tremai ... Fuori il popolo tumultuava; le navi che tornavano dal disarmamento dell'estuario, alcuni ultimi drappelli di Schiavoni che s'imbarcavano, le guardie che contro ogni costume custodivano gli anditi del Palazzo Ducale, tutti presagi funesti ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 9)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Perciò aveva notato anche il palazzo Aldini, il quale del resto attirava facilmente gli sguardi, con quei due Telamoni di pietra che fiancheggiavano l'ingresso, sostenendo il terrazzino del primo piano ... — Ahimè! — sospirò Filippo, — il palazzo da gran tempo ha mutato padrone ... Ma non c'era; e quel giorno, sul tardi, quando Filippo Aldini si recò al palazzo Orseolo per fare la sua visita settimanale ai coniugi Zuliani dopo l'ora del pranzo, Raimondo non ebbe a saper nulla di quel colloquio, che a lui sarebbe riuscito così importante e piacevole ... Filippo aveva preso fuoco, necessariamente; ma si era anche saputo dominare, lì per lì, proprio in quel punto, e per le istesse ragioni che lo avevano fatto ardere, alle evocazioni gentili della sua città natale, della sua gente, del suo palazzo, che bisognava riscattare, fortemente volendo ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 19)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Ah, mamma, tu non sai; tu non hai visto, come ho visto io, a Parma, il palazzo degli Aldini ... Una bellezza! Ho raccomandato al signor conte di ricomprarselo, il palazzo dei suoi maggiori ... Ed era stata proprio una passeggiata all'aperto, per vedere qua e là tante di quelle piccole cose, che i viaggiatori non trovano indicate nelle guide, e che sfuggono perciò alla loro ammirazione forzata: per esempio quelle scale scoperte nei cortili di parecchie abitazioni private, come nel palazzo Soranzo in campo San Polo, nel palazzo Sanudo a Santa Maria dei Miracoli, nella casa abitata da Carlo Goldoni a San Tomà, e originale su tutte la scala dei Bembo alla Celestia in calle Magno ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 20)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Quante ce n'erano, di queste, che Margherita non aveva nemmeno guardate, nei capitelli svariati delle colonne sorreggenti la facciata del palazzo Ducale, nelle finestre di San Marco, nelle absidi esterne dei Servi e dei Frari, nei balconi della Ca d'Oro o del palazzo Cavalli, tutte eleganze fiorite in cui per l'appunto è dato di cogliere la prima impronta di un nuovo stile nell'arte! In quella serie d'osservazioni, minute e non faticose, Margherita vide nascere il sesto acuto in Venezia e svolgersi con ispontaneità tutta italiana un modo di architettura che gli Arabi avevano elaborato, mescolando elementi bisantini e persiani ... E la signorina Cantelli fu piacevolmente maravigliata di saper tante cose nuove ad un tratto, guardando, paragonando, ascoltando; maravigliata ancora di conoscere, contro l'asserzione di tutte le guide, che le due fronti del palazzo dei Dogi, verso la piazzetta e verso la Laguna, non erano opera di Filippo Calendario, il famoso architetto e scultore, involto nella congiura del doge Marin Faliero, e perciò giustiziato nel 1354, settant'anni prima che il Senato deliberasse di atterrare le due fronti della fabbrica antica, edificata da Pietro Orseolo nel principio del dodicesimo secolo ... — Ah! — pensava Filippo scendendo la scala del palazzo Orseolo ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 60)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Atterrito, il poveretto si affacciò al terrazzino, l'ultimo a destra, sulla facciata del palazzo Orseolo, e di lassù gli venne all'orecchio un vocìo confuso, che muoveva dal traghetto vicino ... Tutti volevano aiutare, a sollevar la giacente: Giovanni si fece avanti a spintoni, e alzandola di soppeso tra le erculee braccia, mosse veloce verso l'uscio da tergo del palazzo Orseolo, che fu tosto richiuso com'egli fu passato, insieme col padrone, col medico e due o tre più solleciti aiutatori ... E l'uno e l'altro vengano al palazzo Orseolo ... Non c'era nessuno, là sotto, tra il muro del palazzo e i pali del Canale; la ressa delle barche era tutta al traghetto, un cinquanta passi lontano; quella dei curiosi era divisa fra la riva del traghetto e le strade a tergo del palazzo ...
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Le femmine puntigliose (pagina 17)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Strada con porta del palazzo della contessa Eleonora ... BRIGHELLA M'avè inteso; un zecchinetto per uno, e bastonè tutti i servitori che vien fora de sto palazzo ... Scena settima Arlecchino dal palazzo della contessa Eleonora, poi quattro uomini rimpiattati ... Star tutte dame palazzo ... FLORINDO Dove andavi? Da dove venivi? ARLECCHINO Esser vegnù de palazzo, e andar da padrona per risposta portar ... È uscito dal palazzo della Contessa, gli uomini trovati da Brighella l'avranno creduto un servo dei Cavalieri, e lo hanno bastonato ...
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Marocco (pagina 41)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... E bisognava vedere con che espressione di sacro rispetto, Selam, Alì, Civo, e tutti gli altri servi arabi guardavano quei personaggi, che dopo il Sultano rappresentavano per loro il più alto grado di scienza, di potenza e di gloria, a cui si possa pervenire sulla terra! Finite le visite, si pigliò possesso del palazzo ... In poche ore il palazzo cangiò aspetto ... A notte avanzata, feci un giro per il palazzo ... Si sentiva distintamente, nel silenzio della notte, il rumore del Fiume delle perle, il gorgoglio delle fontane, il tic-tac degli orologi, e di tratto in tratto le voci acute delle sentinelle, che dalle varie porte esterne del palazzo si davano l’all’erta cantando delle preghiere ...
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Marocco (pagina 62)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Di giorno poi la città non somministra altra novità che qualche donna trovata morta in mezzo alla via con una pugnalata nel cuore, la partenza d’una piccola carovana, l’arrivo d’un governatore o sotto-governatore di provincia che venne gettato in fondo a un carcere, la bastonatura di qualche pezzo grosso, una festa in onore d’un Santo di cui sentiamo le fucilate dal palazzo, e altre cose simili, annunziate per lo più da Mohammed Ducali o dal Scellal, che sono i nostri due giornali quotidiani ambulanti ... Passa una bellissima morina di dieci anni, coi capelli sciolti giù per le spalle, vestita d’una camicia bianca stretta alla vita da una ciarpa verde, la quale spenzolandosi dal parapetto d’una terrazza per saltare sulla terrazza di sotto, la camicia le si attaccò alla punta d’un mattone e restò su, lasciando molti segretini all’aria aperta; ed essa, che sapeva d’esser guardata dal palazzo dell’Ambasciata, e non poteva più nè risalire nè scendere, si mise a strillare come una disperata, e tutte le donne della casa accorsero smascellandosi dalle risa ... Passano molti e molti altri; ma quello che s’arresta più lungamente, è un nero di cinquant’anni, servo del palazzo, alto poco più e largo poco meno d’un metro, un cor contento, che sorride sempre cacciando tutta la bocca verso l’orecchio destro; la più grottesca, la più spropositata, la più imperiosamente ridicola figura che sia mai comparsa sotto la cappa del cielo; ed ho un bel mordermi le dita, e dirmi che è ignobile il ridere delle deformità umane, e farmi vergogna in mille maniere;—è inutile,—è un riso che vince le mie forze,—ci dev’esser dentro qualche intenzione misteriosa della Provvidenza,—bisogna che scoppi! E Dio mi perdoni: mi venne più volte l’idea di comprarlo per farmene una pipa ... * * * Essendo vicino il giorno della partenza, i negozianti accorrono in folla al palazzo e si compra a furia ...
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Marocco (pagina 67)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... —A Mechinez ci sono le più belle donne del Marocco, i giardini più belli dell’Affrica e il palazzo imperiale più bello del mondo ... Il palazzo imperiale, fondato da Mulei-Ismaele, che nel 1703 ci teneva quattromila donne e ottocento sessantasette figliuoli, aveva due miglia di circuito ed era ornato di colonne di marmo fatte venire in parte dalle rovine della città di Faraone, vicina a Mechinez, in parte da Livorno e da Marsiglia ... —Dentro il palazzo del Sultano,—disse,—c’è un altro palazzo, tutto di pietra, che riceve la luce dall’alto ed è circondato da tre giri di muraglie ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 35)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Il suo più filosofico argomento contro le ambizioni del marito somigliava molto, per un curioso incontro, nel suo scetticismo pratico, all'argomento col quale Jeanne, nel suo scetticismo teorico, aveva quasi deriso le nascenti idee socialiste dell'amico: per la presenza di Zaneto nel palazzo Madama e in fondo neppure per le chiacchiere degli altri, la menoma fra le incamminate cose del mondo non avrebbe certo mutato strada! Invano il buon Zaneto, non osando rispondere ch'egli era dispostissimo a rispettare del tutto i prefissi itinerari delle cose del mondo, si metteva a distinguere l'ambizione legittima, sentimento doveroso, dalle ambizioni riprovevoli; invano le parlava di servigi alla religione, possibili a rendere anche col semplice voto ... Il pensiero era questo: offrire a Zaneto il versamento della propria sostanza nel famoso "caldieron" del quale un abile amministratore avrebbe poi tenuto il mestolo, a patto di vendere tutta la sostanza stabile Scremin, palazzo e fondi, e di trasferirsi a Brescia ... Udito che il Genio Civile stava cercando una residenza più comoda, si era arrischiata a muovere una pedina in Prefettura per saggiare cautamente il terreno con la mira di offrire, quando ne fosse il caso, il palazzo Scremin ...
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Ricordi di Parigi (pagina 6)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Figuratevi, da una parte, sopra un'altura, quell'enorme spacconata architettonica del palazzo del Trocadero, con una cupola più alta di quella di San Pietro, fiancheggiata da due torri che arieggiano il campanile, il minareto ed il faro; con quella pancia odiosa e quelle due grandi ali graziosissime, colle sue cento colonnine greche, coi suoi padiglioni moreschi, coi suoi archi bizantini; colorito e decorato come una reggia indiana, da cui precipita un torrente d'acqua in mezzo a una corona di statue dorate:—un arco d'anfiteatro immenso che corona l'orizzonte e schiaccia intorno a sè tutte le altezze ... Il primo senso schietto di meraviglia si prova entrando nel vestibolo del palazzo del Campo di Marte ... La gente si aggruppa intorno alla statua equestre di Carlo Magno, davanti al tempietto classico delle porcellane di Sévres, ai piedi dell'altissimo trofeo del Canadà, che s'innalza all'estremità del vestibolo come un'antica torre d'assedio, e una doppia processione sale e scende per le scale di quel bizzarro palazzo indiano, sostenuto da cento colonnine e coronato da dieci cupole, nel quale bisogna entrare assolutamente per accertarsi che non c'è una nidiata di principessine dell'Indostan da rapire ... E si pensa pure, qualche volta, se in tutto quel tratto di vestibolo pieno di tesori, compreso fra il palazzo indiano e la statua del principe, accatastandoli bene dal pavimento alla volta, pigiandoli, non lasciandoci nemmeno un piccolissimo vano, ci starebbe la metà degli scheletri dei morti di fame nelle Indie al tempo dell'ultima carestia ...
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Ricordi di Parigi (pagina 10)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... alla nuova ceramica uno splendido avvenire di conquiste sull'architettura; già incominciate, di fatto, nel palazzo stesso dell'Esposizione ... Ci avete però un quarto d'ora di cammino fra i lavori ciclopici dell'industria metallurgica, fra migliaia di tubi enormi che presentan l'aspetto delle pareti d'una grotta di basalto, a traverso a foreste di ferro e di rame, in mezzo alle opere innumerevoli della galvanoplastica, fra cui torreggia il vaso colossale del Dorè; e via via, il museo statuario del Cristophle, una montagna di pelliccie, una selva di penne, un palazzo di corallo, e i prodotti chimici, e le pelli, e che so io? Verso la fine la stessa stanchezza vi mette le ali ai piedi, le sale fuggono, gli oggetti si confondono; se ci fosse un treno di strada ferrata, pigliereste il treno; e quando arrivate in fondo, dareste la testa per uno scudo, ma proprio colla sicurezza di fare un buonissimo affare ... Un profumiere inglese consacra una palazzina ai suoi cosmetici e alle sue boccette? E un chiodaio parigino rappresenta con nient'altro che coi suoi chiodi dalla testa dorata, il palazzo del Trocadero colla sua cupola, colle gallerie e colla cascata ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 7)
di Docteur Jaf (estratti)
... Su questa donna Giovenale ha scritto pagine terribili: «Appena suo marito si addormentava, ella preferendo un qualunque schifoso strapuntino al letto nuziale ed imperiale, evadeva dal palazzo, seguita da una sola confidente, favorita dalle tenebre e mascherata, si portava in un luogo infame della più putrida prostituzione ... Tito nutriva nel suo palazzo un gran numero di schiave che servivano ai suoi piaceri ... «Sin dalla più tenera infanzia, dice Lampride, fu impudico, cattivo, crudele, libidinoso, e arrivò fino a prostituir la sua bocca! Fece del palazzo reale una taverna ed un antro di voluttà, dove attirò le donne più notevoli per la loro bellezza, e se ne servì pei suoi impuri capricci ...
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Storia di un'anima (pagina 53)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Il mio pretino, eruditissima guida, mi perdonerà se taccio del Seminario, del Palazzo vescovile, della Trinità, dell'Amministrazione dell'Ospizio d'Oropa, dell'Ospedale, del S ... Il palazzo del principe della Cisterna mostra l'architettura salda e già capricciosa del cinquecento: portone col poggiuolo marmoreo, finestre col timpano spezzato e i busti, colonne bozzate, e all'alto un loggiato d'arconcelli coperto ... Il palazzo è ridotto a filatoio ...
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Storia di un'anima (pagina 68)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Eccolo il marchese Asdrubale!… Ebbe ventimila pertiche di terra grassa, questa villa, un palazzo ionico in Milano; creò cinque benefizii per cinque oratorii dei morti, sciolse dai livelli due monasteri, istituì varie messe pei poveri giustiziati a San Giovanni alle Case rotte; ebbe perfino trenta cani bracchi, segugi, mastini, da leva, da ferma, dodici amici senatori, una moglie infeconda e che gli visse accanto circa settantotto anni, sette mesi e qualche giorno ... Largo! fate ala! rendetegli l'omaggio!… Ma se non si muove alcuno per le sale!… E lui, da un capo all'altro del palazzo, procede vestito di nero e con quell'anello in dito… ... * * * O rampichino, o rampichino timido e santo, quand'esci all'alba dal palazzo e per i rami dei carpini ti avvii giù là in fondo ai campi e al paesetto, o rampichino, o rampichino modesto e gentile, non raccontare le istorie delle sale barocche abbandonate, non raccontare le ciarle del convito di Natale… ... * * * Alla mattina del Santo Stefano, il piovano di ****, che aveva da' suoi antecessori ereditato l'obbligo di benedire a Natale li defonti del palazzo, perchè un marchese Asdrubale aveva lasciato, con decima di miglio, di avena, di frumento, un beneficio alla confraternita della Buona Morte,—alla mattina un poco tarda, il piovano, aprendo con una chiave irrugginita la cappella sepolcrale, trovava sulla pietra un uccelletto morto di freddo, lo spazzava via con una pappuccia, e, guardando per un corritoio una fuga di saloni e di saloni, incominciava a dire, stringendosi nelle spalle:—Requiem æternam dona eis, Domine… ...
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