Libri ove

Libri su ove, con la parola ove

Confessioni di un Italiano (pagina 142)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io lo accompagnai, e non altro potei rilevare, senonché egli andava difilato a Costantinopoli ove poteva fermarsi e molto e poco secondo le circostanze ... Mi disse poi che quello era suo figlio e che n'andassi pure con lui alla cassa, ove mi sarebbe contata la somma secondo il mio piacimento ... Egli mi snocciolò trecento cinquanta ducati nuovi fiammanti, mi chiese scusa sorridendo delle burbere accoglienze di suo padre, e soggiunse che non me ne spaventassi perché egli gli aveva parlato di me quella stessa mattina con tutto il favore, e che sarei il benvenuto nella loro casa, ove avrei ritrovato la confidenza e la pace della famiglia ... Io lo ringraziai di sì benevoli sentimenti soggiungendo che questo sarebbe stato il mio più soave piacere, ove un qualche caso straordinario mi avesse fermato a Venezia ... Pranzai quel giorno, v'immaginerete con quanta voglia, in una bettolaccia, ove facchini e gondolieri litigavano sullo sgombero dei Francesi e l'entrata dei Tedeschi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 218)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Quand'io passeggio per le strade d'Atene ove abitiamo in questo momento di tregua ed ho uno per parte i miei due figliuoli abbronziti dal sole del campo e dal fuoco delle battaglie, mi sembra che il secolo di Leonida non sia ancora passato ... Egli pure si raccomanda che ti ricordi a lui, e di parteciparti che suo fratello è partito per l'America del Sud ove si faceva grande richiesta di buoni ingegneri ... — Se hanno vera vocazione, partano pure; — ella rispose facendo forza a se stessa — bisogna correre ove si è chiamati, altrimenti non si fa nulla di bene ... Oh pur troppo ella ha giurato di farmi sentire quanto perdetti, uscendo da quell'intima parte del cuore ove m'avea ricevuto! ...
Giambi ed Epodi (pagina 9)
di Giosuè Carducci (estratti)

... – Ben ne venga il delfin grigio nel reame ove a' Borboni Né pur morte guarentisce fide o pie le sue magioni ... Ove l'altera Mole ingombrava di vasta ombra il suol Or ride amore e ride primavera, Ciancian le donne ed i fanciulli al sol ... Da i vichi umbri che foschi tra le gole De l'Apennino s'amano appiattare; Da le tirrene acròpoli che sole Stan su i fioriti clivi a contemplare; Da i campi onde tra l'armi e l'ossa arate La sventura di Roma ancor minaccia; Da le ròcche tedesche appollaiate Sì come falchi a meditar la caccia; Da i palagi del popol che sfidando Surgon neri e turriti incontro a lor; Da le chiese che al ciel lunghe levando Marmoree braccia pregano il Signor; Da i borghi che s'affrettan di salire Allegri verso la cittade oscura, Come villani ch'hanno da partire Un buon raccolto dopo mietitura; Da i conventi tra i borghi e le cittadi Cupi sedenti al suon de le campane Come cucùli tra gli alberi radi Cantanti noie ed allegrezze strane; Da le vie, da le piazze gloriose, Ove, come del maggio ilare a i dì Boschi di querce e cespiti di rose, La libera de' padri arte fiorì; Per le tenere verdi mèssi al piano, Pe' vigneti su l'erte arrampicati, Pe' laghi e' fiumi argentei lontano, Pe' boschi sopra i vertici nevati, Pe' casolari al sol lieti fumanti Tra stridor di mulini e di gualchiere, Sale un cantico solo in mille canti, Un inno in voce di mille preghiere: – Salute, o genti umane affaticate! Tutto trapassa e nulla può morir ...
I nuovi tartufi
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... ed io soprattutto m'irrito contro gli stupidi genitori che assettano i loro figli negl'Istituti ove tutte l'educazioni di natura diverse sono tagliuzzate sopra il modello medesimo ... Così chiamarono Xenodochia le case destinate a conforto dei pellegrini stanchi dalla via: Orfanotrofia quelle ove gli orfani nudrivansi ed educavansi: Nosocomia le altre per gl'infermi: Ptocotrofia ove i poveri trovavano sostentamento: Gerontocomia ove i vecchi avevano sollievo negli anni estremi della vita: Brefotrofia ove i neonati e gli esposti si accoglievano ...
I nuovi tartufi (pagina 5)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... Egli odiava a morte letterati e avvocati, e aveva torto: questi, ove non li prendiate a contro pelo, vi riusciranno umilissimi, devotissimi e obbedientissimi servitori; e ricordatevi che Irnerio sostenne le regalie a Roncaglia: dicono ei fosse di patria non italiano, ma avvocato egli era ... Adesso poi non ispero più nulla; niente altro desidero che uscire presto dal mondo, e aborro del pari la schiera degl'ingannati e quella degl'ingannatori: Ma del misero stato ove noi semo Condotte dalla vita altra serena, Un sol conforto, e della morte, avemo: io ripeto con le colombe del Petrarca ... Il mio pensiero trascorse a quei giardini ove i mirti e gli allori appaiono tagliati a guisa di muraglie verdi per cui gli uccelli non vedendo rami verdi e arieggiati fuggono via, gli amanti aborrono coteste ombre mute, e gli altri tutti immaginano passeggiare pei corridori di un convento, non già pei floridi viali ove l'uomo si ricrea ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 3)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Per lui i beni grandi e invidiabili restavan quelli per cui aveva ceduto alla colpa e sopportata la pena; erano i campi verdi e solatii; erano le case ove i sacchi di frumento, di frumentone e sementi si addossavano lungo la loggia ed ove fermentava l'uva nei tini enormi; erano le stalle ove non una delle dodici poste si lasciava mai vuota ...
L'amore che torna (pagina 8)
di Guido da Verona (estratti)

... Ma questo pensiero mi dispiacque, poichè vedevo per esso come tutti eran ancor lontani dall'ammettere la possibilità della mia scomparsa da quella casa, ove, allo spirare d'un lutto, avrei dovuto entrare, fra un'allegrezza di sponsali, riaprendo a conviti e feste le sale da lunghi anni taciturne ... Nella scuderia Edoarda staccò ella stessa il cavallo malato, poi lo condusse fuori nella corte, ove il cocchiere lo prese a mano per farlo muovere, al passo, al trotto, davanti a noi ... — Sei molto ingiusta con me! Allora ella chiuse l'uscio dell'anticamera, in faccia a Whisky che voleva entrare con noi, e passando piano per la stanza ove la zia sonnecchiava entrammo nel salottino, dove ogni cosa poteva rievocarci una sua particolare memoria ...
La spada di Federico II (pagina 2)
di Vincenzo Monti (estratti)

... Allor, siccome è di quel forte il senno, Prender nuova sembianza e depor l'ire D'Agenore la figlia; e quei che fenno Tante piaghe al suo fianco impallidire; E dell'invitto che la salva al cenno Altri balzar dal solio, altri salire; E il rio mercato ir chiuso ove al mal frutto Compra il Britanno dell'Europa il lutto ... Luogo è in Parigi alla Vittoria sacro, Ove i Genii di Marte alle severe Ninfe compagni dell'ascreo lavacro Cantan de' Franchi le virtù guerriere ...
Libro proibito (pagina 9)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... Modesto e ingenuo Esposi il pensier mio; però dai circoli Dei pusilli gaudenti ove si biascica La nenia eterna del quïeto vivere, Nè dai cupi, frementi conciliaboli Ove ringhian tribuni e arruffapopoli, Il verbo io presi mai ... Italia novera Settemila giornali ove colluviano L'oscena feccia, il brago, ogni putredine Della Reggia e del trivio ...
Rinaldo (pagina 18)
di Torquato Tasso (estratti)

... Frena egli con l'aspetto, ove è raccolta divina maestà, gli animi alteri; indi con modi accorti a parlar mosse, e lor d'ogni rio sdegno ambi duo scosse: 65 — Di sì lieve cagion nato, omai cessi lo sdegno, ed oltre più non vi trasporte; e poiché mostro avete a segni espressi quant'ognun di voi sia pugnace e forte, mostrate or di saper ancor voi stessi vincer, quando ragione a ciò v'esorte; e sendo chiara ormai la virtù vostra, date, vi prego, luogo a nuova giostra ... 3 Scorgono allora un uom già carco d'anni, giunto ove cader suol l'umana vita, involto in neri ed angosciosi panni, con la faccia di duol colma e smarrita, che in duro segno degli interni affanni e de la rabbia dentro il petto unita, geme, sospira ed altamente piange, batte il sen, squarcia il crine e 'l volto frange ... 5 Come egli scorge il tronco corpo amato, che par ch'in mezo un rio di sangue giaccia, cader tosto si lascia, e sul piagato busto s'affige, e 'l prende infra le braccia: lo cinge e stringe e nel suo manco lato, ove è ferito, più posa la ...
Rinaldo (pagina 21)
di Torquato Tasso (estratti)

... — 61 Ed elle a loro: — Il don che noi chiediamo, e che voi di concederne affermate, è che un nostro palagio ove alberghiamo de la vostra presenzia oggi degniate; indi, signor, non molto lungi siamo, ch'è quel che dirimpetto or rimirate là su la cima del piacevol colle, che vagheggiando intorno alto s'estolle ... 63 Pausilippo quest'è, dove s'avanza natura ed ha de l'opre sue stupore, ove è di Clori la perpetua stanza, ov'ha Pomona il suo tesor maggiore; ove menan le Grazie eterna danza in compagnia di Venere e d'Amore, c'hanno l'antiquo Cipro in lui cangiato, come in più degno albergo e più pregiato ... 67 S'alza a punto nel mezo ornato altare, ricco d'oro e di gemme a maraviglia, ove di donna un bel ritratto appare che sol se stessa e null'altra simiglia; veggonsi in lei grazie divine e rare, sguard'uman, chiara fronte, allegre ciglia, aria gentil, benigno onesto riso, e par ch'accoglia ognun con grato viso ... — Poscia in stanza men grande indi gli mena, ove apparata è la superba cena ...
Rinaldo (pagina 30)
di Torquato Tasso (estratti)

... 32 Giace un'isola in mar oltra quei segni, che per fin pose a' naviganti Alcide, ove agli audaci ed arrischiati legni Calpe in due parti l'ocean divide, in cui par che la gioia e 'l gaudio regni, così d'ogni vaghezza adorna ride; in cui scherzando co' fratelli il Gioco, rende più bello e dilettoso il loco ... 35 In questo luoco a cui benigno il cielo con man più larga le sue grazie infonde, a cui d'intorno il gran signor di Delo rai più temprati e bei sparge e diffonde, ove fioriscon gemme in aureo stelo, d'argento i pesci e di cristal son l'onde, Medea ritenne la nipote amata seco, ch'ivi era d'albergar usata ... 36 Intanto al suo camin pronto e veloce va con Florindo il gran figliuol d'Amone, avendo vinto già lo stuol feroce ch'osò di venir seco al parangone; e perché 'l vecchio amor lo scalda e coce, di tornar in Europa ei si dispone, lasciando Media e le contrade a tergo, ove genti infideli han loro albergo ... 38 Scorsero, poi che si fidaro a l'acque, e le spiegate vele ai venti apriro, l'isola vaga che già tanto piacque a l'alma dea che regge il terzo giro; e quella ov'il gran Giove in culla giacque, e la Morea non lunge indi scopriro, con la Sicilia, ove l'aeree fronti stendon su l'onde i tre famosi monti ... 45 Tosto l'ignavo stuol, ch'a nulla è buono, e i marinar col suo timor offende: ove non veda il mar, non n'oda il suono, poi che gli è commandato, al basso scende ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 11)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Che male c'era, in fin de' conti, a stare per una mezz'ora a suonare il piano in un salottino attiguo a quello ove era sua zia, in compagnia d'un giovinotto?… «Perchè è addetto alla fabbrica e papà lo chiama il suo braccio destro, si crede forse autorizzato a fare a me da angelo custode? «Io voglio e posso fare quello che meglio mi piace; e se quello che piace a me non va a genio a vossignoria, à chacun son goût, signor conte Anton Mario del Pozzo!—pensò sdegnosamente ... * * * Oh quella signora Rabbi vestita di raso rosso a ricche guarnizioni di pizzi antichi, scintillante di diamanti, che ne aveva nei capelli, nelle dita, nei braccialetti, alle orecchie!… quella signora Rabbi rigogliosa, che le si vedevano le forme ardite disotto le veste troppa attillata!… quella signora Rabbi dal sorriso sfacciato, che metteva in mostra due file di denti forti e bianchissimi, veduta da vicino, sentita al tu per tu, che impressione volgare aveva fatto a Lucia! Impressione volgare lei e volgarissima i suoi salotti, fino a l'ultimo, piccolo gabinetto ove ella riceveva gli amici ... Là ove ella avrebbe incontrati continui urti a la sua suscettività, a' suoi ricordi, la zia avrebbe trovato distrazioni e piaceri ... E propose di anticipare la sua solita andata in Riviera, nel paesuccio ove era nata la sua mamma, nella modesta casetta che era sua proprietà e ove ogni anno passava qualche mese di vacanza ...
Storia di un'anima (pagina 64)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... La strada, dapprima erta ed elegante, si strozza nelle callaie dei paesi, fra le casette angolose, pittoresche, esce e s'alza, s'abbassa, s'inaridisce su certe coste di macigni ove le tinte ferrugginose luccicano di pagliette d'argento e d'oro, si storce rabbiosamente in certe pieghe di montagna ove proprio c'è la cappelletta, la croce della disgrazia e il mendicante che prega: si fa stretta e si allarga tra i praticelli spianati, coi filari di salci, coll'aria tranquilla della pianura ... Qui dove passeggiamo noi il murello di riparo alla stradetta serpeggia o lumeggiato o smorto in ombra con toni trasparenti, e la montagna affolta boschi e boschetti e sprazza luci sulle zolle, e s'infosca nelle ripiegature delle falde: grotte, acque, fiori, pratelli stiacciati da cumuli di macigni… Oh i monti! Il cittadino che li contempli in un attimo vi ha famigliari, e non c'è pendìo di vallicella ove non sogni d'essere stato già un'altra volta a piangere un dolore: non richiama una gioia definita, ma ricorda d'aver sorriso e spera di sorridere dall'alto di quella cima boscosa, da dove si deve vedere l'altro versante… Di là… Monti e valli e case e gioie e dolori!… Se ha letto un bel libro, sente di doverlo rileggere su quel masso, attraverso quel torrentello, sguazzando sul fondo translucido e sabbioso l'ombrellino… di chi? È un fatto: nei quadretti, e nelle memorie, e nelle speranze compone sempre, direbbero i pittori, una figurina di donna, che ne' suoi occhi sintetizza tutto il linguaggio della natura… Rincorriamoci, o fanciulla: il lago ci invita al bagno: la montagna ci prepara la reazione ...