Libri oro
Libri su oro, con la parola oro
Decameron (pagina 154)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Li quali Salabaetto non voleva torre, sì come colui che da lei tra una volta e altra aveva avuto quello che valeva ben trenta fiorin d'oro, senza aver potuto fare che ella da lui prendesse tanto che valesse un grosso ... Salabaetto, maravigliandosi, la si recò in braccio e cominciò a piagner con lei e a dire: “Deh, cuor del corpo mio, che avete voi così subitamente? che è la cagione di questo dolore? Deh, ditemelo, anima mia!” Poi che la donna s'ebbe assai fatta pregare, e ella disse: “Oimè, signor mio dolce, io non so né che mi fare né che mi dire! Io ho testé ricevute lettere da Messina, e scrivemi mio fratello che, se io dovessi vendere e impegnare ciò che ci è, che senza alcun fallo io gli abbia fra qui e otto dì mandati mille fiorin d'oro, se non che gli sarà tagliata la testa; e io non so quello che io mi debbia fare che io gli possa così prestamente avere: ché, se io avessi spazio pur quindici dì, io troverei modo da civirne d'alcun luogo donde io ne debbo aver molti più, o io venderei alcuna delle nostre possessioni; ma, non potendo, io vorrei esser morta prima che quella mala novella mi venisse”; e detto questo, forte mostrandosi tribolata, non restava di piagnere ... Salabaetto, al quale l'amorose fiamme avevano gran parte del debito conoscimento tolto, credendo quelle verissime lagrime e le parole ancor più vere, disse: “Madonna, io non vi potrei servire di mille ma di cinquecento fiorin d'oro sì bene, dove voi crediate potermegli rendere di qui a quindici dì; e questa è vostra ventura che pure ieri mi vennero venduti i panni miei ché, se così non fosse, io non vi potrei prestare un grosso ... Salabaetto la cominciò a confortare; e stato la notte con lei, per mostrarsi bene liberalissimo suo servidore, senza alcuna richesta di lei aspettare, le portò cinquecento be' fiorin d'oro, li quali ella ridendo col cuore e piagnendo con gli occhi prese, attenendosene Salabaetto alla sua semplice promessione ... Iancofiore, avendo sentito questo e udendo che ben dumilia fiorin d'oro valeva o più quello che al presente aveva recato, senza quello che egli aspettava che valeva più di tremilia, parendole aver tirato a pochi, pensò di restituirgli i cinquecento per potere avere la maggior parte de' cinquemilia; e mandò per lui ...
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Decameron (pagina 155)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Tu dei sapere che io era allora in grandissimo dolore e in grandissima afflizione, e chi è in così fatta disposizione, quantunque egli ami molto altrui, non gli può far così buon viso né attendere tuttavia a lui come colui vorrebbe: e appresso dei sapere ch'egli è molto malagevole a una donna il poter trovar mille fiorin d'oro, e sonci tutto il dì dette delle bugie e non c'è attenuto quello che c'è promesso e per questo conviene che noi altressì mentiamo altrui; e di quinci venne, e non da altro difetto, che io i tuoi denari non ti rendei ... Egli, poi che una buona pezza s'ebbe fatto pregare, disse: “Io son diserto per ciò che il legno, sopra il quale è la mercatantia che io aspettava, è stato preso da' corsari di Monaco e riscattasi diecemilia fiorin d'oro, de' quali ne tocca a pagare a me mille, e io non ho un denaio, per ciò che li cinquecento che mi rendeste incontanente mandai a Napoli a investire in tele per far venir qui ... La donna disse che questo era ben detto, e era assai buona sicurtà; e per ciò, come il dì fu venuto, ella mandò per un sensale di cui ella si confidava molto e, ragionato con lui questo fatto, gli diè mille fiorin d'oro li quali il sensale prestò a Salabaetto e fece in suo nome scrivere alla dogana ciò che Salabaetto dentro v'avea; e fattesi loro scritte e contrascritte insieme e in concordia rimasi, attesero a' loro altri fatti ... Salabaetto, come più tosto poté montato in su un legnetto, con millecinquecento fiorini d'oro a Pietro dello Canigiano se ne tornò a Napoli, e di quindi buona e intera ragione rimandò a Firenze a' suoi maestri che co' panni l'avevan mandato ...
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Fermo e Lucia (pagina 130)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Agnese aveva ancora una ventina di quegli scudi d'oro che il Conte del Sagrato le aveva donati così a proposito, e quasi per ispirito di profezia ... Ma dove trovare quello che le desse la sicurezza particolare di ch'ella aveva bisogno? Maneggiando e rimaneggiando quegli scudi d'oro, svolgendoli, e rincartocciandoli, togliendoli di seno per riporveli meglio, le sovvenne di colui che glieli aveva dati, delle sue proferte, del suo castello posto al confine e in alto come il nido dell'aquila; e si fermò tosto nel pensiero di cercarsi l'asilo colà ... Aveva già sotterrate, nascoste sul solajo, riposte alla meglio le masserizie più grosse; sbarrò come potè le finestre; tolse un fardello dove aveva ragunato ciò che le sue forze bastavano a portare; ravvolse per l'ultima volta quegli scudi d'oro, e li cacciò sotto il busto, tra la camicia e la pelle, uscì di casa, chiuse la porta, più per non trascurare una formalità che per fiducia che avesse in quei gangheri e in quelle imposte, si mise la chiave in tasca, e s'avviò ...
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Fior di passione (pagina 16)
di Matilde Serao (estratti)
... Vestiva una veste da camera di raso tessuto, a piccole righe, una riga rossa, una riga gialla, una riga nera: ampia, lunghissima, tenuta ferma intorno alla vita da un cordoncino d'oro ... Lei faceva l'altalena lentamente portando ogni tanto la zampina al collo, dove portava un filo d'oro, impercettibile, ma che era il segno della schiavitù: la catenina d'oro, di maglia veneziana, che vi era attaccata, era sottilissima, ma forte ... Oltre il fazzolettino vi era una piccola boccettina di cristallo smerigliato e chiusa ermeticamente col tappo d'oro; dentro vi era una sostanza bianca che poteva essere sale inglese, bicarbonato o arsenico ... Dentro, nelle paginette bianche dal taglio d'oro, vi erano semplicemente certe date, ed accanto un no, un sì ...
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Giambi ed Epodi (pagina 9)
di Giosuè Carducci (estratti)
... Tutt'a un tratto quel movente di maligni ossami stuolo Scricchiolando e sgretolando si levò per l'aria a volo; Ed intorno a l'orifiamma dispiegante i gigli gialli Sgambettando e cianchettando intessea carole e balli, Ed intorno a l'orifiamma sventolante i gigli d'oro Sibilando e bofonchiando intonava questo coro ... Su l'entrata sta solenne con l'asperges d'oro in pugno Quel che tinse del suo sangue gli arsi lastrici di giugno ... Su la porta di Parigi co 'l bacile d'oro in mano A l'omaggio de le chiavi sta parato un castellano ... Ma, poi che noi rinnovelliamo Augusto, Odi, Sangallo: fammi tu un lavoro Degno di Roma, degno del tuo gusto, E del ponteficato nostro d'oro ... Nel roseo lume placidi sorgenti I monti si rincorrono tra loro, Sin che sfumano in dolci ondeggiamenti Entro i vapori di viola e d'oro ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 17)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Bene; ora facciamo cammino nel porticato superiore; si entra di là, verso mezzogiorno, nella camera d'oro, che è tutta una maraviglia, anzi la maraviglia delle maraviglie ... Non si lasci abbagliare dall'oro ... — Son tutte a mattoni quadrati, istoriati a rilievo, colorati e dorati, correnti in file diagonali, ogni fila col suo colore dominante, verde, rosso, azzurro e oro, e colle parti in rilievo tinte di un colore diverso ... Queste parti in rilievo, ora sono pezzi di rabesco, che, congiungendosi con quelli dei mattoni contigui, vengono a formare un ornamento che abbraccia tutte le altre rappresentazioni, frapponendosi ad esse; ora son rôcche col ponte alzato, circondate da fosse con cigni, sormontati da un aquilotto, con un sole raggiante sul capo; ora cartelli col motto latino nunc et semper, cioè a dire ora e sempre; ora son coppie di cuori, rossi in campo azzurro, entro un cerchio formato da tre corone d'oro accostate; ora altri cartelli coll'altro motto latino digne et in æternum ... Volgiamo un ultimo sguardo a questa camera d'oro, che con tante rappresentazioni di felicità sulla terra, mi pare un vero castello d'amore, ed usciamo nel cortile ... Sul lato sinistro della piccola chiesa era rizzata una bussola di legno riccamente scolpita, che ripeteva ne' suoi rilievi colorati e dorati le coppie di cuori, i motti latini, i castelli coi cigni e gli stemmi, tutto insomma l'ornato della camera d'oro; e dentro la bussola si vedono ancora i due stalli; uno a destra, colla lastra dell'inginocchiatoio intarsiata, che reca gli emblemi della pellegrina e le iniziali del nome di lei; l'altro a sinistra colle iniziali di Pier Maria ... Amava concentrarsi, il signore di Torrechiara; chiuso nel suo castello, chiuso nella sua camera d'oro, chiuso nella sua bussola, sempre chiuso, e non solo ... Peccato che non ci sia anche lei, per farmi gli onori della Camera d'oro! — Filippo Aldini levò gli occhi al soffitto, quasi invocando dal cielo un miracolo ...
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Intrichi d'amore (pagina 36)
di Torquato Tasso (estratti)
... PASQUINA Ma voglio le maniglie d'oro, io ... GIALAISE Autro che maniglie d'oro avarai! Spantarà Roma de chelle cose ca ti faraggio benire da Napole ... PASQUINA La collana e i pendenti, la cuffia similmente d'oro, e la gonnella di scarlatto rosso ... E fa' cunto che 'n una bilanza mettendoti tu, e lo dono mio nell'autra, pesarà chiù l'oro, che non pesarai tu ...
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La favorita del Mahdi (pagina 2)
di Emilio Salgari (estratti)
... Dal rosso tarbusch scendevano fluttuanti e profumati capelli che ricadevano come vellutato mantello sulle robuste spalle, tutti cosparsi di monetucce d'oro ... Vestiva una leggera gonnella di seta azzurra, ornata di frange d'oro, stretta mollemente sotto il petto da una ricca cintura tempestata di stellette d'argento e scendente fino ai calzoncini bianchi che le coprivano le gambe; un giubbettino rosso le racchiudeva armonicamente il turgido seno, e nascondeva i nudi e piccoli piedi in babbuccie di marocchino giallo ... Gran copia di aurei cerchietti d'oro le rifulgevan attorno alle ignude, bellissime e tondeggianti braccia ... L'almea che aveva di già cominciato a danzare con brevi passi e flessuosi molleggiamenti sui fianchi facendo ondeggiare graziosamente il velo e tintinnare i cerchietti d'oro delle braccia, a quel grido si era subitamente arrestata, guardandosi attorno con profondo terrore ...
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La vita comincia domani (pagina 57)
di Guido da Verona (estratti)
... Salvatore Donadei non credeva molto alle cose importanti, sopra tutto quando v'eran di mezzo un giornalista ed un avvocato; laonde alzò appena lo sguardo sopra gli occhiali d'oro per osservare que' due sconosciuti che, varcando la soglia, si piegavan automaticamente in un profondo inchino ... Ma infine sedettero, il Metello a destra, Tancredo a sinistra della scrivania, e precisamente Saverio alla sinistra ed il Salvi alla destra dell'onorevole Salvatore Donadei, il quale faceva scivolare dall'uno all'altro un lento sguardo lumacoso dietro i suoi convessi occhiali d'oro ... La catenella d'oro degli occhiali gli dondolava sul rovescio della giacchetta nera ... Salvatore Donadei s'affondò mollemente nella poltrona di cuoio, e sollevando gli occhiali per la catenella d'oro se li riappinzò sul naso ...
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Storia di un'anima (pagina 40)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... * * * O Genova! o Genova! Chi può mai descrivere i tuoi palazzi di via Balbi, della Nunziata, della Nuova o della Nuovissima, e le casette a otto piani nelle strettucce che sembrano scolatoi al mare? Chi ti dirà il nobile effluvio dei cedri e il plebeo fetore del baccalà; la splendida pace dei pensili orti e l'arrabattarsi lucroso nel porto: la vita opulentemente stanca nelle sale d'ozio e la insaziabile voluttà della marmaglia saettata dal sole: la bianca melanconia degli atri, degli scaloni, delle corti solitarie e l'immensa gazzarra delle mille navi? Chi dirà, in qual reggia, in qual sala dipinta da Guercino, Van Dik e Bubens, cento cavalieri e quaranta dame furono convitati magnificentissimamente, serviti con piatti d'argento e d'oro, e i piatti ammucchiati a formare tante colonne fino alla volta: e chi descriverà la cena del pollivendolo, il tozzo rosicchiato, sotto l'incarco d'una gabbiona pidocchiosa e insudiciata? Ma da che parte si deve incominciare? —Venturi non immemor ævi—Sibi et Urbi—è scritto sui potenti fastigi: Lodovico XII diceva ai patrizi di San Giorgio: «Voi siete meglio alloggiati di me:» e lo dicevano Carlo V e Filippo II ... Ah i lombrichi appartengono al realismo!… Quando ti trovi solo, tu piangi d'amarissima voluttà! Guardi, cerchi e fantastichi: vedi il bruno ritratto di colei che t'avrebbe avvinghiato, lo scrittoio a specchi ed oro su cui t'avrebbbe scritto il bigliettino galeotto, le bugie olandesi che t'avrebbe accese… ... (11) Ti vanno e ti vengono innanzi gli occhi le manine bianche, colle unghie rosee, coi braccialetti che segnano nella carnicina grassottina la depressione sotto l'oro massiccio ...
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Storia di un'anima (pagina 70)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... contrade polverose della storia sacra si mettono in carovana i Re Magi coi carrioni d'oro e colle barbe d'argento… ... Quanto oro avresti dato per quel tomaio sì rifrusto che doveva chiudere per lui tutti i doni della terra? Dentro una dozzina di confetti, e torno torno una carrozzuccia di latta che odora di vernice e un ginnastico tirolese dinoccolato nelle sue membra di abete bianco e un agnello lanoso col suo mantice che soffia il lamento arcadico e felice! È Natale! è Natale!… O Madonna, o mia Madonna bionda e della terra, non mi svegliare dal casto sogno, per amore della tua mamma! O bambino roseo, bambino della mia Madonna bionda e della terra, bambino del mio presepio, bambino della casetta del povero poeta, vieni e dammi questo bacio lungo, questo bacio santo, questo bacio di Natale! * * * Giù, giù, sui campi mestissimi della nostra pianura lombarda si fa crassa di un nebbione rossigno la mattina del Natale ... V'era apparso su tra i rami delle immense palme il lumicino fumicoso della cometa che guida a Betlemme? Udivate sotto le gronde col miagolìo dei mici anche i nostri sospiri religiosi? O pallidi miti evocati nelle fredde ore dello studio! Per l'alba dei morti io vi ho sognato, placidi dormenti, forse ridotti ad una sola mascella sdentata, a quattro sfilaccie d'oro di tutta la veste episcopale d'onde vi ammantava il Barbarossa,(21) a un solo mucchietto di polvere immota! Come vi riposavate sotto i fanatici fiori di marmo e le pitture oltremarine(22) della gotica cattedrale di Colonia? E sotto la monastica nudità del macigno e del mattone lombardo(23) del nostro Santo Eustorgio? E tra i musaici d'oro delle cupole bizantine(24) di santa Sofia Costantinopolitana? E proprio mi pare… ...
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