Libri onde
Libri su onde, con la parola onde
La divina commedia (pagina 54)
di Dante Alighieri (estratti)
... Or, se le mie parole non son fioche,
se la tua audïenza è stata attenta,
se ciò ch'è detto a la mente revoche,
in parte fia la tua voglia contenta,
perché vedrai la pianta onde si scheggia,
e vedra' il corrègger che argomenta
"U' ben s'impingua, se non si vaneggia" ... Ben dico, chi cercasse a foglio a foglio
nostro volume, ancor troveria carta
u' leggerebbe "I' mi son quel ch'i' soglio";
ma non fia da Casal né d'Acquasparta,
là onde vegnon tali a la scrittura,
ch'uno la fugge e altro la coarta ... Tu credi che nel petto onde la costa
si trasse per formar la bella guancia
il cui palato a tutto 'l mondo costa,
e in quel che, forato da la lancia,
e prima e poscia tanto sodisfece,
che d'ogne colpa vince la bilancia,
quantunque a la natura ...
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La divina commedia (pagina 62)
di Dante Alighieri (estratti)
... XXIV "O sodalizio eletto a la gran cena
del benedetto Agnello, il qual vi ciba
sì, che la vostra voglia è sempre piena,
se per grazia di Dio questi preliba
di quel che cade de la vostra mensa,
prima che morte tempo li prescriba,
ponete mente a l'affezione immensa
e roratelo alquanto: voi bevete
sempre del fonte onde vien quel ch'ei pensa" ... Ond'io levai la fronte
in quella luce onde spirava questo;
poi mi volsi a Beatrice, ed essa pronte
sembianze femmi perch'ïo spandessi
l'acqua di fuor del mio interno fonte ... E quel baron che sì di ramo in ramo,
essaminando, già tratto m'avea,
che a l'ultime fronde appressavamo,
ricominciò: "La Grazia, che donnea
con la tua mente, la bocca t'aperse
infino a qui come aprir si dovea,
sì ch'io approvo ciò che fuori emerse;
ma or conviene espremer quel che credi,
e onde a la credenza tua s'offerse" ...
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La favorita del Mahdi (pagina 30)
di Emilio Salgari (estratti)
... Hai il tuo mahari, armi e argento, unisco a tutto ciò il mio schiavo Takir onde ti protegga: va con Dio! —E tu! —Io vado dietro a Fathma, la raggiungo, sbaraglio la sua scorta e me la porto a Quetêna oppure in qualche altra città, forse a Chartum ... In sella compagni! Il drappello si mise in marcia senza troppo affrettarsi, volendo raggiungere la scorta in sulla sera, nel momento che accampava, onde impedirle che potesse salvarsi colla fuga ... Notis aveva sommo interesse che nessuno sopravvivesse, onde evitare che si recassero a Chartum a denunciarlo e quindi a perderlo ... Notis e lo sceicco si misero alla testa, ritti in sulla gobba degli animali onde abbracciare maggior orizzonte e gli altri si misero a loro dietro in lunga fila, colle lancie gettate a bandoliera e i moschettoni e gli jatagan in mano ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 6)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Scrive Giustino martire che il primo verso della Iliade fu fatto a similitudine del primo d'Orfeo, che invocava Cerere; e benchè usassino varie cerimonie, nondimeno tutti desideravano ragionare coi morti, acciocchè si dicesse che fusseno discesi all'inferno, come dicevano essere avvenuto a Pittagora un tempo dopo ad Orfeo, e ad Omero, ed avere viste l'anime d'Esiodo e d'Omero, essere punite gravemente per le cose che avevano dette degli Dei: onde egli era auto in gran venerazione appresso de' Crotenesi, e massimamente dicendo che avea visto nell'inferno esser martorizzati quelli che non volevano usare con le donne loro ... Onde ei disse, e la cassetta, e molti bossoli, e l'olio ... E benchè questo retorico falso ed astuto fingesse d'essere mutato, nondimeno non disse essere trasmutato in uccello, ma in asino, ancor che egli avesse usato il medesimo unguento: onde quella donna si doleva d'aver mutato in asino il suo Lucio: per aver ...
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Le Grazie
di Ugo Foscolo (estratti)
... Involontario nel Pierio fonte Vide Tiresia giovinetto i fulvi Capei di Palla liberi dall'elmo Coprir le rosee disarmate spalle; Sentì l'aurea celeste, e mirò le onde Lambir a gara della Diva il piede E spruzzar riverenti e paurose La sudata cervice e il casto petto Che i fulvi crin discorrenti dal collo Coprian siccome li moveano l'aure ... Ma d'onde spesse cascano le chiome Sembran più fosche, e sono auree le ciocche Che sparse al vento van mutando anella E mostran varj ognor biondeggiamenti ... 3 Forse un'altra il mio canto udrà fra i poggi Ove di Aprile ai zefiri son care L'ombre molli dei pioppi, e i mille fonti Limpidi e vaghi onde l'Insubria è lieta ... Sacri poeti, A me date voi l'arte a me de' vostri Idiomi gli spirti, e con gli Etruschi Modi seguaci adornerò più ardito Le note istorie, e quelle onde a me Clio Dal santuario suo fassi cortese ...
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Le Grazie (pagina 2)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Con elle Qui Galileo sedeva a spiar l'astro Della loro regina e il disviava Col notturno rumor l'acqua remota Che sotto i pioppi, amiche ombre dell'Arno, Furtiva e argentea gli volava al guardo, Qui a lui l'alba e la luna e il sol mostrava Gareggiando dal cielo, or le severe Nubi su la cerulea Alpe sedenti Or il piano che fugge alle Tirrene Nereidi, immensa di città e di vigne, Scena e di templi e d'arator beati Or cento colli onde Apennin corona D'ulivi e d'antri e di marmoree ville L'elegante città dove con Flora Le Grazie han serti e amabile idioma ... Scoppian dalle inquiete aeree fila Quasi raggi di sol rotti dal nembo Gioja insieme e pietà poichè sonanti Rimembran come il ciel l'uomo concesse Al diletto e agli affanni, onde gli sia Temprato e vario di sua vita il volo E come alla virtù guidi il dolore E il sorriso e il sospiro errin sul labbro Delle Grazie e a chi son fauste e presenti Dolce in core e' s'allegri e dolce gema ... Come quando più gajo Euro provòca Su l'alba il queto Lario, e a quel sussurro Canta il nocchiero, e allegransi i propinqui Liuti, e molle il flauto si duole D'innamorati giovani e di ninfe Su le gondole erranti, e dalle sponde Lietissimo specchiandosi nell'onde Risponde il pastorel con la sua piva Per entro i colli rintronano i corni Terror del cavriol, mentre in cadenza Di Lecco il malleo domator del bronzo Tuona dagli antri ardenti; stupefatto Perde le reti il pescatore ed ode ... In dono reca Le primizie de' favi, onde in Imetto [ ... Su' vaghi fiori onde cingea la lira Anacreonte un'ape sacra un giorno S'assise; e tal n'uscia suon dalle fila Che da Cupido avea baci soavi Il vecchierello, nè ridar poi volle La lira a Febo, e la recò all'Eliso ...
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Le Grazie (pagina 4)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Ah tali Fors'eran tutti i primi avi dell'uomo! Quindi in noi serpe miseri un natio Delirar di battaglie e se pietose Nol placano le Dee, cupo riarde Ostentando trofeo l'ossa fraterne; Ch'io non lo veggia almeno or che in Italia Fra le messi biancheggiano insepolte! Qui di Fare il golfo Cinto d'armoniosi antri a' delfini Qui Sparta e le fluenti dell'Eurota Grate a' cigni; e Messene offria securi Ne' suoi boschetti alle tortore i nidi Qui d'Augia il pelaghetto inviolato Dal pescator mandava acque lustrali Alla sacra Brisea donde il propinquo Taigeto udiva strepitar l'arcano Tripudio e i riti onde il femmineo coro Placò Lieo; tornavano i garzoni Ghirlandati alle vergini in Amicle Terra di fiori; non l'Eloa maremma Li rattenne non Laa che fra tre monti [ ... ] Dite candide Dee, ditemi dove La prima ara vi piacque, onde se invano Or la chieggio alla terra, almen l'antica Religione del bel loco io senta ... Nulla per anco delle Ninfe inteso Avea Fiammetta allor ch'ivi a diporto Novellando d'amori e cortesie Con le amiche sedeva, o s'immergea Te, Amor, fuggendo; e forse la spiavi Dentro le cristalline onde più bella ... Perseguì i colombi Che stavan su le dense ali sospesi A guardia d'una grotta; invan gementi Sotto il flagel del mirto onde gl'incalza Gli fan ombra dattorno, e gli fan prieghi Che non s'accosti; sanguinanti e inermi Sgombran con penne trepidanti al cielo ...
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Le Grazie (pagina 6)
di Ugo Foscolo (estratti)
... O giovinette Dee gioja dell'inno Per voi la bella donna i riti vostri Imita e le terrene api lusinga Nel felsineo pendio donde il pastore Mira Astrea che or del ciel gode e de' tardi Alberghi di Neréo; d'indiche piante E di catalpe onde i suoi lari ombreggia Sedi appresta e sollazzi alla vagante Schiera D'armonioso speco inviolate Dal gelo e dall'estiva ira e da' nembi ... Accogliete, garzoni, e su le chiare Acque vaganti intorno all'ara e al bosco Deponete l'augello, e sia del nostro Fonte signor; e i suoi atti venusti Gli rendan l'onde e il suo candore e goda Di sè quasi dicendo a chi lo mira Simbol son io della Beltà ... Sovra l'omero suo guizzan securi Gli argentei pesci, ed ospite leale Il vagheggiano s'ei visita all'alba Le lor ime correnti desioso Di più freschi lavacri, onde rifulga Sovra le piume sue nitido il sole ... Sventurata! piangetela donzelle Ahi sventurata vergine! Dai mirti Inorgoglita onde fioriano intorno I suoi passi le vie tutte ... Per te all'arti eleganti ed a' felici Ozi per te lascivi affetti, e molli Ozi, e spergiuri a' Greci; e poi la dura Vita e nude a sudar nella palestra Le fanciulle onde salvarsi Amor da te ... E non lunge è Brisea donde il propinquo Taigeto intese strepitar l'arcano Tripudio e i riti, onde il femineo coro Placò Lieo e intercedean le Grazie ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 12)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... BERTOLDO Orsù pure, il proverbio dice il vero: o servi come servo, o fuggi come cervo, perché corvi con corvi non si cavano mai gli occhi, e i parenti si vedono condurre alla forca, ma fra loro non si appiccano; però tutto quello che luce non è oro, ma chi non fa non falla; parola detta e pietra tratta non può tornar a dietro, e un torso di verze è cagione talora della morte di mille mosche; ma tal mi ride in bocca che ha il rasoio sotto, onde meglio è un'oncia di libertà, che dieci libre d'oro, perché alla fine lupo non mangia di lupo, e però per cantare il corvo perse il formaggio, come ho fatto io, che, per aver canzonato in amaro son ridotto al buco del gatto, né mi scamperiano le ali di Dedalo, ché il Re ha già dato la sentenza e la sua parola non può tornare a dietro, ancorché si dica che chi può fare può anco disfare ... Bertoldo non trova arbore né pianta che gli piaccia, onde i ministri infastiditi lo lasciano andare ... Non comprese il Re la metafora di Bertoldo, onde costoro lo menarono in un bosco pieno di varie piante, e, quivi non ve n'essendo nissuna che gli piacesse, lo condussero per tutti i boschi d'Italia, né mai poterono trovare pianta, arbore né tronco che gli piacesse; onde, fastiditi dal lungo viaggio e ancora avendo conosciuto la sua grande astuzia, lo slegarono e lo posero in libertà, e ritornati al Re gli narrarono il tutto ... Onde il Re vi andò in persona e lo pregò e supplicò tanto che al fine (benché contra sua voglia) lo condusse in corte e gli fece perdonare alla Regina, e volse ch'ei stesse sempre appresso della sua corona, né faceva cosa alcuna senza il consiglio di lui ...
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Rinaldo (pagina 4)
di Torquato Tasso (estratti)
... 51 Per quello andò gran spazio, avendo intenti gli occhi e 'l pensiero a l'alta impresa solo; ed ecco, allor che co' suoi raggi ardenti insino a l'imo fende Appollo il suolo, strepito pargli d'animai correnti sentir nel bosco; onde ne corre a volo là ond'il suono a le sue orecchie viene, e raddoppia nel cor desire e spene ... 59 E s'a la grazia, a la beltà del viso, pari felicità dal ciel v'è data, ardisco dir che non è in Paradiso alma di voi più lieta e più beata; ché tai son quelle in voi, ch'egli m'è aviso ch'angiola siate di là su mandata: onde per me felice io mi terrei di spender, voi servendo, i giorni miei ... 66 E con que' detti gli traffisse il core, e 'l colmò di dolore e di vergogna, onde in se stesso, d'ira e di furore acceso, morte e più null'altro agogna ...
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Rinaldo (pagina 11)
di Torquato Tasso (estratti)
... — 16 Poi si ripente e dice: — Io dunque deggio morir, s'altro rimedio ha 'l mio tormento? Come, come meschino erro e vaneggio, come ho de la ragione il lume spento? Che mi può de la morte avvenir peggio, s'ella non sol non mi farà contento, ma tutta mi torrà quella speranza che di fruire il mio bel sol m'avanza? 17 Se non m'ha la Fortuna imperio e regno, o gemme ed or con larga man donato, onde ad alcun parrò di quella indegno, sendo sì diseguale il nostro stato, tolto non m'ha che con valore e ingegno venir non possa al fin tanto bramato ... 21 Ma quella poi che 'l giovinetto impugna, lo scudo apre per mezzo al Maganzese, lo scudo che già prima in ogni pugna da ciascun colpo ostil colui difese; né men la tien, ch'al vivo ella non giugna il ben temprato adamantino arnese; onde con nova e via più cruda piaga de la prima amorosa, il cor gli impiaga ... 22 Destò l'atroce colpo alto spavento negli altri tutti, e 'n te rabbioso sdegno, o superbo Aridan, vedendo spento il tuo figliuolo, il tuo più caro pegno; onde a chi ferì lui ratto qual vento corresti incontro col ferrato legno; ma stordito e tremante al pian cadesti, e danno a danno, ad onta onta aggiungesti ... 34 Quegli al grave colpir sovra 'l sentiero accennò di cadere, e lo facea, se no 'l ritenea Fausto in sul destriero, ch'infausta pugna con l'Ispano avea; ma questi ebbe al ben far merito fiero, perché 'l pietoso braccio, onde reggea ...
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Rinaldo (pagina 12)
di Torquato Tasso (estratti)
... Umida i gigli e le vermiglie rose del volto, e gli occhi bei volgendo al piano, gli occhi onde in perle accolto il pianto uscia, la giovinetta il cavalier seguia ... 47 E gli dice: — Signora, onde vi viene sì spietato martir, sì grave affanno? Perché le luci angeliche e serene ricopre de la doglia oscuro panno? Forse fia l'util vostro e 'l vostro bene quel ch'or vi sembra insopportabil danno ... 50 Come, allor che tra nubi i rai lucenti mostran di Leda i figli, amiche stelle, si quetan l'onde irate e violenti e le dianzi crucciose attre procelle; così al vago apparir degli occhi ardenti, ond'usciro d'amor vive facelle il mar del duolo e i venti del timore si tranquillar nel tempestoso core ...
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Rinaldo (pagina 15)
di Torquato Tasso (estratti)
... 51 Onde tra lor sicuro io mi meschiai, donna creduto da le donne anch'io ... 52 Con voglia così ingorda affettuosa, con sì fervidi baci e con sì spessi, spinto da forza interna ed amorosa ne le sue labbra le mie labbra impressi; ch'allor quasi stupita e sospettosa ella fissò ne' miei gli occhi suoi stessi, onde io cangiai pur nel medesmo istante in color mille il timido sembiante ... 53 Il che forse il sospetto a doppio rese maggiore in lei di quel che prima egli era, tal che più fiso a rimirarmi prese, ed al fin mi conobbe, ahi, sorte fera! onde le luci di furore accese ... Disse con voce in un bassa ed altera: “Come a tal tradimento unqua pensasti? Come, falso villan, tant'oltra osasti? 54 Sgombra orsù via di qua, togliti ratto dal nostro regno, e più non t'accostarli; e s'a l'audace o scelerato fatto quelle pene non do che dovrei darli, e sì placidamente ora ti tratto, fo per non dar materia onde altri parli: ben la tua morte a me saria gradita, non meno, anzi via più de la mia vita ... 63 Ma il paladino in cui verace fede per rara grazia ognor cresce ed abonda, ciò si sdegna di far, perché non crede che divin nume in sé quel or nasconda, ma spirto aereo o de l'inferna sede, che narrando il futuro altrui risponda: onde in disparte alquanto ei si ritira, e 'l vaneggiar di quei tacendo mira ...
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Rinaldo (pagina 17)
di Torquato Tasso (estratti)
... 38 Questi il nimico in petto avea colpito, e quasi tratto al pian dal suo cavallo; da l'altra parte il paladin, ferito sol l'aere e 'l vento, l'asta corse in fallo, onde da l'ira e dal furor rapito poi l'uccise in brevissimo intervallo, e quasi in un istante a lui recise il capo, e 'l brando sino al cor gli mise ... Né fello or volontier, né farlo ei finse, anzi il suo pensier disse aperto e piano; ma Carlo il prega, e contradir non giova, onde convien ch'al suo voler si muova ... 45 Muse, or per voi s'apra Elicona, e 'l santo vostro favor più largo a me si presti, onde con nuovo stil m'inalzi tanto, ch'al gran soggetto inferior non resti ... 53 Ma per la troppo furia in man si volse al forte Orlando la tagliente spada; pur di piatto lo scudo opposto colse, onde convien che rotto in pezzi cada ... 55 Or chi narrar potrebbe a parte a parte le lor percosse orribili e diverse onde di rotte piastre e maglie sparte tutto intorno il terren si ricoperse? Chi accennar pur l'alta possanza e l'arte, a cui simile il ciel giamai non scerse? il ciel che de' mortali i fatti e l'opre or con mille occhi, or con un sol discopre ...
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Rinaldo (pagina 22)
di Torquato Tasso (estratti)
... 3 Così di bocca in bocca era discesa di quei cortesi eroi l'istoria vera, ch'Euridice l'aveva anch'ella intesa e render ne sapea notizia intera; onde per appagar la brama accesa, che di par giva in quella coppia altera, or ne' ritratti, or ne' suoi volti fisse le luci avendo, al fin così le disse: 4 — Dei duo che là su stanno, a cui lucente porpora sacra il sacro capo adorna, questi Ippolito fia, da l'Occidente noto sin dove il sol nasce ed aggiorna, Ercol Gonzaga quel, ch'unitamente potranno a l'eresia fiaccar le corna, ed atti ad alte imprese, a grave pondo regger insieme con la Chiesa il mondo ... L'altra, che par che l'aria intorno irragge, onde Amor se medesmo accende e fere, Claudia Rangona fia, che non gli altrui, ma faran chiara i proprii scritti sui ... 15 Ebbe Rinaldo, onde se 'n vada ornato il suo Baiardo, sella e fornimento di spesse gemme sparso e tempestato, sì ch'ogn'occhio rendea pago e contento ... Una ch'apre le labbia onde ...
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Rinaldo (pagina 24)
di Torquato Tasso (estratti)
... 49 Conosce gli occhi onde aventogli Amore il primo stral ch'ancor gli punge il petto, ed onde mosse insieme il dolce ardore ch'ognor l'infiamma d'amoroso affetto; conosce i crin, co' qual gli avinse il core sì ch'anco egli è tra sì bei nodi stretto, la chiara fronte e l'aria del bel viso, la bocca e 'l dolce lampeggiar del riso ... — Non così rode tarlo arido legno, come quel rose l'ira a' detti suoi; onde imbracciato il manto in lui si scaglia, e sol col brando corre a la battaglia ... Rinaldo lui ferir puote a sua voglia, e l'have già piagato in petto e 'n testa; tuttavia d'arme e di vigor lo spoglia, e con nove percosse ognor l'infesta, onde quel morto al fin cadde per terra, qual torre cui di Giove il telo ...
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Rinaldo (pagina 25)
di Torquato Tasso (estratti)
... Ei morendo il terren rabbioso morse, e fe' con alto orribile muggito risonar l'onde e l'arenoso lito ... Ma spenti nel profondo umor salato sendo i vapori onde si forma il sole, del ritratto un destrier prima aggravato, segue il compagno che partir si vole a ricercar albergo ov'ogni piaga la medica gli curi o l'arte maga ... Dopo costoro Albernio ed Odrimante, venuti onde le piagge il Tigre parte, stampar la terra con le spalle: e colto fu sotto 'l petto quel, questi nel volto ... Questi avean ne lo scudo orrido scoglio che frange l'onde e sovra 'l mare avanza, intorno a cui scritto era in auree note un cotal motto, “Rompe chi il percote”; 9 volendo indi inferir che 'l lor valore ad ogni incontro fier saldo restava, e che, più ch'al ferito, al feritore de la percossa il danno al fin tornava ... 10 Lucindo e Floridan, duo cavalieri per giovenil bellezza a dame grati, insieme furon poi dagli stranieri lunge da' lor cavalli al pian gettati; e lor fêr compagnia molti guerrieri, de la corte i più degni e più pregiati, onde sol degli estrani ogni donzella con meraviglia e con onor favella ...
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Rinaldo (pagina 29)
di Torquato Tasso (estratti)
... 5 S'aggira intorno, e non con grave passo, qual si conviene a donna ed a regina, ch'a ciò punto non guarda, e 'l corpo lasso dal furor trasportato oltre camina: onde non manco egli di lena è casso che sia di gioia l'anima meschina; e non trovando questa o tregua o pace, né quello anco in riposo unqua si giace ... 16 Allor la dama aprì le luci, e 'ntorno quelle con guardo languido converse, e ch'al secreto suo caro soggiorno l'avean portata sovra 'l letto scerse, e le sue damigelle a sé d'intorno vide non men di caldo pianto asperse; onde, quasi posar dormendo voglia, fa ch'ognuna di lor quinci si toglia ... 18 Lascia a l'ignobil alme, ai bassi petti, Floriana sfogar piangendo i guai; tu mostra con alteri e degni effetti il regal sangue onde l'origin trai ... 19 Or ch'è morto l'onore onde vivevi, e t'è contrario il cielo e la fortuna, mori! mori, infelice, e non t'aggrevi uscir di vita dolorosa e bruna: ché quanto averla pria cara dovevi, quand'era senza nota e macchia alcuna, tanto ora esser ti dee noiosa e schiva, de' suoi primi ornamenti orbata e priva ...
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Rinaldo (pagina 30)
di Torquato Tasso (estratti)
... 29 Come entra e vede la real nipote, che di nuovo il pugnal volea ritôrre, adosso le si stringe, onde non puote ai suo crudel disegno effetto porre ... 35 In questo luoco a cui benigno il cielo con man più larga le sue grazie infonde, a cui d'intorno il gran signor di Delo rai più temprati e bei sparge e diffonde, ove fioriscon gemme in aureo stelo, d'argento i pesci e di cristal son l'onde, Medea ritenne la nipote amata seco, ch'ivi era d'albergar usata ... 38 Scorsero, poi che si fidaro a l'acque, e le spiegate vele ai venti apriro, l'isola vaga che già tanto piacque a l'alma dea che regge il terzo giro; e quella ov'il gran Giove in culla giacque, e la Morea non lunge indi scopriro, con la Sicilia, ove l'aeree fronti stendon su l'onde i tre famosi monti ... 40 Contempla il volto de la luna ancora, e rosso il vede e tutto acceso in vista: tal parve forse per vergogna allora ch'ignuda fu ne le fresch'onde vista: onde il nocchier si turba e si scolora, e ne rende la mente afflitta e trista; d'oscura nube intanto ella si vela, e le bellezze sue nasconde e cela ... La barca allor con periglioso salto portata è in su presso l'eteree faci; scorge, da l'onde poi spinta al profondo, tra duo gran monti d'acqua il terren fondo ... 49 Ahi! chi narrar potrebbe i varii effetti che fanno i venti e fan l'onde sonanti? Deh! chi mai dir potria gli interni affetti de' mesti e sbigotiti naviganti? Tutti rivolgon nei dubbiosi petti quella morte crudel c'hanno davanti, e veggon lei ch'in spaventosa faccia orribil gli sovrasta e gli minaccia ...
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Rinaldo (pagina 31)
di Torquato Tasso (estratti)
... 54 La nave intanto il dritto lato e 'l manco aperto mostra al gran colpir de l'onde; entran quelle per l'uno e l'altro fianco, ed a le prime sieguon le seconde ... 56 Or che dee fare in mezo l'onde insane, privo del suo rettor, legno sdruscito? Vani i rimedii e le speranze vane forano omai, ché 'l caso è già seguito ... 61 Da l'altra parte il buon figliuol d'Amone per aitarlo e forza ed arte adopra, e sovente se stesso in rischio pone, ma riesce al desir contraria l'opra: ché 'l mare al suo disegno ognor s'oppone, e par che quello ormai nasconda e copra, onde in Rinaldo il duol cotanto cresce che quasi la sua vita omai gli incresce ... 63 Già da lunge apparisce umil la terra, che par che sotto l'onde ascosa giaccia; allora ad ogni tema il petto serra, e con più forza i piè move e le braccia ... 64 Ma quando gli sovvien che restò morto in mezzo l'onde il suo compagno caro, e c'han voraci invidi flutti absorto sì sovrana beltà, valor sì raro, men de la vita sua prende conforto che prenda duol de l'altrui fine amaro; e partiria col morto i giorni suoi, qual già fêr, Leda, i duo gemelli tuoi ... 75 Già si partia Rinaldo, allor che scorse lo scudo suo per mezzo esser diviso, onde il destrier di novo in dietro torse, là 've giaceva il cavalier conquiso; e fe' che 'l suo scudier quello gli porse del superbo baron, ché gli er'aviso, che fino fosse e là temprato dove Bronte sopra l'incude il braccio move ...
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Rinaldo (pagina 32)
di Torquato Tasso (estratti)
... 2 Ma 'l superbo Grifon, che difendea per amor di Clarice a tutti il varco, sentendo ciò ch'altri in su' onor dicea, contra gli andò quanto trarebbe un arco; e perché nel pensier prefisso avea di far tosto di lui Baiardo scarco, gridò: — Giura, guerrier, ch'a la mia dama cede in beltà qual ha più pregio e fama! — 3 Grifon già per amor avea servito gran tempo inanzi d'Olivier la suora, ma 'l foco suo negletto ed ischernito fu da l'altera giovinetta ognora; onde per longa prova al fin chiarito, ch'accôr tentava in rete il vento e l'ora, stolto! a servir Clarice egli avea preso, né potea ciò Rinaldo avere inteso; 4 onde rispose: — Vil timor non deve giamai la lingua altrui torcer dal vero, né periglio o fatica, ancorché greve si convien d'ischivare a cavaliero ... 2 — Non ti basta, crudel, dice in se stessa, romper la fede e far torto al mi' amore, se non mi scopri la cagione espressa del tuo grave fallir, del mio dolore? Poiché viva non puoi, mi mostri impressa la donna, oimè! che ti possiede il core, ed onde io più mi doglia, ahi! perché questo? a la mia gloria sei con l'arme infesto ...
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Rinaldo (pagina 36)
di Torquato Tasso (estratti)
... 86 Cominciò quelli: — Io mi credei sovente d'esser da l'onde rapide inghiottito, poi ch'al furor del flutto violente e dal legno e da voi fui dipartito; pur, come volse il Fato ultimamente, a gran pena arrivai notando al lito; ma tanto avea bevuto, e così lasso mi ritrovai, che non potei far passo ... 90 Da la pelle il segnal rosso traspare come da vetro un fior d'orto vermiglio, il che forse al signor fe' rimembrare d'un, ch'avea già perduto, unico figlio; onde dal sommo a l'imo a risguardare mi cominciò con fisso immobil ciglio, pensando ch'esser forse io quel potea cui già bambino egli perduto avea ... 94 Mi disse poi com'era io suo figliuolo, ch'essendo già bambin gli fui rapito da un grosso di corsari armato stuolo, ch'a l'improviso dismontar sul lito: onde mia madre se 'n morì di duolo, ed egli ne rimase egro e smarrito; nel tempo istesso ancora io seppi come Florindo no, ma Lelio era 'l mio nome ... 95 Disposi allor, dal dir paterno e saggio, anzi pur dal voler di Dio sospinto, ed illustrato dal divin suo raggio, ch'aprì le nubi ond'era involto e cinto, adorar lui che 'l nostro uman legnaggio salvò morendo, onde Pluton fu vinto; così asperso di sacra e lucid'onda fui, che lava le membra e l'alma monda ... 97 Gli disse ancor ch'a l'apparir del giorno senza cagione, il che gli parve strano, tutti gli fur que' cavalieri intorno, e l'assaltar con impeto villano, per farli a lor potere oltraggio e scorno; onde Rinaldo ad un, che steso al piano giacea, ne chiese la cagione, e poi chi si fosse egli, chi quell'altri suoi ... 8 Non così in terra, in mar o 'n ciel giamai cervo, delfino o partica saetta corse, notò, volò ratto, ch'assai non sia maggior de' cavalier la fretta: già per gran spazio è dilungata omai dal luogo onde partì la coppia eletta, ma pare al lor desir pur troppo lento ogni destrier, benché rassembri un vento ... 12 Venire in questa, onde deriva l'onda, un guerrier vede sovr'un gran battello, che sì veloce gia per la seconda acqua, come per l'aria alato augello ...
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Rinaldo (pagina 37)
di Torquato Tasso (estratti)
... — 16 Stupito il paladin drizza la vista u' la verde armatura era sospesa, e vede lei con doppia aurata lista lucida lampeggiar qual fiamma accesa; né men forte gli par che bella in vista, e qual conviensi a così dubbia impresa: onde lieto se n'arma e la dispende, e grazie a lo straniero alte ne rende ... 20 Fu da pietate ed ira insieme ei vinto; pur la pietate a l'ira allor diè loco, onde il sembiante, di furor dipinto, vibrò dagli occhi strai di tosco e foco; e tra' nemici il corridor sospinto diè principio di Marte al crudo gioco ... 21 Musa, or narrami i duci onde Mambrino cinto n'andava largamente intorno, de' quai fur molti allor dal paladino mandati con Plutone a far soggiorno ... 36 Tra questi e tra molt'altri, onde corona larga fatta era intorno al re gagliardo, arrestando il troncon Rinaldo sprona con furioso assalto il suo Baiardo ...
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Rinaldo (pagina 38)
di Torquato Tasso (estratti)
... Morta la madre, uscio dal ventre inciso questi, e picciol schivar l'aspro periglio poteo del ferro, onde già grande ucciso poi fu, né gli giovò forza o consiglio ... Già la rapace Morte alza la mano, e 'l manto squarcia onde Natura il cinse; l'alma, qual lieve fumo o poca polve, nel puro aer si mischia e si dissolve ... 44 Atteon, che quel colpo orribil scorse, aggiacciò di stupor, d'ira s'accese, e verso 'l buon Florindo il destrier torse con fere voglie a darli morte intese; ma pria parole a lui che colpi porse, e 'n questa guisa ad oltraggiar lo prese: — Credi forse irne impune? Ahi! che s'aspetta a te gran pena, al morto aspra vendetta! 45 Tu qui morrai su questi incolti piani, né rendrai gli occhi anzi il morir contenti; né chiuderanti con pietose mani quei già cassi di luce, i tuoi parenti: ma preda rimarrai di lupi e cani, esposto a l'onde, a le tempeste, ai venti ... Lelio, che quindi uscir vede il sanguigno umor macchiando il ferro terso e netto, d'ira infiammato e di furor maligno percosse e franse l'inimico elmetto, e 'n sino al naso penetrò la spada, onde convien che quel morendo cada ... Di sì rio caso il cavalier s'attrista, ed apre il petto a novi sdegni ed ire; e tanto più che n'ha Clarice vista gli occhi oscurar, le guancie impallidire: onde fiere il pagan con tanta possa che se no 'l ferro, il duol ben giunge a l'ossa ...
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Rinaldo (pagina 40)
di Torquato Tasso (estratti)
... 90 Così scherzando io risonar già fêa di Rinaldo gli ardori e i dolci affanni, allor ch'ad altri studi il dì togliea nel quarto lustro ancor de' miei verd'anni: ad altri studi, onde poi speme avea di ristorar d'avversa sorte i danni; ingrati studi, dal cui pondo oppresso giaccio ignoto ad altrui, grave a me stesso ... 94 Ei con l'acuto sguardo, onde le cose mirando oltra la scorza al centro giunge, vedrà i difetti tuoi, ch'a me nascose occhio mal san che scorge poco lunge; e con la man ch'ora veraci prose a finte poesie di novo aggiunge, ti purgarà quanto patir tu puoi, aggiungendo vaghezza ai versi tuoi ...
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Stanze della gelosia (pagina 2)
di Torquato Tasso (estratti)
... Qui cinti d' arme gli spiriti magni, onde rimbomban sì Micene e Roma, Achille, Agamennon, Cesare e Scipio, van trionfanti, ed han seco, o Ferrara, non men di ferro e di valore armati, de' tuoi Ercoli e Alfonsi ... E certo il lor pensier veniva intero, ma l' ignoranza s' è tanto ingegnata, ch' i saggi avvertimenti ha torti e guasti; onde più ratto il buon comico iambo è invecchiato e caduto in vil dispregio; così ha gran mal picciol' licenza a lato! Fu concesso il partirsi da 'l severo de le leggi prescritte a la poetica, quanto chiedeva l' uso de l' etati: qui s' è fermato il punto; e non s' è visto che varia il pomo or frondi, or frutti, or fiori, seguendo la stagion, ma sempre è pomo, non mai o fico, o pero, od aspro sorbo ... Forse, s' or vergar carte e oprare inchiostro mi si desse, alcun neo le purgherei, se ben che non precetti imaginati seguì mia Musa, ma gl' interi e saldi; e s' ivi errò, qual' uom spira e non erra? Or questa, ch' io vivendo, a 'l primo Alfonso composi e posi in sontüosa scena, e i Suppositi ha nome, invitto sire, sacran novellamente a 'l vostro nome devoti questi spiriti sublimi, onde qui s' orna l' Academia vostra ... INTERMEDI DELL'«AMINTA» I Proteo son io, che trasmutar sembianti e forme soglio variar sì spesso; e trovai l' arte onde notturna scena cangia l' aspetto: e quinci Amore istesso trasforma in tante guise i vaghi amanti, com' ogni carme ed ogni storia è piena ...
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