Libri occhi
Libri su occhi, con la parola occhi
Confessioni di un Italiano (pagina 21)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Dovetti percorrere sovente, col disinganno al fianco, e la disperazione dinanzi agli occhi, tutta la profondità dell'abisso metafisico; dovetti sforzarmi ad allargare la contemplazione d'un animo, diffidente e miope sopra l'infinita vastità e durevolezza delle cose umane; dovetti chiuder gli occhi sui più comuni e strazianti problemi della felicità, della scienza e della virtù contraddicenti fra loro; dovetti io, essere socievole e soggetto alle leggi sociali, rinserrarmi nel baluardo della coscienza per sentire la santità e la vitalità eterna e forse l'attuazione futura di quelle leggi morali che ora sono derise calpestate violate per tutti i modi; dovetti infine, uomo superbo della mia ragione e d'un vantato impero sull'universo, inabissarmi, annichilirmi, atomo invisibile, nella vita immensa ed immensamente armonica dello stesso universo, per trovar una scusa a quella fatica che si chiama esistenza, ed una ragione a quel fantasma che si chiama speranza ... O s'affidano a guide fallaci, alleate delle loro passioni, e bevono con compunzione lagrime spremute dagli occhi altrui: o cancellano la vita dello spirito, non sapendo che lo spirito si ridesta quandochessia a patire tutti in una volta i dolori che dovevano preparargli la strada alla morte ... Vi sono ora leggiadre donzelle e giovinotti di garbo le cui mire son tutte volte ai godimenti materiali: le comodità, le feste, le pompe sono loro soli desiderii; sola cura il danaro che provvede d'un lauto e perenne pascolo quei desiderii; perfino il loro spirito non cerca qualche nutrimento che per farsene bello agli occhi della gente, e non provar l'incommodo di dover arrossire ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 47)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ciò non tolse peraltro che il processo di Germano non si tenesse avvolto nelle più imperscrutabili ombre del mistero; come anche queste ombre non furono tanto imperscrutabili da impedire agli occhi più pettegoli di volerci veder entro per forza ... Il Cappellano, che era in cucina, credo che all'annunzio di quel nome stesse lì lì per andare in deliquio; quanto al signor Conte, dopo aver cercato consiglio negli occhi de' suoi commensali che non erano meno stupiti né più sicuri dei suoi, egli rispose balbettando al cameriere che introducesse pure la visita nella sala di sopra; e che egli col Cancelliere sarebbe salito incontanente ... — Servo umilissimo di Vostra Eccellenza! — rispose il Conte senza alzar gli occhi dal pavimento ove pareva cercasse una buona ispirazione per cavarsela ... Il bene della Serenissima Signoria prima di tutto, dovesse anche andarne la vita! non è vero, signor Cancelliere? Intanto ella può lasciarci qui a quattr'occhi, ché il nostro colloquio non è null'affatto curiale, e ce ne sbrigheremo tra noi ... Indi, quando l'uscio fu rinchiuso, si rassettò la veste gallonata, e alzò timidamente gli occhi come per dire: portiamola con dignità! — Ho piacere ch'ella mi abbia accolto con tanta confidenza, — riprese allora il Venchieredo — ciò dimostra chiaro che finiremo coll'intenderci ... — Sì signore; — rispose egli impiastricciando un sorrisetto che per la fatica gli cavò dagli occhi due lagrime — sì signore, credo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 52)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Sì, Dio è dappertutto! — riprese ella con un sorriso angelico, mandando gli occhi per ogni parte del cielo — non lo vede non lo sente non lo respira dovunque? I buoni pensieri, i dolci affetti, le passioni soavi donde ci vengono se non da lui? ... Il moto, che non si arresta mai nel congegno affaticato delle vene e dei nervi, potrà retrocedere o acquietarsi nell'instancabile e sottile elemento delle idee? — Lucilio si fermò cogli occhi quasi estatici ad ammirare le sembianze della sua compagna ... — Divina poesia! — diss'egli togliendo gli occhi dal bel tramonto che omai si scolorava in un vago crepuscolo — chi primo si alzò con te nelle speranze infinite fu il vero consolatore dell'umanità ... — Clara, Clara per carità rispondi! — le veniva dicendo Lucilio sorreggendola angosciosamente e volgendo intorno gli occhi a spiare se qualcuno veniva ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 58)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il resto della compagnia faceva tanto d'occhi a questi ragionamenti; e peggio poi quando alcuna delle scolte veniva a riferire di qualche romore udito, di qualche movimento osservato nelle vicinanze del castello ... Tuttavia si richiedeva alcuno che s'incaricasse della lettera, e di nuovo gettarono gli occhi sopra di me ... Sonavano allora per l'appunto le dieci ore di notte, e la luna mi dava negli occhi con poca modestia; due cose che mi davano qualche fastidio, la prima per le streghe e le stregherie raccontatemi da Marchetto, la seconda per la facilità che ne proveniva di poter essere osservato ... Allora la giovinetta sedette cogli altri in tinello; ma mentre tutti origliavano dalle fessure delle finestre i rumori che venivano dal villaggio, ella parlava muta muta cogli occhi di Lucilio e lo ringraziava per tutto quanto egli aveva adoperato a loro vantaggio ... Il Conte mi volgeva gli occhi dolci e la Contessa poi non finiva mai di accarezzarmi la nuca ... Mentre la brigata si sbracciava a farmi la corte, crebbe il romore di fuori improvvisamente, e Marchetto, il cavallante, col fucile in mano e gli occhi sbarrati si precipitò nel tinello ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 69)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Gli orecchi cominciarono a tendersi verso colà, e gli occhi ad invetrarsi sulle carte ... La giovinetta tremava in ogni sua fibra a quell'incendio repentino e soave; ma l'anima serena ed innocente seguitava a parlarle negli occhi col suo sorriso di pace ... V'avea peraltro un'altra signorina che forse più di ogni altra e della Correggitrice stessa teneva dietro ai gloriosi trionfi di Lucilio, che non distoglieva mai gli occhi da lui, che arrossiva quand'egli se le avvicinava, e che non aveva riguardo di avvicinarsi a lui essa medesima per toccar il suo braccio, sfiorar la sua veste, e contemplarlo meglio negli occhi ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 70)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Vidi la Pisana fisa sempre cogli occhi a guardare Lucilio, come volesse mangiarlo ... La fanciulla era rossa come una bragia, aveva gli occhi splendenti più dei rubini, quali io non avea mai veduti; sembrava in quel momento non già una bambina, ma una ragazza piacevole perfetta e quel che peggio innamorata ... — Questo non è il mio posto! E tornai in cucina barcollando come un ubbriaco; e colà stetti cogli occhi fitti nelle bragie del focolare, finché mi avvertirono che i cavalli erano attaccati e che si stava per partire ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 76)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Questa giratina d'occhi fu come il tema della sinfonia che si apprestava a suonare ... — Mi ascolti, padre reverendo — continuò, tirandosegli ben vicina all'orecchio benché monsignore di Sant'Andrea la fulminasse con due occhi di basilisco dal suo tavolino di picchetto ... Una gran dama nei tempi che corrono compera agli occhi del mondo un intero seminario di preti, ed esse sole hanno il privilegio di far parlare o in bene o in male le intere città ... Lucilio, che in fatto d'occhi non istava meno bene del reverendo, s'accorse tantosto che gatta ci covava; ma aveva un bel che fare di schiudersi un finestrello nell'animo di lui ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 78)
di Ippolito Nievo (estratti)
... disse con voce di dolce rimprovero il soavissimo padre — io ve lo leggo negli occhi, e voi avete peccato di poca confidenza nel vostro unico amico a non partecipargli il voto del vostro cuore ... Ha osservato, padre, che occhi, e quali spalle! ... Non si è accorto con quali occhi la mi guardava? ... — Raimondo, figliuol mio, siete pazzo, non avete occhi, non ponete mente a quanto mi dite? ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 89)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Non avessi mai osato tanto! La giovinetta mi si voltò contro con tali occhi che parve mi volesse divorare! e poi volle dar sfogo alla sua bile con qualche grande ingiuria, ma la voce le rimase strozzata in gola, e si morse le labbra che ne spillò il sangue fino sul mento ... — Guardate se è la Clara! — disse costei alla sua infermiera, perché gli occhi oggimai non le servivano più che per piangere le lagrime senza conforto della vecchiaia ... Parve quasi che l'anima del mio amico fosse accorsa alle mie chiamate e s'apprestasse a rispondermi dalle pagine sdrucite di quel libro; gli occhi mi si inumidirono di nuovo, e mi abbandonai col capo nelle mani sopra la tavola, singhiozzando senza ritegno ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 92)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Infatti sembrava che egli avesse tre anime invece di una; e gli occhi e i gesti e le parole e i pensieri avevano in lui tanta abbondanza e varietà che non parea bastare a tanto movimento quel solo fornello spirituale che dà calore di vita a ciascuno di noi ... Il padre Pendola adocchiava Giulio Del Ponte e la Pisana; poi sogguardava me; due occhi come i suoi non si movevano per nulla, ed ogni volta che li incontrava io sentiva fin nel fondo dell'anima la fredda strisciata dei loro sguardi ... Rimasi per curiosità, per ossequio, un po' anche perché i miei occhi avevano bisogno di non vedere ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 102)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Io prendeva allora la mia Pisana in culla; non vedeva che i suoi lunghi capelli, i suoi occhi dolcissimi, i suoi sorrisi da angelo; di lei fanciulletta ricordava la grazia, l'ingegno, la pietà, e la voce soave e carezzevole; la vedeva poi crescere d'orgoglio e di bellezza; ricordava i suoi moti magnanimi, i suoi gesti alteri, i suoi baci di fuoco; sentiva il suo braccio tremar sotto il mio, vedeva il suo petto gonfiarsi ad una mia occhiata, e i suoi sguardi ... Oh! chi saprà descrivere com'ella avea saputo guardarmi, e come io ricordava allora, e ricordo perfino adesso, il linguaggio celeste di quelle due pupille incantevoli! Come ricordare un solo di quei lampi d'amore e sovvenirsi insieme delle nubi che lo offuscavano? No, l'anima sua, la parte più bella e spirituale di lei che viveva in quegli occhi, non si è insozzata nel fango della colpa ... No, l'uomo non è un congegno meccanico che produce umori e pensieri, ma è veramente un impasto d'eterno e di temporale, di sublime e d'osceno, in cui la vita, diffusa talvolta equabilmente, si condensa tal'altra in questa parte od in quella per trasformarlo in un eroe od in una bestia! Una parte divina splendeva negli occhi della Pisana; e rimase sempre pura perché impeccabile ... La Pisana era tutta per lui; tremava e abbassava gli occhi a' suoi sguardi, sorrideva al suono della sua voce, lo seguiva in ogni movimento ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 126)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il fatto sta che per quella sera l'ambizione scavalcò affatto l'amore, e che mi partii dalla Pisana che non avrei nemmen saputo dire di qual colore avesse gli occhi ... Invece quella morta larva rimase esposta per alcuni mesi, tronca e sfigurata, alle contumelie del mondo; il mare, l'antico sposo, rifiutò le sue ceneri; e un caporale di Francia le sperperò ai quattro venti, dono fatale a chi osava raccoglierle! Ci fu un momento ch'io alzai involontariamente gli occhi sul Palazzo Ducale e vidi la luna che abbelliva d'una vernice di poesia le sue lunghe logge e i bizzarri finestroni ... Io volsi dunque gli occhi al Palazzo Ducale e tremai ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 136)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Non più labbra che ci sorridono, non più occhi che ci invitano, e profumo di rose e varietà di prospetti e barbaglio di luce che ne persuada di andar avanti ... “Oh la vita, la vita! datemi ancora un anno, un mese, un giorno solo della mia vita piena confidente rigogliosa d'un tempo! Tanto che possa rinfiammare un lampo d'amore, bearmi di piacere e d'orgoglio e morire invidiato sopra un letto di rose! Datemi un giorno solo del mio bollor giovanile, perché possa scrivere a caratteri di fuoco una maledizione che abbruci gli occhi di quelli che oseranno leggerla, e rimanga terribilmente famosa fra i posteri, come il Mane Tecel Fares del convito di Baldassare! Ch'io muoia; sì ma che possa coll'ultimo grido dell'anima lacerata sgominare per sempre gli impudenti tripudii di coloro che non ebbero una lagrima pei miei dolori! ... Morire a ventott'anni, assetato di vita, avido di speranza, delirante di superbia, e sazio solo d'affanno e d'avvilimento! Senza un sogno, senza un fede, senza un bacio abbandonare la vita; sempre col solo spavento, colla sola rabbia dinanzi agli occhi, di doverla abbandonare! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 138)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giulio non rispose nulla, aveva gli occhi smarriti, la lingua aderente al palato e pareva incapace di capire quanto gli dicevano ... Giulio si sfregolava smarrito gli occhi, le guance, la fronte ... Alle parole, al contatto del dottore, Giulio si drizzava della persona e si rianimava negli occhi; la vergogna gli ottenebrava nobilmente la fronte, ma l'anima ridestata a un grande sentimento coloriva i segni della prossima morte d'un sublime splendore ... Una memoria del monastero di Santa Teresa attraversò come un lampo gli occhi di Lucilio mentre proferiva queste parole; ma non commosse punto il suono tranquillo della sua voce, né lasciò orma alcuna sulle sembianze di melanconia o di sconforto ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 140)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma qual non fu il mio stupore quando levando gli occhi in quel sacerdote riconobbi il padre Pendola! ... Allora le vene del moribondo cominciarono a inturgidire, le sue membra storcersi, le labbra a disseccarsi; gli occhi gli si stravolgevano orribilmente, e tuttavia lo spirito regnava forte imperterrito su quella tempesta di morte che gli si agitava sotto ... Indi a poco egli sofferse un nuovo assalto di dolori acutissimi, ma fu l'ultimo; il respiro divenne sempre più fievole e frequente, gli occhi si socchiusero quasi alla contemplazione d'una visione incantevole, la sua mano si sollevava talvolta come per accarezzare taluno di quegli angeli che venivano incontro all'anima sua ... Erano i fantasmi dorati della giovinezza che gli vagolavano dinanzi nel confuso crepuscolo del delirio; erano le sue speranze più belle, i più splendidi sogni che prendevano forme visibili e sembianze di realtà agli occhi del moribondo; era la ricompensa d'una vita virtuosa ed illibata o il presentimento del paradiso ... Mai non mi venne veduta poi morte simile a quella; il parroco asperse d'acqua benedetta il cadavere e si partì asciugandosi gli occhi, e assicurandomi che gli verrebbe data sepoltura sacra per quanto forse i canoni lo vietassero ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 149)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Come doveva io coonestare agli occhi del mondo e alla lunga alla lunga anche alla mia coscienza quella vita intrinseca e comune con una bella giovane che amava, e dalla quale aveva tutte le ragioni per credermi amato? — Doveva io dire che aspettavamo così meno noiosamente la morte del marito? — Peggiore la rappezzatura che il buco, si dice da noi ... — E tutti questi impicci mi saltavano agli occhi, mi affaticavano inutilmente la mente, intantoché la Pisana si consolava, cantando e ballando, della racquistata libertà, e non si dava un fastidio al mondo di quello che potrebbe mormorarne la gente ... Tutto ad un tratto mentr'io ammirava l'allegra e sfrontata spensieratezza della Pisana, non sapendo se dovessi ascriverla a sincero amore per me, a scioltezza di costumi, o a pura levità di cervello, ella si fermò colle braccia in croce nel mezzo della sala: levò gli occhi un po' turbata nei miei dicendo: — E tuo padre? Allora solo mi saltò in mente ch'ella non sapea nulla della sua partenza; e mi maravigliai a tre doppi della sua franchezza nel venirsi a stabilire presso di me, mentreché ci vedeva nello stesso tempo meno trascurato il pudor femminile ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 152)
di Ippolito Nievo (estratti)
... L'indulgenza è un'ottima cosa, ma sia verso sé che verso gli altri bisogna ch'ella vada innanzi cogli occhi in testa ... Io acconsentii, e andammo fuori a braccetto: io col cappello sugli occhi, ella col velo fin sotto il mento, guardandoci attorno sospettosamente per ischivare, se era possibile, le fermate dei conoscenti ... La giovinetta chinò gli occhi rabbrividendo, e suo fratello le mandò di traverso un'occhiata fulminante ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 168)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — E così — soggiunse egli — è così, Aglaura, voi non volete seguirmi a Venezia ove rimango solo, senza felicità e senza speranza? — No, Spiro, non posso seguirvi — rispose la giovinetta chinando gli occhi sotto gli sguardi infiammati del giovine ... Davvero ch'io ci perdeva la testa, ed egli finì di farmela perdere, gridando cogli occhi sbarrati che egli l'amava e che non poteva più trattenersi ... Ma come comandar sempre ai proprii occhi? ... Perdona agli occhi miei, Aglaura! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 212)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Aveva per me solo un gabbiotto tutto bianco di calcina che guardava il mare; e di là il sole splendente in cielo e riflesso dalle acque mandava entro un cotal riverbero che si perdevano gli occhi ... Forse che ritenevano lecito di privar degli occhi un uomo cui si avea regalato la vita; ma non capisco allora perché non si fossero riserbati un cotal privilegio nell'atto di grazia ... Inoltre confessava che un'altra persona v'era alla quale più che a lei era certo obbligato; e che quella persona io la conosceva assaissimo ma che prima di consentire a farsi riconoscere da me voleva esser sicura dello stato di mia salute, e se veramente era così infermo degli occhi come dicevano ... — Signora Principessa — sclamai — pur troppo la luce più limpida degli occhi miei l'ho lasciata a Capua; e sono omai condannato a vivere in un perpetuo crepuscolo! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 219)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Non per gli occhi miei, Lucilio, ma per lei, per lei solamente! ... — Bravissimo Carlo! Vorreste che vi accecassi affatto per pagar forse cogli occhi vostri un gran debito di riconoscenza? ... Umiliatevi, amico mio, due occhi non bastano; è meglio serbarli, e pagheranno poi colle occhiate molto e molto di più ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 220)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Si trattava ben d'altro che di due stupidi occhi! ... Io pazientai quei due giorni, deliberato di non protrarre d'un attimo la mia partenza quando avessi avuto gli occhi nulla nulla guariti ... Finalmente venne Lucilio che mi liberò la fronte dalla visiera, e mi sciolse dai legacci che mi coprivano gli occhi; le finestre erano già socchiuse; e una luce quieta diffusa come quella del crepuscolo mi accarezzò dolcemente le pupille ... La Pisana era accorsa anch'essa ad assistere all'ultima parte del miracolo: quando dopo il primo soavissimo impeto fatto dalla luce negli occhi miei, cominciai a distinguere le persone e le cose che mi circondavano, il primo volto nel quale sostenni lo sguardo fu il suo ... Pallida trasparente come l'alabastro, profilata nelle sembianze come una Madonna addolorata di Frate Angelico, curva della persona come chi ha portato sul dorso gravissimi pesi e non potrà più raddrizzarsi; gli occhi le si erano ingranditi meravigliosamente, e la metà superiore della pupilla adombrata dalle palpebre traspariva da queste in guisa d'un lume dietro un cristallo colorato: l'azzurrognolo della melanconia e il rosso del pianto si fondevano nel bianco della retina, come nel simpatico splendore dell'opale ... Tutti immaginarono che fosse per la consolazione; ma Lucilio forse giudicò altrimenti; infatti io piangeva perché gli occhi mi riconfermavano il terribile significato attribuito da me al suo silenzio dei giorni passati ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 249)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ho baciato e ribaciato la tua lettera, ho accolto con dovuta gratitudine la tua benedizione, e ieri nell'imbarcarmi ne rileggeva il tenore e mi piovevano dagli occhi le lagrime ... Lontan dagli occhi, lontan dal cuore; così è l'amore! Egli credeva che una lettera dell'amante mi facesse piangere a quel modo; credeva che avessi lasciato nella mia patria qualche mesta donzella che sospirasse al mio ritorno forse coll'anello della promessa nel dito! ... Altre colpe non ancora scontate vorranno altre lagrime; e l'assassino nasconderà nelle tenebre i suoi rimorsi, e noi mostreremo alteramente alla faccia del sole il capo coperto di cenere e gli occhi splendenti di speranza ... Tutti gli occhi si volsero verso di me: io chiesi licenza di parlare ...
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Corbaccio (pagina 2)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Maravigliosa cosa è quella della divina consolazione nelle mente de' mortali: questo pensiero, sì com'io arbitro, dal piissimo Padre de' lumi mandato, quasi dagli occhi della mente ogni oscurità levatami, in tanto la vista di quelli, aguzati, rendé chiara che, a me stesso manifestamente scoprendosi il mio errore, non solamente, riguardandolo, me ne vergognai, ma, da compunzione debita mosso, ne lagrimai e me medesimo biasimai forte e da meno ch'io non arbitrava mi reputai ... Per che essendo io in altissimo sonno legato, non parendo alla mia nimica fortuna che le bastassero le ingiurie fattemi nel mio vegghiare, ancora dormendo s'ingegnò di noiarmi; e davanti alla virtù fantastica, la quale il sonno non lega, diverse forme paratemi, avvenne che a me subitamente parve intrare in uno dilettevole e bello sentiero, tanto agli occhi miei e a ciascun altro mio senso piacevole quanto fosse alcun'altra cosa stata davanti da me veduta ... Né per guardare con gli occhi corporali né per estimazione della mente in guisa alcuna mi pareva dovere comprendere né conoscere da qual parte io mi fossi in quello entrato; né ancora – che più mi spaventava – poteva discernere dond'io di quindi potessi uscire e in più dimestichi luoghi tornarmi ... Laonde e dolore e paura parimente mi venne nell'animo: il dolore agli occhi miei recava continue lacrime, e sospiri e ramarrichii alla bocca ...
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Corbaccio (pagina 17)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Appropinquossi addunque quanto più poté alla chiesa de' frati, nella quale tu prima la conoscesti; non già per dire orazioni, delle quali niuna credo che sappi né di sapere curassi già mai, ma per potere meglio, senza avere troppi occhi adosso, e massimamente di persone alle quali del suo onore calesse, le sue libidinose volontà compiere; acciò che, dove ogn'altro uomo le venisse meno, i frati, che santissimi e misericordiosi uomini sono e consolatori delle vedove, non le venissero meno ... Quivi, secondo che tu puoi avere udito, con suo mantello nero in capo e, secondo ch'ella vuole che si creda, per onestà molto davanti agl'occhi tirato, va faccendo baco baco a chi la scontra; ma pure, se bene v'hai posto mente, ora quello apre ora il richiude, non sappiendosi ancora delle usate vanità rimanere; e, quasi ad ogni parola in giù si tira le bende dal mento o caccia la mano fuori del mantello, parendogliele bellissima avere e massimamente sopra 'l nero ... Ma, sì come colei che di variar cibi spesso si diletta, non dopo molto, sazia, a prender nuova cacciagione si ritorna; e, per averne ella tuttavia due o tre presti, non si riman'ella però d'uccellare; e, se io di questo mento o dico il vero, tu 'l sai, che parendoti bene mille occhi avere, senza sapertene guardare nelle panie incappasti ... Giunta addunque nella chiesa e non sanza cautela avendo riguardato per tutto, prestamente avendo raccolto con gli occhi chiunque v'è, incomincia, senza ristare mai, a faticare una dolente filza di paternostri, or dall'una mano ne l'altra e da l'altra ne l'una trasmutandoli, senza mai dirne uno, sì come colei la quale ha faccenda soperchia pur di far motto a questa e a quell'altra e di sufolare ora ad una ora ad un'altra nelle orecchie, e così d'ascoltarne ora una ora un'altra; come che questo molto grave le paia, cioè d'ascoltarne niuna, sì bene le pare sapere dire a lei; e in questo, senza altro far mai, tutto quel tempo, che nella chiesa dimora, consuma ...
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Decameron (pagina 73)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E per ordine da lui dato, all'uscir dello spiraglio la seguente notte in sul primo sonno Guiscardo, così come era nel vestimento del cuoio impacciato, fu preso da due e segretamente a Tancredi menato; il quale, come il vide, quasi piagnendo disse: “Guiscardo, la mia benignità verso te non avea meritato l'oltraggio e la vergogna la quale nelle mie cose fatta m'hai, sì come io oggi vidi con gli occhi miei ... Venuto il dì seguente, non sappiendo Ghismunda nulla di queste cose, avendo seco Tancredi varie e diverse novità pensate, appresso mangiare secondo la sua usanza nella camera n'andò della figliuola: dove fattalasi chiamare e serratosi dentro con lei, piangendo le cominciò a dire: “Ghismunda, parendomi conoscere la tua vertù e la tua onestà, mai non mi sarebbe potuto cader nell'animo, quantunque mi fosse stato detto, se io co' miei occhi non l'avessi veduto, che tu di sottoporti a alcuno uomo, se tuo marito stato non fosse, avessi, non che fatto, ma pur pensato; di che io, in questo poco di rimanente di vita che la mia vecchiezza mi serba, sempre sarò dolente di ciò ricordandomi ... Delle virtù e del valor di Guiscardo io non credetti al giudicio d'alcuna altra persona che a quello delle tue parole e de' miei occhi ... Chi il commendò mai tanto quanto tu commendavi in tutte quelle cose laudevoli che valoroso uomo dee essere commendato? E certo non a torto: ché, se' miei occhi non m'ingannarono, niuna laude da te data gli fu che io lui operarla, e più mirabilmente che le tue parole non poteano esprimere, non vedessi: e se pure in ciò alcuno inganno ricevuto avessi, da te sarei stata ingannata ...
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Decameron (pagina 74)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Questo detto, rivolta sopra la coppa la quale stretta teneva, il cuor riguardando disse: “Ahi! dolcissimo albergo di tutti i miei piaceri, maladetta sia la crudeltà di colui che con gli occhi della fronte or mi ti fa vedere! Assai m'era con quegli della mente riguardarti a ciascuna ora ... Niuna cosa ti mancava a aver compiute essequie, se non le lagrime di colei la qual tu vivendo cotanto amasti; le quali acciò che tu l'avessi, pose Idio nell'animo al mio dispietato padre che a me ti mandasse, e io le ti darò, come che di morire con gli occhi asciutti e con viso da niuna cosa spaventato proposto avessi; e dateleti, senza alcuno indugio farò che la mia anima si congiugnerà con quella, adoperandol tu, che tu già tanto cara guardasti ... La qual poi che quanto le parve ebbe pianto, alzato il capo e rasciuttisi gli occhi, disse: “O molto amato cuore, ogni mio uficio verso te è fornito, né più altro mi resta a fare se non di venire con la mia anima a fare alla tua compagnia ... ” E velati gli occhi e ogni senso perduto, di questa dolente vita si dipartì ... Aveva la novella dalla Fiammetta raccontata le lagrime più volte tirate infino in su gli occhi alle sue compagne; ma quella già essendo compiuta, il re con rigido viso disse:– Poco prezzo mi parrebbe la vita mia a dover dare per la metà diletto di quello che con Guiscardo ebbe Ghismunda, né se ne dee di voi maravigliare alcuna, con ciò sia cosa che io, vivendo, ogni ora mille morti sento, né per tutte quelle una sola particella di diletto m'è data ...
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Decameron (pagina 108)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – Dioneo, udendo questo, lasciate star le ciance, prestamente in cotal guisa cominciò a cantare: Amor, la vaga luce che move da' begli occhi di costei servo m'ha fatto di te e di lei ... Mosse da' suoi begli occhi lo splendore che pria la fiamma tua nel cor m'accese, per li miei trapassando; e quanto fosse grande il tuo valore, il bel viso di lei mi fé palese; il quale imaginando, mi senti' gir legando ogni vertù e sottoporla a lei, fatta nuova cagion de' sospir miei ... – La qual cosa la Licisca udendo cominciò a ridere, e a Tindaro rivolta disse:–Ben lo diceva io: vatti con Dio, credi tu saper più di me tu, che non hai ancora rasciutti gli occhi? Gran mercé, non ci son vivuta invano io, no–; e, se non fosse che la reina con un mal viso le 'mpose silenzio e comandolle che più parola né romor facesse se esser non volesse scopata e lei e Tindaro mandò via, niuna altra cosa avrebbero avuta a fare in tutto quel giorno che attendere a lei ...
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Decameron (pagina 145)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E quantunque io crudelmente da te trattata sia, non posso per ciò credere che tu volessi vedermi fare così disonesta morte come sarebbe il gittarmi a guisa di disperata quinci giù dinanzi agli occhi tuoi, a' quali, se tu bugiardo non eri come se' diventato, già piacqui cotanto ... Io giuro a Dio (e se Egli di questa vendetta che io di te prendo mi faccia allegro infin la fine come nel cominciamento m'ha fatto) che io avrei di te scritte cose che, non che dell'altre persone ma di te stessa vergognandoti, per non poterti vedere t'avresti cavati gli occhi: e per ciò non rimproverare al mare d'averlo fatto crescere il piccolo ruscelletto ... E acciò che tu del desidero degli occhi miei possi maggior certezza nell'altro mondo portare che non mostra che tu in questo prenda dalle mie parole, gittati giù pur tosto, e l'anima tua, sì come io credo già ricevuta nelle braccia del diavolo, potrà vedere se gli occhi miei d'averti veduta strabocchevolmente cadere si seranno turbati o no ...
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La divina commedia (pagina 2)
di Dante Alighieri (estratti)
... Poscia che m'ebbe ragionato questo,
li occhi lucenti lagrimando volse,
per che mi fece del venir più presto ... Allor con li occhi vergognosi e bassi,
temendo no 'l mio dir li fosse grave,
infino al fiume del parlar mi trassi ... Quinci fuor quete le lanose gote
al nocchier de la livida palude,
che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote ... Caron dimonio, con occhi di bragia
loro accennando, tutte le raccoglie;
batte col remo qualunque s'adagia ...
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La divina commedia (pagina 9)
di Dante Alighieri (estratti)
... La meretrice che mai da l'ospizio
di Cesare non torse li occhi putti,
morte comune e de le corti vizio,
infiammò contra me li animi tutti;
e li 'nfiammati infiammar sì Augusto,
che ' lieti onor tornaro in tristi lutti ... O vendetta di Dio, quanto tu dei
esser temuta da ciascun che legge
ciò che fu manifesto a li occhi miei!
D'anime nude vidi molte gregge
che piangean tutte assai miseramente,
e parea posta lor diversa legge ... "Tra tutto l'altro ch'i' t'ho dimostrato,
poscia che noi intrammo per la porta
lo cui sogliare a nessuno è negato,
cosa non fu da li tuoi occhi scorta
notabile com'è 'l presente rio,
che sovra sé tutte fiammelle ammorta" ...
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La divina commedia (pagina 11)
di Dante Alighieri (estratti)
... Per li occhi fora scoppiava lor duolo;
di qua, di là soccorrien con le mani
quando a' vapori, e quando al caldo suolo:
non altrimenti fan di state i cani
or col ceffo or col piè, quando son morsi
o da pulci o da mosche o da tafani ... Poi che nel viso a certi li occhi porsi,
ne' quali 'l doloroso foco casca,
non ne conobbi alcun; ma io m'accorsi
che dal collo a ciascun pendea una tasca
ch'avea certo colore e certo segno,
e quindi par che 'l loro occhio si pasca ... Io sentia già da la man destra il gorgo
far sotto noi un orribile scroscio,
per che con li occhi 'n giù la testa sporgo ...
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La divina commedia (pagina 15)
di Dante Alighieri (estratti)
... E 'l gran proposto, vòlto a Farfarello
che stralunava li occhi per fedire,
disse: "Fatti 'n costà, malvagio uccello!" ... O tu che leggi, udirai nuovo ludo:
ciascun da l'altra costa li occhi volse,
quel prima, ch'a ciò fare era più crudo ... Elli avean cappe con cappucci bassi
dinanzi a li occhi, fatte de la taglia
che in Clugnì per li monaci fassi ... Per ch'io al duca mio: "Fa che tu trovi
alcun ch'al fatto o al nome si conosca,
e li occhi, sì andando, intorno movi" ...
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La divina commedia (pagina 21)
di Dante Alighieri (estratti)
... Quiv'era men che notte e men che giorno,
sì che 'l viso m'andava innanzi poco;
ma io senti' sonare un alto corno,
tanto ch'avrebbe ogne tuon fatto fioco,
che, contra sé la sua via seguitando,
dirizzò li occhi miei tutti ad un loco ... E io a lui: "S'esser puote, io vorrei
che de lo smisurato Brïareo
esperïenza avesser li occhi miei" ... Ognuna in giù tenea volta la faccia;
da bocca il freddo, e da li occhi il cor tristo
tra lor testimonianza si procaccia ... E quei piegaro i colli;
e poi ch'ebber li visi a me eretti,
li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli,
gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse
le lagrime tra essi e riserrolli ...
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La divina commedia (pagina 22)
di Dante Alighieri (estratti)
... Io avea già i capelli in mano avvolti,
e tratto glien'avea più d'una ciocca,
latrando lui con li occhi in giù raccolti,
quando un altro gridò: "Che hai tu, Bocca?
non ti basta sonar con le mascelle,
se tu non latri? qual diavol ti tocca?" ... Quand'ebbe detto ciò, con li occhi torti
riprese 'l teschio misero co' denti,
che furo a l'osso, come d'un can, forti ... Lo pianto stesso lì pianger non lascia,
e 'l duol che truova in su li occhi rintoppo,
si volge in entro a far crescer l'ambascia;
ché le lagrime prime fanno groppo,
e sì come visiere di cristallo,
rïempion sotto 'l ciglio tutto il coppo ...
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La divina commedia (pagina 23)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ma distendi oggimai in qua la mano;
aprimi li occhi" ... Con sei occhi piangëa, e per tre menti
gocciava 'l pianto e sanguinosa bava ... Io levai li occhi e credetti vedere
Lucifero com'io l'avea lasciato,
e vidili le gambe in sù tenere;
e s'io divenni allora travagliato,
la gente grossa il pensi, che non vede
qual è quel punto ch'io avea passato ... Dolce color d'orïental zaffiro,
che s'accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro,
a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta
che m'avea contristati li occhi e 'l petto ...
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La divina commedia (pagina 24)
di Dante Alighieri (estratti)
... Non son li editti etterni per noi guasti,
ché questi vive e Minòs me non lega;
ma son del cerchio ove son li occhi casti
di Marzia tua, che 'n vista ancor ti priega,
o santo petto, che per tua la tegni:
per lo suo amore adunque a noi ti piega ... "Marzïa piacque tanto a li occhi miei
mentre ch'i' fu' di là", diss'elli allora,
"che quante grazie volse da me, fei ... Così sparì; e io sù mi levai
sanza parlare, e tutto mi ritrassi
al duca mio, e li occhi a lui drizzai ...
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La divina commedia (pagina 26)
di Dante Alighieri (estratti)
... Li occhi prima drizzai ai bassi liti;
poscia li alzai al sole, e ammirava
che da sinistra n'eravam feriti ... Ma se a te piace, volontier saprei
quanto avemo ad andar; ché 'l poggio sale
più che salir non posson li occhi miei" ... Li occhi rivolsi al suon di questo motto,
e vidile guardar per maraviglia
pur me, pur me, e 'l lume ch'era rotto ...
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La divina commedia (pagina 28)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ella giunse e levò ambo le palme,
ficcando li occhi verso l'orïente,
come dicesse a Dio: "D'altro non calme" ... "Te lucis ante" sì devotamente
le uscìo di bocca e con sì dolci note,
che fece me a me uscir di mente;
e l'altre poi dolcemente e devote
seguitar lei per tutto l'inno intero,
avendo li occhi a le superne rote ... Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero,
ché 'l velo è ora ben tanto sottile,
certo che 'l trapassar dentro è leggero ... Temp'era già che l'aere s'annerava,
ma non sì che tra li occhi suoi e ' miei
non dichiarisse ciò che pria serrava ... Li occhi miei ghiotti andavan pur al cielo,
pur là dove le stelle son più tarde,
sì come rota più presso a lo stelo ...
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La divina commedia (pagina 30)
di Dante Alighieri (estratti)
... Per ch'i' mi mossi col viso, e vedea
di retro da Maria, da quella costa
onde m'era colui che mi movea,
un'altra storia ne la roccia imposta;
per ch'io varcai Virgilio, e fe'mi presso,
acciò che fosse a li occhi miei disposta ... Similemente al fummo de li 'ncensi
che v'era imaginato, li occhi e 'l naso
e al sì e al no discordi fensi ... Li occhi miei, ch'a mirare eran contenti
per veder novitadi ond'e' son vaghi,
volgendosi ver' lui non furon lenti ... Ed elli a me: "La grave condizione
di lor tormento a terra li rannicchia,
sì che ' miei occhi pria n'ebber tencione ... Ascoltando chinai in giù la faccia;
e un di lor, non questi che parlava,
si torse sotto il peso che li 'mpaccia,
e videmi e conobbemi e chiamava,
tenendo li occhi con fatica fisi
a me che tutto chin con loro andava ...
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La divina commedia (pagina 31)
di Dante Alighieri (estratti)
... Io m'era mosso, e seguia volontieri
del mio maestro i passi, e amendue
già mostravam com'eravam leggeri;
ed el mi disse: "Volgi li occhi in giùe:
buon ti sarà, per tranquillar la via,
veder lo letto de le piante tue" ... O Nïobè, con che occhi dolenti
vedea io te segnata in su la strada,
tra sette e sette tuoi figliuoli spenti!
O Saùl, come in su la propria spada
quivi parevi morto in Gelboè,
che poi non sentì pioggia né rugiada!
O folle Aragne, sì vedea io te
già mezza ragna, trista in su li stracci
de l'opera che mal per te si fé ... Poi fisamente al sole li occhi porse;
fece del destro lato a muover centro,
e la sinistra parte di sé torse ...
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La divina commedia (pagina 32)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ma ficca li occhi per l'aere ben fiso,
e vedrai gente innanzi a noi sedersi,
e ciascuno è lungo la grotta assiso" ... Allora più che prima li occhi apersi;
guarda'mi innanzi, e vidi ombre con manti
al color de la pietra non diversi ... Non credo che per terra vada ancoi
omo sì duro, che non fosse punto
per compassion di quel ch'i' vidi poi;
ché, quando fui sì presso di lor giunto,
che li atti loro a me venivan certi,
per li occhi fui di grave dolor munto ... Ma tu chi se', che nostre condizioni
vai dimandando, e porti li occhi sciolti,
sì com'io credo, e spirando ragioni?" ... "Li occhi", diss'io, "mi fieno ancor qui tolti,
ma picciol tempo, ché poca è l'offesa
fatta per esser con invidia vòlti ... XIV "Chi è costui che 'l nostro monte cerchia
prima che morte li abbia dato il volo,
e apre li occhi a sua voglia e coverchia?" ...
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La divina commedia (pagina 36)
di Dante Alighieri (estratti)
... Poi quando fuor da noi tanto divise
quell'ombre, che veder più non potiersi,
novo pensiero dentro a me si mise,
del qual più altri nacquero e diversi;
e tanto d'uno in altro vaneggiai,
che li occhi per vaghezza ricopersi,
e 'l pensamento in sogno trasmutai ... XIX Ne l'ora che non può 'l calor dïurno
intepidar più 'l freddo de la luna,
vinto da terra, e talor da Saturno
- quando i geomanti lor Maggior Fortuna
veggiono in orïente, innanzi a l'alba,
surger per via che poco le sta bruna -,
mi venne in sogno una femmina balba,
ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta,
con le man monche, e di colore scialba ... "O Virgilio, Virgilio, chi è questa?",
fieramente dicea; ed el venìa
con li occhi fitti pur in quella onesta ... Io mossi li occhi, e 'l buon maestro: "Almen tre
voci t'ho messe!", dicea, "Surgi e vieni;
troviam l'aperta per la qual tu entre" ... Bastiti, e batti a terra le calcagne;
li occhi rivolgi al logoro che gira
lo rege etterno con le rote magne" ... Così pregò 'l poeta, e sì risposto
poco dinanzi a noi ne fu; per ch'io
nel parlare avvisai l'altro nascosto,
e volsi li occhi a li occhi al segnor mio:
ond'elli m'assentì con lieto cenno
ciò che chiedea la vista del disio ... Mossimi; e 'l duca mio si mosse per li
luoghi spediti pur lungo la roccia,
come si va per muro stretto a' merli;
ché la gente che fonde a goccia a goccia
per li occhi il mal che tutto 'l mondo occupa,
da l'altra parte in fuor troppo s'approccia ...
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La divina commedia (pagina 38)
di Dante Alighieri (estratti)
... Io pur sorrisi come l'uom ch'ammicca;
per che l'ombra si tacque, e riguardommi
ne li occhi ove 'l sembiante più si ficca;
e "Se tanto labore in bene assommi",
disse, "perché la tua faccia testeso
un lampeggiar di riso dimostrommi?" ... Questi che guida in alto li occhi miei,
è quel Virgilio dal qual tu togliesti
forza a cantar de li uomini e d'i dèi ... XXIII Mentre che li occhi per la fronda verde
ficcava ïo sì come far suole
chi dietro a li uccellin sua vita perde,
lo più che padre mi dicea: "Figliuole,
vienne oramai, ché 'l tempo che n'è imposto
più utilmente compartir si vuole" ...
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La divina commedia (pagina 39)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ne li occhi era ciascuna oscura e cava,
palida ne la faccia, e tanto scema
che da l'ossa la pelle s'informava ... Chi crederebbe che l'odor d'un pomo
sì governasse, generando brama,
e quel d'un'acqua, non sappiendo como?
Già era in ammirar che sì li affama,
per la cagione ancor non manifesta
di lor magrezza e di lor trista squama,
ed ecco del profondo de la testa
volse a me li occhi un'ombra e guardò fiso;
poi gridò forte: "Qual grazia m'è questa?" ... XXIV Né 'l dir l'andar, né l'andar lui più lento
facea, ma ragionando andavam forte,
sì come nave pinta da buon vento;
e l'ombre, che parean cose rimorte,
per le fosse de li occhi ammirazione
traean di me, di mio vivere accorte ...
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La divina commedia (pagina 42)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ell'è d'i suoi belli occhi veder vaga
com'io de l'addornarmi con le mani;
lei lo vedere, e me l'ovrare appaga" ... Come la scala tutta sotto noi
fu corsa e fummo in su 'l grado superno,
in me ficcò Virgilio li occhi suoi,
e disse: "Il temporal foco e l'etterno
veduto hai, figlio; e se' venuto in parte
dov'io per me più oltre non discerno ... Mentre che vegnan lieti li occhi belli
che, lagrimando, a te venir mi fenno,
seder ti puoi e puoi andar tra elli ... XXVIII Vago già di cercar dentro e dintorno
la divina foresta spessa e viva,
ch'a li occhi temperava il novo giorno,
sanza più aspettar, lasciai la riva,
prendendo la campagna lento lento
su per lo suol che d'ogne parte auliva ... Coi piè ristretti e con li occhi passai
di là dal fiumicello, per mirare
la gran varïazion d'i freschi mai;
e là m'apparve, sì com'elli appare
subitamente cosa che disvia
per maraviglia tutto altro pensare,
una donna soletta che si gia
e cantando e scegliendo fior da fiore
ond'era pinta tutta la sua via ... Come si volge, con le piante strette
a terra e intra sé, donna che balli,
e piede innanzi piede a pena mette,
volsesi in su i vermigli e in su i gialli
fioretti verso me, non altrimenti
che vergine che li occhi onesti avvalli;
e fece i prieghi miei esser contenti,
sì appressando sé, che 'l dolce suono
veniva a me co' suoi intendimenti ... Tosto che fu là dove l'erbe sono
bagnate già da l'onde del bel fiume,
di levar li occhi suoi mi fece dono ...
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La divina commedia (pagina 44)
di Dante Alighieri (estratti)
... E lo spirito mio, che già cotanto
tempo era stato ch'a la sua presenza
non era di stupor, tremando, affranto,
sanza de li occhi aver più conoscenza,
per occulta virtù che da lei mosse,
d'antico amor sentì la gran potenza ... Quasi ammiraglio che in poppa e in prora
viene a veder la gente che ministra
per li altri legni, e a ben far l'incora;
in su la sponda del carro sinistra,
quando mi volsi al suon del nome mio,
che di necessità qui si registra,
vidi la donna che pria m'appario
velata sotto l'angelica festa,
drizzar li occhi ver' me di qua dal rio ... Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte;
ma veggendomi in esso, i trassi a l'erba,
tanta vergogna mi gravò la fronte ... Sì come neve tra le vive travi
per lo dosso d'Italia si congela,
soffiata e stretta da li venti schiavi,
poi, liquefatta, in sé stessa trapela,
pur che la terra che perde ombra spiri,
sì che par foco fonder la candela;
così fui sanza lagrime e sospiri
anzi 'l cantar di quei che notan sempre
dietro a le note de li etterni giri;
ma poi che 'ntesi ne le dolci tempre
lor compatire a me, par che se detto
avesser: "Donna, perché sì lo stempre?",
lo gel che m'era intorno al cor ristretto,
spirito e acqua fessi, e con angoscia
de la bocca e de li occhi uscì del petto ... Alcun tempo il sostenni col mio volto:
mostrando li occhi giovanetti a lui,
meco il menava in dritta parte vòlto ... Novo augelletto due o tre aspetta;
ma dinanzi da li occhi d'i pennuti
rete si spiega indarno o si saetta" ... Quali fanciulli, vergognando, muti
con li occhi a terra stannosi, ascoltando
e sé riconoscendo e ripentuti,
tal mi stav'io; ed ella disse: "Quando
per udir se' dolente, alza la barba,
e prenderai più doglia riguardando" ...
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La divina commedia (pagina 45)
di Dante Alighieri (estratti)
... Merrenti a li occhi suoi; ma nel giocondo
lume ch'è dentro aguzzeranno i tuoi
le tre di là, che miran più profondo" ... Mille disiri più che fiamma caldi
strinsermi li occhi a li occhi rilucenti,
che pur sopra 'l grifone stavan saldi ... "Volgi, Beatrice, volgi li occhi santi",
era la sua canzone, "al tuo fedele
che, per vederti, ha mossi passi tanti!
Per grazia fa noi grazia che disvele
a lui la bocca tua, sì che discerna
la seconda bellezza che tu cele" ... O isplendor di viva luce etterna,
chi palido si fece sotto l'ombra
sì di Parnaso, o bevve in sua cisterna,
che non paresse aver la mente ingombra,
tentando a render te qual tu paresti
là dove armonizzando il ciel t'adombra,
quando ne l'aere aperto ti solvesti?
XXXII Tant'eran li occhi miei fissi e attenti
a disbramarsi la decenne sete,
che li altri sensi m'eran tutti spenti ... Ed essi quinci e quindi avien parete
di non caler - così lo santo riso
a sé traéli con l'antica rete! -;
quando per forza mi fu vòlto il viso
ver' la sinistra mia da quelle dee,
perch'io udi' da loro un "Troppo fiso!";
e la disposizion ch'a veder èe
ne li occhi pur testé dal sol percossi,
sanza la vista alquanto esser mi fée ... S'io potessi ritrar come assonnaro
li occhi spietati udendo di Siringa,
li occhi a cui pur vegghiar costò sì caro;
come pintor che con essempro pinga,
disegnerei com'io m'addormentai;
ma qual vuol sia che l'assonnar ben finga ... E se più fu lo suo parlar diffuso,
non so, però che già ne li occhi m'era
quella ch'ad altro intender m'avea chiuso ... Però, in pro del mondo che mal vive,
al carro tieni or li occhi, e quel che vedi,
ritornato di là, fa che tu scrive" ... Così Beatrice; e io, che tutto ai piedi
d'i suoi comandamenti era divoto,
la mente e li occhi ov'ella volle diedi ...
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La divina commedia (pagina 46)
di Dante Alighieri (estratti)
... Così sen giva; e non credo che fosse
lo decimo suo passo in terra posto,
quando con li occhi li occhi mi percosse;
e con tranquillo aspetto "Vien più tosto",
mi disse, "tanto che, s'io parlo teco,
ad ascoltarmi tu sie ben disposto" ... E Bëatrice: "Forse maggior cura,
che spesse volte la memoria priva,
fatt'ha la mente sua ne li occhi oscura ... E sì come secondo raggio suole
uscir del primo e risalire in suso,
pur come pelegrin che tornar vuole,
così de l'atto suo, per li occhi infuso
ne l'imagine mia, il mio si fece,
e fissi li occhi al sole oltre nostr'uso ... Beatrice tutta ne l'etterne rote
fissa con li occhi stava; e io in lei
le luci fissi, di là sù rimote ...
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La divina commedia (pagina 48)
di Dante Alighieri (estratti)
... Sùbito sì com'io di lor m'accorsi,
quelle stimando specchiati sembianti,
per veder di cui fosser, li occhi torsi;
e nulla vidi, e ritorsili avanti
dritti nel lume de la dolce guida,
che, sorridendo, ardea ne li occhi santi ... Ond'ella, pronta e con occhi ridenti:
"La nostra carità non serra porte
a giusta voglia, se non come quella
che vuol simile a sé tutta sua corte ... Parere ingiusta la nostra giustizia
ne li occhi d'i mortali, è argomento
di fede e non d'eretica nequizia ...
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La divina commedia (pagina 49)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ma or ti s'attraversa un altro passo
dinanzi a li occhi, tal che per te stesso
non usciresti: pria saresti lasso ... Beatrice mi guardò con li occhi pieni
di faville d'amor così divini,
che, vinta, mia virtute diè le reni,
e quasi mi perdei con li occhi chini ... Pensa, lettor, se quel che qui s'inizia
non procedesse, come tu avresti
di più savere angosciosa carizia;
e per te vederai come da questi
m'era in disio d'udir lor condizioni,
sì come a li occhi mi fur manifesti ... "Io veggio ben sì come tu t'annidi
nel proprio lume, e che de li occhi il traggi,
perch'e' corusca sì come tu ridi;
ma non so chi tu se', né perché aggi,
anima degna, il grado della spera
che si vela a' mortai con altrui raggi" ...
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La divina commedia (pagina 55)
di Dante Alighieri (estratti)
... Or apri li occhi a quel ch'io ti rispondo,
e vedräi il tuo credere e 'l mio dire
nel vero farsi come centro in tondo ... Onde, se ciò ch'io dissi e questo note,
regal prudenza è quel vedere impari
in che lo stral di mia intenzion percuote;
e se al "surse" drizzi li occhi chiari,
vedrai aver solamente respetto
ai regi, che son molti, e ' buon son rari ... Oh vero sfavillar del Santo Spiro!
come si fece sùbito e candente
a li occhi miei che, vinti, nol soffriro!
Ma Bëatrice sì bella e ridente
mi si mostrò, che tra quelle vedute
si vuol lasciar che non seguir la mente ... Quindi ripreser li occhi miei virtute
a rilevarsi; e vidimi translato
sol con mia donna in più alta salute ...
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La divina commedia (pagina 56)
di Dante Alighieri (estratti)
... Forse la mia parola par troppo osa,
posponendo il piacer de li occhi belli,
ne' quai mirando mio disio ha posa;
ma chi s'avvede che i vivi suggelli
d'ogne bellezza più fanno più suso,
e ch'io non m'era lì rivolto a quelli,
escusar puommi di quel ch'io m'accuso
per escusarmi, e vedermi dir vero:
ché 'l piacer santo non è qui dischiuso,
perché si fa, montando, più sincero ... Quale per li seren tranquilli e puri
discorre ad ora ad or sùbito foco,
movendo li occhi che stavan sicuri,
e pare stella che tramuti loco,
se non che da la parte ond'e' s'accende
nulla sen perde, ed esso dura poco:
tale dal corno che 'n destro si stende
a piè di quella croce corse un astro
de la costellazion che lì resplende;
né si partì la gemma dal suo nastro,
ma per la lista radial trascorse,
che parve foco dietro ad alabastro ... Così quel lume: ond'io m'attesi a lui;
poscia rivolsi a la mia donna il viso,
e quinci e quindi stupefatto fui;
ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso
tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo
de la mia gloria e del mio paradiso ... Come s'avviva a lo spirar d'i venti
carbone in fiamma, così vid'io quella
luce risplendere a' miei blandimenti;
e come a li occhi miei si fé più bella,
così con voce più dolce e soave,
ma non con questa moderna favella,
dissemi: "Da quel dì che fu detto "Ave"
al parto in che mia madre, ch'è or santa,
s'allevïò di ...
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La divina commedia (pagina 58)
di Dante Alighieri (estratti)
... Giù per lo mondo sanza fine amaro,
e per lo monte del cui bel cacume
li occhi de la mia donna mi levaro,
e poscia per lo ciel, di lume in lume,
ho io appreso quel che s'io ridico,
a molti fia sapor di forte agrume;
e s'io al vero son timido amico,
temo di perder viver tra coloro
che questo tempo chiameranno antico" ... Io mi rivolsi a l'amoroso suono
del mio conforto; e qual io allor vidi
ne li occhi santi amor, qui l'abbandono:
non perch'io pur del mio parlar diffidi,
ma per la mente che non può redire
sovra sé tanto, s'altri non la guidi ... Vincendo me col lume d'un sorriso,
ella mi disse: "Volgiti e ascolta;
ché non pur ne' miei occhi è paradiso" ... E qual è 'l trasmutare in picciol varco
di tempo in bianca donna, quando 'l volto
suo si discarchi di vergogna il carco,
tal fu ne li occhi miei, quando fui vòlto,
per lo candor de la temprata stella
sesta, che dentro a sé m'avea ricolto ... Io vidi in quella giovïal facella
lo sfavillar de l'amor che lì era
segnare a li occhi miei nostra favella ... XIX Parea dinanzi a me con l'ali aperte
la bella image che nel dolce frui
liete facevan l'anime conserte;
parea ciascuna rubinetto in cui
raggio di sole ardesse sì acceso,
che ne' miei occhi rifrangesse lui ...
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La divina commedia (pagina 60)
di Dante Alighieri (estratti)
... E come a buon cantor buon citarista
fa seguitar lo guizzo de la corda,
in che più di piacer lo canto acquista,
sì, mentre ch'e' parlò, sì mi ricorda
ch'io vidi le due luci benedette,
pur come batter d'occhi si concorda,
con le parole mover le fiammette ... XXI Già eran li occhi miei rifissi al volto
de la mia donna, e l'animo con essi,
e da ogne altro intento s'era tolto ... Ficca di retro a li occhi tuoi la mente,
e fa di quelli specchi a la figura
che 'n questo specchio ti sarà parvente" ...
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La divina commedia (pagina 61)
di Dante Alighieri (estratti)
... Come a lei piacque, li occhi ritornai,
e vidi cento sperule che 'nsieme
più s'abbellivan con mutüi rai ... L'aiuola che ci fa tanto feroci,
volgendom'io con li etterni Gemelli,
tutta m'apparve da' colli a le foci;
poscia rivolsi li occhi a li occhi belli ... Pariemi che 'l suo viso ardesse tutto,
e li occhi avea di letizia sì pieni,
che passarmen convien sanza costrutto ... "Apri li occhi e riguarda qual son io;
tu hai vedute cose, che possente
se' fatto a sostener lo riso mio" ...
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La divina commedia (pagina 62)
di Dante Alighieri (estratti)
... Come a raggio di sol che puro mei
per fratta nube, già prato di fiori
vider, coverti d'ombra, li occhi miei;
vid'io così più turbe di splendori,
folgorate di sù da raggi ardenti,
sanza veder principio di folg¢ri ... O benigna vertù che sì li 'mprenti,
sù t'essaltasti, per largirmi loco
a li occhi lì che non t'eran possenti ... Lo real manto di tutti i volumi
del mondo, che più ferve e più s'avviva
ne l'alito di Dio e nei costumi,
avea sopra di noi l'interna riva
tanto distante, che la sua parvenza,
là dov'io era, ancor non appariva:
però non ebber li occhi miei potenza
di seguitar la coronata fiamma
che si levò appresso sua semenza ... E io appresso: "Le profonde cose
che mi largiscon qui la lor parvenza,
a li occhi di là giù son sì ascose,
che l'esser loro v'è in sola credenza,
sopra la qual si fonda l'alta spene;
e però di sustanza prende intenza ...
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La divina commedia (pagina 64)
di Dante Alighieri (estratti)
... E come a lume acuto si disonna
per lo spirto visivo che ricorre
a lo splendor che va di gonna in gonna,
e lo svegliato ciò che vede aborre,
sì nescïa è la sùbita vigilia
fin che la stimativa non soccorre;
così de li occhi miei ogni quisquilia
fugò Beatrice col raggio d'i suoi,
che rifulgea da più di mille milia:
onde mei che dinanzi vidi poi;
e quasi stupefatto domandai
d'un quarto lume ch'io vidi tra noi ... Tu vuogli udir quant'è che Dio mi puose
ne l'eccelso giardino, ove costei
a così lunga scala ti dispuose,
e quanto fu diletto a li occhi miei,
e la propria cagion del gran disdegno,
e l'idïoma ch'usai e che fei ... Oh gioia! oh ineffabile allegrezza!
oh vita intègra d'amore e di pace!
oh sanza brama sicura ricchezza!
Dinanzi a li occhi miei le quattro face
stavano accese, e quella che pria venne
incominciò a farsi più vivace,
e tal ne la sembianza sua divenne,
qual diverrebbe Iove, s'elli e Marte
fossero augelli e cambiassersi penne ... La mente innamorata, che donnea
con la mia donna sempre, di ridure
ad essa li occhi più che mai ardea;
e se natura o arte fé pasture
da pigliare occhi, per aver la mente,
in carne umana o ne le sue pitture,
tutte adunate, parrebber nïente
ver' lo piacer divin che mi refulse,
quando mi volsi al suo viso ridente ...
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La divina commedia (pagina 66)
di Dante Alighieri (estratti)
... Ma perché siam digressi assai, ritorci
li occhi oramai verso la dritta strada,
sì che la via col tempo si raccorci ... Non altrimenti il trïunfo che lude
sempre dintorno al punto che mi vinse,
parendo inchiuso da quel ch'elli 'nchiude,
a poco a poco al mio veder si stinse:
per che tornar con li occhi a Bëatrice
nulla vedere e amor mi costrinse ... Non fur più tosto dentro a me venute
queste parole brievi, ch'io compresi
me sormontar di sopr'a mia virtute;
e di novella vista mi raccesi
tale, che nulla luce è tanto mera,
che li occhi miei non si fosser difesi;
e vidi lume in forma di rivera
fulvido di fulgore, intra due rive
dipinte di mirabil primavera ... "L'alto disio che mo t'infiamma e urge,
d'aver notizia di ciò che tu vei,
tanto mi piace più quanto più turge;
ma di quest'acqua convien che tu bei
prima che tanta sete in te si sazi":
così mi disse il sol de li occhi miei ... Non è fantin che sì sùbito rua
col volto verso il latte, se si svegli
molto tardato da l'usanza sua,
come fec'io, per far migliori spegli
ancor de li occhi, chinandomi a l'onda
che si deriva perché vi s'immegli;
e sì come di lei bevve la gronda
de le palpebre mie, così mi parve
di sua lunghezza divenuta tonda ...
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La divina commedia (pagina 67)
di Dante Alighieri (estratti)
... E 'n quel gran seggio a che tu li occhi tieni
per la corona che già v'è sù posta,
prima che tu a queste nozze ceni,
sederà l'alma, che fia giù agosta,
de l'alto Arrigo, ch'a drizzare Italia
verrà in prima ch'ella sia disposta ... E quasi peregrin che si ricrea
nel tempio del suo voto riguardando,
e spera già ridir com'ello stea,
su per la viva luce passeggiando,
menava ïo li occhi per li gradi,
mo sù, mo giù e mo recirculando ... Diffuso era per li occhi e per le gene
di benigna letizia, in atto pio
quale a tenero padre si convene ... Sanza risponder, li occhi sù levai,
e vidi lei che si facea corona
reflettendo da sé li etterni rai ... E 'l santo sene: "Acciò che tu assommi
perfettamente", disse, "il tuo cammino,
a che priego e amor santo mandommi,
vola con li occhi per questo giardino;
ché veder lui t'acconcerà lo sguardo
più al montar per lo raggio divino ... "Figliuol di grazia, quest'esser giocondo",
cominciò elli, "non ti sarà noto,
tenendo li occhi pur qua giù al fondo;
ma guarda i cerchi infino al più remoto,
tanto che veggi seder la regina
cui questo regno è suddito e devoto" ... Io levai li occhi; e come da mattina
la parte orïental de l'orizzonte
soverchia quella dove 'l sol declina,
così, quasi di valle andando a monte
con li occhi, vidi parte ne lo stremo
vincer di lume tutta l'altra fronte ... Vidi a lor giochi quivi e a lor canti
ridere una bellezza, che letizia
era ne li occhi a tutti li altri santi;
e s'io avessi in dir tanta divizia
quanta ad imaginar, non ardirei
lo minimo tentar di sua delizia ... Bernardo, come vide li occhi miei
nel caldo suo caler fissi e attenti,
li suoi con tanto affetto volse a lei,
che ' miei di rimirar fé più ardenti ...
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La divina commedia (pagina 68)
di Dante Alighieri (estratti)
... "O santo padre, che per me comporte
l'esser qua giù, lasciando il dolce loco
nel qual tu siedi per etterna sorte,
qual è quell'angel che con tanto gioco
guarda ne li occhi la nostra regina,
innamorato sì che par di foco?" ... Ma vieni omai con li occhi sì com'io
andrò parlando, e nota i gran patrici
di questo imperio giustissimo e pio ... Ma perché 'l tempo fugge che t'assonna,
qui farem punto, come buon sartore
che com'elli ha del panno fa la gonna;
e drizzeremo li occhi al primo amore,
sì che, guardando verso lui, penètri
quant'è possibil per lo suo fulgore ... Or questi, che da l'infima lacuna
de l'universo infin qui ha vedute
le vite spiritali ad una ad una,
supplica a te, per grazia, di virtute
tanto, che possa con li occhi levarsi
più alto verso l'ultima salute ... Li occhi da Dio diletti e venerati,
fissi ne l'orator, ne dimostraro
quanto i devoti prieghi le son grati;
indi a l'etterno lume s'addrizzaro,
nel qual non si dee creder che s'invii
per creatura l'occhio tanto chiaro ... Io credo, per l'acume ch'io soffersi
del vivo raggio, ch'i' sarei smarrito,
se li occhi miei da lui fossero aversi ...
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Fermo e Lucia (pagina 2)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... rivolta della strada dov'era solito di alzar gli occhi dal libro e di guardare quasi macchinalmente dinnanzi a sè, e così fece anche quel giorno ... In faccia a colui che aveva voltata la strada, e alla separazione delle due strade v'era una cappelletta sulla quale erano dipinte certe figure lunghe, serpeggianti, e terminate in punta che nella intenzione del pittore, e agli occhi degli abitanti del vicinato volevano dir fiamme, e fra l'una e l'altra certe altre figure da non potersi descrivere, che volevano dire anime del purgatorio; anime e fiamme color di mattone su un fondo bianco con qualche scrostatura in varie parti ... Al rivolgimento dunque della strada alzando gli occhi verso la cappelletta il nostro Curato vide una cosa che non si aspettava e che non avrebbe voluta vedere ... Questi tenendo sempre il breviario aperto dinanzi come se leggesse, alzava gli occhi per ispiare i loro movimenti e vedendoli inviarsi così verso di lui, mille pensieri alla rinfusa gli corsero pel capo ... «Signor curato:» disse uno di quei due, piantandogli gli occhi in faccia ... «Chi mi comanda?» rispose subito il curato alzando gli occhi dal libro e tenendolo spalancato e sospeso con ambe le mani ...
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Fermo e Lucia (pagina 34)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Due occhi pur nerissimi si fissavano talvolta nel volto altrui con una investigazione dominatrice, e talvolta si rivolgevano ad un tratto come per fuggire: v'era in quegli occhi un non so che d'inquieto e di erratico, una espressione istantanea che annunziava qualche cosa di più vivo, di più recondito, talvolta di opposto a quello che suonavano le parole che quegli sguardi accompagnavano ... Le labbra regolarissime, dolcemente prominenti, benchè colorate appena d'un roseo tenue, spiccavano pure fra quel pallore; e i loro moti erano, come quelli degli occhi, vivi, inaspettati, pieni di espressione e di mistero ... S'alzava ella talora con impeto a mezzo il discorso, come se temesse in quel momento di esser tenuta, e passeggiava pel parlatorio; talvolta dava in risa smoderate, talvolta levando gli occhi, senza che se ne intendesse una cagione, prorompeva in sospiri; talvolta dopo una lunga e manifesta distrazione, si risentiva, ed approvava con negligenza ragionamenti che la sua mente non aveva avvertiti ...
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Fermo e Lucia (pagina 43)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma quando dopo la sua prigionia Geltrude comparve davanti al fratello carica d'un fallo e d'un perdono, alzando timidamente gli occhi sulla faccia del fratello, vi scorse una superiorità dalla quale non ebbe pure il pensiero di potersi ribellar mai; si sentì soggiogata per sempre ... Ella arrossò, non rispose nulla, chinò il capo, gli occhi le si gonfiarono; ma un «via via», detto risolutamente dal Marchese e l'apparire d'un servo che annunziava che il cocchio era pronto, la costrinsero a farsi forza, e a ricomporsi ... All'entrare nel borgo, al vedere la porta del chiostro, Geltrude si sentì stringere il cuore, ma gli occhi della famiglia erano sopra di lei; quando il cocchio si fermò Geltrude guardando alla porta la vide già piena di curiosi; e lo studio di non far nulla di sconvenevole la occupava tanto, ch'ella scese, e s'avviò quasi senz'altro pensiero ... Così guatando ella vide distintamente alcune delle sue compagne, e sulla parte che appariva di quelle faccette e più negli occhi un'espressione mista di malizia e di compassione, che diceva chiaramente: «Ah! c'è incappata la brava!» Questa vista le risvegliò in cuore tutta l'avversione al chiostro, l'orrore per la violenza che l'era fatta, e con questi sentimenti un lampo di coraggio ... Alzò un momento gli occhi verso il padre che le stava di fianco, per indovinare che effetto avrebbe prodotto la sua resistenza, e come per esperimentare le proprie forze, ma vide negli sguardi del Marchese una espressione sì minacciosa, che tutto il suo coraggio svanì ... Pensò che la resistenza, che il ritardo, l'avrebbero resa innanzi a tanti occhi un oggetto di scandalo, di stupore, e di derisione, pensò al padre, al fratello, al mondo, al paggio; si consolò riflettendo che dopo quella formalità le rimaneva ancora una porta aperta per tornare indietro, che poteva guadagnar tempo, ...
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Fermo e Lucia (pagina 90)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma quella dea che ha (mirabile a dirsi!) tanti occhi quante penne, e tante lingue quanti occhi, e (ma questo pare più naturale) tante bocche quante lingue, e finalmente tante orecchie quanti occhi lingue e bocche (debb'essere una bella dea) questa ultima sorella di Ceo e di Encelado, partorita dalla Terra in un momento di collera, veloce al passo e al volo, che cammina sul suolo e nasconde il capo tra le nuvole, che vola di notte per l'ombra del cielo e della terra, nè mai vela gli occhi al sonno; e di giorno siede sui comignoli dei tetti o su le torri, e spaventa le città, portando attorno il finto e il vero indifferentemente, costei aveva già prima della notte diffusa nei paesi circonvicini la storia delle avventure di quel giorno ...
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Fermo e Lucia (pagina 145)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Guardava quei circostanti; erano sparuti e lividi, con gli occhi spenti, incavati, colle labbra pendenti, come insensati; e gli stavano addosso, e lo stringevano, quasi col loro peso, e sopra tutto gli pareva che o con le gomita, o come che fosse lo premessero al lato sinistro al di sopra del cuore, dove sentiva una puntura spiacevole, dolorosa ... E non vedendo la via d'uscire, strepitava, ansava, l'affanno l'avrebbe destato; quand'ecco gli parve che tutti gli occhi si volgessero alla parte della chiesa dov'era il pulpito: guatò anch'egli, e vide spuntare in su dal parapetto, un non so che di liscio e lucido; poi alzarsi e comparir più distinto un cocuzzolo calvo, poi due occhi, una faccia, una barba lunga e bianca, un frate ritto ed alto: era Fra Cristoforo ... Stette un momento a ravvisarsi; vide che era un sogno; ma aprendo gli occhi sentì ancor più vivo il ribrezzo e il dolore della luce; forzandosi di guardare intorno, vide il letto, le scranne, i travicelli della soffitta confondersi in forme strane; sentì nelle orecchie un ronzio nojoso e violento, al cuore un battito accelerato, affannoso; si sentì più spossato e più arso che alla sera antecedente, sentì più viva quella puntura che aveva provata in sogno; esitò qualche tempo, senza osare di vedere che fosse; finalmente sorse a sedere, scoperse tremando la parte dogliosa, cercò di fissarvi lo sguardo, e a stento, ma con qual raccapriccio Dio 'l sa, scorse un sozzo gavocciolo, d'un livido pavonazzo; il segnale manifesto del contagio ...
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Fior di passione
di Matilde Serao (estratti)
... Fulvio s'inchinò, prese dalla mano di Paola il gelato che ella, sorridendo dolcissimamente, gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi: --Vi amo ... --Non importa! E gli occhi di Fulvio, di un tetro azzurro, lampeggiarono di passione ... --Perdonatemi--fece lui, levandole in faccia gli occhi supplichevoli ... Ma lui non si scosse, avvinto, ipnotizzato, bevendo dagli occhi di lei, che non lo guardavano, il fascino invincibile: ed ella, naturalmente, come se la luce soverchia la infastidisse, levò l'ampio ventaglio di raso nero e si nascose il volto ... Ora Fulvio non vedeva che il busto scintillante di perline nere e la mano sottile levata, premente le stecche nere del ventaglio: una vela di raso nero gli celava la faccia di Paola: tutti ridevano per le caricature del maestro di musica: Fulvio aveva gli occhi pieni di lacrime ...
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Fior di passione (pagina 3)
di Matilde Serao (estratti)
... Pure, levando gli occhi, sentì che gli occhi di lei lo interrogavano desiderosi della fine ... Aveva trent'anni, era basso, robusto, tarchiato, la fronte breve, gli occhi neri e lividi, le guancie rosse, le labbra grosse e sensuali ... Se pel romanziere vi è un tipo stabilito che le fanciulle isteriche e le donne nervose hanno immaginato--capelli neri e ondulati, fronte nobile, pallore arabo, occhi pensosi, mustacchio soave, corpo snello--Paolo Spada non realizzava questo ideale fantasioso ...
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Fior di passione (pagina 11)
di Matilde Serao (estratti)
... La testa era anche troppo piccola, come quella di un uccello, ed afflitta da una massa inconcepibile di capelli castani, d'un colore morto e che si abbandonavano volentieri sul collo; una bocca minuta, che si storceva un poco nel sorriso; un nasino senza carattere, gli occhi tranquilli e castagni, ma un po' cisposi ... Era buona come tutte le fanciulle quando non hanno ragione di essere cattive; parlava con molta soavità e alzava gli occhi al cielo con una certa grazia ... Lei, dicono, di notte ci piangeva su, il che poi le rendeva gli occhi cisposi al mattino ... A Salerno parlavano tutta la sera, lei da un terrazzino, lui da una scaletta di servizio; quando pioveva lei s'imbaccucava in uno scialle, ma ci prendeva certe costipazioni che le rendevano il nasino rosso come il fuoco, gli occhi lagrimosi e le labbra scottate ... Le penombre erano piene di pericoli e di amore; le mamme chiudevano gli occhi ...
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Fior di passione (pagina 12)
di Matilde Serao (estratti)
... Fu allora solo, che la pallida Alfonsina dagli occhi cisposi, si decise a sputare quel po' di sangue roseo che le rimaneva nelle vene e partì un anno dopo di lui ... D'un tratto, alzando gli occhi sotto la luce rossastra di un fanale a gas, vidi camminarmi accanto una figura femminile ... Era una donna di mezza statura, col volto pallido e allungato, sciupato dall'età, dalle sofferenze; ma in quel volto consumato ardevano gli occhi neri, bruciavano di sangue le labbra ... Era vestita tutta di nero, il nero dei suoi occhi; portava al collo, come spillo, un ramoscello di corallo rosso come le labbra ... Camminava accanto a me, guardando la terra; un sol momento mi alzò gli occhi in viso, ma li riabbassò subito ... La seguii con gli occhi fissi nella sua figura bruna, raggiungendola ogni tanto per vedere quello sguardo nero e ardente, quelle labbra febbricitanti, quell'abito nero come l'occhio, quel ramo di corallo rosso come le labbra ... Quand'ecco nelle lontananze della sponda, nella gialla lucentezza meridiana, ella m'apparve col suo viso smorto, disfatto, dove vivevano soltanto i carbonchi dei suoi occhi e la bocca rossa come un granato; vestita di nero, portando al collo un ramo di corallo rosso ...
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Fior di passione (pagina 13)
di Matilde Serao (estratti)
... Questa volta i soavi occhi lampeggiavano malignamente, le sue labbra di garofano sogghignavano ... Dietro il volto di lui, onesto e buono, io vedeva l'ovale sciupato della donna che ghignava; egli diceva un sì franco, sincero, e l'eco del fantasma era un no duro; egli mi accarezzava col suo sguardo innamorato, ed ella lampeggiava ferocemente gli occhi ... Io che giunsi fino ad essere gelosa di quel fantasma a cui mi sembrava che egli dirigesse le sue parole di amore; io, che in uno scoppio di gelosia furiosa, gridai: --Tu m'inganni, tu ne ami un'altra, tu ami una donna pallida, sfinita, cogli occhi neri, le labbra sanguigne, la veste nera, il ramo di corallo rosso ... Mi condusse allo specchio; vidi nel cristallo una faccia smorta, consunta dall'età, dalla sofferenza, due occhi neri, ardenti, due labbra brucianti, una veste nera, un ramo di corallo rosso ... Tutta chiusa ancora nella pelliccia di lontra, con la veletta nera del cappellino ancora abbassata sugli occhi, con le mani ficcate e strette nel manicotto, donna Livia, ritta innanzi al caminetto, si riscaldava i piedini intirizziti alla vampa ...
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Fior di passione (pagina 21)
di Matilde Serao (estratti)
... Adriana viveva in un'atmosfera di amore, era impregnata d'amore, satura d'amore, sognando ad occhi aperti tutte le sue dolcezze, comprendendo il trionfo del sentimento; ed Annibale, vedendola più fiera, più rude, più cattiva, si convinceva della infelicità della sua passione ... Quella sera egli si fermò un istante sulla soglia, osservando quella mezza luce insolita, quelle poltroncine sbandate, quei libri aperti e buttati via, quei fiori che appassivano, gli occhi della duchessa nuotanti in un velo di lagrime ... Senza accorgersene arrivarono sul terreno del sentimento; e allora Giorgio fu tenero, delicato, imperioso, malinconico, ironico, scettico, appassionato, parlando a meraviglia di amore, con la voce, con gli occhi, con l'espressione del volto ... Adriana lo stava a udire, socchiudendo gli occhi, mentre un'onda di sangue saliva a rianimarle le guancie smorte ...
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Fior di passione (pagina 28)
di Matilde Serao (estratti)
... Così non portava mai nastri, mai piume, mai pettini, mai spilloni di brillanti nei capelli: ed i fiori, a grandi gruppi, li appuntava sotto l'orecchio, lasciando che strisciassero sulla nuca, che strisciassero sul collo, producendole un piccolo solletico che le faceva socchiudere gli occhi ... Nessuno si accorgeva che ella si tingeva lievemente gli occhi ... Aveva gli occhi grigi, molto luminosi e grandi: ma quando ella si turbava, per uno strano effetto, gli occhi si facevano di un azzurro-carico, quasi cupo ... Qualcuno, di sera, diceva che ella aveva gli occhi neri: cambiamenti pericolosi che moltiplicano la potenza di uno sguardo ...
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Fior di passione (pagina 30)
di Matilde Serao (estratti)
... Ella era pallida, con gli occhi chiusi ... Ma i grandi occhi verdi si aprirono e lo fissarono con uno sguardo così glaciale che egli s'arretrò, chiuse il libro e partì senza pronunziare una parola ... La voce ora tremula e bassa, ora grave e sonora; gli occhi vaganti, quasi ispirati, il gesto largo ... Lei ascoltava con gli occhi bassi, con un lieve riso della bocca ...
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Giambi ed Epodi (pagina 9)
di Giosuè Carducci (estratti)
... XXIX
A PROPOSITO DEL PROCESSO FADDA I Da i gradi alti del circo ammantellati Di porpora, esse ritte Ne i lunghi bissi, gli occhi dilatati Le pupille in giù fitte, Abbassavano il pollice nervoso De la mano gentile ... II Voi sgretolate, o belle, i pasticcini Tra il palco e la galera; Ed intente a fornir di cittadini La nuova italica èra, Studiate, e gli occhi mobili dan guizzi Di feroce ideale, Gli abbracciamenti de' cavallerizzi Tra i colpi di pugnale; E palpate con gli occhi abbracciatori Le schiene ed i toraci, Mentre rei gerghi tra sucidi odori Testimonian su i baci ...
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I nuovi tartufi (pagina 5)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... —Alla mia destra appariva un personaggio egregiamente nudrito, tondo e rubicondo, con occhi sporgenti e lucidi di quella tale lucentezza che osserviamo negli occhi dei bambini e dei vecchi; quando incomincia o cessa la vita; età che si toccano per la impotenza imbecille; se non che la infanzia ha davanti a se la speranza, e la vecchiezza il sepolcro ... Tutto latte e miele, costui mentre dal cavo degli occhi lasciava di ora in ora cadere giù per le guance una stilla di umore cristallino e vago, sopra i muscoli dei labbri gli saltellava un riso dolcissimo ...
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I nuovi tartufi (pagina 9)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... E poi il banchiere ispirava proprio fiducia: bello di faccia, con capelli copiosi e biondi egregiamente acconciati sopra la testa, onesti i modi, lo sguardo benigno, il sorriso innocente; e quando ripeteva la parola:—"Vado,"—per avvertire che estraeva la carta, sembrava Gabriel che dicesse:—"Ave!"—Però il giovane, allorchè si pose a sedere, fisse i suoi occhi dentro gli occhi del banchiere provocanti, e simili a quelli del duellatore contro al nemico che si apparecchiano a uccidere; ma il banchiere gli corrispose senza punta ira, anzi con pietà, come volesse dissuaderlo da porsi all'avventura ... Il sangue a guisa di lavacro di piombo fuso lo percorse intero dal capo alle piante ricercandogli ogni vena più minuta, ogni più sottile vaso linfatico; non ardisce muoversi nè aprire gli occhi; quando una voce di compassione gli susurra dimessa: "Ahi! tristo voi, come siete tradito!" "Tradito io? E da chi? E come?" "Se io vi sapessi meno forte, mi parrebbe quasi carità tacere;—ma voi altri siete spiriti gagliardi, e stasera n'ebbi prova al giuoco, sicchè non dubito porgervi la medicina: a tutt'altro riuscirebbe troppo violenta,—ma voi guarirà…" "Infine parlate ... Questi lo vide appena con gli occhi aperti, Che levate al cielo le mani giunte esclamava: "Lodato Dio! vi reputava più forte: invece di fare bene, temo avere commesso troppo gran male, e ne ho rimorso ... Il giovane allo improvviso balzò energicamente da letto; scosse la testa, e levati gli occhi al cielo esclamò: "Il Signore mi aiuterà: sento avere dato dentro a inique trame ...
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I nuovi tartufi (pagina 10)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Il picchio fu sommesso, e nonostante l'uscio venne subito aperto, conciossiachè la casa del mercante si assomigli ad Argo: gli occhi di coloro che vi abitano dentro non istanno mai tutti chiusi ... Guglielmo ridottosi nella sua stanza aprì la scrivanía: preso un foglio di carta velina, ed assettatosi con singolare compostezza, scrisse: "Madre mia!" E si fermò,—considerando le parole scritte… Coteste lettere presero allo improvviso sembianza di forma umana,—della madre sua,—che vedova e povera, per prova estrema di amore aveva sofferto staccarsi dal seno l'unico figliuolo affinchè andasse a procacciarsi sua ventura nel mondo, e nello abbracciarlo sul punto di dargli commiato gli aveva detto, frenando le lagrime:—"Figliuolo mio, dalla mia benedizione, e dalla raccomandazione di tenerti sempre davanti gli occhi gli esempi paterni, a me non è concesso darti altro viatico; e nonostante, queste cose ti potranno giovare meglio che danari e credito presso persone potenti ... —Va dunque, e Dio aggiunga alla tua felicità quella che i tuoi genitori avrebbero dovuto godere sopra la terra!"—Poi quelle sembianze venerande si scompigliavano, e le lettere mutavansi in altrettanti occhi gonfi e screpolati di vene sanguigne, e già da tutti gli occhi pioveva un diluvio di lagrime ...
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Il benefattore (pagina 6)
di Luigi Capuana (estratti)
... Un ragazzino, coperto malamente da quattro stracci, si era avvicinato e stava ad ascoltare con le mani dietro alla schiena, gli occhi neri spalancati, intenti alla bella signorina, che l'osservava di sfuggita—se n'era accorto—e che parlava una lingua di cui egli capiva soltanto poche frasi ... Scendevano, silenziosi, per lo stradone; miss Elsa con gli occhi bassi e le ciglia un po' corrugate, quasi facesse un insolito sforzo di riflessione; Paolo Jenco mordendosi le labbra, con gli sguardi ancora lampeggianti di sdegno, che però si addolcivano di tratto in tratto, quando li rivolgeva a osservare la signorina, quantunque il silenzio e l'atteggiamento di lei lo rendessero perplesso nel risolversi a dirle quel che gli tumultuava nel cuore ... Improvvisamente miss Elsa rizzò il capo, spalancò gli occhi ed esclamò soddisfatta: —Ho capito! —Che cosa?—domandò Paolo maravigliato ... Io ho osato di venire, di accompagnarla spesso, ma non ho mai saputo osare… Si fermò, torcendosi le mani, alzando rabbiosamente gli occhi al cielo, con tale espressione di dolore che anche miss Elsa, voltatasi a guardarlo, non potè far a meno di fermarsi, lievemente arrossita in viso; la reticenza l'aveva turbata ...
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Il benefattore (pagina 17)
di Luigi Capuana (estratti)
... Non erano furati a sua moglie? Capiva di esagerare: ma, da lì a poco, dovette convincersi che faceva benissimo; la esagerazione lo costringeva a spalancare gli occhi, ad aguzzare lo sguardo, a tendere l'orecchio ... E così ora soffriva lui—Lucia non sospettava affatto, e si lasciava illudere dalle apparenze!—soffriva lui tutte le torture, tutte le lacerazioni, tutti gli strappi al cuore prodotti dalla gelosia allorchè ci si rizzano davanti agli occhi misteriosità terribili, e per poco la nostra intelligenza non si smarrisce tra le tenebre della pazzia! —Che hai?—gli domandava Lucia ... —Ci sarà dunque pure un Cristo per le opere d'arte? —Sì, baronessa; e sarà quella stessa divina forza che le ha create: il Pensiero! —Vuole sbalordirci, dottore! —Quando avrò raccontato quel che ho visto con questi occhi, lei penserà diversamente ... Figure voluttuose, figure severe, figure pensose, figure dai cui occhi e atteggiamenti traspariscono l'anima e la volontà, no, non potevano essere soltanto un gioco di linee e di colori, se poi provocavano sensazioni e sentimenti che sono arrivati in certi individui fino alla passione e alla pazzia ...
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Il benefattore (pagina 18)
di Luigi Capuana (estratti)
... Gli occhi avevano vividi lampi, come se nella pupilla si riflettessero le persone e gli oggetti circostanti; le labbra, un umidore, come di fiato che passasse a traverso della sottile apertura della bocca, donde s'intravedeva una fila di denti bianchissimi: la pelle una colorazione, una morbidezza, come se sotto la epidermide palpitassero, con impercettibile movimento, le vene che la rendevano fresca, rosea, quasi fosforica ... E quando le braccia del professore, cadendo stanche ed estenuate pel lungo sforzo fatto, interruppero la miracolosa operazione, dovetti accertarmi che qualche cosa era rimasto là, su la tela, qualche cosa di più di quel che vi avevo notato entrando, quantunque assai meno di quel che era apparso sotto i miei occhi mentre l'opera di vivificazione durava ... Sfinito, col respiro ansante, col viso livido di pallore, il professore teneva china la testa sul petto e gli occhi socchiusi ... Quando mi fissai nell'idea di questo esperimento, la ignota di Sebastiano del Piombo mi si presentò così insistentemente davanti agli occhi, che decisi di averla qui, a ogni costo ...
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Il benefattore (pagina 21)
di Luigi Capuana (estratti)
... Accusandomi di sbadataggine, le cercai con gli occhi per la stanza, su altri mobili; le rose erano sparite! Passato il rapido sbalordimento, io non potei più dubitare di averle poste nel vasetto e cercavo di spiegarmi quel fatto, sospettandolo una burla di un mio nipotino entrato zitto zitto nello studio mentre ero distratto dalla lettura ... Guardai l'uscio, e vistolo chiuso e non socchiuso, rivolsi di nuovo gli occhi al tavolino… Era sparito anche il vasetto! Un brivido di freddo mi corse per le ossa ... Incrociò le braccia, si piantò ritto su la persona nel centro della stanza, con gli occhi chiusi e la testa rovesciata un po' indietro, immobile per alcuni minuti ... Poi questa colonna di fumo, che spandeva attorno un odore acre, sgradevole, cominciò a piegarsi da una parte quasi mossa dall'aria che penetrava da una delle finestre e a disperdersi uscendo, come spinta dal vento, con larghi avvolgimenti, dall'altra… Ed io sbarravo gli occhi, stupito di vedere che il fumo biancastro andasse via attenuandosi ...
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Il benefattore (pagina 25)
di Luigi Capuana (estratti)
... libro aperto sul davanzale e gli occhi su la pagina di cui non distinguevo neppure una lettera, tanto ero, nell'intimo, gongolante di gioia ... —Che occhi avete? In che modo potete vedere a traverso il muro? —Vi basti esser certo che vedo ... In quell'occasione, egli mi disse: —Prima, tempo fa, io occupavo la vostra stanza; e nelle nottate bianche, come questa, qualche volta ero talmente sfinito dall'insonnia, che mi sembrava di udire dei picchi alle pareti, al soffitto, nel centro del pavimento; picchi, ora lievi, ora forti, che arrivavano fino a svegliarmi, se per caso lo sfinimento mi faceva chiudere gli occhi a un pisolino ... E perchè ha lasciato quella stanza? Eravamo soli, in un angolo, in quel momento; ed io mi sentii tutt'a un tratto il coraggio di dirle: —Ah, signorina!… Per lei! —Per me? —Sia sincera; non gliene voglio! Si è divertita a burlarsi di me con quei picchi alla parete, con le stranissime cose che si è piaciuto di darmi a intendere? —Io?… E mi guardava con certi occhi spaventati, quasi temesse di aver da fare con un pazzo ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 2)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Gli lucevano gli occhi, ma il fratello e la madre finsero di non accorgersene ... — E dopo — esclamò torvo Saverio — non mi mancherebbe un randello da romperle su la schiena se non rispettasse il mio sangue! La vecchia si alzò in fretta; andò a deporre il piatto nel secchiaio; si asciugò gli occhi col dorso della mano, e Saverio finse di non accorgersene ... Il padre sollevò il capo; sorrise tra le grosse lagrime; scorse negli occhi del figliuolo, mentre gli offriva la figurina, gli occhi della sua donna; e prese a tempestarlo di baci ... — Guardate! Cominciava l'esaltazione dei pregi; la speculazione dubitosa dei difetti e dei vizi; e mentre i venditori attendevano con le braccia conserte o le mani aperte sul petto, il pollice entro i giri del panciotto, i compratori esaminavano a fatica i denti, sorridevano al vecchio inganno delle corna ingiallite e lustrate con olio e mallo di noce, scostavan le moscaiuole per veder del tutto la quiete degli occhi, tastavano le gambe ai malleoli se non celassero vesciconi, raccoglievano in pugno la pelle del fianco per accertarne la morbidezza, accostavano l'orecchio ad ascoltar il respiro e il cuore ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 3)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... — Ve li guido a casa io? — disse lo Scricco a Sandro, piantandogli gli occhi in faccia, appena avvenuta la compera ... Diciott'anni! Pareva ieri; e una denunzia sarebbe forse ancor valida! Diciotto anni, a Portolongone, a Castelfranco; ed era tornato, quel miserabile, a guardarlo in faccia e a dirgli con gli occhi: — Son qui ... Sandro strinse gli occhi ... Se non che, a poco a poco, spianò il viso; gli rifulsero gli occhi e le idee torbide scomparvero quasi al seguire di una vivida speranza, o al risolversi dell'animo in un savio proposito ... L'altro strinse gli occhi fissandolo; poi rispose: — E io ti tengo ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 9)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... — Brutto scherzo! Quel che hai detto è peggio che dire: «lontan dagli occhi, lontan dal cuore»; è come dire: «io non ti ho mai voluto bene, t'ho lusingato, e tu, sciocco che sei, m'hai dato mente» ... E si guardavano negli occhi sorridendo ... Guardandosi riconoscevano il loro amore più vivo, più forte, più buono; le parole che dicevano, vibravano di un sentimento che ne superava il senso e il suono: così profondo e così grande che il silenzio e la luce degli occhi parevano esprimerlo meglio; e di quando in quando tacevano e si ascoltavano, finchè il silenzio diveniva una pena ... E lui, quel ragazzone di ventiquattro anni, che aveva una infantile dolcezza negli occhi chiari e aveva nel viso la serenità di un animo saldo e di una mente padrona di sè, lui non solo non dava segno di aver dubitato o di dubitare, ma dimostrava, a vederlo, che vicino a lei, nulla, nessuno al mondo avrebbe potuto turbarne la fiducia e l'amore ... Io, rimasto solo, stendevo una coperta da campo su quel disgraziato; quando riaprì gli occhi, e mi guardò ... — Mi sentivo cento occhi addosso; ma una idea mi rincorò; cavai le carte; lasciai i denari; rimisi il portafogli nella tasca ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 11)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Teneva lo sguardo fiso nell'amante, che non dubitava, chiedendosi: «Perchè mi ama? perchè l'amo?» Leggeva la risposta in quegli occhi ... L'amante le chiese trepidando, sentendola sfuggire con lo sguardo velato: — Che hai? Essa tacque; abbassò gli occhi ... Gli bisognava vincere l'orrore che provava a guardarsi nello specchio e che aveva sorpreso negli occhi degli amici e delle amiche quando l'avevano visto senza bende; gli bisognava persuadersi che tornando a combattere e affrontare la morte con accresciuto fervore di vita, acquisterebbe davvero, se scampasse ancora, una ragione di superiore orgoglio, una riparazione di spirituale bellezza a quella deformazione indelebile ... E d'improvviso, con gli occhi della memoria, il capitano scorse nella fattoria la fanciulletta che sua madre ebbe spesso a svago per casa: Ferdina ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 13)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Gli occhi le si accesero di una fiamma che parve d'ira ed era d'amore ... Beredi non aveva visto mai in occhi di donne, improvvisamente manifesta, tanta passione ... Ferdina si asciugò gli occhi col dorso della mano e guardandolo non avversa: — Ha ragione — mormorò ... Non l'hai inteso dire anche tu che l'amore qualche volta vince la morte? Oh il sorriso di Ferdina, allora! E a quell'uomo bello, a' suoi occhi, di bontà, d'intelligenza e di coraggio, disse grata e sincera: — Lei l'ha vinta la morte, e la sua morosa dev'essere felice! Idealizzava anche questa, adesso? A trentadue anni oramai Baredi aveva acquistata tale esperienza delle donne da credere sul serio che quella ragazzotta campagnuola meritasse di occupare il suo pensiero? Oh no! Egli voleva pensare ad altro ... Voleva leggere negli occhi di lui la scusa dello scherzo che poteva spiacergli? esprimere l'affetto che la rendeva certa di scusa? Baredi rimase perplesso un istante; indi, respinte le interpretazioni benigne, tornò indietro convinto di non errare e mormorò: — Civetta! — Nessun dubbio ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 14)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Egli scorse con gli occhi alcune righe ... Ah Ferdina! Ferdina! Proprio così: volersi bene senza pretendere dalla vita più di quanto la vita può dare; e più si vuol bene, e più se ne vorrebbe, e s'è più contenti! Dopo una pausa, pur china sul lavoro e senza badare che egli aveva socchiuso gli occhi, la ragazza soggiunse: — E quando s'è contenti si vorrebbe veder contenti tutti; fa dispiacere che chi è buono come noi, più di noi, debba soffrire ... Ad accertarsi che dormiva? Egli stava per riaprir gli occhi, chiedere: — Vai via? — Ma intuì ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 15)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Allora, se coglieva qualche cosa, gli balenava un sorriso dagli occhi chiari e guardava qua e là, come aspettasse di essere interrogato ... Il quale v'immerse la destra e sogguardò mentre, refrigerato, seguitava tra sè: — Ha dell'ingegno; molto ingegno! Si vede dagli occhi; si capisce dalla prontezza degli atti ... Che occhi! — Sì, figliuolo! E riprese la strada pensando: — Intelligenza; animo ardito; cuore, e, per di più, inclinazione latente! II ... Ma se si svegliava prima Celso, con una pagliuzza solleticava il naso del conte; questi agitava la mano quasi a scacciare una mosca e soffiava spalancando gli occhi, e chiedeva: — Hai letto? Bel libro, è vero? — ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 17)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... — Tutti lo dicono, zio, che vuoi più bene a Celso che a me! A questa uscita egli alzò gli occhi al cielo pensando: — Per mirar in alto le donne mirano al cuore; e forse dal loro punto di vista ... Che ne dici? Il giovine alzò gli occhi al cielo: — Miriamo in alto — rispose ... Parecchi di essi ogni volta che l'equipaggio attraversava adagio adagio la via principale per uscire alla campagna, ammiccavano al cocchiere con certe strizzatine d'occhi che significavano: «Te lo godi, eh, l'automobile?»; oppure: «Il tuo cavallo suda nella lingua come i cani» ... A scorgere Celso così mutato, pallido, con gli occhi or vaghi ed or fissi come in contemplazione, il conte dubitò che, per l'assiduo ammonimento di mirare in alto, il giovine fosse colto da un accesso di misticismo e si fosse destata in lui la vocazione di farsi frate ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 10)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Altro, del resto, non c'era, non ci poteva essere; e se fosse stato, bisognava riderne, come d'un sogno ad occhi aperti ... Ma ella si sentiva ancora un po' stanca della notte perduta; cinque ore di sonno in giornata non erano state riparatrici abbastanza; lo specchio, poi debitamente interrogato, le aveva fatto scorgere un po' di livido intorno ai begli occhi glauchi, e tra gli occhi e le guance due pieghettine, due cose da nulla, ma ad ogni modo, e comunque attenuate da cortesi eufemismi, due borse ... Il ricamo turco, che aveva tentato di ripigliare, le dava noia; ed anche le occorreva pensare ai suoi poveri occhi, che volevano il giorno dopo essere in ordine, freschi come rose ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 25)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... L'amicizia, si sa, porta una benda sugli occhi come l'amore ... La sua signora, ieri, seduta lì, dov'è Lei in questo momento, mi ha fatto una pittura del conte Aldini, del suo passato e del suo presente, che senza esser troppo nera, badi, senza esser troppo nera agli occhi del mondo, sarebbe sempre nerissima agli occhi di una madre ... Ella vuole concedere qualche cosa a sua scusa, dicendo: leggerezze agli occhi del mondo ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 30)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Così, fatto felice con poco, Raimondo parlò volentieri per tre, mentre Filippo anche più volentieri ascoltava, e la signora Livia guardava i giornali, interrompendo di tratto in tratto quella leggera occupazione con qualche breve sparizione; per dar ordini, naturalmente, e una volta poi per ritornare tutta gloriosa e trionfante con una gran busta di velluto azzurro, che posò sulla tavola sotto gli occhi dell'Aldini ... Il serpente era coperto per intiero di smeraldi sul dorso, di crisòliti nel ventre, con aggiunta di carbonchi nella cresta e negli occhi: la farfalla aveva il corpo formato di tre zaffiri, e le ali tempestate di brillanti; screziate di brillanti minuscoli le antenne, e terminate in due rappettine di brillanti più grossi, tremolanti e scintillanti ad ogni moto dei loro tenui sostegni ... — Ah, ne conviene? — gridò la signora con accento di viva esaltazione, mentre gli occhi le si accendevano d'un lampo subitaneo ... Ma non se ne fece nulla; il lampo subitaneo degli occhi si spense, l'accento si rifece pacato, ed anche Raimondo si era fatto sollecito a cangiare argomento ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 41)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Livia guardò suo marito negli occhi ... — Una nube si era stesa sugli occhi di Raimondo; ma egli trovò ancora tanta forza nell'animo per discacciarla da sè ... Ma se non fosse vero niente? Se gli occhi suoi avessero traveduto? E leggeva ancora, leggeva con rabbia crescente, cercando invano il segno della innocenza di lei, come della sua propria follìa, e cacciandosi sempre più profondo il ferro nella piaga ... Apriva buste, e le gittava sul tappeto, scorreva foglietti e cartoncini, che si venivano l'un dopo l'altro spiegazzando tra le sue dita convulse; ruggiva, intanto, con la schiuma alla bocca e gli occhi iniettati di sangue ... Ella era là, poggiata sul gomito, con gli occhi sbarrati, e rideva, rideva d'un riso spasmodico ... — E già Raimondo si scagliava su lei, con gli occhi fiammanti e con le mani levate ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 48)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Aveva i capelli bianchi, per verità, ma la faccia fresca, vermiglia, senza una grinza, gli occhi aperti, lucenti e pieni di vita, la bocca giovine come gli occhi, e per conforto all'orgoglio di due file di denti sanissimi, le labbra sempre disposte al sorriso ... Tra lo sfolgorìo dei grandi occhi luminosi e il luccicore perlaceo della bocca divina, le sue guance prendevano un bel colore di rose incarnatine, che prometteva il sollecito rifiorire di quell'aspetto di bellezza ond'era stato deliziato Filippo Aldini parecchi giorni innanzi; in quel giorno, ad esempio, che egli e Margherita erano stati al ponte del Paradiso, e, Dio, permettendo, lo avevano anche varcato ... Il lampo degli occhi dilatati, e la gagliardia del respiro tratto a larghi polmoni, non furono senza un muover di labbra, che formavano parole, lasciandole tuttavia prive di suono ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 52)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Come si fa ora a dirle tante brutte cose, a questa cara figliuola? — Margherita non gli aveva ancora letto negli occhi ... che ne diresti! come vedresti la cosa? — Margherita stette alquanto sovra pensiero, guardando il suo babbo negli occhi ... Quella graziosa signora ci ha sempre veduto volentieri come il fumo negli occhi ... Guardava me con aria di volermi sorbire come un uovo fresco: poi covava quel povero Aldini con gli occhi, mettendolo in uno stato d'angustia e d'impazienza da far veramente pietà ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 59)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Figlio mio! figlio mio; — gridava la vecchia signora, non saziandosi di baciarlo, di guardarlo negli occhi, e di baciarlo ancora ... che bella improvvisata ci hai fatta, quest'oggi! — E non proseguì, vedendo negli occhi e nelle labbra di sua madre che quel plurale non tornava gradito ... sappilo; quella animosa fanciulla me lo ha giurato con le lagrime agli occhi, venendomi incontro, all'arrivo ...
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Intrichi d'amore (pagina 33)
di Torquato Tasso (estratti)
... CAMILLO O Dio! che dolci pensieri mi manda adesso Amore! Fermati, quel giovane, e forse direi meglio fermati, Ersilia: già non m'inganno come prima, che Amor mi svela gli occhi ... Ahimè! che veggo? Veggo che voi sete, sete voi, Ersilia! Vi veggo, anima mia, occhi un tempo discari; volto che m'intorbidavi, adesso m'assereni; bocca che amara m'apparve, e adesso miele distilla ... Parlami, bocca; girati, volto; miratemi, occhi cari ... LAVINIA E io ancora; ma quel che importa, vedete che contemplando fissamente Camillo più col pensiero che con gli occhi, non s'avede che Ersilia si parte pian piano, e ora rimarrà egli solo ...
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L'Olimpia (pagina 3)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Eh! che fa la povera martorella? piange e sospira sempre, né so come gli occhi possano supplire a tante lacrime e il petto a tanti sospiri ... È venuta in odio a se stessa: volge gli occhi spaventosi di qua e di lá, ragiona sola fra se stessa come se vi fossero persone d'intorno ... La notte non dorme mai: or si volge su questo or su quell'altro fianco come se il letto fusse d'ortiche o di spine, e se pur per stanchezza chiude gli occhi, si sveglia subito; non mangia né beve… ... Se tu mi avessi dato da bere t'aiuterei a piangere, ché gli occhi mi stanno cosí asciutti che se gli ponessi in un torchio non ne potresti cavar fuori una lacrima ... che si cuopra quel mio ritratto che sta in quello atto fantastico e bizzarro e con quegli occhi sfavillanti, ché sarebbe impossibile che vedendolo Olimpia, che è una fanciulla, non le venghi lo spasimo ... Ho tanta virtú in questi occhi che stando irato non è persona di sí intrepido core che vi possa fissar lo sguardo… ... (Oh! come fa bene a farlo coprire, ché non è uomo che non cali giú gli occhi per non veder quella faccia di stregone) ...
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L'Olimpia (pagina 8)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Hai paura di me? Fuggi dovunque tu vuoi, ch'io ti troverò e cavarò gli occhi e farò che tu stesso li veggia nelle tue mani ... O braccia mie aventurose, dunque voi cingerete il collo della terrena mia dea? o bocca mia, tu bascierai le guancie delicate e gli occhi del mio sole? O Amore, se ti piace ch'io ottenga cosí desiderata felicitá, donami tanta forza che la possa soffrire: ché dubito che vedendomi Olimpia in queste braccia, non mi muoia di contentezza ... Mira, Olimpia, come nel fronte e negli occhi ti rassomiglia tutto ... Non pigliar a tristo augurio, figliuol mio, ch'io pianga, ché l'allegrezza ch'io sento di tua venuta, tanto piú cara quanto men la sperava, mi fa cader le lacrime dagli occhi ...
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L'Olimpia (pagina 13)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... (Non vedete le lacrime che gli cadono dagli occhi? mirate che affezion di piangente, che piangere naturale!) ... S'io non facessi torto al boia che ti aspetta, ché ti veggio le forche scolpite negli occhi, ti sfreggiarei cotesta faccia bugiarda, accioché ogni uomo da questo segnale si guardasse non farsi ingannare da te ... Andiamo, ma questo forestiero che or mi par gionto in Napoli, figlio, non ti muove gli occhi da dosso ... (Se la rabbia e la còlera non m'hanno offuscati gli occhi insieme col core, questi mi par Filastorgo mio padre) ...
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L'amore che torna (pagina 7)
di Guido da Verona (estratti)
... — Zia, ti prego! — supplicò di nuovo Edoarda con le lacrime agli occhi ... Un paragone involontario mi si affacciava nel pensiero tra quella superba immagine di donna, esprimente in ogni sua forma l'impetuosa gioia di vivere, la felicità di sentirsi amata, e quella povera faccia, logorata per il troppo soffrire, in cui vagavano due grandi occhi cerulei con uno sguardo pieno di smarrimento ... Sognavo; ad occhi aperti sognavo ... Scintillava nei calici la spuma dello Sciampagna, e l'anima generosa di quel vino biondo accalorava un poco le guance di Elena, diffondendole negli occhi un'ombra di soave languore ... Non v'erano a guardarci che i fiori nelle coppe di cristallo e gli occhi scolpiti nei fregi delle grandi scansìe ... Allora, per quel senso d'improvvisa divinazione che mi ha sempre soccorso in tante ore difficili della mia vita, quel senso figurativo, che suscita negli occhi la visione scenica di un fatto imminente, compresi tosto l'assurdità ed anche la ripugnanza d'una scena di commiato, viso a viso, dicendo le parole necessarie, deciso a tutto ...
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L'amore che torna (pagina 14)
di Guido da Verona (estratti)
... I suoi occhi brillavano stranamente, le sue mani congiunte tremavano ... Per quanto lontano ella tornasse con la memoria, non poteva rivedere la madre se non sotto le sembianze di una giovine signora dagli occhi soavemente pensierosi, che, muta, con libro su le ginocchia, passava lunghe ore solitarie in una sala troppo vasta per lei, o succinta in abito d'amazzone scendeva presso i cancelli d'un grande parco secolare, mentre gli staffieri le imbrigliavano un cavallo grigio, dalle narici vive come lo scarlatto, con la criniera e la coda simili a due copiosi rami carichi di neve ... Allora quella donna malata, che pareva solamente reggersi per un miracolo di energia, si rivelò agli occhi della figlia sotto una luce quasi eroica ... Elena, a quel tempo, non aveva che sedici anni, e curava le cose domestiche, aiutando la madre, leggendo a voce alta i suoi libri e ricopiando i suoi manoscritti quando i poveri occhi stanchi non vedevano più ...
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L'amore che torna (pagina 15)
di Guido da Verona (estratti)
... Poi, tosto, nella luce livida, un Crocifisso scenderle sul petto, gli occhi della moribonda volgere verso di lei l'ultimo sguardo umano, e lentamente svanire, finire, in una specie di stupefazione, serbando il loro inestinguibile sorriso ... Era un uomo sui quarantacinque anni, ancor giovanile d'aspetto, che nel discorrere usava gesti compassati ed autorevoli; aveva i baffi castanei, rudi, la bocca un po' sardonica, il naso diritto, gli occhi d'un color glauco-verde, pieni di volontà ... Passava, senza conoscere ancora la sua bellezza, con tutta l'anima negli occhi, per le città straniere, perdendosi fra le folle rumorose, aggirandosi per i musei, per le biblioteche, nei giardini, fermandosi la sera, verso il crepuscolo, su le arcate dei ponti a guardare i fiumi trascorrere, i laghi oscillare, splendere il sole sui vetri delle case, che balenavano come lamine d'oro ... Guardava le folle dissimili mutarsi di frontiera in frontiera, parlando linguaggi diversi e con diversi destini; guardava ed era negli occhi attonita, come chi dalla spiaggia di un mare veda correre sulle opposte onde infiniti velieri e non sappia qual destino li guidi nè a quali porti vadano, per l'interminato azzurro, in cerca d'approdo ...
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L'amore che torna (pagina 19)
di Guido da Verona (estratti)
... I suoi occhi non abbandonavano mai Elena, ma parevano inseguire con una specie d'ansia ogni suo piccolo gesto, mentr'ella si affaccendava intorno, raccogliendo i vari oggetti e riponendoli ad uno ad uno, anch'ella tacendo, anch'ella impallidita, compiendo ciascun atto con una lentezza grave, senza volgere gli occhi verso di lui ... Poi lo ripose sul letto e volse per la camera uno sguardo quasi attonito, come volesse accogliere negli occhi e nell'anima tutto quello che vi rimaneva di lei, per sempre ... Gli occhi gli si oscurarono per quella chiarità che avevano guardata, là fuori, a lungo; ...
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L'amore che torna (pagina 21)
di Guido da Verona (estratti)
... E rivide la pallida sembianza, in un angolo, accasciata sopra un baule, con gli occhi sperduti, che la inseguivano senza posa, come per esprimerle in un disperato silenzio tutta l'angoscia che passava nell'anima del morituro ... Immaginò il dramma di quell'ultima ora, quando il rantolo affannò la sua gola e negli occhi evadenti fu adunata in perpetuo la visione finale del mondo, come un baleno inconoscibile di sole, mentre l'anima varcava nell'assoluto nulla, verso la pace inconsumabile di tutte le miserie umane ... Era quasi un poema d'amore dall'oltrevita, nelle ultime pagine diceva: «Tu non puoi figurarti, Elena, la dolcezza che io proverò nel chiudere gli occhi per sempre; poichè nella morte finiscono i desiderii assurdi, finisce la necessità umana di credere, di pensare, di amare ... » Elena chiuse gli occhi e non potè legger oltre ... Poco più che ventiquattrenne, alto, smilzo, con i capelli d'un biondo brunito, gli occhi limpidi, piaceva subitamente per la grazia del sorridere e per la spigliatezza de' suoi modi ...
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L'amore che torna (pagina 44)
di Guido da Verona (estratti)
... I suoi occhi perversi mi guardavano, grandi e fermi ... E tutte le cose lucide, nella piccola sala, brillavano come i suoi grandi occhi neri ... Scesi dal letto, e sospingendo l'uscio vidi Elena che stava sempre nella medesima positura, con gli occhi fissi all'alto, fumando ... — Hai dunque deciso di non dormire questa notte? Non mi rispose, ma vidi che gli occhi le si empivano di lacrime ...
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L'amore che torna (pagina 58)
di Guido da Verona (estratti)
... Allora, sotto gli occhi, negli angoli della bocca, nel cavo del mento, su le tempie, alle radici dei capelli, nel solco profondo che le si formò tra i sopraccigli, vidi apparire un'ombra che non conoscevo, quell'ombra che somiglia quasi alla paura dell'anima quando incomincia la voluttà ... La donna volse gli occhi al mio terrazzo e sollevò il paniere ... Con i suoi occhi lucenti mi mandò un sorriso e fece scorrere la mano sui fiori, delicatamente, come avrebbe fatto per carezzare la testa di un bimbo ... Ogni linea del suo viso tradiva uno sforzo incredibile di volontà; la guardai meglio; mi parve che ci fossero nella sua persona i segni d'una profonda stanchezza; mi ricordai che ogni tanto la vedevo passarsi una mano su gli occhi, o premerla contro il petto, con un sospiro quasi di soffocazione ...
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L'amore che torna (pagina 60)
di Guido da Verona (estratti)
... Ella vide che avevo pianto, io vidi gli occhi suoi segnati all'intorno da una grande ombra ... La feci battere su la stoviglia e dissi: — Ti ricordi quando abbiamo comperata quest'argenteria? Ella si ristrinse nelle spalle, chiudendo gli occhi, abbassando il viso; — Sì, mi ricordo ... Avevamo negli occhi entrambi l'ardore della notte insonne, di cui mi sovvenivano i baci e le lacrime come la memoria di una complicità indistruttibile ...
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L'amore che torna (pagina 62)
di Guido da Verona (estratti)
... E restammo vicini, con gli occhi fissi negli occhi, pieni di stupore, in silenzio ... Rivedevo lei, nella nostra casa, nel suo letto insonne, al buio, che volgeva gli occhi asciutti verso l'uscio della mia camera vuota ... Il giorno dopo, mentre stavo ancora vestendomi, venne Ludovico, ed aveva gli occhi umidi nel rivedermi ...
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L'amore che torna (pagina 67)
di Guido da Verona (estratti)
... I miei occhi, senza tregua, si volgevano verso l'uscio ... La lampadina che avevo davanti agli occhi m'ipnotizzava come un puro brillante ... D'un tratto, dietro l'uscio, intesi lo strepito leggero d'una gonna; levai gli occhi, le due portiere vetrate s'apersero, ed una donna, che non riconobbi sùbito, mi venne incontro, sorrise ... In un momento di oscura vertigine, senza chiudere gli occhi, non vidi più nulla nemmeno lei, e quando li riapersi eravamo vicini, ci guardavamo, volevamo parlare, anch'ella un poco impallidita, con i medesimi capelli color del bronzo e dell'oro antico, le pupille stupite, una bellezza immateriale nel viso, lei, lei, quella che avevo amata, quella che avevo invocata nelle mie notti di delirio, lei che si chiamava Elena! ... Ella scosse il capo con indulgenza, sorrise tranquilla, e chinò gli occhi, mentre, perplessa, intrecciava le dita ... Ella non rispose; dalla sua faccia china gli occhi si levarono a guardarmi con attenzione lenta, ed era lo sguardo con cui la donna osserva l'amante, dopo l'amore ... Aveva su le labbra un sorriso calmo, e da' suoi limpidi occhi mi guardava pensierosamente ...
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L'amore che torna (pagina 77)
di Guido da Verona (estratti)
... — Credo, Edoarda, che non mi vediate più con gli stessi occhi ... L'attirai lentamente; le nostre spalle si toccarono, e, levando i suoi grandi occhi, mansuetamente, come faceva una volta, vide nell'alterazione del mio viso i segni dello smarrimento che mi turbava ... Ella chiuse gli occhi e piegò il mento sul petto ... lo ami? Con gli occhi semichiusi, la faccia un po' convulsa, la fronte presso la mia bocca, scosse il capo con impazienza, quasi con ira, mentre le sue ciglia si bagnavano di lacrime mal frenate ... e me? — Tu? Aperse gli occhi mi guardò, mi fissò profondamente, come per riconoscermi ... V'era in quegli occhi azzurri un'ombra che li faceva parer cupi, e le sue labbra smorte mi si offersero con un bacio di tutta la persona ...
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L'amore che torna (pagina 78)
di Guido da Verona (estratti)
... Intanto vi osserva: le pare strano di vedervi lì, nella casa vostra o non vostra, diverso dagli altri giorni, svestito di quelle apparenze che imponeva la mondanità; vi osserva con occhi attenti, senza dirvi nulla, e quello è spesso il momento in cui si decide la simpatia o la diffidenza d'una donna, la quale, sino a quel punto, non ebbe di voi che una semplice curiosità ... ed io ti facevo già la corte, con gli occhi, da molti mesi ... Poi due grandi occhi m'apparvero, da tutti gli altri dissimili che nella vita guardai, limpidi e pure incomprensibili, che avevano l'irrealità delle cose lontane, e, leggeri come farfalle, mutando luogo, da tutt'intorno mi guardavano, venivano fin vicino alla mia bocca, socchiudendo le oscure palpebre, per lasciarsi baciare ... Poi vicino mi passò la bionda immagine di una piccola creatura dal capo ricciuto, con le innocenti labbra color de' bòccioli, ma gli occhi già profondi e consapevoli ...
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L'arte di prender marito
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Emma alzò gli occhi e guardò attonita, curiosa, con una prurigine nuova, con un fremito della persona, quei due che si baciavano a quel modo ... Tutti ritornarono alle loro case, ma Emma riportò con lei il bacio dei due cugini, come se l'avessero stampato sulle sue labbra, con un suggello di fuoco; e lo ebbe nella bocca, nel cuore, negli occhi, tutto quel giorno, e la notte appresso ... Emma era seduta, coi capelli disciolti, sulle spalle, cogli occhi spalancati, tutta coperta di sudore ... Compariva a un tratto davanti alla mamma dopo essersi rinchiusa per ore nella sua camera e aveva gli occhi rossi… ... —No, mamma, ma perchè piangere? Io son felice…—e poi, quasi spaventata di queste parole, rideva piangendo e si asciugava gli occhi, girando sopra sè stessa e agitandosi: —Sono i nervi, sono i nervi… ...
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L'arte di prender marito (pagina 13)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Essi sono tutti del parere di quel loro collega, che un giorno diceva sospirando: —Perchè mai quando la moglie ha quarant'anni, non si può congedarla per prenderne due che abbiano vent'anni ciascuna? Non si può forse cambiare senza frode un biglietto di 50 lire in due biglietti, di 25 lire ciascuno? * * * Il giovane libertino che ti fa la corte, ti guarda in faccia con occhi ardenti e senza alcuna timidezza, e il suo sguardo ti obbliga quasi sempre ad abbassare gli occhi e ad arrossire ... Egli non si accontenta di guardarti in volto, ma i suoi occhi vanno in su e in giù dal capo ai piedi e ti abbraccian tutta; e tu te ne senti offesa, come se ti dirigesse parole audaci e sconvenienti ... Tu non lo sai, ma quelle ghignatine e quei sorrisi nascondono un'impertinenza e nel mondo morale sono veri oltraggi al pudore, Se tu visiti una galleria o una esposizione di quadri con lui, egli si fermerà sempre davanti ai quadri, dove vi è qualche figura poco vestita o qualche Venere senza la camicia e guardandoti cogli occhi ardenti ti sorriderà maliziosamente, invitandoti a guardare o ad ammirare ... Qui Silvia abbassa gli occhi, poi si soffia il naso ...
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La favorita del Mahdi (pagina 2)
di Emilio Salgari (estratti)
... La sua fronte s'abbuiò e la fiamma vivace che brillavagli negli occhi si spense ... Era di colorito bruno, ma di un bruno caldo, con una testa superba, con grandi occhi neri, tagliati a mandorla, vivi, scintillanti come neri diamanti, sormontati da folte sopracciglia arcuate, labbra coralline, carnose, procaci che lasciavan vedere i candidi denti, che parevan purissime perle ... Colla testa stretta fra le mani e i gomiti appoggiati sul tavolo, egli fissava l'almea con due occhi fiammeggianti ... Talvolta si soffermava come spossata e i suoi occhi, che scintillavano d'un fuoco strano, selvaggio, si portavano su Abd-el-Kerim, il quale trasaliva come gli penetrassero in fondo all'anima ...
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La favorita del Mahdi (pagina 3)
di Emilio Salgari (estratti)
... I suoi occhi s'infiammarono per l'ira e lo sdegno ... S'accorse che aveva gli occhi rivolti al villaggio e precisamente verso il caffè ... Uno strano lampo guizzò nei suoi neri occhi ... —Che hai Abd-el-Kerim? L'arabo lo guardò come cercasse leggergli negli occhi lo scopo di quella domanda ...
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La favorita del Mahdi (pagina 4)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Che mai può avere? andava chiedendosi il greco tormentando la correggia del mahari e figgendo sempre gli occhi addosso al compagno ... Quegli occhi fissi sul villaggio, anzi sul caffè, proprio in quel medesimo luogo ove danzò… ... Un truce e sinistro lampo animò i suoi occhi che s'accesero come due carboni ... E come mai tu pensi a lei? —Perchè?… Credo di non dir troppo, se ti confesso che i suoi occhi mi hanno affascinato e che la sua voce mi toccò il cuore ...
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La favorita del Mahdi (pagina 6)
di Emilio Salgari (estratti)
... Una fiamma balenò negli occhi di Abd-el-Kerim, ma una fiamma d'ira e di sdegno ... —Credi che io abbia paura di una donna? —Chi sa! Potrebbe darsi che su quella donna brillasse una scimitarra! Il greco rimase di stucco, guardandolo cogli occhi stravolti ... Gli occhi di Fathma si sono impressi nel mio cuore in modo tale, che nessun altro amore sarebbe capace di velarli ... Gli parve vedere ovunque degli occhi fiammeggianti che lo fissassero: gli occhi dell'almea ... Alzò gli occhi verso le finestre, ma le vide oscure e socchiuse ...
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La favorita del Mahdi (pagina 7)
di Emilio Salgari (estratti)
... Una grossa nube gli passò dinanzi agli occhi ... Sta in guardia!… —Notis!… —Sta in guardia! È l'ultima mia parola! Il fratello d'Elenka lo mirò per un minuto cogli occhi scintillanti, poi gli volse le spalle e s'internò in mezzo al campo di durah ... Una terribile lotta fervevagli nel cuore, lotta gigantesca nella quale si cozzavano furiosamente due passioni egualmente grandi: l'amore per la bella Elenka alla quale gli aveva giurato fedeltà e l'amore per Fathma, l'incomparabile creatura dagli occhi di fuoco che l'aveva suo malgrado affascinato ... Aveva un bel dire che a Elenka aveva promesso la sua mano, aveva un bel dire che Elenka aveva gli occhi neri e pieni di fuoco, che Elenka era bella, che Elenka era incomparabile, divina, ma non riusciva a scacciare nè a eclissare dalla sua mente le fiera figura dell'almea, nè sapeva cancellare, nè estirpare quegli occhi che in certo qual modo erano impressi vivamente nel suo cuore o che lo tormentavano come fossero due carboni accesi collocati sulle sue carni ... I suoi occhi si fissarono su d'un uomo, un capitano dei basci-bozuk, che lo guardava sorridendo ...
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La favorita del Mahdi (pagina 9)
di Emilio Salgari (estratti)
... —I grandi occhi di Fathma si dilatarono e le sue labbra s'apersero ad un sorriso indefinibile ... L'almea aggrottò la fronte e le sue mani si contrassero, chiudendosi: un lampo cupo balenò nei suoi occhi, un vero lampo d'ira ... Ovunque volga lo sguardo non vedo che i tuoi occhi più fulgidi delle stelle e il tuo volto più bello delle urì del paradiso del Profeta; ovunque tenda l'orecchio non odo che la tua voce incantevole, quella che udii laggiù, a Machmudiech, la prima volta che ebbi la fortuna d'incontrarti! Fathma, tu sei bella, tu sei sublime e io ti amo!… ti amo!… sono tuo schiavo!… Abd-el-Kerim era caduto in ginocchio e la guardava con due occhi che mandavano fiamme ...
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La favorita del Mahdi (pagina 10)
di Emilio Salgari (estratti)
... Una fiamma umida passò sugli occhi dell'almea, —È proprio vero adunque che tu mi ami? chiese ella, quasi con ferocia ... Fathma rimase lì a guardare il luogo ove era scomparso, poi si ripose in cammino colle labbre strette ma la fronte spianata e gli occhi che brillavano d'un raggio di gioia ... Il greco cedette dinanzi agli occhi scintillanti dell'almea che schizzavano fuoco ... Quale scopo hai per inventare simili calunnie? —Quello d'aprirti gli occhi, di conservare lo sposo a mia sorella e di offrirti la mia mano poichè ti amo Fathma, e immensamente ... I suoi occhi si ingrandirono stranamente e il volto prese una espressione di indomita fierezza ...
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La favorita del Mahdi (pagina 15)
di Emilio Salgari (estratti)
... La sua pelle, di color pan bigio, portava numerose cicatrici bianche ricevute in diverse battaglie; aveva naso acquilino, labbra sottili, zigomi poco salienti, occhi neri, tetri, che brillavano stranamente e una barba arruffata, ancora più nera, che dava alla sua faccia un'aria cupa, selvaggia, poco rassicurante ... Strappai a loro gli occhi, tagliai le orecchie, il naso, le gambe e le braccia e frastagliai minutamente, col mio jatagan, i corpi dei loro bambini ... Vuoi che io lo passi da parte a parte colla mia hàrba? Io lo trapasserò e poi gli caverò gli occhi, gli taglierò il naso, le gambe e le braccia ... —Ne hai molte con te di queste borse? chiese il beduino, i cui occhi s'accesero di cupidigia ...
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La favorita del Mahdi (pagina 19)
di Emilio Salgari (estratti)
... Udì un nuovo fischio poi una voce, quella del bandito Debbeud, gridare: —Olà! Saltate su, che Elenka è in vista! Abd-el-Kerim gettò un ruggito d'ira; la benda gli cadde dagli occhi, comprese tutto ... Aveva capelli nerissimi a riflessi metallici, che le cadevano come vellutato mantello sulle spalle, una fronte piccola come quella delle statue greche, due occhi scintillanti che parevano talvolta accendersi, ombreggiati da sopracciglia di un nero assoluto e di una regolarità perfetta, un naso insensibilmente aquilino le cui nari mobilissime, dilatavansi nelle collere e due labbra rosse come corallo che spesso aprivansi ad un sorriso strano, diabolico, ma sempre affascinante ... Fratello e sorella, appena si scorsero si precipitarono nelle braccia l'un dell'altra, stringendosi quasi con rabbia e si guardarono mutamente per alcuni minuti con gli occhi scintillanti di collera e di gioia ... Chiuse gli occhi e li riaprì più scintillanti di prima fissando in istrana guisa Notis: —Io soffoco dall'ira e muoio di sete, ma ho sete di sangue, diss'ella con selvaggio trasporto ...
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La favorita del Mahdi (pagina 22)
di Emilio Salgari (estratti)
... La greca lo guardò per alcuni istanti in silenzio cogli occhi accesi; una subitanea idea le balenò in mente e l'afferrò di volo ... Ella s'arrestò cogli occhi fissi su due uomini che si dirigevano a lenti passi a quella volta ... Elenka salì i gradini come spintavi da una molla, colla fronte aggrottata, la collera negli occhi e una mano sull'impugnatura d'ebano del suo pugnale, passato fra le pieghe della fascia ... La sua faccia tanto bella e tanto fiera portava le traccie di atroci sofferenze e i suoi occhi rilucevano d'un fuoco selvaggio ...
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La favorita del Mahdi (pagina 24)
di Emilio Salgari (estratti)
... Un sorriso atroce, un sorriso di gioia sconfinata errava sulle sue labbra e negli occhi balenavagli un lampo feroce, un lampo spietato ... Impallidì orribilmente, chiuse gli occhi e li riaprì che roteavano in un cerchio sanguigno ... Tu spregevole almea hai alzato gli occhi fino al fidanzato di una greca di sangue nobile ... L'almea cacciò fuori un urlo strozzato, furibondo, un urlo d'angoscia, di vergogna, d'ira e si piegò come fosse stata spezzata in due, cogli occhi fuor dall'orbite e con una bava sanguigna sugli angoli delle labbra contorte per lo spasimo ...
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La favorita del Mahdi (pagina 27)
di Emilio Salgari (estratti)
... Ah! Elenka, guai a te se riesco a sorprenderti nel tugul dell'adorata mia Fathma! Si gettò contro terra e si avanzò a carponi tenendosi dietro ai cumuli di rottami, ma il dongolese aveva buoni occhi e vegliava attentamente ... Tu, Elenka! —Sì, Abd-el-Kerim, ancora io che giungo in tempo per salvarti! L'arabo la guardò cogli occhi strambasciati e nei quali balenava una fiamma d'ira, d'immenso furore ... Tagliò rapidamente i legami e ricevette fra le braccia quel corpo inerte e semi-gelato: gli occhi dell'arabo s'inumidirono ... Gran Dio! che è successo mai?… Come sei qui e in questo stato?…
Un debole sospiro uscì dalle labbra dell'almea e poco dopo aprì gli occhi e li fissò in quelli dell'amante ... L'almea lo mirò per alcuni istanti con occhi smarriti, poi gli gettò le nude braccia attorno al collo e se lo strinse al seno ...
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La favorita del Mahdi (pagina 32)
di Emilio Salgari (estratti)
... Il greco le si precipitò sopra, ma indietreggiò vivamente cogli occhi fuor dall'orbite, la faccia sconvolta, le mani nei capelli ... Il primo di essi era un bel negro di mezzana statura, con muscoli sviluppatissimi che indicavano in lui una forza non comune, e una faccia maschia energica, con fronte alta, occhi nerissimi e grandi, naso dritto e profilato come i nubiani, una capigliatura nera e ondata anzichè crespa e la tinta della pelle cupa ma con riflessi rossigni ... Il secondo invece era alto, scarno, di colorito bruno occhi grandi ma stupidi, lineamenti insignificanti colle labbra, le palpebre e le sopracciglie tinte d'azzurro, le unghie delle mani tinte di zafferano e la pelle unta di grasso di cammello mescolato a zibetto che tramandava un profumo fortissimo ... Fumavano da un bel pezzo in silenzio, cogli occhi fissi sulle acque in mezzo alle quali nuotavano furiosamente enormi coccodrilli sollevando colle possenti loro code delle vere ondate, quando il bel negro chiese al compagno: —Quanto ci manca ad arrivare a Quetèna? —Una dozzina di miglia, Omar, rispose l'interrogato, nella cui pronuncia si capiva il sennarese ... Fece gettare una tavola fra la barca e la riva e discese a terra, tirandosi sugli occhi il cappuccio Dato uno sguardo al paese circostante che appariva deserto prese un sentiero che costeggiava il fiume, ombreggiato da una parte d'alti alberi e dall'altra d'alte canne e si diresse a rapidi passi verso Quetêna ...
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La favorita del Mahdi (pagina 33)
di Emilio Salgari (estratti)
... Omar fece un soprassalto sull'angareb, sbarrando tanto d'occhi ... —L'hai veduta coi tuoi occhi quest'almea? —Sì, e mi parve assai bella, una specie d'urì del paradiso del
Profeta ... —Egli è a quattrocento passi di qui! esclamò egli afferrando per le spalle il sennarese e ficcando i suoi occhi in quelli di lui ... Il greco aveva gli occhi rivolti su di una bella abitazione, piantata sulla riva opposta del fiume e che specchiavasi nelle tranquille acque ... Omar sussultò e spinse i suoi occhi verso le finestre riparate da leggiere persiane ... Il greco fissò i suoi occhi sull'abitazione, esaminando le finestre e sorrise con compiacenza ...
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La favorita del Mahdi (pagina 34)
di Emilio Salgari (estratti)
... Ad ogni modo terrò gli occhi aperti onde non possa farmi qualche brutto giuoco ... Fe' un legger saluto accompagnato da una strizzatina di occhi come per raccomandargli silenzio e salì a quattro a quattro i gradini d'una tortuosa scala ... Il greco s'arrestò sul limitare della porta come trasognato, come rapito in estasi, cogli occhi fissi fissi su quella seducente donna che egli amava alla follia ... Si raddrizzò con violenza, colle braccia alzate, le mani aperte e le si avvicinò vacillando, cogli occhi stravolti, iniettati di sangue ...
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La favorita del Mahdi (pagina 41)
di Emilio Salgari (estratti)
... Dove ti rechi? Se oltrepassi Woad-Scelai e l'isola di Gez apri bene gli occhi ... Orsù, silenzio adesso e teniamo gli occhi bene aperti e gli orecchi ben tesi ... L'almea ubbidì e si sdrajò su di un angareb sotto la tettoia; Daùd e Omar si arrampicarono invece sugli alberi cogli occhi volti verso il nord per vedere se le barche di Quetêna li inseguivano ... L'almea si rizzò fieramente con gli occhi accesi ...
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La favorita del Mahdi (pagina 53)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Ho buoni occhi e sopratutto buone braccia per difendermi ... —L'ho veduto cadere coi miei propri occhi, assieme ad un centinaio di egiziani ... —Ah! O'Donovan si volse verso Fathma e vedendola col volto sconvolto, gli occhi accesi, fece un gesto di sorpresa ... Nei suoi grandi occhi fiammeggianti, balenò un fugace lampo di tenerezza; parve anzi commossa ...
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La favorita del Mahdi (pagina 57)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Ah! che disgrazia!… esclamò il povero Omar colle lagrime agli occhi ... O'Donovan le versò in bocca alcune gocce di merissak; l'almea sbarrò spaventosamente gli occhi e si rizzò a sedere guardando all'intorno con smarrimento ... —Abd-el-Kerim urlava la sventurata cogli occhi stravolti, schizzanti fuori dalle orbite, Abd-el-Kerim dove sei?… lascia che ti veda, lascia che ti abbracci, lascia che ti contempli! Dove sei, vieni da me, dalla tua Fathma che tanto ti amò, vieni fra le mie braccia… Prigioniero!… M'hanno detto che tu sei caduto prigioniero!… No, non è possibile, non è vero… mi hanno ingannato… ma perchè non vieni, ah! è adunque vero, i ribelli ti hanno preso, ti hanno condotto via… Maledetto sia il Mahdi!… Si dimenò per qualche tempo urlando e ruggendo come una belva, straziandosi le labbra coi denti, stringendo freneticamente le braccia di O'Donovan e di Omar che si sforzavano di tenerla ferma, poi con un improvviso scatto si alzò a sedere colle mani tese innanzi a sè ... Sei tu… ancora tu, che mi vieni dinanzi… sempre tu, maledetta donna, mostruosa creatura, spaventevole apparizione!… Che vuoi da me? che vuoi dalla tua vittima? Non ti basta avermelo rubato, non ti basta avermelo perduto, non ti basta di avermi dilaniato il cuore… vieni a deridermi, vieni ancora a sogghignare dinanzi alla vittima… Ti odio! ti odio… ho sete del tuo sangue! Ah! potessi fulminarla!… Gli occhi della delirante si chiusero e le mani si raggrinzarono ... Dette indietro traballando come un ubbriaco cogli occhi stralunati ...
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La favorita del Mahdi (pagina 68)
di Emilio Salgari (estratti)
... Ahmed aprì il sacco e tirò fuori una testa umana bruttata di sangue, priva degli occhi e seccata dall'ardente sole equatoriale ... Un lampo di collera brillò negli occhi del Mahdi e i suoi denti stridettero ... L'arabo, quantunque si aspettasse questa domanda, trasalì e fissò sul
Mahdi due occhi atterriti ... Era una donna superba, bella come una urì del paradiso di Mohammed, dagli occhi grandi e fulgidi come diamanti neri, e dai capelli più fini della seta ... Se potessi averlo nelle mani quest'uomo… Guai! guai il giorno che la sua cattiva stella lo condurrà al mio campo… Abd-el-Kerim coi capelli irti, gli occhi sbarrati, non respirava più ...
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La favorita del Mahdi (pagina 73)
di Emilio Salgari (estratti)
... —Sai di che donna intendo parlare? chiese egli divorando l'arabo con gli occhi ... —Di aver amato una donna che si chiama Fathma! Abd-el-Kerim cacciò fuori un urlo d'angoscia e indietreggiò fino alla parete della capanna, coi capelli irti, gli occhi stravolti ... Riaprì gli occhi girandoli all'intorno ... Yokara slegò Abd-el-Kerim che non respirava quasi più tutto scorticato, tutto rosso di sangue, colla faccia spaventosamente alterata e gli occhi stravolti, schizzanti dalle orbite ... Era alto, scarno, col volto smunto, ossuto, gli occhi infossati e accesi e sul suo corpo dinanzi e di dietro vedevansi dei tumori più o meno grossi di un pugno e di una forma strana ...
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La favorita del Mahdi (pagina 77)
di Emilio Salgari (estratti)
... Guardò attentamente lo scièk e nei suoi occhi lesse l'espressione di un terribile odio ... Le sue palpebre erano chiuse e intorno agli occhi si disegnavano due larghi cerchi rossastri che parevano due ammaccature ... Qualche cosa di umido, che affrettossi a tergere, brillò nei suoi occhi ... È un peccato, non è vero Abd-el-Kerim? L'arabo con gli occhi sbarrati lo guardava fisso fisso non sapendo se era vittima di uno spaventevole incubo o se aveva realmente dinanzi a sè il fratello della terribile Elenka ...
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La favorita del Mahdi (pagina 80)
di Emilio Salgari (estratti)
... Curvo innanzi, colle pugna strette, gli occhi sbarrati, contemplava il greco ... Un trasalimento nervoso scosse il corpo del greco; distese le braccia, aprì le mani convulsivamente chiuse, emise un sospirone e sbarrò gli occhi arrestandoli sul volto del negro ... Si stropicciò gli occhi più volte, poi gli riaprì tornando a fissare il negro che era sempre curvo su di lui ... Egli guardò Omar con occhi supplichevoli e portò le mani al cuore che battevagli forte forte ...
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La favorita del Mahdi (pagina 82)
di Emilio Salgari (estratti)
... Lo sceicco, furibondo, aveva tratto l'jatagan e stava per scagliarsi su quel gruppo di persone inermi, quando improvvisamente si arrestò cogli occhi sbarrati, le braccia tese all'indietro, istupidito, trasognato ... Il suo volto impallidì e i suoi occhi si sbarrarono smisuratamente ... Egli si stropicciò dieci, venti volte gli occhi per accertarsi che era sveglio, che non stravisava e dieci e venti volte si convinse che la donna che aveva dinanzi era proprio l'almea Fathma ... I suoi occhi neri e fulgidi come diamanti, la tinta della sua pelle, i capelli fluttuanti che scendevanle sulle spalle come un vellutato mantello, le ammirabili sue braccia, la sua taglia, il suo portamento nobile e altero, tutto infine indicava che quella donna era realmente la favorita dell'inviato di Dio ... El-Mactud rimase ancora lì alcuni minuti cogli occhi sempre fissi su
Fathma, poi volse bruscamente lo spalle e si diresse verso l'uscita ...
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La favorita del Mahdi (pagina 83)
di Emilio Salgari (estratti)
... L'almea, udendosi chiamare per nome da quello sconosciuto trasalì e fissò i suoi grandi e neri occhi su di lui con sorpresa e diffidenza ... Lasciati bendare gli occhi ... Lo sceicco, che non istaccava mai gli occhi da lei, fu pronto ad afferrarla pei polsi ... Si leggeva ne' suoi occhi una smania feroce di vendetta temprata, anzi frenata dalla passione che ancor nutriva per quella donna e che in quel momento scatenavasi più ardente che mai ... Egli portò le mani agli occhi e quell'uomo fu visto a piangere ...
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La favorita del Mahdi (pagina 84)
di Emilio Salgari (estratti)
... D'improvviso si staccò da lei e le cacciò gli occhi dentro il viso; tremò tutto; un ruggito gli irruppe dal fremente petto ... Era diventata cupa e nei suoi occhi scintillava una fiamma sinistra ... Chiuse gli occhi, poi li riaprì umidi di pianto ... Il Mahdi la guardò con occhi di fuoco ...
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La favorita del Mahdi (pagina 87)
di Emilio Salgari (estratti)
... L'almea aprì gli occhi, li chiuse, poi tornò a riaprirli ... Gli occhi avevano perduto l'usuale loro splendore, ed erano diventati melanconici, cupi e l'altra sua persona erasi curvata come sotto il peso dell'età ... Ahmed s'impadronì vivamente di quella carta e vi gettò sopra gli occhi ... —Che hai? chiese Abù-el-Nèmr, guardandolo cogli occhi accesi ... Il Mahdi si passò più volte una mano sugli occhi che erano diventati umidi, poi lesse questa laconica lettera: «Da Shendy ... Il guerriero aprì gli occhi; un amaro sorriso increspò le sue labbra insanguinate ...
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La sposa persiana (pagina 5)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Gli occhi, le guancie, il crine, la mano, il viso, il petto ... No, si vegga; finora Ircana è quella, Che agli occhi miei d'ogni altra parve più vaga, e bella ... Ircana, sì, ti adoro, sì, tu sarai più bella; Ma lascia, che rimiri le luci ancor di quella; E se negli occhi suoi non vedo il tuo splendore, In te cresciuto il merto, crescerà in me l'ardore ... IRCANA Ah Curcuma, e fia vera la nova dolorosa? Tamas andò egli istesso ad incontrar la sposa? CURCUMA Questi occhi lo han veduto, e, ...
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La trovatella di Milano
di Carolina Invernizio (estratti)
... I suoi grandi occhi azzurri, lieti e brillanti, si mostravano leggermente velati; i capelli finissimi castani, le cadevano in disordine sul collo e sulla fronte; le guancie aveva pallide, la piccola bocca sorridente, un po' scolorita ... Nel primo sbalordimento, Maria era per chiamare aiuto; ma l'individuo si era tolta la maschera e mostrava un viso così gentile, animato dal fulgore di due occhi nerissimi e da un sorriso così incantevole, che la giovine si affrettò a chiudere l'uscio e mettervi il catenaccio ... Allora il viso di questi subì una trasformazione: la fronte gli si corrugò come quella dì un vecchio: i suoi occhi presero un'espressione dura, quasi crudele, le sue labbra si raggrinzarono ... Rimase un istante come svenuta, con gli occhi umidi, le labbra frementi… Poi sembrò respingere dentro di sè quell'impressione e il suo viso riprese l'abituale serenità ...
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La trovatella di Milano (pagina 2)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Annetta Durini aveva oltrepassati i quarant'anni; ma la freschezza della carnagione, gli occhi scintillanti, i denti bianchissimi, i capelli folti e neri, la facevano apparire assai più giovine ... Salì le scale a stento, sentendosi piegare le gambe, cogli occhi velati dalle lacrime ... Era giunta sul pianerottolo e dinanzi al suo uscio, stesa nel vano, eravi una bambina di forse due anni o poco più, di una bellezza angelica, vestita di bianco, ma tutta bruttata di sangue, immobile, cogli occhi chiusi, come se fosse morta ... Difatti questa non tardò ad agitarsi, ad aprire gli occhi, balbettando: —Mamma, mamma ... La bambina la fissava con due begli occhi di un azzurro profondo, dallo sguardo un po' trasognato, smarrito ...
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La trovatella di Milano (pagina 5)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Il primo le richiamava sulle labbra un angelico sorriso di speranza; l'altro le empiva gli occhi di lacrime amare ... Adriana alzò con impeto la testa, fissando gli occhi lucenti in quelli del padre ... Adriana alzò gli occhi divenuti asciutti e con accento freddo, scevro da ogni irritazione ... Come soffriva, povera Adriana! A momenti sentiva venirle meno il coraggio, mancarle il cuore, gonfiarlese gli occhi di lacrime ... Poi pensò che mostrandosi così sconvolta alla guantaia, poteva farle concepire qualche sospetto, onde cercò di frenarsi, si rinfrescò il viso, gli occhi, indossò un abito da casa, color corallo, ricamato in oro, che le stava a meraviglia, avvolse in giri capricciosi attorno al capo la stupenda capigliatura; fermandola con un pettine tempestato di brillanti; poi passò nel suo salottino da lavoro, un gioiello di buon gusto, di eleganza artistica ... La premura con cui era accorsa all'invito della contessina, le aveva infiammato il viso, dando maggior risalto ai suoi occhi ammirabili, al suo sorriso affascinante ...
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La trovatella di Milano (pagina 6)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Ella si scosse, un vivo rossore le salì alla fronte: gli occhi ridivennero asciutti ... Ella sollevò gli occhi su lui, timidamente, interrogandolo con lo sguardo ... L'abbracciò di nuovo e la disgraziata sorrise per mostrare la sua felicità; ma gli occhi aveva pieni di lacrime… Allorchè lo lasciò, Diego mise un sospiro di soddisfazione ...
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La trovatella di Milano (pagina 7)
di Carolina Invernizio (estratti)
... E chi è la guantaia di cui mi parla…? Io non ci vedo più, mi sembra che il cervello mi si turbi… è un orribile incubo questo… Si rovesciò sulla seggiola come annientato, torcendo fra le dita convulse il foglio, mentre la bocca gli si raggrinzava agli angoli e gli occhi si empivano di lacrime ... Si ricondusse a stento a casa, si gettò sul letto, ed ivi rimase per lunghe ore immobile, come se fosse morto, cogli occhi spalancati, vitrei, lucidi, la faccia color cera, le labbra convulse, semiaperte ... —Io non vi comprendo, signore—balbettò—non vi conosco… La prima impressione provata da Gabriele era scomparsa: nei suoi occhi brillava un lampo di collera ... —Ebbene, sì, conosco questo nome e la persona che lo porta—replicò con impeto Maria—ma voi… non so chi siete… —Perchè mentire? Sapete bene che nessun altro all'infuori di me porta un tal nome; il marchese Diego deve avervelo detto per farvi sua complice nella trama, che doveva perdermi nell'anima della contessina Adriana… Maria credeva diventar pazza: davanti agli occhi le passavano dei bagliori sinistri e slanciandosi verso il giovane, gli strinse il braccio con violenza, esclamando: —Signore, cessate ve ne prego una così orribile commedia o non rispondo più di me stessa: il marchese Diego non lo conosco, ve lo giuro, mi pare bensì di averlo sentito nominare… ma non comprendo… ciò che vogliate dire… Eravi tanta sincerità nell'accento straziante della bella ...
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La trovatella di Milano (pagina 8)
di Carolina Invernizio (estratti)
... —Egli non mi ha tolto solo ogni mia felicità, ma agli occhi della contessina Adriana sono apparso un essere spregevole: il marchese Diego non ha solo ordito un piano d'infamia, ma disonorato il mio nome ... A queste parole, la bella guantaia sentì stringersi il cuore dall'angoscia, dal rimorso; una nebbia le calò sugli occhi e non avendo la forza di rispondere, diè un gemito e cadde svenuta fra le braccia della popolana ... Ella aprì gli occhi e con voce debole, ansiosa: —È proprio vero?—chiese ... Gabriele si era lasciato cadere su di una seggiola, perchè le forze l'avevano tradito; ma i suoi occhi si volgevano con pietà e simpatia verso la giovane guantaia ... Egli le si avvicinò e fissandola con occhi in cui passavano dei luccicori terribili ...
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La trovatella di Milano (pagina 9)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Ma era di una pallidezza cadaverica, i suoi occhi brillavano nelle orbite affossate, i capelli le cadevano in disordine sulle spalle ... Gli occhi della giovine donna ebbero un luccicore straordinario… —Si, vi credo—esclamò—ma voglio che quel miserabile stesso confessi; ah! vedi quando avrò strappata dalla sua bocca la verità, dal suo viso quella maschera d'ipocrisia, ti giuro che lascierò tosto questa casa per raggiungerti… Ma ora, se mi ami, devi ripartire, tornare a Milano ad attendermi, per non dare alcun pretesto a quel vile di mancarmi di rispetto… Se ti trovasse qui, essendo egli di fronte alla legge mio marito, noi soli saremmo i colpevoli e le vittime ... La voce le mancava: un'emozione dolorosa l'assalse, le velò gli occhi di lacrime ... Il suo domestico non osava rivolgergli la parola, vedendolo roteare minacciosamente gli occhi, bestemmiare, imporporarsi talvolta in volto e dopo poco impallidire ...
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La trovatella di Milano (pagina 10)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Provava un malessere inesplicabile, le tempia gli ardevano terribilmente, tuttavia nei suoi occhi eravi un'espressione di volontà frenetica, che pareva dovesse tutto piegare a lui dinanzi ... Vi era come un riflesso dolcissimo negli occhi di lei, le guancie avevano acquistata una lievissima tinta rosea, trasparente, nell'insieme della persona vi era un incanto, una grazia da commovere, incantare ... Diego si passò la mano bianca sulla fronte: non sorrideva più… —Del resto ero preparato a questa accoglienza—aggiunse—e se mi sono permesso di comparirvi dinanzi, non è stato senza lotta… Ma ero stanco della parte ridicola che mi fate fare; infine vi ho presa io a forza? La giovine donna si alzò bruscamente, cogli occhi fiammeggianti ... Ella non chinò gli occhi sotto lo sguardo infocato, terribile del marito ... Egli fissò un istante lo sguardo su quel bellissimo corpo inerte, le cui linee pure, delicate, sembravano scolpite nell'alabastro, su quei capelli, che disciolti si spandevano sul tappeto in onde dorate… ed una fiamma d'inferno si accese nei suoi occhi ... Il giovane, per quanto cinico, a quell'apparizione improvvisa, rinculò, madido di un sudor freddo, cogli occhi sbarrati, diffidenti, paurosi ...
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La trovatella di Milano (pagina 11)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Un largo solco livido cerchiava gli occhi, che si fissavano lugubremente sul giovane ... Ed era per quell'uomo che ella aveva sacrificato gioventù, bellezza, avvenire, che aveva ingannata una madre, si era resa un oggetto di dispregio per tutti?… Una nube di sangue le velò gli occhi ... Diego era stato colpito in mezzo al petto e cadde colla faccia riversa al suolo, vomitando un rivo di sangue, che spruzzò sugli abiti e fin sulle mani di Maria… Ella non sembrò provarne alcun ribrezzo: colla bocca increspata, gli occhi accesi, guardava lo sciagurato che si dibatteva nelle ultime convulsioni ... Solo vi raccomando ancora, quando ella riaprirà gli occhi, se ricorderà la rivelazione orrenda di suo marito, di giurarle… che il marchese Diego aveva mentito, che suo padre… è innocente ...
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La trovatella di Milano (pagina 13)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Questo dialogo aveva avuto luogo in un salotto presso la camera, dove era stata posta Adriana, che rinvenuta, si lasciava spogliare macchinalmente da Clarina, guardandola con occhi sbarrati, senza riconoscerla ... L'accusata comparve dinanzi alla Corte, vestita di nero, col velo tradizionale, sotto cui spiccava la sua faccia bianca, illuminata dai grandi occhi azzurri, nei quali eravi un'espressione di sofferenza, di stanchezza, da non potersi dimenticare ... Gli pareva di aver veduta altra volta quella figura slanciata, piena d'alterezza, quel viso di un pallore diafano, che portava le traccie dei lunghi patimenti sofferti in silenzio, quei grandi occhi glauchi, che si fissavano nel vuoto, senza nulla vedere… Ma dove? Quando? Ad un tratto fece un balzo come se si destasse repentinamente, il cuore gli si strinse in una crispazione spaventosa, un'esclamazione pazza gli salì alla gola e per rattenerla, fece uno sforzo così violento, che i pomelli delle sue gote, s'infiammarono, negli occhi ebbe una specie di barbaglio… Egli tremò ancor più sentendo la voce dell'accusata, che ripeteva la confessione fatta al giudice istruttore, senza aggiungere o togliere una sola parola… —Insistete a dire che eravate sola col marchese Diego nella villa di Cernusco, dove egli stesso vi condusse?—esclamò il presidente ...
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La trovatella di Milano (pagina 16)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Annetta che l'aveva ascoltata in silenzio, in preda ad un'emozione indescrivibile, si curvò verso di lei, baciandola a lungo, con intensa passione; i suoi occhi erano pieni di lacrime ... Il conte pure si era alzato e per un momento padre e figlia si tennero di fronte, guardandosi fissamente negli occhi; egli con una cupa rabbia nel cuore: Maria cercando dentro di sè la voce del sangue e non trovando che il grido della repulsione ... Annetta sentì passarsi nel cuore un'ondata di gioia e mentre ricambiava con trasporto i baci di Maria, due grosse lacrime le caddero dagli occhi su quella fronte, che il dolore, la sventura avevano purificata! CONCLUSIONE ... —Voglio che tu mi prometta di ricercare la fanciulla che un giorno abbandonasti,—disse la giovane donna, con estrema emozione, fissandolo intensamente negli occhi ... Era proprio lei che l'aveva chiamato?… Il conte la fissò un istante cogli occhi velati, foschi, umidi, poi chiese tremando: —Mi perdoni? —Sì… Oh! il grido delirante di gioia! Quanti baci lunghi, ardenti sulla fronte di lei! Ma sentendo che diveniva di ghiaccio, impallidì spaventosamente… —Adriana… non morire… non ...
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La via del rifugio
di Guido Gozzano (estratti)
... Socchiusi gli occhi, sto supino nel trifoglio, e vedo un quatrifoglio che non raccoglierò ... Socchiudo gli occhi, estranio ai casi della vita ... Socchiusi gli occhi, sto supino nel trifoglio, e vedo un quatrifoglio che non raccoglierò ... D'inchiostro l'ali, senza ritocchi, avvivate dagli occhi d'un favoloso mostro ... Socchiudo gli occhi, estranio ai casi della vita; sento fra le mie dita la forma del mio cranio ... ” Dolce restare! E forza è che prosegua pel mondo nella sua torbida cura quei che ritorna a questa casa pura soltanto per concedersi una tregua; per lungi, lungi riposare gli occhi (di che riposi parlano le stelle!) da tutte quelle sciocche donne belle, da tutti quelli cari amici sciocchi ...
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La via del rifugio (pagina 5)
di Guido Gozzano (estratti)
... Piccolo morto, la tua morte è bella! L'INTRUSO Le tre sorelle dalla tela rozza levano gli occhi sbigottite, poi che una voce pervade i corridoi come d'uno che irride o che singhiozza ... E gioielli e sete fine (ora già non son più quella) e la chioma ricciutella fino a mezza crinoline; occhi neri ed i più bei denti, sana, bionda, snella (ora già non son più quella parlo del cinquantasei)” ... Ma si ferma in sulla porta e poi grida all'impazzata: “Ciaramella morta! Morta! Satanasso l'ha portata!” IL GIURAMENTO Ritorna col redo, mi guarda sott'occhi; un bacio le chiedo: mi fissa nelli occhi con occhi sicuri e vuole che giuri ...
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La vita comincia domani (pagina 6)
di Guido da Verona (estratti)
... Sotto quel bacio egli s'irrigidì, chiuse gli occhi, volendone quasi godere una tentazione più prolungata ... Egli non rispose; ma sostenendo sul braccio il peso della sua nuca rovesciata, le carezzava gli occhi dalle ciglia quasi d'oro, a lungo e piano, come si fa talvolta per addormentare un bimbo ... Egli s'irrigidì; un lampo sinistro gli splendette negli occhi: tutta la volontà parve gli balzasse d'improvviso al sommo dell'anima, inflessibile ... Ella ebbe un sorriso estatico, che le rideva fin su le ciglia, che le sperdeva gli occhi in una immensa felicità ...
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La vita comincia domani (pagina 11)
di Guido da Verona (estratti)
... Perchè la voleva contendere ad un altro amore, se questo amore nasceva in lei, necessario e spontaneo come il suo profumato respiro? Perchè voleva dilungare la sua squallida ombra nel loro invisibile sole? A queste riflessioni, un riso amaro di sarcasmo gli echeggiò dentro l'anima, senza salirgli fino alle labbra, mentre i suoi occhi smorti fissavano con una specie d'incantamento la bella creatura femminile, avviluppata in quel manto di sole che la ingloriava, che pareva splendere da lei, essere il colore della sua bellezza, il raggio della sua tutta ingemmata carne ... Quella volta ell'aveva gridato, per il pudore subitaneo, con un piccolo grido acuto e quasi ridente; poi s'era in fretta raggomitolata nell'accappatoio tepido, schermendosi dall'esser veduta e chiudendo gli occhi quasi per timore ... Talvolta egli chiudeva gli occhi, fingeva d'essere addormentato, per poterla desiderare senza tradirsi; gli entrava nel sangue un'accensione dolorosa; la sua tenebra interiore s'illuminava di rosso, ed in quella specie di febbre, come se le giacesse accanto, l'avvolgeva in più modi nella sua lussuria inane ... Sì, forse aveva sin d'allora, nel cavo degli occhi, negli angoli della bocca, nella forma de' suoi labbri, quand'era in silenzio e pensava, o forse nella medesima sua voce, che talvolta si velava di ...
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La vita comincia domani (pagina 12)
di Guido da Verona (estratti)
... Ed allora perchè volersi adergere fra loro come un miserando padrone, goffo della sua gelosia? Perchè averle parlato, averle messo a nudo sotto gli occhi la sua lunga e vana disperazione? Perchè interrompere quel silenzio, che certo li proteggeva da una più grande calamità? Come la riguarderebbe ora? Come fisserebbe i suoi occhi negli occhi di Andrea? E diceva a sè stesso: — «Due creature umane, due vivi, hanno intessuta insieme la loro felicità ... Aperse gli occhi, rinvenne da quel torpore come da un sogno che fosse durato senza limiti, e la cercò ...
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La vita comincia domani (pagina 13)
di Guido da Verona (estratti)
... Nella faccia angusta gli si erano dilatati gli occhi e sporgevan dall'órbite come fossero gonfi, in un cerchio di lividore ... — Sentiamo: cosa c'è? La fantesca si avanzò di qualche passo, impacciata, con gli occhi bassi, slacciandosi il grembiule ... Si era fatta rossa, quasi paonazza come una melagrana, ed aveva le lacrime agli occhi ... Poco fa mi ha fatto bruciare il lardo! Ne ho abbastanza! Guardi un po' che pizzico! E si fece avanti, squadrando con occhi nemici lo scemo, che sempre sghignazzava; si rimboccò una manica fin sopra il gomito e mise in mostra un bel lividore ...
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La vita comincia domani (pagina 15)
di Guido da Verona (estratti)
... Assaliti così da quel brivido, e pur indugiando nel bacio che li colmava d'oblìo, essi rividero la faccia supina dell'infermo, affondata nel guanciale, che apriva gli occhi senza muoversi ed in quel bacio li guardava ... Senza parlarle, quasi con ira, egli appoggiò contro la sua fronte una mano fredda, e piegatole il capo all'indietro si curvò su lei, come se lo struggesse la tentazione di dirle una parola terribile, di confidarle un segreto immane, ma volesse prima leggere ne' suoi femminili occhi se aveva una così forte anima da poterne contenere in sè la tragica violenza ... — E sordamente, senza un tremito nei diritti occhi, soggiunse: — La disperazione ... Allora vide, intorno a' suoi occhi abbassati, le ciglia luminose tessere due piccoli semicerchi d'oro, e vide la sua pelle, su le gote, sul collo imbiondire per una vellutatura ch'eravi cosparsa, limpida, scintillante come l'oro ...
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La vita comincia domani (pagina 16)
di Guido da Verona (estratti)
... Era passato davanti a lei che saliva, senza guardarla, senza forse vederla, con gli occhi stranamente esagitati, i capelli che parevan irti ... Ma questa non fece il più piccolo movimento, e rimase con gli occhi sbarrati, le mani aperte, quasi crocifissa contro il muro ... Maria Dora prese una mano della sorella e dolcemente le domandò: — Che hai? Novella strinse la sua mano, forte, forte, senza rispondere; gli occhi le brillavano, accesi d'una febbre che ne consumava il pianto ... Gli occhi di Novella inseguivano ogni suo gesto, ogni sua mossa, quasi fossero ammaliati; ed egli non la guardava mai; non guardava nessuno ... Per non guardarla, o forse per dispregio, col dosso della mano in cui teneva l'archetto si coverse gli occhi, fin quando fu passata ...
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La vita comincia domani (pagina 18)
di Guido da Verona (estratti)
... Sollevò gli occhi per guardarla negli occhi, e tutt'e due si sentirono un po' confusi ... Turbato, per interrompere quell'incanto, si levò e disse: — Ma, e Giorgio? Non potrei andarlo a vedere? Ella con gli occhi lo seguiva, e rispose lentamente: — Sì, se volete ... Aveva la faccia adusta, la mano del vangatore, una grigia capigliatura spettinata che gli metteva qualche ricciolo su la fronte intarsiata di rughe; aveva gli occhi vivaci, il naso forte, un paio di baffi tagliati a spazzola, duri come setole ...
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La vita comincia domani (pagina 23)
di Guido da Verona (estratti)
... Ella rispose, appassionata: — Chiudi gli occhi un momento, per non vedermi, e báciami, báciami! ... Ma d'improvviso, dopochè i suoi occhi febbricitanti si furon incontrati con gli occhi aspri e fermi del suo fratello antico e per qualche tempo l'ebbero vigilato in silenzio: — Andrea! ... E poichè l'altro taceva, lo incalzò: — Non puoi rispondermi? Non vuoi che ci si guardi a viso aperto? I tuoi occhi, una volta, sapevano fissare! V'era nella sua voce un sarcasmo, anzi una sfida manifesta, contro la quale, di colpo, l'avversario si raddrizzò ...
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La vita comincia domani (pagina 25)
di Guido da Verona (estratti)
... Insomma, se tu hai ne' suoi occhi la bellezza della tua forza, voglio vestirmi d'una qualche bellezza pur io, voglio valermi dell'ultimo potere che mi resta: la bontà, voglio che tu non vinca interamente, intendi? perchè ti odio ... e poi sono anche fantasmi: scàcciali! Era sorridente, mite; una specie di augusta sovranità gli vestiva le sembianze; v'era, nel suo sorriso, ne' suoi occhi, un non so che d'immateriale, che raggiava dal suo pallore come un sole nascosto ... Guàrdami negli occhi: vedrai nel fondo l'anima che non mente ... Tu, che senza volerlo m'hai preso tutto, mi devi pure un dono: dammi un veleno! Ora l'avversario l'aveva ascoltato senza guardarlo, con gli occhi fissi ad un punto magnetico nell'alta ombra, che vedeva egli solo ... Poi gli si avvicinò lentamente, fissandolo con i suoi diritti occhi, tersi e freddi come l'acciaio, pieni di vampe nere ...
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La vita comincia domani (pagina 34)
di Guido da Verona (estratti)
... Allora quel lampo ch'egli voleva subito vedere negli occhi dell'amante, le traversò le pupille, facendole stringere più forte il braccio che gli teneva e soffermando il suo tremito in un'altra sospensione, ma vertiginosa, della vita ... Allora ella chiuse gli occhi ed incominciò a sognare ... » Non era questo un legame di complicità che l'avrebbe con lui serrata, per sempre, nel nodo micidiale? Non era questa una profanazione ch'equivaleva all'aver veduta con i suoi propri occhi l'opera criminosa, ed esservi stata consenziente, anzi all'aver data la morte con una più sottile crudeltà? Non avrebbe in tal modo portato anch'ella il cadavere su le braccia? ora e per sempre, il cadavere su le braccia? ... Anzi egli non sapeva scindere una cosa dall'altra: il nudo corpo di lei si vestiva d'un lenzuolo funebre, come, ne' suoi occhi allucinati, la visione macabra del morto non poteva in alcun modo separarsi dalla profana immagine della sua nudità ... Bisogna che tu veda presenti, com'io li vidi, i suoi occhi quando si spensero, e che tu senta nei timpani, inscindibile fra tutti i rumori delle cose, quel rantolo che gli strozzò la gola quando il veleno gli giunse al cuore ... Per poter ragionare, chiudeva gli occhi davanti al pericolo della sua bellezza, tentava di sottrarsi a lei, come al potere d'una droga meravigliosa, che lentamente l'ubbriacasse ...
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La vita comincia domani (pagina 35)
di Guido da Verona (estratti)
... Ne' suoi limpidi occhi non vide alcuna lacrima, e solo vide il riflesso della notte stellata che dentro vi splendeva come in un puro cristallo ... Ella guardò lui medesimamente, con quel sospetto femminile che traluce dagli occhi della donna turbata; e rattennero entrambi il respiro, quasi temessero che la sensazione del loro fiato li spingesse ad un bacio ... La morte non le parve che una totale stanchezza, e, per la prima volta dopo quell'annunzio, vide nei propri occhi la spenta fisionomia di lui ... — ella rispose, restando immobile a guardarlo con gli occhi sbarrati ... — Vedi, — egli disse, — com'è tranquillo? Ma ella non rispose, forse non l'udì, assorta com'era nel guardarlo, con gli occhi avvinti, la respirazione ferma, il cuore sospeso ... Qualche macchia d'un tetro color giallastro invadeva la scarnezza delle guance; gli occhi non facevan ombra; le ciglia parevano ingrommarsi ... Ogni tanto avevano entrambi la sensazione ch'egli respirasse, poichè la morte non pare immobile, finchè si muove negli occhi nostri l'incredula paura con la quale noi la guardiamo ... Ella stava un passo lontano da lui, un passo lontano dal morto; si stringeva le braccia contro il petto, incrociate per i polsi, con le mani sotto la gola, il capo sovr'esse piegato, gli occhi attentissimi ...
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La vita comincia domani (pagina 37)
di Guido da Verona (estratti)
... Ell'aveva nella gola un riso singhiozzante, negli occhi una febbre luminosa, nelle vene un battito celere che le soverchiava il cuore ... — Respirò forte, soggiunse: — Lo sai ch'eri svenuta? Ma ella si coverse gli occhi, piegò il mento sul petto, e, come chi si ritrae da una visione paurosa: — Non parlarne ... Andrea levò gli occhi ... Egli le ravvolse nella camicia di batista i seni che si ergevan nudi, la fasciò sino alla gola entro la vestaglia di seta, e baciandola su gli occhi pieni d'ombra disse a lei che non parlava: — Dormi? ...
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La vita comincia domani (pagina 42)
di Guido da Verona (estratti)
... Ammiccava, guardandola in faccia con gli occhi penetranti e studiandosi d'indovinare quelle sue reticenze ... — scappò a dire la Berta, — se avessi tanti biglietti da cento quante sono le volte che li ho veduti con i miei occhi! — Tu? Egli s'era fatto così buio che la ragazza se ne impaurì ... — egli fece, con aria principesca, — bazzécole! Ma non appena fu solo, Tancredo pensò che la fortuna d'un uomo consiste alle volte nel trovare il bandolo d'una matassa molto arruffata, e mentre si piegava sul davanzale per rinchiudere le persiane, lungamente i suoi occhi affascinanti rimasero avvinti a quel fascio di luce rossastra, a quel lento fiume di polvere che scaturiva dalla finestra del morto ... Maurizio, Mattia, la piccola Natalissa, il giardiniere, seguivan per primi il carro funebre, con gli occhi rossi di lacrime, accasciati da un semplice ma spontaneo dolore ...
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La vita comincia domani (pagina 50)
di Guido da Verona (estratti)
... — Ebbene, Rosales, come va? Il giovine stava ritto davanti alla scrivania, guardandolo chiaramente negli occhi ... Nel fondo de' suoi propri occhi vedeva una cosa futilissima: i gomitoli di lana con i ferri da calza, que' grossi rotondi gomitoli di Marcuccio Landi, e gli pareva udir ronzare dentro di sè il motivo di quella sua certa Canzone, che finiva in uno scoppio di riso tragico sul violino singhiozzante ... Era un povero vecchio, asmático, piagato, canceroso, al quale avevan rasa l'ispida barba a chiazze; una orrenda maschera contraffatta, con gli occhi semichiusi, ove permaneva un barlume di vita, la bocca bavosa, tra cui spuntava un po' di lingua nerastra ... I suoi docili occhi azzurri parevano domandar perdono d'essere tanto malata, e nel sorridere le guance scarne le facevan agli angoli della bocca due graziose piccole infossature ...
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La vita comincia domani (pagina 62)
di Guido da Verona (estratti)
... prima credette forse ad una celia, poi si mise a leggere affannosamente, sbarrando vieppiù gli occhi, senza trovare in sè la voce per emettere un grido, finchè rimase soggiogata da un enorme terrore ... La guardava senza dir parola; ne' suoi grandi occhi fermi si condensava una specie di vacuo terrore, d'immobile ombra, che alterava i suoi lineamenti e rendeva più fredda, più sigillata, l'espressione del suo volto ... Fu come un'ondata soverchia d'amore che le salisse fino alla gola, e non potè non sorridere, anzi gli sorrise, gli aperse le braccia, lo guardò con gli occhi lucenti, mormorandogli una parola d'amore ... Avrebbe preferito avere davanti a sè una donna risoluta, che l'afferrasse per i polsi e gli dicesse, guardandolo dirittamente negli occhi: — «No, tu hai ucciso! Tu, con la tua stessa mano, hai veramente ucciso!» Invece gli pareva di vederla ignara, lontana dal sospetto, aliena dal macchiare di una simile complicità la sua perfetta innocenza; e mentre s'accorgeva che per sempre avrebbe dovuto portare in sè l'orribile silenzio di quella morte, pensava che l'amore d'una donna è cosa troppo lieve per dividere una così grande colpa ...
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La vita comincia domani (pagina 63)
di Guido da Verona (estratti)
... Guardò, e vide con occhi limpidi ciò che non aveva sin allora veduto, se non traverso la nebbia della sua concitazione ... Andrea, che faremo? Egli senza rispondere, appoggiò la bocca su la sua fronte; e sopra la fronte di lei, curvata, i suoi occhi splendevano di tanta luce, di tanto coraggio, ch'egli parve, nella sua bianca tranquillità, più forte che la moltitudine ... Grosse lacrime le cadevano dagli occhi, il suo gonfio petto ansava; egli rimase un istante a guardarla, muto, poi si ritrasse ... Ella comprese ch'era necessario ubbidirgli, e solamente lo fissò con gli occhi pieni di terrore ... » Il pensiero di quegli occhi amati che dall'alto vigilavano la sua persona lo ringagliardì come una spronata nei fianchi d'un animale generoso, e gli piacque di sentir vibrare intorno a sè la potenza elettrica della folla, gli piacque avventarsi nel pericolo immediato con una spavalderia che lo inorgogliva ...
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La vita comincia domani (pagina 65)
di Guido da Verona (estratti)
... Ma questa volta, nel cuore, proprio in quella parte del cuore che non pensava, ch'era semplicemente il rifugio della commozione, il rifugio della bontà che l'uomo non riesce mai del tutto a spegnere in sè stesso, qualcosa lo morse pungentemente, con un tal senso di dolore, che gli parve, nonostante la sua volontà metallica, di sentirsi velare gli occhi ... L'altro lo guardava con gli occhi lucenti, senza muover labbro, come un figlio guarda il suo padre che abbian ferito a morte e che sia per morire ... Ed allora sollevò sopra il giovine i suoi occhi superbi, spianò la fronte come un uomo sereno ed incolpevole, che alla muta paura del discepolo volesse rispondere con una muta tranquillità ... E dai buoni occhi cilestri gli cadevan lacrime nella barba bionda ...
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La vita comincia domani (pagina 67)
di Guido da Verona (estratti)
... Ella non rivedeva che lui, dietro il vapore biondo che nel sole offuscava i suoi chinati occhi; non rivedeva che lui, senza ricordarsi bene se ancora l'amasse o l'odiasse, tanto l'evidenza della colpa ch'egli consumava con la sua sorella, e forse l'invidia della lor colpevole felicità, le stringevano intorno al cuore una specie di nodo soffocante ... Nella casa di Giorgio Fiesco, dove recaronsi ad abitare, trovaron Novella dimagrita, febbricitante, che li guardò con i suoi grandi occhi pieni di spavento e, buttatasi nelle loro braccia, ruppe in lacrime singhiozzanti ... Egli li guardò come nemici, tutti insieme, senza fissare i suoi occhi negli occhi di nessuno; poi disse: — Benvenuti; era tempo che foste qui ... Ma la fanciulla, con il capo incline all'indietro, nel cerchio di luce dorata, pareva insensibile a quella carezza, insensibile a tutto quanto accadeva intorno a lei, tranne a quella specie di suggestione dolorosa che le produceva l'aspetto di Andrea Ferento; gli occhi le si empivano di maraviglia, una specie di latente paura stringeva il suo cuore di fanciulla ...
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La vita comincia domani (pagina 68)
di Guido da Verona (estratti)
... Ella si scosse, rovesciò leggermente il capo all'indietro, per guardarlo negli occhi, mentre sorpresa ed impaurita la sorella si ritraeva ... Ella restò con gli occhi spalancati, ferma, percorsa da un interiore brivido; gli altri tacquero ... Nel muovere questa guerra, egli contava senza dubbio su vaste complicità, su poderose alleanze; ma era ugualmente fuor di dubbio che l'estensore degli articoli firmati «Ergo» non aveva quasi nemmeno tenuto conto di quella prudenza elementare, che sempre ágita davanti agli occhi degli accusatori e dei polemisti gli articoli del Codice Penale intorno alla diffamazione ...
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La vita comincia domani (pagina 75)
di Guido da Verona (estratti)
... Il Rosales era lontano, vestito di un'altra stoffa più ruvida, la tela del reclusorio, e chissà mai, forse in quel momento risognava con i suoi occhi allucinati la corsìa luminosa dell'ospedale per dove il suo maestro passava ... Nella sua faccia non un muscolo trasaliva; ne' suoi fermi occhi non brillava che una decisa tranquillità ... » Abbassò gli occhi d'improvviso luccicanti, e tacque, mentre le sue parole vibravano ancora nell'alto silenzio della sala ... A chi ubbidiremmo noi dunque il giorno che non ci foste più?» Egli ascoltò a fronte china quel tumulto di parole, abbandonò le sue mani a coloro che parlando le stringevano — ma, invece di rispondere, guardava interiormente in sè stesso, provava più che mai la tentazione di sopraffare quel tumulto con un grido, e rispondere: «Ma non sapete, non sapete, o pazzi, che l'ho veramente ucciso? Io, che mi chiamo Andrea Ferento, con le mie proprie mani, l'ho veramente ucciso!» La tentazione era così forte che già gli pareva d'aver gridato, nel suo silenzio interiore; e levò gli occhi smarritamente ...
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La vita comincia domani (pagina 76)
di Guido da Verona (estratti)
... — Già, — egli fece distrattamente, senza guardarla, con gli occhi sperduti nel fumo della sigaretta, che intorno gli formava una larga nuvola ... E guardando con occhi di sorella nei profondi occhi dell'amante, spesso gli mormorava con fedeltà: — Diméntica l'ombra dalla quale veniamo; la strada è ora così piena di sole ... Ed allora, serrandosi contro l'amante, come per affacciarsi con occhi ridenti sopra il suo dolore non espresso, gli mormorava sottovoce, con un tremito: — Raccòntami ...
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La vita comincia domani (pagina 79)
di Guido da Verona (estratti)
... S'eran fermati nel folto; invece di rispondere gli tendeva la bocca rossa, gli occhi innamorati, la sua turgida gola bianca di cipria, stringendolo così forte nelle sue braccia ch'egli doveva da ogni fibra udirsi rispondere: — Sì! — Allora ódimi — egli disse, pallido in verità come la morte: — bisogna che tu sappia una cosa, perchè non posso più conoscerla io solo ... Anche durante i giorni dell'accusa, ella di ciò non gli aveva parlato, se non quel tanto che fosse indispensabile: ne aveva parlato con fretta, sbadatamente, senza guardarlo negli occhi, attenuando con un sorriso femminile ogni parola inavvertita che paresse nascondere un suo pensiero profondo ... Ma quando le avesse detto chiaramente: — «Guárdami negli occhi: sono io che l'uccisi!» — qual mutamento avverrebbe in loro e nella passione che li univa? L'amerebbe ancora? Sarebbe amato ancora da lei? Due mortali domande che gli pesavano, da quella tragica notte, sul cuore ... Ma era uno sforzo debole, tantochè subitamente gli occhi le smorivan di un sonno palpitante; un poco di gengiva umida le appariva tra i labbri fermi ...
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La vita comincia domani (pagina 80)
di Guido da Verona (estratti)
... Perchè non vuoi? Gli toccava la fronte, le tempie, gli occhi, le guancie, la gola ... Ma con ira egli divelse da quel bacio la sua bocca ansante, sollevò il corpo su le due braccia tese: gli occhi suoi bruciavano di febbre, il suo viso era terribilmente contraffatto, i suoi polsi tremavano ... Ella si rovesciò indietro, abbandonata, con un semiriso d'affanno e di piacere su la bocca; lo guardava traverso il vapore de' suoi occhi sperduti, senza ben comprendere quel che l'amante le diceva ... — Non sono pazzo, no! Guárdami! Ella fissò gli occhi, troppo grandi, ne' suoi: con gli occhi lo ascoltava ... Le abbandonò il capo, la sollevò intera fra le braccia, la strinse convulsamente, gli si empiron gli occhi di lagrime: poi rise ... Perchè ridi? Ma senz'attendere la risposta, egli, d'un balzo, fu in piedi, si curvò su l'amante, le disse: — Guarda: con queste mani ho ucciso! Gli occhi di lei, stupefatti, si avvinsero alle sue mani, divenendo a poco a poco enormi, vuoti, fermi ... Allora fu egli stesso ad aver quasi paura di quegli occhi; lento, muto, curvo, si ritrasse ... Ella chiuse gli occhi senza guardarlo, rannicchiò sotto la vestaglia i piedi scalzi, e rimase in quella supinità, ferma, addormentata ...
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La vita comincia domani (pagina 82)
di Guido da Verona (estratti)
... Non ti sembra che davanti a noi ci sia tanta luce ancora, da permetterci di continuare la strada? Una limpidità s'accese, come un raggio di sole negli occhi di Andrea ... Ella dette un'esclamazione di maraviglia e si levò trepidante, con gli occhi pieni di luce ... Voleva chiudere gli occhi per non vedere oltre il nostro peccato ... «Così!» — Gli strappai la siringa di mano, e mentre tenevo strettamente il suo polso, con l'ago pronto a pungere su la sua pelle rabbrividita: — « Io — gli dissi, — io debbo finire di ucciderti , non tu!» — E per punirmi, per non volgere la schiena, l'ho avvelenato, io, forte, in un colpo, con la mia propria mano! Ella strinse gli occhi; le sue dita contorsero la coltre; il suo busto barcollò indietro; ma si contenne ancora e soggiunse: — Dopo? ... Ella rimase immobile, con gli occhi fissi, e rivide forse nella chiara camera funeraria il raggio lunare che vestiva il cadavere dal piede alla fronte, poltrendo su l'ampiezza del letto come un fascio di bianca elettricità ...
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Le Grazie (pagina 5)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Ah ma nemico è un altro Dio di pace Più che Fortuna, e gl'innocenti assale; Ve' come l'arpa di costei sen duole! Duolsi che a tante verginette il seno Sfiori e di pianto alle carole in mezzo Invidioso Amor bagni i lor occhi ... Già del piè delle dita e dell'errante Estro, e degli occhi vigili alle corde Ispirata sollecita le note Che pingan come Agli astri all'onda eterea e alla natante Terra per l'oceano, e come franse L'uniforme creato in mille volti Co' raggi e l'ombre e il ricongiunse in uno E i suoni all'aere, e die' i colori al sole E l'alterno continuo tenore Alla Fortuna agitatrice e al tempo Sì che le cose dissonanti insieme Rendan concento d'armonia divina E innalzino le menti oltre la terra ... Spira indistinto e armonioso agli occhi Quanto agli orecchi il suon, splende il concento Che di tanti color mesce e d'odori E il fior che altero del lor nome han fatto Dodici Dei ne scevra, e su l'altare Vel reca o Dive, e in cor tacita prega ... Spiran soavi, e armoniosi agli occhi Come all'anima il suon, splendono i serti Che di tanti color mesce e d'odori ...
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Marocco (pagina 5)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... È una bellezza opulenta e splendida, di grandi occhi neri, di fronti nivee, di bocche porporine, di contorni statuarii, una bellezza da palco scenico, che abbarbaglia da lontano, e strappa piuttosto un applauso che un sospiro, e piace di raffigurarsela in mezzo alle fiaccole e alle tazze inghirlandate d’un banchetto antico, come nella sua cornice naturale ... —Qualcuno avrebbe voglia di dire un’impertinenza: glie la vedete scintillare negli occhi e guizzare sulle labbra; ma di rado se la lasciano sfuggire dalla bocca, non tanto per rispetto del Nazareno, quanto per paura del padre, che sente l’odore delle Legazioni ... —Ma la lancia ebbe giudizio, e fui anzi meravigliato dell’espressione tranquilla e intelligente di quegli occhi e d’un risolino astuto che vi brillava dentro, come se volesse dire:—Tu aspetti ch’io ti dia addosso, eh? A esser minchioni! Era certamente uno di quegli impostori che, sani di mente, si fingono pazzi per godere i privilegi della santità ...
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Marocco (pagina 6)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... La sua compagna mi venne a cercare, mi condusse in punta di piedi davanti a un uscio socchiuso, e spalancandolo tutt’a un tratto, esclamò:—Guardi Racma!—Io rimasi talmente meravigliato dell’aspetto in cui mi si presentò quella nera, ch’ero abituato a vedere nei panni di una modestissima schiava, che per un momento non credetti ai miei occhi ... Del loro corpo non si vede che gli occhi, la mano che copre il viso, tinta di rosso coll’henné alle estremità delle dita, e i piedi nudi, pure tinti, infilati in larghe pantofole di cuoio giallo ... Son graziose le ragazzine, non ancora obbligate a coprirsi; occhi neri, visetto pieno, carnagione pallida, boccuccie rotonde, mani e piedi piccini ... Son uomini alti e robusti; molti vestiti d’una cappa oscura, ornata di nappine di vario colore; alcuni col viso segnato di rabeschi gialli; tutti armati di fucili lunghissimi, di cui portano la guaina rossa attorcigliata intorno alla fronte in forma di turbante; e vanno a gruppi, parlando a voce bassa, col capo chino e gli occhi all’erta, come drappelli di bravi che cerchino la vittima ...
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Marocco (pagina 8)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Tra la molta gente che ronzava intorno alla porta della Legazione v’era un moro elegante, che fin dal primo giorno m’aveva dato nell’occhio; uno dei più bei giovani che io abbia visto nel Marocco; alto e snello, con due occhi neri e melanconici, e un sorriso dolcissimo; una figura da sultano innamorato, che Danas, lo spirito maligno delle Mille e una notte, avrebbe potuto mettere accanto alla principessa Badura, in vece del principe Camaralzaman, sicuro che non si sarebbe lamentata del cambio ... Credevo d’essere in una sala: alzai gli occhi, e vidi le stelle ... Io cercai inutilmente, con una curiosità da sfacciato europeo, gli occhi di Maometto: egli aveva già chinato la testa e nascosto il rossore sotto il turbante ... Prima di metterci a tavola, ci sedemmo, a gambe incrociate, sopra i tappeti, intorno al segretario del padrone di casa, un bel moro in turbante, il quale preparò il tè sotto i nostri occhi e ce ne fece pigliare, secondo l’uso, tre tazze per uno, spropositatamente inzuccherate, e profumate di menta; e tra una tazza e l’altra accarezzammo il codino e la testina rasata d’un bel bambino di quattr’anni, ultimo fratello di Maometto, il quale contava furtivamente le dita delle nostre mani per assicurarsi ch’eran cinque come quelle di tutti i maomettani ...
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Marocco (pagina 11)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Gli arabi spettatori, però, stavano là a bocca aperta, e molti di tratto in tratto mi guardavano, come per cercare nei miei occhi l’espressione della meraviglia ... Era un uomo d’una cinquantina d’anni, quasi nero, con una barba nerissima e due grandi occhi scintillanti, ravvolto, come tutti gli altri raccontatori del Marocco, in un amplissimo panno bianco stretto intorno al capo da una corda di pelo di cammello, che gli dava la maestà d’un sacerdote antico ... Poi, a un tratto, scopriva qualcosa lontano dinanzi a sè, pareva incerto, credeva e non credeva ai suoi occhi,—ci credeva,—si rianimava, affrettava il passo, arrivava, ringraziava il cielo e si buttava in terra tirando un gran respiro e ridendo di piacere all’ombra d’un’oasi deliziosa che non sperava più di trovare ... Gli uditori stavano là immobili, senza rifiatare, riflettendo coll’espressione del viso tutte le parole dell’oratore; e così com’erano in quel punto, con tutta l’anima negli occhi, lasciavano vedere chiaramente l’ingenuità e la freschezza di sentimento, che celano sotto l’apparenza d’una durezza selvaggia ... Quei disgraziati, grondanti di sudore, sonavano e ballonzolavano da più di un’ora, con una serietà inalterabile, e qualche centinaio di persone li stavano a sentire, pigiate e immobili, col sole negli occhi, senza dar segno nè di piacere nè di noia ...
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Marocco (pagina 14)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Mentre i miei compagni gesticolavano, io cercai fra le mule quella che aveva negli occhi una più dolce espressione di generosità e di mansuetudine; era una mula bianca colla groppa rabescata; decisi di affidare ad essa la mia vita, e d’allora fino al ritorno, rimasero legate a quella sella tutte le speranze della letteratura italiana nel Marocco ... Il suo viso e le sue maniere mi rassicurarono completamente riguardo ai denti e agli occhi dei soldati che avevo visti alla Casba ... L’uno, Sidi-Bargas, il ministro, era un bel vecchio, colla barba bianca, la carnagione chiara, due occhi d’una vivacità indescrivibile e una gran bocca, sempre sorridente, che lasciava vedere due file di grossi denti bianchi come l’avorio; un viso che rivelava a primo aspetto l’astuzia finissima e l’indole meravigliosamente pieghevole richiesta dalla natura del suo ministero ... Teneva il capo basso, gli occhi a terra, le sopracciglia corrugate; si sarebbe detto che gl’ispiravamo un profondo senso di ripugnanza ...
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Marocco (pagina 17)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... A un tratto, voltandomi, vidi dieci occhi spalancati fissi nei miei ... Misi una mano in tasca; quei dieci occhi accompagnarono il movimento della mano; tirai fuori un sigaro; quei dieci occhi si fissarono sul sigaro; andai innanzi, tornai indietro, mi chinai a raccogliere un sasso, e quei dieci occhi m’erano sempre addosso ... A poco a poco, ne scopersi molti altri, più lontano, seduti in mezzo all’erba, a due a due, a tre a tre, anch’essi incappucciati, immobili, cogli occhi fissi su di me ... Parevano gente sbucata allora di sotto terra, morti cogli occhi aperti, apparenze piuttosto che persone reali, che dovessero svanire ai primi raggi del sole ... Chiunque era investito d’un’autorità, la faceva sentire e vedere, a proposito e a sproposito, colla voce, colle mani, cogli occhi, con tutte le forze dell’anima e del corpo ...
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Marocco (pagina 18)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... V’era, fra gli altri, un ragazzo mulatto di tredici o quattordici anni, bello e sveltissimo, il quale fissava sempre in viso ora a me ora ad altri dell’ambasciata due grandi occhi neri pieni di curiosità e di simpatia, che diceano e domandavano confusamente mille cose ... Un altro, un vecchio tutt’ossa e pelle, correva col capo basso, cogli occhi chiusi, coi pugni stretti, colla rassegnazione disperata d’un dannato ... Tempo perso! Appena uno di quegli scamiciati si vedeva guardato, o voltava le spalle o si nascondeva dietro un albero o si tirava il cappuccio sugli occhi ... Tutti gli altri, raggruppati in disparte, stavano attenti, guardando ora il pittore ora il dormiente coi loro grandi occhi stupiti ... A un tratto il servo si svegliò, girò gli occhi intorno, capì, fece un atto di dispetto e s’allontanò, mormorando, fra le risa dei compagni che avevan l’aria di dirgli:—Te l’hanno fatta, via; ora sei conciato per le feste ...
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Marocco (pagina 47)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... —È un dono prezioso,—rispose;—e io lo farò porre nella sala dove dormo, in faccia a uno specchio, che è il primo oggetto su cui cadono i miei occhi allo svegliarmi; e così ogni mattina, appena desto, vedrò riflessa l’immagine del Re d’Italia, e penserò a lui ... Dicendo queste cose, teneva quasi sempre gli occhi fissi sulla testa del cavallo ... Era curioso,—si capiva,—di vedere che razza di gente fossimo noi sette schierati a dieci passi dal suo cavallo; ma non volendo guardarci direttamente, girava gli occhi a poco a poco, e poi con uno sguardo rapidissimo ci abbracciava tutti e sette insieme, e in quel momento nel suo occhio brillava una certa espressione indefinibile d’ilarità infantile, che faceva un graziosissimo contrasto colla maestà di tutta la sua persona ... Tutti gli occhi eran fissi in lui, non si sentiva un respiro, non si vedevano che volti immobili in un atteggiamento di venerazione profonda ... Due mori, con mano tremante, gli cacciavano le mosche dai piedi; un altro, di tratto in tratto, gli passava la mano sul lembo della cappa come per purificarla dal contatto dell’aria; un quarto, in atto di sacro rispetto, accarezzava la groppa del cavallo; quello che reggeva il parasole, stava cogli occhi bassi, immobile come una statua, quasi fosse confuso e sgomento dalla solennità del suo ufficio ... I miei occhi incontrarono gli occhi del Dio, e tutti i periodi, già concepiti, di questa descrizione, mi si scompigliarono nella mente ... Andai a prendere il mio e lo apersi sotto i loro occhi ...
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Marocco (pagina 62)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Passa Sid Buker, il personaggio misterioso che viene tre volte al giorno, ravvolto in una gran cappa biancastra, colla testa bassa, cogli occhi socchiusi, pallido come un morto, furtivo come uno spettro, a conferire segretamente coll’Ambasciatore; e svanisce a modo di una figura fantasmagorica, senza che nessuno se n’accorga ... Passa un soldato di guardia, un berbero, nato sulle montagne dell’Atlante, una faccia sanguinaria che non posso guardare senza fremere, e mi figge negli occhi, ogni volta che mi vede, uno sguardo immobile, freddo, perfido, come se meditasse d’uccidermi; e più lo sfuggo e più l’incontro, e par che indovini il ribrezzo che m’ispira e ci provi un satanico piacere ... Quanto v’è in Fez di più dorato, di più arabescato, di più caro assaettato, ci è passato sotto gli occhi in questi giorni ...
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Marocco (pagina 69)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Era una macchina pesante e mal adatta, che somigliava più a una gabbia per trasportar bestie feroci, che a una lettiga per un malato; assai meglio fatta, nondimeno, di quello che tutti noi prevedessimo; e gli operai che vi diedero sotto i nostri occhi le ultime martellate, n’erano così alteri e si sentivano tanto sicuri della nostra ammirazione, che lavorando, tremavano dall’emozione, e ad ogni nostra parola, mandavan lampi dagli occhi ... Tutti, fuorchè l’Ambasciatore e il capitano, che partecipano della virtù favolosa della salamandra, di star nel fuoco senz’ardere, ci coprimmo il capo come fratelli della Misericordia, ci ravvoltammo con gran cura nelle cappe e nelle coperte, e senza profferire una parola, col mento sul petto, cogli occhi socchiusi, scendemmo nella terribile pianura, confidando nella clemenza di Dio ...
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Marocco (pagina 70)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... —S’affacciò un momento l’Ussi, cogli occhi fuori della testa, alla porta della tenda, mormorò con voce soffocata:—Si muore—e disparve ... Ero immerso in una specie di stupore, sognavo ad occhi aperti, mi ribollivano nel capo mille immagini confuse di luoghi freschi e di cose gelate: mi precipitavo dall’alto d’una rupe in un lago, mettevo la nuca contro la bocca d’una pompa, mi fabbricavo una casa di ghiaccio, divoravo in dieci minuti tutti i pezzi duri di Napoli, e più sguazzavo nell’acqua e bevevo freddo, più mi sentivo morire di caldo, di sete, di rabbia, di sfinimento ... Una sola volta gli passò un barlume di allegrezza negli occhi; e fu quando l’Ambasciatore gli fece dire che aveva ammirato, nelle cariche della mattina, il suo modo ardito e grazioso di cavalcare; ma non fu che un barlume ... Benchè gli tenessimo tutti gli occhi addosso, e fosse quella probabilmente la prima volta ch’egli compariva, in carattere ufficiale, davanti a un Ambasciata europea, non mostrò ombra d’imbarazzo ... Venne, fra gli altri, un povero ragazzo mezzo nudo, macilento, cogli occhi rovinati, che appena ci vedeva e pareva affranto dalla fatica ...
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Marocco (pagina 74)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... La sera, sul tramonto, arrivò l’Ambasciatore, che venne all’accampamento attraversando la città; e ho ancor vivo dinanzi agli occhi lo spettacolo di quella bella cavalcata piena di colori e di vita, che uscendo da una gran porta merlata, s’avanzava in un pittoresco disordine, lungo la riva dell’Oceano, gettando sulla sabbia rosata dal crepuscolo, le sue lunghissime ombre nere; e risento la tristezza che provai in quel momento dicendo tra me:—Peccato! Peccato che questo bel quadro si debba dissolvere, questo bel quadro che contiene tant’Affrica e tanta Italia, tanti lieti pronostici e tante care memorie!—E là infatti si può dire che terminasse il nostro viaggio, poichè la mattina seguente ci accampavamo a Ain-Dalia, e due giorni dopo rientravamo in Tangeri, dove la carovana si scioglieva in quella medesima piazzetta del piccolo mercato, da cui due mesi prima era partita ... Appena mettemmo il piede sul bastimento, oh! quanto ci parve lontana e di spazio e di tempo tutta quella fantasmagoria di pascià, di neri, di tende, di moschee, di torri merlate! Non era soltanto un paese, era un mondo che in quel momento spariva ai nostri occhi, e un mondo che eravamo quasi certi di non rivedere mai più ... E anch’essi si accommiatarono da noi con vivaci dimostrazioni d’affetto e di rammarico, e Civo più degli altri, che facendo sventolare per l’ultima volta ai miei occhi il suo camicione bianco, mi s’attaccò al collo come un amico d’infanzia, e mi stampò due baci in un orecchio ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 5)
di Giovanni Verga (estratti)
... Egli strinse forte le mani l'una nell'altra, dentro il cappello, e balbettò colla voce roca, le labbra smorte e tremanti, gli occhi umidi e tristi che evitavano gli occhi della cugina: - Sissignora ... Ma egli non poteva, no! colle fauci strette, la bocca amara, alzando ogni momento gli occhi su di lei, e aprendo le labbra senza che ne uscisse alcun suono ... Nei suoi occhi, che fuggivano quelli lagrimosi del cugino, cominciò a balenare la inquietudine del contadino che teme per la sua roba ... Don Diego stette un po' a cercare le parole, guardandola fisso negli occhi che dicevano tante cose, in mezzo a quelle lagrime di onta e di dolore, e poi nascose di nuovo il viso fra le mani, accompagnando col capo la voce che stentava a venir fuori: - Sì! ... La baronessa stavolta rimase lei senza trovar parola, con gli occhi che le schizzavano fuori dal faccione apoplettico fissi sul cugino Trao, quasi volesse mangiarselo; quindi balzò in piedi come avesse vent'anni, e spalancò in furia la finestra gridando: - Rosaria! Alessi! venite qua! - Per carità! per carità! - supplicava don Diego a mani giunte, correndole dietro ... Sembrava un terremoto per tutta la casa: gli schiamazzi dal pollaio; l'uggiolare del cane; le scarpaccie di Alessi e di Rosaria che accorrevano a rotta di collo, arruffati, scalmanati, con gli occhi bassi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 7)
di Giovanni Verga (estratti)
... Mastro-don Gesualdo però esitava alquanto, intimidito, in mezzo alla gran sala tappezzata di damasco giallo, sotto gli occhi di tutti quei Sganci che lo guardavano alteramente dai ritratti, in giro alle pareti ... Bianca alzò gli occhi dolci ed umili sulla zia e non rispose; la Macrì abbozzò un sorriso discreto ... - Poi, scoperto anche mastro-don Gesualdo in pompa magna, finse di chinarsi per vederci meglio, come avesse le traveggole, inarcando le ciglia, colla mano sugli occhi; si fece il segno della croce e scappò in furia verso il balcone grande, cacciandosi a gomitate nella folla, borbottando: - Questa è più bella di tutte! ... Il cavaliere Peperito, che si mangiava con gli occhi le gioie di donna Giuseppina Alòsi - degli occhi di lupo affamato sulla faccia magra, folta di barba turchiniccia sino agli occhi - approfittò della confusione per soffiarle nell'orecchio un'altra volta: - Sembrate una giovinetta, donna Giuseppina! parola di cavaliere! - Zitto, cattivo soggetto! - rispose la vedova ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 10)
di Giovanni Verga (estratti)
... l'angolo della bocca, dove erano due pieghe dolorose, gli occhi spalancati e lucenti, quasi umidi ... - Abbiamo qualche affare in aria? Il barone Zacco si mise a ridere forte, cogli occhi che schizzavano fuori dell'orbita; ma l'altro, un po' stordito dalla ressa che gli si faceva attorno, non rispose ... Il baronello Rubiera il quale stava discorrendo in un cantuccio del balcone grande naso a naso con donna Fifì, guardandosi negli occhi, degli occhi che si struggevano come i sorbetti, si scostò bruscamente al veder comparire la cugina, scolorandosi un po' in viso ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 11)
di Giovanni Verga (estratti)
... Donna Fifì dovette seguire la mamma, coll'andatura cascante che le sembrava molto sentimentale, la testolina alquanto piegata sull'omero, le palpebre che battevano, colpite dalla luce più viva, sugli occhi illanguiditi come avesse sonno ... esclamò sottovoce il cugino, guardando di qua e di là cogli occhi che fuggivano ... Ella gli teneva fissi addosso i begli occhi supplichevoli, con un grande sconforto, un grande abbandono doloroso in tutta la persona, nel viso pallido e disfatto, nell'atteggiamento umile, nelle braccia inerti che si aprivano desolate ... Guardava giù nella piazza, ora spopolata, onde evitare gli occhi disperati della cugina che gli passavano il cuore, addolorato, cogli occhi quasi umidi anch'esso ... - Abbiamo tutti gli occhi addosso! ... Abbiamo tutti gli occhi addosso! ... Piangeva cheta, nell'ombra; e di tanto in tanto si vedeva il suo fazzoletto bianco salire verso gli occhi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 15)
di Giovanni Verga (estratti)
... Un vecchio soltanto spezzava dei sassi, seduto per terra sotto un ombrellaccio, col petto nudo color di rame, sparso di peli bianchi, le braccia scarne, gli stinchi bianchi di polvere, come il viso che pareva una maschera, gli occhi soli che ardevano in quel polverìo ... Vedendolo con quella faccia accesa e riarsa, bianca di polvere soltanto nel cavo degli occhi e sui capelli; degli occhi come quelli che dà la febbre, e le labbra sottili e pallide; nessuno ardiva rispondergli ... Il vecchio allora alzò il viso impolverato a guardarli, con gli occhi infuocati, quasi sapesse cosa volevano e li aspettasse ... Lo zio Carmine, fregandosi gli occhi, colla bocca contratta dai sbadigli, cercava delle scuse ... Le ova friggevano nel tegame, il fiasco pieno davanti; dall'uscio entrava un venticello fresco ch'era un piacere, insieme al trillare dei grilli, e all'odore dei covoni nell'aia: - il suo raccolto lì, sotto gli occhi, la mula che abboccava anch'essa avidamente nella bica dell'orzo, povera bestia - un manipolo ogni strappata! Giù per la china, di tanto in tanto, si udiva nel chiuso il campanaccio della mandra; e i buoi accovacciati attorno all'aia, legati ai cestoni colmi di fieno, sollevavano allora il capo pigro, soffiando, e si vedeva correre nel buio il luccichìo dei loro occhi sonnolenti, come una processione di lucciole che dileguava ... Cos'hai? Diodata stava zitta in un cantuccio, seduta su di un barile, e le passò negli occhi, a quelle parole, un sorriso di cane accarezzato ... Aveva una massa di capelli morbidi e fini, malgrado le brinate ed il vento aspro della montagna: dei capelli di gente ricca, e degli occhi castagni, al pari dei capelli, timidi e dolci: de' begli occhi di cane carezzevoli e pazienti, che si ostinavano a farsi voler bene, come tutto il viso supplichevole anch'esso ... Un viso su cui erano passati gli stenti, la fame, le percosse, le carezze brutali; limandolo, solcandolo, rodendolo; lasciandovi l'arsura del solleone, le rughe precoci dei giorni senza pane, il lividore delle notti stanche - gli occhi soli ancora giovani, in fondo a quelle occhiaie livide ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 22)
di Giovanni Verga (estratti)
... Guardò intorno cogli occhi di gatto avvezzi a vederci al buio nella chiesa e su per la scala del campanile, e aggiunse sottovoce, cambiando tono, in aria di gran mistero: - Sapete che risposta gli hanno dato a don Gesualdo Motta? Aveva mandato a fare la domanda formale di matrimonio, ieri dopo pranzo, col canonico Lupi ... Il sagrestano che la guardava negli occhi bassi, seguendola passo passo, riprese più forte: - Gli hanno detto di no ... Egli era riuscito a fermare donna Bianca, piantandosele dinanzi, cogli occhi lucenti, il viso acceso, abbassando ancora la voce nel farle una confidenza decisiva: - Don Gesualdo sembra impazzito! ... Seguitava ad avviarsi verso la porta della chiesa, passo passo, tenendo gli occhi bassi, come infastidita dall'insistenza del sagrestano ... Indi alzò verso il crocifisso gli occhi umidi di lagrime, colle labbra pallide serrate in una piega dolorosa ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 24)
di Giovanni Verga (estratti)
... La poveraccia, sotto quegli occhi stralunati di don Ferdinando, che pareva la frugassero tutta, sospettosi, inquieti, si confondeva, balbettava, cercava le parole ... Bianca divenne di brace in viso, e chinò gli occhi ... E spalancava gli occhi, accennando ancora colle mani e col capo, con un terrore vago sul viso attonito ... Poi volse il capo, fissandola cogli occhi avidi dal fondo delle orbite che sembravano vuote, filigginose ... Gli altri non fiatavano: Bianca a capo chino; don Ferdinando aspettando che parlasse suo fratello, cogli occhi di barbagianni fissi su di lui ... Cosa farà, quando chiuderete gli occhi voi e vostro fratello? ... Bianca pallidissima, senza levare gli occhi da terra, disse di sì col capo, lentamente ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 29)
di Giovanni Verga (estratti)
... Solo Diodata, rossa come il fuoco, colle lagrime agli occhi, s'affannava a ripetere: - Nossignore! ... Diodata risalì di corsa in quel punto, scalmanata, colle lagrime agli occhi ... Com'essa lo guardava in un certo modo, cogli occhi dolorosi che sembrava gli leggessero anche a lui il cruccio segreto in cuore, cominciò a gridare per non pensarci, quasi fosse in collera ... santo e santissimo! In quel momento comparve la zia Cirmena in cima alla scala, con lo scialle in testa, il borsone infilato al braccio, e gli occhi umidi di lagrime, come si conveniva alla parte di madre che l'era toccata quella volta ... Sono commossa, guardate! Cercò nel borsone il fazzoletto di battista, fra la roba di cui era pieno, e si asciugò gli occhi ... Essa tornò a balbettare qualche parola indistinta, che le spirò di nuovo sulle labbra smorte, e alzò per la prima volta gli occhi su di lui, quegli occhi turchini e dolci che gli promettevano la sposa amorevole e ubbidiente che gli avevano detto ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 30)
di Giovanni Verga (estratti)
... Proprio le sue grosse mani che aiutavano una Trao, e si sentivano divenir leggere leggere fra quei capelli fini! Gli occhi di lui si accendevano sulle trine che le velavano gli omeri candidi e delicati, sulle maniche brevi e rigonfie che le mettevano quasi delle ali alle spalle ... Gli piaceva la peluria color d'oro che le fioriva agli ultimi nodi delle vertebre, le cicatrici lasciatele dal vaccinatore inesperto sulle braccia esili e bianche, quelle mani piccole, che avevano lavorato come le sue, e tremavano sotto i suoi occhi, quella nuca china che impallidiva e arrossiva, tutti quei segni umili di privazioni che l'avvicinavano a lui ... Ella si tirò indietro bruscamente, quasi avesse ricevuto un urto in pieno petto; e s'irrigidì, tutta bianca, cogli occhi cerchiati di nero ... Ella si asciugò gli occhi febbrili, col viso tuttora contratto dolorosamente ... E si fermò ansante dinanzi alla scrivania dei giurati, fulminando il suo contradittore cogli occhi accesi ... A quel suono tutti spalancarono gli occhi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 34)
di Giovanni Verga (estratti)
... Cercano di aizzarvi contro tutto il paese, dicendo che avete le mani lunghe, e volete acchiappare quanta terra si vede cogli occhi, per affamare la gente ... Don Gesualdo, ch'era stato ad ascoltare con tanto d'occhi aperti, scappò a dire: - S'è così ... Gli andarono in quel momento gli occhi su Bianca che stava rincantucciata sul canapè, smorta in viso dalla paura, guardando or questo e or quello, e non osava aprir bocca ... Il canonico cominciava a capacitarsi, cogli occhi e la bocca di traverso, pensieroso, e appoggiava anche lui il discorso del socio: - Non si voleva torcere un pelo a nessuno ... Degli arruffapopolo stuzzicavano anche i villani con certi discorsi che facevano spalancare loro gli occhi: Le terre del comune che uscivano di casa Zacco dopo quarant'anni ... Nella farmacia di Bomma disputavasi colle mani negli occhi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 40)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Essa tremava così che i denti facevano tintinnare il bicchiere, quasi fuori di sé, fissando addosso alla gente gli occhi spaventati ... Successe un momento di confusione: delle strida, delle voci concitate, un correre all'impazzata, donna Agrippina che cercava l'aceto dei sette ladri, gli altri che stentavano a trattenere Bianca, la quale faceva come una pazza, con la schiuma alla bocca, gli occhi che mandavano lampi, e non si riconoscevano più ... Ella scorse un corpo lungo e stecchito nel lettuccio basso, un mento aguzzo, ispido di barba grigiastra, rivolto in su, e due occhi glauchi, spalancati ... A un tratto fissò gli occhi asciutti ed arsi su don Ferdinando che annaspava stralunato, quasi volesse allontanarla dal letto ... La zia Cirmena, accasciata sul seggiolone, col fazzoletto agli occhi, piagnucolò: - Io non ci reggo a queste scene! ... - E siccome continuava a interrogare cogli occhi or questo e or quello, donna Agrippina rispose sottovoce, compunta, facendo il segno della croce: - Or ora! ... Come ciascuno evitava di impegnarsi direttamente, voltandogli le spalle, don Ferdinando andava dall'uno all'altro biascicando, colle lagrime agli occhi: - Una cum regibus! ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 42)
di Giovanni Verga (estratti)
... Ella abbassò subito gli occhi e si fece rossa come un peperone ... - Ti dò uno sgrugno, - minacciò intanto la mamma sottovoce, mangiandosi cogli occhi Giovannina ... In piedi, sul davanti del palchetto, aveva tolto con mal garbo il guardaspalle al Capitan d'Arme, e l'aveva dato al tenente, il quale glielo accomodava sugli omeri nudi in barba al suo superiore, adagio adagio, facendo il comodo suo, senza curarsi di tutti quegli occhi che avevano addosso ... Donna Giovannina si fece di brace in volto, sentendosi addosso gli occhi della mamma ... Il Capitano d'Arme accarezzò il ragazzo, e disse guardando nel palco dei Margarone con certi occhi arditi: - Che bel fanciullo! ... Donna Fifì gli rispose con un sorriso civettuolo, proprio sotto gli occhi del fidanzato ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 48)
di Giovanni Verga (estratti)
... Colse un bel garofano, l'odorò a lungo socchiudendo gli occhi, e glielo porse ... Canali fece un certo viso, e fermò la baronessa per salutarla, menando il discorso per le lunghe, sgranandole in faccia due occhi curiosi ... Un padre deve aprire gli occhi per sapere a chi dà la sua creatura ... La baronessa era ancora lì, dove aveva cominciato a spogliarsi, appoggiata al cassettone, piegata in due quasi avesse la colica, gemendo e lamentandosi, mentre le usciva bava dalla bocca, e gli occhi le schizzavano fuori: - Assassino! Figlio snaturato! ... Invano la prima donna gli si avvinghiò al collo, discinta, senza badare al Pallante che accorreva dalla cucina né ad Alessi il quale spalancava gli occhi e si fregava le mani ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 49)
di Giovanni Verga (estratti)
... Don Ninì narrava a tutti la stessa cosa, asciugandosi gli occhi e soffiandosi il naso gonfio quasi suonasse la tromba ... Si vedeva dal modo in cui gli guardava le mani, col sangue agli occhi, ogni volta che veniva a prendere le chiavi appese allo stipite dell'uscio ... - Nulla, nulla gli aveva fruttato quel matrimonio; né la dote, né il figlio maschio, né l'aiuto del parentado, e neppure ciò che gli dava prima Diodata, un momento di svago, un'ora di buonumore, come il bicchiere di vino a un pover'uomo che ha lavorato tutto il giorno, là! Neppur quello! - Una moglie che vi squagliava fra le mani, che vi faceva gelare le carezze, con quel viso, con quegli occhi, con quel fare spaventato, come se volessero farla cascare in peccato mortale, ogni volta, e il prete non ci avesse messo su tanto di croce, prima, quand'ella aveva detto di sì ... L'orgoglio di quello che aveva saputo guadagnarsi, colle sue mani, tutto opera sua, quei lenzuoli di tela fine in cui dormivano voltandosi le spalle, e quei bocconi buoni che doveva mangiare in punta di forchetta, sotto gli occhi della Trao ... Le altre ragazzette guardavano con tanto d'occhi, e soffocavano dei sospiri grossi così ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 51)
di Giovanni Verga (estratti)
... Ora aveva aperto gli occhi, troppo tardi, quando non c'era più rimedio, quando si trovava sulle spalle il peso dei suoi errori ... - Bella ragione! Uno che non era degno di alzarti gli occhi in viso! ... A quattr'occhi con lei mostravasi proprio quel che era, bonaccione, colla risata larga che mostrava i denti grossi e bianchi, passandosi anche la lingua sulle labbra, quasi gustasse già il dolce del boccone buono, da uomo ghiotto della roba ... Aveva il cuore grosso anche lui, poveraccio, e se sfogavasi a quattr'occhi colla moglie alle volte, per discorrere, non si rifiutava però a fare ciò ch'era debito suo ... - Lo zio marchese ne lodò gli occhi, degli occhi blù che erano due stelle ... "Degli occhi che vedevano il peccato", disse il marchese, il quale aveva sempre pronta la barzelletta ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 52)
di Giovanni Verga (estratti)
... Egli fissò sulla ragazza quegli occhi azzurri e stralunati che fuggivano di qua e di là, e mormorò: - Ah! ... Mentre Bianca parlava, col cuore stretto, egli seguitava a volgere intorno gli occhi sospettosi, pensando a tutt'altro ... Fissò di nuovo sulla giovinetta lo stesso sguardo esitante, e chinò gli occhi a terra ... Sembrava che cercasse le parole, cogli occhi erranti, evitando quelli della sorella e della nipote, con un tremito leggiero nelle mani, il viso smorto e istupidito ... Un istante, mentre Bianca gli parlava all'orecchio, supplichevole, quasi le spuntassero le lagrime, egli di curvo che era si raddrizzò così che parve altissimo, con un'ombra negli occhi chiari, un rimasuglio del sangue dei Trao che gli colorava il viso scialbo ... Il ragazzaccio li accompagnò cogli occhi sino all'uscio, quando se ne andarono ... Giunse tardi una lettiga, che portava don Corrado La Gurna, vestito di nero, col fazzoletto agli occhi ... Il panico poi non ebbe limiti allorché si vide scappare la baronessa Rubiera, paralitica, su di una sedia a bracciuoli, poiché nella portantina non entrava neppure, tanto era enorme, portata a fatica da quattr'uomini, colla testa pendente da un lato, il faccione livido, la lingua pavonazza che usciva a metà dalle labbra bavose, gli occhi soltanto vivi e inquieti, le mani da morta agitate da un tremito continuo ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 54)
di Giovanni Verga (estratti)
... S'erano regalato a vicenda un libriccino di memorie, colla promessa di scrivervi sopra tutti i loro pensieri più intimi, tutto, tutto, senza nascondere nulla! I begli occhi azzurri d'Isabella, gli occhi che diceva lo zio Limòli, senza volerlo, senza guardare neppure, sembrava che cercassero quei pensieri ... La vinceva una specie di dormiveglia, una serenità che le veniva da ogni cosa, e si impadroniva di lei, e l'attaccava lì, col libro sulle ginocchia, cogli occhi spalancati e fissi, la mente che correva lontano ... La mamma vicino a lui non osava neppure fare udire il suo respiro; come non osava quasi mostrare tutta la sua tenerezza alla figliuola dinanzi al marito, timida, con quegli occhi tristi e quel sorriso pallido che voleva dire tante cose nelle più umili parole: - Figlia! figlia mia! ... Quasi dovesse nascondere le carezze che faceva alla sua creatura, le mani tremanti che le cercavano il viso, gli occhi turbati che l'osservavano attentamente ... Non ti senti bene? La zia Cirmena che vedeva la ragazza così gracile, così pallidina, con quelle pesche sotto gli occhi, cercava di distrarla, le ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 55)
di Giovanni Verga (estratti)
... - E superbo come Lucifero per giunta, ricalcitrando e inalberandosi se alcuno cercava di aiutarlo, di fargli fare buona figura, se la zia s'ingegnava lei di aprir gli occhi alla gente sul valore del suo nipote Corrado e gli rubava gli scartafacci, e andava a sciorinarli lei stessa in mezzo al crocchio dei cugini Motta, compitando, accalorandosi come un sensale che fa valere la merce, mentre don Gesualdo andava appisolandosi a poco a poco, e diceva di sì col capo, sbadigliando, e Bianca guardava Isabella la quale teneva i grand'occhi sbarrati nell'ombra, assorta, e le si mutava a ogni momento l'espressione del viso delicato, quasi delle ondate di sangue la illuminassero tratto tratto ... per poco salario anche! Il giovane ha gli occhi chiusi, come si dice ... - Don Gesualdo aveva dei buoni occhi ... Vedeva anche nella faccia ladra di Nanni l'Orbo, nel fare sospettoso di lui, nell'aria sciocca che pigliava, quando rizzavasi fra i sommacchi, mettendosi la mano sugli occhi, per guardar laggiù, nel viale, o si cacciava carponi fra i fichi d'India, o veniva a portargli dei pezzi di carta che aveva trovato vicino alla fontana, dei calcinacci scrostati dal sedile, facendo il nesci: - Don Gesualdo, che c'è stato vossignoria, lassù? ... Non temere, qui stiamo cogli occhi aperti ... Tutti si guardarono negli occhi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 56)
di Giovanni Verga (estratti)
... Donna Sarina s'ostinava ad aver paura, piantandosi su due piedi, frugando di qua e di là cogli occhi curiosi, fissandoli in viso a lui per scovar quel che c'era sotto: - Un caso di colèra, eh? Ce l'han portato sin qui? Qualche briccone? L'han colto sul fatto? - Infine don Gesualdo le mise le mani sulle spalle, guardandola fissamente nel bianco degli occhi: - Donna Sarina, a che giuoco giochiamo? Lasciatemi badare agli affari di casa mia! santo e santissimo! - E la mise bel bello sulla sua strada, di là dal ponticello ... Gli occhi aperti finché non ci son io, intendi? - Bianca da ginocchioni com'era alzò il viso attonito ... e gli occhi aperti sulla tua figliuola ... Bianca, ritta accanto all'uscio, col viso scialbo, spalancò gli occhi, dove era in fondo un terror vago, uno sbalordimento accorato, l'intermittenza dolorosa della ragione annebbiata ch'era negli occhi di don Ferdinando ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 57)
di Giovanni Verga (estratti)
... Mastro Nunzio stava male davvero: la morte gli aveva pizzicato il naso e gli aveva lasciato il segno delle dita sotto gli occhi, un'ombra di filiggine che gli tingeva le narici assottigliate, gli sprofondava gli occhi e la bocca sdentata in fondo a dei buchi neri, gli velava la faccia terrea e sporca di peli grigi ... Aprì quegli occhi a stento, udendo suo figlio Gesualdo che gli stava dinanzi al letto, e disse colla voce cavernosa: - Ah! sei venuto a vedere la festa, finalmente? Santo, come un allocco, stava seduto sullo scalino dell'uscio, senza dir nulla, coi lucciconi agli occhi ... Burgio e sua moglie si affrettavano a insaccare un po' di grano, per non morir di fame dove andavano, appena avrebbe chiusi gli occhi il vecchio ... una perniciosa coi fiocchi, caro voi! Ma però non muore di colèra, e non c'è motivo di spaventare tutto il vicinato, come fanno costoro! Il vecchio stava a sentire, cogli occhi inquieti e sospettosi in fondo alle orbite nere ... Così non direte che vogliamo fare man bassa sulla roba, io e mio marito, appena chiude gli occhi nostro padre ... - Non è per la roba, no! - gli rispose il genero Burgio accostandosi al letto e chinandosi sul malato come parlasse a un bambino: - Anzi è per vostro amore che vogliamo farvi confessare e comunicare prima di chiudere gli occhi ... I nipoti erano già partiti colla roba, insieme agli altri inquilini, e un gatto abbandonato s'aggirava miagolando per la fattoria, come un'anima di Purgatorio: una cosa che tutti alzavano il capo trasalendo, e si facevano la croce al vedere quegli occhi che luccicavano nel buio, fra le travi del tetto e i buchi del muro; e sulla parete sudicia vedevasi sempre l'ombra del berretto del vecchio, gigantesca, che non dava segno di vita ... Santo, svegliato di soprassalto, si dava dei pugni in testa, fregandosi gli occhi, piangendo come un ragazzo ... - È morto, ora, mio padre! Non c'è nessuno che pensi a noi! Gesualdo che l'aveva lasciata sfogare un pezzo tentennando il capo, cogli occhi gonfi, le disse infine: - Hai ragione! ... Le faceva male al cuore, sì! Dopo, asciugatisi gli occhi, rifatto il letto, rassettata la casa, nel tempo che mastro Nardo preparava le cavalcature, e aspettavano seduti in crocchio, ella attaccò il discorso serio ... Massaro Fortunato tormentava la nappa della berretta, e Santo sgranò gli occhi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 59)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Non diceva altro, con una confusione dolorosa nelle idee, la testa in fiamme, il sole che le ardeva sul capo, gli occhi che le abbruciavano, una vampa nel cuore che la mordeva, che le saliva alla testa, che l'accecava, che la faceva delirare: - Vederlo! a qualunque costo! ... Vi metteremo i segnali sotto i vostri occhi, giacché siete qui, perché non temiate che vi si rubi ... Che succederà se io chiudo gli occhi? ... Bianca allora si rivoltò inferocita, simile a una chioccia che difende i pulcini, con un viso che nessuno le aveva mai visto; il viso stralunato dei Trao, in cui gli occhi luccicavano come quelli di una pazza sul pallore e la magrezza spaventosa, coprendo col suo il corpo della figliuola ch'era stesa bocconi sul letto, col viso nel guanciale, scossa da sussulti nervosi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 61)
di Giovanni Verga (estratti)
... Gli aveva guastata anche Bianca! Anche costei, al vedere la sua creatura che diventava pelle e ossa, era diventata come una gatta che gli si vogliano rubare i figliuoli, col pelo irto, tale e quale - la schiena incurvata dalla malattia e gli occhi luccicanti di febbre ... Gli diceva: - Me ne vo a stare da mio fratello! Io e la mia figliuola! Che vi pare? - Cogli occhi di brace ... Ma lasciatemi la mia figliuola, fino a quando avrò chiuso gli occhi ... Invece il Signore doveva aver voltati gli occhi dall'altra parte quella mattina ... Lui, paonazzo dalla collera, colla schiuma alla bocca, non ci vedeva dagli occhi ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 62)
di Giovanni Verga (estratti)
... Bisogna mandare alla fiera la giovenca che si è rotte le corna, e chiudere gli occhi sul prezzo ... Egli infine prese la parola, un po' turbato anche lui, cogli occhi gonfi, ché il sangue infine non è acqua, e il cuore non l'aveva di sasso ... Se chiude gli occhi è un cadavere addirittura! ... Voialtri siete giovani tutti e due, e avete gli occhi chiusi ... Le Zacco con certi cappellini che facevano male agli occhi; la signora Capitana stecchita nel suo eterno lutto che la ringiovaniva, e la faceva chiamare ancora la bella vedovella - da dieci anni, dacché era morto suo marito ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 67)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Ha abbreviato i giorni della suocera! Non vede l'ora di levarsela dagli occhi! - Andate, andate a sentire il resto ... Cosa volete da me? Donna Giuseppina si era perfino trasformata in volto, appuntando in faccia a questo e a quello gli occhi come due spilli, masticando un sorriso con la bocca nera ... - Ah??? - esclamò il barone pavonazzo in viso, e cogli occhi fuori dell'orbita ... - Quindi lo tirò in disparte, vicino al canterano dov'era l'orologio fermo, parlandogli piano, con le mani negli occhi ... I due baroni da lontano tenevano gli occhi fissi su di lui, come due mastini ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 68)
di Giovanni Verga (estratti)
... E col capo seguitava a far segno di sì, di sì, che non s'ingannava, col mento aguzzo nell'ombra della gola infossata, mentr'egli, chino su di lei, le parlava come a una bimba, sorridendo, con gli occhi gonfi però ... Non vedono l'ora che io chiuda gli occhi ... E la poveretta stava ad ascoltarlo tutta contenta, cogli occhi lustri che penetravano fin dentro, per vedere se dicesse la verità ... Accennava sempre con la mano, poiché la voce le mancava, quella voce che sembrava venire da lontano, gli occhi che si velavano a quando a quando di un'ombra ... II Adesso tutto andava a rotta di collo per don Gesualdo; la casa in disordine; la gente di campagna, lontano dagli occhi del padrone, faceva quel che voleva; le stesse serve scappavano ad una ad una, temendo il contagio della tisi; persino Mena, l'ultima che era rimasta pel bisogno, quando parlarono di farle lavare i panni dell'ammalata che la lavandaia rifiutavasi di portare al fiume, temendo di perdere le altre pratiche, disse chiaro il fatto suo: - Don Gesualdo, scusate tanto, ma la mia pelle vale quanto la vostra che siete ricco ... Gli toccava chiudere gli occhi e chinare il capo ... Come s'affezionasse anche alla roba, in quel punto; come si risvegliasse in lei un rancore antico, una gelosia del marito che volevano rubarle, quella cattiva gente venuta apposta a chiuderle gli occhi, a impadronirsi di tutto il suo ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 69)
di Giovanni Verga (estratti)
... I due vecchi s'erano messi a sedere dinanzi al letto, col mento sul bastone, mentre don Gesualdo faceva la storia della malattia, e il cognato gli voltava la schiena, senza dir nulla, rivolto alla sorella, la quale guardava or questo ed ora quell'altro, poveretta, con quegli occhi che volevano far festa a tutti quanti, allorché s'udì un vocìo per la strada, gente che correva strillando, quasi fosse scoppiata la rivoluzione che s'aspettava ... Soltanto, cogli occhi lustri interrogava tutti quanti, ad uno ad uno ... Il barone allungava il muso, sua moglie alzava gli occhi al cielo, colle mani giunte ... È un porco, quel signor duca! Tre mesi che scrive oggi verremo e domani verremo! Come se avesse dovuto campar cent'anni quella poveretta! Dice bene il proverbio: Lontano dagli occhi e lontano dal cuore ... Ci ha rubato la figlia e la dote, quell'assassino! E continuò a sfogarsi così per un pezzo colla moglie di Zacco, che era mamma anche lei, e accennava di sì, sforzandosi di tenere aperti gli occhi che le si chiudevano da soli ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 70)
di Giovanni Verga (estratti)
... Tratto tratto guardava timidamente di sottecchi il cognato che aveva gli occhi gonfi, la faccia gialla e ispida di peli, e faceva atto d'andarsene, impaurito ... Bianca ora stava supina, cogli occhi sbarrati, il viso come velato da un'ombra ... In quell'istante fece capolino dall'uscio donna Sarina Cirmena, scalmanata, col manto alla rovescia, esitante, guardando intorno per vedere come l'avrebbero accolta, cominciando diggià a fregarsi gli occhi col fazzoletto ricamato ... un assassino! - seguitò a brontolare don Gesualdo, stralunato, colle labbra strette, gli occhi accesi che pareva un pazzo ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 73)
di Giovanni Verga (estratti)
... - La suocera adesso spalancava gli occhi, guardandola atterrita, rannicchiando il capo nelle spalle, quasi aspettando di essere battuta: - Vedete? Santa pazienza! - Ve l'ho detto, - conchiuse il barone ... La paralitica li accompagnava cogli occhi, senza poter pronunziare una parola, sforzandosi più che potesse di girare il capo a ogni passo che faceva il figliuolo, con delle chiazze di sangue guasto che le ribollivano a un tratto nel viso cadaverico ... Marito e moglie si guardarono negli occhi ... Al vederla vestita alla greca, con tutta quella grazia di Dio addosso, prosit a lei, don Ninì Rubiera, nella commozione generale, si sentiva venire le lagrime agli occhi, e smanacciava più forte degli altri, borbottando fra di sé: - Corpo di! ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 76)
di Giovanni Verga (estratti)
... Abbiamo litigato, litigheremo sino al giorno del Giudizio, ma siamo figli dello stesso sangue! - Protestò che l'avrebbe tenuto meglio delle pupille dei propri occhi, lui e la sua roba ... Allorché Diodata, sentendo ch'era tanto malato, volle andare a visitarlo e a chiedergli perdono per la mancanza che gli avevano fatto i suoi ragazzi, la notte della sommossa, rimase di stucco al vederlo così disfatto, che puzzava di sepoltura, e gli occhi che a ogni faccia nuova diventavano lustri lustri ... E si vedeva che parlava sincera, la poveretta, con quel viso, mandando giù, per nasconderle, le lagrime che a ogni parola le tornavano agli occhi, cercando di pigliargli la mano per baciargliela ... Il malato chiudeva gli occhi per sfuggire quel supplizio, e agitavasi nel letto come al sopraggiungere di un'altra colica ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 78)
di Giovanni Verga (estratti)
... Dimostrava il modo e la maniera, accalorandosi nella proposta, accompagnando la parola coi gesti, fiutando già il sangue cogli occhi accesi nel faccione che gli s'imporporava tutto, quasi stesse per rimboccarsi le maniche e incominciare; tanto che il paziente spalancava gli occhi e la bocca, e tiravasi indietro per istinto; e le donne, atterrite, scapparono a gemere e a singhiozzare ... Non è un negozio da farsi a occhi chiusi ... Essa fece segno di sì, di sì, cercando di sorridere, e gli occhi le si riempirono di lagrime ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 80)
di Giovanni Verga (estratti)
... E come le vide gonfiare negli occhi le lagrime, malgrado che tentasse di cacciarle indietro, infuriò ... Leggeva in fondo agli occhi di lei un altro segreto, un'altra ansietà mortale, che non la lasciava neppure quand'era vicino a lui, che le dava dei sussulti, allorché udiva un passo all'improvviso, o suonava ad ora insolita la campana che annunziava il duca; e dei pallori mortali, certi sguardi rapidi in cui gli pareva di scorgere un rimprovero ... Quand'egli avrebbe chiuso gli occhi tutti gli altri si sarebbero data pace, come egli stesso sera data pace dopo la morte di suo padre e di sua moglie ... - Mi lasciano morir di fame, capisci! - lagnavasi colla figliuola, alle volte, cogli occhi accesi dalla disperazione ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 81)
di Giovanni Verga (estratti)
... Voglio chiuder gli occhi dove son nato! L'idea della morte ora non lo lasciava più; si tradiva nelle domande insidiose, nelle occhiate piene di sospetto, anche nella preoccupazione affannosa di dissimularla in vari modi ... egli tornava ad insistere, ad appuntare gli occhi, furbo, per scavar terreno: - È che ho tanto da fare laggiù, al mio paese, signori miei ... - Cogli occhi lucenti, cercava d'ingraziarsi la sua figliuola stessa ... Non fiatava, stava ad ascoltarlo, cogli occhi bene aperti, e intanto ruminava come trarsi d'impiccio ... Cominciò a far segno di sì e di sì col capo, fissando gli occhi amorevoli in volto alla figliuola allibita, col sorriso paterno, il fare bonario: - Sì ... - Ah, babbo, babbo! - esclamò Isabella colle lagrime agli occhi ... E poi ricadeva sfinito, minaccioso, colla schiuma alla bocca, sospettando di tutto, spiando prima le mani del cameriere se beveva un bicchiere d'acqua, guardando ciascuno negli occhi per scoprire la verità, per leggervi la sua sentenza, costretto a ricorrere agli artifizii per sapere qualcosa di quel che gli premeva ... Colla faccia cadaverica, cogli occhi simili a due chiodi in fondo alle orbite livide, aspettava la risposta che gli dovevano, infine ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 82)
di Giovanni Verga (estratti)
... Una specie di rancore, qualcosa che gli faceva tremare le mani e la voce, e trapelava dagli occhi socchiusi ... Fece segno al genero di fermarsi; lo chiamò dinanzi al letto, a quattr'occhi, da solo a solo ... Non si lamentava neppure; non diceva nulla, da villano malizioso, per non sprecare il fiato, per non lasciarsi sfuggire quel che non voleva dire; solamente gli scappavano di tanto in tanto delle occhiate che significavano assai, al veder la figliuola che gli veniva dinanzi con quella faccia desolata, e poi teneva il sacco al marito, e lo incarcerava lì, sotto i suoi occhi, col pretesto dell'affezione, per covarselo, pel timore che non gli giuocasse qualche tiro nel testamento ... Teneva gli occhi fissi sulla figliuola, e accennava col capo ... Ella pure volse verso l'uscio gli occhi pieni di lagrime ... La voce gli si era intenerita anch'essa, gli occhi, tristi, s'erano fatti più dolci, e qualcosa gli tremava sulle labbra ... Essa non voleva, smaniava per la stanza, si cacciava le mani nei capelli, diceva che gli lacerava il cuore, che gli pareva un malaugurio, quasi suo padre stesse per chiudere gli occhi ... - Il viso gli si andava oscurando, il rancore antico gli corruscava negli occhi ... Gli tremava la voce, gli tremavano le mani, gli si accendeva tuttora il sangue in viso, gli spuntavano le lagrime agli occhi: - Mangalavite, sai ... La guardò fissamente negli occhi pieni di lagrime per vedere l'effetto che avrebbe fatto la sua volontà ... Le prese le tempie fra le mani, e le sollevò il viso per leggerle negli occhi se l'avrebbe ubbidito, per farle intendere che gli premeva proprio, e che ci aveva quel segreto in cuore ... E mentre la guardava, a quel modo, gli parve di scorgere anche lui quell'altro segreto, quell'altro cruccio nascosto, in fondo agli occhi della figliuola ...
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Mattinate napoletane
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... —Sentite—disse lei, appoggiandosi col dosso alla tavola e giuocando col gomitolo—io vi volevo chiedere un favore… E come io la interrogavo con gli occhi, non sapendo che cosa mi stesse per capitare addosso, ella soggiunse prestamente: —Ebbene, ecco, io non volevo esser disegnata proprio io, perdonatemi… —E chi? Ella volse lo sguardo al lettuccio, confusa ... Due grandi occhi azzurri mi guardavano spaventati, una testina bionda come quella di Fortunata si levava dal capezzale, intenta ... Ndreù? Bell' 'e mamma, te vuo' fa disignà? Il signore, lo zio, ti farà il ritratto, e mamma te lo metterà qui appeso, di faccia a te, e quando tata verrà e vedrà il ritratto di Nndreuccio, dirà: Questo è Ndreuccio bello, tale e quale… Il piccino ascoltava, con gli occhi lucenti di febbre, senza mostrare di decidersi ... I grandi occhi azzurro scuro lucevano tra i riccioli; della piccola bocca, puerilmente, il labbro inferiore saliva sull'altro in una smorfietta sdegnosa ...
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Mattinate napoletane (pagina 7)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Con le spalle al muro, gli occhi a terra, il vecchietto m'aveva l'aria di star meditando ... —E vive qui, a Napoli? Disse con gli occhi di sì ... Mise l'indice sulle labbra e socchiuse gli occhi, come rapito ... Aveva, parlando, un certo ammiccar d'occhi malizioso, pel quale gli si arricciavano le gote ... Quel buon Richter! Coi pugni stretti, gli occhi lampeggianti, le gambe allargate, l'ombrella brandita come la frusta d'una delle ammazzoni wagneriane, facendo: Pa pa ta pa! Pa pa ta pa! Papatapa! Zin! * * * Passò un mese, un felice mese di pruove e di concerti ...
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Mattinate napoletane (pagina 10)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... LA REGINA DI MEZZOCANNONE Aprile 1886 Finora Mezzocannone ha avuto solo un re, quel buffo re di creta bronzata, mangiato dal tempo e dalle intemperie nel naso e nelle mani e negli occhi, nero, storto e contraffatto come un Esopo, bersaglio continuo delle invettive delle serve, le quali vanno ad attingere, e delle pietre e dei torsoli onde lo regalano i monelli impertinenti e democratici ... Dov'è l'azzurro, dove il sole, dove il buon sangue e la buona salute nelle persone, dove l'aria e la luce nelle case e nelle botteghe? Da pertutto penombre ed oscurità fitte, facce smunte e scolorite, in cui solamente palpitano i neri e vivi occhi napoletani, pieni di desiderii e di curiosità, tutti luminosi d'anima ... * * * La piccola rossa, le labbra strette, gli occhi intenti, le bianchissime mani ravvicinate trapassa con l'ago la trama e non ne stacca l'attenzione, per ore ed ore ...
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Mattinate napoletane (pagina 11)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... In un tramonto estivo, nel quale si spegnevano l'ultime luci perfino nella bottega delle ricamatrici, la rossa—è chiarissimo il ricordo nell'anima mia—aveva poggiato il gomito sull'asse del telaio, e nella bianca mano raccolto il mento, leggermente china da un lato la testa angelica, gli occhi nel vuoto, sognava ... Lui rispondeva, con gli occhi levati: —Bonasera ... Ancora i capelli neri erano copiosi e belli, ancora, tra la frangia diffusa, gli occhi neri splendevano, ancora la bella bocca era rosea ...
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Mattinate napoletane (pagina 12)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Provava timori strani, le pareva che non dovesse stendere le gambe perchè qualcuno, un mago, un essere spaventoso, le avrebbe afferrato i piedini tirandola; non metteva fuori la testa, chissà si sarebbe trovato di faccia un volto mostruoso con gli occhi spalancati che la guardavano di sopra alla spalliera del lettuccio ... —Oh! no, mai sola!—protestava Bettina—Voi sapete il mondo com'è cattivo! Ma in fondo era per questo, che alle cenette dopo il teatro ci andava anche lei, e a volte avea messo in saccoccia qualche pollo freddo, mentre la figlia teneva a bada quelli caldi che le facevano la corte per gli occhi belli che aveva ... Nel giorno della Epifania, Nunziata entrò a vederla e le spuntarono le lacrime agli occhi ... Ma gli occhi le si empirono di lagrime ... Un grande silenzio s'era fatto nella viuzza solitaria, un grande silenzio si fece nella stanzuccia quando Bettina e Malia chiusero al sonno gli occhi stanchi ...
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Mattinate napoletane (pagina 13)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... —E così la giornata se ne scivolava…—Ohè?… vengo? vengo?… Ora tutte le fruste schioccavano; qualche signore dal marciapiedi di faccia voltava gli occhi a destra e a manca, aspettando che spuntasse una carrozzella di passaggio per risparmiare un paio di soldi, che, tanto si sa, quelle del posto non si muovono se non le trattate a dovere e voglion la corsa intera per quattro passi come le hanno avvezzate i signori ricchi che portano il collo stretto nel solino, lo staio sulle orecchie e vanno a Chiaia senza sporcare i cuscini, con lo palme delle mani sulle cosce ... Dal posto i compagni stavano a guardare, seguendo con gli occhi il battibecco, indovinandone le offerte e le transazioni ... Così tra l'appisolarsi e il rimaner cogli occhi aperti per un pezzetto a guardar nel soffitto le ragnatele lasciate in pace, stette un'ora buona, in forse se dovesse uscire o rimanersene a casa, ora che il tempo minacciava ... Ora la solitudine, che fra tutte le sue vaghe aspirazioni di fanciullo nervoso, era stato sempre il desiderio più intenso, lo spaventava, rimettendogli innanzi agli occhi il ricordo di certe sere calme d'inverno, quando la pioggia batteva a' vetri ed essi chiacchieravano sottovoce nel tepore della stanza, mentre il padre leggeva la gazzetta e fumava ... Ma eran sogni d'oro quelli che lo cullavano allora; dormiva sino a giorno tutto d'un fiato sotto la coltre doppia che, a volte, quando non aveva ancor chiusi gli occhi, sentiva a rimboccarglisi sotto al mento dalle mani leggere della madre… Questo pensava Manlio in quella sera di marzo, smaniando sul letto, che scricchiolava, voltandosi da tutte le parti come se fosse sulle spine ...
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Mattinate napoletane (pagina 14)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Cominciava a dolergli la testa; gli occhi, in quella nebbia, che il fumo dei sigari spandeva nel locale chiassoso, gli s'intorbidivano, e gli diventavan piccoli ... La luce dei magazzini gli abbagliava gli occhi; a volte sentiva fra le spalle come delle punture di aghi, che gli davano per un momento l'irritazione d'una bestia inquieta ... Quella sera aveva l'aria d'uno cui è capitato un guaio e, piccolo piccolo com'era, col gran cappello su gli occhi, il bavero del soprabito alzato, faceva quasi compassione ... —Bellissima…—sospirò l'altro, senza alzar gli occhi ...
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Mattinate napoletane (pagina 15)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Alcune volte gli occhi luccicano, si velano d'una lacrima, le mani bianche fremono, la bocca freme, il respiro ansioso gonfia il petto coverto dalla tonacella ... —Beato lei, che ci ha tutti e due!—E lei?—Ha chiusi gli occhi, ha scosso tristemente il capo ... Io mi son messo a canticchiare: De Venezia lontan do mila mia no passa dì che no me vegna a mente el dolce nome de la patria mia, el linguagio e i costumi de la zente… E continuavo: Soto el ponte de Rialto fermaremo la barcheta, O Venezia benedeta, no te voglio più lassar… Avessi veduto com'ella rallentava il passo, per sentire! A un tratto eccotela che mi s'accosta al letto, con le lacrime agli occhi, con la faccia bianca bianca, stravolta, la bocca tremante—Lei non canti—m'ha detto con malo modo—qui non si canta ... L'interno di guardia, un rosso dai piccoli occhi neri scintillanti, ci venne incontro, stropicciandosi le mani, gridandoci: —Avete visto? Avete visto?—e soggiunse, ...
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Mattinate napoletane (pagina 17)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Un primo leggero fremito inconsciente increspa loro la pelle, gli occhi grandi e dolci s'inumidiscono ... La sua compagna si agita, cerca di liberarsi, leva il capo, sbarra gli occhi, spaventata ... Il cappello, dalle tese spianate, gli veniva sugli occhi, e lui lasciava stare, benchè per levare il capo, come faceva, a guardar in su alle finestre, al cielo, ai muri dei palazzetti, si trovasse l'impiccio della tesa larga davanti agli occhi ...
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Nel sogno
di era (estratti)
... " Sulle ultime parole il prete, che già stava in ginocchio cogli occhi rivolti al cielo, chinò la testa, e rimase lungamente assorto in un'estasi mistica ... Una tenerezza figliale lo prendeva, man mano che qualcuna delle vette scompariva nella oscurità; si sarebbe detto che egli voleva accarezzarle come si accarezza una testa adorata a cui il sonno sta per chiudere gli occhi ... Il raccoglimento degli alberi, il cadere del sasso, il quasi impercettibile spostamento dei rami, dei sottili fili d'erba al passaggio di un insetto, gli riempivano il cuore di una dolcezza traboccante; per cui la sua preghiera era spesso accompagnata da altre piccole preci, da slanci di riconoscenza e d'amore, da un tenero delirio e da una compenetrazione così intima della bontà e della grandezza di Dio che lagrime di consolazione gli scendevano dagli occhi, e, trovandosele poi sulle mani e sugli abiti, egli non sapeva più se fossero le lagrime proprie o la stessa rugiada che cadeva dal cielo sui fili d'erba e sugli insetti ... Era una piccola figura d'uomo, molto delicata: e, ad onta che la vita all'aria aperta gli avesse abbronzata ed incartapecorita la pelle, nelle cavità fra il naso e le guancie, sotto gli occhi, sui polsi gli biancheggiava la trasparenza degli asceti, ed il profilo che staccavasi con una assoluta assenza di pastosità in una linea d'acciaio, la bocca sottilissima, immateriale, gli davano una somiglianza perfetta coi santi più conosciuti del martirologio cristiano ...
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Novelle rusticane (pagina 7)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Or bene, pensò allora - qui bisogna mettersi alla posta del coniglio come il cacciatore, per accertarsi della cosa cogli occhi proprii ... Egli ci ha in testa qualche cosa, al modo come mi guarda, e come fruga per la casa ogni volta che arriva! Cola aveva la madre sulle spalle, che campava del suo lavoro, e non s'arrischiava più ad andare da comare Venera; - un giorno, due, tre, finché il diavolo lo tentò colla luna che trapelava sino al letto dalle fessure delle imposte, e gli metteva dinanzi agli occhi ad ogni momento la stradicciuola deserta, e l'uscio della vedova, allo svoltare della piazzetta di faccia al campanile ... Soltanto la madre, all'udir la schioppettata, si sentì colpita nelle viscere, e corse come si trovava, a raccattare Cola dall'uscio della vedova, gridando - Figlio mio! figlio mio! I vicini si affacciarono coi lumi, e solo rimaneva chiuso quell'uscio contro il quale la madre disperata imprecava così: - Scellerata! scellerata! Mi hai assassinato il figliuolo! La madre, ginocchioni accanto al letto del ferito, pregava Dio, giungendo le mani forte forte, cogli occhi asciutti che sembrava una pazza: - Signore! Signore! Mio figlio, Signore! - Ah! che mala Pasqua le aveva dato il Signore! Giusto il venerdì santo, mentre passava la processione, col tamburo e Don Angelino incoronato di spine! Ah! che nero faceva in quella casa! e dall'uscio aperto si vedeva il sole, e i seminati belli, ché la gente quella volta non aveva avuto bisogno di pregare Dio per la buona annata, e lasciava solo Don Angelino a battersi le spalle colla disciplina; anzi quando il sagrestano era andato a far legna col pretesto del Mistero, l'avevano minacciato di rompergli le gambe a sassate, se non andava via lesto ... Non vedeva altro che quegli occhi appannati del figliuolo e quel naso affilato ... - Il ferito, col cotone benedetto sullo stomaco, e la candela davanti alla faccia gialla, spalancava gli occhi appannati, guardando i vicini ad uno ad uno, e cercava di sorridere alla mamma, colle labbra pallide, per farle intendere che si sentiva meglio davvero, con quel cotone miracoloso sullo stomaco ... - La povera madre ne aveva tanta della fede, che parlava a tu per tu coi Santi e la Madonna, e diceva alla candela benedetta, presto presto e coi denti stretti: - Signore! Signore! Voi me la farete la grazia! Voi mi lascerete il mio figliuolo, Signore! - E il figliuolo ascoltava, intento, cogli occhi fissi sulla candela, e cercava di sorridere, e dire di sì col capo anche lui ...
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Novelle rusticane (pagina 11)
di Giovanni Verga (estratti)
... Quella te l'avevo trovata; ma un'altra matrigna come questa non l'avrai più figlia mia! La bimba, intenerita, sporgeva di nuovo il labbro, e si metteva i pugni sugli occhi ... La vedova, seduta lì davanti, sui sassi, colle mani fra i capelli grigi, e gli occhi asciutti e disperati, stava a guardare, pallida come una morta ... Compare Meno si diede a girare intorno alla bestia, toccandole le orecchie, guardandola negli occhi spenti, e come vide che il sangue gli colava ancora dalla cinghiaia, nero, a goccia a goccia, aggrumandosi in cima ai peli irsuti, domandò: - L'hanno anche salassato? La vedova gli fissò in volto gli occhi foschi, senza parlare, e disse di sì col capo ... Compare Meno mise gli occhi sulla cugina Alfia, la quale fingeva di guardare l'asino, colle mani sul ventre, e conchiuse: - Se è così, se ne potrà parlare ... - E passando vicino a una fattoria grande quanto un paese, coi magazzini che sembrano chiese, e le galline a stormi accoccolate all'ombra del pozzo, e le donne che si mettevano la mano sugli occhi per vedere chi passava: - E qui? - Di Mazzarò ... - E cammina e cammina, mentre la malaria vi pesava sugli occhi, e vi scuoteva all'improvviso l'abbaiare di un cane, passando per una vigna che non finiva più, e si allargava sul colle e sul piano, immobile, come gli pesasse addosso la polvere, e il guardiano sdraiato bocconi sullo schioppo, accanto al vallone, levava il capo sonnacchioso, e apriva un occhio per vedere chi fosse: - Di Mazzarò ...
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Novelle rusticane (pagina 17)
di Giovanni Verga (estratti)
... E guardava comare Nena negli occhi che lo fuggivano e cercavano gli asparagi in mezzo ai sassi, e nel viso che era infocato come se il tramonto vi battesse sopra ... - Essa restava in un cantuccio, con tanto di muso, quasi sapesse già quel che le toccava quando avrebbe chiuso gli occhi il genitore ... Mentre andavano a Licciardo, colle bisacce in ispalla, asciugandosi il sudore colla manica della camicia, avevano sempre nella testa e dinanzi agli occhi il seminato, ché non vedevano altro fra i sassi della viottola ... E quando il maggio traditore venne a rubare tutte le fatiche e le speranze dell'annata, colle sue nebbie, marito e moglie, seduti un'altra volta sul ciglione a guardare il campo che ingialliva a vista d'occhio, come un malato che se ne va all'altro mondo, non dicevano una parola sola, coi gomiti sui ginocchi, e gli occhi impietriti nella faccia pallida ...
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Novelle rusticane (pagina 21)
di Giovanni Verga (estratti)
... Brasi si sentì molle a quelle parole e a quegli occhi che evitavano di guardarlo ... La poveretta l'aspettava sgomenta, mentre stava china tenendo gli occhi sulla brocca, e tacevano entrambi, e udiva il fiato grosso di lui, e il gorgogliare del vino ... Brasi per 20 onze si fa cavare tutti e due gli occhi! Ah! quel cuore nero di Brasi! La lasciava nelle manacce del padrone, che la brancicavano tremanti! La lasciava col pensiero della mamma che poco poteva campare, della casa saccheggiata e piena di guai, di Pino il Tomo che l'aveva piantata per andare a mangiare il pane della vedova! La lasciava colla tentazione degli orecchini e delle 20 onze nella testa! E un giorno entrò in cucina colla faccia tutta stravolta, e i pendenti d'oro che gli sbattevano sulle guance ... Brasi sgranava gli occhi, e le diceva: - Come siete bella così, comare Lucia! - Ah! vi piaccio così? Va bene, va bene! Brasi ora che vedeva gli orecchini e tutto il resto, si sbracciava a mostrarsi servizievole e premuroso quasi ella fosse diventata un'altra padrona ... Ma Lucia si faceva rossa, o pallida, o le si gonfiavano gli occhi di pianto, e si nascondeva il volto nel grembiale ... Uno che è ben vestito e ha denari in tasca non ha motivo di vergognarsi e di tenere gli occhi bassi; massime poi quando gli occhi son belli come quelli di comare Lucia ... Ma che colpa ci ho se non son ricco per sposarvi? Se aveste 20 onze di dote vi sposerei ad occhi chiusi ...
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Novelle rusticane (pagina 22)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Almeno avesse aspettato che chiudeva gli occhi nostra madre! ... Questo poi accadde l'anno della neve, che crollarono buon numero di tetti, e nel territorio ci fu una gran mortalità di bestiame, Dio liberi! Alla Lamia e per la montagna di Santa Margherita, come vedevano scendere quella sera smorta, carica di nuvoloni di malaugurio, che i buoi si voltavano indietro sospettosi, e muggivano, la gente si affacciava dinanzi ai casolari, a guardar lontano verso il mare, colla mano sugli occhi, senza dir nulla ... La mamma quella sera non istava bene, e si affannava pel lettuccio, cogli occhi spalancati, e non voleva star più quieta come prima, e voleva questo, e voleva quell'altro, e voleva alzarsi, e voleva che la voltassero dall'altra parte ... Le pecore allora si spingevano a scorazzare in frotta pel chiuso, prese da un terrore pazzo, quasi sentissero il lupo nelle vicinanze, e a quello squillare brusco di campanacci sembrava che le tenebre si accendessero di tanti occhi infuocati, tutto in giro ... Carmenio si rammentava tuttora la gente della fattoria, raccolta ad ascoltare con tanto d'occhi, dinanzi al lumicino appeso al pilastro del gran palmento buio, che a nessuno gli bastava l'animo di andarsene a dormire nel suo cantuccio, quella sera ...
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Novelle rusticane (pagina 26)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Ormai nessuno ci pensava; solamente qualche madre, qualche vecchiarello, se gli correvano gli occhi verso la pianura, dove era la città, o la domenica, al vedere gli altri che parlavano tranquillamente dei loro affari coi galantuomini, dinanzi al casino di conversazione, col berretto in mano, e si persuadevano che all'aria ci vanno i cenci ... Poi se ne andarono a confabulare fra di loro, e gli imputati aspettavano pallidi, e cogli occhi fissi su quell'uscio chiuso ... Di là dal mare Ella ascoltava, avviluppata nella pelliccia, e colle spalle appoggiate alla cabina, fissando i grandi occhi pensosi nelle ombre vaganti del mare ... - La donna ci pensava vagamente colle labbra strette, gli occhi fissi nel buio dell'orizzonte ... A poppa il lume della bussola rischiarava appena la figura membruta dell'uomo che era al timone, immobile, cogli occhi fissi sul quadrante, e la mente chissà dove ... Infine alzò gli occhi e gli sorrise tristamente: - Domani! sospirò ...
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Nuove storie d'ogni colore
di Emilio De Marchi (estratti)
... Una donna in una bottega di ombrelli è un capitale vivo; c'è sempre un punto a dare o una bella parola d'aggiungere per convincere un cliente che la seta non ha in mezzo del cotone e che il manico è vero osso di balena: e poi son sempre due occhi di più che guardano l'interesse ... Dandogli questo consiglio d'amico, sapevo di toccare il socio sul debole, perchè Battista da un pezzo correva dietro cogli occhi alla Paolina, una giovine che lavorava da sarta presso madama Bournè; e credo che si fossero detto anche qualche parolina sotto l'Ombrellino rosso… ... Il povero Battista fu talmente commosso di queste mie parole, che lì per lì divenne rosso e smorto, balbettò un ciao te ringrassi, mi prese la mano nelle sue, me la dimenò un pezzo, schiacciandola come una spugna, guardandomi con due occhi pieni d'acqua ... Ma non potevo fissar gli occhi sulla piccola Letizia senza sentire quel che vi ho detto ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 14)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Miss Dy era una ragazza da innamorare anche un contrabasso, con quel suo fare espansivo, un po' bohême, con quegli occhi intelligenti e buoni; e poi, non doveva al gentile italiano un tributo di sincera gratitudine? Nei tre o quattro giorni che precedettero il concerto, essa presentò il signor Barbetta a sua madre, che si mostrò molto riconoscente anche lei, per quanto egli potè capire dal bisbiglio sibilante della vecchia e veneranda matrona ... Si accompagnava un tratto a lei, arrestavasi a discorrere con lei, cogli occhi incantati sulla testolina fina e aristocratica di miss Lutzon (s'era fatto dire il nome dal cuoco dell'albergo) e tornavano qualche volta insieme per la promenade des artistes, passando dalla chiesa cattolica, fino alla sorgente… ... Lord From, per natura invidioso, cerca inutilmente di attrarre gli occhi della bella straniera e ne soffre, se ne rode, si morde il labbro ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 29)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Don Procolo crollò due volte la testa, inghiottì qualche cosa di amaro e disse con un mezzo sospiro:—Sono un vecchio scettico, ma credo nella Madonna… Il prete aveva gli occhi pieni di lagrime ... L'avvocato più balordo di prima girava intorno gli occhi affumicati, come un uomo che si sveglia e si trova seduto su un cataletto ... Vicenzino, alzarono gli occhi alla finestra d'angolo ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 6)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... che si era offerta, degli occhi vitrei, parlanti e brucianti ... Diverse forme gli lampeggiavano nella visione interna: l'ardita cameriera bionda, la bella signora Dessalle, incontrata un giorno in ferrovia, dai grandi occhi bruni che tanto lo avevan guardato, e altre ancora, cui egli si foggiava con violenza in una forma sola, in un essere solo, creandole di sè con un pensato magico bacio fra l'orecchio e il collo, creando nella cameriera come nella dama, con irresistibile impero, la donna voluta da lui, animando della propria sua fiamma la donna da lui uscita e da riaspirare in sè ... Aperta così la vena del discorso, alzò gli occhi, non però in viso al suo interlocutore, e parlò un poco più fluido: "Sono venute da me alcune persone del tuo partito ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 7)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... "Oh Signore!" mormorò Zaneto asciugandosi gli occhi con un fazzolettone biancastro ... Che c'era di nuovo, adesso? "Oh! Una cosa, una cosa! Uno sforzo tale che debbo fare!" Nuovi singhiozzi, nuove lagrime, affannosa ricerca del fazzolettone per tutte le tasche, brancicamento, molto spiacevole a Piero, delle lenzuola, scoperta, finalmente, del sudicio coso fra le gambe della sedia quando gli occhi si erano asciugati da sè e Zaneto non poteva, decentemente, rimettersi a lagrimare ... Egli aveva viaggiato due mesi prima in ferrovia con una giovane signora elegantissima, dai lineamenti molto spiccati, ma bella, dagli occhi grandi, intelligenti e dolci che troppe volte si erano incontrati con i suoi e gli erano poi rimasti parecchi giorni nel cuore ... Adesso i due grandi, intelligenti, dolci occhi gli si erano riaperti nel cuore ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 10)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Per un po' di tempo questo mi giovava, mi ravvivava le memorie; ma poi! Vedevo la tenerezza negli occhi de' miei suoceri, vedevo la pietà negli occhi dei miei conoscenti ... " Il giovane si coperse gli occhi con le mani ripetendo che voleva dire tutto, tutto! Scopertosi il viso continuò: "Un giorno, proprio ritornando dal luogo dov'è mia moglie, m'incontrai nel treno con una signora giovine e bella che certo mi conosceva perchè mi avvidi subito che mi guardava con curiosità e interesse ... Quella è la prima persona che ha sospettato il vero de' miei sentimenti perchè mi parve leggerle in viso, dopo averla guardata due o tre volte, una sorpresa, una specie di sorriso interno; capisce? Per molto tempo non mi potei levare quegli occhi dalla memoria ... La gran fronte maestosa irradiava tenerezza e dolore, gli occhi erano velati, la voce gli moriva in un movimento muto, incomposto, del viso inferiore ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 14)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... I grandi occhi di lei, dama in ogni movimento dell'alta e fine persona, in ogni linea della toeletta ricca e severa, lo avevano allora fatto palpitare con la loro fissa profondità, dove oscura passione e oscura ironia componevano un indistinto colore di maturità voluttuosa ... I begli occhi, ripresi da inquietudine, dopo guardato a caso qua e là, si eran fermati ancora nei suoi, gli avean fatto doler di dolcezza tutta la persona ... I begli occhi bruni dicevano: "Eccomi, son venuta per Lei, ho fatto male? Aspetto una parola" ... E lentamente, quasi timidamente, una mano inguantata di bianco uscì dal mantello dischiuso, mentre lo sguardo fisso cercava la risposta in fondo agli occhi di lui ... Senta! Lei mi ha giudicato leggera quel giorno, in viaggio? Mi ha giudicato civetta?" "No, avrei giudicato leggera e civetta un'altra; Lei, con quella sincerità negli occhi, no ... Mi giudica anche Lei come certi suoi cari concittadini!" Egli sapeva le calunnie infami sparse da qualche sciocco, da qualche spensierato sul conto di Jeanne Dessalle, e protestò con tanto sdegno, con tanto ardore che gli occhi di lei ebbero un sorriso dolcissimo ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 17)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Jeanne lo guardò negli occhi e rispose: "Lo so ... Jeanne si alzò dal parapetto, livida, con gli occhi rossi, prese la tazza ... "Si c'ètait du poison" diss'ella, volta a Maironi, "faudrait-il boire?" Nei grandi occhi magnetici erravano tristezza e tenerezza infinite ... Gli occhi di Jeanne s'illuminarono di un lampo inesprimibile di sorriso ... Parve allora che gli occhi suoi si aprissero alle cose ... Rideva e gli occhi gli scintillavano ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 24)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Piero non disse niente, le prese il capo a due mani, glielo alzò a forza, la baciò ingordo, sugli occhi, sulle guance, sulle labbra, sempre in silenzio, Jeanne concedendosi, rendendo i baci ma senza foga ... Era magnifica, nel chiaro di luna, la terrazza di marmo bianco, protesa dal piano signorile della villa, porgente lo scalone al giardino, sommersa la balaustrata nel furioso assalto del roseto, in una scarmigliata pompa di fogliame denso, di grandi occhi carnei, di lunghe frondi mobili ai fiati vagabondi della notte ... Vide negli occhi di Piero un lampo che la fece rizzarsi di botto ... Piero si morse le labbra, la guardò a lungo, parlando con gli occhi fissi, ardenti ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 42)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Aveva scritto, dopo la partenza, tre volte e l'ultima sua lettera era veramente in colpa degli occhi rossi di Jeanne ... Poichè Jeanne, veduta una lagrima negli occhi di Partenope, le ne aveva domandato due volte, e sempre invano, la ragione, rispose lui per la figliuola ... Giunta nel bosco fresco e scuro, pendente alla valle del Silenzio, dove le pareva che l'erbe e le frondi basse le mormorassero "sola?" si levò dal seno la lettera di Piero, incominciò a rileggerne, tremandole le mani, l'ultima pagina e subito, come volendo sfuggire a qualche amaro di quella chiusa, risalì alla data — Oria — vi fermò lungamente gli occhi, ridiscese alle parole prime: "Vedi dove sono, perdonami di non averti scritto che ci venivo, è stata una cosa inesplicabile ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 54)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... L'umido fuoco dolce de' grandi occhi aveva una mestizia implorante, e se il braccio si scostava timido da un lieve contatto col braccio di lui, era con un visibile palpito del seno, con un commento di soavità infinita ... Quando ella, nelle tenebre, gli prese e gli baciò il polso, se ne sfiorò gli occhi umidi, egli non ne provò alcuna dolcezza voluttuosa, ma piuttosto una tenerezza riverente ... " Gli occhi suoi e quelli di Jeanne s'incontrarono, s'interrogarono, si sfuggirono ... Ella tacque, con gli occhi lagrimosi, fino alla prima stazione ... Lo guardò, perchè egli esitava, con una inesprimibile supplica negli occhi, ebbe la promessa, la volle ripetuta, solenne, baciò con soavità umile di gratitudine la mano amata ... Negli occhi le tremavano due lagrime: due lagrime dolci per la consolazione di quell'atto di suo genero, di quella gravità commossa ch'egli aveva mostrato parlando: due lagrime anche pregne di affanno per le parole cui pareva non avere udite ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 59)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Alle prime parole crude Jeanne aveva lasciato il suo braccio; alle ultime, sentendosi mancare, smorta socchiuse gli occhi, cercava con mano incerta, vagante, di aggrapparsi a lui per non cadere ... Poi cavò il fazzoletto e glielo porse tenendosi ancora l'altra mano sugli occhi, pregò di bagnarlo, se ne deterse le ciglia, tacque col viso basso e le mani giunte in grembo ... "Mi permette" mormorò Jeanne "di seguirla dove andrà, senza mai farmi vedere da Lei?" Egli non rispose ed ella lo interrogò da capo con l'oscuro fuoco dei grandi occhi aridi ... Gli prese e raccolse i polsi, gli parlò affannosa, porgendogli il viso, affissandosi in lui con la espressione di un morente che cerchi negli occhi del medico la speranza: "No, no, Dio, Dio mio, no, Lei non sa, Lei non sa! Io ho nella mente delle oscurità disgraziate, io La contraddico anche qualche volta per una specie di spirito maligno che mi prende, che mi fa parlare per la mia sventura, ma L'ammiro tanto tanto tanto, onoro tanto in Lei quella fede in un ideale che vorrei pur avere e non posso, sento quanto è bello il Suo proposito, quanto è grande, darei tutto il mio perchè servisse ai Suoi studi, al trionfo delle Sue idee, di ciò ch'Ella chiama la giustizia assoluta ... Cedo tutto a mio fratello e vengo a servire Lei se vuole; se non vuole vengo a starle vicino, vivrò di lavoro e forse Lei qualche volta avrà pietà di me!" Ella s'interruppe, lasciò le mani di Piero; i belli occhi parlanti si velarono di pianto ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 60)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Lei, per le discordanze nostre, mi ha amato sempre meno e io l'ho amato sempre più, perchè io non avrei mai voluto ch'Ella diventasse come me, avrei voluto invece diventar io come Lei!" Tacque e dopo brevi momenti di silenzio alzò gli occhi lagrimosi aspettando una risposta ... Gli piaceva ancora! Ella rise un breve sommesso riso, un riso inconsciamente voluttuoso che pareva dire: "Riconosco la fiamma degli occhi tuoi, un giorno a me sgradita, adesso mi dài un bacio, lo so, e non sui capelli" ... Allora le due anime salite sulle labbra si dissero tale una cosa che poi, quando le labbra si disgiunsero, gli occhi non sostennero di guardarsi ... Attese invano una parola di Piero, mormorò ancora, con gli occhi bassi: "Non dici niente?" ... Piero l'afferrò alla vita ed ella si rovesciò indietro alle sue braccia, chiudendo gli occhi ... Ella chinò gli occhi e non rispose ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 62)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... "No, no" fece il Direttore vivacemente "nemmeno per sogno!" e proseguì con un certo imbarazzo appoggiandogli le mani alle braccia, fissandolo negli occhi: "Adesso Le dirò tutto ... Lo prese un tremito, ritornò alla finestra per ricomporsi, si voltò ed ecco davanti a lui, solo, con la gran fronte pia, con gli occhi scuri, solenne e dolce, il vecchio prete ... Don Giuseppe si sciolse il primo dall'abbraccio muto, e tenendo le mani sulle spalle di Piero gli disse a voce bassa che avrebbe trovato l'inferma in uno stato di spirito da non potersi immaginare, sicura di morire, piena di gratitudine verso Dio, di tenerezza per i suoi, e così alta nella espressione di questi sentimenti, così acuta nei riflessi sul suo stato presente e passato, nei consigli a sua madre e a suo padre, nelle osservazioni su quanto si diceva e si faceva intorno a lei! Oh! Una cosa! La voce di don Giuseppe si abbassava così parlando, gli occhi s'ingrandivano, si accendevano, il gesto commosso accompagnava le parole ... Sedette sul canapè destinato ai visitatori del Direttore, si fece sedere Maironi accanto, si passò una mano sugli occhi ... Parve dibattere fra sè con qualche rotta voce, con qualche scossa del capo, con gli occhi raccolti in basso le parole da dire o il punto dal quale muovere il discorso ... " Qui don Giuseppe cinse con un braccio il collo di Piero, gli sorrise con gli occhi umidi ... Le leggo negli occhi che è vero ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 63)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Il viso, da bianco e roseo ch'era stato, mostrava ora sotto le accensioni della febbre il pallore caldo dell'avorio, il naso si era venuto affilando, gli occhi parevan tanto più grandi, più scuri e più lucenti ... "Che ti veda!" diss'ella a stento, tanto il respiro era affannoso; e ravviandogli lentamente con la mano i capelli sulla fronte ch'egli aveva rialzata, lo guardò, lo guardò con i grandi occhi scuri fissi, dove scattavano, alternandosi, scintille di dolore, scintille di tenerezza, sorrisi di pace ... Ella chiuse gli occhi, beata, e rispose: "Del Signore ... Forse la mente di lei si oscurava da capo? La richiamò: "Elisa!" Allora ella lo guardò un momento in viso e gli ridiscese quindi con gli occhi alle mani continuando l'amoroso moto delle sue, aperse le labbra ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 64)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Don Giuseppe alzò gli occhi dal breviario a lei, credette che uscisse dalla camera dell'inferma, le domandò notizie ... Ella giunse alfine le mani dicendo piano: "Oh Piero!" Alzò gli occhi pieni di angoscia, pregò dal fondo dell'anima, ineffabilmente, offerse per lui le pene sue presenti e quelle attese della purificazione futura ... Avutolo, cercò di recarselo agli occhi e la mano le ricadde sulle lenzuola ... Allora, tremante, straziato, volendo pur dire una parola consolatrice e non riuscendovi, egli le terse col fazzoletto gli occhi lagrimosi ... Gl'infiniti occhi delle stelle parevano conoscere la domanda dell'inferma: "Hai perduta la religione?" e guardar tutti a lui tristamente ... Ah, la morte d'Elisa era scritta negli infiniti occhi tristi del cielo! Pensò, pensò, pensò, gli attraversò i pensieri, lenta, la visione di Praglia, del grande monastero abbandonato, delle logge dove fanciullo aveva creduto sentire un appello arcano ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 65)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Nei grandi occhi gravi si dipinsero la riverenza del sacramento e la rassegnazione ... Non disse più nulla, rimase per qualche momento immobile, accasciata; poi, per la prima volta, si asciugò gli occhi ... Lo interrogò ansioso con gli occhi ... Alzandosi dall'inginocchiatoio restò sbalordito e sgomento; Piero gli stava davanti, tanto acceso nel volto di ansia e di supplica, tanto visibilmente tremante le mani congiunte, ch'egli subito pensò: "è morta!" e i suoi occhi atterriti lo dissero ... Intanto Piero si buttò sull'inginocchiatoio e, copertisi con una mano gli occhi, batteva e ribatteva con l'altra la logora poltrona disposta lì accanto per le confessioni ... Gli occhi mi cadono sul principio del libro quarto dove sono le parole di Cristo: Venite ad me omnes qui laboratis et onerati estis et ego reficiam vos" ... Poi, verso la fine della messa, stando sempre inginocchiato e con gli occhi coperti, mi successe questa cosa terribile: ebbi la visione istantanea, fulminea della mia vita nel futuro e della mia morte ... Se chiudo gli occhi la vedo ancora! O mi dica, mi dica, don Giuseppe, ho sete di darmi tutto a Dio, ma debbo proprio credere che la visione mi viene da Lui, che significa la sua volontà? Perchè se credo è ...
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Ricordi di Parigi (pagina 14)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... E in fine le gigantesche e tragiche tele di Benjamin Constant: Respha che respinge l'avoltoio dal patibolo dei figli di Saul e Maometto II che irrompe in Costantinopoli fra le rovine e la morte; nella stessa sala, dove lo schiavo avvelenato del Sylvestre agonizza sotto gli occhi di Nerone impassibile, e il Davide del Ferrier solleva la testa mostruosa del gigante ... Povero e caro Fortuny, bel fiore di Siviglia sbocciato al sole di Roma! I suoi capolavori son là, caldi, luminosi, pieni di riso e di vita, divorati cogli occhi da una folla commossa, ed egli è sotterra ... E così il povero Zamoïcis non può più venir a godere del trionfo delle sue belle scene di monaci e di pazzi, come nelle sale austriache non può più affacciarsi il Cermak per veder scintillare e inumidirsi mille occhi davanti al suo glorioso Montenegrino ferito ... Eppure ci son dei quadretti trascurati e spregiati, che lasciano un'impressione indelebile, come la madre megarese del Rallis, quella povera moglie di pescatore seduta nella sua povera stanza, che tien le mani incrocicchiate e gli occhi fissi sopra una culla vuota, fatta di quattro tavole rozze, in atto di dire;—Non c'è più!—mentre i pannilini ancora freschi fanno comprendere che l'han portato via poco prima, e su quella desolazione scende per la finestra aperta il raggio allegro dell'alba che lo svegliava ogni giorno: espressione manchevole forse, ma d'un sentimento sublime, che mette nel petto il tremito d'un singhiozzo ...
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Ricordi di Parigi (pagina 23)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... E d'altra parte, che cosa poteva dire a me, lui? Nondimeno, per levarmi d'imbarazzo, mi fece parecchie domande intorno alle mie impressioni di Parigi, all'Esposizione, all'Italia; domande che, invece di togliermi d'imbarazzo, mi ci avrebbero messo fino agli occhi, se non mi fossi accorto che, da osservatore fine degli uomini, egli badava assai più alla viva commozione che trapelava dalla mia voce incerta, dalle mie risposte monosillabiche e dal mio sguardo fisso che io divorava, che non al senso di quello che io dicevo ... E mi guardava con una cert'aria affettuosa, corrugando le sopracciglia e socchiudendo gli occhi per aguzzare lo sguardo, e sorridendo leggerissimamente, come se si compiacesse dell'effetto che mi produceva, e mi dicesse in cuor suo:—Guardami, via; levatene un po' la voglia, povero giovane, perchè te la leggo proprio sul viso, e m'hai l'aria d'un buon diavolo sincero ... Ha i capelli irti e fitti, la barba intera e corta, bianchissima; gli occhi lunghi e stretti, un po' obliqui, come i fauni; il che dà al suo viso un aspetto un po' strano ... Sono occhi vivissimi e mobilissimi, che paiono socchiusi, e appariscono soltanto come due punti scintillanti, che quando fissano, penetrano in fondo all'anima ... Allora assistetti a una scena, o piuttosto a una serie di scene tra amene e commoventi, che mi diedero un'idea di cosa dev'essere la giornata di Vittor Hugo, e mi compensarono di non aver potuto continuare la conversazione a quattr'occhi ... Per ultimo si fece innanzi il giovane belga, timidamente, tormentando con tutt'e due le mani l'ala del suo cappello cilindrico, e disse con voce commossa, fissando in viso a Vittor Hugo due occhi azzurri e umidi:—Signore! Io son venuto a Parigi per vedervi ... Poi Vittor Hugo ci guardò tutti, l'un dopo l'altro, benevolmente; tutti gli tenevan gli occhi addosso, nessuno fiatava, egli parve un po' imbarazzato e sorrise; e fu per qualche momento una scena muta, ma piena di vita e di poesia, di cui serberò il ricordo e sentirò la gentilezza per sempre ... In un angolo c'era un gruppo di giovani che discorrevano fitto, ridendo elegantemente: belle fronti, occhi vivi, capigliature poetiche, atteggiamenti d'attori corretti; da cui argomentai che fossero dei così detti Parnassiens, poeti dell'arte per l'arte, o meglio del verso pel verso, che ...
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Ricordi di Parigi (pagina 25)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Vittor Hugo ricominciò a parlare, ed io socchiudendo gli occhi e guardando in alto, per essere un po' solo con me stesso, cominciai a riandare tutte le belle emozioni di cui ero debitore a quell'uomo, accompagnando il mio pensiero al suono dolce e grave della sua voce; e pensavo alle letture di Notre Dâme fatte di nascosto dietro i banchi della scuola, alle tante volte che avevo baciato i volumi delle Contemplazioni sotto un capanno di gelsomini, nel giardino della mia casa paterna; ai versi suoi che solevo declamare sotto la tenda, di notte, in mezzo al silenzio degli accampamenti; al batticuore che avevo provato la prima volta che m'era caduto sotto gli occhi un suo informe ritratto in litografia; all'immensa distanza che sentivo tra lui e il mio desiderio di conoscerlo, nella piccola città di provincia dove avevo letto il suo primo libro; a un giorno che, ancora ragazzo, avevo fatto ridere mio padre domandandogli:—E se comparisse tutt'a un tratto Vittor Hugo, mentre noi siamo a tavola, che cosa faresti?—; e tutti questi ricordi lontani, evocati là, vicino a lui, mi commovevano, e ripetevo tra me:-Ed ora l'ho conosciuto, lo conosco, sono nella sua casa; questa voce che sento è la sua;—egli è qui,—a un passo da me ... Ma è proprio vero?—E aprivo gli occhi e dicevo:—Eccolo lì, il mio caro e terribile Hugo; non è mica un sogno, per Dio! Mentre m'abbandonavo a questi pensieri, sentii tutt'a un tratto che tutti s'alzavano e salutavano ... Si vedeva un gran movimento di teste canute e di teste giovanili, di begli occhi pieni di pensiero, di visi che s'avvicinavano e si sorridevano, di chiome nere che si chinavano dinanzi alle chiome bianche, di mani che si cercavano e si stringevano; e si sentiva parlare tutte le lingue, e correre in ...
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Rinaldo (pagina 12)
di Torquato Tasso (estratti)
... Umida i gigli e le vermiglie rose del volto, e gli occhi bei volgendo al piano, gli occhi onde in perle accolto il pianto uscia, la giovinetta il cavalier seguia ... Deh, per Dio! rasciugate il caldo pianto, e 'l soverchio dolor temprate alquanto; 48 ché già non vi meno io per oltraggiarvi, ahi! più tosto il terren s'apra e m'ingoi, che picciola cagion deggia mai darvi ch'i begli occhi vi turbi e 'l cor v'annoi; anzi potete ben sicura starvi, che 'l mio voler dependerà da voi; e che cosa io giamai voler potrei, che non piacesse al sol degli occhi miei? — 49 Indi soggiunse ch'egli lei rapito non avea già qual folle e qual leggiero, né guidato da van cieco appetito, ma da prudenza e da giudicio intero; e quanto avea da quel pagano udito conto le fe', molto accrescendo il vero; ultimamente poi le disse il nome, e scoperse il bel volto e l'auree chiome ... 50 Come, allor che tra nubi i rai lucenti mostran di Leda i figli, amiche stelle, si quetan l'onde irate e violenti e le dianzi crucciose attre procelle; così al vago apparir degli occhi ardenti, ond'usciro d'amor vive facelle il mar del duolo e i venti del timore si tranquillar nel tempestoso core ... 51 La giovinetta il su' amador rimira soavemente e con pudico affetto, ed egli in lei gli occhi bramosi gira, or nel bel volto, or ne l'eburneo petto; e fatto audace e baldanzoso aspira di pervenire a l'ultimo diletto; né meraviglia è s'ei, per gli anni caldo, nel suo casto pensier non riman saldo ... 58 Tirano il carro quattro alti destrieri, tinti la bocca di sanguigna spuma, più de la notte istessa oscuri e neri, cui da le nari il foco accolto fuma, cui similmente i torvi occhi severi di furor fiamma orribilmente alluma, che col rauco annitrir, col fero suono de' piedi, imitan la saetta e 'l tuono ...
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Rinaldo (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)
... 31 Lasso! non prima in lei gli occhi affisai, che per l'ossa un tremor freddo mi scorse ... Quasi lasciò le membra vuote e sole l'alma, che gli occhi bei soffrir non valse ... 42 Quella inquieta notte in quanti e quanti angosciosi martir, lasso! passai; quanti trassi dagli occhi amari pianti, quanti dal petto arsi sospir mandai, non credendo i celesti almi sembianti e gli occhi belli riveder più mai: ma vietò questo per maggior mio male l'atrocissimo mio destin fatale ...
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Rinaldo (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)
... 9 Il nudo teschio dimostrava allora un non so che del fiero e dell'orrendo; tiene in lui fissi gli occhi il padre ognora, e tra le man pietose il va volgendo; se l'accosta a la bocca ad ora ad ora, nulla l'orror di quello a schivo avendo ... Quanto, quanto sei grande, amor paterno! Sfoga intanto ei così l'affetto interno: 10 — Ove la luce de' begli occhi è gita? Ove del vago aspetto il chiaro onore? Come le guancie, oimè! come smarrita le labbia han lor vaghezza e lor colore? Questa squallida fronte e scolorita è quella ond'io porgea tal gioia al core? Deh! quanto ei n'ebbe già diletto e gioia, tanto maggior or n'have affanno e noia! 11 Ecco, o figlio, ti fo gli estremi offici, ch'a me dovei tu far più drittamente! Ecco che gli occhi omai con l'infelici man ti rinchiudo: or vale eternamente! E se queste mie man non fiano ultrici de la tua morte, il ciel non lo consente, che con lungo girar l'ha già private del suo vigore e delle forze usate ... 15 Mirano i cavalier sospesi intorno, né cosa lieta lor s'offre a la vista; nulla di vago v'è, nulla d'adorno, ogni parte per sé gli occhi contrista ... 18 Ella era morta, e così morta ancora arder parea d'amor la terra e 'l cielo, e dal bel petto per la spalla fuora gli uscia pungente e sanguinoso telo; sembrava il volto suo neve ch'allora scuota Giunon da l'aghiacciato velo: gli occhi avea chiusi e, benché chiusi, in loro si scopriva d'Amor tutto il tesoro ... Come da l'aria gli è t¢cca la faccia, aprendo gli occhi il cavalier ferito, un profondo sospir dal petto caccia, onde a Rinaldo è 'l cor più intenerito; gli chiede nondimen perché mantegna quel rio costume e quella usanza indegna ... 27 Non era alcun che gli occhi in lei volgesse senza infiammarsi d'amoroso ardore; alcun non era ancor ch'a lei piacesse fuor che sol'io che fisso avea nel core ...
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Rinaldo (pagina 24)
di Torquato Tasso (estratti)
... 46 Verso l'altera e ricca tenda i passi la bella coppia immantinente torse: giunto u' per larga porta entro in lei vassi, gli occhi per tutto raggirando porse, e di lucenti alabastrini sassi un gran pilastro in mezzo alzato scorse, sovra del qual scolpita in treccia e 'n gonna si vedea vaga e giovinetta donna ... 49 Conosce gli occhi onde aventogli Amore il primo stral ch'ancor gli punge il petto, ed onde mosse insieme il dolce ardore ch'ognor l'infiamma d'amoroso affetto; conosce i crin, co' qual gli avinse il core sì ch'anco egli è tra sì bei nodi stretto, la chiara fronte e l'aria del bel viso, la bocca e 'l dolce lampeggiar del riso ... Conducea seco a par d'irsuto vello, coperto e fiero in vista, un gran leone, sanguigno i denti e i crudi unghion rapaci, cui lucon gli occhi com'ardenti faci ...
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Rinaldo (pagina 27)
di Torquato Tasso (estratti)
... 56 Del suo lungo viaggio il terzo almeno trascorso già l'umida notte avea, e 'n maggior copia da l'oscuro seno sonni queti e profondi a noi piovea; la regina però, cui rio veleno tacito per le vene ognor serpea, non dava gli occhi stanchi in preda al sonno, ché le cure d'amor dormir non ponno: 57 ma rivolgea ne l'agitata mente del novo amator suo l'alma beltate, e 'l valor così raro ed eccellente in così verde e giovenile etate, le grazie sì diverse unitamente per meraviglia giunte ed adunate ... 61 Come il ciel si comincia a colorare, e le ferisce gli occhi il novo giorno, non vuol gli altrui servigi ella aspettare: da sé si veste e rende il corpo adorno, troppo ogni dama sua pigra le pare, e le fa dolce ma pungente scorno; e la compagnia loro a pena aspetta, ch'a ritrovar se 'n va gli ospiti in fretta ... Si cangia d'or in or ne la sembianza, apre a parlar la bocca e poi si tace, e la voce troncata a mezzo resta, gli occhi travolge, e move or piedi or testa ... 65 Sovente ancor con interrotto suono profondamente sin dal cor sospira; le lacrime talor sugli occhi sono, ma vergogna le affrena e le ritira; or quasi fuor di sé col volto prono stassi, or quasi sdegnosa il ciel rimira; ma s'induce a la fin quell'infelice a scoprir il suo male a la nutrice ... 67 Misera, tutto 'l male in me procede da l'un de' duo stranier, ma dal maggiore: non vedi tu quanto in bellezza eccede ciascun mortale e in grazia ed in valore? Ahi! come, oimè! di lui l'imagin siede ed affissa si sta dentro 'l mio core, come ogn'atto di lui mi sta presente, come il suo dir mi sona or ne la mente! 68 Sol l'orecchie appagate e gli occhi miei son dal dolce parlar, dal vago aspetto: madre, te 'l dirò pur, madre, vorrei spenger la sete de l'acceso affetto ...
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Rinaldo (pagina 28)
di Torquato Tasso (estratti)
... 76 Ella mostra or co' guardi, or coi sospiri al cavalier le piaghe sue profonde, e quai ferventi Amor caldi desiri dai begli occhi di lui nel cor le infonde, onde Rinaldo in amorosi giri le luci volge e 'n parte a lei risponde: ché se ben altro ardor gli accende il petto, d'amar donna sì bella è pur costretto ... Ahi! come allora in un medesmo punto cangiar si vede questo e quel sembiante; ben ciascun sembra dal disio compunto, e mira l'altro tacito e tremante: lampeggia, come 'l sol nel chiaro umore, negli umidi occhi un tremulo splendore ... 87 Svegliasi il cavaliero, e gli occhi intorno per veder la sua dama indarno gira; s'infiamma intanto di vergogna e scorno, ed apre il petto a nobil sdegno ed ira; face il desir primiero in lui ritorno, e quell'altro si fugge e si ritira; le veste e l'arme insieme in fretta prende, ed adorno di lor tosto si rende ... Canto decimo 1 Ma 'l fero Amor, che al fin discopre e vede gli occulti fatti, ancorché d'occhi privo, a la regina chiari indizii diede del partir de l'amante fuggitivo, lasciando lei d'acerbi affanni erede, e fuor per gli occhi in lagrimoso rivo ogni gioia scacciando: ond'egro il core rimase in preda al sùbito dolore ...
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Rinaldo (pagina 30)
di Torquato Tasso (estratti)
... Sovra un gran carro allor tosto appario, tratto da quattro augei di forma ignota, un'antiqua matrona all'improviso, venerabile gli occhi e grave il viso ... La spruzza alquanto poi gli occhi e le gote con un liquor ch'al suo martir soccorre; e mentre a lei di sonno i lumi aggrava, d'ogni soverchio affanno il cor le sgrava ... Ma la regina sopra 'l carro pose, come dormendo i rai degli occhi ascose ... 39 Mentre ne vanno al bel camin contenti i cavalier, gli occhi girando intorno, tien l'accorto nocchiero i lumi intenti nel cheto ciel di mille fregi adorno: mira egli i duo Trioni, astri lucenti, ed Orione armato a l'altrui scorno, e con l'Iadi poggiose il pigro Arturo, sovente a' naviganti infesto e duro ... 51 Molti con menti poi devote e pure giungon le palme e levan gli occhi al cielo ma lor l'han tolto, oimè! le nubi oscure, e 'l disteso d'intorno orrido velo ...
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Rinaldo (pagina 33)
di Torquato Tasso (estratti)
... 12 L'affanno dunque in lungo error sofferto, e quanto sol per voi ne l'arme oprai, avrà per degno e per estremo merto sdegno, ch'al cor mi mandi acerbi guai? sdegno, ch'in questo amaro stato incerto de' bei vostri occhi oscuri i dolci rai? da' quai prende vigor l'anima stanca, ed al duol si sottragge e si rinfranca ... 20 Non però di color conforme il molle animo veste e 'l placido pensiero: anzi lo sdegno, che dal petto tolle, ripon negli occhi e nel bel viso altero, onde 'l foco e 'l martir molto s'estolle ne l'innocente afflitto cavaliero, ch'oltra la scorza non penetra dove face in su' aita Amor pietose prove ... 34 I Maganzesi, che sì audaci in prima gli erano adosso corsi a fargli offesa, come vider risorti oltre ogni stima tanti feri campioni in sua diffesa, l'ira frenaro e quella furia prima, pentiti omai di sì dubbiosa impresa; pur col mover de l'armi e con le voci si mostravan da lunge assai feroci: 35 così di can timido stuol sovente, ch'incontra 'l toro, arda di sdegno e d'ira; corre per assalirlo e poi si pente, e latrando lo sguarda e si ritira, mentre in feroce aspetto alteramente quel move i passi e gli occhi intorno gira; e dov'ei volge il tardo e grave piede, la vile schiera paventando cede ...
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Rinaldo (pagina 34)
di Torquato Tasso (estratti)
... 40 Tra sé dicea: — Deh! come ascondi il vero con umil voce, e dimandar mercede? Ahi crudo, ahi disleale, ahi lusinghiero, dunque ciò merta la mia pura fede? Dunque così s'inganna un cor sincero? Ben stolta ed infelice è chi ti crede: ma chi non crederebbe a que' sospiri ed a quel volger gli occhi in dolci giri? 41 Amo, tu dici a me con l'occhio, ed ardo, con l'occhio ch'è in amar mal fido duce ... 49 Quivi era un uom d'assai strana figura, che sostegno del braccio al mento fêa, e con sembianza tenebrosa e scura gli occhi pregni di pianto al ciel volgea ... Dovunque volge i torbidi occhi ei vede cosa ch'il grav'affanno in lui raddoppia; mai non può rimirar lunge o dappresso ch'il duol non veggia in vera forma espresso ...
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Rinaldo (pagina 35)
di Torquato Tasso (estratti)
... 64 Mentre di sì gioconda e sì gradita vista cibava gli occhi il cavaliero, e quindi egli porgeva a l'alma aita, e rischiarava il torbido pensiero, donna vi scorse che se 'n gia vestita di verde, e sovra 'l colle aveva impero: tien quella i lumi e 'l volto al ciel supino, quasi attenda di là favor divino ... 65 È serena, ridente e lieta in vista, e nel tacere espresse ha le parole; mostrano alta baldanza a speme mista gli occhi ch'apron lucenti un novo sole; ed indi fugge ogni cura egra e trista, come da Febo ancor la nebbia suole ... 67 Poi ch'appagati ha gli occhi, egli non meno la fame appaga, e 'l corpo ciba e pasce di quel che dal fecondo almo terreno sovra i vaghi arboscei produtto nasce; e del dolce ruscel gustando a pieno fa che l'arida sete in tutto il lasce ... 68 Affamato leon, che l'unghie e i denti insanguinato già più dì non s'abbia, s'ode il muggito de' cornuti armenti, desta nel fero cuor desire e rabbia; fiamma riversa da' torvi occhi ardenti, fumo dal naso e spuma da le labbia; batte la coda e 'l folto crin rabbuffa, e lieto corre a sanguinosa zuffa: 69 così al fero rimbombo appar focoso Rinaldo in volto, e 'l cor move e raccende, ch'avido di pugnar, l'ozio e 'l riposo già lungo troppo a noia e sdegno prende; senza punto tardar, sul poderoso destrier saltando leggiermente ascende, e là donde quel suono a lui ne viene, volge il cavallo e dritto il corso tiene ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 2)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... «Credo ch'egli sia dotato d'un certo fascino!—pensava Lucia—E il fascino ha da essere tutto ne' suoi occhi strani! Certi occhi grandi, di un colore fra il grigio e il verdastro, d'uno sguardo profondo, dolce e melanconico ad un tempo; certi occhi che non si potevano dimenticare ... Il fascino egli lo doveva avere davvero negli occhi!…
Ma possedessero pure, quegli occhi, tutta la potenza affascinatrice che si volesse, a lei non avrebbero certo fatto nè caldo nè freddo ... E chi le faceva gli occhi di triglia le dava noia ... «Zia—disse Lucia, dopo aver salutato e mettendosi il cappello in testa davanti a la specchiera: «Esco un momento con Adele per impostare questa lettera! «Con Adele?—fece la zia stringendo le labbra che sparirono nelle crespe sottili, e socchiudendo gli occhi ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 4)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Giaceva supino sui guanciali candidi, la testa bruna abbandonata, gli occhi semichiusi, il respiro affannoso; su la rimboccatura, le povere mani nere di polvere di carbone, stavano inerti ... Si incontrò in due occhi chiari, che la fissavano con intensità melanconica ... No; gli occhi chiari risposero negativamente ... Così fosse!… dicevano quegli occhi ... Il malato in un supremo sforzo, si era tirato su a sedere su 'l letto, e guardava nel vuoto con gli occhi sbarrati, vitrei ... —Iddio ha voluto così; non si può andar contro a' suoi voleri! Chi le parlava?… chi era con lei e la guidava a casa attraversando il cortile? Levò gli occhi su 'l volto pallido del suo compagno; l'ingegnere Del Pozzo ... Che espressione soave, che espressione pietosa avevano in quel momento, quegli occhi chiari! ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 5)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Vide negli occhi della zia lampeggiare la disapprovazione per quel passo imprudente, quasi ardito ... Questo, Lucia lesse negli occhi della zia e fece una impercettibile spallucciata ... Adele diceva della sospettosa sorveglianza, dei rimproveri, dalle continue stoccate della signora Marta, che pareva si imbattesse nel diavolo ogni volta che vedeva lei o il cocchiere, e che mandava saette dagli occhi quando li sorprendeva insieme a scambiarsi due parole, da gente che si vuol bene ... Levò gli occhi cerchiati d'azzurro come Lucia chiese il permesso d'entrare; si alzò premurosamente, stette in attesa di sapere il perchè della visita ... A le parole della signorina, il volto pallido e soave della giovine bionda, prese poco a poco un'espressione dura; la bocca le si atteggiò a disdegnosa amarezza; gli occhi turchini si fecero torbidi ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 7)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Di là io sorpresi spesse volte i suoi occhi chiari e strani, fissi su me con qualche insistenza ... Non aveva occhi e attenzioni che per lei, che si lasciava corteggiare con grazia altera, da regina usa agli omaggi, da dea che impone adorazione ... Ci ho ancora gli occhi imbambolati ... E Lucia commossa, si sentiva inumidire gli occhi, quando su l'uscio del salottino comparve Adele ad annunciare una visita ... Sorpresa, la giovine alzò il velo scoprendo un viso bianco, soave, e commossa, con gli occhi velati, uscì a parlare a frasi tronche, l'accento concitato ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 8)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Chiuse il piano e seguì di là la zia, che si rimise al telaio: ricamava, da mesi, un cuscino da divano, a tinte scialbe, autunnali, stanche; tinte che sopprimono la primavera e la giovinezza; gusti da gente che più non sente la serena poesia dei colori smaglianti; che più non ha occhi, nè desideri, nè aspirazioni che per le cose e i sentimenti sbiaditi, nati vecchi ... Lucia levò gli occhi dal lavoro e li fisò in volto a la zia con sorpresa e interrogazione ... Ma soggiunse tosto, riaddolcendo l'accento: «In ogni modo, ti ringrazio zia, d'avermi aperti gli occhi ... Wise, cui la signora Marta, proibiva di entrare in salotto, da l'anticamera, ove era accucciato, seguì la padroncina, e come la vide buttarsi su 'l piccolo divano e quivi dare nello schianto, con un guaito espressivo, sedette su le zampe di dietro e le pose in grembo il bel testone fissandola con gli occhi mesti ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 10)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... «Non voglio levar gli occhi per un poco; fin che egli non abbia scantonato—pensava intanto Lucia ... Ma proprio in quel momento, come attratta da forza ignota, superiore a la sua volontà, i suoi occhi si rivolsero e si incontrarono in quelli del giovine che pure in quel punto si era voltato ... Tanto è vero, che disse la cosa senza titubanze, anzi con certi guizzi di gioia negli occhi e certi sorrisi beati, che dicevano chiaro e tondo come egli non avesse sentimento che per accogliere la sua contentezza ... Infatti, la signora Marta, che non si aspettava così presto lo scoppio della bomba, come diceva lei, era davvero restata lì come intontita, e con gli occhi e l'atteggiamento della bocca, mostrava tutt'altro che esultanza ... «Nel suo cuore—pensò—adesso il sentimento più forte non è certo il paterno!… Oh mamma!—sospirò alzando gli occhi al cielo stellato ... Lucia vide i suoi occhi chiari fissarsi su lei con muta sorpresa, quasi con interrogazione; le parve di indovinare un rimprovero in quello sguardo; si sentì offesa, si irrigidì, rispose freddamente, quasi altezzosamente all'ingegnere, e appena lui partito, salutò la compagnia dicendosi stanca e si ritirò ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 12)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Ma ebbe tosto ad arrossire incontrando gli occhi dell'ingegnere del Pozzo, che pareva spiassero la sua entrata ... Quella insolita stretta, commosse così fortemente la fanciulla, che si smarrì e sentì corrersi le lagrime agli occhi ... —Vorrei che questa pietà gli restasse in cuore non offuscata dall'idea che io mi possa consolare con i vagheggini insulsi e confortarmi delle loro menzognere espressioni! Ultimo a partire quella sera fu l'ingegnere Del Pozzo, che salutando Lucia, trovò modo di susurrarle: «In qualunque circostanza, si ricordi ch'io sono a' suoi ordini! E la lasciò con un ultimo sguardo de' suoi occhi chiari e parlanti ... «Che cosa importa a me dell'ufficiale?—rimbeccò la fanciulla aggrottando gli occhi e alzandosi ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 14)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Le caddero gli occhi su la lettera della zia, posata sopra il tavolino ... Un sorriso fatuo dava al suo volto scialbo un'espressione nuova e strana; negli occhi gli guizzavano lampi da conquistatore fortunato ... Lucia se ne stava muta di sorpresa e di collera guardando il giovine con occhi aperti, sbarrati, torbidi ... «Sfacciato… antipatico!—mormorò in petto la fanciulla, guardandolo negli occhi con muta interrogazione, atteggiando la bocca a disprezzo e disdegno ... Ah! l'odioso sospetto ella lo indovinava negli occhi delle amiche, nella mal celata disapprovazione della loro mamma!… E non aveva torto la signora Marri di trovare inconveniente quell'apparente ritrovo fra lei e il giovine Svarzi ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 16)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... che dalla soglia della chiesuola la stava guardando con occhi intensi ... Con gli occhi accigliati e su la bocca una piega amara, si alzò ed uscì, passando dinanzi alla Svarzi senza neppure guardarlo ... Un violento sussulto le fece tremare il cuore in petto leggendo subito negli occhi chiari dell'ingegnere una disgustosa sorpresa ... Ricordò le sue parole, l'espressione de' suoi occhi, quasi severa, il saluto freddo, il freddissimo modo con cui le aveva preso la mano ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 17)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... E poi che a quelle parole, che la ferivano nella generosità, come se ella avesse potuto consolarsi della disgrazia del padre con il pensiero della propria sicurezza, le lagrime le erano corse agli occhi, egli aveva avuto la crudeltà di confortarla, facendola sperare in un avvenire che l'avrebbe rimessa nella condizione di prima; avvenire bello, brillante quale anche sua zia, la signora Marta, sospirava per lei! Oh come egli le leggeva male nel cuore, come calunniava il suo sentimento!… Credere ch'ella potesse affliggersi della povertà, agognare a un matrimonio ricco, dividere le aspirazioni, i desiderii di quella povera donnicciuola di sua zia!… No, no; egli non la conosceva punto; non aveva per lei nessuna amicizia, nessuna pietà ... Perchè, perchè dunque la sera prima della sua partenza per la spiaggia, l'aveva guardata con un lampo di tenerezza negli occhi, e le aveva stretto la mano quasi affettuosamente? «In qualunque circostanza si ricordi ch'io sono a suoi ordini!—le aveva detto quella stessa sera, salutandola ... Era forse dignitoso che ella mostrasse le sue angustie a quella gente verso la quale non aveva nè vincoli nè simpatia?… La sua anima aveva forse bisogno della compassione, e magari del compatimento degli estranei?… Perchè non era più la ricca signorina Ferretti, perchè era anzi quasi povera, avrebbe dovuto tenersi in disparte, far pompa di inutile accasciamento, vergognarsi quasi? Entrò a testa alta, bellissima nel vestito scuro, il volto animato da interno eccitamento, gli occhi sfolgoranti ... Con gli occhi aggrottati, il volto pallidissimo, Lucia adesso si isolava; l'anima sua si trasfondeva nei suoni; e nei suoni ella sentiva sè stessa con i suoi crucci, le sue care speranze infrante, il suo dolore ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 19)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Se, morissi non gli importerebbe nulla! Le si gonfiò il cuore ricordando il tempo in cui suo padre l'adorava, non aveva occhi e cure che per lei, la sua unica figliuola; il tempo in cui la gente diceva che egli la viziava! Come era felice allora!… ... «Quella donna gli ha cambiato il cuore!—mormorò—lo ha affascinato! C'era dunque il fascino?… una potenza individuale, che attrae e incatena spogliando d'ogni volontà!… C'era dunque davvero il fascino? Rivide con la fantasia, gli occhi chiari dell'ingegnere Del Pozzo; occhi che frugavano nell'anima commuovendo, destando sensazioni non mai provate ... Come erano dolci, affettuosi quegli occhi, là, a Milano, la sera prima della sua partenza per la spiaggia! Come erano torbidi e severi il dì ch'egli era venuto a darle la notizia del fallimento! E quella sera, al letto del povero Cecchino morente? Nel cuore le si agitò la smania di rivederli quegli occhi chiari e luminosi; di sentirsene guardata, fosse anche torbidamente, severamente come l'ultima volta ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 20)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Languiva davvero poveretta! abbandonata su 'l lettuccio bianco, i capelli sparsi su 'l guanciale, il volto, dagli occhi chiusi, vampante di febbre ... Ma la malata la respinse; con atto repentino, si tirò a sedere su 'l letto, e ad occhi sbarrati, stendendo le braccia quasi a difesa, mormorò con voce alterata: «Via! via! via!… Ah vigliacco!… ah come l'odio! Bortolo, svegliato di soprassalto, accorse al fianco, del letto; Adele fu lì in un salto ... «Via! via! via!—continuava l'inferma, agitandosi, con gli occhi smarriti nel vuoto ... Si calmò, rinchiuse gli occhi ... «Come sono severi quegli occhi chiari!… come sono pieni di rimprovero!—susurrava in un soffio ... Si agitò ancora cercando di tener lontano qualcuno e ripetendo la parola «vigliacco!» Ma l'idea fissa era quella degli occhi chiari, severi e pieni di rimprovero ... Aperse gli occhi, lo guardò; forse lo riconobbe e disse con un filo di voce, che si sentiva a pena: «Se muoio, papà avrà il poco che ho!… Al sorgere del sole, che mandava per le gelosie chiuse, la sua luce a strisce su 'l pavimento, illuminando la camera mitamente, la povera fanciulla girò in torno gli occhi con coscienza di sè ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 21)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... Mai non avevano rivolti gli occhi a un punto conosciuto della spiaggia, a la casetta della scogliera, al tremolante fievole lume, che veniva da una di quelle finestre ... «Ora posso andare dalla mamma!—aveva bisbigliato la poverina oppressa dalla lieve fatica, chiudendo gli occhi, ricadendo nell'assopimento ... Mormorò in un soffio: «Come sono severi quagli occhi chiari! ... Gli occhi chiari, aperti, spauriti, gonfi di lagrime, la fissavano con tenerezza, con passione; più non erano severi, più non esprimevano rimprovero ... La fanciulla sorrise, come in sogno, non staccando lo sguardo da quegli occhi, che la supplicavano di riposare, di dormire, imponendole una volontà che veniva dall'amore ... Presso lui un giovine signore, alto, bruno, dagli occhi chiari, stentava a vincere l'emozione, che gli faceva nodo a la gola ... Suor Teresa con gli occhi sgranati guardava ammirata lo spettacolo che le si spiegava dinanzi ... Suor Teresa si prostrò davanti a la bellezza sublime della veduta che le stava davanti agli occhi; e, con uno slancio di riconoscenza, susurrò una fervida preghiera ... Con le mani giunte, il volto supino, gli occhi nell'aria d'un azzurro rosato, suor Teresa pregava ... Lucia, con il capo staccato dai guanciali, le mani puntate su la rimboccatura, la guardava con i grandi occhi scuri cerchiati di livido ... «Suor Teresa! Si riadagiò subito, affievolita dal lieve sforzo; rinchiuse gli occhi che male sostenevano la languida luce, e disse i suoi sentimenti a frasi spezzate; in un soffio ...
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Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 5)
di Luigi Pirandello (estratti)
... Non è vero! Io intesi di fare il loro bene—e anche il mio, sì, lo confesso! Signore, ero arrivato al punto che non potevo dire una parola all'uno o all'altra, che subito non si scambiassero tra loro uno sguardo d'intelligenza; che l'una non cercasse subito gli occhi dell'altro per consigliarsi, come si dovesse prendere quella mia parola, per non farmi arrabbiare ... Già! Mi seguiva per via: mi sorrideva e, giunta a casa, mi salutava con la mano—così! Lo guardavo con tanto d'occhi, scontrosa ... Si cede, si cede alla tentazione; per rialzarcene subito dopo, magari, con una gran fretta di ricomporre intera e solida, come una pietra su una fossa, la nostra dignità, che nasconde e seppellisce ai nostri stessi occhi ogni segno e il ricordo stesso della vergogna ... Mentre non è vero, signore: è come tutti gli altri; migliore, migliore anzi, perché non ha paura di scoprire col lume dell'intelligenza il rosso della vergogna, là, nella bestialità umana, che chiude sempre gli occhi per non vederlo ... La afferri! Appena stretta, chiude subito gli occhi ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 7)
di Docteur Jaf (estratti)
... Per Commodo era un piacere, un bisogno di avvilirsi agli occhi di tutti, non si diceva soddisfatto se non quando le sue turpitudini avevano avuto mille testimoni e mille echi ... Quando la forza fisica gli mancava, chiamava in aiuto tutta la potenza dell'immaginazione; obbligava tutta questa gente di abbandonarsi sotto i suoi occhi a quei piaceri che egli non poteva più condividere ... Così, quello che egli cercava continuamente, era la creazione di nuove maniere colle quali poter contaminare i suoi occhi, le sue orecchie, la sua anima, insozzando contemporaneamente il pudore altrui ... Ciò rappresentava agli occhi dei dottori della setta l'immagine naturale della creazione ... San Cipriano nel 230 ci dipinge tale epoca così: «Non esisteva più carità nella vita dei cristiani, non esisteva più disciplina nei loro costumi; gli uomini si pettinavano le barba, e le donne si imbellettavano il viso; si corrompeva la purezza degli occhi violando l'opera delle mani di Dio, e perfino quella dei capelli dando ad essi uno strano colore ...
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Stanze della gelosia
di Torquato Tasso (estratti)
... VII Me produsse la Tema, Amore il seme vi sparse, e mi nudrì Cura infelice: fu latte il pianto, che dagli occhi or preme giusto disdegno, or van sospetto elice ... Ed or, mentre ch' io parlo, la mia tacita forza entra negli occhi vostri e ne le chiome, e le spoglia e disarma ... Scaccerò in bando allora Amor da l' alto seggio, che ne' vostri occhi ei tiene, ed in quel loco poi dispiegherà le insegne la Vecchiezza e l' Onore ... PROLOGO AI «SUPPOSITI»
DI LUDOVICO ARIOSTO Non son queste le stelle, ond' aureo il cielo risplende a quei che mai non vider morte? non è questa la terra ov' ha sì vario l' imperio il sol, ch' or la rinfiora, or l' arde? E non è questo il mondo, ov' io mi vissi uom già di carne e d' ossa? Or non son io in fra le pompe di superba scena? Deh! qual pietà, qual nume onnipotente sue grazie oggi in me versa, oggi in me spiega sue meraviglie? Io che a dormir fui tratto il ferreo sonno de la morte, or gli occhi pur riapro a la luce: io spirto ignudo riedo oggi a respirar l' aure vitali, pur rivestito il fral de 'l terreo manto, e a riveder de la mia patria cara, accolto in bel teatro, il popol grato ...
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Stanze della gelosia (pagina 4)
di Torquato Tasso (estratti)
... Qualor madonna a le mie labbra giunge la sua bocca soave, quasi il vedermi seco a lei sia grave, chiudendo gli occhi, i suoi be' rai m' asconde ... AMORE Sai che soverchia gioia fa che un' alma si muoia e torni in vita; però se la gradita tua donna, allor ch' i dolci baci accoglie, i suoi tremuli rai t' invola e toglie, ciò vien però che dolcemente langue la sua virtute e lascia il corpo esangue, né dar spirto a' begli occhi, od a le membra vigor, più le rimembra; ma di gioconda morte, fiacca languendo, gode in su le porte ... CAVALIERE La fiamma mia per gli occhi miei traspare, ed esce ne' sospir foco amoroso ... DONNA Sono gli occhi fallaci, e fallaci i sospiri; ed io, perché gli uni oda e gli altri miri, non son certa de 'l vero, che ne 'l profondo suo volge il pensiero, né riconosco ancor le interne faci ... CAVALIERE Passerete più a dentro in mezzo a l' alma, ov' è d' amor il centro: ivi vedrete la mia fede espressa, bella sì che fia degna ch' a voi piaccia cotanto, quanto a me gli occhi vostri e 'l vostro canto ...
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