Libri morto
Libri su morto, con la parola morto
Confessioni di un Italiano (pagina 209)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Peraltro un certo compare che sapeva di lettere era giunto ad interpretarla fino ad un certo punto, dove si diceva che il reverendo canonico era morto octuagenarius: il che significava agli otto di gennaio, secondo lui ... Ma molti si ribellavano, soggiungendo che non agli otto di gennaio era morto ma ai quindici ... — Eh? cosa mai! — rispondeva il valentuomo — vorreste che gli scalpellini badassero a queste minuzie? Giorno più giorno meno, l'importante è che sia morto per incastrargli addosso la lapide ...
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Decameron (pagina 3)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Era usanza, sì come ancora oggi veggiamo usare, che le donne parenti e vicine nella casa del morto si ragunavano e quivi con quelle che più gli appartenevano piagnevano; e d'altra parte dinanzi la casa del morto co' suoi prossimi si ragunavano i suoi vicini e altri cittadini assai, e secondo la qualità del morto vi veniva il chericato; e egli sopra gli omeri de' suoi pari, con funeral pompa di cera e di canti, alla chiesa da lui prima eletta anzi la morte n'era portato ... E infinite volte avvenne che, andando due preti con una croce per alcuno, si misero tre o quatro bare, da' portatori portate, di dietro a quella: e, dove un morto credevano avere i preti a sepellire, n'avevano sei o otto e tal fiata più ...
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Decameron (pagina 61)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma questo come si può fare? Tedaldo non ci potrà mai tornare: egli è morto, e per ciò quello che non si dee poter fare non so perché bisogni che io il vi prometta ... ” A cui il pellegrin disse: “Madonna, Tedaldo non è punto morto, per quello che Idio mi dimostri, ma è vivo e sano e in buono stato, se egli la vostra grazia avesse ... ” Disse allora la donna: “Guardate che voi diciate; io il vidi morto davanti alla mia porta di più punte di coltello e ebbilo in queste braccia e di molte mie lagrime gli bagnai il morto viso, le quali forse furon cagione di farne parlare quello cotanto che parlato se n'è disonestamente ... A cui Tedaldo disse: “Madonna, non dubitate, io sono il vostro Tedaldo vivo e sano, e mai né mori' né fui morto, che che voi e i miei fratelli si credano ...
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Decameron (pagina 85)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E dopo alquanto spazio la giovane maravigliandosi della sua contenenza, temendo non il marito si svegliasse, cominciò a dire: “Deh, Girolamo, ché non te ne vai tu?” Ma non sentendosi rispondere, pensò lui essere adormentato: per che, stesa oltre la mano, acciò che si svegliasse il cominciò a tentare, e toccandolo il trovò come ghiaccio freddo, di che ella si maravigliò forte; e toccatolo con più forza e sentendo che egli non si movea, dopo più ritoccarlo cognobbe che egli era morto: di che oltre modo dolente stette gran pezza senza saper che farsi ... Il buono uomo rispose che a lui parrebbe che colui che morto fosse si dovesse chetamente riportare a casa sua e quivi lasciarlo, senza alcuna malavoglienza alla donna portarne, la quale fallato non gli pareva ch'avesse ... Allora la giovane disse: “E così convien fare a noi”, e presagli la mano, gli fece toccare il morto giovane ... Di che egli tutto smarrito si levò sù: e, acceso un lume, senza entrar con la moglie in altre novelle, il morto corpo de' suoi panni medesimi rivestito e senza alcuno indugio, aiutandogli la sua innocenzia, levatoselo in su le spalle, alla porta della casa di lui nel portò e quivi il pose e lasciollo stare ... E venuto il giorno e veduto costui davanti all'uscio suo morto, fu fatto il romor grande, e spezialmente dalla madre; e cerco per tutto e riguardato e non trovatoglisi piaga né percossa alcuna per li medici, generalmente fu creduto lui di dolore esser morto così come era ... E mentre il corrotto grandissimo si facea, il buono uomo, in casa cui morto era, disse alla Salvestra: “Deh, ponti alcun mantello in capo e va a quella chiesa dove Girolamo è stato recato e mettiti tralle donne e ascolterai quello che di questo fatto si ragiona; e io farò il simigliante tra gli uomini, acciò che noi sentiamo se alcuna cosa contro a noi si dicesse ... ” Alla giovane, che tardi era divenuta pietosa, piacque, sì come a colei che morto disiderava di veder colui a cui vivo non avea voluto d'un sol bascio piacere; e andovvi ... Maravigliosa cosa è a pensare quanto sieno difficili a investigare le forze d'amore! Quel cuore, il quale la lieta fortuna di Girolamo non aveva potuto aprire, la misera l'aperse, e l'antiche fiamme risuscitatevi tutte subitamente mutò in tanta pietà, come ella il viso morto vide, che sotto il mantel chiusa, tra donna e donna mettendosi, non ristette prima che al corpo fu pervenuta; e quivi, mandato fuori uno altissimo strido, sopra il morto giovane si gittò col suo viso, il quale non bagnò di molte lagrime, per ciò che prima nol toccò che, come al giovane il dolore la vita aveva tolta, così a costei tolse ...
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Decameron (pagina 87)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E in questa maniera perseverando insieme assai discretamente, avvenne che al medico fu messo tralle mani uno infermo, il quale aveva guasta l'una delle gambe: il cui difetto avendo il maestro veduto, disse a' suoi parenti che, dove uno osso fracido il quale aveva nella gamba non gli si cavasse, a costui si convenia del tutto o tagliar tutta la gamba o morire, e a trargli l'osso potrebbe guerire, ma che egli altro che per morto nol prenderebbe; a che accordatisi coloro a' quali apparteneva, per così gliele diedero ... ” Ruggieri, così sospinto, cadde a terra d'una cassa sopra la quale era, né altra vista d'alcun sentimento fece che avrebbe fatto un corpo morto; di che la donna, alquanto spaventata, il cominciò a voler rilevare e a menarlo più forte e a prenderlo per lo naso e a tirarlo per la barba, ma tutto era nulla: egli aveva a buona caviglia legato l'asino ... Per che la donna cominciò a temere non fosse morto, ma pure ancora gl'incominciò a strignere agramente le carni e a cuocerlo con una candela accesa, ma niente era; per che ella, che medica non era come che medico fosse il marito, senza alcun fallo lui credette esser morto; per che, amandolo sopra ogni altra cosa come facea, se fu dolorosa non è da domandare; e non osando far romore, tacitamente sopra lui cominciò a piagnere e a dolersi di così fatta disaventura ... Ma dopo alquanto, temendo la donna di non aggiugnere al suo danno vergogna, pensò che senza alcuno indugio da trovare era modo come lui morto si traesse di casa; né a ciò sappiendosi consigliare, tacitamente chiamò la sua fante e la sua disaventura mostratale le chiese consiglio ... La fante, maravigliandosi forte e tirandolo ancora ella e strignendolo e senza sentimento vedendolo, quel disse che la donna dicea, cioè veramente lui esser morto, e consigliò che da metterlo fuori di casa era ...
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Decameron (pagina 156)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... 1 Madonna Francesca, amata da un Rinuccio e da uno Alessandro, e niuno amandone, col fare entrare l'un per morto in una sepoltura e l'altro quello trarne per morto, non potendo essi venire al fine imposto, cautamente se gli leva da dosso ... Era, il giorno che questo pensiero le venne, morto in Pistoia uno il quale, quantunque stati fossero i suoi passati gentili uomini, era riputato il piggiore uomo che, non che in Pistoia, ma in tutto il mondo fosse; e oltre a questo vivendo era sì contrafatto e di sì divisato viso, che chi conosciuto non l'avesse, vedendol da prima, n'avrebbe avuta paura ... Tu sai che istamane fu sotterato al ugo de' frati minori lo Scannadio” così era chiamato quel reo uomo di cui di sopra dicemmo del quale, non che morto ma vivo, i più sicuri uomini di questa terra, vedendolo, avevan paura; e però tu te n'andrai segretamente in prima a Alessandro e sì gli dirai: ‘Madonna Francesca ti manda dicendo che ora è venuto il tempo che tu puoi avere il suo amore, il quale tu hai cotanto disiderato, e ...
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La divina commedia (pagina 31)
di Dante Alighieri (estratti)
... O Nïobè, con che occhi dolenti
vedea io te segnata in su la strada,
tra sette e sette tuoi figliuoli spenti!
O Saùl, come in su la propria spada
quivi parevi morto in Gelboè,
che poi non sentì pioggia né rugiada!
O folle Aragne, sì vedea io te
già mezza ragna, trista in su li stracci
de l'opera che mal per te si fé ... Mostrava come i figli si gittaro
sovra Sennacherìb dentro dal tempio,
e come, morto lui, quivi il lasciaro ... Mostrava come in rotta si fuggiro
li Assiri, poi che fu morto Oloferne,
e anche le reliquie del martiro ...
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Fermo e Lucia (pagina 13)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ludovico non aveva mai prima d'allora versato sangue; e benchè l'omicidio fosse a quei tempi cosa tanto comune che gli orecchi d'ognuno erano avvezzi a sentirlo raccontare, e gli occhi a vederlo, pure l'impressione che Ludovico ricevette dal veder l'uomo morto per lui, e l'uomo morto da lui, fu nuova e terribile, fu una rivelazione di sentimenti ancora sconosciuti ... Un padre che assisteva più frequentemente ai moribondi, e che aveva spesso reso di questi uficj sulla via, fu chiamato tosto sul luogo del combattimento; e tornato pochi momenti dopo, entrò nella infermeria, e fattosi al letto dove Ludovico giaceva: «Consolatevi,» gli disse; «almeno è morto bene, e mi ha incaricato di chiedere il vostro perdono, e di portarvi il suo ... Un fratello del morto, due suoi cugini, e un vecchio zio vennero pure armati da capo a piede; e facevano la ronda intorno, guardando con aria di minaccia gli accorsi del popolo, i quali mostravano nei volti quasi una sorta di trionfo e di contentezza ... Il Padre Guardiano andò umilmente dal fratello del morto, e dopo mille proteste di rispetto per l'illustrissima casa, e di desiderio di servirla in tutto ciò che non fosse contrario alle leggi della chiesa, parlò del pentimento di Ludovico (che era vero), e della sua risoluzione, come se chiedesse un consiglio o quasi un permesso ...
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Fermo e Lucia (pagina 163)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... sopraggiunsero tosto ansanti; e due che portavano un morto lo gittarono sul carro, dicendo un d'essi: «mettetelo bene in fondo costui, che non torni a cavallo, a farci tribolare» ... » «Le dico, che a quest'ora sarà morto sicuro ... Come il lettore l'avrà indovinato, il nostro buono e caro amico, era morto al lazzeretto ... Ma Fermo che conosceva il male del pover uomo, gli amministrò tosto la medicina con queste parole: «Quel signore è poi morto davvero ... «È morto!» sclamò egli: «Oh provvidenza! provvidenza! Ecco se Domeneddio arriva certa gente ... È morto senza successione, per un giusto giudizio, e anche per un gran benefizio della provvidenza; perchè se colui avesse lasciato gente della sua razza, bisognerebbe dire: è morto un buon cavaliere: peccato! un degno gentiluomo ...
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Giambi ed Epodi (pagina 8)
di Giosuè Carducci (estratti)
... Da quelli scogli, onde Colombo infante Nuovi pe 'l mar vedea mondi spuntare, Egli vide nel ciel crepuscolare Co 'l cuor di Gracco ed il pensier di Dante La terza Italia; e con le luci fise A lei trasse per mezzo un cimitero, E un popol morto dietro a lui si mise ... XXIV
ALLA MORTE DI GIUSEPPE MAZZINI Quando – Egli è morto – dissero, Io, che qui sola eterna Credo la morte, un fremito Correr sentii l'interna Vita ed al cuore assiderarmi un gel ... Ed era morto ei sol ... XXV
A UN HEINIANO D'ITALIA Quando a i piaceri in mezzo od a i tormenti Arrigo Heine crollava La bionda chioma ed a i tedeschi venti Le sue strofe gittava, E le furie e le grazie de la prosa Folli feroci e schiette Ei liberava da la man nervosa Qual gruppo di saette, L'ombra del suo pensiero, ombra di morte, Da i suon balzava fuora, E con la scure in man battea le porte Gridando – È l'ora, è l'ora! – Dal viso del poeta atroce e bello Pendea, ridendo, il dio Thor, e chiedea, brandendo il gran martello, – Ch'io picchi, o figliuol mio? Sotto il vento de' cantici immortali Piegavano croscianti Le selve de le vecchie cattedrali Con le lor guglie e i santi: Rintoccava, da i culmini ondeggiando, A morto ogni campana, E Carlo Magno s'avvolgea tremando Nel lenzuol d'Aquisgrana ...
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Il fiore (pagina 10)
di Dante Alighieri (estratti)
... Vo' sete ben certan che·ll'uon non vede Che 'l valletto vi porti nimistate; Sed egli amasse tanto l'amistate Del fior quanto vo' dite, a buona fede, Egli à gran pezza ch'e' v'avrïa morto, Avendogli voi fatto tal oltraggio; Ma non vi pensa e non si n'è acorto, E·ttuttor sì vi mostra buon coraggio, E servirebbevi a dritto e a torto Come que' ch'è cortese e prode e saggio» ... «No'l ridottate più giamai a fatti, Ché noi sì l'abbiàn morto, quel dolente, Sanza che 'n noi trovasse trieva o patti ... CXL
La Vecchia e Falsembiante «Certanamente noi gli abbiàn segata La gola, e giace morto nel fossato: E' nonn–à guar' che noi l'abbiàn gittato, E 'l diavol sì n'à l'anima portata» ...
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Il servitore di due padroni (pagina 2)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Sior Federico Rasponi da Turin el xè morto ... TRUFFALDINO L'è morto? PANTALONE L'è morto seguro ... TRUFFALDINO (Diavol! Che el me padron sia morto? L'ho pur lassà vivo da basso!) (da sé) Disì da bon, che l'è morto? PANTALONE Ve digo assolutamente, che el xè morto ... DOTTORE Sì, è la verità; è morto; non occorre metterlo in dubbio ... (si licenzia) PANTALONE No volè altro da mi? TRUFFALDINO Co l'è morto no m'occorre altro ...
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Il servitore di due padroni (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)
... FLORINDO Ereditato? TRUFFALDINO Sior sì, ho servido un padron; l'è morto, el m'ha lassà delle bagatelle, che le ho vendude, e m'è restà sto ritratto ... FLORINDO Oimè! Quanto tempo è, che è morto questo tuo padrone? TRUFFALDINO Sarà una settimana ... (da sé) Ma dimmi, è egli veramente morto questo giovine turinese? TRUFFALDINO L'è morto siguro ... FLORINDO Di qual male è egli morto? TRUFFALDINO Gh'è vegnù un accidente, e l'è andà ...
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Il servitore di due padroni (pagina 15)
di Carlo Goldoni (estratti)
... BEATRICE E dove hai avuto tu questo libro? TRUFFALDINO Ho servido un padron a Venezia, che è morto, e ho eredità sto libro ... BEATRICE Ed è morto sicuramente? TRUFFALDINO Sicurissimamente ... BEATRICE Di che male è egli morto? Dove è stato sepolto? TRUFFALDINO L'è cascà in canal, el s'ha negà, e nol s'ha più visto ... BEATRICE Oh me infelice! Morto è Florindo, morto è il mio bene, morta è l'unica mia speranza ... A che ora mi serve questa inutile vita, se morto è quello, per cui unicamente viveva? Oh vane lusinghe! Oh cure gettate al vento! Infelici strattagemmi d'amore! Lascio la patria, abbandono i parenti, vesto spoglie virili, mi avventuro a' pericoli, azzardo la vita istessa, tutto fo per Florindo, e il mio Florindo è morto ... Ma se io fui la cagione delle morti loro, se io sono la rea, perché contro di me non s'arma il Cielo a vendetta? Inutile è il pianto, vane son le querele, Florindo è morto ...
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Intrichi d'amore (pagina 11)
di Torquato Tasso (estratti)
... Muori, muori disperato, che tu fosti causa della sua e tua morte»; e dandoli altre ferite, lo chiusero per morto dentro un sacco, con ordine che lo gettassero in un pozzo, come fu gettato, fuori della città LEONORA Tutto questo è vero ... Ohimè! Alessandro mio, quanto mi fosti caro, quanto mi fosti buon marito, che per me gustasti l'amaro della morte ne gli anni più verdi, sotto i quali speravo di vivere felice per alcun tempo! ALESSANDRO Se piangete che Alessandro sia morto, v'ingannate ... Alessandro fu gittato nel pozzo, giudicandolo ognuno per morto ... PASQUINA Vorrei che da vero fosti ferito, morto e arso per non sentirti più ...
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Intrichi d'amore (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)
... Ha voluto anco la buona sorte che noi ancora siamo stati liberati, e venuti in Genova trovammo il Signor Alessandro morto; e ci fu riferito che Camillo si trovava qui in Roma, dove gionti ne siamo incontrati con lui; e dopo li cari abbracciamenti ne mostrò la casa, commettendoci che dovessimo venire a trovarlo ... Sappi, Signora, che questo Flavio è morto in Genova e noi portiamo la nova al padre ... Ma dall'altra parte, Signora madre, poi che avete preso marito, poichè Flavio è morto, poichè Camillo è l'anima mia, l'amore e la vita mia, perdonateli di grazia e comportate che sia mio marito: che se bene sin ora ho celato l'amor grande che li porto, voglio adesso estinguere il mio fuoco e ricompensare l'amore che similmente Camillo mi ha mostrato sempre ... Saziati pure, saziati! Ohimè, ohimè ch'io moro! FLAMINIO Cade morto? Ohimè! che faremo? A lasciarlo non conviene, e fermandosi la corte ci potrebbe cogliere così travestiti col morto appresso, non senza pericolo di nostra vita ... Morto non è, perchè non vi è sangue, nè ferita ...
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Intrichi d'amore (pagina 31)
di Torquato Tasso (estratti)
... ALESSANDRO Muzio è morto ... CAMILLO Erra in nome, io sono il morto ... O padrone mio morto, già fatto vivo, perdonatemi, che la paura mi ha fatto sparlare ... O da me sempre amato, o da me sempre riverito padre e padron mio, mi rallegro in vedervi vivo più che non mi dolsi in giudicarvi morto ... Ma come vivete, se Leandro disse che èrate morto? Che abito è cotesto? ALESSANDRO In quest'abito si è raffinata la fede tua, Persio mio, e non più Camillo, a guisa dell'oro che si raffina nel fuoco ... CORNELIA O cara pupilla de gli occhi miei, o marito mio dolcissimo, giudicato morto per mia continua morte, ma ora vivo per mia perpetua vita! Chi mi ti tolse? Chi mi ti dà? Chi mi addolorò? Chi mi consola? Sei tu che mi consoli, Alessandro mio? Io ti conosco ad un tratto che nè abito nè altro mi ti può nascondere, tralucendo come il sol nel vetro il lume dell'amor nostro ...
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L'amore che torna (pagina 21)
di Guido da Verona (estratti)
... Poi se lo figurò morto, immobile sopra una coltre, senza lacrime accanto nè ghirlande, solo nel trapasso come in vita fu solo, con le labbra suggellate nello sforzo di chiamarla per nome ... La sua tragedia era finita: in quel morto cuore ella non palpitava più ... Ora il morto le stava presso, a ripeterle con una voce lenta il suo triste poema d'amore ... Da ultimo Elena fece donare i quadri ad un Museo, tornò ad abitare presso la signora Bergmann, ed appese il gran ritratto che le aveva dipinto Mathias alla parete della camera ove s'erano abbracciati per l'ultima volta, rifiutando le somme vistose che i mercanti offrivano per quella tela, mentre i giornali, encomiando la donatrice dell'altre opere, parlavano assai dell'artista ch'era morto su l'inizio della celebrità ...
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La favorita del Mahdi (pagina 12)
di Emilio Salgari (estratti)
... Allàh penserà al morto ... Ah! tu mi credi morto, diss'egli, cacciando fuori le pugna con gesto minaccioso ... Sta cheto, Abd-el-Kerim, che questo duello ti costerà caro, oh sì, assai caro! E ora, fingiamo di essere morto per tutti eccettuati Elenka e il mio fedele Takir ... —Ah! padrone, vi credeva morto con una scimitarra attraverso il petto, diss'egli ... —Ma come siete stato risparmiato adunque? —Gettandomi nello stagno e fingendomi morto ... Tanto meglio, se mi credono bello e morto ...
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La favorita del Mahdi (pagina 26)
di Emilio Salgari (estratti)
... Con un pugno su di una tempia lo gettò a terra mezzo morto ... Se Allàh e il Profeta m'aiutano,
Fathma è salva!
Tolse al morto le pistole e le munizioni, inghiottì in furia alcuni bocconi di logna per calmare la fame e si cacciò risolutamente nel corridoio coll'jatagan in mano ... —Ma come? egli non possedeva alcuna arma che io sappia, ed era mezzo morto di fame ... —Olà! gridò una vociaccia imperiosa, tirate innanzi, ira di Dio!
L'arabo, vivo o morto, ma possibilmente vivo, bisogna pigliarlo ... Arrenditi Abd-el-Kerim! —Ah! se ti potessi cogliere, maledetto morto risuscitato, gridò l'arabo ...
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La favorita del Mahdi (pagina 64)
di Emilio Salgari (estratti)
... È morto ... —Sono morto! Fu visto arrestarsi e cercare un appoggio nei crepacci della rupe, ma una nuova scheggia lo colpì al petto ... Già stavano per precipitarli nel vuoto, quando una voce tonante, imperiosa, urlò: —Fermi tutti! Chi li tocca è uomo morto! Un guerriero riccamente vestito discendeva dall'alto della rupe con rapidità vertiginosa ... Amici, voi siete salvi e sotto la mia possente protezione! Nel medesimo istante che il generoso scièk pronunciava quelle parole, l'ultimo egiziano dell'infelice Hicks pascià cadeva morto sotto le lancie dei terribili guerrieri di Ahmed Mohammed profeta del Sudan[1] ...
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La trovatella di Milano (pagina 11)
di Carolina Invernizio (estratti)
... —È morto? —Sì… la mia mano non ha tremato nel prendere la mira; devo avergli spezzato il cuore, come egli ha spezzato un giorno il mio ... Esaminò il portafogli del morto, rovesciò le tasche interne del soprabito, dei pantaloni, colla frenesia di un ladro, e nulla trovando di quello che cercava, si mordeva le labbra, le sopraciglia si aggrottavano ... Strappare quella catenella dal collo del morto, impadronirsi della chiave, balzare in piedi, fu l'opera di un secondo ...
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La vita comincia domani (pagina 27)
di Guido da Verona (estratti)
... » Egli da prima cominciò a pensarne il solo nome, poi vide la forma della cassa di legno, infine si rese conto che c'era un morto, una lunga forma stecchita, trasudante un lezzo nauseabondo, che bisognava stendere là dentro, nella cassa di legno, nella bara ... Ora lo rivide, in un lampo fugace, quel decrepito cavalluccio sardegnolo, rappezzato come un mantello da mendicante, ch'era morto legato, senza poter tirare un calcio, rovesciando appena le froge violastre su la dentatura gialla ... Nel suo dualismo interiore si ricordava di averlo ammazzato, e non sapeva se fosse morto; provava uno strazio spaventoso, ed era tranquillo come un ebete; aveva la sensazione illusoria di essere davanti alla stessa persona, che fosse viva e morta nel medesimo tempo ... » Poi gli parve che la casa si destasse, e tutti accorressero, balzati fuori dai letti sconvolti, le donne, gli uomini, scapigliati, e dietro l'uscio gridassero: «Apri! apri! vogliamo vederlo innanzi che sia morto ...
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La vita comincia domani (pagina 28)
di Guido da Verona (estratti)
... «Sei morto? No, non sei morto? — Allora non puoi rispondere? ... » X Ora, svanito il sogno, si ritrovò solo davanti a quel morto ... Bisognava, con uno sforzo quasi eroico, annullare il proprio essere sensorio, non vivere per qualche attimo che di cervello; bisognava soffocare il rimorso, il ribrezzo, lo stordimento, la paura, distruggere in sè la memoria, il nome stesso di quel morto, per inscenare il quadro più verisimile intorno alla sua spoglia muta ... Il morto era nel mezzo della camera; la sua goffa ombra invadeva il pavimento, la parete; egli stava in piedi entro quell'ombra, sapeva di esservi, ed anzi gli sembrò d'averne i piedi avvinti, sì che fece uno sforzo muscolare per divincolarsi da lei ...
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La vita comincia domani (pagina 29)
di Guido da Verona (estratti)
... Provò a ragionare per darsi animo: — «È un morto, — si disse, — come ne ho veduti centinaia; il principio della polvere ... » Ma non gli pareva che fosse un morto come l'altre centinaia, che non fosse materia senza uomo, che non tacesse, che non fosse finito ... » Per analogia gli riapparve, come in una visione distante, il cavalluccio sardegnolo morto nella sala operatoria fra i veterinari che ridevano ... — Fa presto!» Rientrò nella camera dov'era il morto, e s'attendeva quasi a trovarvi una trasformazione, o suppose, per mo' d'assurdo, la cosa più inverosimile: che il morto non ci fosse più ...
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La vita comincia domani (pagina 30)
di Guido da Verona (estratti)
... In un baleno, si curvò sul morto ... Aveva contro la bocca una spalla del morto, ed uno di quei gomiti acuti gli premeva su le costole come per resistere alla sua stretta brutale ... Gli sembrò che il morto lasciasse nella poltrona qualcosa di sè ... Doveva essere morto nel suo letto, senza urlo, solo ... — «Svèstilo» — «Sì, lo faccio, guarda: ora è facile!» Il morto era coricato in obliquo su la larghezza del letto; le gambe sovrapposte gli pendevano in fuori ... Ed egli, che lo svestiva ormai senza paura, s'indugiò per un attimo a considerare quella virilità estinta, rievocando nel bagliore d'un lampo l'immagine sensuale della donna che il morto aveva posseduta ... Si preparava oculatamente un alibi morale, badando a non scordare la più piccola cosa, a non lasciare in quella camera dove Giorgio doveva esser morto alcunchè d'inspiegabile o d'inconsueto ... Ma quando l'ebbe finalmente liberato da quella casacca di lana, ed il morto fu rimasto in camicia, egli provò novamente un senso di liberazione, poichè gli pareva d'esser vicino al termine del suo crudele officio ... Ormai non gli rimaneva che da stenderlo sotto la coltre e comporre il letto come se naturalmente vi fosse morto ...
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La vita comincia domani (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)
... Le coltri si posarono sul morto con un disordine uguale, ond'egli cercò il suo braccio per portarlo verso la gola; insieme gli sbottonò il collo della camicia, per secondare quell'atto ... A piè del letto la seggiola s'era obliquata, lo scendiletto era scomposto: raddrizzò la sedia, tese il tappeto, s'avvicinò al capo del morto, quasi volesse dirgli: — Ho finito ... Questa parola, queste due sillabe, gli apersero nel cuore uno squarcio di dolore enorme, e gli parve di non poterlo abbandonare, perchè ora, quel morto, non lo temeva più: lo amava ... Lo amava, ed era il suo fratello antico, e si chiamava Giorgio; non era stato ucciso dalla sua mano: era morto, era lì, nel suo letto di morte ... » La luna, salita al suo culmine, versava per tutta la camera un incantesimo azzurro, fasciava la coltre del morto in un velo d'irrealità ...
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La vita comincia domani (pagina 33)
di Guido da Verona (estratti)
... bada! E scandì queste parole inesorabili: — «Tuo marito è morto ... Allora, sciogliendola da quella stretta, le si curvò presso l'orecchio, e lentamente, con una specie di misura, disse un'altra volta: — È morto: l'ho trovato nel suo letto ... morto ... — Morto? ... è morto?! ... no! Dimmi che non è vero! Egli le prese i due polsi, forte, quasichè avesse una irosa gelosia del dolore che vedeva in lei, e disse un'altra volta, scuotendola: — Sì, sì, è morto ... Gli pareva che sopra le corde vigili de' suoi nervi corressero due sensazioni diverse, che si mescevano e s'uccidevano insieme: una era un brivido, ma di terrore, per quel fantasma del morto; l'altra era un brivido, ma di gioia, che gli veniva dalla bellezza di lei, dall'immagine del suo corpo seminudo — e questa era senza dubbio la paura più forte ... Ella dunque non voleva che fosse morto ... Egli misurò velocemente le conseguenze più lontane di quello che immaginava, e giunse a non avvedersi del cammino che quella rivelazione faceva nella mente oppressa dell'amante, precisandosi a poco a poco, divenendo per gradi una verità immediata e dandole agio di misurare a sua volta il senso reale di quelle due parole così repentine: — «È morto ... Poi cominciò a mormorare: — Perchè è morto? Perchè? Ella esprimeva male il suo pensiero; voleva domandargli: — Come? dove? quando? in qual maniera, per qual ragione è morto? E dov'è? — Anzi lo disse: — Dov'è? Ma súbito si ristrinse a lui con più tremito, quasi temendo che fosse lì vicino, lì per intorno, e che nel volgere gli occhi dovesse vederlo d'improvviso ...
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La vita comincia domani (pagina 35)
di Guido da Verona (estratti)
... Allora l'immagine del morto le assediò il pensiero, e lo vide, steso ma calmo: appena appena un po' di saliva agli angoli della bocca, un po' di gonfiore nelle palpebre chiuse ... Non solo morto pareva, ma deposto sopra un catafalco luminoso, e freddo pareva di quell'algida luce che somigliava stranamente al colore della sua carne, al gelo della sua materia spenta ... La luce azzurra gli metteva intorno alla fronte, lungo le radici dei capelli, una specie di scintillamento; dal suo viso pareva trasudasse un umor luccicante; un fiotto di saliva faceva due piccoli grumi agli angoli della bocca; il labbro superiore avanzava su l'altro, dando alla fisionomia del morto un non so che di camuso ... Ebbe voglia di sedersi a piè del letto e di vegliarlo, in attesa d'un fatto imprevedibile, o forse d'un suggerimento che salirebbe a lui, nello spirito, stando presso quel morto ... Ella stava un passo lontano da lui, un passo lontano dal morto; si stringeva le braccia contro il petto, incrociate per i polsi, con le mani sotto la gola, il capo sovr'esse piegato, gli occhi attentissimi ...
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La vita comincia domani (pagina 36)
di Guido da Verona (estratti)
... Anzi tu sei morto «sapendo!» Oh, come devi aver sofferto, povero cuore! Sì, eri buono, mi tutelavi, mi carezzavi con la tua anima dolce; da te non ho inteso mai, mai, che parole d'amore ... Quand'egli vide la donna genuflessa ed il cadavere supino, gli parve che un legame li unisse, che una simiglianza fosse tuttavia tra le lor dissimili positure, ed offeso da quella concordia che gli era nemica si aderse contro di loro con una ferma violenza, levando tanto più la fronte, quanto più l'amante sua la curvava nella vergogna nel rimorso e nelle lacrime per il morto ... Nel medesimo tempo egli guardò il morto e gli parve straordinario che vicino ad un cadavere si trovasse una cosa tanto profana ed avesse, nell'atto che compiva, una qualsiasi comunanza con lui ... Allora si trasse indietro, e pensò ch'ell'avrebbe trasalito per la paura di rimaner sola in vicinanza del morto ... Dopo di lei fissò il morto, e gli parve strano che la sua faccia non si fosse chinata fuor dalla proda, per guardare in giù ... «Vedi?» Un filo d'aria notturna passò su di lui, percorse la lunghezza del letto, soffiò tra i capelli radi del morto, li scompose ... E lo sospingeva indietro col peso della sua persona, chiudendo gli occhi, come se non volesse volgersi per riguardare il morto ...
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La vita comincia domani (pagina 39)
di Guido da Verona (estratti)
... «E adesso mi tocca pure di vedere un morto ... Tancredo avrebbe voluto rispondere a quel celebre scienziato in maniera degna della propria eloquenza, ma non trovava parole adatte, perchè l'idea di entrare così precipitosamente nella camera d'un morto gli scompigliava tutte le facoltà ... «Dev'essere là il morto ... Certo non sentiva troppo i legami della fratellanza, ma questo è un difetto che gli si può anche perdonare, adesso ch'è morto ... Aveva un bel faccione, allegro lucido sostanzioso come un piatto ben condito; era lì per fare il suo mestiere, per vegliare un morto, come in altre occasioni gli toccava battezzare, maritare, assolvere, ossia far credere all'uomo in qualche modo che la vita sia davvero una cosa santa ...
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La vita comincia domani (pagina 40)
di Guido da Verona (estratti)
... — Ma chi è tuo fratello? — Mio fratello Giorgio, che è morto ... quello che è morto ... Ed in che modo è morto? — È morto di notte, solo, nel suo letto ... Il professor Ferento crede sia morto nel sonno ...
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La vita comincia domani (pagina 77)
di Guido da Verona (estratti)
... Entrandovi, quei due che s'amavano si sentiron d'un tratto investire dall'ombra di lontani fantasmi, furono ancora subitamente l'amico e la moglie del morto ... non solo morto pareva, ma deposto sopra un catafalco luminoso, e freddo pareva di quell'algida luce che somigliava stranamente al colore della sua carne, al gelo della sua materia spenta ... Ella stava un passo lontano da lui, un passo lontano dal morto, e teneva le braccia contro il petto, incrociate per i polsi ... Nel medesimo tempo egli guardò il morto, e gli parve straordinario che vicino ad un cadavere si trovasse una cosa tanto profana ... Dopo di lei osservò il morto, e gli parve strano che la sua faccia non si fosse chinata fuor dalla proda per guardare in giù ... — «Vedi?» Un filo d'aria notturna soffiò fra i capelli radi del morto, e li scompose; poco dopo una nuvolaglia, correndo sopra la luna, ruppe il filo che portava quel fascio d'elettricità ...
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La vita comincia domani (pagina 83)
di Guido da Verona (estratti)
... Ora, dal cálice della notte, l'alba nasceva come un bianco profumo; nuda usciva dalle braccia d'un amante morto, nuda immergeva la sua bellezza in un colore d'aria e d'infinito ... La Canzone diceva: «Io sono il funerale d'un pover'uomo, che è morto di malinconìa; «non c'è nessuno che dica un pater nè un requiem per l'anima mia ... «Io sono il funerale d'un pover'uomo, che è morto di nevrastenìa; «non c'è nessuno che mi pianga; neanche l'anima mia ... «Perchè — se non vuoi che ti picchi — mi hai fatto ballare nel mondo? «Io sono il funerale d'un pover'uomo, che è morto di misantropìa ...
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Le femmine puntigliose (pagina 17)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Aimè star morto, star morto ... ARLECCHINO Star morto, star morto (con voce fioca) ... ARLECCHINO Star morto, star morto (come sopra) ... FLORINDO Galantuomo, chi siete voi? ARLECCHINO Morto, morto ... FLORINDO Moro, sei tu? ARLECCHINO No star moro, star morto ...
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Le rimembranze
di Giacomo Leopardi (estratti)
... Morto era Filino ... Ella china abbracciommi, ed appoggiando Alla mia la sua fronte, ah figlio, disse, Caro Dameta mio, Filino è morto ... Ah figlio! ah tu sei morto! il padre tuo Che sì t'amò, dimenticar sapresti? ...
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Libro proibito (pagina 3)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... passati!
Se mutan le frasi per far dell'effetto,
Se variano i nomi, tal sempre è il concetto:
«È morto Guerrazzi, è morto Manzoni;
Non restan più al mondo che ciuchi e birboni ... IN MORTE DI UN MEDICO È morto il medico
Dell'ospedale,
I preti adunansi
Pel funerale;
Degli ammalati
Ch'egli ha curati
Perchè alle esequie
Niuno è venuto?
—Ahi! tutti quanti
L'han preceduto!
VANTAGGI DEL DUELLO Ei con tua moglie giacque,
Lo sorprendesti in letto,
Da ciò una sfida nacque,
Fosti ferito al petto ...
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Libro proibito (pagina 6)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... Perchè da tutti—ripeter sento
Ch'è di tue pagine—la men pagata?
TRAVET Morto (d'inedia forse)
È un povero Travet—nè alcun si accorse
Del suo morir… ... IN MORTE DI UN SINDACO È morto il Sindaco… ... «Non aveva nemici!… Ma era dunque un grand'asino, questo povero morto!…» Tale sarebbe o dovrebb'essere il commentario di ogni persona di buon senso ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 40)
di Giovanni Verga (estratti)
... Ma chi paga? - Andate! andate! - interruppe vivamente la Cirmena, spingendo per le spalle il sagrestano verso la camera del morto, dove cresceva il trambusto ... Uscì don Luca dalla camera del morto, turbato in viso ... il morto è morto, e non parla più ... Nella camera del morto durava intanto il contrasto fra la moglie del sagrestano, che voleva farne uscire don Ferdinando, e lui che si ostinava a rimanere: come un guaiolare di cagnuolo, e la voce aspra della zia Grazia, la quale strillava: - Madonna santa! non capite proprio nulla? ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 57)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Non sono ancora morto, no! - si lamentò il vecchio dal suo cantuccio ... - Non sono ancora morto! - piagnucolò di nuovo il moribondo ... Mastro Nunzio nell'ombra stava zitto e immobile, come un pezzo di legno; soltanto ogni volta che gli facevano inghiottire a forza la medicina, gemeva, sputava, e lamentavasi ch'era amara come il veleno, ch'era morto, che non vedevano l'ora di levarselo dinanzi ... Infine Burgio, dopo un momento, azzardò la sua opinione: - Signori miei, a me sembra morto di cent'anni ... Il più turbato di tutti però era don Gesualdo, sebbene non dicesse nulla, guardando il morto che guardava lui colla coda dell'occhio appannato ... - È morto, ora, mio padre! Non c'è nessuno che pensi a noi! Gesualdo che l'aveva lasciata sfogare un pezzo tentennando il capo, cogli occhi gonfi, le disse infine: - Hai ragione! ... Intanto bisognava pensare a seppellire il morto, senza un cane che aiutasse, a pagarlo tant'oro! Un falegname, lì al Camemi, mise insieme alla meglio quattro asserelle a mo' di bara, e mastro Nardo scavò la buca dietro la casa ... Burgio però stava a vedere da lontano, timoroso del contagio, e sua moglie piagnucolava che non le bastava l'animo di toccare il morto ...
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Mattinate napoletane (pagina 8)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... Otto Richter? Professore? Morto ... Ecco, era morto così—e si batteva in fronte—male di cervello ... Poi morto ... —E quando è morto? —Psst!—fece Weber—Chieggo scusa, signor ... —Peppino chi? —Peppino mio figlio, che ho messo a scuola all'Albergo dei Poveri quando Selletta è morto, buon'anima sua ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 21)
di Emilio De Marchi (estratti)
... C'era da sudar caldo e freddo per un uomo come lui! Tuttavia nella sua docile obbedienza, che in fondo si riduceva a una grande incapacità di disobbedire, per non saper che scuse pescare, per paura di mancare a un sacro dovere, per rispetto al morto, accettò la rappresentanza ... Col Cerbatti non si eran trovati che poche volte nella sala quasi oscura dell'Istituto e forse non gli aveva detto dodici parole in tutta la sua vita, Poco o nulla sapeva delle virtù che il morto aveva avute o avrebbe dovuto avere prima di morire, e nella sua fanciullesca ignoranza non pensava nemmeno a quel che tutti sanno, cioè che i morti hanno tutte le virtù possibili e specialmente quelle che non hanno avute ... Uscì, cercò del bidello dell'Istituto, un suo vecchio vicino di casa, che la presentò al segretario: e dopo qualche ora tornò con un foglietto pieno di dati biografici e bibliografici che presentò al fratello dicendo: —Eccoti il tuo morto ... Si dicon tante bugie per i vivi, che si può dirne una anche per un morto ... Ogni paio di calze e ogni camicia vanno bene ad un morto ... (Questa frase era tolta di peso dall'elogio dello zio prete morto dopo lunga malattia d'un cancro allo stomaco) … ... Non poteva quel benedetto Presidente incaricare qualche altro di questa faccenda? C'è della gente che va così volentieri ai funerali e par fatta apposta per accompagnare i defunti illustri, per far dei discorsi, per mettersi in vista come lampadari! C'è chi non manca mai al séguito d'un morto di talento, e ci tiene anzi a far sapere che c'è, a far mettere il nome sul giornale ... Ebbene, perchè non fanno una società di mutuo accompagnamento questi lampadari, che si accendono alla fiamma d'un illustre che se ne va, e perchè non lasciano stare in pace i poveri diavoli, che amano lavorare nel loro guscio? In queste idee ch'egli brontolava mentalmente insieme a frasi smozzicate dell'elogio funebre, il Falci arrivò alla casa del morto, in via dei Piatti; ma sentì che il ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 22)
di Emilio De Marchi (estratti)
... morto era già partito ... Giorgio, e visto sulla porta di questa un nomo vestito di rosso, lo scaccino, gli domandò:—Il morto? voglio dire il Commendatore? —Eh, eh!…—rispose lo scaccino, tagliando l'aria colla mano, per significare:—A quest'ora è già in paradiso ... Lo scaccino parlava ancora che già il nostro Taddeo imboccava San Sisto e infilava Santa Marta: di là scendeva verso la piazza del Castello: e finalmente, giunto nelle vicinanze della chiesuola detta della Madonnina, gli parve di vedere il suo morto, cioè una gran folla nera che si addensava dietro un carro alto coperto di fiori, nella nebbia di quella giornata bigia di febbraio ... Ma! Taddeo si asciugò la fronte (era stata una bella corsa!) si mise in coda anche lui in mezzo ai poveri, e lentamente, quanto fu lunga quell'eterna strada, seguitò il suo morto, badando a schivare il fango e le pozze d'acqua ... Finalmente si sentì tirato e poi sospinto da quel medesimo buon parente che l'aveva fatto passare, vide davanti a sè il suo morto, sentì il gran silenzio che lo circondava e con quel coraggio che assiste negli estremi pericoli i più disperati, cominciò anche lui con voce di clarinetto:—Davanti a questa bara… ... Erano le quattro righe copiate letteralmente dall'elogio dello zio prete, che morto e sepolto da un pezzo, non poteva più risuscitare a protestare e a pretendere la roba sua ... Taddeo, tutto assorto nella paura di un discorso a fare, aveva preso un morto per un altro ... Aveva seguitato il corteo e aveva recitato il suo bel discorso senz'accorgersi che il suo morto non puzzava di commendatore ... Qual'è quel morto che non congiunge la modestia alla virtù, la costanza dei propositi alla bontà indulgente dell'anima?… ...
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