Libri mezzo

Libri su mezzo, con la parola mezzo

Confessioni di un Italiano (pagina 18)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Dalle sei alle sei e mezzo, quando il tempo lo consentiva, la Contessa usciva pel passeggio; e il Conte e Monsignore le andavano di consueto incontro una mezz'ora dopo ... Monsignore faceva ala colla mano alzata in segno di saluto, ed il Conte s'avanzava fino a mezzo il passatoio per porger la mano alla Contessa ... Quando la conversazione non era che di famiglia, due tavolini di tresette bastavano; ma se vi erano visite od ospiti, cosa che non mancava mai di succedere tutte le sere d'autunno e, nel resto dell'anno, la domenica, allora si invadeva la gran tavola col mercante in fiera, col sette e mezzo, o colla tombola ... In fondo in fondo io credo che la posta di due soldi, quale la si costumava in tinello, fosse troppo arrischiata per lui; e si trovava meglio col bezzo e col bezzo e mezzo di cucina ...
Confessioni di un Italiano (pagina 41)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Esso ha combattuto in Morea col mio trisarcavolo; mio nonno ha ucciso col medesimo ventidue beccaccini in un giorno; cosa che potrebbe fin sembrare incredibile, ove si osservi che bisognano dieci buoni minuti a caricarlo, e che dopo l'accensione della polvere nel bacinetto, lo sparo tarda mezzo minuto ad uscire ... Ma i beccaccini si vengono educando alla malizia, e in quel mezzo minuto che lo sparo s'incanta, mi scappano un mezzo miglio lontano ... Intanto io tiro innanzi col mio schioppo; ma il male si è che la morsa non stringe più, e alle volte prendo la mira e scocco il grilletto, ma dopo mezzo minuto, quando lo scoppio dovrebbe avvenire, m'accorgo invece che manca la pietra ... — Senza prender nulla però! — Come senza prender nulla? Le anitre per fortuna non impararono ancora la malizia dei beccaccini; e aspetterebbero il comodo del mio fucile non un mezzo minuto ma una mezz'ora ...
Confessioni di un Italiano (pagina 48)
di Ippolito Nievo (estratti)

... In confidenza ebbi anche da Venezia comunicazioni di questo tenore; e lei già indovina il mezzo ... con un buon mezzo termine, si potrebbe ... — Ah, vedo che torniamo a raccostarci; — soggiunse l'altro — chi cerca il mezzo è già persuaso della massima ... E il mezzo è bello e trovato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 96)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Lo stato avea bisogno di magistrati zelanti, accorti, operosi; e li avrebbe trovati in mezzo a noi ... Una vecchia pelata e rantolosa che chiamavano la signora Marchesa, un vecchio sollecitatore mezzo sbirro e mezzo prete che beveva sempre e mi guardava traverso al bicchiere, due giovinastri rozzi, sporchi, massicci che mangiavano colle mani e coi denti si aggiungevano al piccolo sant'Antonio e alla larva piagnolosa della padrona di casa per darmi la più gran melanconia che mai avessi provato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 114)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Carnami mezzo crudi, mezzo arrostiti; vino versato a pozzanghere; sacchi di farina rovesciati, avanzi di stoviglie di piatti di bicchieri: e in mezzo a questo il bestiame sciolto dalle stalle che pascolava e nel chiaroscuro della notte imminente dava a quella scena l'apparenza d'una visione fantastica ... Inciampando nelle imposte scassinate, nelle mobilie fracassate, salii mezzo carpone le scale, nella sala fui quasi per ismarrirmi tanta era la confusione delle cose che la ingombravano; lo spavento mi rischiarava, giunsi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 134)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Or bene, quello è il cittadino Ascanio Minato, di Ajaccio, un mezzo italiano e mezzo francese, un compaesano di Bonaparte, aiutante di campo del generale Baraguay d'Hilliers e alloggiato per ordine della Municipalità nel palazzo Navagero ... La signorina diventa francese ogni giorno più; già ella ne cinguetta mezzo dizionario come una parigina, e temo che le parole più interessanti le abbia già fatte entrare nel dialogo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 149)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Soltanto quelle due brune pupille che mi guardavano tra supplici pietose e spaventate di mezzo alle sopracciglia, lasciando arieggiare sotto esse il bianco azzurrognolo dell'occhio, avrebbero vinto la causa ... Prima di tutto poteva io assumere una specie di tutela sopra di lei, incerto com'era di fermarmi a Venezia, anzi sicuro per le date promesse e per legge d'onore di dovermene allontanare? E cosa ne avrebbe detto la sua famiglia, e Sua Eccellenza Navagero più di tutti, il marito vecchio e geloso? Non si avrebbe trovato a mezzo loro qualche pretesto per darmi il bando? E a me si stava di farmi complice dell'ingiuria che la Pisana scagliava sopra di loro? E non bastava; c'era l'ultimo scrupolo, l'impiccio più grosso, la difficoltà capitale ... Tutto ad un tratto mentr'io ammirava l'allegra e sfrontata spensieratezza della Pisana, non sapendo se dovessi ascriverla a sincero amore per me, a scioltezza di costumi, o a pura levità di cervello, ella si fermò colle braccia in croce nel mezzo della sala: levò gli occhi un po' turbata nei miei dicendo: — E tuo padre? Allora solo mi saltò in mente ch'ella non sapea nulla della sua partenza; e mi maravigliai a tre doppi della sua franchezza nel venirsi a stabilire presso di me, mentreché ci vedeva nello stesso tempo meno trascurato il pudor femminile ... Quando c'è un padre di mezzo, due giovani son più sicuri dalle tentazioni, e dalle chiacchiere dei vicini ...
Confessioni di un Italiano (pagina 239)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Clara, la facevano giungere a loro di soppiatto per mezzo della serva ... Giulio che era di volontà forte e ricisa non si buttava a mezzo in un partito: per lui quell'opporsi a visiera alzata alle censure dei puritani, come li chiamavano, fu una prova di coraggio, e tanto essi lo biasimavano, d'altrettanto egli esagerava la cinica scapestratezza dei costumi ... Attendeva a questa mia speranza, quando in mezzo all'entusiasmo propagatosi per tutta Italia all'amnistia concessa da Pio IX, Giulio fu appunto il solo ch'ebbe il coraggio di opporsi all'invasamento universale; di deridere quelle feste quelle gridate in piazza, e di chiamar pazzi e femminette coloro che ci credevano ... Giulio invece motteggiava e beffeggiava senza riguardo; coloro stessi che forse meglio di lui erano persuasi delle sue opinioni, e ai quali tornava conto quell'opposizione, in pubblico facean le viste di non udire, o tirati in mezzo, disertavano lesti lesti all'entusiasmo dei più ...
La divina commedia (pagina 12)
di Dante Alighieri (estratti)

... Nel dritto mezzo del campo maligno vaneggia un pozzo assai largo e profondo, di cui suo loco dicerò l'ordigno ... Nel fondo erano ignudi i peccatori; dal mezzo in qua ci venien verso 'l volto, di là con noi, ma con passi maggiori, come i Roman per l'essercito molto, l'anno del giubileo, su per lo ponte hanno a passar la gente modo colto, che da l'un lato tutti hanno la fronte verso 'l castello e vanno a Santo Pietro, da l'altra sponda vanno verso 'l monte ... Già eravamo, a la seguente tomba, montati de lo scoglio in quella parte ch'a punto sovra mezzo 'l fosso piomba ...
La divina commedia (pagina 51)
di Dante Alighieri (estratti)

... lei sanza mezzo distilla non ha poi fine, perché non si move la sua imprenta quand'ella sigilla ... Ciò che da essa sanza mezzo piove libero è tutto, perché non soggiace a la virtute de le cose nove ... L'anima d'ogne bruto e de le piante di complession potenzïata tira lo raggio e 'l moto de le luci sante; ma vostra vita sanza mezzo spira la somma beninanza, e la innamora di sé sì che poi sempre la disira ...
La divina commedia (pagina 64)
di Dante Alighieri (estratti)

... Lo viso mio seguiva i suoi sembianti, e seguì fin che 'l mezzo, per lo molto, li tolse il trapassar del più avanti ... Da l'ora ch'ïo avea guardato prima i' vidi mosso me per tutto l'arco che fa dal mezzo al fine il primo clima; sì ch'io vedea di là da Gade il varco folle d'Ulisse, e di qua presso il lito nel qual si fece Europa dolce carco ... Ma ella, che vedëa 'l mio disire, incominciò, ridendo tanto lieta, che Dio parea nel suo volto gioire: "La natura del mondo, che quïeta il mezzo e tutto l'altro intorno move, quinci comincia come da sua meta; e questo cielo non ha altro dove che la mente divina, in che s'accende l'amor che 'l volge e la virtù ch'ei piove ... Non è suo moto per altro distinto, ma li altri son mensurati da questo, sì come diece da mezzo e da quinto; e come il tempo tegna in cotal testo le sue radici e ne li altri le fronde, omai a te può esser manifesto ...
La divina commedia (pagina 67)
di Dante Alighieri (estratti)

... Presso e lontano, lì, né pon né leva: ché dove Dio sanza mezzo governa, la legge natural nulla rileva ... Da quella regïon che più sù tona occhio mortale alcun tanto non dista, qualunque in mare più giù s'abbandona, quanto lì da Beatrice la mia vista; ma nulla mi facea, ché süa effige non discendëa a me per mezzo mista ... E come quivi ove s'aspetta il temo che mal guidò Fetonte, più s'infiamma, e quinci e quindi il lume si fa scemo, così quella pacifica oriafiamma nel mezzo s'avvivava, e d'ogne parte per igual modo allentava la fiamma; e a quel mezzo, con le penne sparte, vid'io più di mille angeli festanti, ciascun distinto di fulgore e d'arte ...
Fermo e Lucia (pagina 101)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Il corso, ampio e irregolare come al presente, aveva nel mezzo un fossatello, che fra due rive erbose prosaicamente, senza esser campestri, menava un'acqua lenta, bruna e carica d'immondizie: di modo che il corso era partito in due strade strette e torte, coperte or di fanghiglia ora di polvere secondo l'ora del tempo e la stagione ... A pochi passi dalla porta, dove è ancora la contrada di Borghetto (chi non la conosce è un tartaro) questo fossatello passava sotto una volta, e lasciando libero il mezzo riusciva lungo alcune casipole a destra di chi entrava, e quindi passando in un'altra tomba, attraversava sotterraneamente la salita del bastione, e si gettava nel fosso che lambe il muro della città ... Al primo entrare si affacciavano a destra le casipole di cui abbiamo parlato, e ch'erano abitazioni di lavandaj, addossate all'abbazia di San Dionigi la quale occupava una parte di quello che ora è giardino pubblico: verso il mezzo del giardino attuale v'era allora una strada che divideva il terreno dell'abbazia dal terreno d'un monastero, di cui il chiostro rimane tuttavia in piedi, con una facciata la quale vorrebbe dire: – sono un palazzo –, con tre altri lati che par che dicano: – siamo un casolare dirupato –, ed un complesso che non sa bene quello che si voglia dire ... Questa via era posta quasi dirimpetto a quella di Borghetto, tuttavia esistente; nel mezzo del quadrivio era una colonna con una croce, e si chiamava la croce di San Dionigi ...
Fermo e Lucia (pagina 109)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Per buona sorte quel mezzo che avrebbe facilitata l'impresa non era facile a porsi in opera: i portatori spinti alcuni di qua alcuni di là e divisi da una calca brulicante e irrequieta erano costretti or l'uno or l'altro di abbandonare il peso, il quale cadeva sulle spalle, sulle teste dei più vicini, che lo rispingevano, grida, percosse, urli da tutte le parti ... Fermo si trovava in mezzo alla calca, ma questa volta strascinato e assorbito dal vortice piuttosto che venuto di sua voglia; le grida che chiedevano il sangue, i volti che ne mostravano la abbominevole sete, lo avevano riempiuto di turbamento e di orrore; egli detestava in quel momento quella che gli era paruta giustizia del popolo, la trovava più atroce della fame ... » Fermo gli rispose affettuosamente coll'espressione del volto, e rimase in mezzo alla calca ... Ma quegli stessi benevoli che erano venuti ad annunziare il pericolo, non avevano posto tempo in mezzo, ed erano tosto volati al castello per avvertire di ciò che accadeva, e domandare soccorso ...
Fermo e Lucia (pagina 111)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » Il Vicario scendeva le scale mezzo guidato e mezzo tirato dai suoi, i quali gli persuadevano ch'era giunta la salute ... Invece si mentì, le prevenzioni della moltitudine non furono tolte, le fu dato per sopra più il rancore d'essere stata ingannata, e col fare di questo mezzo di salute un inganno, si tolse, per altre occasioni simili, al mezzo la sua efficacia, la quale consisteva tutta nella fede data alle parole ...
Fermo e Lucia (pagina 127)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... In mezzo ad una tanta confusione di guaj, e ad una tanta insufficienza d'ajuti, si mostrava però a luogo a luogo un ajuto più generale e più ordinato che annunziava una grande copia di mezzi, e una mano avvezza a profondere con sapienza ... Nè le morti continue diradavano quella folla miserabile, la fame incalzava da tutte le parti del territorio nuova folla alla città; le vie che vi conducono qua e là segnate di cadaveri, brulicavano sempre di nuovi pellegrini che dal piano circostante, dai colli meno vicini, dai monti lontani venivano strascinandosi; diversi d'abito, e di pronunzia, oggetto l'uno all'altro non più di pietà ma di orrore, luridi tutti, ognuno più sbigottito dal trovarsi in mezzo a tanti compagni di disperazione, a tanti rivali d'accatto ... Il Lazzeretto (se mai questa storia venisse alle mani di chi non sia mai stato a Milano) è una fabbrica quasi quadrata: i due lati maggiori tirano a un di presso cinquecento passi andanti; gli altri due poco meno; un fossato scorre e volta intorno all'edificio: ogni lato ha nel mezzo una porta, e un ponte sul fossato: tutti i lati dell'edificio nella parte rivolta al di fuori sono divisi in camerette, che sono in tutto 296: nell'interno gira per tre lati un porticato: lo spazio interiore è sgombro; fuorchè nel mezzo, dove sorge un tempietto ottangolare ...
Fermo e Lucia (pagina 131)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... – Oh che gente! –, sclamava – che gente! ognuno pensa a sè! non c'è carità! – Si faceva alla finestra, e chiamava quelli che passavano con una certa voce mezzo piagnolente, e mezzo rimbrottevole ... Voleva staccare dalla chiesa il quadro del Santo protettore, e affiggerlo al di fuori su la porta, per indicare che la casa era sacra, e per fare in modo che non potesse essere intaccata che per mezzo d'una profanazione: ma s'avvide tosto che quel mezzo di difesa, molto debole per sè contra soldati avidi di rapina, poteva in questo caso divenire una provocazione a far peggio: giacchè fra quei soldati v'era di molti ai quali uno sberleffo fatto coll'alabarda all'immagine d'un Santo sarebbe sembrato un'opera meritoria, una espiazione anticipata del saccheggio ...
Fermo e Lucia (pagina 142)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... In mezzo alle suspicioni, ai furori, alle accuse avventate e crudeli, in mezzo pure alla licenza che nè le sventure, nè le ire avevano frenata, sorse una smania generale di placare la collera di Dio con una processione publica nella quale si portasse per la città il corpo di San Carlo ... Un'altra ragione, e savia davvero, allegava il buon vescovo: che un pericolo ben più certo, e ben più funesto sarebbe la frequenza, l'addensamento, e la mistura di tante persone: e che era troppo da temersi che un mezzo cercato per ottenere la liberazione della peste, ne divenisse un terribile propagatore ...
Garibaldi (pagina 4)
di Francesco Crispi (estratti)

... Il 26 agosto 1848, dopo aver vinto due volte gli austriaci, stremato di forze, scioglie la piccola legione, passa in mezzo all'esercito nemico, lo delude, entra non visto nella Svizzera, e ritorna per altre vie in Italia a combattere nuove battaglie ... Non vi dirò, signori, quale lo vidi a Calatafimi e a Palermo, in mezzo alle palle borboniche, sereno, raggiante il viso; fu sempre così in tutti i combattimenti ... Spunta da una viuzza un mezzo squadrone di cacciatori con un maggiore alla testa ...
I nuovi tartufi (pagina 6)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... Ma il diavolo dello scherno, deciso a non lasciarlo in pace, per mezzo dell'orecchio sinistro gli entrò nel capo, e rimase maravigliato di cotesto immenso vuoto; comunque il diavolo camminasse sopra la punta degli artigli, e si fosse tirata in su la coda per amore di lindura, come le gentildonne si raccolgono i lembi delle vesti per la via, pure si accorse essere rimbombante e sonoro; onde maligno qual è, lo prese il destro di lanciarvi dentro lo strido:—Nulla!—Come l'eco del castello di Simonetta, che ripete, secondo racconta il padre Kirker, quaranta volte la parola, ecco da mancina, da destra, di su, di giù, da tutte le regioni, in suoni bassi, alti, striduli e soavi, rimbombare la voce:—Nulla!—Il misero uomo turavasi le orecchie col cotone, vi soprapponeva le mani, ma inutilmente; chè il fragore gli veniva di dentro, e con infernale crescendo urlava:—Nulla! nulla!—Ne perse il sonno; nelle vigilie incresciose dava del capo nei muri; volle guastarsi: lo mandarono a viaggiare, e tornò a casa più mansueto, non più sano, perchè, cambiata pazzia, s'immaginò essere convertito in una lima, e dandosi in balía alla nuova fissazione, non vedeva moneta un po' traboccante ch'egli non attrappasse, e notte e giorno non rifinisse di tosare ... Vidi nel mezzo un cranio a cui dalla parte della nuca pendevano capelli bianchi a modo di semi di vecce; e cotesto cranio era duro, levigato, lustro come palla di avorio, e come avorio antico pendente in giallo, qua più chiaro, là più cupo ... Rughe infinite, e nodi, e porri increspavano, bernoccolavano la pelle di quella che io pure vorrei e non mi attento di chiamare faccia; ogni atto umano doveva smarrirsi in mezzo a cotesto prodigioso laberinto ...
Il benefattore (pagina 23)
di Luigi Capuana (estratti)

... I preparativi per l'accoglienza all'onorevole richiesero parecchie riunioni; ed io, oltre che elettore, mezzo giornalista, mezzo letterato, mezzo poeta—in provincia si diventa sùbito qualcosa con poco o niente—ero stato invitato a prendervi parte in casa del Sindaco; anche perchè egli aveva posto gli occhi addosso a me pel suo discorso al banchetto ... L'onorevole arrivò pochi giorni dopo, e parlò—Dio glielo perdoni!—due ore e mezzo filate, senza arrestarsi un momento per rinfrescarsi le labbra, scaraventando cifre dietro cifre su la faccia stupita degli elettori, che non ne capivano niente; magnificando il suo sistema, che avrebbe risanato, in un batter d'occhio, le finanze dello Stato, reso fiorenti le industrie, rigogliosa l'agricoltura, rigurgitanti le tasche dei contribuenti; i quali, se si fosse adottato il suo sistema, avrebbero pagato così allegramente le tasse, da prendere pel collo gli esattori perchè ricevessero il danaro! L'onorevole parlava, parlava, parlava, agitando le braccia, sussultando con la persona, scotendo la testa, ingarbugliando tutto, anche la sintassi dei suoi periodi, e senza pur riuscire a riscuotere dallo sbalordimento l'uditorio, senza strappare un applauso, un bravo, un bene, un mormorìo di approvazione nei punti certamente da lui creduti d'irresistibile effetto! Fu applaudito, e con calore, alla fine ... Io avevo dovuto adoperare ogni mezzo per non addormentarmi ...
Il colore del tempo (pagina 26)
di Federico De Roberto (estratti)

... Quando si pensa che il sole non tramontava mai negli Stati di Carlo V, quando si pensa che soltanto le colonie perdute dagli Spagnuoli durante questo nostro secolo si estendevano per sei milioni e mezzo di chilometri quadrati ed erano popolate da quaranta milioni di abitanti, si deve pur dire che, decaduta oggi, la Spagna fu strapotente in altri tempi ... Carlisti e Cristini hanno combattuto ferocemente durante mezzo secolo ... E per proteggere i proprietarî delle miniere d'argento, il Tesoro pubblico è costretto a sovraccaricarsi ogni anno di quattro milioni e mezzo d'oncie del metallo invilito! E il debito pubblico sale a più di nove miliardi! E protezionisti a casa loro, questi Americani sfondano, per il vantaggio che ne sperano, le porte di Cuba tenute serrate dai protezionisti spagnuoli! Nel dire tante amare verità agli ammiratori della Spagna, il Guyot è mosso pertanto da un altro sentimento: dal timore che la Francia sia trascinata ad una stessa sorte ...
Il ponte del Paradiso (pagina 51)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... gliel ho a dire? Venga qua, poichè tanto è già mezzo ginocchioni davanti al suo confessore ... Ciò doveva colpirla nel mezzo del cuore; e ciò va ad onor suo, come a testimonianza della stima che aveva concepita per Lei ... — Sono appena le due e mezzo ... Le cose van fatte da cavalieri molto sbadati, molto ignoranti, anche e più coll'amico Zuliani, il quale fra un'ora e mezzo mi darà l'annunzio della visita sullodata, che noi dal canto nostro non potremo dirne di aver già ricevuta ...
Il servitore di due padroni (pagina 10)
di Carlo Goldoni (estratti)

... (accenna una qualche distribuzione) TRUFFALDINO No, no me piase; e in mezzo no ghe mettè gnente? BRIGHELLA Bisognerave, che fessimo cinque piatti ... BRIGHELLA In mezzo ghe metteremo una salsa per el lesso ... TRUFFALDINO No, no savè gnente, caro amigo; la salsa no va ben in mezzo; in mezzo ghe va la minestra ... (s'inginocchia con un ginocchio, e accenna il pavimento) Osservè come se distribuisse sti cinque piatti; per esempio: qua in mezzo la minestra ... (straccia un pezzo della lettera di cambio, e figura di mettere per esempio un piatto nel mezzo) Qua da sta parte el lesso ...
L'amore che torna (pagina 33)
di Guido da Verona (estratti)

... — Ecco: non ci sarebbe il mezzo di ottenere una riga solamente, sia pure in carta semplice, ma di proprio pugno della fidanzata? Una specie di garanzia privatissima da mettere insieme con le cambiali? — Ma cosa dite mai, caro Michele? Dov'è il vostro buon senso, per Bacco! — Ebbene, allora mi lasci far due righe di conti, — egli disse, traendosi di tasca un taccuino ... Io stavo per contare tra questi ultimi e v'ero tollerato nel modo più cortese, perchè possedevo il mezzo di ripristinare al mio nome la sua necessaria grandezza ... Invece, da un momento all'altro e per mia volontà, il che forse appariva più grave — rinunziavo a questo mezzo, lanciavo quasi una sfida od un rifiuto alla mia casta e mi ritraevo in disparte da essa, disdegnandone le ambizioni per l'amore d'una donna straniera ...
La favorita del Mahdi (pagina 3)
di Emilio Salgari (estratti)

... Alcuni Sennaresi ed alcuni Arabi gironzavano ancora o sedevano in mezzo alle vie o a ridosso ai muricciuoli delle capanne, fumando nel scibouk o nei narghilèh ... Notis si volse indietro e lo vide fermo in mezzo al sentiero che guardava fissamente le rive del Bahr-el-Abiad ... Essi si rimisero in cammino e giunsero vicini alla zeribak, in mezzo alla quale vedevansi sorgere due lunghe aste sostenenti uno stracciato vessillo egiziano ... Entrarono nella zeribak, in mezzo alla quale stavano inginocchiati i due animali ...
La favorita del Mahdi (pagina 15)
di Emilio Salgari (estratti)

... foresta seguendo un sentiero ombreggiato da magnifici tamarindi e giunsero, dopo una mezz'ora, dinanzi a una gran spianata cosparsa di colonne infrante, d'arcate cadenti ornate di mille ghirigori in mezzo ai quali spiccava l'ibis religiosa degli antichi nubiani e seminata da grandi sfingi, di statue colossali semi-coperte dalle piante arrampicanti e da ammassi di rottami ... —In mezzo a quelle ruine, chiamate d'El-Gareh, s'alzavano otto tende d'un color bruno sporco a striscie gialle, alte appena da potersi tenere in piedi, ma vastissime, sostenute da pali piantati irregolarmente, e gli orli rovesciati all'insù, di maniera che l'aria vi potesse circolare liberamente ... Nel mezzo di essa, Notis scorse, sdraiato indolentemente su di un mucchio di tappeti di kiki di tessuto di pelo di cammello, Fit Debbeud, il capo o meglio lo sceicco della piccola banda beduina ... —Dove trovasi quel cane d'arabo? —In mezzo all'accampamento d'Hossanieh ...
La favorita del Mahdi (pagina 27)
di Emilio Salgari (estratti)

... Non udiva allora più le grida selvaggie dei beduini, ma per l'aria udiva certi svolazzamenti, certi stridi che facevangli supporre di trovarsi in mezzo a bande di pipistrelli; anzi provava sulla faccia il freddo contatto delle loro ali e più d'uno s'aggrappò alle sue vesti ... Aggrappandosi alle sporgenze delle pareti, aiutandosi colle mani e coi piedi, giunse a una gran fessura dalla quale veniva quel po' di luce e si trovò all'aperto in mezzo a sei o sette sepolcri sormontati da tarbusch colossali ... Mi caccierò in mezzo ai cespugli e sfido i cani a trovarmi ... Abd-el-Kerim evitò la palla abbassandosi bruscamente, poi si rialzò e si precipitò in mezzo alle boscaglie, nel momento istesso che Fit Debbeud e i suoi beduini saltavano fuori dalla galleria ...
La favorita del Mahdi (pagina 45)
di Emilio Salgari (estratti)

... Ognuno si munì del primo mastello che trovò sotto mano e si mise a vuotare il liquido elemento che erasi alzato di già d'un mezzo piede ... Mezzo fiume era stato di già attraversato quando avvenne un urto ... Fathma e Omar, inorriditi dallo spaventevole dramma svoltosi lì per lì sotto i loro occhi, si erano arrestati a mezzo ponte, tenendosi fortemente per la mano, girando gli sguardi smarriti sul fiume rosso di sangue in mezzo al quale nuotavano ancora i coccodrilli disputandosi furiosamente gli ultimi avanzi degli sventurati ... —In qual modo? Siamo proprio in mezzo al fiume ...
La favorita del Mahdi (pagina 54)
di Emilio Salgari (estratti)

... Attenti alle imboscate! I tre cavalli si slanciarono nella gola che andava restringendosi a mo' d'imbuto, seminata qua e là da cadaveri di soldati egiziani o d'insorti, imputriditi, spesso mezzo divorati dalle fiere e che mandavano un odore nauseante ... —Non trovo altro mezzo che quello di forzare il passo ... O'Donovan, che aveva tratto la scimitarra, ruinò in mezzo a loro spaccando nettamente la testa al primo che gli si parò dinanzi ... Il reporter se ne andò lestamente cacciandosi in mezzo alle tende degli Egiziani ...
La favorita del Mahdi (pagina 55)
di Emilio Salgari (estratti)

... Nel mezzo s'alzavano, e queste con un po' d'ordine, le tende più elevate degli ufficiali, dello stato maggiore e quelle dei generali sulle quali ondeggiavano lacere bandiere egiziane ... Dappertutto vi erano fasci di fucili che rifulgevano ai torridi raggi del sole, cannoni, tamburi, barili di munizioni, e in mezzo a tuttociò cavalli, muli e cammelli che nitrivano, che ragliavano, che muggivano, formando colla voce degli uomini un baccano assordante, continuo, paragonabile al fragore del mare in tempesta ... —Qual'è la sua tenda? —Quella che vedete là in mezzo ... In mezzo alla tenda, seduto su di un tamburo, se ne stava il generale Hicks con alcune carte topografiche spiegate sulle ginocchia ...
La favorita del Mahdi (pagina 69)
di Emilio Salgari (estratti)

... —Sicchè anch'io morrò? —No, io ti darò il mezzo di salvarti ... Zuffe accanite succedevano qua e là in mezzo alla folla, che finivano con una coltellata o con una sciabolata, e dai rami capitombolavano uomini che venivano gettati giù dai forti, senza badare se si rompevano la testa o si fiaccavano il collo ... —Ma in mezzo ad essi vedo anche un ufficiale ... Il beduino e lo scièk si precipitarono giù dalla collina, raggiunsero la folla che stringevasi attorno alla zeribak e facendosi largo a furia di gomiti, si confusero nel mezzo ...
La trovatella di Milano (pagina 9)
di Carolina Invernizio (estratti)

... —Non dica così… ah! se potessi trovare un mezzo per consolarla… ma non so che volerle bene… offrirle la mia povera vita… —Buona Clarina, sei sempre tu quella che mi rende la forza che sta per mancarmi: che Dio ti benedica ... Non tardò a vedere un'ombra scivolare in mezzo alle piante e quando fu a pochi passi da lei, poco mancò che Adriana non gettasse un grido ... Eppure in mezzo al suo atroce dolore, la contessina provava qualche cosa d'indefinibile, di stranamente dolce ... Sentiva una collera pazza contro sua moglie, il cui disprezzo, le parole insultanti lo bruciavano, e chiedeva a sè stesso con qual mezzo sarebbe riuscito a piegarla ...
Marocco
di Edmondo De Amicis (estratti)

... —Non sapendo chi fossero e che cosa volessero, discesi nella barca, in mezzo a parecchi altri, col cuore un po’ inquieto ... Appena entrato nella folla, mi ferì un odore particolare, che non avevo mai sentito in mezzo alla gente in Europa; non so di che, ma punto gradevole, e nondimeno cominciai ad aspirarlo con una viva curiosità, come se mi dovesse spiegare qualche cosa ... Per lunghi tratti non s’incontra che qualche gruppo di ragazzi arabi incappucciati che giocano o canterellano con voce nasale i versetti del Corano; qualche povero accovacciato, qualche moro a cavallo a una mula, qualche asino sopraccarico, colla schiena sanguinolenta, sfruconato da un arabo mezzo nudo; cani spelati e scodati, e gatti d’una magrezza favolosa ... Intorno a questa piazza ci sono le modestissime case delle Legazioni straniere che s’innalzano come palazzi in mezzo alla moltitudine confusa delle casette moresche ...
Marocco (pagina 4)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Quanto a Tangeri, l’antica Tingis, che diede il nome alla Mauritania tingitana, e passò successivamente dalle mani dei Romani in quelle dei Vandali, dei Greci, dei Visigoti, degli Arabi, dei Portoghesi, degl’Inglesi, è una città di quindicimila abitanti, che le sue sorelle dell’Impero considerano come una «prostituta dei Cristiani», benchè non vi rimanga più traccia delle chiese e dei monasteri che vi fondarono i Portoghesi, e la religione cristiana non v’abbia che una piccola cappella, nascosta in mezzo alle case consolari ... Cerco e non trovo in mezzo a loro nemmeno uno di quei mille atteggiamenti da rodomonte, da ballerino e da innamorato svenevole, ai quali abbiamo l’occhio abituato nei nostri paesi ... Stamattina l’Ussi ha scoperto un meraviglioso Marco Bruto in mezzo a un gruppo di beduini ... Ma nessuna bruttezza ridicola in mezzo a tante figure strane e rincrescevoli ... Ed è strano il numero di «eleganti» che si vedono in mezzo a loro, vestiti di stoffe finissime, con camicie ricamate, ciarpe di seta, catene ed anelli d’oro; ma punto vistosi; austeri, invece, nell’insieme dell’abbigliamento, e pieni di grazia e di dignità signorile, eccetto quei pochi disgraziati che si prostituirono al cappello cilindrico e al soprabito nero ...
Marocco (pagina 6)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... cavallo a una mula bianca, vestiti d’abiti rossi, gialli e verdi, ricamati d’oro, e coperti di nastri e di fiori, in mezzo ai quali si vedevano appena i loro visetti pallidi, che serbavano ancora l’espressione dello spavento e dello stupore ... È una testa d’urango, mulatta, coi capelli corti ed irsuti, uno scheletro colla pelle, coperta di cenci neri, quasi sempre distesa come un corpo morto nel mezzo della piazzetta, o seduta in un angolo, immobile e muta come un’insensata, quando non la molestino i ragazzi, ai quali si rivolta urlando o piangendo ... Passa la notte accovacciata per le strade, in mezzo alle immondizie e ai cani ... La mattina la trovammo in mezzo alla piazza che singhiozzava disperatamente, mostrando una mano insanguinata: qualcuno, graffiandola, le aveva strappato la moneta ... Rimasto solo in mezzo alla piazza, stetti qualche minuto almanaccando che cosa potesse significare quell’apparato lugubre, se in quella cassa ci fosse un cadavere, un condannato a morte, un mostro, un animale ...
Marocco (pagina 7)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... È assai più facile raccapezzarsi nell’immensità di Londra che in mezzo a questo pugno di case che starebbero tutte in un canto dell’Hayd-Park ... Eppure un cristiano può girare solo per questo labirinto, in mezzo a questi barbari, di giorno e di notte, con maggior sicurezza che in qualunque nostra città ... Non c’è in tutta Tangeri nè un carro nè una carrozza; non si sente strepito d’officine nè suono di campane nè grida di venditori; non si vede nessun movimento affrettato nè di cose nè di persone; gli stessi Europei, per non saper dove battere il capo, restano per ore immobili in mezzo alla piazza; tutto riposa e invita al riposo ...
Marocco (pagina 10)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Le ultime erano due donne (perchè anche le donne possono appartenere all’ordine), due figure di sepolte vive, riuscite a spezzare la bara, due scheletri animati, vestite di bianco, coi capelli rovesciati sul viso, gli occhi sbarrati, la bocca bianca di schiuma, sfinite di forze, ma ancora animate da un movimento di cui non parevano aver più coscienza, che si scontorcevano, urlavano e stramazzavano; e in mezzo a loro un vecchio gigantesco, una figura di negromante centenario, vestito d’una camicia lunghissima, che allungando due grandi braccia cadaveriche, posava la mano sul capo ora all’una ora all’altra, in atto di protezione, e le aiutava a rialzarsi da terra ... Qui, da una parte, la folla divisa in due ali lasciava libero un grande spazio a un drappello di cavalieri che si slanciavano alla carriera, schierati di fronte, sparando i loro fucili lunghissimi; dall’altra parte, v’erano grandi cerchi d’arabi, uomini e donne, in mezzo ai quali davano spettacolo giocatori di palla, tiratori di scherma, incantatori di serpenti, ballerini, cantastorie, suonatori, soldati ... Sull’alto della collina, sotto una tenda conica, aperta sul davanti, biancheggiava l’enorme turbante del vice-governatore di Tangeri, il quale presiedeva alla festa, seduto in terra, in mezzo a una corona di mori ... Di lassù si vedevano giù in mezzo alla folla i soldati delle Legazioni vestiti dei loro pomposi caffettani rossi, qualche cappello cilindrico, qualche ombrella di consolessa, e i pittori Ussi e Biseo coll’album e la matita in mano; di là dalla folla, Tangeri; di là da Tangeri, il mare ... Si schieravano ai piedi delle mura della città, rivolti verso la campagna; il figlio del governatore, nel mezzo, alzava la mano, e si slanciavano tutti insieme alla carriera ...
Marocco (pagina 11)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La palla s’alzava, spariva, balzava in mezzo a quelle gambe e al disopra di quelle teste, come se nessuno la toccasse, e fosse rigirata in quella maniera da due venti contrarii ... A pochi passi di là, in mezzo a un altro circolo di spettatori, ballavano dei neri, al suono d’un piffero e d’un piccolo tamburo di forma conica, battuto con un pezzo di legno ritorto a mezzaluna ... Sette si tenevano per mano, disposti in cerchio, l’ottavo era in mezzo, e ballavano tutti insieme o piuttosto accompagnavano la musica, senza quasi cangiar di posto, con un movimento di fianchi da non descriversi, che mi metteva un forte prurito nelle punte dei piedi, e quel sorriso di satiri, quell’espressione di beatitudine stupida e di voluttà bestiale, che è tutta propria della razza nera ... Parlava a voce alta e lenta, ritto in mezzo al circolo degli uditori, accompagnato sommessamente da due suonatori di chiarina e di tamburo ...
Marocco (pagina 12)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Non si può immaginare la rapidità, la furia, e quello che aveva di pazzamente festoso e di diabolicamente simpatico quella ridda tonante e lampeggiante, intraveduta in mezzo a un nuvolo di polvere saettato dal sole ... Molti viaggiatori, infatti, degni di pienissima fede, assicurano d’aver visto parecchi di costoro farsi morsicare a sangue, senz’effetto venefico, da serpenti di cui un momento dopo venne esperimentato il veleno potentissimo sopra altri animali; e dicono di non essere riusciti a scoprire di che mezzo si valessero quei destri ciarlatani per rendere innocua la morsicatura ... Allora accorsero suonatori e soldati, si formò un grandissimo semicerchio di arabi davanti all’apertura della tenda, gli uomini dinanzi, il sesso gentile, a gruppi, di dietro; e cominciò un concerto indiavolato di danze, di canti, di grida, di fucilate, che durò più di un’ora, in mezzo a un denso nuvolo di fumo, al suono d’una musica spietata, fra gli strilli entusiastici delle donne e dei bambini, con paterna soddisfazione del vice-governatore e nostro vivo piacere ... Sono lunghe file di aloè, simili a lancie gigantesche confitte in mezzo a un fascio di enormi daghe ricurve, poichè tale è la forma delle loro foglie; la punta delle quali è usata dagli arabi, colla fibra della foglia medesima, a cucire le ferite ... Si passa da un podere all’altro a traverso le siepi sforacchiate o sopra le cancellate abbattute, in mezzo all’erbe e ai fiori che s’alzano fino alla cintura d’un uomo; e non si vede nessuno ... Qualche casetta bianca, mezzo nascosta fra gli alberi, e qualche pozzo a ruota, dal quale, per mezzo di canaletti incrociati, si spande l’acqua per le terre, sono le sole cose che diano indizio di proprietà e di lavoro ... Molte volte, se non fosse stato con me il capitano dello stato maggiore, che è una guida abilissima, mi sarei smarrito in mezzo a quella vegetazione scompigliata; e infatti ci occorreva spesso di chiamarci l’un l’altro, come in un labirinto, per non perderci di vista, e godevamo a tuffarci, a nuotare in quell’immenso verde, ad aprirci la via colle mani, coi piedi e colla testa, coll’allegra furia di selvaggi tornati dalla schiavitù alle loro foreste ...
Marocco (pagina 16)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La strada, se si può chiamar strada, era formata da un gran numero di sentieri paralleli, in alcuni punti incrociati, serpeggianti in mezzo a cespugli e pietroni, infossati come letti di rigagnoli ... Non saprei esprimere il piacere che provai mettendo piede a terra in mezzo a quelle tende ... Le tende formavano un gran circolo, in mezzo al quale era piantata la bandiera italiana ... Era la prima volta, credo, che in mezzo a quella campagna deserta s’alzavano ad Allà i vapori dei maccheroni al sugo e del risotto alla milanese ... Qualcuno, in mezzo al clamore della conversazione, mi disse nell’orecchio che mi sarebbe stato riconoscente per la vita se nel mio futuro libro sul Marocco avessi scritto ch’egli aveva ammazzato un leone ... —Questa è bella! Pretenderebbe che andassi a dormire in mezzo ai campi? —Dei due mi pare che ci dovrebbe andar lei e non io ... L’accampamento europeo era ancora immerso nel sonno; soltanto in mezzo alle tende della scorta si cominciava a mover qualcuno ... Mi avanzai fino in mezzo all’accampamento e rimasi per molto tempo immobile a contemplare lo spettacolo che mi si spiegava d’intorno ...
Marocco (pagina 18)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... camminò sopra un terreno leggermente ondulato, in mezzo a campi d’orzo e di miglio, per sentieri tortuosi, che formavano coi loro incrociamenti un gran numero d’isolette coperte d’erbe rigogliose e di fiori altissimi ... Aveva fatto un mezzo miglio per guadagnare sulla carovana cinque minuti di cammino e goderseli all’ombra ... I sentieri salivano serpeggiando in mezzo a grandi sassi che mi parevano stati acuminati e affilati apposta da un mio nemico personale per incidermi le parti posteriori; a ogni movimento incerto della mula, mi sentivo scappare dalla testa un capitolo del mio libro futuro; due volte la povera bestia, piegandosi sui ginocchi, slanciò la mia anima sui confini d’un mondo migliore; ma infine riuscii a toccare sano e salvo la sommità, dove m’accorsi con grande meraviglia d’essermi lasciato indietro i compagni, i due pittori eccettuati, i quali m’avevano preceduto per osservare dall’alto l’ambasciata che s’avanzava ... La carovana da mezzo il fianco della montagna s’allungava per più d’un miglio nella pianura ... Rispondevano facendo cenno di no colla mano, indicando il cielo e sorridendo furbescamente come per dire:—Non siamo così gonzi!—Nemmeno il ragazzo mulatto, nemmeno i soldati della Legazione, cresciuti, si può dire, in mezzo agli Europei, e già quasi famigliari coi due artisti, non vollero permettere che la loro immagine fosse profanata dalla matita cristiana ...
Marocco (pagina 20)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Nel mezzo c’era un vassoio con un bel servizio da tè, da una parte fumava un profumiere ... Voltai a sinistra, uscii dal cerchio dell’accampamento, passai in mezzo a due lunghe file di cavalli addormentati, e mi trovai in mezzo alle tende della scorta ... Tornai indietro, passai in mezzo alla tenda del Console d’America e a quella dei suoi servi, tutt’e due chiuse e silenziose; attraversai il piccolo spazio di terreno dov’era piantata la cucina, e superata una barricata di botti, di tegami, di pentole, di brocche, arrivai alla piccola tenda del cuoco ...
Marocco (pagina 21)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Uscii un’altra volta dall’accampamento e girai per qualche minuto in mezzo a lunghe file di cavalli e di mule, fra le quali riconobbi, con una dolce emozione, la mia bianca compagna di viaggio, che pareva assorta in profondi pensieri ... Il ragazzo dai grandi occhi neri, per la buona ragione ch’era il più piccolo, avea mezzo il corpo fuori della tenda, e poco mancò che non gli mettessi i piedi sul capo ... NOTE: [1] In mezzo ai selvaggi ... I cavalieri della scorta avevano il cappuccio sul capo e i fucili fasciati; tutti noi eravamo ravvolti nei pastrani e nei mantelli; ci pareva d’essere in autunno, in mezzo a una pianura dei Paesi Bassi ...
Marocco (pagina 24)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Per un buon tratto, camminammo in mezzo ad olivi e cespugli altissimi; poi entrammo in una vasta pianura tutta coperta di fiori gialli e violetti, dove la scorta si sparpagliò per fare il lab el barode ... In mezzo a quel tal gruppo di cavalieri dalle cappe turchine, s’andava sempre a ficcare, come se ce l’avessero mandato, un cavaliere colla cappa bianca ... In mezzo a un gruppo di caffettani bianchi, cascava sempre a proposito, come la pennellata d’un artista, un caffettano color di rosa ... Da che parte aveva fatto le sue prime cariche vittoriose la cavalleria del duca di Riveiro? Dove aveva combattuto Mulei-Amed, il fratello del Sultano, il futuro conquistatore del Sudan, capitano sospetto di codardia la mattina, re vittorioso la sera? In qual punto del fiume s’era annegato Mohamed il nero, fratricida scoronato, provocatore della guerra? In qual angolo del campo il re Sebastiano aveva ricevuto il colpo di fucile e i due fendenti di scimitarra, che uccidevano con lui l’indipendenza del Portogallo e le ultime speranze del Camoens? E dov’era la lettiga del Sultano Moluk, quand’egli spirò in mezzo ai suoi ufficiali mettendosi il dito sulla bocca? Mentre stavamo, su questi pensieri, la scorta ci guardava di lontano, immobile in mezzo a quella pianura famosa, come un manipolo di cavalieri di Mulei-Hamed risuscitati da terra al rumore del nostro passaggio ... Dopo quattr’ore di cammino, all’improvviso, dall’alto d’una collina, vedemmo giù nella pianura in mezzo a una cintura di giardini, la città d’Alkazar coronata di torri, di minareti e di palme, e nello stesso punto ci ferì l’orecchio uno strepito di fucilate e il suono d’una musica infernale ...
Marocco (pagina 25)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ci avanzammo fino a un mezzo miglio dalla città, in un campo arido, dove si dovevano piantare le tende ... L’Ambasciatore l’aveva esaudito, s’era intromesso per mezzo dell’agente di Laracce, s’era rivolto alle autorità della città d’Alkazar; ma per la lontananza sua, per gl’intrighi del nero, per la fiacchezza delle Autorità, il povero arabo era rimasto nelle stesse peste di prima; fatto anzi vittima di nuove accuse e di nuove persecuzioni ... Chiamò Selam, che comparve sull’istante coi suoi grandi occhi neri spalancati, e gli ordinò di saltare a cavallo e andare di galoppo al villaggio dell’arabo, distante un’ora e mezzo da Alkazar, a chiedere informazioni agli abitanti intorno alle persone ed ai fatti ... Camminiamo sul letame in mezzo a pietroni e a buche profonde, saltellando e inciampando ...
Marocco (pagina 28)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Tutt’a un tratto spiccò la corsa, si cacciò in mezzo a noi, e riconosciuto al vestito l’Ambasciatore, gli si scagliò contro urlando come un ossesso ... Con una rapidità fulminea, il Caid lo afferrò alla strozza e lo stramazzò furiosamente in mezzo ai soldati, i quali in un batter d’occhio lo portarono fuori del campo soffocando colle cappe la sua voce tonante ... L’Ambasciatore li ricevette nella sua tenda e conversò con loro per mezzo dell’interprete ... Per giunta, poco dopo la mezzanotte, in uno di quegli intervalli di silenzio, tuonò improvvisamente in mezzo alla campagna una voce squarciata e selvaggia che non tacque più fino all’alba ...
Marocco (pagina 29)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Nel momento che il portabandiera si voltava per dire:—Ecco il fiume;—di dietro a un rialto di terreno della riva opposta uscì improvvisamente una gran folla di cavalieri, in mezzo ai quali ci colpì a primo aspetto la figura elegante e gentile del Governatore ... E quest’apparenza, e le capanne che cominciavano a farsi più frequenti per la campagna, e il tempo sereno raffrescato da un’arietta odorosa, mi diedero per qualche momento l’illusione che quella provincia fosse un oasi di prosperità e di pace in mezzo al miserando impero dei Sceriffi ... Lasciò le babbuccie gialle in un canto e sedette, coi piedi nudi, sopra una materassa, in mezzo al Ducali e all’Ambasciatore ... In mezzo alla stanza fumava l’aloè nei profumieri; davanti alla porta v’era un drappello di schiavi attoniti; dietro agli schiavi s’alzava un gruppo di palme; dietro le palme rideva il sereno purissimo del cielo d’Africa ...
Marocco (pagina 31)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Nel mezzo del fiume, scivola un barcone pieno di cammelli e di mori d’una carovana mercantile, e un po’ più oltre l’altro barcone che porta i cavalli e i cavalieri della scorta di Fez, in mezzo ai quali sventola la bandiera di Maometto e spicca il viso nero e il turbante di mussolina del Caid ... Di là dal fiume, in mezzo a una grande confusione di cavalli, di mule, di servi, di casse, che ingombrano un lunghissimo tratto di sponda, biancheggia la figura gentile del governatore Ben-el-Abbassi, seduto sopra un rialto di terreno, in mezzo ai suoi ufficiali, all’ombra del suo bel cavallo nero dalla sella color celeste ...
Marocco (pagina 32)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... La scorta di Karia-el-Abbassi rispose con una tempesta di fucilate e disparve; ma per qualche momento vedemmo ancora in mezzo al fumo la bella figura bianca del Governatore, ritta sulle staffe, col braccio teso verso di noi in segno di buon augurio e d’addio ... BENI-HASSEN Per più d’un’ora, si camminò in mezzo a campi d’orzo altissimo, dai quali usciva qua e là una tenda nera, una testa di cammello, un nuvolo di fumo ... In mezzo al fitto polverìo che ci avvolgeva, vedemmo il loro Governatore, un gigante con lunghi capelli e gran barba nera, seguito da due vicegovernatori canuti, armati tutti e tre di fucile, avvicinarsi all’Ambasciatore, stringergli la mano e sparire ... Più andavamo innanzi, più spesseggiavano le tende nella campagna, fin che passammo in mezzo a veri villaggi circondati di fichi d’India e d’aloé ... Eravamo finalmente arrivati in una terra abitata! Esisteva dunque, non era una fiaba, questa benedetta popolazione del Marocco! Dopo un’ora di passo accelerato, ci si trovò di nuovo in una campagna solitaria, non accompagnati da altri che dalla scorta; e fatto appena un altro miglio, svoltando intorno a una macchia di fichi d’India, s’ebbe l’inaspettato e sempre vivissimo piacere di veder sventolare la bandiera italiana in mezzo alla nostra piccola città vagante, di cui s’alzavano in quel momento appunto le ultime case ...
Marocco (pagina 33)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... E appunto quella notte, malgrado la catena delle sentinelle, rubarono un montone legato al letto del cuoco, il quale, accortosi la mattina del furto, stette una mezz’ora immobile davanti alla tenda, colle braccia incrociate, e lo sguardo fisso all’orizzonte, esclamando di tratto in tratto:—Ah! madona santa, che pais! che pais! che pais! Ho nominato i duar: non si può parlare del Marocco senza descriverli, e lo posso fare ampiamente con quello che vidi, e quello che ne seppi dal signor Morteo, il quale ci vive in mezzo da vent’anni ... Genovese di nascita, ancora giovane, marito d’una bella inglese, padre di due bambini vezzosissimi e ricco da poter vivere splendidamente in qualunque città d’Europa, se ne sta invece, relegato volontario, a Mazagan, piccola città posta sulla riva dell’Atlantico, a duecento chilometri da Marocco, in mezzo agli arabi e ai mori, non occupato d’altro che della sua famiglia e del suo commercio, non vedendo, per mesi e mesi, la faccia d’un europeo, e non serbando col mondo civile altra relazione che quella d’abbonato a due giornali illustrati ... Le tende sono disposte in due ordini paralleli, distanti una trentina di passi l’uno dall’altro, in modo che formano nel mezzo una specie di piazzetta rettangolare, aperta alle due estremità ... Nell’inverno e nell’autunno, la tela è distesa fino a terra e fissata per mezzo di corde a pioli, in maniera che non v’entri nè vento nè acqua ... Con questo mezzo, le tende sono più fresche in estate e meglio chiuse nella stagione piovosa, che le stesse case moresche delle città, le quali non hanno nè usci nè vetrate ... L’altezza massima d’una tenda è di due metri e mezzo; la massima lunghezza di dieci; quelle che superano questa misura appartengono a qualche sceicco opulento, e son rare ... Qualche volta, dopo cena, un vecchio racconta una storia in mezzo a una corona di parenti ...
Marocco (pagina 40)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Andiamo innanzi, sempre in mezzo a due schiere di soldati, dietro ai quali ondeggia una folla bianca e incappucciata che ci divora cogli occhi ... Ormai è più di mezz’ora che camminiamo in mezzo ai soldati e qualcuno ne ha contati oltre a quattro mila ... Passiamo per la gran porta, ci guardiamo intorno credendo di veder le case della città: siamo ancora in mezzo a mura e a torri merlate; a sinistra v’è una cuba, colla cupola verde, ombreggiata da due palme; gente intorno alla cuba, ai piedi delle mura, sulle mura, sulle torri, da ogni parte ... Non ricordo che molto confusamente quello che vidi in quel tragitto, tanto ero sbalordito dallo spettacolo dell’entrata e intento a salvarmi la vita, poichè si camminava sui pietroni in mezzo a una calca di cavalli, e guai a chi avesse fatto un capitombolo ... Passammo, mi ricordo, per parecchie strade strette, deserte, fiancheggiate da case molto alte, salendo, scendendo, soffocati dal polverìo e assordati dallo scalpitìo dei cavalli; e dopo una buona mezz’ora di cammino, attraversato un labirinto di vicoli in salita dove ci toccò passare a uno a uno, scendemmo dinanzi a una piccola porta, in mezzo a due file di soldati scarlatti che ci presentarono le armi, ed entrammo in casa nostra ... Nel mezzo del cortile v’era una fontana, e un’altra, a tre getti d’acqua, dentro a un vano del muro rivestito di musaico a stelle e a rosoni ... Dal mezzo d’ogni arco pendeva una grande lanterna moresca ...
Marocco (pagina 49)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Nel mezzo del cortile spicciavano da sette vasche di marmo bianco sette alti zampilli, che facevano il rumore d’una pioggia dirotta ... Nel mezzo dei due lati più corti, due grandi porte aperte, che davano accesso a due sale ... Alle pareti erano appesi alcuni quadretti con iscrizioni del Corano in caratteri d’oro; nel mezzo della sala una tavola da osteria di villaggio e alcune seggiole rustiche; tutt’intorno materasse bianche, sulle quali buttammo i nostri cappelli ... Un servo della casa vi piantò nel mezzo tre grosse torcie di cera vergine di vario colore ... Non si può immaginare lo strano effetto di quella lunghissima cavalcata, di quelle lanterne, di quella turba di gente armata e incappucciata, di quello scalpitìo assordante, di quel frastuono di grida selvaggie, per quel labirinto di strade anguste e di passaggi coperti, in mezzo al profondo silenzio della città addormentata ...
Marocco (pagina 51)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Parla poco, chiude spesso gli occhi e sorride cortesemente abbassando la testa mezzo nascosta in un grosso turbante ... In un angolo del cortile v’era un gruppo d’ufficiali in turbante e cappa bianca; dalla parte opposta uno stuolo di servi, in mezzo ai quali giganteggiava un giovanotto di bellissimo aspetto, vestito tutto di turchino, alla zuava, con una lunga pistola alla cintura ... Il Ministro si pose vicino all’Ambasciatore, un po’ indietro, e stette là per tutto il tempo della colezione stropicciando vigorosamente il suo nero piede nudo piantato ritto sul ginocchio, in modo che le rispettabili dita ministeriali riuscivano per l’appunto sull’orlo della tavola, a mezzo palmo dal piatto del Comandante ... Chi sa per che strane vicende si trovava colonnello nel Marocco! Gli altri ufficiali, in quel frattempo, facevano colezione in una stanza a terreno aperta sul cortile, tutti seduti in cerchio sul pavimento, coi piatti nel mezzo ...
Marocco (pagina 52)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Non capisce nulla, nemmeno i gesti; ha sempre l’aspetto d’un uomo spaventato; gli domandiamo gli scacchi, porta la sputacchiera; ieri il medico gli disse d’andargli a prendere del pane; lui, per far più presto, gli portò un pezzo di crosta che trovò in mezzo al giardino ... Di più, per farci una cosa grata, aspetta ogni mattina, ritto in mezzo alla stanza, colla tazza del caffè in mano, che il dottore od io ci svegliamo, e al primo che dia il menomo segno di vita, gli si precipita addosso e gli caccia la tazza sotto il naso colla furia d’uno che voglia far bere un contravveleno ... Con che piacere stracciamo la fascia alla Gazzetta Ufficiale e rompiamo il suggello alle lettere! Povere lettere che sfuggirono alle mani dei Carlisti, passarono in mezzo ai briganti della Sierra Morena, superarono le roccie della montagna rossa, sornotarono, strette dalla mano d’un beduino, le acque del Kus, del Sebù, del Meches, del fiume della fontana azzurra, e ci portarono una parola amorosa in mezzo agli improperi e alle maledizioni ...
Marocco (pagina 61)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Andava innanzi una scorta di trenta cavalieri; dietro a questi, Rahmana sulla groppa d’una mula, in mezzo allo sposo e al fratello; dietro Rahmana, il caid suo padre e una folla di parenti e d’amici ... Un giorno, finalmente, mentre tutti e due passeggiavano scoraggiati e silenziosi per la foresta, un arabo accorse da lontano verso di loro e disse d’aver visto Arusi nascosto in mezzo ai giunchi, sulla riva d’un fiume, all’estremità della foresta ... Dopo una lunga corsa, il caid per il primo vede da lontano, in mezzo ai giunchi, rizzarsi un fantasma, un uomo d’alta statura e d’aspetto terribile: Arusi ... Dopo un breve cammino, scoprono una casuccia diroccata, mezzo nascosta fra gli alberi ... In mezzo a quelle quattro mura, stava disteso in terra il cadavere d’Arusi, e accanto a lui una bellissima donna, vestita splendidamente, coi capelli sciolti, la quale gli fasciava i piedi sanguinosi, singhiozzando, ridendo, mormorando con voce infantile parole di disperazione e d’amore ...
Marocco (pagina 67)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Spiccò un salto, disparve in mezzo agli arbusti, ricomparve ritto sopra un sasso, si rinascose, e così, di pietrone in pietrone, saltando come un gatto, strisciando, arrampicandosi, rischiando dieci volte di cader nel fiume o di spezzarsi la testa, riuscì ai piedi del macigno, e senza prender fiato, aggrappandosi a tutti gli sterpi e a tutti gli incavi, salì sulla sommità e vi si drizzò come una statua ... A due ore infatti, o poco più, dall’accampamento, vedemmo lontano in mezzo a una vastissima pianura nuda, biancheggiare vagamente i minareti di Mechinez, e ci rallegrammo pensando che ci saremmo presto arrivati ... Fu rizzata subito la tenda della mensa in mezzo a un campo nudo, a ducento passi da una delle quindici porte della città, e pochi minuti dopo ci sedemmo per saziare, come dicono i prosatori eleganti, «il naturale talento di cibo e di bevanda ... In fondo al corridoio, v’è una gran sala, e nel mezzo della sala, un’apertura, che mette in un sotterraneo profondo, dove trecento neri gettano quattro volte all’anno, a palate, le monete d’oro e d’argento che manda il Sultano ...
Mastro don Gesualdo (pagina 5)
di Giovanni Verga (estratti)

... finestre d'ogni grandezza, qua e là, come capitava; il portone signorile incastrato in mezzo a facciate da catapecchie ... E la baronessa, in mezzo a tutto quel ben di Dio, disse al cugino: - Voglio mandarvi un paio di piccioni, per Bianca ... Adesso la cugina aveva tutt'altra faccia anche lei: le labbra strette per non lasciarsi scappar la pazienza, e una ruga nel bel mezzo della fronte: la ruga della gente che è stata all'acqua e al sole per farsi la roba - o che deve difenderla ... Don Diego stette un po' a cercare le parole, guardandola fisso negli occhi che dicevano tante cose, in mezzo a quelle lagrime di onta e di dolore, e poi nascose di nuovo il viso fra le mani, accompagnando col capo la voce che stentava a venir fuori: - Sì! ...
Novelle rusticane (pagina 26)
di Giovanni Verga (estratti)

... Le loro donne li seguivano correndo per le lunghe strade di campagna, in mezzo ai solchi, in mezzo ai fichidindia, in mezzo alle vigne, in mezzo alle biade color d'oro, trafelate, zoppicando, chiamandoli a nome ogni volta che la strada faceva gomito, e si potevano vedere in faccia i prigionieri ... A prua si udiva sempre la mesta cantilena siciliana, che narrava a modo suo di gioie, di dolori, o di speranze umili, in mezzo al muggito uniforme del mare, e al va e vieni regolare e impassibile dello stantuffo ...
Novelle rusticane (pagina 27)
di Giovanni Verga (estratti)

... Il velo azzurro di lei scompariva verso la riva, in mezzo alla folla delle barche e alle catene delle àncore ... "In una casetta isolata, in mezzo alle vigne - ci sarà una croce segnata col gesso sull'uscio ... Partirono insieme; andarono lontano, lontano, in mezzo a quelle montagne misteriose di cui egli le aveva parlato, che a lei sembrava di conoscere ... All'osteria del Biviere un cane spelato e mezzo cieco, che i diversi padroni nel succedersi l'uno all'altro avevano dimenticato sulla porta, abbaiava tristamente ai rari viandanti che passavano ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 3)
di Emilio De Marchi (estratti)

... In quattro salti scendemmo le scale e prima delle quattro e mezzo eravamo alla casa del giovine ed elegante dottor Sirchi ... Mezzo letterato, mezzo artista, amico dei giornalisti, quasi sempre innamorato d'una qualche contessa tisica, cercava tutte le occasioni per mettersi in vista ... L'onorevole Dassi aspettò Massimo sulla soglia del Biffi, e assalendolo di sorpresa, lo cresimò sulla gota destra proprio in mezzo al maggior concorso di gente ... L'amico accese un mezzo sigaro, che lasciò subito spegnere ...
Piccolo mondo moderno (pagina 43)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... La società indigena era invitata per le nove e mezzo, molto largamente, a udire della musica e una conferenza di Carlino stesso sul tema misterioso Numina, non nomina, con proiezioni ... V'era finalmente il professore Dane della Università di Dublino, il celebre professore Dane, dagli abiti mezzo mondani e mezzo ecclesiastici, sempre ben ravvolto e chiuso, per cura di molte fini mani femminili, nella bambagia di un'adorazione perpetua, squisito alla sua volta con le signore, e con cinque o sei delle più intellettuali fra i trenta o i quarant'anni addirittura petrarchesco, storico illustre, conoscitore profondo di pittura e di musica ... "Mai!" La turbinosa dama cui non sarebbe garbato affatto un lunghetto passo a due con il prezioso invalido, saettò per ogni verso biglietti e bigliettini invitando mezzo mondo a pigliar posto nel corteo del professore ...
Ricordi di Parigi (pagina 2)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... E s'è già percorsa una lunghezza di quattromila metri; provando di più in più un vivo sentimento nuovo, che non è sola meraviglia, ma una scontentezza confusa, un rammarico pieno di desiderii, l'amarezza del giovinetto che si sente umiliato al suo primo entrare nel mondo, una specie di delusione d'amor proprio, che si esprime in occhiate pietose e stizzose sulla miseria del proprio bagaglio, messo là alla berlina, sulla cassetta della carrozza, in mezzo a quel lusso insolente ... Le lastre gigantesche di cristallo o gli specchi innumerevoli, le rivestiture di legno nitidissimo che salgono fino a mezzo degli edifizi, riflettono ogni cosa ... Gran quadro davvero! E si possono accumulare col pensiero, fin che si vuole, tutte le immagini sparse che se ne ritrovano nelle nostre città più floride; ma non si riuscirà mai, chi non l'abbia visto, nè a rappresentarsi lo spettacolo di quella fiumana vivente che scorre senza posa tra quelle due interminabili pareti di cristallo, in mezzo a quel verde e a quell'oro, accanto a quel turbinio fragoroso di cavalli e di ruote, in quella strada ampissima di cui non si vede la fine; nè a formarsi una giusta idea della figura che facevano là in mezzo le nostre miserabili valigie di letterati ... E si capisce da che molle formidabili, debba prendere impulso l'ambizione della gloria per sollevarsi su questo pandemonio, e con che rabbiosa ostinazione si rodano i cervelli per trovare la parola ed il grido che faccia voltare le centomila teste di questa folla meravigliosa! E si prova un piacere a esser là su quel lastrico sparso d'ambizioni stritolate e di glorie morte, su cui altre ambizioni si rizzano e altre forze si provano, senza posa; si gode di trovarsi là, come in mezzo a una gigantesca officina vibrante e sonora; di sentirsi aggregato anche per poco, molecola viva, al grande corpo intorno a cui tutto gravita; di respirare una boccata d'aria su quella torre di Babele, assistendo da un gradino della scala sterminata al lavoro immenso, confortati dal dolce pensiero… ...
Ricordi di Parigi (pagina 5)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Andate innanzi, innanzi, sempre in mezzo a un incendio, tra una folla immobile e una folla seduta, e vi sembra di passare di salone in salone, in un immenso palazzo scoperto, o per un seguito di vastissimi patios spagnuoli, fra le pompe d'una veglia, in mezzo a un milione di invitati, senza sapere quando arriverete all'uscita, se pur c'è un'uscita ... È uno sterminato teatro aperto, in mezzo a uno sterminato giardino ardente, che fa pensare all'accampamento illuminato di un esercito di trecento mila uomini ... Ma quando si è arrivati nel centro della piazza, ai piedi dell'obelisco di Sesostri, fra le due fontane monumentali, e si vede a destra, in mezzo ai due grandi edifizii a colonne del Gabriel, la splendida Via reale, chiusa in fondo dalla facciata superba della Maddalena; a sinistra il ponte della Concordia che sbocca in faccia al palazzo del Corpo legislativo, imbiancato da un torrente di luce elettrica; dall'altra parte la vasta macchia bruna dei giardini imperiali, inghirlandati di lumi, in fondo a cui nereggiano le rovine delle Tuilerie; e dalla parte opposta il viale maestoso dei Campi Elisi, chiuso dall'arco altissimo della Stella, picchiettato di foco dalle lanterne di diecimila carrozze e fiancheggiato da due boschi sparsi di caffè e di teatri sfolgoranti; quando s'abbraccia con un sguardo le rive illuminate della Senna, i giardini, i monumenti, la folla immensa e sparsa che viene dal ponte, dai boulevards, dai boschetti, dai quais, dai teatri, e brulica confusamente da tutti i lati della piazza, in quella luce strana, fra i zampilli e le cascate d'acqua argentata, in mezzo alle statue, ai candelabri giganteschi, alle colonne rostrali, alla verzura, nell'aria limpida e odorosa di una bella notte d'estate; allora si sente tutta la bellezza di quel luogo unico al mondo, e non si può a meno di gridare:—Ah Parigi! Maledetta e cara Parigi! Sirena sfrontata! È dunque proprio una verità che bisogna fuggirti come una furia o adorarti come una dea? Di là ci spingemmo ancora nei giardini dei Campi Elisi, a girare fra i teatri a cielo aperto, i chioschi, gli alcazar, i circhi, i concerti, le giostre, per interminabili viali affollati, da ...
Ricordi di Parigi (pagina 6)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... cui si sentivano i suoni fragorosi delle orchestre, gli applausi e le risate delle vaste platee trincanti, e le voci in falsetto delle cantatrici di canzonette, delle quali si vedevano a traverso i cespugli le nudità opulente e gli abiti zingareschi, in mezzo allo splendore dei palchi scenici inquadrati fra le piante ... UNO SGUARDO ALL'ESPOSIZIONE La prima volta che entrai nel recinto dell'Esposizione dalla parte del Trocadero, mi fermai qualche minuto in mezzo al ponte di Jena per cercare una similitudine, che rendesse ai miei lettori futuri un'immagine fedele di quello spettacolo ... E mi venne in mente di paragonare il senso che si prova entrando là dentro, a quello che si proverebbe capitando in una gran piazza dove da una parte sonassero le orchestre del Nouvel-Opéra e dell'Opéra-Comique, dall'altra le bande di dieci reggimenti, e nel mezzo tutti gli strumenti musicali della terra, dal nuovo pianoforte a doppia tastiera rovesciata fino al corno e al tamburino dei selvaggi, accompagnati dai trilli in falsetto di mille soprani da cafè chantant, dallo strepito d'una grandine di petardi e dal rimbombo lontano del cannone ... Figuratevi, da una parte, sopra un'altura, quell'enorme spacconata architettonica del palazzo del Trocadero, con una cupola più alta di quella di San Pietro, fiancheggiata da due torri che arieggiano il campanile, il minareto ed il faro; con quella pancia odiosa e quelle due grandi ali graziosissime, colle sue cento colonnine greche, coi suoi padiglioni moreschi, coi suoi archi bizantini; colorito e decorato come una reggia indiana, da cui precipita un torrente d'acqua in mezzo a una corona di statue dorate:—un arco d'anfiteatro immenso che corona l'orizzonte e schiaccia intorno a sè tutte le altezze ... Fra questi due enormi edifizi teatrali, raffiguratevi quel gran fiume e quel gran ponte; e a destra e a sinistra del fiume, un labirinto indescrivibile d'orti e di giardini, di roccie e di laghi, di salite, di discese, di grotte, d'acquarii, di fontane, di scali, di viali fiancheggiati da statue: una miniatura di mondo; una pianura e un'altura su cui ogni popolo della terra ha deposto il suo balocco; un presepio internazionale, popolato di botteghe e di caffè africani ed asiatici, di villini, di musei e d'officine, in mezzo alle quali una piccola città barbaresca alza i suoi minareti bianchi e le sue cupole verdi, e i tetti chinesi, i chioschi di Siam, le terrazze persiane, i bazar di Egitto e del Marocco, e innumerevoli edifizi di pietra, di marmo, di legno, di vetro, di ferro, di tutti i paesi, di tutte le forme e di tutti i colori, sorgono l'uno accanto all'altro e l'un sull'altro, formando come un modellino di città cosmopolita, fabbricata, per esperimento, dentro a un gran giardino botanico, per esser poi rifatta più grande ...
Ricordi di Parigi (pagina 7)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Sì, è un po' una cosa da teatrino, ma bella; un grazioso scherzo combinato da venti popoli, ingegnosamente; mezzo mondo veduto di scorcio; la via d'una grande città di là da venire, in un tempo di fratellanza universale, quando saranno sparite le patrie ... Per prima cosa entrai nell'immenso palazzo coperto delle «sezioni straniere» e mi trovai in mezzo al magnifico disordine dell'Esposizione d'Inghilterra ... Si gira per un pezzo in mezzo ai cristallami purissimi, alle ceramiche, alle orerie, ai mobili, a oggetti d'arte improntati delle ispirazioni di tutti i tempi o di tutti i popoli; frutti dell'ingegno e della pazienza, che riuniscono la bellezza e l'utile, e accusano il lusso severo d'un'aristocrazia straricca e fedele alle sue tradizioni, e l'osservazione variatissima di un popolo sparso per tutta la terra; e qui si sente l'aria delle grandi officine di Manchester, là si vive un istante in un castello delle rive del Tamigi, più in là spira la poesia intima e quieta dell'home modesto, che aspetta la fortuna dal navigatore lontano ... L'oreficeria solida, i vasi enormi d'argento, gli orologi dei minatori della California, i trofei delle ascie di Boston, i congegni elettrici, le carte monetate, le vetrine irte di ferro e le mitragliatrici formidabili; una certa fierezza poderosa e rude di cose utili, annunzia l'esposizione degli Stati Uniti, non so se rallegrata o rattristata da una musica fragorosa d'organi, d'armonium e di pianoforti, la quale seconda mirabilmente le divagazioni della fantasia in mezzo ai mille oggetti che ricordano le lotte e i lavori immani dei coloni nelle solitudini del nuovo mondo ... In mezzo ai prodotti delle miniere di Falum e ai blocchi di nikel, si alzano i trofei di pelliccie, circondati di teste d'orsi, di lontre e di castori; le stufe colossali, le piramidi nere di bottiglie sferiche, i pattini, i cordami, e i grandi mucchi di fiammiferi svedesi; ai quali succedono le ceramiche in cui brilla un riflesso pallido dei mari boreali, e i mille oggetti scolpiti dai contadini norvegi nelle veglie interminabili delle notti d'inverno ...
Ricordi di Parigi (pagina 8)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Vi trovate dinanzi a un ideale artistico nuovo, che urta e scompiglia violentemente tutte le immagini che vi si sono affollate nel capo fino a quel punto; in mezzo a visi esotici, a oggetti strani, a combinazioni inaspettate di colori, a prodotti bizzarri d'industrie enigmatiche, che mandano profumi sconosciuti, e destano a poco a poco, oltre la curiosità, un'ammirazione accresciuta di non so che simpatia intima, come di natura ... In mezzo ai mobili di mille forme sconosciute, di legno di rosa o di legno di ferro, intarsiati di avorio o di madreperla, cesellati con una pazienza prodigiosa, si rizzano i baldacchini purpurei, i paraventi dipinti di giardini misteriosi, i parafuochi ricamati di farfalle argentee e di uccelli dorati, le pagode a sette piani coperte di chimere e di mostri, i chioschi snelli dai tetti arrovesciati e frangiati, su cui spenzolano dalla vôlta le enormi lanterne fantastiche, simili a tempietti aerei d'oro e di corallo, fra le pareti coperte di grandi stendardi di seta gialla ornati di caratteri cabalistici di velluto nero; dai quali, abbassando lo sguardo, si ritrovano le portantine delle dame, i bottoni dei mandarini, le scarpette ricurve, le pipe da oppio, le bacchettine da riso, i bizzarri strumenti di musica, e immagini della vita chinese d'ogni tempo e d'ogni ceto, che appagano cento curiosità, svegliandone mille, e metton la testa in tumulto ... Ah! come si riposa l'occhio e la mente uscendo dalla porta rossa di Pekino! Par di tornare nella propria patria, in mezzo ai fratelli e agli amici ... Ecco la chitarra di Figaro, ecco i pugnali di Toledo, ecco le mantiglie insidiose, le scarpettine calamitate, i ventagli che parlano, i bustini che fanno scattare le braccia, le stoffe pittoresche della Catalogna e dell'Andalusia, e i vasi moreschi, e i ricami di seta dei chiostri antichi, e gli svelti fantaccini di Espartero e di Prim, che drizzano i loro graziosi cappelletti alla Ros in mezzo ai cannoni che fulmineranno il terzo esercito di don Carlos ... Si va innanzi fra la mostra splendida dell'orologeria viennese e i ricchi mobili improntati del gusto del cinquecento e del gusto nuovissimo, sposati graziosamente; a traverso a un museo di pipe splendide, in mezzo a mucchi di saponi del Danubio, dell'apparenza di formaggi e di frutti, fra i tessuti di vetro e i prodotti delle miniere d'Ungheria, che mostra la novità preziosa del suo opale nero; e poi… ... Improvvisamente un alito d'aria montanina vi porta una vaga fragranza d'Italia, e vi ritrovate in mezzo a mille cose e a mille colori famigliari al vostro sguardo ... Qui decorazioni d'appartamenti principeschi, pulpiti e seggioloni di cori, prodigiosamente scolpiti, che si riflettono nei palchetti intarsiati e negli specchi colossali, in mezzo ai bronzi e ai pianoforti; e una ceramica superba che riproduce i grandi capolavori della pittura nazionale ... Figuratevi da una parte le pelli degli orsi bianchi uccisi dai navigatori danesi in mezzo ai ghiacci polari, dall'altra i tappeti fatti a mano dalle belle fanciulle brune nei villaggi irradiati del Peloponneso; di qui i legni della foresta di Dodona, di là gli zoccoli delle grosse contadine di Fionia; a destra i marmi delle miniere del Laurium, che rammentano le glorie dello scalpello antico; a sinistra le reti dei pescatori del Baltico, che fanno sentire nella mente echi lontani di canzoni pie e melanconiche; e dirimpetto alle immagini degli oggetti ritrovati negli scavi delle terre famose, di fronte alla poesia delle rovine immortali e delle ceneri glorificate dal mondo, i visi pacati, i costumi semplici, le feste patriarcali di un popolo grave e paziente, industrioso ed economo, che ispira l'amore del lavoro tranquillo e della vita oscura e raccolta ...
Ricordi di Parigi (pagina 9)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Haiti, alla Bolivia, tra i mobili di Buenos Ayres e gli abbigliamenti delle signore di Lima, fra i cappelli di foglie di sen, le stoffe d'alpaga e i tappeti di lama, in mezzo alle canne di zucchero, ai bambù, alle liane, alle scaglie di coccodrillo, agl'idoli informi, alle memorie dei primi conquistatori; fin che il quadro selvaggio e grandioso, che vi riempie di pensieri solenni, s'interrompe bruscamente fra i mille colori ridenti e i mille ninnoli puerili d'un bazar musulmano, da cui, fra due pesanti cortine, s'intravvedono le pareti misteriose d'un arem ... Ma si ripiglia immediatamente, ricca e severa, colle arcate del chiosco di Belem e colle mura dell'abbazia di Bathala, fra i modelli dell'antica architettura portoghese sopravvissuta al terremoto famoso, negli splendidi vasi moreschi, nelle sculture in legno, nelle belle stuoie di Lisbona e nelle innumerevoli figurine d'argilla dipinte, che rivelano tipi, foggie e costumi, e vi fanno vivere un'ora nella città di Camoens in via do Chiado a al paseio don Pedro de Alcantara, in mezzo ai fidalgos, ai marinai, ai toreros, e ai tagliacantoni inferraiolati e alle belle ragazze brune del Bairro alto ... Si rientra nella nebbia del settentrione in mezzo a un popolo ben coperto e ben pasciuto, che trinca, fuma e lavora, col corpo e coll'anima in pace, e qui si ritrovano le sue dighe e i suoi canali, le sue stanzine piene di comodi, le sue grosse massaie, le sue tavole apparecchiate, i mercati e le scuole, i ponti e le slitte: tutta l'Olanda, umida e grigia, nella quale termina il mondo e la visione faticosa svanisce ... Fatti pochi passi, si arriva nello scompartimento dei gioielli, che è un solo enorme scrigno, che contiene ottanta milioni di lire in perle e in diamanti; pieno di rarità bizzarre e di lavori meravigliosamente delicati, da far desiderare a un osservatore onesto d'aver le mani legate; e nelle sale dell'oreficeria, in mezzo ai vasi e alle statuette da salotti reali, alle posate d'oro, agli altari sfolgoranti, a mille piccoli capolavori da grandi borse che metterebbero il furore del lusso casalingo in un Arabo del deserto ... Passate per le sale delle tappezzerie e dei tappeti, decorate di nero: a un tratto un'aria infocata vi soffia nel viso, la decorazione si fa rossa di fiamma, vi ritrovate in mezzo ai forni, ai fornelli, ai cammini, alle cucine a gaz, alle lampade fotoelettriche, ai caloriferi e alle stufe che allungano in tutte le direzioni le loro gigantesche braccia nere, e danno alla sala l'aspetto cupo d'un'officina ... Siete entrati in una vasta sala decorata selvaggiamente di reti e di cordami enormi, in mezzo ai prodotti delle colonie francesi, tra le lancie e le freccie, tra gli uccelli strani e i feticci mostruosi, tra i bambù della Martinica e i piedi d'elefante della Cocincina; tra i vegetali del Senegal e i lavori dei deportati della Nuova Caledonia; tra mille cose che vi raccontano storie di fatiche, di dolori e di pericoli, da cui uscite pensierosi e ritemperati ...
Ricordi di Parigi (pagina 10)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Poi si capita in un giardino d'Andalusia nei primi giorni di maggio, in mezzo alle penne e ai fiori; e di là fra i vestimenti dei due sessi, da cacciatore e da amazzone, da ballo, da bagno, da nozze, da morte, pei ministri, per le commedianti e pei putti; meraviglie d'eleganza e di gusto, dinanzi a cui si vedono dei sarti di provincia immobili, in atto di profondo scoraggiamento ... Ci avete però un quarto d'ora di cammino fra i lavori ciclopici dell'industria metallurgica, fra migliaia di tubi enormi che presentan l'aspetto delle pareti d'una grotta di basalto, a traverso a foreste di ferro e di rame, in mezzo alle opere innumerevoli della galvanoplastica, fra cui torreggia il vaso colossale del Dorè; e via via, il museo statuario del Cristophle, una montagna di pelliccie, una selva di penne, un palazzo di corallo, e i prodotti chimici, e le pelli, e che so io? Verso la fine la stessa stanchezza vi mette le ali ai piedi, le sale fuggono, gli oggetti si confondono; se ci fosse un treno di strada ferrata, pigliereste il treno; e quando arrivate in fondo, dareste la testa per uno scudo, ma proprio colla sicurezza di fare un buonissimo affare ... Figuratevi dei grandi chioschi di legno scolpiti, leggieri che paiono di carta o di paglia; delle vetrine cesellate, per la mostra dei fili di Scozia, che costano mille sterline l'una; delle case di vetro, degli archi trionfali, delle specie di colossali trionfi da tavola, carichi di oggetti, che potrebbero stare in mezzo a una piazza ...
Ricordi di Parigi (pagina 11)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Poi le meraviglie della pazienza umana: i coltellini microscopici, colle loro belle guaine, che stanno in cento e quattro dentro un nocciolo di ciliegia; i tappeti orientali fatti di sei mila frammenti; il cassettone spagnuolo composto di tre milioni e mezzo di pezzetti di legno; le stoffe da cinquecento lire il metro, fatte a cinque centimetri il giorno; il servizio da tavola degli Stati Uniti, a cui lavorarono per diciotto mesi duecento operai; la fontana scolpita a cui lavorò un contadino scozzese per sette anni ... Non c'è mezzo di mobiliarsi una casa a proprio gusto, fantasticando, senza profondere un milioncino in un quarto d'ora ... Lo zaffiro del Rouvenat, circondato di diamanti, si può avere con un milione e mezzo; e stiracchiando un poco, si può anche ottenere a un prezzo ragionevole un curiosissimo diamante tagliato in forma di una lanterna a gaz e incastonato in un candelabro d'oro microscopico, ch'è una vera bellezza ... » E se il vino di ottantasei anni vi par troppo giovane, trovate nella sezione francese, in mezzo a una corona di sorelle nonagenarie, una bottiglia di vin del Giura del 1774, coronata di semprevive, a un prezzo da convenirsi ...
Ricordi di Parigi (pagina 12)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Specialmente nelle «sezioni estere», dove i venditori formano da sè soli una specie d'esposizione antropologica dilettevolissima, C'è un gran numero di belle ragazze inglesi che lavorano ai loro registri, intente e impassibili, in mezzo a quel via vai, come se fossero in casa propria ... Si vedon dei mercanti orientali, in turbante, che strascicano le loro ciabatte in mezzo a tutte quelle meraviglie, guardando intorno oziosamente colla stessa stupida e irritante indifferenza che mostrerebbero nelle loro vecchie baracche di bazar ... Nella Via delle nazioni, all'ombra delle capannette di paglia, molta gente fa colezione sulle ginocchia come per viaggio, e i bimbi vanno a prender acqua alle fontane del Giappone e dell'Italia; altri sgranocchiano pane e prosciutto camminando; delle coppie coniugali dormono saporitamente sui sedili in mezzo alla folla; e altre coppie, che hanno portato i loro amori all'Esposizione, si servono di due capannine avvicinate per farsi qualche carezza di contrabbando ... Tra gli espositori, si vedono i visi radianti dei fortunati, che hanno trovato là gloria e fortuna, e troneggiano sui loro banchi in mezzo alla folla dei curiosi e dei compratori; e i poveri diavoli trascurati, seduti nei loro cantucci solitarii, colla testa bassa e la faccia malinconica, che meditano sulle speranze perdute ... Si vedono delle famiglie intere di buoni provinciali, sfiniti, sbalorditi, istupiditi; i papà tutti in acqua, le mamme che soffocano, le ragazze ingobbite, i piccini morti di sonno; proprio da farsi domandare:—Ma chi v'ha consigliato di venire all'Esposizione, disgraziati?—L'affollamento maggiore è sotto le grandi arcate delle Belle arti, e intorno al Padiglione della città di Parigi, che drizza i suoi sei frontoni imbandierati nel mezzo del Campo di Marte ...
Ricordi di Parigi (pagina 15)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... C'è un gran numero di banchi circolari e quadrati, che servono insieme d'officina e di bottega, dove lavorano continuamente uomini, donne e ragazzi, in mezzo a una folla di curiosi, che formano una catena non interrotta di grandi anelli neri mobilissimi da una estremità all'altra dell'immensa sala ... Nel mezzo della sala si taglia il diamante ... Il foglio di carta esce in buste da lettera, lo spago in corde, il bronzo in medaglie, il filo di ottone in spille, il filo di lana in calze, il pezzo di legno in frammenti di mobili; la ricamatrice svizzera ricama con trecento aghi, il papirografo inglese riproduce trecento esemplari d'un manoscritto, la macchina dei saponi taglia i cubi, gl'involta e li pesa; la macchina del Marinoni mette fuori i giornali piegati; le gigantesche filatrici di Birmingham e di Manchester lavorano accanto alle macchine d'estrazione delle miniere; la grande macchina da ghiaccio getta il suo furioso soffio gelato in mezzo agli aliti di fuoco delle macchine da gaz; altre lavorano i diamanti, altre lacerano e torcono il metallo come una pasta, altre lavano, raffinano, travasano, disegnano, dipingono, scrivono; in ogni parte freme una vita meravigliosa ed orribile di mostri di cento bocche e di cento mani, che irrita i nervi, introna le orecchie e confonde l'immaginazione ... Qua e là si vede la materia informe sparire nel ventre tenebroso di quei colossi, riapparire in alto, dopo qualche momento, già mezzo lavorata, e come portata in trionfo, e poi rinascondersi, ricacciata giù sdegnosamente a subire le ultime violenze… ... In una parte il lavoro si presenta sotto l'aspetto d'una distruzione furiosa, fra denti enormi di ferro e artigli d'acciaio, che stritolano e sbranano con un fracasso d'inferno, in cui si sente un suono confuso di lamenti umani; in mezzo a un roteggio intricato, vertiginoso, feroce, che sbricciolerebbe un titano come un gingillo di vetro ...
Ricordi di Parigi (pagina 20)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Per me, penso ai suoi cinquanta volumi, pieni d'ispirazioni e di fatiche, in cui si rivela col genio prepotente una volontà indomabile o una tempra fisica d'acciaio; penso ai torrenti di vita che uscirono dal suo petto, all'amore immenso che profuse, alle ire selvaggie e agli odii implacabili che provocò e che gli infuriarono nell'anima; ricorro la sua vita da quando giocava, ragazzo, sotto gli occhi di sua madre, noi giardino delle Feuillantines; lo vedo, sedicenne, quando scriveva in quindici giorni, per guadagnare una scommessa, le pagine ardenti di Bug-Jargal; penso a quando comprò il primo scialle a sua moglie coi denari dell'Han d'Islanda; me lo raffiguro, fiero e impassibile, in mezzo alle tempeste delle assemblee scatenate dalla sua parola temeraria; lo vedo servire umilmente i quaranta bambini poveri seduti alla sua mensa a Hauteville-house; me lo rappresento grave e triste, in mezzo alla folla, dinanzi ai cento sepolcri illustri su cui fece sentire la sua parola piena di maestà e di dolcezza; lo vedo per le vie di Parigi, in mezzo alla moltitudine riverente, costernato e invecchiato, seguire i feretri dei suoi figli; lo vedo in quelle sue veglie febbrili, ch'egli descrisse così potentemente, quando di lontano, nel silenzio della notte, sentiva squillare il corno di Silva ed echeggiare il grido di Gennaro; lo vedo assistere nel Teatro francese, dopo mezzo secolo dalla prima rappresentazione, al trionfo clamoroso dell'Hernani, salutato dai primi scrittori e dai primi artisti della Francia, come il loro Principe rieletto e riconsacrato; penso al suo Oriente splendido, al suo Medio evo tremendo, alla Preghiera per tutti, all'infanta che perde la rosa mentre Filippo II perde l'Armada, alla carica dei corazzieri della guardia contro i quadrati del Wellington, alla scarpetta d'Esmeralda, all'agonia d'Eponina, a tutte le creature del mondo arcano, sfolgorante, immenso che uscì dal suo capo; al suo esilio, alle sue sventure, ai suoi settantasette anni,—e sento una mano che mi fa curvare la fronte ... Quanta è la potenza del genio! Voi arrivate in una città enorme, trascorrete di divertimento in divertimento, d'emozione in emozione, in mezzo a un popolo immenso e tumultuoso, fra gente di ogni paese, fra i capolavori delle arti e delle industrie di unta la terra, fra mille spettacoli, mille pompe o mille seduzioni ...
Rinaldo (pagina 38)
di Torquato Tasso (estratti)

... duo fratei ch'in apparenza indifferenti, ahi! con che dolce errore, spesso i padri ingannar: ma differenza dura troppo or vi fa l'ostil furore, che scema Floridan d'ambe le braccia, e per mezzo ad Olindo apre la faccia ... — Così detto, il destrier spronando punse, e d'un gran colpo a mezzo scudo il giunse ... 48 Molti piagati e molti estinti avea in questo mezzo il paladin feroce, ed egli illeso ancor se 'n rimanea, ch'a l'arme sue non taglio o punta noce, ma pisto il corpo omai pur si dolea ... 54 Indi, ogni suo vigore in un raccolto, dechina il braccio e maggior colpo tira, e lo percuote a punto a mezzo il volto, là 've per stretta via si vede e spira ...
Sodoma e Gomorra (pagina 21)
di Docteur Jaf (estratti)

... In talune circostanze simile specie di masturbazione può avvenire per mezzo del fregamento delle coscie, sia che la donna stia seduta, sia che si trovi in una posizione verticale; e si compie con un movimento particolare del bacino, con un dondoleggiamento delle anche ... Tal mezzo è anche messo in pratica da donne occupate a cucire a macchina e da quelle dedite all'equitazione ... «L'uso della macchina da cucire, dice il dottor Pouillet, è non soltanto una causa, ma un mezzo di masturbazione ... Durante una visita che feci ad una fabbrica di abiti militari, ecco la scena di cui fui testimone: In mezzo al rumore uniforme di trenta macchine da cucire, mi accorsi di un tratto che uno di questi apparecchi funzionava con maggior velocità degli altri; guardai la persona che vi lavorava: era una brunetta di 18 a 20 anni ...
Storia di un'anima (pagina 60)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Il Leogra, unitamente al Gogna, per mezzo di un canale, detto la Roggia, dà ai terreni una rete irrigatoria per più di 700 ettari, e agli opifici una forza di oltre 800 cavalli ... Per parlarvi dell'industria dei pannilani dovrei farvi un grosso libro di economia e di meccanica industriale: e in mezzo a quei mastri di Mercurio tra un fragore di Vulcano, coll'entusiasmo mezzo artistico, mezzo poetico, tutto italiano, di un giovane che si sente trascinato ad inneggiare alla strapotenza del progresso, come raccapezzare un'idea? I magazzini sembrano una dogana di città mercantile, le macchine a vapore con ritmo possente scuotono le gallerie, i telai danno una completa immagine della celerità, dell'ordine, della perfezione; gli operai hanno l'aria severa di chi sente la coscienza del primo dovere dell'uomo, il lavoro ...