Libri messere
Libri su messere, con la parola messere
Decameron (pagina 16)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma tornando a ciò che io cominciato avea, da che giusto sdegno un poco m'ha trasviata più che io non credetti, dico che il già detto Guiglielmo da tutti i gentili uomini di Genova fu onorato e volentier veduto: il quale, essendo dimorato alquanti giorni nella città e avendo udite molte cose della miseria e della avarizia di messere Ermino, il volle vedere ... Messere Ermino aveva già sentito come questo Guiglielmo Borsiere era valente uomo; e pure avendo in sé, quantunque avaro fosse, alcuna favilluzza di gentilezza, con parole assai amichevoli e con lieto viso il ricevette e con lui entrò in molti e varii ragionamenti, e ragionando il menò seco, insieme con altri genovesi che con lui erano, in una sua casa nuova, la quale fatta aveva fare assai bella E, dopo avergliele tutta mostrata, disse: “Deh, messer Guiglielmo, voi che avete e vedute e udite molte cose, saprestemi voi insegnare cosa alcuna che mai più non fosse stata veduta, la quale io potessi far dipignere nella sala di questa mia casa?” A cui Guiglielmo, udendo il suo mal conveniente parlare, rispose: “Messere, cosa che non fosse mai stata veduta non vi crederei io sapere insegnare, se ciò non fosser già starnuti o cose a quegli simiglianti; ma, se vi piace, io ve ne insegnerò bene una che voi non credo che vedeste giammai ... ” Messere Ermino disse: “Deh, io ve ne priego, ditemi quale è dessa”, non aspettando lui quello dover rispondere che rispose ... ” Come messere Ermino udì questa parola, così subitamente il prese una vergogna tale, che ella ebbe forza di fargli mutare animo quasi tutto in contrario a quello che infino a quella ora aveva avuto, e disse: “Messer Guiglielmo, io la ci farò dipignere in maniera che mai né voi né altri con ragione mi potrà più dire che io non l'abbia veduta e conosciuta ...
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Decameron (pagina 100)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 7 Teodoro, innamorato della Violante, figliuola di messere Amerigo suo signore, la 'ngravida e è alle forche condannato; alle quali frustandosi essendo menato, dal padre riconosciuto e prosciolto prende per moglie la Violante ... Il quale, crescendo, come che egli a guisa di servo trattato fosse nella casa pur co' figliuoli di messere Amerigo si crebbe; e traendo più alla natura di lui che all'accidente, cominciò a esser costumato e di bella maniera, in tanto che egli piaceva sì a messere Amerigo, che egli il fece franco; e credendo che turchio fosse, il fé battezzare e chiamar Pietro e sopra i suoi fatti il fece il maggiore, molto di lui confidandosi ... Come gli altri figliuoli di messere Amerigo, così similmente crebbe una sua figliuola chiamata Violante, bella e dilicata giovane, la quale, sopratenendola il padre a maritare, s'innamorò per avventura di Pietro; e amandolo e faccendo de' suoi costumi e delle sue opere grande stima, pur si vergognava di discovrirgliele ... Aveva messere Amerigo, fuor di Trapani forse un miglio, un suo molto bel luogo, al quale la donna sua con la figliuola e con altre femine e donne era usata sovente d'andare per via di diporto; dove essendo un giorno, che era il caldo grande, andate e avendo seco menato Pietro e quivi dimorando, avvenne, sì come noi veggiamo talvolta di state avvenire, che subitamente il cielo si chiuse d'oscuri nuvoli; per la qual cosa la donna con la sua compagnia, acciò che il malvagio tempo non le cogliesse quivi, si misero in via per tornare in Trapani, e andavanne ratti quanto potevano ...
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Decameron (pagina 174)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 5 Madonna Dianora domanda a messer Ansaldo un giardino di gennaio bello come di maggio; messer Ansaldo con l'obligarsi a uno nigromante gliele dà; il marito le concede che ella faccia il piacere di messer Ansaldo, il quale, udita la liberalità del marito, l'assolve della promessa, e il nigromante, senza volere alcuna cosa del suo, assolve messere Ansaldo ... E meritò questa donna per lo suo valore d'essere amata sommamente da un nobile e gran barone, il quale aveva nome messere Ansaldo Gradense, uomo d'alto affare e per arme e per cortesia conosciuto per tutto ... E a una femina che a lei da parte di lui spesse volte veniva, disse indi così: “Buona femina, tu m'hai molte volte affermato che messere Ansaldo sopra tutte le cose m'ama e maravigliosi doni m'hai da sua parte proferti; li quali voglio che si rimangano a lui, per ciò che per quegli mai a amar lui né a compiacergli mi recherei ... Il quale come messere Ansaldo lietissimo ebbe veduto, fatto cogliere de' più be' frutti e de' più be' fior che v'erano, quegli occultamente fé presentare alla sua donna e lei invitare a vedere il giardino da lei adomandato, acciò che per quel potesse lui amarla conoscere e ricordarsi della promission fattagli e con saramento fermata, e come leal donna poi procurar d'attenergliele ... A Gilberto, quantunque la donna il negasse molto, piacque che così fosse: per che, venuta la seguente mattina, in su l'aurora, senza troppo ornarsi, con due suoi famigliari innanzi e con una cameriera appresso n'andò la donna a casa messere Ansaldo ...
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