Libri mastro
Libri su mastro, con la parola mastro
Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 13)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Lasso a mastro Bartolo ciavattino le mie scarpe da quattro suole, e otto soldi di moneta corrente per essermi stato sempre amorevole e avermi più volte prestato la lesina da trappongere i tacconi e fatto altri servigi, etc ... Item a mastro Ambrogio spacciator di corte soldi diece per avermi più volte portato il braghiero a far conciare e fatto altri servigi, etc ... Item a mastro Allegretto canevaro la mia correggia larga e il scarsellotto, per avermi empito il bottrigo ogni volta che io ne avea bisogno, e fatti altri servigi, etc ... Item a mastro Martino cuoco il mio coltello e la mia guaina per avermi alcune volte cotto delle rape sotto le cernici e fatto della minestra de fagiuoli con della cipolla, cibo conferente alla mia natura più assai che le tortore, le pernici e i pastizzi, etc ... Item, il resto de' strazzi, tattare e ciangatole ch'io mi trovo nella camera, rinuncio e lascio a mastro Braghetton solfanaro, per avermi talora portato a donare un castagnaccio e altre cosette uguali al mio gusto, etc ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 16)
di Giovanni Verga (estratti)
... gli sembrava di tornarci ancora, quando portava il gesso dalla fornace di suo padre, a Donferrante! Quante volte l'aveva fatta quella strada di Licodia, dietro gli asinelli che cascavano per via e morivano alle volte sotto il carico! Quanto piangere e chiamar santi e cristiani in aiuto! Mastro Nunzio allora suonava il deprofundis sulla schiena del figliuolo, con la funicella stessa della soma ... Circa duecento salme di gesso che andarono via dalla fornace al prezzo che volle mastro Nunzio ... - Mastro Nunzio non voleva saperne ... - Mastro Nunzio che si ostinava ad arrischiare cogli appalti il denaro del figliuolo, per provare che era il padrone in casa sua! ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 18)
di Giovanni Verga (estratti)
... Il ragazzo, colla voce rotta dall'andatura della mula, ripeteva sempre la stessa cosa: - Mastro Nunzio disse che era tempo di togliere l'armatura ... - No, vossignoria, disse mastro Nardo; - lasciamo stare ancora sino a domani ... - Disse mastro Nunzio: - tu parli così per papparti un'altra giornata di paga ... Mastro Nunzio, dall'alto del pilone, gli gridava qualche cosa: delle grida che le raffiche gli strappavano di bocca e sbrindellavano lontano ... Lasciatemi crepare! Mastro Nunzio, vedendo smaniare a quel modo il suo figliuolo, voleva buttarsi a capo fitto giù nella corrente addirittura: - Per non stare a sentir lui! ... Mastro Nunzio guardò infuriato il suo figliuolo, annaspando, agitando le labbra senza poter proferire altre parole, strabuzzando gli occhi per tornare a cercare il posto migliore da annegarsi, e infine brontolò: - E allora perché mi trattieni? ... Pezzi di travi su cui erano ancora appiccicate le immagini dei santi che dovevano proteggere il ponte, buon'anima sua! Mastro Nunzio, il quale perdeva anche la fede in quella disdetta, ci sputò sopra un paio di volte, col viso torvo ... Mastro Nunzio, sull'uscio, coi pugni rivolti al cielo, lanciava fuoco e fiamme ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 68)
di Giovanni Verga (estratti)
... Il giorno dopo mastro Titta era andato da Canali a radergli la barba, allorché suonarono il campanello e Canali andò a vedere colla saponata al mento ... Mentre affilava il rasoio, mastro Titta allungò il collo per semplice curiosità, e vide Canali il quale parlava nell'anticamera con Gerbido, una faccia tutti e due da far tendere l'orecchio a chiunque ... Canali tornò a farsi la barba, tranquillo come nulla fosse, e mastro Titta non ci pensò più ... - Che fate a quest'ora fuori, compare Nanni? - gli disse mastro Titta ... - No, mastro Titta, devo passare qui dal tabaccaio, e poi vo un momento a vedere Diodata, che è ad assistere la moglie di don Gesualdo ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 78)
di Giovanni Verga (estratti)
... Infine si fece portare a Mangalavite, col fiato ai denti, mastro Nardo da un lato e Masi dall'altro che lo reggevano sul mulo - un viaggio che durò tre ore, e gli fece dire cento volte: - Buttatemi nel fosso, ch'è meglio ... Mastro Nardo e il garzone dovettero portarlo di nuovo in paese, più morto che vivo ... Don Gesualdo s'accorse allora di mastro Nardo che l'aveva seguìto sin lì, e mise mano alla tasca per regalargli qualche baiocco ... - Scusate, mastro Nardo ...
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