Libri massimo
Libri su massimo, con la parola massimo
Nuove storie d'ogni colore (pagina 3)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Davanti alla casa di Massimo trovammo l'altra carrozza ... Dato un fischio «come augel per suo richiamo» si aprì una finestra al terzo piano: Massimo mise fuori la testa, ci fece un segno e cinque minuti dopo le due carrozze uscivano da Porta Vigentina ... —Come ti senti?—chiesi a Massimo ch'era salito nella mia carrozza ... Povera vecchia! Massimo parlava tenendo gli occhi fissi sulla siepe, coll'aria astratta di chi parla in sogno ... Non ho mai potuto correggere questo mio porco carattere…—Seguitò Massimo colla sua voce naturale, un poco velata e quasi affogata nella gola ampia e robusta ... Massimo era figlio del popolo ... Scoppiata la guerra, Massimo, che cominciava a provar la voce anche lui sulla bella magiostrina, andò con Garibaldi, fu nel Tirolo, a Bezzecca, si guadagnò due medaglie, poi passò in cavalleria ... Massimo osò scrivere che l'onorevole Dassi attingeva al pozzo nero dei fondi segreti, che si appoggiava alla stampa dei rettili, che era una spia della questura, anzi un questurino travestito addirittura ... L'onorevole Dassi aspettò Massimo sulla soglia del Biffi, e assalendolo di sorpresa, lo cresimò sulla gota destra proprio in mezzo al maggior concorso di gente ... Massimo, sempre ortolano, rispose con uno sgozzone, che mandò l'onorevole a sedersi nella vetrina del caffè! Quindi un duello a condizioni un po' grave, come gravi erano state le provocazioni ... Massimo borbottò delle oscure parole, alzando le spalle ... Del resto chi può sottrarsi a certi brividi interni che ci pigliano in questi momenti, quando si va sul terreno a giocar la vita colla punta della spada? non era il caso di parlar di paura con Massimo, ma la carne vuol dir la sua ragione ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 4)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Tirato in disparte Massimo, lo pregai sottovoce di essere paziente e pedante in principio, se voleva disarmare l'avversario della sua forza più pericolosa, la furia ... Non so se Massimo mi ascoltasse o no ... —Scherzavo per tener viva l'aria, per far ridere Massimo, che mi pareva alquanto depresso ... Massimo si tolse lentamente la giacca ... Costui, a giudicare dagli occhi che faceva, dovette fremere subito nel suo cuore accademico di maestro di scherma tanto della furia sfrenata e scorretta dell'onorevole Dassi, quanto della pesantezza di mano di Massimo, che ai primi colpi ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 5)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Alla prima scalfitura che fosse toccata a Massimo o al primo riposo, noi avremmo fatto appello al cuore generoso dell'onorevole Dassi, che si contentava d'ogni piccola vittoria ... Ma il caso volle che la lentezza di Massimo irritasse il suo avversario, che si vide impedito il primo bel colpo da un giuoco freddo e pesante ... Con una eloquenza fredda e rigida, precisa come un logaritmo, il Barcone ci dimostrò che una conciliazione in queste circostanze non aveva ragione d'essere, a meno che il signor Massimo lasciasse mettere a verbale… —Ma che verbale!—gridò Massimo inorgoglito un po' troppo della sua fortuna; e si preparò ad attendere il secondo assalto ... Massimo, avendo riscaldato il ferro e sentendosi più rianimato dall'esercizio, fece tre o quattro mosse stupende in cui brillò ancora una volta il suo vigore giovanile e la vecchia foga del volontario ... Il deputato pagò subito il suo debito con una puntata, che Massimo cercò di parare, ma il filo della sciabola, scorrendo sul braccio, ne lacerò tutta la carne, producendo una ferita superficiale, ma per la sua ampiezza molto sanguinolenta ... I medici esaminarono la ferita e non trovarono che fosse tale da impedire a un uomo come il signor Massimo la continuazione del duello ... Il petto di Massimo, messo a nudo, uscì tutto a chiazze di sangue ... Una ferita di poco conto toccò ancora a Massimo fra la spalla destra e il collo: il Bassi ripetè il colpo con una traversata ... I padrini e i due dottori erano come affascinati da quel terribile giuoco d'armi e lo stesso Barconi non potè che ammirare, come mi confessò più tardi, una magnifica finta di Massimo, che pochi maestri, tanto della scuola napoletana come della scuola francese, avrebbero saputo eseguire con più eleganza ... Massimo, che aveva il viso in fiamma, divenne smorto come un cadavere, mi lanciò un'occhiata supplichevole e mi comandò:—Non lasciare entrare quella donna ... La povera donna, messa in sospetto dal contegno misterioso del figlio, era discesa dal letto, aveva dalla finestra vedute le carrozze e siccome non era la prima volta che Massimo partiva per queste spedizioni, si vestì, corse, interrogò il portinaio che non seppe mentire, poi era salita in una carrozza di piazza; ma aveva perduto del tempo nell'inseguirci su qualche falso indizio ... E certamente la donna colla forza che vien dalla disperazione avrebbe finito col buttare il vecchio uscio in terra, se al comando compassionevole di Massimo non fossi corso a mettere le mani sulla maniglia del catenaccio e a puntellare l'uscio colla spalla ...
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