Libri martino

Libri su martino, con la parola martino

Confessioni di un Italiano (pagina 9)
di Ippolito Nievo (estratti)

... C'era anche un certo Martino, antico cameriere del padre di Sua Eccellenza, che bazzicava sempre per cucina, come un vecchio cane da caccia messo fra gli invalidi: e voleva ficcare il naso nelle credenze e nelle cazzeruole, con gran disperazione della cuoca, brontolando sempre contro i gatti che gli si impigliavano nelle gambe ... Mi par ancora d'udire il romore monotono delle croste menate su e giù per la grattugia con pochissimo rispetto delle unghie; in premio della qual parsimonia il vecchio Martino aveva sempre rovinate e impiastricciate di ragnateli le punte delle dita ... Insomma fra Martino e me eravamo come il guanto e la mano, e s'anco entrando in cucina non giungeva a discernerlo pel gran buio che vi regnava in tutta la giornata, un interno sentimento mi avvertiva se egli vi era, e mi menava diritto a tirargli la parrucca o a cavalcargli le ginocchia ... Se poi Martino non vi era, tutti mi davano la baia perché restava così mogio mogio come un pulcino lontano dalla chioccia; e finiva col darla a gambe indispettito, a menoché una raschiata del signor Conte non mi facesse prender radici nel pavimento ... A Martino peraltro non andavano a sangue quelle mie cavalcate ... Martino crollava il capo; e intendendo ben poco dei nostri ragionamenti seguitava a borbottare che non era prudenza l'esporre un ragazzo alle rappresaglie cui poteva andar incontro un cavallante, andando a levar pegni o ad affiggere bandi di dazi e di confische ...
Confessioni di un Italiano (pagina 14)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Martino infatti mi raccontava che vedendomi qualche volta innaspato per la fame, avea dovuto compormi un certo intingolo di acqua burro zucchero e farina, col quale m'ingozzava finché il cibo giunto alla gola mi impedisse di piangere ... Vissuto così nei primi anni per un vero miracolo, il portinaio del castello, che era anche il registratore dell'orologio della torre e l'armaiuolo del territorio, aveva partecipato con Martino alla gloria di farmi fare i primi passi ... Fra Martino e lui si può credere che non erano sempre della stessa opinione ... Io poi, strillando e tremando di spavento, mi rifugiava tra le braccia di Martino, e la Contessa tirava oltre brontolando della fanciullaggine di quei due vecchi matti, che per tali erano conosciuti i miei due mentori presso la gente di cucina ...
Confessioni di un Italiano (pagina 18)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Quanto a me, rosicchiava gli ossi in cucina coi cani, coi gatti e con Martino ... Siccome io e Martino non entravamo in conto né fra la gente che desinava in tinello né fra la servitù a cui la Contessa veniva a far la parte dopo tavola, così noi avevamo il privilegio di raspar le pignatte, le padelle ed i pentoli; e di ciò si costituiva il nostro pranzo ... Martino m'intendeva: me ne faceva abbrustolire una fetta; e addio malanni! Il cavallante e il sagrestano, che avevano moglie e figliuoli, non mangiavano di consueto presso i padroni; e così pure mastro Germano, il quale faceva cucina da per sé, e si condiva certe pietanze tutte sue che io non ho mai capito come palato umano le potesse sopportare ... Egli sosteneva che il gatto ha una carne squisita e saporitissima e che l'è un ottimo rimedio contro molte malattie; ma queste cose non le diceva mai in presenza di Martino, onde ho paura ch'egli volesse infinocchiarmi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 32)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Nessuno, nessuno! — brontolò la Contessa — lo sapremo chi era questo nessuno! Faustina, — aggiunse ella, parlando alla donna dei ragazzi, — porterete subito il letto di Carlino nel camerottolo scuro tra la stanza di Martino e la frateria, e menatevelo quando sarà in punto l'arrosto ... Restavano Fulgenzio e la cuoca; ma Marchetto e Martino me ne liberarono assicurando che l'arrosto era cotto, e consigliandomi di andarmene a dormire ... Infatti Martino prese su un lume e mi condusse al mio nuovo domicilio per quei lunghissimi giri di scale e di corritoio che mi parvero in quella sera non dover più finire ... — Mi sono svegliata che la Faustina disfaceva il tuo letto, e siccome seppi che non volevano più lasciarti dormire nella nostra camera, e che ti avevano messo con Martino, son venuta quassù a vedere come stai, e a domandarti perché sei scappato oggi e non ti sei più fatto vedere ...
Confessioni di un Italiano (pagina 35)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Martino ti porterà dalla spezieria una boccettina d'acqua, buona come la conserva, e tu la prenderai un cucchiaio per volta ad ogni mezz'ora, hai capito? — Intanto ti aggiusteremo le cose colla mamma pel minor danno, — continuò la Clara — e giacché mi hai ripetuto che quella era la verità come l'avevi detta ieri sera, io spero che la ti perdonerà ... Lucilio e la Clara uscirono, Martino uscì con loro per andarne alla spezieria; io mi rimasi col mio sudore colla mia sete e con una voglia sfrenata di veder la Pisana, ché allora non mi avrebbe più importato se mi perdonavano o meno ... Ma la fanciulletta non si fece vedere, e soltanto nel cortile udii la sua voce e quella degli altri ragazzi che strimpellavano ne' loro giochi; e siccome io aveva paura di esser veduto o prevenuto da Martino, o denunziato da alcuno dei fanciulli, non mi cimentai a vestirmi e scender nel cortile come ne aveva quasi volontà ... — Tuttavia di lì a un'ora intesi la Pisana gridare a perdifiato: — Martino, Martino, come sta dunque Carletto? Martino dovette aver capito e le avrà anche risposto, ma io non ne intesi nulla: solamente lo vidi entrar di lì a poco colla boccetta della medicina e mi disse che la Contessa lo aveva incontrato per la scala e domandatogli se era vero che mi fossi spaccata la fronte contro la parete per la disperazione ... — È vero questo? — soggiunse il buon Martino ... — Non te ne ricordi? — soggiunse Martino che poco m'aveva capito ... Gli è vero peraltro che non si parlò neppure di ristabilirmi nella camera della Faustina, e che il mio canile rimase definitivamente nell'appartamento di Martino ... Peraltro ella si tolse la briga di interrogare Germano; ma questi, imbeccato forse da Martino, rispose che avea bensì udito la notte prima lo scalpitar d'un cavallo, ma buona pezza dopo il mio ritorno a Fratta, sicché non era possibile che con quel cavallo io fossi venuto ...
Confessioni di un Italiano (pagina 91)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Vattene, Carlino, vattene! Pulisciti i ginocchi e vattene! Questo consiglio fu il primo frutto del monitorio di Martino; e fui tanto spaventato della sua acerbezza che senza pescare altri corollari ripiegai la carta e ripostala nel libro e intascato questo, uscii pallido e pensieroso da quella stanza ov'era entrato livido e demente ... Fra tutti i dolori miei mi parlava più chiaramente quello di aver sconosciuto per tanti anni la pratica rettitudine di Martino, di non aver fatto di lui quel conto che meritava, di averlo creduto, in una parola, una macchina cieca e obbediente mentr'era invece un uomo conscio e rassegnato ... Ed io mi sdraiava comodamente nella metafisica del nulla e del pantano, mentre dall'alto de' cieli la voce d'un vecchio servitore mi cantava le immortali speranze! — O Martino, Martino! — sclamai — io non comprendo l'altezza della tua fede, ma gli insegnamenti che ne ritraggo sono così grandi e virtuosi che soli farebbero malleveria della sua bontà ... Abbiti l'ossequio del tuo indegno figliuolo anche al di là della tomba, o vecchio Martino! Egli ti ha amato in vita, e se non ti diede gran parte della sua stima allora, adesso te la dona tutta, te la dona col fatto, accettando ciecamente i tuoi consigli, e mostrandosi degno di aver raccolto il prezioso retaggio ... Indi feci sfilare dinanzi alla ragione tutta la piccola squadra de' miei doveri, e trovandola poco numerosa, mi balenò alla mente quell'oscura falange di doveri sconosciuti che mi poteva assalire quandochessia, e la quale anzi, secondo Martino, io avrei dovuto chiamare in mio aiuto contro i tedii dell'infelicità ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 12)
di Emilio De Marchi (estratti)

... A san Martino scadeva il novennio d'affitto e bisognava rinnovare ... Si parlò di cento cose e un poco forse anche dell'arginello e dei tre mattoni caduti nella bocchetta d'acqua; ma si mandò il sopraluogo al dopo pranzo, quando fosse calato un poco il sole, * * * Intanto e mentre il sor Mauro schiacciava il pisolino della digestione, la sora Sofia a cui stava sul cuore la rinnovazione del San Martino, condusse l'ingegnere a vedere i meloni, l'insalata, il pollaio nuovo, la conigliera, il granaio, le stalle, la legnaia e anche più in là, nella beata sicurezza che chi dorme non piglia mosche ... Martino ...