Libri marito
Libri su marito, con la parola marito
Confessioni di un Italiano (pagina 62)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Se la forza erculea e la severità del marito sgomentiva i loro omaggi, li incoraggiava invece continuamente la civetteria della moglie ... Il cancelliere di Venchieredo, rimasto padrone quasi assoluto in castello durante la minorennità del giovane giurisdicente, rifletteva parte del suo splendore sopra la figlia: e certo nei giorni di sagra ella preferiva il braccio del padre a quello del marito, massime quando andava a pompeggiare nelle festive radunanze intorno alla fontana ... Però non si oppose al marito quando egli si mise in capo di avviarmi alla professione curiale, aggiungendomi intanto come scrivano al signor Cancelliere ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 75)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Qualche padre, qualche fratello, qualche marito cominciò a menar rumore, a minacciar rappresaglie, vendette, ricorsi ... Se anche poi il galantuomo si trovava per avventura assente, egli pazientava aspettandolo, e la moglie poi si lodava assaissimo al marito dell'urbanità e della modestia del padrone ... Allora tutti furono addosso con grandi rimproveri a Leopardo; la Doretta non vociava, non strepitava, ma si fingeva offesa dai sospetti ingiuriosi del marito ... Il giovine castellano accolse con molta umanità la sua sorella di latte; si stupì di non averla mai trovata in casa le molte volte che era stato a Cordovado per salutarla; e andò anche in collera perché non gli avesse ancora fatto conoscere suo marito ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 147)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tuttavia tornai alla mia tana col maggior grugno del mondo, pensando che se anche i Francesi partivano, non partiva perciò né isteriliva la semenza dei vaghi officiali; e che, per giunta all'ostacolo del marito, ci avrei avuto contro anche quest'altra mostruosità della Pisana ... — Te lo spiego ora io cosa significa! Ho piantato mio marito, sono stanca di mia madre, fui respinta dai miei parenti ... Io mi maritai per far dispetto a te e piacere a mia madre, ma son vendette e sacrifizi che presto vengono a noia, e col mio temperamento non si può voler bene ventiquattr'ore ad un marito decrepito, magagnato, e geloso ... Per giunta io aveva l'anima riboccante d'amor di patria e di smania di libertà; mentre mio marito veniva colla tosse a predicarmi la calma, la moderazione; ché non sapeva mai come potessero volger le cose ... Io m'accontentava sulle prime di veder mia madre gustare saporitamente i manicaretti di casa Navagero, e perdere alla bassetta i zecchini del genero; ma poco stante mi vergognai di quello che innanzi mi appagava, e allora tra mio marito, mia madre e tutti gli altri vecchi, mediconzoli e barbassori che mi si stringevano alle coste, mi parve proprio di essere la pecora in mezzo ai lupi ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 148)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — In quel torno fu alloggiato in casa di mio marito un officiale francese, un certo Ascanio Minato ... Tutte le mie forze si condensarono in queste cinque dita, e gli stampai sulla guancia uno schiaffo così strepitoso che mia madre mio marito i servi e le cameriere accorsero al romore dalle stanze vicine ... Ecco le parole con cui mia madre e mio marito mi ricompensarono; ma mio marito sopratutto mi moveva a schifo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 192)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma quella volta, conoscendo dal tenor della lettera che veramente io era sgomentatissimo e in procinto di fare qualche pazzia, mi rispose subito che aveva sempre taciuto pregata di ciò dalla Pisana stessa, che allora peraltro voleva accontentarmi perché vedeva l'agitazione della mia vita; che sapessi dunque esser già da sei mesi la Pisana in casa di suo marito, occupatissima a fargli d'infermiera, e che non pareva disposta ad abbandonarlo ... Io poi me le leggeva da capo a fondo, ma aveva cura di nasconderle tutta la premura che di tanto in tanto sua madre od il marito le facevano di tornare ... Sua madre convalescente l'avea pregata almeno per convenienza di far una visita al marito moribondo, la quale, diceva lei, sarebbe riescita graditissima ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 197)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Siccome io avea provveduto che mi si lasciasse libero almeno un appartamentino della mia casa, ella voleva ad ogni costo accasarsi presso di me: ghiribizzo che troverete abbastanza strano raffrontato colla tenerezza e colle cure da lei prodigate fino allora al marito ... Ma io non mi degnai di arrendermi alle gentili preghiere del nobiluomo; feci parte di questi miei scrupoli alla Pisana, e suo malgrado pretesi che la restasse presso il marito ... Succedeva non di rado che dopo le visite più noiose ed importune, rimasti soli un momento ella correva via di volo per cambiare il cerotto o per versar la pozione al marito ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 201)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Mio marito non è guarito; ma la sua malattia ha ripreso un andamento regolare; i medici dicono che così può durare ancora molti anni ... Ma intanto ella acconsente a far l'infermiera a mio marito; io l'ho persuaso che lo zio monsignore abbisogna di me, e mia madre poi, che avrà dalla mia partenza il suo tornaconto, asseconda con tutte le forze questo progetto ... — Che pazzia! E per te dunque, cosa ti rimane? — Per me mi rimangono due lire al giorno che mio marito vuol passarmi ad ogni costo malgrado la strettezza della sua fortuna; e con quelle in campagna posso vivere da gran signora ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 217)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Cosa sarebbe stato di te se la compassione non mi persuadeva di farti un po' di assistenza! Anche fu fortuna che la seccaggine di quel mio vecchio marito mi invogliasse di partire da Venezia; così ti ho procacciato qualche utile e tu avrai presto il bene di rabbracciare i tuoi cari ... Io troncai quel discorso perché non mi piaceva ed anche per chiedere più larghe informazioni intorno a mia sorella la quale mi avevano annunciato esser partita per la Grecia a raggiungervi Spiro il marito, ma non m'avevano detto di più ... “La Grecia mi voleva e m'ebbe finalmente; credetti appartenerle un tempo pel sangue de' miei genitori; ma poiché non era vero, la natura mi rilegò a lei per mezzo del marito e dei figliuoli ... La moglie di Canaris a chi le disse che aveva per marito un prode, rispose: — Se non fosse, l'avrei sposato? — Così, o Carlo, le nazioni risorgono ...
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Decameron (pagina 40)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Se a voi piacerà di donarmi marito, colui intendo io d'amare ma altro no; per ciò che della eredità de' miei passati avoli niuna cosa rimasa m'è se non l'onestà, quella intendo io di guardare e di servare quanto la vita mi durerà ... Ma più constante che mai trovandola, raccontato ciò che fatto aveva al marito, ancora che grave loro paresse, di pari consentimento diliberarono di dargliele per isposa, amando meglio il figliuolo vivo con moglie non convenevole a lui che morto senza alcuna; e così, dopo molte novelle, fecero ... Nella quale mortalità il maliscalco suo signore e la donna di lui e un suo figliuolo e molti altri e fratelli e nepoti e parenti tutti morirono, né altro che una damigella già da marito di lui rimase e con alcuni altri famigliari Perotto ... Il quale, cessata alquanto la pestilenza, la damigella, per ciò che prod'uomo e valente era, con piacere e consiglio d'alquanti pochi paesani vivi rimasi per marito prese, e di tutto ciò che a lei per eredità scaduto era il fece signore; né guari di tempo passò che, udendo il re d'Inghilterra il maliscalco esser morto e conoscendo il valor di Perotto il piccardo, in luogo di quello che morto era il substituì e fecelo suo maliscalco ... E disideroso di poterla vedere, cominciò come povero uomo a ripararsi vicino alla casa di lei; dove un giorno veggendol Giachetto Lamiens, che così era chiamato il marito della Giannetta, avendo di lui compassione per ciò che povero e vecchio il vide, comandò a uno de' suoi famigliari che nella sua casa il menasse e gli facesse dare da mangiar per Dio ...
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Decameron (pagina 44)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Queste cose così nella presenzia del soldan dette e da lui tutte udite e intese, non sappiendo egli ancora a che Sicurano, che questo ordinato avea e domandato, volesse riuscire, gli disse Sicurano: “Signor mio, assai chiaramente potete conoscere quanto quella buona donna gloriar si possa d'amante e di marito: ché l'amante a un'ora lei priva d'onor con bugie guastando la fama sua e diserta il marito di lei; e il marito, più credulo alle altrui falsità che alla verità da lui per lunga esperienza potuta conoscere, la fa uccidere e mangiare a' lupi; e oltre a questo, è tanto il bene e l'amore che l'amico e il marito le porta, che, con lei lungamente dimorati, niun la conosce ... Il quale, riconosciutala, a' piedi di lei si gittò piagnendo e domandò perdonanza, la quale ella, quantunque egli mal degno ne fosse, benignamente gli diede, e in piede il fece levare teneramente sì come suo marito abbracciandolo ... Appresso questo comandò che ciò che d'Ambruogiuolo stato era fosse alla donna donato, che non era sì poco che oltre a diecemilia dobbre non valesse: e egli, fatta apprestare una bellissima festa, in quella Bernabò come marito di madonna Zinevra e madonna Zinevra sì come valorosissima donna onorò, e donolle che in gioie e che in vasellamenti d'oro e d'ariento e che in denari, quello che valse meglio d'altre diecemilia dobbre ...
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Decameron (pagina 53)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E niuna altra cosa aspettando se non che il marito andasse in alcuna parte per dare all'opera compimento, avvenne che per alcuna cagione non molto dopo a questo convenne al marito andare infino a Genova ... Io non so qual mala ventura gli si facesse assapere che il marito mio andasse ier mattina a Genova: se non che stamane, all'ora che io v'ho detta, egli entrò in un mio giardino e vennesene su per uno albero alla finestra della camera mia, la qual è sopra 'l giardino ... ” “Egli è il vero” disse il frate “che il messo me ne è giunto: io m'aviso che tu ti credesti, per ciò che il marito non c'era, che la gentil donna ti dovesse incontanente ricevere in braccio ...
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Decameron (pagina 58)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Appresso questo ne seguirà tra vostro marito e me mortal nimistà, e potrebbe sì andare la cosa, che io ucciderei altressi tosto lui, come egli me: di che mai voi non dovreste esser poi né lieta né contenta ... E per ciò, cuor del corpo mio, non vogliate a una ora vituperar voi e mettere in pericolo e in briga il vostro marito e me ... E conoscendo allora la donna quanto più saporiti fossero i basci dell'amante che quegli del marito, voltata la sua durezza in dolce amore verso Ricciardo, tenerissimamente da quel giorno innanzi l'amò, e savissimamente operando molte volte goderono del loro amore ... – 7 Tedaldo, turbato con una sua donna, si parte di Firenze; tornavi in forma di peregrino dopo alcun tempo, parla con la donna e falla del suo error e conoscente, e libera il marito di lei ...
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Decameron (pagina 63)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” La donna, che altro non disiderava, non fu lenta in questo a ubidire il marito; per che levatasi, come l'altre avevan fatto, così ella abbracciandolo gli fece lieta festa ... Venuta adunque a confessarsi la donna all'abate con grandissimo piacere di lui e a' piè postaglisi a sedere, anzi che a dire altro venisse, incominciò: “Messere, se Idio m'avesse dato marito o non me l'avesse dato, forse mi sarebbe agevole co' vostri ammaestramenti d'entrare nel camino che ragionato n'avete che mena altrui a vita eterna; ma io, considerato chi è Ferondo e la sua stoltizia, mi posso dir vedova, e pur maritata sono, in quanto, vivendo esso, altro marito aver non posso; e egli, così matto come egli è, senza alcuna cagione è sì fuori d'ogni misura geloso di me, che io per questo altro che in tribulazione e in mala ventura con lui viver non posso ... ” Questo ragionamento con gran piacere toccò l'animo dell'abate, e parvegli che la fortuna gli avesse al suo maggior disidero aperta la via, e disse: “Figliuola mia, io credo che gran noia sia a una bella e dilicata donna, come voi siete, aver per marito un mentecatto, ma molto maggior la credo essere l'avere un geloso: per che, avendo voi e l'uno e l'altro, agevolmente ciò che della vostra tribulazion dite vi credo ...
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Decameron (pagina 66)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E essendo ella già d'età da marito, non avendo mai potuto Beltramo dimenticare, molti a' quali i suoi parenti l'avevan voluta maritare rifiutati n'avea senza la cagion dimostrare ... Di che la giovane fu oltre modo contenta, e pensossi non solamente per questo aver legittima cagione d'andare a Parigi, ma, se quella infermità fosse che ella credeva, leggiermente poterle venir fatto d'aver Beltram per marito ... ” Il re allora disse seco: “Forse m'è costei mandata da Dio; perché non pruovo io ciò che ella sa fare, poi dice senza noia di me in picciol tempo guerirmi?”; e accordatosi di provarlo disse: “Damigella, e se voi non ci guerite, faccendoci rompere il nostro proponimento, che volete voi che ve ne segua?” “Monsignore, “ rispose la giovane “fatemi guardare, e se io infra otto giorni non vi guerisco, fatemi brusciare: ma se io vi guerisco, che merito me ne seguirà?” A cui il re rispose: “Voi me parete ancora senza marito; se ciò farete, noi vi maritaremo bene e altamente ... ” Al quale la giovane disse: “Monsignore, veramente mi piace che voi mi maritiate, ma io voglio un marito tale quale io il vi domanderò, senza dovervi domandare alcun de' vostri figliuoli o della casa reale ... La giovane cominciò la sua medicina e in brieve anzi il termine l'ebbe condotto a sanità; di che il re, guerito sentendosi, disse: “Damigella, voi avete ben guadagnato il marito ... ” A cui il re disse: “Dunque volete voi che noi vegniamo meno di nostra fede, la qual noi per riaver sanità donammo alla damigella che voi in guiderdon di ciò domandò per marito?” “Monsignore, “ disse Beltramo “voi mi potete torre quanto io tengo, e donarmi, sì come vostro uomo, a chi vi piace; ma di questo vi rendo sicuro che mai io non sarò di tal maritaggio contento ... Dove, acciò che per conseguente il marito suo riavesse e avendo quello che far dovesse avvisato, ragunati una parte de' maggiori e de' migliori uomini del suo contado, loro assai ordinatamente e con pietose parole raccontò ciò che già fatto avea per amor del conte e mostrò quello che di ciò seguiva: e ultimamente disse che sua intenzion non era che per la sua dimora quivi il conte stesse in perpetuo essilio, anzi intendeva di consumare il rimanente della sua vita in pellegrinaggi e in servigi misericordiosi per salute dell'anima sua; e pregogli che la guardia e il governo del contado prendessero e al conte significassero lei avergli vacua e espedita ...
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Decameron (pagina 67)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E la contessa, i suoi casi raccontati, seguì: “Udite adunque avete tra l'altre mie noie quali sieno quelle due cose che aver mi convenga se io voglio avere il mio marito; le quali niuna altra persona conosco che farmele possa avere se non voi, se quello è vero che io intendo, cioè che il conte mio marito sommamente ami vostra figliuola ... Io veggio vostra figliuola bella e grande da marito: e, per quello che io abbia inteso e comprender mi paia, il non aver ben da maritarla ve la fa guardare in casa ... ” Disse allora la contessa: “A me bisogna che voi, per alcuna persona di cui voi vi fidiate, facciate al conte mio marito dire che vostra figliuola sia presta a fare ogni suo piacere, dove ella possa esser certa che egli così l'ami come dimostra; il che ella non crederà mai, se egli non le manda l'anello il quale egli porta in mano e che ella ha udito che egli ama cotanto: il quale se egli vi manda, voi mi donerete ... Forse mi farà Idio grazia d'ingravidare: e così appresso, avendo il suo anello in dito e il figliuolo in braccio da lui generato, io il racquisterò e con lui dimorerò come moglie dee dimorar con marito, essendone voi stata cagione ... ” Gran cosa parve questa alla gentil donna, temendo non forse biasimo ne seguisse alla figliuola: ma pur pensando che onesta cosa era il dare opera che la buona donna riavesse il suo marito e che essa a onesto fine a far ciò si mettea, nella sua buona e onesta affezion confidandosi, non solamente di farlo promise alla contessa, ma infra pochi giorni con segreta cautela, secondo l'ordine dato da lei, e ebbe l'anello, quantunque gravetto paresse al conte, e lei in iscambio della figliuola a giacer col conte maestrevolemente mise ... Né solamente d'una volta contentò la gentil donna la contessa degli abbracciamenti del marito ma molte, sì segretamente operando che mai parola non se ne seppe, credendosi sempre il conte non con la moglie ma con colei la quale egli amava essere stato; a cui, quando a partir si venia la mattina, avea parecchi belle e care gioie donate, le quali tutte diligentemente la contessa guardava ...
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Decameron (pagina 85)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E da alcun vicino informatosi come la casa di lei stesse, una sera che a vegghiare erano ella e 'l marito andati con lor vicini, nascosamente dentro v'entrò e nella camera di lei dietro a teli di trabacche che tesi v'erano si nascose; e tanto aspettò, che, tornati costoro e andatisene a letto, sentì il marito di lei adormentato, e là se ne andò dove veduto aveva che la Salvestra coricata s'era; e postale la sua mano sopra il petto pianamente disse: “O anima mia, dormi tu ancora?” La giovane, che non dormiva, volle gridare, ma il giovane prestamente disse: “Per Dio, non gridare, ché io sono il tuo Girolamo ... Io sono, come tu vedi, maritata; per la qual cosa più non sta bene a me d'attendere a altro uomo che al mio marito ... Per che io ti priego per solo Idio che tu te ne vada, ché se mio marito ti sentisse, pogniamo che altro male non ne seguisse, sì ne seguirebbe che mai in pace né in riposo con lui viver potrei, dove ora amata da lui in bene e in tranquillità con lui mi dimoro ... E dopo alquanto spazio la giovane maravigliandosi della sua contenenza, temendo non il marito si svegliasse, cominciò a dire: “Deh, Girolamo, ché non te ne vai tu?” Ma non sentendosi rispondere, pensò lui essere adormentato: per che, stesa oltre la mano, acciò che si svegliasse il cominciò a tentare, e toccandolo il trovò come ghiaccio freddo, di che ella si maravigliò forte; e toccatolo con più forza e sentendo che egli non si movea, dopo più ritoccarlo cognobbe che egli era morto: di che oltre modo dolente stette gran pezza senza saper che farsi ... Alla fine prese consiglio di volere in altrui persone tentar quello che il marito dicesse da farne; e destatolo quello che presenzialmente a lui avvenuto era disse essere a un'altra intervenuto, e poi il domandò se a lei avvenisse che consiglio ne prenderebbe ... Sparsesi fuor della chiesa tra gli uomini la novella: la quale pervenuta agli orecchi del marito di lei, che tra loro era, senza ascoltare consolazione o conforto da alcuno, per lungo spazio pianse; e poi a assai di quegli che v'erano raccontata la storia stata la notte di questo giovane e della moglie, manifestamente per tutti si seppe la cagione della morte di ciascuno, il che a tutti dolfe ...
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Decameron (pagina 105)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La quale, come che voluto non avesse, pur veggendosi infestare, ricordatasi del valore di Federigo e della sua magnificenzia ultima, cioè d'avere ucciso un così fatto falcone per onorarla, disse a' fratelli: “Io volentieri, quando vi piacesse, mi starei; ma se a voi pur piace che io marito prenda, per certo io non ne prenderò mai alcuno altro, se io non ho Federigo degli Alberighi ... Il che ella in processo di tempo conoscendo, e veggendosi bella e fresca e sentendosi gagliarda e poderosa, prima se ne cominciò forte a turbare e a averne col marito disconce parole alcuna volta e quasi continuo mala vita; poi, veggendo che questo, suo consumamento più tosto che ammendamento della cattività del marito potrebbe essere, seco stessa disse: “Questo dolente abbandona me per volere con le sue disonestà andare in zoccoli per l'asciutto, e io m'ingegnerò di portare altrui in nave per lo piovoso ... Io il presi per marito e diedigli grande e buona dota sappiendo che egli era uomo e credendol vago di quello che sono e deono essere vaghi gli uomini; e se io non avessi creduto ch'e' fosse stato uomo, io non l'avrei mai preso ...
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Decameron (pagina 106)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E per ciò che a questo siam nate, da capo ti dico che tu fai molto bene a rendere al marito tuo pan per focaccia, sì che l'anima tua non abbia in vecchiezza che rimproverare alle carni ... Di questo mondo ha ciascun tanto quanto egli se ne toglie, e spezialmente le femine, alle quali si convien troppo più d'adoperare il tempo quando l'hanno che agli uomini, per ciò che tu puoi vedere, quando c'invecchiamo, né marito né altri ci vuol vedere anzi ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta e a annoverare le pentole e le scodelle; e peggio, ché noi siamo messe in canzone e dicono: ‘Alle giovani i buon bocconi e alle vecchie gli stranguglioni’, e altre lor cose assai ancora dicono ... La vecchia, non passar molti dì, occultamente le mise colui, di cui ella detto l'aveva, in camera, e ivi a poco tempo un altro, secondo che alla giovane donna ne venivan piacendo; la quale in cosa che far potesse intorno a ciò, sempre del marito temendo, non ne lasciava a far tratto ... Avvenne che, dovendo una sera andare a cena il marito con un suo amico, il quale aveva nome Ercolano, la giovane impose alla vecchia che facesse venire a lei un garzone che era de' più belli e de' più piacevoli di Perugia; la quale prestamente così fece ... La donna, questo sentendo, si tenne morta; ma pur volendo, se potuto avesse, celare il giovane, non avendo accorgimento di mandarlo o di farlo nascondere in altra parte, essendo una sua loggetta vicina alla camera nella quale cenavano, sotto una cesta da polli che v'era il fece ricoverare e gittovvi suso un pannaccio d'un saccone che fatto aveva il dì votare; e questo fatto, prestamente fece aprire al marito ...
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Decameron (pagina 107)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... “Ecco belle cose! ecco buona e santa donna che costei dee essere! ecco fede d'onesta donna, che mi sarei confessata da lei, sì spirital mi parea! e peggio, che essendo ella oggimai vecchia dà molto buono essemplo alle giovani! Che maladetta sia l'ora che ella nel mondo venne e ella altressì che viver si lascia, perfidissima e rea femina che ella dee essere, universal vergogna e vitupero di tutte le donne di questa terra: la quale, gittata via la sua onestà e la fede promessa al suo marito e l'onor di questo mondo, lui, che è così fatto uomo e così onorevole cittadino e che così ben la trattava, per un altro uomo non s'è vergognata di vituperare e se medesima insieme con lui ... ” La donna levata sù, udendo il marito contento, prestamente fatta rimetter la tavola, fece venir la cena la quale apparecchiata avea, e insieme col suo cattivo marito e col giovane lietamente cenò ... Dopo la cena quello che Pietro si divisasse a sodisfacimento di tutti e tre m'è uscito di mente; so io ben cotanto, che la mattina vegnente infino in su la Piazza fu il giovane, non assai certo qual più stato si fosse la notte o moglie o marito, accompagnato ...
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Decameron (pagina 112)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 7 Madonna Filippa dal marito con un suo amante trovata, chiamata in giudicio, con una pronta e piacevol risposta sé libera e fa lo statuto modificare ... Nella terra di Prato fu già uno statuto, nel vero non men biasimevole che aspro, il quale senza alcuna distinzion far comandava che così fosse arsa quella donna che dal marito fosse con alcun suo amante trovata in adulterio, come quella che per denari con qualunque altro uomo stata trovata fosse ... E durante questo statuto avvenne che una gentil donna e bella e oltre a ogni altra innamorata, il cui nome fu madonna Filippa, fu trovata nella sua propria camera una notte da Rinaldo de' Pugliesi suo marito nelle braccia di Lazzarino de' Guazzagliotri, nobile giovane e bello di quella terra, il quale ella quanto se medesima amava ... Ma pur, non potendo cessare di domandarla di quello che opposto l'era, le disse: “Madonna, come voi vedete, qui è Rinaldo vostro marito e duolsi di voi, la quale egli dice che ha con altro uomo trovata in adulterio; e per ciò domanda che io, secondo che uno statuto che ci è vuole, faccendovi morire di ciò vi punisca; ma ciò far non posso se voi nol confessate, e per ciò guardate bene quello che voi rispondete, e ditemi se vero è quello di che vostro marito v'accusa ... ” La donna, senza sbigottire punto, con voce assai piacevole rispose: “Messere, egli è vero che Rinaldo è mio marito e che egli questa notte passata mi trovò nelle braccia di Lazzarino, nelle quali io sono, per buono e per perfetto amore che io gli porto, molte volte stata, né questo negherei mai; ma come io son certa che voi sapete, le leggi deono esser comuni e fatte con consentimento di coloro a cui toccano ... E se voi volete, in pregiudicio del mio corpo e della vostra anima, esser di quella essecutore, a voi sta; ma, avanti che a alcuna cosa giudicar procediate, vi priego che una piccola grazia mi facciate, cioè che voi il mio marito domandiate se io ogni volta e quante volte a lui piaceva, senza dir mai di no, io di me stessa gli concedeva intera copia o no ...
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Decameron (pagina 118)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ora aveva costui una bellissima donna e vaga per moglie, la quale ebbe nome monna Tessa e fu figliuola di Mannuccio dalla Cuculia, savia e avveduta molto; la quale, conoscendo la semplicità del marito, essendo innamorata di Federigo di Neri Pegolotti, il quale bello e fresco giovane era, e egli di lei, ordinò con una sua fante che Federigo le venisse a parlare a un luogo molto bello che il detto Gianni aveva in Camerata, al quale ella si stava tutta la state; e Gianni alcuna volta vi veniva a cenare e a albergo, e la mattina se ne tornava a bottega e talora a' laudesi suoi ... Federigo, che ciò senza modo disiderava, preso tempo un dì che imposto gli fu, in sul vespro se n'andò là sù e, non venendovi la sera Gianni, a grande agio e con molto piacere cenò e albergò con la donna; e ella standogli in braccio la notte gl'insegnò da sei delle laude del suo marito ... ” La donna, acciò che Federigo per avventura altro sospetto non prendesse e con lei si turbasse, diliberò del tutto di doversi levare e di fargli sentire che Gianni v'era; e disse al marito: “Bene sta, tu dì tue parole tu; io per me non mi terrò mai salva né sicura se noi non la 'ncantiamo, poscia che tu ci se' ... ” E la donna cominciò l'orazione e disse: “Fantasima, fantasima che di notte vai, a coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai: va nell'orto, a piè del pesco grosso troverai unto bisunto e cento cacherelli della gallina mia: pon bocca al fiasco e vatti via, e non far mal né a me né a Gianni mio”, e così detto, disse al marito: “Sputa, Gianni” e Gianni sputò ... ” La donna, poi che in questa guisa ebbe tre volte incantata la fantasima, a letto se ne tornò col marito ...
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Decameron (pagina 119)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 2 Peronella mette un suo amante in un doglio tornando il marito a casa; il quale avendo il marito venduto, ella dice che venduto l'ha a uno che dentro v'è a vedere se saldo gli pare: il quale, saltatone fuori, il fa radere al marito e poi portarsenelo a casa sua ... Con grandissime risa fu la novella d'Emilia ascoltata e l'orazione per buona e per santa commendata da tutti; la quale al suo fine venuta essendo, comandò il re a Filostrato che seguitasse; il quale incominciò: –Carissime donne mie, elle son tante le beffe che gli uomini vi fanno, e spezialmente i mariti, che, quando alcuna volta avviene che donna niuna alcuna al marito ne faccia, voi non dovreste solamente esser contente che ciò fosse avvenuto o di risaperlo o d'udirlo dire a alcuno, ma il dovreste voi medesime andar dicendo per tutto, acciò che per gli uomini si conosca che, se essi sanno, e le donne d'altra parte anche sanno: il che altro che utile esser non vi può, per ciò che, quando alcun sa che altri sappia, egli non si mette troppo leggiermente a volerlo ingannare ... Chi dubita dunque che ciò che oggi intorno a questa materia diremo, essendo risaputo dagli uomini, non fosse lor grandissima cagione di raffrenamento al beffarvi, conoscendo che voi similemente, volendo, ne sapreste beffare? È adunque mia intenzion di dirvi ciò che una giovinetta, quantunque di bassa condizione fosse, quasi in un momento di tempo per salvezza di sé al marito facesse ... E a potere essere insieme presero tra sé questo ordine: che, con ciò fosse cosa che il marito di lei si levasse ogni mattina per tempo per andare a lavorare o a trovar lavorio, che il giovane fosse in parte che uscir lo vedesse fuori; e essendo la contrada, che Avorio si chiama, molto solitaria dove stava, uscito lui, egli in casa di lei se n'entrasse: e così molte volte fecero ... ” Peronella, sentito il marito, ché al modo del picchiare il conobbe, disse: “Oimè! Giannel mio, io son morta, ché ecco il marito mio, che tristo il faccia Iddio, che ci tornò: e non so che questo si voglia dire, ché egli non ci tornò mai più a questa otta: forse che ti vide egli quando tu c'entrasti! Ma per l'amore di Dio, come che il fatto sia, entra in cotesto doglio che tu vedi costì, e io gli andrò a aprire, e veggiamo quello che questo vuol dire di tornare stamane così tosto a casa ... ” Giannello prestamente entrò nel doglio, e Peronella andata all'uscio aprì al marito e con un mal viso disse: “Ora questa che novella è, che tu così tosto torni a casa stamane? Per quello che mi paia vedere, tu non vuogli oggi far nulla, ché io ti veggio tornare co' ferri tuoi in mano: e se tu fai così, di che viverem noi? onde avrem noi del pane? Credi tu che io sofferi che tu m'impegni la gonnelluccia e gli altri miei pannicelli, che non fo il dì e la notte altro che filare, tanto che la carne mi s'è spiccata dall'unghia, per potere almeno aver tanto olio, che n'arda la nostra lucerna? Marito, marito, egli non ci ha vicina che non se ne maravigli e che non facci beffe di me, di tanta fatica quanta è quella che io duro: e tu mi torni a casa colle mani spenzolate quando tu dovresti essere a lavorare ... ” E così detto, incominciò a piagnere e a dir da capo: “Oimè, lassa me, dolente me, in che mal'ora nacqui, in che mal punto ci venni! ché avrei potuto avere un giovane così da bene e nol volli, per venire a costui che non pensa cui egli s'ha menata a casa! L'altre si danno buon tempo cogli amanti loro, e non ce n'ha niuna che non abbia chi due o chi tre, e godono e mostrano a' mariti la luna per lo sole; e io, misera me! perché son buona e non attendo a così fatte novelle, ho male e mala ventura: io non so perché io non mi pigli di questi amanti come fanno l'altre! Intendi sanamente, marito mio, che se io volessi far male, io troverrei ben con cui, ché egli ci son de' ben leggiadri che m'amano e voglionmi bene e hannomi mandato proferendo dimolti denari, o voglio io robe o gioie, né mai mel sofferse il cuore, per ciò che io non fui figliuola di donna da ciò: e tu mi torni a casa quando tu dei essere a lavorare!” Disse il marito: “Deh! donna, non ti dar malinconia, per Dio! egli è il vero che io andai per lavorare, ma egli mostra che tu nol sappi, come io medesimo nol sapeva ... ” Quando il marito udì questo, fu più che contento e disse a colui che venuto era per esso: “Buono uomo, vatti con Dio, ché tu odi che mia mogliere l'ha venduto sette, dove tu non me ne davi altro che cinque ... E Peronella disse al marito: “Vien sù tu, poscia che tu ci se', e vedi con lui insieme i fatti nostri ... ” Giannello, il quale stava con gli orecchi levati per vedere se d'alcuna cosa gli bisognasse temere o provedersi, udite le parole di Peronella, prestamente si gittò fuor del doglio; e quasi niente sentito avesse della tornata del marito, cominciò a dire: “Dove se', buona donna?” Al quale il marito, che già veniva, disse: “Eccomi, che domandi tu?” Disse Giannello: “Qual se' tu? Io vorrei la donna con la quale io feci il mercato di questo doglio ... ” Disse il buono uomo: “Fate sicuramente meco, ché io son suo marito ...
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Decameron (pagina 120)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Disse allora Peronella: “No, per quello non rimarrà il mercato; mio marito il netterà tutto ... ” E il marito disse: “Sì bene”, e posti giù i ferri suoi e ispogliatosi in camiscione, si fece accendere un lume e dare una radimadia e fuvvi entrato dentro e cominciò a radere ... ” E mentre che così stava e al marito insegnava e ricordava, Giannello, il quale appieno non aveva quella mattina il suo disidero ancor fornito quando il marito venne, veggendo che come volea non potea, s'argomentò di fornirlo come potesse; e a lei accostatosi, che tutta chiusa teneva la bocca del doglio, e in quella guisa che negli ampi campi gli sfrenati cavalli e d'amor caldi le cavalle di Partia assaliscono, a effetto recò il giovinil desiderio; il quale quasi in un medesimo punto ebbe perfezione e fu raso il doglio, e egli scostatosi e la Peronella tratto il capo del doglio e il marito uscitone fuori ... – 3 Frate Rinaldo si giace colla comare; truovalo il marito in camera con lei, e fannogli credere che egli incantava vermini al figlioccio ... Voi dovete sapere che in Siena fu già un giovane assai leggiadro e d'orrevole famiglia, il quale ebbe nome Rinaldo; e amando sommamente una sua vicina, e assai bella donna e moglie d'un ricco uomo, e sperando, se modo potesse avere di parlarle senza sospetto, dovere aver da lei ogni cosa che egli disiderasse, non vedendone alcuno e essendo la donna gravida, pensossi di volere suo compar divenire: e accontatosi col marito di lei, per quel modo che più onesto gli parve gliele disse, e fu fatto ... Ma ditemi: chi è più parente del vostro figliuolo, o io che il tenni a battesimo o vostro marito che il generò?” La donna rispose: “È più suo parente mio marito ... ” “E voi dite il vero, “ disse il frate “e vostro marito non si giace con voi?” “Mai sì” rispose la donna ... “Adunque” disse il frate “e io, che son men parente di vostro figliuolo che non è vostro marito, così mi debbo poter giacere con voi come vostro marito ... Madonna Agnesa, questo sentendo, disse: “Io son morta, ché ecco il marito mio: ora sì pure avvedrà egli qual sia la cagione della nostra dimestichezza ...
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Decameron (pagina 123)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per che, veggendosi a torto fare ingiuria al marito, s'avvisò a consolazion di se medesima di trovar modo, se alcuno ne potesse trovare, di far sì che a ragione le fosse fatto ... E per ciò che a finestra far non si potea e così modo non avea di potersi mostrare contenta dello amore d'alcuno che atteso l'avesse per la sua contrada passando, sappiendo che nella casa la quale era allato alla sua aveva alcun giovane e bello e piacevole, si pensò, se pertugio alcun fosse nel muro che la sua casa divideva da quella, di dovere per quello tante volte guatare, che ella vedrebbe il giovane in atto da potergli parlare, e di donargli il suo amore, se egli il volesse ricevere; e, se modo vi si potesse vedere, di ritrovarsi con lui alcuna volta e in questa maniera trapassare la sua malvagia vita infino a tanto che il fistolo uscisse da dosso al suo marito ... E venendo ora in una parte e ora in una altra, quando il marito non v'era, il muro della casa guardando, vide per avventura in una parte assai segreta di quella il muro alquanto da una fessura essere aperto; per che, riguardando per quella, ancora che assai male discerner potesse dall'altra parte, pur s'avide che quivi era una camera dove capitava la fessura e seco disse: “Se questa fosse la camera di Filippo, “ cioè del giovane suo vicino “io sarei mezza fornita ... Ora, appressandosi la festa del Natale, la donna disse al marito che, se gli piacesse, ella voleva andar la mattina della pasqua alla chiesa e confessarsi e comunicarsi come fanno gli altri cristiani: alla quale il geloso disse: “E che peccati ha' tu fatti, che tu ti vuoi confessare?” Disse la donna: “Come? credi tu che io sia santa perché tu mi tenghi rinchiusa? ben sai che io fo de' peccati come l'altre persone che ci vivono; ma io non gli vo' dire a te, ché tu non se' prete ... Venuta la mattina della pasqua, la donna si levò in su l'aurora e acconciossi e andossene alla chiesa impostale dal marito ... Quando il geloso udì questo, e' gli parve che gli fosse dato d'un coltello nel cuore: e se non fosse che volontà lo strinse di saper più innanzi, egli avrebbe la confessione abbandonata e andatosene; stando adunque fermo domandò la donna: “E come? non giace vostro marito con voi?” La donna rispose: “Messer sì ... ” “Adunque, “ disse 'l geloso “come vi puote anche il prete giacere?” “Messere, “ disse la donna “il prete con che arte il si faccia non so: ma egli non è in casa uscio sì serrato, che, come egli il tocca, non s'apra; e dicemi egli che, quando egli è venuto a quello della camera mia, anzi che egli l'apra, egli dice certe parole per le quali il mio marito incontanente s'adormenta, e come adormentato il sente, così apre l'uscio e viensene dentro e stassi con meco: e questo non falla mai ... ” A cui la donna disse: “Messer, cotesto non fate voi che voi mi mandiate persona a casa, ché, se il mio marito il risapesse, egli è sì forte geloso, che non gli trarrebbe del capo tutto il mondo che per altro che per male vi si venisse, e non avrei ben con lui di questo anno ... La donna tornò dalla chiesa e vide bene nel viso al marito che ella gli aveva data la mala pasqua; ma egli quanto poteva s'ingegnava di nasconder ciò che fatto avea e che saper gli parea ...
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Decameron (pagina 124)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... sentì così di presente a quel venne; al quale la donna disse ciò che fatto avea la mattina e quello che il marito appresso mangiare l'aveva detto, e poi disse: “Io son certa che egli non uscirà di casa ma si metterà a guardia dell'uscio, e per ciò truova modo che su per lo tetto tu venghi stanotte di qua, sì che noi siamo insieme ... Credi tu, marito mio, che io sia cieca degli occhi della testa, come tu se' cieco di quegli della mente? Certo no; e vedendo conobbi chi fu il prete che mi confessò, e so che tu fosti desso tu; ma io mi puosi in cuore di darti quello che tu andavi cercando, e dieditelo ... – 6 Madonna Isabella, con Leonetto standosi, amata da un messer Lambertuccio è visitata e torna il marito di lei: messer Lambertuccio con un coltello in mano fuor di casa sua ne manda, e il marito di lei poi Lionetto accompagna ... E come spesso avviene che sempre non può l'uomo usare un cibo ma talvolta disidera di variare, non sodisfaccendo a questa donna molto il suo marito, s'innamorò d'un giovane il quale Leonetto era chiamato, assai piacevole e costumato, come che di gran nazion non fosse, e egli similmente s'innamorò di lei: e come voi sapete che rade volte è senza effetto quello che vuole ciascuna delle parti, a dare al loro amor compimento molto tempo non si interpose ... E essendosene la donna, che madonna Isabella avea nome, andata, come nostro costume è di state, a stare a una sua bellissima possessione in contado, avvenne, essendo una mattina il marito di lei cavalcato in alcun luogo per dovere stare alcun giorno, che ella mandò per Lionetto che si venisse a star con lei; il quale lietissimo incontanente v'andò ... Messer Lambertuccio, sentendo il marito della donna essere andata altrove, tutto solo montato a cavallo a lei se n'andò e picchiò alla porta ...
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Decameron (pagina 125)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il cavaliere, abbracciatala e basciatala, disse: “Anima mia, io intesi che vostro marito non c'era, sì ch'io mi son venuto a stare alquanto con essolei ... E così con lei standosi, tutto fuori della credenza della donna avvenne che il marito di lei tornò: il quale quando la fante vicino al palagio vide, così subitamente corse alla camera della donna e disse: “Madonna, ecco messer che torna: io credo che egli sia già giù nella corte ... Voi vi recherete in mano il vostro coltello ignudo e con un mal viso e tutto turbato ve n'andrete giù per le scale e andrete dicendo: ‘Io fo boto a Dio che io il coglierò altrove’; e se mio marito vi volesse ritenere o di niente vi domandasse, non dite altro che quello che detto v'ho, e montato a cavallo per niuna cagione seco ristate ... Il marito della donna, già nella corte smontato, maravigliandosi del pallafreno e volendo sù salire, vide messer Lambertuccio scendere e maravigliossi e delle parole e del viso di lui e disse: “Che è questo, messere?” Messer Lambertuccio, messo il piè nella staffa e montato sù, non disse altro se non: “Al corpo di Dio, io il giugnerò altrove” e andò via ... ” Disse allora il marito: “Donna, ben facesti: troppo ne sarebbe stato gran biasimo se persona fosse stata qua entro uccisa; e messer Lambertuccio fece gran villania a seguitar persona che qua entro fuggita fosse ... – 7 Lodovico discuopre a madonna Beatrice l'amore il quale egli le porta: la qual manda Egano suo marito in un giardino in forma di sé e con Lodovico si giace; il quale poi levatosi va e bastona Egano nel giardino ... E seco divisando che via dovesse a ciò tenere, ogn'altro modo lasciando stare, avvisò che, se divenir potesse famigliar del marito di lei, il qual molti ne teneva, per avventura gli potrebbe venir fatto quel che egli disiderava ...
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Decameron (pagina 127)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 8 Un diviene geloso della moglie, e ella, legandosi uno spago al dito la notte, sente il suo amante venire a lei; il marito se n'accorge, e mentre seguita l'amante la donna mette in luogo di sé nel letto un'altra femina, la quale il marito batte e tagliale le trecce, e poi va per li fratelli di lei; li quali, trovando ciò non esser vero, gli dicono villania ... Stranamente pareva a tutti madonna Beatrice essere stata maliziosa in beffare il suo marito, e ciascuno affermava dovere essere stata la paura d'Anichino grandissima quando tenuto forte dalla donna l'udì dire che egli d'amore l'aveva richesta ... Or pure, avendo molti pensieri avuti a dover trovare alcun modo d'esser con essolui e molto ancora da lui essendone sollicitata, le venne pensato di tener questa maniera: che, con ciò fosse cosa che la sua camera fosse lungo la via e ella si fosse molte volte accorta che Arriguccio assai a adormentarsi penasse ma poi dormiva saldissimo, avvisò di dover far venire Ruberto in su la mezzanotte all'uscio della casa e d'andargli a aprire e a starsi alquanto con essolui mentre il marito dormiva forte ... E a fare che ella il sentisse quando venuto fosse, in guisa che persona non se ne accorgesse, divisò di mandare uno spaghetto fuori della finestra della camera, il quale con l'un de' capi vicino alla terra aggiugnesse, e l'altro capo mandatol basso infin sopra 'l palco e conducendolo al letto suo, quello sotto i panni mettere, e quando essa nel letto fosse, legallosi al dito grosso del piede; e appresso mandato questo a dire a Ruberto, gl'impose che, quando venisse, dovesse lo spago tirare, e ella, se il marito dormisse, il lascerebbe andare e andrebbegli a aprire; e se egli non dormisse, ella il terrebbe fermo e tirerebbelo a sé, acciò che egli non aspettasse ...
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Decameron (pagina 148)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Partitosi adunque Spinelloccio dal Zeppa, data una sua volta, fu in casa con la moglie di lui; e essendosene entrati in camera, non stette guari che il Zeppa tornò; il quale come la donna sentì, mostratasi paurosa molto, lui fece ricoverare in quella cassa che il marito detto l'avea e serrollovi entro e uscì della camera ... ” La donna, di se stessa temendo e per ciò molto ubidente divenuta, fece quello che il marito le 'mpose ... La moglie di Spinelloccio, pregata molto dalla moglie del Zeppa, vi venne, udendo che il marito non vi doveva desinare; e quando ella venuta fu, il Zeppa, faccendole le carezze grandi e presala dimesticamente per mano, comandò pianamente alla moglie che in cuscina n'andasse, e quella seco ne menò in camera, nella quale come fu, voltatosi adietro, serrò la camera dentro ... Quando la donna vide serrare la camera dentro, disse: “Oimè, Zeppa, che vuol dir questo? dunque mi ci avete voi fatta venir per questo? ora è questo l'amore che voi portate a Spinelloccio e la leale compagnia che voi gli fate?” Alla quale il Zeppa, accostatosi alla cassa dove serrato era il marito di lei e tenendola bene, disse: “Donna, in prima che tu ti ramarichi, ascolta ciò che io ti vo' dire ... ” A cui il Zeppa rispose: “Sicuramente io il farò; e oltre a questo ti donerò un così caro e bel gioiello come niuno altro che tu n'abbi”; e così detto, abbracciatala e cominciatala a basciare, la distese sopra la cassa nella quale era il marito di lei serrato e quivi sù, quanto gli piacque, con lei si sollazzò e ella con lui ... E lungo sarebbe a dire qual più di lor due si vergognò, o Spinelloccio vedendo il Zeppa e sappiendo che egli sapeva ciò che fatto aveva, o la donna vedendo il suo marito e conoscendo che egli aveva e udito e sentito ciò che ella sopra il capo fatto gli aveva ...
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Decameron (pagina 163)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ora aveva costui una sua moglie assai bella femina, della quale aveva due figliuoli: e l'uno era una giovanetta bella e leggiadra, d'età di quindici o di sedici anni, che ancora marito non avea; l'altro era un fanciul piccolino che ancora non aveva uno anno, il quale la madre stessa allattava ... La donna, avendo cerco e trovato che quello che caduto era non era tal cosa, non si curò d'altramenti accender lume per vederlo, ma garrito alla gatta nella cameretta se ne tornò e a tentone dirittamente al letto dove il marito dormiva se n'andò; ma non trovandovi la culla disse seco stessa: “Oimè, cattiva me, vedi quel che io faceva! in fé di Dio, che io me n'andava dirittamente nel letto degli osti miei!”; e, fattasi un poco più avanti e trovata la culla, in quello letto al quale ella era allato insieme con Adriano si coricò, credendosi col marito coricare ... ” Pinuccio, che non era il più savio giovane del mondo, avveggendosi del suo errore, non ricorse a emendare come meglio avesse potuto, ma disse: “Di che mi pagherai? che mi potrestù far tu?” La donna dell'oste, che col marito si credeva essere, disse a Adriano: “Oimè! odi gli osti nostri che hanno non so che parole insieme ... ” La donna, parendole avere udito il marito garrire e udendo Adriano, incontanente conobbe là dove stata era e con cui: per che, come savia, senza alcuna parola dire subitamente si levò, e presa la culla del suo figlioletto, come che punto lume nella camera non si vedesse, per avviso la portò allato al letto dove dormiva la figliuola e con lei si coricò; e quasi desta fosse per lo romor del marito, il chiamò e domandollo che parole egli avesse con Pinuccio; il marito rispose: “Non odi tu ciò ch'e' dice che ha fatto stanotte alla Niccolosa?” La donna disse: “Egli mente ben per la gola, ché con la Niccolosa non è egli giaciuto: ché io mi ci coricai io in quel punto che io non ho mai poscia potuto dormire; e tu se' una bestia che gli credi ...
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Decameron (pagina 167)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La donna, sappiendo l'onor che il prete faceva al marito a Barletta, era più volte, quando il prete vi veniva, volutasene andare a dormire con una sua vicina, che aveva nome Zita Carapresa di Giudice Leo, acciò che il prete col marito dormisse nel letto, e avevalo molte volte al prete detto, ma egli non aveva mai voluto ... ” La giovane si maravigliò e credettelo e al marito il disse, agiugnendo: “Se egli è così tuo come tu di', ché non ti fai tu insegnare quello incantesimo, che tu possa far cavalla di me e fare i fatti tuoi con l'asino e con la cavalla, e guadagneremo due cotanti? E quando a casa fossimo tornati, mi potresti rifar femina come io sono ... ” La giovane, queste parole udendo, levatasi in piè di buona fé disse al marito: “Bestia che tu se', perché hai tu guasti li tuoi fatti e' miei? qual cavalla vedestù mai senza coda? Se m'aiuti Dio, tu se' povero, ma egli sarebbe mercé che tu fossi molto più ...
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Decameron (pagina 174)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 5 Madonna Dianora domanda a messer Ansaldo un giardino di gennaio bello come di maggio; messer Ansaldo con l'obligarsi a uno nigromante gliele dà; il marito le concede che ella faccia il piacere di messer Ansaldo, il quale, udita la liberalità del marito, l'assolve della promessa, e il nigromante, senza volere alcuna cosa del suo, assolve messere Ansaldo ... ” Disse la buona femina: “Che è quello, madonna, che voi disiderate ch'el faccia?” Rispose la donna: “Quello che io disidero è questo: io voglio, del mese di gennaio che viene, appresso di questa terra un giardino pieno di verdi erbe, di fiori e di fronzuti albori, non altrimenti fatto che se di maggio fosse; il quale dove egli non faccia, né te né altri mi mandi mai più, per ciò che, se più mi stimolasse, come io infino a qui del tutto al mio marito e a' miei parenti tenuto ho nascoso, così, dolendomene loro, di levarlomi da dosso m'ingegnerei ... E fu il dolore tale, che, nol potendol ben dentro nascondere, convenne che, di fuori apparendo il marito di lei se n'accorgesse; e volle del tutto da lei di quello saper la cagione ... ” La donna, udendo il marito, piagneva e negava sé cotal grazia voler da lui ...
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Fermo e Lucia (pagina 22)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Lo sposo dice: – Signor curato, questa è mia moglie: – la sposa dice: Signor curato, questo è mio marito: – il parroco sente, i testimonj sentono, e il matrimonio è fatto, e sacrosanto come se lo avesse fatto il papa ... Bisogna dire in fretta, ma chiaro, sentite: come faccio io: – questa è mia moglie: questo è mio marito: – (e faceva mostra di una volubilità di lingua che in verità possedeva in un modo singolare) ... Quando le parole son proferite, il curato può strillare, strepitare fare quello che vuole, siete marito e moglie ... La cosa è certa e una mia amica che voleva pigliar marito contra la volontà dei suoi parenti, ha fatto così ... non saremmo noi marito e moglie?» «Fatta! fatta!» disse Agnese: «adagio ...
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Fior di passione
di Matilde Serao (estratti)
... La romanza era di carattere orientale, una nenia bizzarra, a volte piena di trilli allegri, a volte piena di lunghi singulti: e due o tre signore s'illanguidivano, lasciavano liquefare il gelato nel piattello, prese dal delicato lamento della fanciulla orientale: il marito di Paola si dondolava in una poltrona, fumando, tranquillo, guardando con occhio distratto la svelta figura di sua moglie, tutta vestita di nero, tutta scintillante di perline nere ... Ecco il mio marito senza sigarette ... S'involò, leggiadra, offrì le sigarette a suo marito, sorridendogli ... Il marito la guardava quietamente, con un'aria soddisfatta di uomo dalla felicità imperturbabile e sceglieva la sigaretta, a lungo scherzando con le dita della moglie ... Pareva che si dicessero tante cose, marito e moglie, tante cose d'amore: ed erano così giovani, così belli, così bene accoppiati, che i loro amici li consideravano con compiacenza, come si guardano due fidanzati ... Ma, ecco, ella veniva di nuovo a lui, snella, leggiera: --La sigaretta è spenta: volete del fuoco? --Non temete voi--fece lui, a denti stretti, ma col più amabile fra i sorrisi--non temete voi che io uccida vostro marito? --La spagnoletta è spenta ... Tatti ridevano, specialmente il marito di Paola: Paola, ritta in piedi, si sventolava col grande ventaglio di raso nero, dove un pittore fantastico aveva dipinto un paesaggio lunare ... --Ehi, dalla barca!--urlò il marito di Paola, come per contraddire sua moglie--buonasera, buonasera, divertitevi! Tutta la brigata ripetette: --Buonasera, buonasera, divertitevi! Subito, immergendosi nell'acqua marina, la fiaccola sanguigna si spense, il mandolino tacque, la barchetta vogò nella tenebra e nel silenzio ... --Troppa superbia, o innamorati!--strillò il marito di Paola ... --Nè vi è scarsezza di mandolini--aggiunse il marito di Paola ... --Che scoperta, perdio!--gridò il marito di Paola ... --Fulvio, guarda la signora Paola e suo marito: bisogna ammogliarsi ...
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Fior di passione (pagina 3)
di Matilde Serao (estratti)
... Vostro marito vi ha, ma non vi vuole: è una bestia ... Io ho marito, vedete ... La passione, cieca, insulta il marito, il buon marito che dorme di là, calmo, fidente, senza un sospetto ... O che tesoro di piccoli e grandi sacrifici è l'amore di un marito! Voi li ignorate ... Parlate di diritti, voi? O povero uomo che dormi, va, adora una donna, sino a sposarla: dà a costei la miglior parte della tua vita: riponi in costei tutta la sua speranza: siile fratello, padre, marito, amante, amico, consigliere, infermiere: soffri per lei, nel corpo e nell'anima! Ecco che un estraneo, un bell'egoista avvampante di capriccio, un uomo che non ha fatto nulla, che offre alla tua donna una vita di disonore, ecco che costui, per forza di violenza vuol toglierti tutto! Parlate d'ingiustizia voi? Che fate qua? Perchè mi degno di ascoltarvi, di difendermi, di darvi delle spiegazioni? Non so chi siate: non vi conosco ... Ma una fuggevolissima luce venuta dalla stanza del marito li colpì entrambi ... Ella rispose al marito: --Sì ...
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Fior di passione (pagina 6)
di Matilde Serao (estratti)
... Se il marito le dava un bacio timido e leggiero, lei rimaneva immobile, fingendo non averlo inteso, per non renderlo ... Il marito non aveva sospetti ... Questa vergogna si seppe; solo il marito non la seppe ... Quando il marito parlava della bontà del suo quadro, la moglie sorrideva stranamente, quasi volesse dire: --Se Carlo non mi amasse, non avrebbe comperata mai la sua tela dipinta ... Poi, il marito cominciò ad accorgersi di qualche cosa ... Il marito, malgrado la sua cieca fiducia, fu scosso ...
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Fior di passione (pagina 22)
di Matilde Serao (estratti)
... Ho marito, signor Cesare ... Non posso più durare a questa vita di vergogna e di disonore: arrossisco dinanzi a mio marito, dinanzi ai miei servi ... Così era selvaggiamente geloso dei suoi diritti di marito, geloso senza amore, geloso per amor proprio ... La duchessa Emma era considerata come la più infelice ma la più dignitosa fra le mogli: lei non sapeva mai nulla, lei non accoglieva le maldicenze, lei non parlava mai contro suo marito, non gli faceva mai scene, sorrideva sempre ... Se ne accorgeva il duca marito ...
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Il benefattore (pagina 16)
di Luigi Capuana (estratti)
... Infatti, un marito della specie del mio amico Bertagni—è morto da un pezzo, e posso nominarlo senza riguardi—non si trova a ogni piè sospinto ... Quale di quei due era più felice? Colui che ignorava quel che era avvenuto tra moglie e marito? O la donna che si abbandonava tutta alla sua passione con l'indefinito acre piacere d'un pericolo sfidato e non potuto credere immaginario, per quanto il contegno del marito l'affidasse? Egli non aveva saputo indovinarlo; ma si sentiva felice anche lui ... Quegli doveva certamente essergli grato della creduta cecità di marito; Bertagni gli era gratissimo della felicità di Lucia… —Questo sconvolge tutti i tuoi pregiudizi sociali; te lo leggo in viso… ma non importa!—egli esclamò interrompendosi ...
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Il benefattore (pagina 19)
di Luigi Capuana (estratti)
... intellettuali del professore nella terribile lotta coi più complicati misteri della vita animale, erano eguagliati dai tormenti del marito che voleva—e chi può biasimarlo?—rimanere unico e assoluto possessore del tesoro di grazia di Dio che la sua buona sorte gli aveva concesso ... Non già che la signora Von Schwächen gli avesse dato il minimo pretesto di farlo sospettare della di lei purissima virtù; no, mai! Ma la bella e dolce signora non poteva impedire che gli sfaccendati di Entmannt, e specialmente i giovani studenti, non la perseguitassero con la loro troppo visibile e troppo significativa ammirazione, tutte le volte che ella accompagnava il marito nei giardini pubblici e nelle birrerie della città e dei dintorni; e il professore non era così assorto dagli esperimenti e dalle scoperte scientifiche da non accorgersi delle insidie che venivano tese alla sua felicità maritale ... Ed ecco come cominciò a procedere e continuò per due anni a Entmannt il terribile difensore del suo diritto di marito ... La giovinezza, la natura estremamente vigorosa, anzi eccessiva, lo spingevano a lusingarsi di poter essere anche aiuto del professore in certe intime funzioni, che questi, da buon marito, pretendeva di eseguire da solo ... E prima ad accorgesene fu la dolce signora Von Schwächen, che il marito, chiamato per non so quale seduta coi suoi colleghi di Università, avea dovuto lasciar sola a guardia dell'addormentato ... La signora Von Schwächen scoprì un giorno, fra gli appunti dei cartolari scientifici del marito, la spiegazione della sua sicurezza e della sua tranquillità, e fu ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 22)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Oh, dica da parecchi; mio marito lo vede tanto volentieri! — La signorina Margherita era rimasta alquanto più in là, davanti al disegno del conte Aldini, che voleva mettere per precauzione tra due fogli di carta ... Egli, dopo tutto, non se ne dà pensiero; mio marito piuttosto ... — Mio marito è un gran partigiano del matrimonio ... Conte! ecco il titolo che secondo i calcoli di mio marito può valere una dote vistosa ... Mio marito dice qualche volta che l'uomo è nato cacciatore; poveretto! egli che non ha mai preso in mano un fucile da caccia! Ma la donna, che s'adatta a fare da selvaggina a questi cacciatori, che orrore! essa, poi, che avrebbe tante ragioni per esser forte, per custodirsi, per arrestarsi, se non altro, sulla via del precipizio! L'educazione, per esempio, una certa delicatezza di sentire, che nell'uomo è così presto cancellata dalle volgarità della vita, il pensiero della propria dignità, e finalmente la ragione più forte, quella che le val tutte ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 50)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Di dar moglie al suo giovine amico, Raimondo Zuliani aveva parlato in presenza della sua Livia; ed ella aveva sorriso, assentito, perfino aggiunte le sue esortazioni a quelle del marito ... Del resto, se era Raimondo quegli che aveva tutto ideato e tutto imbastito, se egli ne aveva parlato e molto probabilmente seguitava a parlarne con sua moglie, se ella appunto in quei giorni era tutta tenerezza col marito, poteva egli prevedere quella repentina tempesta di collere, incominciata con un velenoso discorso alle signore Cantelli; continuata con un assalto diritto a lui, chiamato cacciatore di doti, e costretto a mendicar pretesti per rinunciare alla propria felicità; giunta finalmente al suo colmo spaventoso, quella stessa mattina, colla consegna di un antico carteggio al marito? — Grave! grave! — borbottava il signor Anselmo, che oramai vedeva sopraggiungere il dramma ... A frasi rotte, ma non dimenticando nulla, neanche l'improvvisa e folle apparizione di quella donna là dentro, dov'essi erano seduti in quel punto, e dove indi a poco doveva irrompere il furente marito, Filippo Aldini raccontò ...
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Intrichi d'amore (pagina 8)
di Torquato Tasso (estratti)
... Sovvienmi a questo proposito un essempio romano: che Fulvia, moglie di Marco Marcello, dimostrò tanto dolore della morte del marito, che dui senatori non la potevano ritenere; e un di loro disse: «Lasciate le mani, perchè Fulvia vuol dimostrare in un dì tutto il dolore della sua vedovanza, per non averlo a dimostrare per più tempo» ... E l'accertò da vero: poi che da quell'istesso tempo che s'ardevano l'ossa del marito, si accasò con un altro ... Risolvasi ognuno, che chi ha donna bella per moglie ha da combatter co la pazzia, perchè bellezza e pazzia sono due fide compagne che non si lasciano mai, mediante la qual pazzia consuma la vita e la facultà del marito ... Perchè ogni donna bella vorrebbe esser sola che commandasse in casa; vuol vivere delicatamente, vuol passare il tempo in piacere e in delizie, pretende esser preferita a tutte, ogni giorno nove fogge di vestiti, costringe il marito a tenerlo sotto; e in somma chi si marita con donne belle s'apparecchi sopportar la mala ventura ... ALESSANDRO E peggio ancora: poichè il povero marito pensandosi riposare e star quieto, gl'innamorati vanno a torno la casa, occhiando le finestre, scalando le mura, sonando citere, vegghiando alla porta, concertando con ruffiani, discoprendo il tetto, e ultimamente gli levano la vita o fanno che per doglia si muora; e così resta povero, infamato e morto ... Deh, Cornelia, questo è l'amore, questa è la fede che si deve portare ad un amorevole e fedel marito come son stato io? Così presto ti son uscite di mente le promesse e li giuramenti che non avevi altro bene che me? E che se mai io morivo prima, ti saresti sepolta viva? Mentitrice, disleale! Ben me ne sono accorto: con ragione ho sospettato ...
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Intrichi d'amore (pagina 11)
di Torquato Tasso (estratti)
... LEONORA Ohimè! che sento? E come lo sapete voi? ALESSANDRO Virtute astrologiae: e il primo vostro marito si chiamò Alessandro, genovese; e perchè voi sapete il tradimento usato in persona di esso Alessandro, non mi estendo più oltre ... Ohimè! Alessandro mio, quanto mi fosti caro, quanto mi fosti buon marito, che per me gustasti l'amaro della morte ne gli anni più verdi, sotto i quali speravo di vivere felice per alcun tempo! ALESSANDRO Se piangete che Alessandro sia morto, v'ingannate ... LEONORA Io son viva perchè il Capitan Valasches non mi uccise altrimenti, se bene portò con esso lui una testa fatta di sorte che al naturale rassomigliava alla mia, e questo per far morire Alessandro più discontento: perchè sapendo che il povero marito mi amava più che se stesso, finse d'avermi tronco il capo, acciò la morte li fosse più acerba, vedendo morta ancor me ... LEONORA Vorrei che portaste anco il modo che si ha da tenere, ritrovandomi già accasata con un altro marito ...
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Intrichi d'amore (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)
... Accad<d>e che fummo tutti presi da' Turchi, e Camillo per buona sorte fu ricattato dal Signor Alessandro vostro marito, il quale lo chiamò e reputò per figlio suo proprio ... Ma vedendo al fine che voi avete animo di casarvi, temendo pur di scoprirsi, manda per mezzo nostro a farvelo intendere, se vi degnarete accettarlo per marito, anzi per servitore, anzi per schiavo ... Preghiamo dunque Vostra Signoria, e in virtù di amore scongiuriamo la Signora Ersilia, che vi muova a pietà il caso del vostro fidelissimo Flaminio: ve ne supplichiamo con le lagrime su gli occhi, sanate un che si muore, soccorrete un che si strugge, accettate un per marito che vi sarà servo e schiavo in perpetuo ... Ma dall'altra parte, Signora madre, poi che avete preso marito, poichè Flavio è morto, poichè Camillo è l'anima mia, l'amore e la vita mia, perdonateli di grazia e comportate che sia mio marito: che se bene sin ora ho celato l'amor grande che li porto, voglio adesso estinguere il mio fuoco e ricompensare l'amore che similmente Camillo mi ha mostrato sempre ...
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Intrichi d'amore (pagina 32)
di Torquato Tasso (estratti)
... CORNELIA Fuora le vesti negre, fuora il lutto, facciam festa, giubiliamo, poi che il marito e il figlio ho ritrovato ad un tratto ... ALESSANDRO Il figlio avete ritrovato, ma dubito che perderete il marito; poichè è viva Brianda, mia prima moglie, quale è Leonora, moglie di Messer Alberto, mastro de' Studii ... CORNELIA Ohimè! che dite? E io dubito che Alberto non sia Muzio, mio primo marito, poi che poco innanzi è venuto egli stesso a darmene aviso; e io era in còlera, e perchè esso portava altr'abito, e la barba, che prima non avea, non vi posi mente e non lo conobbi ... E procuriamo in ogni modo di ritrovar l'astrologo che ci ha detto Leonora, adesso Brianda, per sapere se veramente è vivo Alessandro suo primo marito, che secondo ella mi va contrasegnando dubito che non sia Alessandro, marito già di Cornelia; che se così fosse, sarebbe una bella congettura ... MANILIO Per certo io mi son stupito: mentre voi con bell'arte notificando a Leandro la ritrovata di Cornelia vostra moglie, ella soggiunse che l'astrologo l'aveva scoperta Brianda e non Leonora, e dettoli che Alessandro suo primo marito è vivo ... ALBERTO Che dite, Bianchetta? Dunque Cornelia prima di Alessandro ebbe Hermando, o vogliam dire Alonso, per marito? Càpperi, e son dui dopo me! BIANCHETTA Sì ...
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Intrichi d'amore (pagina 33)
di Torquato Tasso (estratti)
... Messer Alberto si ha lasciato dire che egli è marito di Cornelia, e che Leonora è Brianda moglie di Alessandro, e che Alessandro è vivo; Flaminio è Consalvo fratello d'Ersilia; Camillo non è figlio di Alessandro, ma si dubita che non sia di Cornelia ... Flavio da molinaro si è fatto marito di Lavivinia sua ... FLAMINIO Per le bellezze esteriori, e maggiormente per quella dell'animo io vi amo e onoro; come così farò sempre, non solo da marito, ma da servo obendientissimo ... LAVINIA Sarò io obedientissima serva di voi, mio marito e mio signore ...
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L'Olimpia (pagina 19)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Consorte carissima, poiché sei giá fatta chiara ch'io sia Teodosio tuo marito che un tempo amasti con tanta fede e amore, se per l'altrui inganni mi scacciasti da te, dammi ora licenza che ti possa ricevere in queste braccia ... O Dio santo e benedetto, chi è piú contenta di me in questa vita? Poiché mi concedi il mio marito doppo sí lungo tempo, che amai tanto e amerò mentre viva, temo di non svenirmi di contentezza ...
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L'amore che torna (pagina 71)
di Guido da Verona (estratti)
... Parlava di suo marito con una indulgenza un po' ironica, e di sè stessa come d'una incompresa ... — A Roma, — domandai — che vita fate? La società? — No, affatto; mio marito la odia ... Poi corresse: — Mio marito è molto buono ... Questa bellissima Claudia, che aveva il nome ed il seno di una liberta romana, mi prodigava i suoi sorrisi e — cosa inaspettata, — di fronte a noi, ma in un palco di seconda fila, c'era Edoarda De Luca insieme con suo marito ...
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L'arte di prender marito (pagina 7)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Le strettezze economiche avevano inasprito il carattere volgare e vigliacco del marito; ed egli trovava ogni giorno un pretesto per far delle scene alla sua compagna ... E se poi hai un marito, che coll'energia della volontà e coll'onnipotenza dell'ingegno non sappia lottare e vincere e portar fuori la moglie e i figli dal pantano, tu incominci a sprezzarlo e ad odiarlo ... Essa ruppe i sigilli, e trovò che l'involto ne conteneva un altro, su cui era scritto: Consigli di un babbo alla sua figliuola per la scelta del marito ... Consigli di un babbo alla sua figliuola per la scelta del marito ... * * * L'uomo innamorato è d'oro, finchè non gli hanno detto di sì, diventa d'argento quando gli hanno detto di sì; diventa di rame, quando da pretendente è divenuto marito ...
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L'arte di prender marito (pagina 8)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... IL MARITO TIRANNO ... La tirannia più comune però, quella che si può esercitare da tutti i bipedi implumi di questa terra; che si può soddisfare impunemente, quotidianamente, in tutte le dodici ore del giorno e in tutte le dodici ore della notte; è quella del marito sulla moglie ... L'infallibilità del marito nelle faccende domestiche, grandi e piccine, è un dogma, indiscutibile e sacro come quello dell'infallibilità papale ... Se la donna si ribella e si mostra più forte del tiranno, il marito è vinto e abbiamo una tirannia peggiore della virile, la femminile ... Quante volte una donna, che sarebbe morta innocente e pura, ha disonorato il marito per puro bisogno di vendetta, e in un'ora di voluttà colpevole e forse falsa, ha mormorato queste parole feroci dirette a un ben noto indirizzo: —Prendi, carino, questo è per te! È così facile invece comandare secondo giustizia e secondo ragione e senza far sentire mai il peso della propria autorità! Marito e ...
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L'arte di prender marito (pagina 9)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Essa ci è tanto riconoscente di queste concessioni! * * * Mia dolce figliuola, se non vuoi avere un marito tiranno, studia nel profondo gli istinti, le abitudini del tuo fidanzato ... IL MARITO DEBOLE ... Il marito debole è un uomo di sesso incerto, in cui il corpo è maschio e l'anima è femmina ... Il marito debole ha magari il pugno robusto e il pensiero forte, ma quando si tratta di adoperare queste due forze, non rispondono all'appello e fanno cilecca ... Per tutto quel giorno il marito non fa nulla di nulla, ma pensa anche a tarda sera, che forse la moglie aveva ragione e l'amico avrebbe gradito moltissimo quell'invito ... La signora, che è virtuosa, ne avverte il marito e invoca la difesa ... Il marito modifica il piano di difesa e di attacco ... La signora non si lamenta più col marito delle troppe assiduità dell'amico ... Il marito differisce sempre e sempre muta il piano di difesa e di offesa ...
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L'arte di prender marito (pagina 10)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... La mamma piange, il marito impallidisce e sospira, e poi: —Spero, che questa volta almeno saprai fare da padre, che saprai esser forte, che chiamerai tuo figlio, mostrandogli tutto il nostro sdegno, tutto il nostro dolore… ... —Forse sperava che la sua energia per contagio sarebbe passata nell'anima floscia e tenerella del marito ... IL MARITO GELOSO ... Non auguro a queste infelici, ch'esse abbiano a trovare un marito geloso ... Quante donne son cadute per protestare contro il marito poliziotto o carabiniere, che le circondava di spie, di tranelli; di una rete molesta di diffidenze e di sospetti! Se la virtù non basta a difenderci dalla gelosia, almeno sia geloso per qualche cosa! In quasi tutte le svariate forme di gelosia entra l'amor proprio più che l'amore ... Deploro e compatisco il marito, che uccide l'amante fortunato; maledico e condanno quello che ammazza la moglie o l'amante, che si lorda le mani del sangue di una donna, con cui ha diviso i baci e le carezze d'amore; che è forse la madre dei suoi figliuoli ...
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L'arte di prender marito (pagina 11)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... IL MARITO BRONTOLONE ... Quando si raccolsero le sparse membra e i kiökkenmoedings della nostra merenda per ritornare a casa; prima di scendere dall'altipiano si guardò tutti con un moto unanime e involontario al nostro fuocherello acceso invano e i pessimisti esclamarono: —Fuma ancora! * * * Io ti ho ricordato questa nostra gita, che di certo non hai dimenticata, per dirti, che il marito brontolone è in tutto eguale a quel nostro fuocherello, che abbiamo acceso sul prato di Vigiona e che non dava che fumo ... Dai il braccio al marito brontolone ed egli non è ancora uscito di casa, che ha scoperto una grossa nube nel cielo e profetizza il vicino temporale ... Dio e la provvidenza e la fortuna ti liberino dal marito brontolone! Quando dormi è una pulce, più spesso anzi una cimice ... Pulce, cimice, mosca, campana, organetto, pedagogo, pettegolo, importuno perpetuo; il marito brontolone è più che un malefizio, è una sventura: più che una sventura è una disperazione… ... IL MARITO AVARO ...
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L'arte di prender marito (pagina 16)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Vi sono tanti impiegati, tanti medici, tanti preti, tanti soldati così eguali tra di loro, ch'io non sento mai il bisogno di chiederne il nome e il cognome, e vedendoli e conoscendoli mi accontento di dire: È un impiegato! È un medico! È un prete! È un soldato! Se sei persuasa di questa verità, capirai facilmente, quale e quanta influenza dovrà esercitare sulla felicità tua e su quella della famiglia la professione del tuo marito ... Lo stesso uomo, collo stesso cuore, colla stessa intelligenza, colla stessa ricchezza sarà un marito diverso, secondo che sarà banchiere o medico, militare o avvocato ... IL MARITO NEGOZIANTE ... * * * Senza tormentare il marito con un'inquisizione quotidiana e minuta, ispiragli confidenza in te e fa che ti tenga al corrente dei suoi affari ... IL MARITO BANCHIERE ...
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L'arte di prender marito (pagina 17)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... S'egli è prodigo, sii tu avara, e per inerzia non dir mai a te stessa, che gli affari di tuo marito non sono i tuoi e che non hai nè diritto, nè intelligenza per occupartene ... IL MARITO INDUSTRIALE ... E tu, cara figliuola mia, se avrai per marito un industriale, devi persuaderlo ch'egli deve essere socialista, se non vuole vivere di rapina e andar incontro ai pericoli di una rivoluzione sociale ... Applichino la mezzadria al lavoro delle loro fabbriche, come già in Toscana e in altri paesi fu sapientemente e umanamente applicata a quell'altra industria, che è l'agricoltura! IL MARITO PROPRIETARIO ... È un buon marito, se non si accontenta di possedere, ma si occupa egli stesso delle sue terre e le coltiva e le ama e si studia di portare un po' di luce di scienza nelle tenebre profonde dell'empirismo contadinesco ...
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L'arte di prender marito (pagina 18)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... IL MARITO ARTISTA ... * * * Anche l'artista di genio, anche l'artista incoronato coll'aureola della gloria, è un marito pericoloso, e se tu sei gelosa, non devi sposarlo ... IL MARITO INGEGNERE ... Di tutte le forme svariate dell'ingegnere, sempre ad altre circostanze pari, scegli quella che obbliga il marito a molte assenze ... Se tuo marito parla dei suoi progetti, delle sue imprese, se ti mostra i suoi disegni, non dirti profana del tutto ai suoi studii ... IL MARITO MEDICO ... La donna, che sceglie per marito un medico, deve amarlo non una volta sola, ma tre volte ... Il tuo povero marito vive sempre tra le piaghe e i dolori; lascia il letto d'un agonizzante per medicare un cancro; può puzzare di iodorformio o di acido fenico, e tu involontariamente a tavola puoi pensare, che la mano che ti pela un frutto è la stessa, che un'ora innanzi ha razzolato nelle viscere d'un cadavere o ha operato un tumore ...
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L'arte di prender marito (pagina 20)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... IL MARITO LETTERATO ... Avrei dovuto mettere il marito letterato in compagnia del marito artista, col quale ha comuni molti caratteri; ma siccome ne ha di proprii e siccome d'altronde molti letterati non sono punto artisti, te ne parlerò a parte ... IL MARITO SCIENZIATO ... Questo marito è stato sempre un prezioso zimbello tra le mani dei romanzieri e degli scrittori di commedie ... Prendeva moglie per igiene o per avere chi badasse alla sua casa e credeva come in un dogma, che la moglie dovesse esser fedele al marito, quando questi non le era infedele ... È per tutte queste cose, che lo scienziato può essere anche un ottimo marito ... Il marito scienziato è anche tra i più fedeli, non avendo tempo che basti e coraggio che valga per cercare il peccato ... IL MARITO POLITICO ...
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L'arte di prender marito (pagina 21)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Se tu hai influenza sull'animo di tuo marito, uomo politico; tiengli alto il cuore, senza eccitar mai la sua ambizione ... Che il tuo marito sia sindaco o deputato, senatore o ministro, fa di essere fiera della sua onestà prima che del suo ingegno, della sua lealtà prima che delle sue commende; e tu seguilo coll'occhio vigile dell'affetto che ama, ma non transige; del cuore che si intenerisce, ma non vacilla nelle ore di Getsemani, quando la coscienza lotta tra le tenebre coll'ambizione o colla sete dell'oro ... IL MARITO MILITARE ... Abituato ad imporre e a subire una disciplina ferrea, vivendo sempre in un ambiente artificiale al di fuori della società, in cui tutti quanti respiriamo e camminiamo; festeggiato dalle donne, perchè rappresentante della forza e perchè vestito d'un'uniforme; costretto a mutare ad ogni tratto di guarnigione; egli dovrebbe essere un cattivo marito ... L'esperienza invece, che non ragiona, ma ci dà i frutti della natura, ci dice che il marito militare è l'ottimo tra tutti i mariti; sempre ad altre circostanze pari ... Ma Marte non è marito, ma amante, e la cosa è ben diversa; e il Marte moderno, che si chiama tenente di corvetta o capitano dei bersaglieri o maggiore del genio o simili è quasi sempre un ottimo marito ... È forse perchè il militare, dopo aver conosciuto i volgari amori della piazza e le facili avventure delle brevi guarnigioni, dopo avere insomma amato molte femmine, desidera conoscere e amare una donna? È forse perchè il soldato è sempre un uomo scelto fra molti e quindi bello e forte e molto maschio? È forse perchè la vita artificiale e regolamentare, che lo opprime e lo schiaccia per tante ore del giorno, gli fa sentire più vivo il bisogno di una casa senz'altro regolamento che l'amore, senza altri ordini del giorno che le carezze quotidiane? È forse perchè la casa è il miglior contravveleno della caserma e il desinare in famiglia il premio di tanti pranzi nei restaurants? È forse perchè il militare abituato a farsi la propria valigia, a curare le proprie cose, a tenerle in ordine e in grande pulizia, è una specie di buona ménagère e portando tutte queste abitudini e abilità in una famiglia, è anche per questo un ottimo marito? È forse perchè obbligato sempre ad applicare una disciplina molto dura, a fare il burbero per forza; è felice di abbandonare in famiglia le redini del comando e d'essere compiacente e tenero colla moglie e i figliuoli? Per quale di queste ragioni la donna, sposando un soldato, ha maggior probabilità di esser felice? Forse per nessuna di esse esclusivamente, ma per tutte quante prese insieme ... Accontentiamoci dunque di dire, che il soldato è quasi sempre un ottimo marito e lasciamo ai posteri il trovarne il perchè ... Altri consigli del babbo a sua figlia nella scelta del marito ... —O un marito o la vergogna! E naturalmente si sceglie il marito ... Non importa!—Egli è un uomo e quindi un marito ...
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L'arte di prender marito (pagina 23)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Guai a te, se tu pretendessi dal marito che desse non più, non meno di cinquanta ... * * * Esigi poco, esigi pochissimo da tuo marito, e avrai fatto più che metà del cammino, che conduce alla pace domestica ... * * * Le fanciulle quando prendono marito conoscono l'uomo dai romanzi ... * * * Non immaginarti mai, che un fidanzato serbi intatta la poesia di cui ti circonda, una volta che sarà divenuto marito ... Con essa ornerai anche la prosa di tuo marito ... Una volta che il pretendente è divenuto fidanzato e da fidanzato marito, il problema della felicità domestica non è ancora risolto ... * * * E ben raro che in un matrimonio infelice la colpa sia tutta del marito o tutta della moglie ... Tu devi considerare tuo marito, come una parte di te stessa, di cui devi occuparti, come lo fai per le tue mani, per la tua faccia, pei tuoi visceri ... E la moglie deve dire: Amerai tuo marito più di te stessa ... * * * Esigi poco, pochissimo da tuo marito, ed egli ti darà molto, moltissimo ...
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L'arte di prender marito (pagina 24)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... * * * Quante donne per eroica protesta, per intolleranza eccessiva hanno disfatto una famiglia, forse due famiglie; tagliando la ritirata al marito, facendo d'un suo capriccio una passione, d'una sua contravvenzione al galateo un delitto di Corte d'Assise ... Ho sempre ammirato una donna sublime, che del resto fu adorata fino alla morte da suo marito, perchè finse di credere, che ritornato a casa a tarda ora, aveva scambiato un letto per un altro ... Aggiungo però subito, che tuo marito deve esserne degno ... Quando hai perduta la stima per il tuo marito, distaccati da lui, e se non lo puoi per legge segna col tuo dito una linea di fuoco, che ti separi da lui ... Nelle più difficili intraprese, quando devi persuadere tuo marito a far cosa giusta, ma che non gli garba, devi piegare parole e cose, in modo che gli sembri di voler egli stesso ciò che tu desideri da lui ... Un marito di mia conoscenza si vantava di avere una moglie, che lo assecondava in tutto e non lo contraddiceva mai, nè nelle grandi, nè nelle piccole cose ... * * * Tu adori tua madre, e tua madre è una santa, che non è vissuta che per me e i suoi figliuoli; ma quando piglierai marito, tu devi viver sola con lui ... Ti auguro, che tu possa fondare il nuovo alveare accanto all'antico, a quello dove sei nata; ma in ogni modo nè tu in casa dei tuoi suoceri, nè tuo marito in casa di tua madre ... Non metter mai tuo marito nel triste dilemma di offender tua madre o di darti torto ... * * * Non andare in collera, figliola mia adorata, se sento il bisogno di darti anche questo consiglio: Non dir mai una sola, la più piccola delle bugie a tuo marito ... Emma, non mentire mai a tuo marito! Qualunque sia il dilemma, che ti si para dinanzi, qualunque sia il nodo che ti si forma fra le dita, non scioglierlo mai colla menzogna ... Sarai degna della tua stima, e tuo marito ti metterà sopra un piedestallo così alto, da potersi dire un altare ...
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L'arte di prender marito (pagina 25)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Da quel giorno, tutta la sincerità è inutile, ogni affermazione è dubbia; accanto ad ogni sì e ad ogni no tuo marito mette un punto d'interrogazione ... Tu porterai a tuo marito tutta una corona di fiori: la tua giovinezza, la tua bellezza, le tue grazie; ma pur troppo l'uno dopo l'altro questi fiori avvizziranno ... Ma se fra quei fiori avrai intrecciato anche la sincerità, questa rimarrà fino all'ultimo respiro sempre fresca e sempre profumata, e tuo marito alzerà il capo superbo ad ogni volta, che davanti a tutti potrà dire: Lo ha detto lei! sinonimo di verità indiscutibile, sinonimo di un dogma, che non ha nè può avere miscredenti ... Quanto al morire ammetto con te, che il tuo amore morirà, ma con te, e che l'amore di tuo marito non tramonterà che col tramonto della sua vita ... In certe cose non dir sempre di sì a tuo marito ...
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La trovatella di Milano (pagina 2)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Fra quelle che più si distinsero, vi fu la Luigia Battistotti maritata Sassi, la quale deposti gli abiti femminili, sotto le spoglie di fuciliere, corse nelle vie a cercare il pericolo, incoraggiando ovunque, colla sua presenza, i combattenti; la Giuseppina Lazzeroni, una bella giovinetta che seguì a Ponte Vetero il fratello e combattè intrepidamente al suo fianco, comunicando il suo ardore agli altri, facendo prodigi di valore; infine Annetta Durini, che fu compagna al marito nelle barricate di porta Tosa, ora Vittoria, dove il coraggioso popolano trovò la morte ... Ormai ella avrebbe cercato invano nelle sue stanze il volto adorato del marito: non avrebbe più intesa la voce di lui, nè si sarebbero potuto rallegrare insieme della vittoria ottenuta ... La bambina non era in grado di dare spiegazioni: l'unica parola che uscisse chiara dai suoi rosei labbruzzi era quella di «mamma» Annetta non ebbe allora più scrupoli di tenerla con sè e in memoria del suo Mario, l'adorato marito, la chiamò Maria, Gli anni passarono senza portare maggior luce sul mistero della trovatella e la popolana finì col non pensarci più e considerarla come una sua vera figlia ... Annetta aveva da parte un buon gruzzolo, perchè il mestiere d'armaiuolo esercitato dal marito gli aveva dati molti guadagni e permesso delle economie ...
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La trovatella di Milano (pagina 9)
di Carolina Invernizio (estratti)
... sarebbe sempre trascorsa così, vicino ad un marito che odiava, per il quale provava una repugnanza invincibile, qualche cosa che non avrebbe saputo spiegare a sè stessa… e col pensiero sempre fisso nell'altro, che l'aveva tradita, eppure amava sempre, come forse non l'aveva amato mai! Una disperazione spaventosa assaliva la sua anima, il suo cuore sanguinava ... Suo marito si era allontanato dalla villa col suo domestico ... Era forse suo marito che tornava? Ma non aveva sentito lo strepito del calesse, lo scrocchiare della frusta ... Afferrato un braccio di Maria, chiese con voce ansante, oppressa: —L'infame, il miserabile è stato mio marito, eh? —Sì… —Ah! venite… ditemi tutto,—aggiunse traendo la bella guantaia sulla panchetta, dove poco prima si era abbandonata a soavi fantasticherie ... Gli occhi della giovine donna ebbero un luccicore straordinario… —Si, vi credo—esclamò—ma voglio che quel miserabile stesso confessi; ah! vedi quando avrò strappata dalla sua bocca la verità, dal suo viso quella maschera d'ipocrisia, ti giuro che lascierò tosto questa casa per raggiungerti… Ma ora, se mi ami, devi ripartire, tornare a Milano ad attendermi, per non dare alcun pretesto a quel vile di mancarmi di rispetto… Se ti trovasse qui, essendo egli di fronte alla legge mio marito, noi soli saremmo i colpevoli e le vittime ... Maria si era avvicinata… —Io rimango qui—disse con un sussulto convulso—perchè quando la signora si sarà spiegata con suo marito, sarò io che gli parlerò ...
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La trovatella di Milano (pagina 10)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Poi sormontando il suo orrendo disgusto, il turbamento che la dominava, si decise recarsi ella stessa incontro al marito ... —Colla forza no—disse fremendo d'indignazione—ma coll'inganno, il tradimento… Aspettava quasi tremando la risposta del marito ... Ella non chinò gli occhi sotto lo sguardo infocato, terribile del marito ... —Mentite… mentite!—gridò con energia Adriana, rizzandosi minacciosa dinanzi al marito, che ne sentì sul viso l'alito infiammato ...
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La trovatella di Milano (pagina 12)
di Carolina Invernizio (estratti)
... «La giovine sposa aveva avuta una scena violente col marito, poi l'aveva abbandonato per ritirarsi col padre ... Il domestico di Diego asseriva invece; «che la marchesa Tiani non si era mai staccata dal marito e si trovava alla villetta anche la notte dell'assassinio: raccontò la passeggiata furiosa fatta in quel giorno in carrozza col padrone, il loro ritorno a casa ed aggiunse che sebbene il marchese, contro il solito, lo mandasse a coricarsi non avendo più bisogno dei suoi servigi, egli non si era ancora posto a letto, allorchè rintronò uno sparo, che lo fece accorrere nell'appartamento del padrone; ma nel corridoio incontrò Clarina ed uno sconosciuto, che si slanciavano verso le stanze della marchesa ... Clarina interrogata disse: «che da qualche tempo la marchesa Adriana non andava più d'accordo col marito, che spesso l'aveva sorpresa a piangere, ed un giorno alfine la sua padrona aveva dichiarato che voleva tornare presso il padre ... » Non fu possibile interrogare la marchesa Adriana, perchè era gravemente, pericolosamente ammalata, per la scossa subita nell'apprendere l'assassinio del marito ...
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Le femmine puntigliose (pagina 7)
di Carlo Goldoni (estratti)
... ARLECCHINO Evviva scrocca! LELIO (Quel Conte Onofrio, è veramente sordido!) (da sé) BEATRICE (Mio marito non si contenta mai) (da sé) ... ROSAURA Signora Contessa, mio marito vuol aver l'onore di rassegnarle la sua servitù ... BEATRICE Signora donna Rosaura, avete un bel giovinotto per marito ... ROSAURA Mio marito verrà in carrozza con noi? (a Beatrice) BEATRICE In carrozza non vi si sta più di quattro ... OTTAVIO Vi ha pur fatto dire da suo marito, che abbiate la bontà di trattenervi, se ella tardasse alcun poco a venir a casa ... Si vede bene, che i vizi di suo marito le hanno fatto non solo consummare l'entrate, ma perdere ancora la civiltà ... Ma suo marito, che è stato a invitarmi, mi ha fatto una gran premura ...
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Libro proibito (pagina 7)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)
... [4] Se avete moglie; se dessa è una di quelle donne eccezionali che, uscendo da onesta famiglia, recano nel domicilio coniugale i propositi della virtù e della fede—una di quelle donne volgari, stupide, antidiluviane, alla cui felicità può bastare l'affetto del marito e dei figli—se, in una parola, vostra moglie fosso tanto sciocca da amarvi e viver paga del vostro amore; non vi è che un mezzo onde voi possiate educarla in guisa che ella si renda degna di mettersi a pari colle dame del buon genere ... Di Giulio Cesare dicevasi che era il marito di tutte le mogli, la moglie di tutti i mariti ... Nel romanzo del signor Tronconi è narrato di una Clara, la quale violentemente incitata dall'ardente temperamento alle ebbrezze della voluttà, diviene una moglie onesta per aver sposato un giovane e robusto marito abbastanza valido per appagarla ... In questo episodio nulla io trovo di immorale; ma ritengo che ogni marito sfibrato si guarderà bene dal permettere alla sua giovane moglie una lettura di tal genere ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 29)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Ebbene? Che c'è? Non dev'essere tuo marito? ... Hai trovato un buon marito anche tu ... - Quante chiacchiere! Infine siamo marito e moglie sì o no? - Entrando nella camera nuziale trasse un sospirone ... Voleva far ridere anche la sposa, metterla un po' di buon umore, per star meglio insieme in confidenza, come dev'essere fra marito e moglie ... non sono tuo marito adesso? ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 33)
di Giovanni Verga (estratti)
... Eh? che ne dite? Bianca guardava timidamente ora lei ed ora il marito, rannicchiata in un cantuccio del canapè, colle braccia sul ventre e il fazzoletto di seta in testa, che s'era messo in fretta onde ricevere la zia ... Bianca tornò a guardare il marito, e tacque imbarazzata ... Adesso siete marito e moglie, come vuol Dio ... Ma io sono il marito ... I parenti della moglie schierati contro il marito! ... Al marito di sua cugina! Vergogna! Ce n'ho venti salme anch'io, capite, vossignoria! Una birbonata! Il canonico andava scaldandosi maggiormente di mano in mano, rivolto a mastro-don Gesualdo: - Bel guadagno avete fatto a imparentarvi con loro ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 39)
di Giovanni Verga (estratti)
... Donna Bellonia in sottana stava a spiare dalla terrazza verso la Piazza Grande per incarico del marito, spaventata dal tramestìo che s'era udito tutta notte nel paese; e Burgio strigliava la mula legata al portone dei Trao ... Speranza cominciò dallo sgridare suo marito che aveva legata la mula alla casa del moribondo: - Porta disgrazia! Ci vorrebbe quest'altra! ... I ben pensanti sul tardi cominciarono a farsi vedere di nuovo per le strade; l'arciprete dinanzi al caffè; Peperito su e giù pel Rosario; Canali a braccetto con don Filippo verso la casa della ceraiuola; don Giuseppe Barabba portando a spasso un'altra volta il cagnolino di donna Marianna Sganci; la signora Capitana poi in gala, quasi fosse la sua festa, adesso che ci erano tanti militari, colla borsa ricamata al braccio, il cappellino carico di piume, scutrettolando, ridendo, cinguettando, rimorchiandosi dietro don Bastiano Stangafame, il tenente, tutti i colleghi di suo marito, il quale se ne stava a guardare da vero babbèo, colla canna d'India dietro la schiena, mentre i suoi colleghi passeggiavano con sua moglie, spaccandosi come compassi, ridendo a voce alta, guardando fieramente le donne che osavano mostrarsi alle finestre, facendo risuonare da per tutto il rumore delle sciabole e il tintinnìo degli speroni, quasi ci avessero le campanelle alle calcagna ... Suo marito, che si affacciò di nuovo all'uscio, venne a dire: - C'è il viatico ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 82)
di Giovanni Verga (estratti)
... Non si lamentava neppure; non diceva nulla, da villano malizioso, per non sprecare il fiato, per non lasciarsi sfuggire quel che non voleva dire; solamente gli scappavano di tanto in tanto delle occhiate che significavano assai, al veder la figliuola che gli veniva dinanzi con quella faccia desolata, e poi teneva il sacco al marito, e lo incarcerava lì, sotto i suoi occhi, col pretesto dell'affezione, per covarselo, pel timore che non gli giuocasse qualche tiro nel testamento ... come a tuo marito ... Vedendola poi rassegnata ad ascoltare, seduta a capo chino accanto al letto, cominciò a sfogarsi dei tanti crepacuori che gli avevano dati, lei e suo marito, con tutti quei debiti ... quando tuo marito torna a proporti di firmare delle carte! ... anche se tuo marito non volesse ...
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Novelle rusticane (pagina 13)
di Giovanni Verga (estratti)
... La padrona dell'asino di tanto in tanto correva a vedere cosa s'era fatto, e al trovare suo marito colla cavezza in mano, gli diceva: - Che non lo manda oggi la Madonna uno che compri il puledro? E il marito rispondeva ogni volta: - Ancora niente! C'è stato uno a contrattare, e gli piaceva ... Ma il marito le disse: - Vattene! Se vedono che aspetti, non conchiudono il negozio ... Il sole di maggio era caldo, sicché di tratto in tratto, in mezzo al vocìo e al brulichìo della fiera, succedeva per tutto il campo un gran silenzio, come non ci fosse più nessuno; e allora la padrona dell'asino tornava a dire a suo marito: - Non ti ostinare per cinque lire di più o di meno; che stasera non c'è da far la spesa; e poi sai che cinque lire il puledro se le mangia in un mese, se ci resta sulla pancia ... - Se non te ne vai - rispondeva suo marito - ti assesto una pedata di quelle buone! Così passavano le ore alla fiera; ma nessuno di coloro che passavano davanti all'asino di san Giuseppe si fermava a guardarlo; e sì che il padrone aveva scelto il posto più umile, accanto alle bestie di poco prezzo, onde non farlo sfigurare col suo pelame di gazza accanto alle belle mule baie ed ai cavalli lucenti! Ci voleva uno come compare Neli per andare a contrattare l'asino di san Giuseppe, che tutta la fiera si metteva a ridere al vederlo ...
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Novelle rusticane (pagina 17)
di Giovanni Verga (estratti)
... Ora infatti le toccava cuocere il pane e scopar le stanze per la cognata, la quale come Dio faceva giorno andava al podere col marito, tuttoché fosse gravida un'altra volta, ché per riempir la casa di figliuoli era peggio di una gatta ... E quando si accoccolava infine sul ciglione, col fiato ai denti, cacciandosi colle due mani i capelli dietro le orecchie, le sembrava di vedere le spighe alte nel giugno, curvandosi ad onda pel venticello l'una sull'altra; e facevano i conti col marito, nel tempo che egli slacciava i calzeroni fradici, e nettava la zappa sull'erba del ciglione ... E quando il maggio traditore venne a rubare tutte le fatiche e le speranze dell'annata, colle sue nebbie, marito e moglie, seduti un'altra volta sul ciglione a guardare il campo che ingialliva a vista d'occhio, come un malato che se ne va all'altro mondo, non dicevano una parola sola, coi gomiti sui ginocchi, e gli occhi impietriti nella faccia pallida ... Marito e moglie si voltavano le spalle ingrugnati, litigavano ogni volta che la Rossa domandava i denari per la spesa, e se il marito tornava a casa tardi, o se non c'era legna per l'inverno, o se la moglie diventava lenta e pigra per la gravidanza: musi lunghi, parolacce ed anche busse ... La Rossa quando si pigliava le busse dal marito, sfogavasi colla cognata, che non faceva nulla per aiutare in casa; e Lucia rimbeccava che senza aver marito gli erano toccati i guai dei figliuoli altrui ...
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Novelle rusticane (pagina 19)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Non sai che, prima a Dio, mi hai obbligo del pane che ti mangi? A suo marito non gli mancava nulla: lui ben vestito, ben pasciuto, colle scarpe ai piedi, senza aver altro da fare che bighellonare in piazza tutto il giorno, dall'ortolano, dal beccaio, dal pescatore, colle mani dietro la schiena, e il ventre pieno, a vedere contrattare la roba ... Suo marito andava innanzi, curvo sotto il carico, e si voltava appena per darle il tempo di raggiungerlo tutta affannata, tirandosi dietro la bambina per la mano, e col petto nudo - non era per guardare i capelli della Rossa, oppure il petto che facesse l'onda dentro il busto, come al Castelluccio ... - Una vera bestia da lavoro - quanto a ciò non poteva lagnarsi suo marito - a zappare, a mietere e a seminare, meglio di un uomo, quando tirava su le gonnelle, colle gambe nere sino a metà, nel seminato ... - Siamo vecchi, diceva suo marito, e bisogna pensare ai figliuoli ... - Pur troppo lo so anch'io! - brontolava Lucia - che ho i guai dei figli, senza aver marito ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 18)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Suo marito se l'era tirata in casa ancor ragazzina, con una gonnella di cotone e un paio di zoccoli sui piedi; l'aveva mandata a scuola un po' di tempo dallo monache, e quando la servetta gli parve cresciuta abbastanza, se l'era sposata per avere una compagna fedele, il poveretto, più vecchio una ventina d'anni, pativa d'asma e di mal di cuore, ed è sempre prudenza aver qualcuno che ti assista in un bisogno e ti faccia compagnia la notte ... La Nina, una povera servetta senza esperienza, còlta di sorpresa, nella sua suggestione, nella sua paura, al buio, di notte, accanto al marito quasi morente, dominata dalla forza d'una passione brutale e poi spaventata dal sofisma del fallo compiuto, dopo essere stata vittima, si credette quasi complice del tradimento ... La povera donna sprovveduta nella sua ingenua ignoranza d'ogni energia morale, credette, simulando, di evitare a suo marito un gran dolore ... Non ci vuole che un marito per non vedere: ma la gente cominciò a mormorare ... Mosso tra un marito geloso e un ringhioso amico di casa, il meno che potessi fare era di usar prudenza, di rimettere il flauto nell'astuccio, di sacrificare qualche sonetto, di compatire da lontano a una povera donna caduta come un'agnella negli unghioni d'un orso buono e stupido e di un lupo furbo ed affamato ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 3)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Il marito, molto superiore a lei di cultura e molto inferiore d'animo, largamente fornito di ambizioni a lei sconosciute, sapeva camminar bene certe mobili vie delle nuvole e anche certe altre vie sotterranee, certe gallerie elicoidali che potevano condurre piano piano su qualche cima dominatrice il suo carico di desideri e di scrupoli, ma non era mai riuscito ad impratichirsi delle vie comuni dove il volgo cammina spedito, anzi non sapeva raccapezzarsi neppure in casa propria dove camminava spedita sua moglie ... Ella era devota al marito, come al solo uomo cui avesse pensato mai; devota a quella felicità del marito che nel campo morale rispondeva non tanto ai desideri di lui quanto alle idee di lei ... "E la mia xe sicura!" Una gran dama anfibia, tutta chiesa alla mattina e tutta Olimpo alla sera, aveva raccontato il fatto a suo marito in presenza del medico di casa, e il medico, amico del prete, lo aveva incontrato, gli aveva detto: "Vai a casa Scremin, stasera? Conta questa" ... Intanto succede che Pittimèla, Loro sanno chi è, incontra a passeggio i Zigiotti, marito e moglie, e, da balordo, li invita ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 37)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Siccome fra la signora e lui c'era qualche disparità di vedute circa l'argomento di che avrebbero parlato in seguito, siccome la signora credeva fosse in potere del Commendatore un modo di togliere ogni ragione di dissidio, siccome confidavano entrambi pienamente nella rettitudine della sua coscienza morale e religiosa, così il marito aveva detto alla moglie: "Vieni anche tu, parliamogli insieme" ... A questo esordio del marito la signora esclamò che se si trattasse proprio di politica ella non se ne vorrebbe immischiare ... "Ecco il punto!" rispose il marito, sorridendo ... Maurizio e Lazzaro? o un posto al Ministero dell'Istruzione pubblica? Adesso parlo io, vero? Vede, certi amici di mio marito, ottime persone ma poco pratiche del mondo, hanno condotta male tutta questa faccenda di Maironi fin da principio ... E l'hanno condotta male per non avere ascoltato mio marito ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 18)
di Docteur Jaf (estratti)
... Ed ecco come molte volte avviene che un marito non possa obbligare la moglie ad un cambiamento di residenza; un altro condurre la sua a prestarsi ai doveri coniugali, e un altro non poter nemmeno riuscire a penetrar nel letto di lei ... In mancanza di marito avrà un'amante, e la tranquillità dal punto di vista della gravidanza ... Il coito normale non basta alla soddisfazione dei bisogni sessuali delle tribadi, ve ne sono molte che si fanno leccare dal marito per ottenere il godimento ... Il saffismo del marito è sufficiente molte volte, ma spesso però l'ufficio dell'uomo non può procurare alla tribade la sensazione voluttuosa che ella risente dallo stesso atto praticato dalla donna ... Non è difficile di trovare famiglie in tre, in cui il marito rappresenta una quantità molto trascurabile ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 19)
di Docteur Jaf (estratti)
... Ciò è verosimile stantechè esistono donne maritate, le quali all'insaputa del marito, intrattengono relazioni con tribadi ... Una di esse si maritò, e dopo il matrimonio riprese il legame con l'amica la quale divenne incinta! Bisogna ammettere che la donna maritata aveva, passando dalle braccia del marito in quelle dell'amica, trasportato sulle parti genitali di quest'ultima qualche goccia di sperma! Ecco, per terminare, un esempio che mostra le predisposizioni al tribadismo: Si tratta di una donna trentenne ... La sodomia si osserva nella donna maritata, sia che ella ignori l'abiezione dell'atto a cui il marito la chiama, sia che ella subisca un atto imposto con la violenza, con la brutalità, sia infine che ella vi si sottometta volontariamente per tema che il marito non vada a chiedere alla prostituzione mascolina o femminile la soddisfazione di un appetito genetico che lo domina ... Queste, nella loro innocenza, nella loro ignoranza, vi si sottomettono, ma più tardi e pel dolore fisico o perchè qualche amica o la madre le avverte, si rifiutano con più o meno ostinazione ad atti che da allora in poi sono soddisfatti con la violenza dal marito ...
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