Libri luogo
Libri su luogo, con la parola luogo
Corbaccio (pagina 2)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il luogo, dove questo si fosse, non: mi parea conoscere; né di conoscerlo mi parea curare, poscia che dilettevole il sentia ... Et oltre a questo mi parea per tutto, dove che io mi volgessi, sentire mughi, urli e strida <di> diversi e ferocissimi animali: de' quali la qualità del luogo mi dava assai certa testimonianza che per tutto ne dovesse essere ... E, mentre che io in cotal guisa e già quasi da ogni speranza abandonato, tutto delle mie lagrime molle mi stava, et ecco, di verso quella parte dalla quale nella misera valle il sole si levava, venire verso me con lento passo uno uomo senza alcuna compagnia; il quale, per quello ch'io poi più dappresso discernessi, era di statura grande e di pelle e di pelo bruno, benché in parte bianco divenuto fosse per gli anni, de' quali forse sessanta o più dimostrava d'avere; e il suo vestimento era lunghissimo e largo e di colore vermiglio, come che assai più vivo mi paresse – non ostante che tenebroso fosse il luogo dov'io era – che quello che qua tingono i nostri maestri ... Il quale, come detto è, con lenti passi approssimandosi a me, in parte mi porse paura e in parte mi recò speranza: paura mi porse, per ciò ch'io cominciai a temere non quello luogo a lui fosse per propia possessione assegnato e, recandosi ad ingiuria di vedervi alcuno altro, le fiere del luogo, sì come a lui familiari, a vendicare la sua ingiuria sopra me incitasse e a queste mi facesse dilacerare; speranza d'alcuna salute mi recò, in quanto più faccendosi a me vicino, pieno di mansuetudine mel parea vedere; e più e più riguardandolo, estimando d'altra volta, non quivi ma in altra parte, averlo veduto, diceva meco: “Questi per aventura, sì come uomo uso in queste contrade, mi mostrerrà dove sia di questo luogo l'uscita; e ancora, se in lui fia spirito di pietà alcuno, infino a quello benignamente mi menerà” ...
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Corbaccio (pagina 3)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... malvagia fortuna, qual malvagio destino t'ha nel presente diserto condotto? Dove è il tuo avedimento fuggito, dove la tua discrezione? Se tu hai sentimento quanto solevi, non discerni tu che questo è luogo di corporal morte e perdimento d'anima, che è molto peggio? Come ci se' tu venuto? qual trascuranza t'ha qui guidato? Io, costui udendo e parendomi ne' suoi sembianti assai di me pietoso, prima ch'io potessi alla risposta avere la voce, dirottamente, di me increscendomi, cominciai a piangere ... Ma, poi che la divina grazia, sì come credo, e non per mio merito, mi t'ha inanzi parato, io ti priego, se colui se' il quale già molte volte in altra parte veder mi parve, che tu – per quello amore che alla comune patria dèi e appresso per quello Dio, per lo quale ogni cosa si dee, e se in te è alcuna umanità – che di me t'incresca; e, se sai, m'insegni com'io de luogo, di tanta paura pieno, partir mi possa; dalla quale già sì vinto mi sento che a pena conosco s'io o vivo o morto mi sono – ... E di tanto potere fu questa nuova paura, ch'io non so pensare qual cosa fosse quella che sì forte facesse il mio sonno ch'egli allora non si rompesse; e per questa téma, senza alcuna cosa rispondere o dire, stare mi parve: la qual cosa veggendo lo spirito, esso ridendo mi disse: – Non dubitare: parla sicuramente meco e della mia compagnia prendi fidanza; ché per certo io non sono venuto per nuocerti, ma per trarti di questo luogo, se fede intera presterai alle mie parole ... Il che udendo io e tornandomi nella memoria quello che negli uomini possano gli spiriti mi rendero la sicurtà partita; e, verso lui alzando il viso, il pregai umilemente che di trarmene s'avacciasse, prima che altro pericolo ne sopravenisse; et egli allora disse: – Io non aspetto altro, a dover fare quello che domandi, che tempo; per ciò che tu dèi sapere che, quantunque l'entrare di questo luogo sia apertissimo a chi vuole entrarci con lascivia e con matteza, egli non è così agevole il riuscirne; ma è faticoso, e conviensi fare e con senno e con fortezza ... Io allora con voce assai esperta dissi: – Due cose con pari desiderio mi stimolano, ciascuna ch'io prima di lei domandi; e per ciò in somma domanderò d'amendue: e priegoti che ti piaccia di dirmi che luogo questo sia e se a te per abitazione è stato dato o se, per se stesso, alcuno che c'entri ne può mai uscire: e appresso mi facci chiaro chi colui sia, col piacere del quale qui venisti ad atarmi ... Alle quali parole esso rispuose: – Questo luogo è da varii variamente chiamato; e ciascuno il chiama bene: alcuni il chiamano ‘il laberinto d'Amore’, altri ‘la valle incantata’, e assai ‘il porcile di Venere’, e molti ‘la valle de' sospiri e della miseria’; e oltre a questi, chi in uno modo e chi in uno altro il chiamano, come meglio a ciascun pare ... Tu di' che hai per abitazione luogo più duro che questo, ma meno pericoloso; e io già, per le tue parole medesime e per la mia ricordanza, conosco che tu al nostro mondo non vivi: quale luogo addunque possiedi tu? Se' tu in quella prigione etterna nella quale, senza speranza di redenzione, e s'entra e si dimora? o se' in parte che, quando che sia, speranza vera ti prometta salute? Se tu se' nella prigione etterna, senza dubbio più dura dimora credo che vi sia che qui non è; ma come può ella essere con meno periglio? E, se tu se' in parte che ti prometta ancora riposo, come può ella essere <più dura> che questa non è? – Io sono – rispuose lo spirito – in parte che mi promette sanza fallo salute ...
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Corbaccio (pagina 4)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E questo basti al presente d'avere ragionato della dureza del luogo della mia dimora; alla quale veramente quella noia che qui si sostiene, se non in tanto che questa è dannosa e quella è fruttuosa, non è da comparare ... La qual cosa essendo a' suoi divini occhi manifesta e veggendoti in questa valle, oltre al modo usato, smarrito e impedito, in tanto che tu eri a te medesimo uscito di mente, sì come Essa benignissima fa sovente nelle bisogne de' suoi divoti, che, senza priego aspettare, da se medesima si muove a sovvenire dello opportuno aiuto al bisogno, veggendo il pericolo al qual tu eri, senza tua domanda aspettare, per te al Figliuolo domandò grazia e impetrò la salute tua; alla quale per suo messo mi fu comandato che io venissi; e io il feci; né prima da te mi partirò che in luogo libero ed espedito t'arò riposto, dove a te piaccia di seguitarmi ... E assai bene ora conosco, senza più aperta dimostrazione, che faccia li uomini divenire fiere e che voglia dire la salvaticheza del luogo e gli atri nomi da te mostratimi della valle, e il non vedere in essa né via né sentierolo – ... – Omai addunque – disse lo spirito – poi che le tenebre alquanto ti si cominciano a partire dall'intelletto e già cessa la paura, nella quale io ti trovai, infino che 'l lume apparisca che la via da uscirci ti manifesti, d'alcuna cosa teco mi piace di ragionare; e, se la natura del luogo il patisse, io direi, in servigio di te, ché stanco ...
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Corbaccio (pagina 21)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma, s'io non erro, l'ora della tua diliberazione s'avvicina; e perciò diriza gli occhi verso oriente e riguarda alla nuova luce che pare levarsi; la qual se ciò fosse che io avviso, qui non arebbono luogo parole, anzi sarebbe da dipartirsi – ... Il quale, poi che in grandissima quantità il cielo ebbe imbiancato, subitamente divenne grandissimo; e, senza più verso di noi farsi che solamente coi raggi suoi, in quella guisa che noi talvolta veggiamo, tra due oscuri nuvoli trapassando, il sole in terra fare una lunga riga di luce, così, verso noi disceso, fece una via luminosa e chiara, non trapassante il luogo dove noi savano; la qual non prima sopra me venne che io, con molta maggiore amaritudine della mia coscienzia che prima non avea fatto, il mio errore riconobbi ... A cui tutto lieto rispuose lo spirito: – Ciò mi piace: muovi e andiamo tosto; ma guarda del sentiero luminoso, che davanti ti vedi e per lo quale io anderò, tu non uscissi punto: per ciò che, se i bronchi, de' quali vedi il luogo pieno, ti pigliassero, nuova fatica ti bisognerebbe a trartene, oltre a questa, alla quale io venni; sallo Iddio se l'aiuto, ch'hai avuto al presente, impetreresti o no – ... Al quale mi parea tutto lieto rispondere: – Andianne pur tosto, per Dio, e questa cautela sicuramente al mio avedimento commetti; ché per certo, se cento milia prieghi mi si facessono incontro in luogo delle beffe già ricevute, non mi potrebbono più nelle catene rimettere, delle quali la misericordia di Colei alla qual sempre mi conobbi obligato (e ora più che mai), e la tua buona dottrina e liberalità appresso, mi tragono – ...
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Decameron (pagina 18)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il che in luogo di miracolo avendo, questo Arrigo esser santo dicevano tutti; e concorso tutto il popolo della città alla casa nella quale il suo corpo giacea, quello a guisa d'un corpo santo nella chiesa maggior ne portarono, menando quivi zoppi, attratti e ciechi e altri di qualunque infermità o difetto impediti, quasi tutti dovessero da, toccamento di questo corpo divenir sani ... Io mi contraffarò a guisa d'uno attratto, e tu dall'un lato e Stecchi dall'altro, come se io per me andar non potessi, mi verrete sostenendo faccendo sembianti di volermi là menare acciò che questo santo mi guarisca: egli non sarà alcuno che veggendoci non ci faccia luogo e lascici andare ... ” A Marchese e a Stecchi piacque il modo: e senza alcuno indugio usciti fuor dell'albergo, tutti e tre in un solitario luogo venuti, Martellino si storse in guisa le mani, le dita e le braccia e le gambe e oltre a questo la bocca e gli occhi e tutto il viso, che fiera cosa pareva a vedere; né sarebbe stato alcuno che veduto l'avesse, che non avesse detto lui veramente esser tutto della persona perduto e ratratto ... E preso, così fatto, da Marchese e da Stecchi, verso la chiesa si dirizzarono in vista tutti pieni di pietà, umilemente e per l'amor di Dio domandando a ciascuno che dinanzi lor si parava che loro luogo facesse, il che agevolmente impetravano; e in brieve, riguardati da tutti e quasi per tutto gridandosi “Fa luogo! fa luogo!”, là pervennero ove il corpo di santo Arrigo era posto; e da certi gentili uomini, che v'erano da torno, fu Martellino prestamente preso e sopra il corpo posto, acciò che per quello il beneficio della santà acquistasse ... Era per avventura un fiorentino vicino a questo luogo, il quale molto bene conoscea Martellino, ma per l'esser così travolto quando vi fu menato non l'avea conosciuto; il quale, veggendolo ridirizzato e riconosciutolo, subitamente cominciò a ridere e a dire: “Domine fallo tristo! Chi non avrebbe creduto, veggendol venire, che egli fosse stato attratto da dovero?” Queste parole udirono alcuni trivigiani, li quali incotanente il domandarono: “Come! non era costui attratto?” A' quali il fiorentin rispose: “Non piaccia a Dio! Egli è stato sempre diritto come qualunque è l'un di noi, ma sa meglio che altro ...
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Decameron (pagina 19)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Come costoro ebbero udito questo, non bisognò più avanti: essi si fecero per forza innanzi e cominciarono a gridare: “Sia preso questo traditore e beffatore di Dio e de' santi, il quale, non essendo attratto, per ischernire il nostro santo e noi, qui a guisa d'atratto è venuto!” E così dicendo il pigliarono e giù del luogo dove era il tirarono, e presolo per li capelli e stracciatili tutti i panni indosso gl'incominciarono a dare delle pugna e de' calci; né parea a colui essere uomo che a questo far non correa ... La qual cosa veggendo Stecchi e Marchese cominciarono fra sé a dire che la cosa stava male, e di se medesimi dubitando non ardivano a aiutarlo, anzi con gli altri insieme gridando ch'el fosse morto, avendo nondimeno pensiero tuttavia come trarre il potessero delle mani del popolo; il quale fermamente l'avrebbe ucciso, se uno argomento non fosse stato il qual Marchese subitamente prese: che, essendo ivi di fuori la famiglia tutta della signoria, Marchese, come più tosto poté, n'andò a colui che in luogo del podestà v'era e disse: “Mercé per Dio! Egli è qua un malvagio uomo che m'ha tagliata la borsa con ben cento fiorin d'oro; io vi priego che voi il pigliate, sì che io riabbia il mio ... Al quale poi che egli fu davanti, e ogni cosa per ordine dettagli, porse prieghi che in luogo di somma grazia via il lasciasse andare, per ciò che infino che in Firenze non fosse sempre gli parrebbe il capestro aver nella gola ... E assai volte già de' miei dì sono stato, camminando, in gran pericoli, de' quali tutti scampato pur sono la notte poi stato in buon luogo e bene albergato: per che io porto ferma credenza che san Giuliano, a cui onore io il dico, m'abbia questa grazia impetrata da Dio; né mi parrebbe il dì bene potere andare né dovere la notte vegnente bene arrivare, che io non l'avessi la mattina detto ...
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Decameron (pagina 80)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Gerbino, il quale sopra la poppa della nave veduta aveva la donna troppo più bella assai che egli seco non estimava, infiammato più che prima al mostrar del guanto rispose che quivi non avea falconi al presente perché guanto v'avesse luogo, e per ciò, ove dar non volesser la donna, a ricever la battaglia s'apprestassero ... E in tal disposizion dimorando, così cianciando e ridendo con Lorenzo come usati erano, avvenne che, sembianti faccendo d'andare fuori della città a diletto tutti e tre, seco menaron Lorenzo; e pervenuti in un luogo molto solitario e rimoto, veggendosi il destro, Lorenzo, che di ciò niuna guardia prendeva, uccisono e sotterrarono in guisa che niuna persona se n'accorse ... E in Messina tornatisi dieder voce d'averlo per loro bisogne mandato in alcun luogo; il che leggiermente creduto fu, per ciò che spesse volte eran di mandarlo da torno, usati ... ” E disegnatole il luogo dove sotterato l'aveano, le disse che più nol chiamasse né l'aspettasse, e disparve ... Poi la mattina levata, non avendo ardire di dire alcuna cosa a' fratelli, propose di volere andare al mostrato luogo e di vedere se ciò fosse vero che nel sonno l'era paruto ...
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Decameron (pagina 102)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La giovane, confortandosi e faccendo nudrire il suo piccol figliuolo, dopo non molto tempo ritornò più bella che mai; e levata del parto e davanti a Fineo, la cui tornata da Roma s'aspettò, venuta, quella reverenzia gli fece che a padre: e egli, forte contento di sì bella nuora, con grandissima festa e allegrezza fatte fare le lor nozze, in luogo di figliuola la ricevette e poi sempre la tenne ... Perseverando adunque il giovane e nello amare e nello spendere smisuratamente, parve a certi suoi amici e parenti che egli sé e 'l suo avere parimente fosse per consumare; per la qual cosa più volte il pregarono e consigliarono che si dovesse di Ravenna partire e in alcuno altro luogo per alquanto tempo andare a dimorare, per ciò che, così faccendo, scemerebbe l'amore e le spese ... Di questo consiglio più volte fece beffe Nastagio; ma pure, essendo da loro sollecitato, non potendo tanto dir di no, disse di farlo; e fatto fare un grande apparecchiamento, come se in Francia o in Ispagna o in alcuno altro luogo lontano andar volesse, montato a cavallo e da' suoi molti amici accompagnato di Ravenna uscì e andossen a un luogo fuor di Ravenna forse tre miglia, che si chiama Chiassi; e quivi fatti venir padiglioni e trabacche, disse a color che accompagnato l'aveano che starsi volea e che essi a Ravenna se ne tornassono ... E oltre a ciò, davanti guardandosi, vide venire per un boschetto assai folto d'albuscelli e di pruni, correndo verso il luogo dove egli era, una bellissima giovane ignuda, scapigliata e tutta graffiata dalle frasche e da' pruni, piagnendo e gridando forte mercé; e oltre a questo le vide a' fianchi due grandi e fieri mastini, li quali duramente appresso correndole spesse volte crudelmente dove la giugnevano la mordevano; e dietro a lei vide venire sopra un corsier nero un cavalier bruno, forte nel viso crucciato, con uno stocco in mano, lei di morte con parole spaventevoli e villane minacciando ... Ma senza arme trovandosi, ricorse a prendere un ramo d'albero in luogo di bastone e cominciò a farsi incontro a' cani e contro al cavaliere ...
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Decameron (pagina 117)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... In questo adunque venute le giovani donne, poi che per tutto riguardato ebbero e molto commendato il luogo, essendo il caldo grande e vedendosi il pelaghetto davanti e senza alcun sospetto d'esser vedute, diliberaron di volersi bagnare ... E poi che in così fatta festa, avendone presi alcuni, dimorate furono alquanto, uscite di quello si rivestirono e senza poter più commendare il luogo che commendato l'avessero, parendo lor tempo da dover tornar verso casa, con soave passo, molto della bellezza del luogo parlando, in cammino si misero ... – –E come?–disse Dioneo–cominciate voi prima a far de' fatti che a dir delle parole?– Disse Pampinea:–Signor nostro, sì–, e distesamente gli narrò donde venivano e come era fatto il luogo e quanto di quivi distante e ciò che fatto avevano ... Il re, udendo contare la bellezza del luogo, disideroso di vederlo, prestamente fece comandar la cena: la qual poi che con assai piacer di tutti fu fornita, li tre giovani con li lor famigliari, lasciate le donne, se n'andarono a questa valle, e ogni cosa considerata, non essendovene alcuno di loro stato mai più, quella per una delle belle cose del mondo lodarono ... Ma venuta già l'ora che tutti levati erano e tempo era da riducersi a novellare, come il re volle, non guari lontani al luogo dove mangiato aveano, fatti in su l'erba tappeti distendere e vicini al lago a seder postisi, comandò il re a Emilia che cominciasse; la quale lietamente così cominciò a dir sorridendo ...
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Decameron (pagina 183)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Aveva alle sue parole già Filomena fatta fine, e la magnifica gratitudine di Tito da tutti parimente era stata commendata molto, quando il re, il deretano luogo riserbando a Dioneo, così cominciò a parlare: –Vaghe donne, senza alcun fallo Filomena, in ciò che dell'amistà dice, racconta il vero e con ragione nel fine delle sue parole si dolfe lei oggi così poco da' mortali esser gradita ... E avendo cerche molte province cristiane e per Lombardia cavalcando per passare oltre a' monti, avvenne che, andando da Melano a Pavia e essendo già vespro, si scontrarono in un gentile uomo, il cui nome era messer Torello di Stra da Pavia: il quale con suoi famigliari e con cani e con falconi se n'andava a dimorare a un suo bel luogo il quale sopra 'l Tesino aveva ... ” E al più discreto de' suoi accostatosi, gl'impose quello che egli avesse a fare e mandol con loro; e egli al suo luogo andatosene, prestamente, come si poté il meglio, fece ordinare una bella cena e metter le tavole in un suo giardino; e questo fatto, sopra la porta se ne venne a aspettargli ... Il famigliare, ragionando co' gentili uomini di diverse cose, per certe strade gli trasviò e al luogo del suo signore, senza che essi se n'accorgessero, condotti gli ebbe ... ” Il cavalier, savio e ben parlante, disse: “Signori, questa che voi ricevete da me, a rispetto di quella che vi si converrebbe, per quello che io ne' vostri aspetti comprenda, fia povera cortesia; ma nel vero fuor di Pavia voi non potreste essere stati in luogo alcun che buon fosse, e per ciò non vi sia grave l'avere alquanto la via traversata per un poco meno disagio avere ...
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Fermo e Lucia (pagina 67)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Rivisitate accuratamente le porte, tentati i chiavistelli per accertarsi che fossero ben chiusi, le tre sciagurate s'avviarono insieme verso il luogo più rimoto del quartiere dove Egidio le stava aspettando ... Il messo partì nella notte stessa, giunse all'alba al castello; il Conte diede tosto gli ordini ai bravi che dovevano andare all'impresa: impose loro di obbedire ad Egidio, e di non nominarlo, di aspettare i suoi comandi, e di non andare a casa sua nè di cercarlo in alcun luogo, e i bravi scesero all'Adda, e s'imbarcarono ... Nello stesso tempo spedì egli una carrozza leggiera da viaggio con un cocchiere quale conveniva a tal signore; gli ordinò di farsi tragittare su un altro punto del fiume, di non mostrare di avere alcuna relazione con quegli altri amici che partivano, di appostarsi vicino a Monza nel luogo che era indicato nella lettera di Egidio, e di aspettare pure gli ordini di questo ...
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Fermo e Lucia (pagina 113)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Intanto il sole era caduto, il barlume andava cedendo il luogo alle tenebre, e molti stanchi già di deliberare, e non raffigurando più la faccia dei loro interlocutori (cosa che scema molto il diletto del conversare) si spiccavano a uno a due a tre; e se ne andavano con la promessa di rivedersi ... Quindi le immagini grandiose di assembramenti, di deliberazioni publiche, di carrozze, di prigioni, di Don Rodrigo in fuga, diedero luogo nella sua mente, e vi si presentò in vece una scranna, un fiasco, un po' di companatico, e un letto; e dietro alle immagini tosto il pensiero del come procacciarsi le cose ... – Osterie in Milano ce n'è, – diss'egli fra se medesimo: – e con la lingua in bocca, e con quattro soldi in tasca non si perisce in nessun luogo ... » Il resto della via fu speso in rifiuti cerimoniosi dello sconosciuto, ai quali Fermo replicava con istanze sempre più forti; tanto che entrarono insieme in una picciola osteria, e attraversato un cortiletto, lo sconosciuto, come sperto del luogo, s'accostò ad una porta, e alzato il saliscendo aperse, e introdotto Fermo, entrò con lui nella cucina ...
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Fermo e Lucia (pagina 127)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... In mezzo ad una tanta confusione di guaj, e ad una tanta insufficienza d'ajuti, si mostrava però a luogo a luogo un ajuto più generale e più ordinato che annunziava una grande copia di mezzi, e una mano avvezza a profondere con sapienza ... Notava poi il luogo, e tornava a visitare il raccomandato, a curare che nulla gli mancasse; così mentre l'un prete soccorreva i giacenti nella via, l'altro percorreva le case dove erano raccolti quegli altri ... I medici conservatori del Tribunale della Sanità, protestarono contra questo disegno, allegando che in una tanta turba ammassata in un luogo e costretta in picciole stanze l'epidemia sarebbe stata inevitabile; ma alle proteste non si diede retta, come afferma il Tadino uno di quei medici ...
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Fermo e Lucia (pagina 149)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Agnese offerse a Fermo l'ospitalità per quella notte, con molte prescrizioni sanitarie però di lontananza, di cautela, di non toccar questo, di non avvicinarsi a quell'altro luogo ... Nel tempo della cena si parlò dei disegni di Fermo, Agnese gli diede istruzioni sul nome dei padroni di Lucia, gli comunicò le notizie confuse ch'ella aveva sul luogo della loro dimora; e questi discorsi gli tennero a veglia qualche ora dopo la cena ... 6 S'io avessi ad inventare una storia, e per descrivere l'aspetto d'una città in una occasione importante, mi fosse venuto a taglio una volta il partito di farvi arrivare, e girar per entro un personaggio, mi guarderei bene dal ripetere inettamente lo stesso partito per descrivere la stessa città in un'altra occasione: che sarebbe un meritarsi l'accusa di sterilità d'invenzione, una delle più terribili che abbian luogo nella repubblica delle lettere, la quale, come ognun sa, si distingue fra tutte per la saviezza delle sue leggi ... Procedendo per quel primo spazio della città tra i bastioni, e il canale chiamato naviglio, spazio occupato da orti (o se volete da ortali, che sarà più vicino al proprio vocabolo municipale, ortaglie) con entrovi sparso qualche convento, e qualche casipola, nulla vide Fermo per qualche tempo che desse indizio esser quello un luogo abitato da uomini ...
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Fermo e Lucia (pagina 150)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Fermo riconobbe (ella era cosa famigliare a quel tempo) l'abbominevole stromento della tortura; ma non sapeva perchè fosse collocato in quel luogo ... I viandanti portavano per lo più in mano certe palle crivellate di piccioli fori con entro spugne intinte di aceti medicati, di spiriti, e ad ogni momento le fiutavano; e si aveva gran fiducia in quei preservativi: tenevano nell'altra mano un bastone, non tanto per appoggiarsi, come per rimuovere chi avesse troppo voluto accostarsi; alcuni perfino tenevano invece del bastone, una pistola, accennando ai sopravvegnenti che dessero luogo; con quello stromento atto ad ottenere una più certa e più pronta obbedienza ... Fermo, benchè ansioso di giungere al luogo dov'era, dov'egli sperava ancor tremando che fosse colei per cui sola aveva intrapreso quel viaggio, desideroso anche di abbreviare il più che fosse possibile un così tristo cammino, non aveva mai però scorto un volto che gli facesse animo ad interrogare ...
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Fermo e Lucia (pagina 155)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... angosce mortali; miseri che brancolavano a stento, o balzavano di luogo in luogo infuriati ... Nel suo tristo giro, Fermo s'abbattè in un luogo dove quella carità offriva uno spettacolo singolare ... Camminando sempre verso quel luogo, e tenendo di mira il pentolone, perchè il frate andando attorno spariva di tratto in tratto ai suoi occhi per gli oggetti frapposti, lo vide finalmente sedersi anch'egli, su la porta d'una capannuccia, e recarsi in mano una scodella, e mangiare ... Ma vide invece un giovane sano e diritto che s'avvicinava; e riconobbe tosto Fermo, il quale giunto a lui, tra la consolazione e la maraviglia non seppe dir altro che: «Padre Cristoforo!» «Tu qui!» sclamò questi: «che vieni a cercare in questo luogo? la peste? la morte?» Mentre il frate proferiva queste parole, Fermo lo guardava fisamente, e sentiva amareggiarsi la consolazione, che aveva provata nel primo istante di quel ritrovamento ... Ma tu, dimmi, come, perchè sei tu in questo luogo? Perchè vieni così ad affrontare la peste?» «L'ho avuta, e ne sono uscito salvo, grazie a Dio ...
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I nuovi tartufi (pagina 4)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... —Gli Svelti, e sempre gli Svelti, dimostrarono in terzo luogo, l'uomo amare il danaro con tanto maggiore alacrità quanto si sente più povero; lo scarso risparmio rappresentare al misero la morte in casa sua senza toccare l'aborrita soglia dell'ospedale; rappresentargli la prece quando sarà defunto ... —In quarto luogo, i portentosi Svelti dicevano: le milizie cittadine paionvi veleni? Sì veramente esse devono reputarsi tali; ma che perciò? La medicina non trova farmaco di cui tanto meglio possa avvantaggiarsi quanto dei veleni ... Per questo modo possederete milizia fedelissima e gratuita; ciò vi porgerà mezzo di licenziare tutta o nella massima parte la milizia stanziale con vantaggi inestimabili: in primo luogo, renderete di molte braccia all'agricoltura, convertirete gente pagata in pagante, moltiplicherete i prodotti nostrali, e salderete con meno metallo il bilancio coll'estero, mantenendo lo Stato copioso di danaro, precipuo argomento di pace universale ...
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Intrichi d'amore (pagina 21)
di Torquato Tasso (estratti)
... FLAMINIO Ben: che faremo per questo? BIANCHETTA Faremo così, che in luogo di Pasquina si riponerà nascosta lì dentro la Signora Lavinia; dove standosi al buio, credendosi il Napolitano far con Pasquina, farà con Lavinia ... Non intendi mo l'artifizio mio? Concludi, corri, va, mettiti l'ale, e trova un abito di molinaro, col sacco e barba posticcia, ed entra in luogo del Napolitano in quella camera, dove poi non si trovarà Giovan Luigi con Pasquina, nè Lavinia con Giovan Luigi, ma una coppia di voi felici amanti ... Scena 11 CORNELIA Incauta e misera che io sono! Che faccio? Chi mi trasporta? A che fine son qui? Dove ne vado? Che penso? Che parlo? Non ho luogo, nè pensiero, nè parlar fermo: ogni luogo mi attrista, ogni pensiero m'annoia, ogni parlar m'affligge, s'io non veggio, s'io non penso, s'io non parlo di Camillo mio ...
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La favorita del Mahdi (pagina 60)
di Emilio Salgari (estratti)
... esatte sul luogo ove fu tratto il mio fidanzato ... Allunghiamo il passo; sono impaziente di vedere il luogo dove cadrà per sempre la mia odiata rivale! Al disotto di quella foresta v'era oscurità perfetta; era molto se qualche raggio lunare, azzurrognolo, d'infinita dolcezza, penetrava fra il fitto fogliame delle palme, dei tamarindi e dei colossali baobab, a formare una chiazza biancastra sul suolo erboso o coperto di immani radici che uscivano da terra come serpenti ... —Quello là, disse Omar, è il luogo dell'appuntamento ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 21)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Laonde stimando alla Madre non potere essere dono alcuno più grato che il corpo consecrato dell'Unigenito Figliuolo, s'accosta al tribunale per adorare, e inginocchiatosele a' piedi, si leva dal collo la bossola, e mettegliela in grembo, e subito il tribunale, e l'imagine di colei che vi era su, sparì via insieme con la moltitudine di coloro che facevano i giuochi, e i conviti apparecchiati, e non comparse mai più nulla in luogo niuno, nè rivide anco più il compagno che l'aveva guidato a vedere queste cose ... Conosciuta la cosa, cominciò a pregare Dio che non volesse abbandonarlo in quei deserti, e non vedendo poi quivi vestigio nè d'uomini, nè di fiere, dove avesse a voltarsi, si risolvè di camminare: e così piglia la via per balze pericolose per riuscire in qualche luogo che conosca dove si sia ... Come egli ha camminato un pezzo, intende da un pastore che egli si trovava quasi cento miglia discosto dal luogo, dove era già mosso per ire ... Dichiarinti ora i teologi tal cosa essere potuta farsi dal demonio, affermandosi essi che la natura corporea, in quanto appartiene al moto, per il quale è trasferita la stessa cosa da luogo a luogo, ubbidisce alle voglie delle sustanze separate dalla materia ...
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