Libri leopardo

Libri su leopardo, con la parola leopardo

Confessioni di un Italiano (pagina 39)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Soltanto il secondogenito della sua numerosa figliuolanza, a cui gli era piaciuto imporre il nome di Leopardo, gli dava qualche cagione di amarezza ... Il primo si chiamava Leone, il secondo, come dissimo, Leopardo: gli altri via via Bruto, Bradamante, Grifone, Mastino ed Aquilina ... Egli era venuto su sopportando molto, e sospirando alquanto; e poi come suo padre s'era messo a prender moglie e a far figliuoli, e n'avea già una mezza dozzina, quando Leopardo cominciò a bazzicar colle donne ... Leopardo era un giovine di poche parole e di molti fatti; cioè anche di pochi fatti avrei dovuto dire, ma in quei pochi si ostinava a segno che non c'era verso da poternelo dissuadere ... Era in quelle occasioni il più docile Leopardo che vivesse mai ... La sua coreggia era il convincimento, senza del quale non l'andava più innanzi d'un passo di formica; e quanto al lasciarsi convincere Leopardo aveva tutta l'arrendevolezza d'un Turco fanatico ... Ora, sopra un innesto sfruttato attecchisce un altro innesto; ma le radici o non si spiantano, o spiantate disseccano: e Leopardo aveva la testa informata a modo che non la potea reggere sul collo che ad un magnanimo o ad un pazzo ... Leopardo visse beatamente fino a ventitré anni senza fare o soffrire interrogazioni da chicchessia ... Siccome poi tutti questi discorsi non secondavano per nulla i pensieri di Leopardo, così egli si diede per parte sua a ruggire ed a guardare in cagnesco ...
Confessioni di un Italiano (pagina 40)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Or dunque, qualche anno prima di me, Leopardo Provedoni avea stretta dimestichezza colla fontana di Venchieredo ... L'amicizia di Leopardo per la fontana di Venchieredo fu il primo suo fatto che non avrebbe ammesso contraddizione; il secondo fu l'amore da lui preso, più assai che per la fontana, per una bella ragazza che vi veniva sovente e nella quale egli s'incontrò soletto una bella mattina di primavera ... A udirla narrare da lui come fu quella scena, mi pareva di assistere ad una lettura dell'Aminta; ma Tasso torniva i suoi versi e li leggeva poi; Leopardo si ricordava, e ricordandosi improvvisava, che a vederlo e ad ascoltarlo venivano proprio alle tempie i sudori freddi della poesia ... Leopardo porse l'occhio tra le frasche a spiare il nuovo rifugio dell'ospite armonioso, ma cercando qua e là ecco che i suoi sguardi capitarono a trovare più assai che non cercavano ... Povero Leopardo! tu solo saresti da tanto; tu che per tutta la vita portasti dipinto negli occhi e scolpito in petto quello spettacolo d'amore ... Leopardo, di tutto orecchi ch'era prima nell'ascoltar l'usignuolo, s'era poi fatto tutt'occhi, che della metamorfosi non erasi neppur accorto ... Leopardo era un bel giovine; di quella bellezza che è formata di avvenenza, insieme, di forza e di pace; la bellezza più grande che si possa vedere e che meglio riflette l'idea della perfezione divina ... Perciò a prima giunta la fanciulla non ne fu tanto turbata come se il sopraggiunto fosse stato un signore; e più si rassicurò al levar gli occhi del suo volto, che certo lo riconobbe e mormorò con voce quasi di contento— Ah è il signor Leopardo! Il giovine udì quella sommessa esclamazione e per la prima volta il suo nome gli parve non abbastanza grazioso e carezzevole per albergar degnamente in labbra tanto gentili ...
Confessioni di un Italiano (pagina 41)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Ah lei è la signora Doretta! — sclamò Leopardo che con una doppia voglia di guardarla se ne trovò doppiamente impedito per la confusione di averla trattata alle prime con poco rispetto ... — Leopardo restrinse intorno al cuore tutta la riserva del suo coraggio per tornare alla carica; ma l'era così novizio lui nell'usanza delle interrogazioni, che non fu meraviglia se per la prima volta vi fece una mediocrissima figura ... — E lei mo cosa ne pronostica? — seguitò Leopardo andando di male in peggio ... — Come è vivace e piacevole! — pensò Leopardo; e questo pensiero gli distolse il cervello da quella faticosa inchiesta d'interrogazioni così ben riuscita infin allora ... — O sarebbe un'arma di nuovo stampo? L'archibugio di Leopardo rimontava alla prima generazione delle armi da fuoco, e converrebbe averlo veduto per capire tutta la malizia di quella finta ingenuità ... Leopardo frattanto guardava amorosamente e ne puliva la canna colla manica della giacchetta ... — Misericordia! — sclamò la Doretta — e non ha paura di rimanervi seppellito? — Io non ho paura altro che dei mali che mi son toccati davvero; — rispose Leopardo — ed anco di quelli non mi prendo gran soggezione ... Di più Leopardo, vinto il primo ostacolo, si sentiva proprio in vena di aprire l'animo suo forse per la prima volta; e le confessioni che spontanee e sincere gli venivano alle labbra non movevano meno la sua curiosità che quella della ragazza ... Tuttavia, cosa strana! appetto di quella buona pasta di Leopardo non le riuscì di buttarla in ridere e la dovette rispondergli balbettando che la vicinanza della fontana al casale di suo padre l'avea adescata fin da fanciulletta a giocarvi entro; e che allora continuava perché ci prendeva gusto ... — Benissimo! — riprese Leopardo ch'era troppo modesto per accorgersi dell'impiccio della Doretta come era anco troppo dabbene per essersi prima accorto delle sue beffe — ma non l'avrà paura, m'immagino, di scherzare coll'acqua del ruscello! — Paura!? — disse la giovane arrossendo — non saprei il perché! — Ecco; perché sdrucciolandovi entro si potrebbe annegare — rispose Leopardo ... Leopardo pensò che come si erano incontrati quella volta potevano incontrarsi altre volte ancora; ma un tal pensiero gli parve troppo ardito e lo confinò in una lunga ...
Confessioni di un Italiano (pagina 42)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Ed anch'io lo stesso! — sclamò Leopardo ... oh non è il guardiano? — balbettò Leopardo ... Io non voglio mai sentir a parlare dell'inverno ed egli me lo porta sempre a cielo per dispetto! — Oh io lo ridurrei a tacere! — sclamò Leopardo ... — Verrò, verrò — soggiunse Leopardo ... Leopardo andava dietro alla Doretta che volgeva a Venchieredo, come un cagnolino che tien dietro al padrone anche dopo esserne stato cacciato ... La Doretta si volgeva di tratto in tratto a guardarlo sorridendogli: egli sorrideva anche lui, ma il cuore gli scappava troppo innanzi perché non si sentisse tremar sotto le gambe; e finalmente quando fu al cancello del casale: — A rivederlo, signor Leopardo! — disse la giovinetta alla lontana ... Leopardo s'era innamorato di quella giovine, ecco tutto ...
Confessioni di un Italiano (pagina 43)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La Doretta di Venchieredo non sembrava certamente fatta per appagare l'animo grave caloroso e concentrato di Leopardo ... Ma anche il povero Leopardo, benché non avesse dinanzi la vita dei secoli, dovette aspettar con pazienza primaché la Doretta mostrasse accorgersi delle sue premure e sapergliene grado ... Prima di tutto Leopardo era bello; poi era uno dei più agiati partiti del territorio, e infine le dava tante prove di amore quasi devoto che sarebbe stata vera sciocchezza il non approfittarne ... Allora Leopardo non si accontentò più di vederla il mattino quando capitava, o le feste in mezzo alla baraonda della sagra, ma tutte le sere andava a Venchieredo e là o passeggiando nel casale o sulla scaletta della cancelleria, s'intratteneva con lei fino all'ora di cena ... Cominciò dunque dal torcer il naso, manovra che lasciò affatto tranquillo Leopardo; ma vedendo che non bastava, si diede a star con lui sul tirato, a tenergli il broncio, e a parlargli con un certo sussiego che voleva dire: non son contento di te ... Leopardo era contentissimo di se stesso e credeva dar esempio di cristiana pazienza col sopportare la burbanza di suo padre ... Il signor Antonio alzava la voce, Leopardo alzava le spalle, e ognuno rimaneva della propria opinione; anzi io credo che questi diverbi stuzzicassero non poco l'animo già abbastanza incalorito del giovine ... Ma Leopardo era così calmo così deliberato che toccò al bulo il voltar via colla coda bassa; e questa sconfitta sofferta sul pubblico piazzale non cooperò certo a fargli smettere la sua inimicizia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 44)
di Ippolito Nievo (estratti)

... sé che innamorata di Leopardo, godeva di quella guerra che le si accendeva intorno, e nulla certo faceva per sedarla ... Gaetano soffiò tanto alle orecchie del suo padrone, e della petulanza del giovine Provedoni, e della sua poca reverenza alle persone d'alto grado e in particolare al signor giurisdicente, che questi finalmente dovette accontentarlo col guardar Leopardo con occhio più bieco assai che non guardasse la comune della gente ... Leopardo invece fu guardato, guardò, e proseguì tranquillamente nel suo mestiero ... Infatti costui si stizzì assaissimo di veder Leopardo far così basso conto delle sue occhiate; e dopo averlo incontrato due tre e quattro volte nel cortile del castello, una volta lo fermò colla voce per dirgli risentitamente che egli si stava troppo in ozio e che quel tanto passeggiare da Cordovado a Venchieredo potea dargli il mal delle reni ... Leopardo s'inchinò, e non comprese o finse di non comprendere; ma seguitò a passeggiare come prima senza paura di ammalarne ... Leopardo si inchinò anche allora, e non rispose verbo; ma la sera stessa non mancò di andare dalla Doretta la quale, bisogna pur dirlo, superba di vederlo sfidare per lei una tanta burrasca, ne lo ricompensò con doppia tenerezza ... Infatti una bella notte (quella stessa in cui io ricevetti la visita notturna della Pisana, dopo esser tornato a Fratta in groppa al cavallo dello sconosciuto), mentre Leopardo si partiva dalla sua bella e scavalcava la siepe del casale per tornare a Cordovado, tre omacci scellerati gli si buttarono addosso coi manichi dei coltelli e cominciarono a dargli contro a tradimento che egli sopraffatto dall'improvviso assalto ne andò rotolone per terra e stava assai a mal partito ... Ma in quel momento un'anima negra e disperata saltò fuori dalla siepe e cominciò a martellar col calcio del fucile i tre sicari e a pestarli tanto, che toccò ad essi difendersi, e Leopardo, riavutosi dalla prima sorpresa, si mise a tempestare a sua volta ... — Come è vero Dio che il padrone lo farà impiccare! — Sì, ma prima io appiccherò te! — gli gridò di rimando lo Spaccafumo allontanandosi con Leopardo che a malincuore si partiva da quella porta serratagli in faccia ... — Oh com'è che sei capitato così in buon punto? — gli chiese Leopardo che avea più vergogna che piacere di dovere all'altrui soccorso la propria salute ... — Mi dirai poi come hai saputo la trama — lo interruppe Leopardo che ruminava sempre il brutto gioco che gli era toccato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 75)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La Doretta Provedoni era stata fra le prime ad attirare i pronti omaggi di Raimondo; ma a Leopardo non andavano a' versi la smancerie del cavaliere, e con grandi strepiti della moglie avea trovato modo di cavarselo dai piedi ... Il vecchio, i fratelli, le cognate, paurosi d'inimicarsi il giurisdicente, tenevano per lei, e censuravano Leopardo come un orso geloso ed intrattabile ... Allora tutti furono addosso con grandi rimproveri a Leopardo; la Doretta non vociava, non strepitava, ma si fingeva offesa dai sospetti ingiuriosi del marito ... Leopardo fu persuaso alla fine che le apparenze lo avevano ingannato sulle mire di Raimondo; innamorato della moglie com'era, se ne lasciò dir tante, che finì col domandarle scusa; e poi s'affrettò a far visita con lei al castellano, e tornò a casa edificato di tanta affabilità, di tanto riserbo, benedicendo anche lui il padre Pendola, e permettendo alla moglie d'andare a stare a Venchieredo quanto più la piacesse ...
Confessioni di un Italiano (pagina 134)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Voi non vi figurerete mai la mia grandissima sorpresa nel discernere fra la gente che corteggiava la francese, Raimondo Venchieredo; e misti colla folla, Leopardo Provedoni e sua moglie, che anch'essi si lasciavano menare dalla curiosità in quella processione ... La Doretta aveva gli occhi perduti dietro a Raimondo, che era scomparso nell'atrio del Palazzo coi cortigiani più sfegatati; Leopardo mi strinse la mano e non ebbe coraggio di sorridermi ... Il signor Raimondo non volendo separarsi dal suo segretario, Leopardo e la Doretta avean dovuto spiantar casa pur essi; e così si trovavano a Venezia ... Già la Diocesi dopo la venuta dei Francesi e la partenza del padre Pendola (costui secondo Leopardo doveva essere anch'egli a Venezia) tornava a dividersi e suddividersi in partiti ed in combriccole ...
Confessioni di un Italiano (pagina 135)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Leopardo sospirò sopra a queste mie parole, e soggiunse a voce sommessa che pur troppo i segni non mentiscono, e che soltanto le carogne attirano i corvi ... Leopardo mi toccò del gran cordoglio provato da suo padre per quella determinazione; il povero vecchio aveva perduto la memoria e le gambe, e le faccende del Comune volgevano a caso come Dio voleva ... Leopardo mi accompagnò a quella festa, e si morsicava le labbra come un arrabbiato ... Leopardo diventava sempre più cupo e taciturno; l'ozio finiva di consumargli lo spirito; egli non faceva pompa dei proprii dolori, ma si accontentava di morire oncia ad oncia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 139)
di Ippolito Nievo (estratti)

... mio padre, ma vidi invece che era scritto da Leopardo ... Cosa volete? Quel biglietto non diceva nulla, io avea lasciato la mattina stessa Leopardo grave e taciturno come il solito, ma sano e ragionevole ... L'uscio di casa era aperto, un lumicino giaceva per terra a piedi della scala, penetrai nella stanza di Leopardo e lo trovai seduto in una poltrona colla consueta gravità sul volto, ma soffuso d'una maggior pallidezza ... Sapeva che Leopardo non soleva lamentarsi per poco, e quella chiamata notturna mi diceva i suoi timori ... — Ma no, per carità, Leopardo! lasciami andare! — (egli mi stringeva il polso con tutta la forza che aveva) ... — Ma no, Leopardo, te ne scongiuro! ... Leopardo, io ti vendicherò: ti giuro che ti vendicherò! — Zitto, zitto, amico mio; non destare mia moglie che dorme ... — Oh Leopardo, Leopardo! un'anima come la tua morire a questo modo! Con tanta bontà con tanta forza e costanza che avevi! ... Leopardo riprese a parlare con voce più profonda e affaticata: le membra gli si irrigidivano e le carni prendevano a poco a poco un colore cinereo ... fu proprio il colpo che mi decise! — Oh no, Leopardo, tutto non è svanito! ... Indi passai un braccio sotto il collo di Leopardo, e vedendo che in quella posizione sembravano diminuire gli spasimi, mi sforzai di tenerlo sollevato a quel modo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 140)
di Ippolito Nievo (estratti)

... d'un colpo fulminante, come appunto Leopardo avea definito alla portinaia il suo male ... Leopardo a quel silenzio alzò faticosamente uno sguardo e, appena fisatolo in volto a quel prete, saltò in piedi come morsicato nel cuore da un serpente ... — Non lo voglio! ch'egli vada via, che se ne vada tosto! — gridava Leopardo dibattendosi fra le mie braccia come un ossesso ... Questo gli riuscì più facile di quanto temeva, perché Leopardo s'era tosto acchetato da quella furia subitanea, e tornava già quieto come un agnellino ... — Padre reverendo, la prego di andar via! — gli bisbigliò nell'orecchio Leopardo con voce cupa e minacciosa ... — Meglio nessuno che lei, padre — lo interruppe ricisamente Leopardo ... Leopardo lo fermò sull'uscio con una chiamata ... Leopardo non pensò più a lui e mi pregò immantinente ch'io n'andassi per un altro confessore ... — Consentite con me che avete disperato della Provvidenza, che avete voluto distruggere a forza l'opera di Dio, che ad una creatura non è concesso l'erigersi a giudice delle disposizioni divine? — Sì, sì, padre — rispose Leopardo con un lieve sapore d'ironia ch'egli non poté reprimere, e ch'io solo forse distinsi, poiché egli stesso il moribondo non se n'accorgeva ... Il parroco gli amministrò allora gli ultimi sacramenti, e Leopardo si compose alla aspettazione della morte colla grave pietà d'un vero cristiano ... La morte della vecchia Contessa di Fratta me le aveva messe in discredito; quella di Leopardo me le rese ancora venerabili e sublimi ... Diedi un tal grido che destò tutti gli echi della casa e mi slanciai ad abbracciare Leopardo come per proteggerlo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 142)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Mi rimisi allora a piangere la morte di Leopardo, e ad onorare la sua memoria di quei postumi compianti che formano l'elogio funebre d'un amico ... In tali disposizioni d'animo il povero Leopardo mi attirava a sé con forza irresistibile; infatti il resto della giornata lo passai vicino al letto dove i pietosi vicini lo avevano adagiato ... Quel muto e freddo Leopardo non viveva egli in me, non riscaldava ancora il cuor mio colla bollente memoria dell'indole sua nobile e poderosa? — Ecco una vita spirituale che trapassa di essere in essere, e non vede limiti al suo futuro ... Ricordai le belle e semplici parole di Leopardo; rividi la fontana di Venchieredo, e la leggiadra ninfa che vi bagnava l'un piede increspando coll'altro il sommo dell'acque; udii l'usignuolo intonar un preludio, e un concento d'amore sorgere da due anime, come da due strumenti di cui l'uno ripete in sé i suoni dell'altro ...