Libri legno
Libri su legno, con la parola legno
Confessioni di un Italiano (pagina 189)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Infine le cose potevano andare assai meglio; ma io non do la mia povertà e nemmeno la mia gamba di legno per tutte le ricchezze per tutti gli agi e per la sfacciata salute d'un birbone ... Oh se ci potessimo vedere allora! Come farei ballare di gusto la mia gamba di legno ... Peccato che quella gamba di legno si attraversasse a tutti i bei romanzi che si potevano immaginare a benefizio di Bruto! Nei paesi un cotal difetto non si perdona, e un eroe zoppo vale assai meno d'un mascalzone ben piantato ... Ma pure se Bruto non avesse avuto quella gamba di legno sarebbe egli tornato a Cordovado? — Dov'era Amilcare, dov'erano Giulio del Ponte, Lucilio, Alessandro Giorgi, e dov'era finalmente io, benché meno di essi trasportato da furore di indole a imprese arrischiate? Profughi, esuli, morti, vaganti qua e là, come servi cacciati a lavorare sopra campi non nostri, senza tetto certo, senza famiglia, senza patria sulla terra stessa della patria! — Poiché chi poteva assicurare che una patria concessa dal capriccio del conquistatore dal capriccio stesso non ci sarebbe ritolta? ...
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Decameron (pagina 91)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... giovani richesti che suoi amici erano, e fatto segretamente un legno armare con ogni cosa oportuna a battaglia navale, si misse in mare, attendendo il legno sopra il quale Efigenia trasportata doveva essere in Rodi al suo marito ... Cimone, il quale non dormiva, il dì seguente col suo legno gli sopragiunse, e di 'n su la proda a quegli che sopra il legno d'Efigenia erano forte gridò: “Arrestatevi, calate le vele, o voi aspettate d'esser vinti e sommersi in mare ... ” Gli avversarii di Cimone avevano l'arme tratte sopra coverta e di difendersi s'apparecchiavano: per che Cimone, dopo le parole preso un rampicone di ferro, quello sopra la poppa de' rodiani, che via andavan forte, gittò e quella alla proda del suo legno per forza congiunse; e fiero come un leone, sanza altro seguito d'alcuno aspettare, sopra la nave de' rodiani saltò, quasi tutti per niente gli avesse; e spronandolo amore, con maravigliosa forza fra' nemici con un coltello in man si mise e or questo e or quello ferendo quasi pecore gli abbattea ...
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Nuove storie d'ogni colore (pagina 6)
di Emilio De Marchi (estratti)
... Ricordo soltanto questo: il guattero entrò con due secchi di legno e cominciò a versar abbondantemente l'acqua sul pavimento; poi con due scope padrone e guattero cominciarono a lavare il suolo di tutta la porcheria ... —Si doveva mandare un telegramma, o partire col legno grande e col
Giuseppe ... —Intanto rovini il legno e i cavalli ... —ruggì costui, accompagnando colla più energica delle sue bestemmie un terribile crac d'una ruota davanti, che fece piegare il legno da quella parte ... I cavalli tenuti per il muso dalle mani di ferro del conte, scalpitavano, rinculavano, dando scosse al legno ... Davanti al camino stava seduto un vecchio massaio colle mani aperte su un focherello invisibile, immobile sulla sua sedia di legno come se fosse anche lui lavorato nel legno ... —Galantuomo! non c'è nessuno? Il vecchio di legno non si mosse ...
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Ricordi di Parigi (pagina 8)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... In mezzo ai mobili di mille forme sconosciute, di legno di rosa o di legno di ferro, intarsiati di avorio o di madreperla, cesellati con una pazienza prodigiosa, si rizzano i baldacchini purpurei, i paraventi dipinti di giardini misteriosi, i parafuochi ricamati di farfalle argentee e di uccelli dorati, le pagode a sette piani coperte di chimere e di mostri, i chioschi snelli dai tetti arrovesciati e frangiati, su cui spenzolano dalla vôlta le enormi lanterne fantastiche, simili a tempietti aerei d'oro e di corallo, fra le pareti coperte di grandi stendardi di seta gialla ornati di caratteri cabalistici di velluto nero; dai quali, abbassando lo sguardo, si ritrovano le portantine delle dame, i bottoni dei mandarini, le scarpette ricurve, le pipe da oppio, le bacchettine da riso, i bizzarri strumenti di musica, e immagini della vita chinese d'ogni tempo e d'ogni ceto, che appagano cento curiosità, svegliandone mille, e metton la testa in tumulto ... Dalle pareti pendon le tappezzerie istoriate d'Ingelmunter, le belle armi di Lièges, vicino alle sculture in legno di Spa e ai prodotti metallurgici della Vecchia montagna; dopo i quali si può prendere un po' di respiro in un gabinetto di Re Leopoldo, scolpito in legno di quercia, che fa sinceramente desiderare, per un'oretta al giorno, la corona del Belgio ...
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Rinaldo (pagina 23)
di Torquato Tasso (estratti)
... Col ferro entro in un fianco ascoso e fitto giace la terza languida e smarrita, cui da strale è confissa una in quel modo che legno a legno suol da saldo chiodo ... 22 Se 'n vanno al lido i due guerrieri insieme, e rendon quivi il fatal legno carco ... E chi temer deve uom da cui negletto sia, qual da lui, l'onesto e la ragione? Or su, prendi il tuo legno e quinci parti, poi c'ha voluto a morte il ciel sottrarti ... Il legno com'al fianco aggia gli sproni, ratto si move e 'l mar solcando varca; e fatto gran camin volge a la terra il corso, e con la proda il lito afferra ... 44 Come cadente peso al centro giunto tosto si ferma ed ivi il moto affrena, così più non si mosse il legno punto, ...
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Rinaldo (pagina 31)
di Torquato Tasso (estratti)
... Viene ogni marinar pallido e bianco: pur, a ciò che 'l naviglio non s'affonde, o tenta d'impedir la strada al mare, o 'l legno vòta pur de l'acque amare ... 55 Ecco che d'Aquilon l'orribil fiato fa che di timon privo il legno resta, ed è dal mar rapito e fuor gettato l'infelice nocchier, percosso in testa ... 56 Or che dee fare in mezo l'onde insane, privo del suo rettor, legno sdruscito? Vani i rimedii e le speranze vane forano omai, ché 'l caso è già seguito ... Ma già spinto ad un scoglio e in mille parti spezzato il legno, espon gli uomini a morte: s'ode in quel punto in suon flebile e tristo invocar Macon altri, ed altri Cristo ... 58 Rari, e que' rari in vari modi allora veggonsi i notator per l'ampio mare: quegli alza un braccio sol de l'onda fuora, questi col sommo de la fronte appare; altri mostra le gambe e in breve ancora scorgonsi quelle poi sott'acqua intrare; s'afferra altri a lo scoglio, altri ad un legno, altri fa del compagno a sé ritegno ... 60 Gran pezzo andaro i duo guerrieri uniti, rompendo a forza l'impeto marino: da vasto monte d'acqua al fin colpiti si separar Florindo e 'l paladino; ma perde quegli il legno, ond'ambo arditi erano in tal furor di reo destino, né con mani o con piedi oprar può tanto che di nuovo afferrar lo possa alquanto ... 68 Quel marinar che sul battel fuggito de l'irato Nettuno avea lo sdegno, abbandonando il paladin schernito in periglio maggior, nel maggior legno, come salvo fu giunto al molle lito, di vender il suo furto ei fe' disegno; e poi del prezzo con costui convenne col quale a caso a riscontrar si venne ...
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Storia di un'anima (pagina 51)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... È una cascina di pietre ammucchiate, col tetto di lastre micacee, col fienile, la stalla, la fontana che trabocca dal tubo di legno: il sentiero fangoso, puzzolente, trito da cento unghie, accompagna ai pascoli, alle grotte sotto cui hanno dormito le capre, fra gli enormi massi vellutati d'efflorescenze verdicce ... Una sola finestra scaccia il fumo e fa entrare la luce: chi non vede un pezzo di montagna festante al sole, da quella balestriera livida, angolosa, abbruciata e slavata! Chi non sente sotto, dalle fessure del pavimento di legno, le vacche agitare i collaracci e magari il latte schizzare con suono acuto nel vaso di rame della massaia! Chi non ha comperato un cucchiaio di legno!… Quando ci siamo nuovamente incamminati, la guida ci si fa un po' più vicina, non ci precede più di venti passi, ma solo di cinque (la colazione ha messo tra noi un po' di confidenza), e non risponde più quell'asciutto—Sissgnor—ma, cogli occhi bassi, muove la manina ad accennare qualche fiore, qualche erba: ecco la genziana aromatica e la mattutina profumata (sassifraga) e i garofanetti coi petali a ritagli minutissimi ... Più in su ancora all'alp di nitido larice, la fanciulla nitidissima, che veste di panno rosso, parla il tedesco dai denti stretti e legge il libricciuolo della messa stampato a Kemden e col legno imprime sul burro le cifre col rosone del babbo, nella coulisse piccina della sua finestrella specchiante, la fanciulla che sorride ha posto un mazzolino di viole del pensiero, esili, rigide di contorni, pallide, odorose, insieme alla cara vaniglia dell'Alpi ...
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