Libri grazie

Libri su grazie, con la parola grazie

Confessioni di un Italiano (pagina 183)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Grazie, grazie! ho il dottor Vianello che mi basta ... — Io, vedi, mi son mantenuto così grazie alla mia previdenza ... — Grazie, Alessandro; mi sovviene che in camera ne ho pieni i cuscini del letto ... Grazie adunque, e ricordati che aspetto dal tuo gatto la salute di mia cugina ...
Confessioni di un Italiano (pagina 220)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Oh grazie grazie grazie, amico! Sollecitate piucché potete! — io sclamai coprendogli le mani di baci ...
Corbaccio (pagina 22)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E, avendomi detto me essere libero e potere di me fare a mio senno, tanto fu la letizia ch'io senti' che, vogliendomeli a' piedi gittare e grazie renderli di tanto e tale beneficio, esso e 'l mio sonno ad una ora si partiro ... Grazie e lode n'abbia Colui che fatto l'ha ...
L'amore che torna (pagina 50)
di Guido da Verona (estratti)

... la bestia più illogica della creazione! — Grazie, feci ossequiosamente ... — Grazie di tutto cuore, perchè mi avvedo che la tua gentile parabola, è un modo prolisso e garbato per darmi del furfante ... — Oh, grazie del pensiero gentile! Conosco! ... grazie! conosco! ...
L'amore che torna (pagina 67)
di Guido da Verona (estratti)

... — Grazie, ora vi chiamerò sùbito ... — Grazie ... — Grazie, — le mormorai, — grazie! Non vi aspettavo ...
La sposa persiana (pagina 15)
di Carlo Goldoni (estratti)

... FATIMA Felicità maggiore bramare io non potrei, Grazie alla pietà vostra, grazie agli eterni Dei! Esser da sposa amata, ne' tetti suoi sovrana È l'unico tesoro della Sposa Persiana ... Donne, voi che miraste l'oriental costume, D'esser nel vostro regno grazie rendete al Nume Ma del prezioso dono di vostra libertate, Felicissime donne, almen non abusate, E se l'aspra catena l'Europa a voi non diede, Non la ponete almeno delli mariti al piede ...
Le Grazie
di Ugo Foscolo (estratti)

... Ne' frammenti greci ch'io credo d'un antico inno alle Grazie, da me un tempo tradotti, veggonsi le Ninfe fluviali ancelle ad un convito dato in Tempe da Venere a tutti gli Dei, e le Ore ministre del carro e de' cavalli del Sole ... Ne' frammenti dell'inno alle Grazie da me citato, il capo di Pallade è detto purrokòmes; ecco la mia versione ... Ma ben conveniva alle Grazie la capigliatura di colore dilicato e soave, che presume il candore delle membra, e non isbatte sì fortemente sulla tinta rosea del volto ... — Or delle Grazie Nè d'aurei raggi liberale è il crine Siccome è il crine del divino Apollo Allor ch'ei monta per lo sacro clivo D'Olimpo, e più s'infocano i cavalli Non pur del grido e de' spumosi morsi Al comandar, o della sferza al fischio; De' dardi il tintinnir dentro il turcasso Aureo, capace, e pien di eterna possa Quei quattro corridori incalza quando Del Saturnio signor veggon le case Meta di Febo ... Nè di foco rosse Sono le trecce delle care Grazie Quali sotto il cimier contien Bellona Pari alla giuba delle sue poledre Che pel di lionessa hanno e vigore ... ] 2 Chi le Grazie adorò manda agli afflitti Un pietoso sospir simile ai lai D'usignuol che le meste ombre lusinghi ... Eppur Natura a lei co' primi rai Del sol, gli affetti le mandò soavi E innocenti nel petto; e i vezzi, e il ballo Meraviglia e desio de' giovinetti E che voi sole le apprendeste o Grazie A voi più che ad amor gaja serbava ... SECONDA REDAZIONE DELL'INNO Le Grazie ... Inno Ad Antonio Canova Cantando, o Grazie, degli eterei pregi Di che il cielo v'adorna, e della gioja Che vereconde voi date alla terra, Volan temprati armoniosi i versi Del peregrino suono uno e diverso Di tre favelle ... Al nome vostro, o Dive, Io mi veggio dintorno errar l'incenso Qual si spandea su l'are agl'inni arcani D'Anfione: presente odo il nitrito De' destrieri dircei; benchè Ippocrene Li dissetasse, e li pascea dell'aure Eolo, e prenunzia un'aquila volava E de' suoi freni li adornava il Sole Pur que' vaganti Pindaro contenne Presso Orcomeno ed adorò le Grazie: E delle Grazie al nome, un Lazio carme Vien sonando imenei dall'isoletta Di Sirmione per l'argenteo Garda Fremente con altera onda marina Da che le nozze di Peleo cantate Nella reggia del mar, l'aureo Catullo Al suo Garda cantò ... Forse, (o ch'io spero) o artefice di Numi Nuovo meco darai spirto alle Grazie Che di tua man sorgon dal marmo: anch'io Pingo e di vita i simolacri adorno; Sdegno il verso che suona e che non crea; Perchè Febo mi disse: Io Fidia primo Ed Apelle guidai con la mia lira ... Eran l'Olimpo, e il Fulminante, e i Fati: E del tridente Enosigéo tremava La genitrice terra; Amor dagli astri Pluto feria: nè ancor v'eran le Grazie ... Perchè clemente a noi che mirò afflitti Travagliarci e adirati, un dì la santa Diva all'uscir de' flutti ove s'immerse A fecondar le gregge di Nereo Apparì con le Grazie, e le raccolse L'onda Ionia primiera, onda che amica Del lito ameno e dell'ospite musco Da Citera ogni dì vien desiosa A' materni miei colli: ivi fanciullo La deità di Venere adorai ...
Le Grazie (pagina 2)
di Ugo Foscolo (estratti)

... Tacea splendido il mar poi che sostenne Su la conchiglia assise, e vezzeggiate Dalla diva le Grazie; e a sommo il flutto, Quante alla prima prima aura di Zefiro Le frotte delle vaghe api prorompono E più e più succedenti invide ronzano A far lunghi di sè aerei grappoli; Van aliando sui nettarei calici: Tante a fior dell'immensa onda beata Ardian mostrarsi a mezzo il petto ignude Le amabili Nereidi oceanine E a drappelli agilissime seguendo La Gioja, alata degli Dei foriera, Gittavan perle, delle rosee Grazie Il bacio le Nereidi sospirando ... Era più lieta Urania un dì quando le Grazie a lei L'azzurro peplo ornavano ... Con elle Qui Galileo sedeva a spiar l'astro Della loro regina e il disviava Col notturno rumor l'acqua remota Che sotto i pioppi, amiche ombre dell'Arno, Furtiva e argentea gli volava al guardo, Qui a lui l'alba e la luna e il sol mostrava Gareggiando dal cielo, or le severe Nubi su la cerulea Alpe sedenti Or il piano che fugge alle Tirrene Nereidi, immensa di città e di vigne, Scena e di templi e d'arator beati Or cento colli onde Apennin corona D'ulivi e d'antri e di marmoree ville L'elegante città dove con Flora Le Grazie han serti e amabile idioma ... Tre vaghissime donne a cui le trecce Infiora di perenni itale rose Giovinezza, e per cui splende più bello Sul lor sembiante il giorno, all'ara vostra Sacerdotesse o care Grazie io guido ... Scoppian dalle inquiete aeree fila Quasi raggi di sol rotti dal nembo Gioja insieme e pietà poichè sonanti Rimembran come il ciel l'uomo concesse Al diletto e agli affanni, onde gli sia Temprato e vario di sua vita il volo E come alla virtù guidi il dolore E il sorriso e il sospiro errin sul labbro Delle Grazie e a chi son fauste e presenti Dolce in core e' s'allegri e dolce gema ... Spira indistinto e amabilmente agli occhi Pari alle note sue splende il concento Che di tanti color tesse e d'odori E a voi Grazie que' serti offre, e inghirlanda L'arpa, e venir vede seconda al rito La sua vaga compagna ... N'ebbe primiero un cieco, e su lo scudo Di Vulcano mirò moversi il mondo, E l'alto Ilio diruto, e per l'ignoto Pelago la solinga Itaca vela, E tutto Olimpo gli s'aprì alla mente, E Cipria vide e delle Grazie il cinto ... [LE CHIOME DELLE GRAZIE] Carezzate da' Zefiri le vostre Ciocche sovente van mutando anella Biondeggianti talor pari a' soavi Rai dell'alba d'April, che di fragranze De' suoi fiori, e di limpide rugiade Le fa liete e odorose ...
Le Grazie (pagina 3)
di Ugo Foscolo (estratti)

... A lei da presso il piè volgete o Grazie, E nel mirarvi, o Dee, tornino i grandi Occhi fatali al lor natio sorriso ... Ma invan per l'altre età (se l'idioma D'Italia correrà puro a' nepoti, E vostro e voi deh lo serbate, o Grazie ... Ad Antonio Canova Venere Cantando o Grazie degli eterei pregi Di che il cielo v'adorna, e della gioja Che vereconde voi date alla terra, Belle vergini! a voi chieggio l'arcana Armoniosa melodia pittrice Della vostra beltà; sì che all'Italia Afflitta di regali ire straniere Voli improvviso a rallegrarla il carme ... Forse (o ch'io spero!) artefice di numi, Nuovo meco darai spirto alle Grazie Che or di tua man sorgon dal marmo: anch'io Pingo, e la vita a' miei fantasmi ispiro; Sdegno il verso che suona e che non crea; Perchè Febo mi disse: io Fidia primo Ed Apelle guidai con la mia lira ... Eran l'Olimpo e il Fulminante e il Fato E del tridente Enosigéo tremava La genitrice Terra; Amor dagli astri Pluto feria: nè ancor v'eran le Grazie ... Perchè clemente a noi, che mirò afflitti Travagliarci, e adirati, un dì la santa Diva all'uscir de' flutti ove s'immerse A ravvivar le gregge di Neréo Apparì con le Grazie; e le raccolse L'onda Ionia primiera, onda che amica Del lito ameno e dell'ospite musco Da Citera ogni dì vien desiosa A' materni miei colli: ivi fanciullo La Deità di Venere adorai ... Splendea tutto quel mar quando sostenne Su la conchiglia assise, e vezzeggiate Dalla Diva le Grazie; e a sommo il flutto Quante alla prima prima aura di Zefiro Le frotte delle vaghe api prorompono E più e più succedenti invide ronzano A far lunghi di sè aerei grappoli Van aliando su' nettarei calici E del mele futuro in cor s'allegrano, Tante a fior dell'immensa onda raggiante Ardian mostrarsi a mezzo il petto ignude Le amorose Nereidi Oceanine, E a drappelli agilissime seguendo La Gioja alata, degli dei foriera, Gittavan perle; dell'ingenue Grazie Il bacio le Nereidi sospirando ...
Le Grazie (pagina 4)
di Ugo Foscolo (estratti)

... Cerere invan donato avea l'aratro A que' feroci, invan d'oltre l'Eufrate Chiamò un dì Bassaréo giovine dio A ingentilir di pampini le balze: Il pio stromento irruginìa su' brevi Solchi sdegnato; divorata innanzi Che i grappoli novelli imporporasse A' rai d'autunno, era la vite: e solo Quando apparian le Grazie i predatori E le vergini squallide e i fanciulli L'arco e il terror deponeano ammiranti ... Fur poi svelati in que' diporti i vaghi Misteri, e Dioneo re del drappello Le Grazie afflisse ... Tosto smarrita del natio pudore Avrà la rosa, nè il rossore ad arte Può innamorar chi sol le Grazie ha in core ... Venite o Dee, spirate Dee, spandete La Deità materna, e novamente Deriveranno l'armonia gl'ingegni Dall'Olimpo in Italia: e da voi solo Nè dar premio potete altro più bello Sol da voi chiederem Grazie un sorriso ... Inno Secondo Ad Antonio Canova Vesta Tre vaghissime donne a cui le trecce Infiora di felici Itale rose Giovinezza, e per cui splende più bello Sul lor sembiante il giorno, all'ara vostra Sacerdotesse, o care Grazie, io guido ...
Le Grazie (pagina 5)
di Ugo Foscolo (estratti)

... Correte, e voi che muti impallidite Nel penetrale della Dea pensosa Urania era più lieta ove le Grazie a lei l'azzurro Paludamento ornavano ... Qui a lui l'alba la luna e il sol mostrava Gareggiando di tinte or le severe Nubi su la cerulea alpe sedenti, Or il piano che fugge alle Tirrene Nereidi, immensa di città e di selve Scena e di templi e d'arator beati Or cento colli onde Apennin corona D'ulivi e d'antri e di marmoree ville L'elegante città dove con Flora Le Grazie han serti e amabile idioma ... Dolce alle Grazie è la virginea voce E la timida offerta; uscite or voi Dalle stanze materne ove solinghe Amor v'insidia, o donzellette uscite; Gioja promette, e manda pianto Amore ... Scoppian dall'inquiete aeree fila Quasi raggi di sol rotti dal nembo Gioja insieme e pietà, poi che sonanti Rimembran come il ciel l'uomo concesse Al diletto e agli affanni onde gli sia Librato e vario di sua vita il volo E come alla virtù guidi il dolore E il sorriso e il sospiro errin sul labbro Delle Grazie, e a chi son fauste e presenti Dolce in cuore ei s'allegri, e dolce gema ... — Ora l'alata Polinnia che ha più lire, e più dell'altre Muse possiede il vario canto, esulti Ch'io de' suoi fiori ornerò l'inno; or viene Sacerdotessa al rito mio seconda Bella una donna, e reca all'ara un favo Per memoria del mele onde alle Grazie Con perenne ronzio fanno tesoro L'eterne api di Vesta, E il fior che altero del lor nome han fatto Dodici Dei ne scevra, e all'ara vostra Il dona; e l'arpa sua tesse ghirlande ... Ora Polinnia alata dea che molte Lire a un tempo percote, e più dell'altre Muse possiede orti celesti, ascolti Anche le lodi de' suoi fiori; or quando La bella donna che seconda all'ara Veggio ministra, vien recando un favo Rimembrandomi il mele onde alle Grazie Con perenne ronzio fanno tesoro L'eterne api di Vesta e chi ne assaggia Parla caro a' mortali ...
Le Grazie (pagina 6)
di Ugo Foscolo (estratti)

... Nè le Febèe] Api (sebben le altre api abbia crudeli) Fuggono i lai dell'invisibil Ninfa Che ognor delusa d'amorosa speme Pur geme per le quete aure diffusa E il suo altero nemico ama e richiama; Tanta dolcezza infusero le Grazie Per pietà della Ninfa alle sue voci Che le lor api immemori dell'opra Oziose in Italia odono l'eco Che al par de' carmi fe' dolce la rima ... A lei correte; e di soavi affetti Ispiratrici e immagini leggiadre Sentirete le Grazie ... E già tornava Questa gentile al suo molle paese, Così Chè al Tebro all'Arno ov'è più sacra Italia Non un'ara trovò, dove alle Grazie Rendere il voto d'una regia sposa; Ma udì il canto udì l'arpa e noi si volse Agile come in cielo Ebe succinta ... A quanti alati Godon l'erbe del par l'aere e i laghi Amabil sire è il cigno, e con l'impero Modesto delle grazie i suoi vassalli Regge, ed agli altri volator sorride E lieto le sdegnose aquile ammira ... O di clementi Virtù ornamento nella reggia Insubre! Finchè piacque agli Dei, o agl'infelici Cara tutela, e di tre regie grazie Genitrice gentil; bella fra tutte Figlie di regi, e agl'immortali amica! Tutto il cielo t'udia quando al marito Guerreggiante a impedir l'Elba a' nemici Pregavi lenta l'invisibil Parca Che accompagna gli Eroi vaticinando L'inno funereo e l'alto avello e l'armi Più terse e giunti alla quadriga i bianchi Destrieri eterni a correre l'Eliso ... Ma più alle Dive mie piace quel carme Che d'egregia beltà l'alma e le forme Con la pittrice melodia ravviva; Spesso per l'altre età se l'idioma D'Italia correrà puro a' nepoti (È vostro, e voi deh! lo servate, o Grazie!) Tentai ritrar ne' versi miei l'imago [ ... Intento odi, Canova: Ch'io mi veggio d'intorno errar l'incenso Qual si spandea su l'are a' versi arcani D'Anfione: presente ecco il nitrito De' corsieri dircei; benchè Ippocrene Li dissetasse, e li pascea dell'aure Eolo, e prenunzia un'aquila volava E de' suoi freni li adornava il Sole Pur que' vaganti Pindaro contenne Presso il Cefiso, ed adorò le Grazie ... [LE GRAZIE IN LACONIA ... Ah non ti fossi Irato Amor, e ben di te sovente Io mi dorrò, da che le Grazie affliggi ... Ma quando eri per anche Delle Grazie non invido fratello [Sparta fioriva ... E non lunge è Brisea donde il propinquo Taigeto intese strepitar l'arcano Tripudio e i riti, onde il femineo coro Placò Lieo e intercedean le Grazie ...
Libro proibito (pagina 5)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... GIACULATORIA Grazie, o Signor! di un pargolo La casa mia si allieta; Fa ch'egli cresca incolume, Fa ch'ei non sia poeta! Se poi delle tue grazie Colmar lo vuoi, Signore: Fa ch'ei sia sempre un asino Ma ragli da tenore ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 6)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Afferrò l'involto; con mano tremante lo aperse; guardò i biglietti, li contò rapidamente; poi, in uno slancio subitaneo, si buttò ai piedi di Lucia esclamando nelle lagrime: «Grazie! grazie!… il povero Cecchino ha pregato per me!… mi ha mandato un angelo del Signore! ... Grazie! grazie! ... «Adesso i denari ci sono!… Cecchino ha pregato per me!… Corro oggi stesso al convento!… Grazie! grazie! grazie! Baciò ancora le mani di Lucia, accompagnandola fino in fondo al corridoio, a capo della scala ...