Libri giulio
Libri su giulio, con la parola giulio
Confessioni di un Italiano (pagina 87)
di Ippolito Nievo (estratti)
... finito per entrarle in grazia col farle addirittura da mezzana; ed era dessa che correva ad avvertirla e faceva scappare Giulio Del Ponte per la parte delle scuderie, quando il Conte o Monsignore si svegliavano prima del solito ... Giulio Del Ponte mi sovveniva allora colla sua fisonomia piena di fuoco, d'ardimento, di vita, co' suoi occhi inondati sempre di gioia e d'amore, col suo sorriso schernitore insieme e procace come quello d'un fauno greco, colla sua loquela pronta, vivace, immaginosa, soave! Io lo odiava in ragione delle immense doti concessegli da natura per ammaliare le donne; mi piaceva di pensare ch'egli non era né bello né robusto né ben fatto, e che la più guercia donzella del contado avrebbe preferito le mie larghe spalle e la mia aperta e sana figura a quel suo corpicciuolo magro, sparuto, convulso ... Poiché né Giulio, né alcun altro prima o dopo di lui, poté vantarsi di godere al pari di me la confidenza e la stima della Pisana ... Giulio Del Ponte e la Veronica le menzionavano sovente suo zio senatore quando la vedevano sconvolta o annuvolata ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 92)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Infatti la sua vicinanza a Giulio, le occhiatine che si scambiavano, e la confusione delle loro parole quando venivano interrogati, mi chiarivano abbastanza ch'io doveva esser per lei, se non un incommodo, certo un assai inutile testimonio ... Giulio Del Ponte s'animava a tratti, si mesceva come uno scorribanda alla conversazione generale, lanciava un razzo di frizzi, di barzellette, d'epigrammi e poi tornava al muto colloquio della vicina con tal atto che diceva: “Si parla più dolcemente così!” Si vedeva che quel suo brio non era spontaneo, cioè non era l'abbondanza della vena che lo faceva sgorgare ... Giulio Del Ponte aveva indovinato la qualità della propria magia: le avea piaciuto in ragione della virtù che aveva di ravvivare, di rallegrare, di trascinare ... Ma Giulio sapeva ciò, e se ne difendeva valorosamente ... Il padre Pendola adocchiava Giulio Del Ponte e la Pisana; poi sogguardava me; due occhi come i suoi non si movevano per nulla, ed ogni volta che li incontrava io sentiva fin nel fondo dell'anima la fredda strisciata dei loro sguardi ... Gli altri commensali non badavano a nulla; cianciavano fra loro, bevevano alla salute della nobildonna, ridevano fragorosamente delle cavatine improvvisate da Giulio e soprattutto mangiavano ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 102)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Si dice che vi covi sotto un amore più vecchio con Giulio Del Ponte, ma non si capisce poi perché ella strapazzi sempre questo giovine e lusinghi invece quell'altro che si è proposta di rifiutare ... Oltracciò Giulio è quasi povero, e tanto malandato di salute che non gliela danno lunga fino alla primavera ventura! ... — Come? Giulio è a questi estremi? — io sclamai ... Io mi dimenticai sul momento della Pisana per ricordarmi di Giulio; e lo dichiaro a mia lode, che le tristi novelle della sua salute mi desolarono ... Le colpe di coloro che amai, ebbero sempre virtù di affliggermi più che i miei stessi dolori; credo che a quel tempo avrei perdonato alla Pisana l'amore per Giulio purché ella gli ridonasse con quello la salute e la vita ... La sera stessa vidi la Pisana a Portogruaro; amorosa, timida, taciturna con me, come chi avesse bisogno d'amore e di pietà; lusinghiera e provocatrice col Venchieredo, indifferente e beffarda con Giulio ... Se aveste veduto qual era in tali frangenti lo stato compassionevole del povero Giulio, potreste capire come la pietà ammutisse in me perfino l'interesse dell'amore ... Cosa quasi incredibile! Io aborriva il Venchieredo non per conto mio, ma per conto di Giulio; io era geloso della Pisana più per lui che per me, e lo spettacolo di quel giovane, pieno d'animo di cuore d'ingegno che si disfaceva dolorosamente pel cancro segreto e inesorabile d'una passione infelice, mi metteva in cuore quasi un rimorso dell'odio che altre volte gli aveva serbato ... Io l'amava allora disperatamente per me, la odiava per lo spietato martirio cui ella condannava il povero Giulio, la disprezzava per la sua perfida idolatria a un giovinastro frivolo e scostumato com'era il Venchieredo ... A veder l'anima straziata di Giulio dibattersi in un corpo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 103)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma fosse almeno stato così! Giulio avrebbe trovato un'ultima gioia nello sfogo di un'ira giusta e magnanima; sarebbe morto colla fede che le sue parole a vendetta della sua sciagura avrebbero risonato eternamente nell'anima della spergiura ... — Giulio, che fai? ... — Giulio, che fai? — tornai ancora a dire sollevandogli la fronte ... — Calmati, Giulio! — soggiunsi io non so se più impietosito o spaventato da quell'orgasmo — vedi che della vita ne hai nell'anima oltre il bisogno; appunto la soverchia vitalità ti opprime; bisogna rintuzzarla ... — Non è vero, Giulio, e tu lo sai ch'io non son capace d'una frode, e ch'io non m'abbasserò mai a pregar un rivale! ... — Taci, Giulio, taci! — sclamai trattenendo un impeto di sdegno e ponendogli una mano sulla bocca ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 104)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Poiché, sappilo, Giulio, e vedi se sono sincero, io so e sento di doverla amar sempre e sarebbe per me un dolore infinito quello di amare non una vanerella, non una spensierata, non una sirena, non una furia e un'assassina! ... — Giulio — gli bisbigliai gravemente all'orecchio — tu hai giudicato la Pisana! ... — Giulio, tu almeno sei cristiano! — ripresi dopo un breve silenzio ... — Bada, Giulio, che la passione ti fa essere parziale verso te ed ingiusto verso gli altri ... — No, per carità, Giulio, non finire di avvelenarti con questi tetri pensieri! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 105)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Hai ragione, iersera non eravamo soli: c'era molta gente; fra gli altri Raimondo Venchieredo e Giulio Del Ponte ... — Il signor Giulio Del Ponte — soggiunse ella — e il signor Raimondo di Venchieredo non mi fanno adesso né caldo né freddo; peraltro sono anch'essi gente come gli altri, e non mi ci trovo più di fare spettacolo pubblicamente de' miei sentimenti ... Ieri per esempio mi pare che i tuoi sentimenti pel signor Raimondo fossero abbastanza chiaramente espressi, e che Giulio li comprendesse a meraviglia ... — Oh non mi secchi più il signor Giulio! ho anche troppo fatto e sofferto per lui! — Dici davvero? hai sofferto per lui? — Figurati! ... Lo crederesti che al signor Giulio non andò a sangue questa mia ragionevolezza, egli che se mi voleva bene doveva appunto incoraggiarmivi? ... Questa è amicizia, mi pare! cosa doveva fare di più? — Oh diavolo! — soggiunsi io — Giulio non mi ha detto nulla di ciò! — Come, tu gli hai parlato a Giulio? — sclamò la Pisana ... — Per rappiccarla con Giulio? — m'interruppe malignamente la Pisana ... — Oh bella! e se avessi voluto vendicarmi della tua stessa freddezza? — Via, via bugiarda! E l'altra sera di che ti vendicavi dunque? Credi che io non sappia da quanto tempo dura questa tua scalmana per Raimondo! — Ma se ti ripeto che tutto era per distoglier Giulio! Vorresti che avessi il coraggio di dargli un rifiuto se mi piacesse sul serio? — Vedi, come fai smacco alla tua stessa virtù? ... In fatto, fosse merito della mia presenza, della predica, o della sua bontà; il fatto sta che il suo bollore per Raimondo si sfreddò tutto d'un colpo, e il povero Giulio si vide onorato da alcuni di quegli sguardi che tanto più sembrano cari quando sono da lunga pezza insoliti ... Ma a Portogruaro mi si rizzava dinanzi come una larva la faccia cadaverica e beffarda di Giulio: io aveva paura, rabbia, rimorso; mi pareva ch'egli avesse diritto di chiamarmi amico sleale e traditore e che la Pisana avesse fiutato meglio di me la innata viltà del mio cuore quando aveva sospettato che non pel bene di Giulio ma pel mio io cercassi distoglierla affatto dal Venchieredo ... Quando mai era io stato l'amico di Giulio? Non era anzi egli stato il primo a romper guerra con me, rubandomi l'affetto della Pisana, o almeno attirandone a sé la parte più fervida e bramata? Qual amante sfortunato non ha aperto l'adito alla rivincita e non se ne giova? E poi non aveva io adoperato verso di lui con ottime intenzioni? Se queste intenzioni in mano della fortuna le avean servito per favorir me, doveva io confessarmi colpevole; o non piuttosto approffittar della mia ventura, giacché me ne cadeva il destro? — La coscienza non s'acquetava a questi argomenti ... “È vero”, rispondeva, “è vero che non vi è ragione alcuna per cui tu debba essere l'amico di Giulio; ma quante cose non accadono senza apparente ragione? La stima, la somiglianza delle indoli, la compassione, la simpatia generano l'amicizia ... Il fatto sta che per quanto tu dovessi odiar Giulio, appena arrivato da Venezia, la sua miseria i suoi tormenti te lo hanno fatto amare; gli dimostrasti affetto d'amico; tanto basta perché tu debba allontanare perfino il solo dubbio che le tue profferte d'allora non fossero sincere ... Volevi che la Pisana sacrificasse il Venchieredo per la salute di Giulio, or dunque adesso sacrifica te, o ti dichiaro un codardo!” ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 107)
di Ippolito Nievo (estratti)
... La salute di Giulio Del Ponte che pareva ristabilirsi ogni giorno più era la più cara ricompensa che m'avessi dei miei sacrifizi ... Giulio Del Ponte e qualchedun altro che veniva da Portogruaro non erano di questo parere; secondo loro i vantaggi degli alleati eran ben lungi dall'assicurar completamente la Repubblica contro le esorbitanze dei Francesi, e questi di lì a due, di lì a tre mesi poteva benissimo darsi che avessero già invasi gli Stati di terraferma, e lo stesso Friuli ... — Rispondeva Giulio: — Fanno malissimo; ci metteranno i piedi sul collo; si tace ora per gridar più forte di qui a poco ... Dio ce la mandi buona, ma alla meglio non ci faremo la miglior figura! — Io mi accostava all'opinione di Giulio, tanto più che Lucilio mi avea scritto da Venezia che sperassi bene, ché mai la sorte del mio amico non era stata più vicina a un propizio rivolgimento ... Senza mostrarsi né adirata né contenta del mio riserbo, mi trattava con bastevole confidenza; e a Giulio poi faceva sempre buon viso, benché si vedesse che non era nella solita smania de' suoi innamoramenti ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 121)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giulio Del Ponte se ne accorgeva e ne diventava giallo di bile; ma cercava un compenso nella vanità, e correva a' suoi amici che lo incensavano mattina e sera come il Persio e il Giovenale o l'Aristofane del suo tempo ... — Che ne sapete voi? — gli rispondeva Giulio ... Là in Giulio egli ebbe tantosto indovinato i segni d'una passione, ed erano segni fatali; di più s'accorgeva che la calma di quella passione non bastava a cancellarli; e perciò guai per lui s'ella risorgesse mai con tutta la sua misera violenza! — Il giovinotto invece non badava a tali paure: omai persuaso di valer qualche cosa, se la Pisana lo disdegnava egli s'arrischiava a punirla con un'ombra d'indifferenza ... Giulio cominciò a tacciarmi di aristocratico e di sammarchino; io presi dal canto mio a trascendere nei sentimenti di libertà e d'eguaglianza; la Pisana in tali dispute si scaldava anch'ella, e in breve ella diventò, al pari di noi, la più sfrenata e incorreggibile libertina ... Giulio li cantava in versi, io li invocava in prosa, la Pisana ne sognava fuori tanti paladini della libertà colla fiamma dell'eroismo accesa sulla fronte ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 125)
di Ippolito Nievo (estratti)
... — Giulio Del Ponte non fu il solo che si scotesse alla romana apostrofe del Foscolo; anche Lucilio la onorò d'un sorriso tra l'amichevole e il pietoso; ma non credette opportuno rispondere direttamente ... Indi a poco ci separammo, e benché l'ora fosse tardissima il galateo veneziano permise a me ed a Giulio di passare in casa della Contessa ... Giulio all'incontro pareva malcontento della parte troppo modesta da lui sostenuta nell'adunanza di quella sera; e sì che doveva essere avvezzo a tali combriccole, perché tanto egli che Foscolo erano stati imputati di immischiarsi in tali faccende, e la madre di quest'ultimo dicevasi averlo consigliato a perire piuttosto che svelare alcuno de' suoi compagni ... Quanto a Giulio al vederlo così uggioso appena lo sopportava, e le sue affaticate galanterie non ottenevano il premio della quarta parte di ciò che gli costavano ... Di dentro poi Dio sa quanto odio e quanta bile covasse! — Cosa dice, signor Giulio! Verranno questi Francesi? ... E i patrizi che sieno sicuri d'una pensione o d'una carica? E san Marco che sia conservato sugli stendardi? Giulio sospirava, sbadigliava, digrignava, si storceva, ma l'inesorabile Contessa voleva pur cavarne qualche risposta, e credo ch'egli con maggior buona ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 133)
di Ippolito Nievo (estratti)
... In buon punto soccorse Giulio Del Ponte, che seguiva a quanto sembra la coppia fortunata, e mi volsi tutto confuso a parlare con lui ... Giulio non era più felice l'un per cento di quanto aveva sperato di poterlo diventare il giorno delle loro nozze; infatti lo adocchiai allora, e lo vidi incadaverito, come un amante in procinto di fallire ... Comunque la sia non entrai a parte per quella volta dell'accoramento di Giulio, e lo lasciai smaniare a disperarsi a sua posta senza piangere: tanto più che allora non poteva fargli cessione della Pisana, né cancellare a suo conforto quella larva incommodissima di marito ... Infatti l'occhiuta e pettegola gelosia di costui era il primo tormento del povero Giulio; ma se ne aggiungeva uno di peggiore assai ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 135)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Quello invece che smaniava daddovero e sempre era Giulio Del Ponte ... Quello sciagurato di Giulio si ostinava indarno a posseder un cuore che gli sfuggiva sempre più ... Esso le avea piaciuto per la sua vivacità e la magia de' modi, e la copia e l'incanto della parola; svanito tutto ciò, non discerneva più il Giulio d'altri tempi ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 137)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giulio pensava troppo a sé e si rinserrava troppo nella considerazione del proprio destino, per poter comprendere degnamente le speranze e gli affetti dell'umanità intera ... Povero Giulio! Povero Carlino! La Provvidenza, a guardar le cose in monte, governa tutto con giustizia ... Peraltro se la mia disgrazia era forse minore, ognuno mi consentirà ch'io la meritava assai meno di Giulio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 138)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Agostino Frumier non comparve, benché sottovoce me ne avesse dato promessa un'ora prima; mancava il Barzoni che dopo un pubblico alterco con Villetard, s'era imbarcato per Malta proponendosi di pubblicar colà un giornale antifrancese: non vidi Giulio Del Ponte e ne sospettai il perché ... Io era restato solo col dottor Lucilio perché non aveva la forza di muovermi, quando salì per la scala un rumore frettoloso di passi, e Giulio Del Ponte coi colori della morte sul volto si precipitò nella stanza ... Giulio non rispose nulla, aveva gli occhi smarriti, la lingua aderente al palato e pareva incapace di capire quanto gli dicevano ... — Giulio, te lo dirò cos'hai; — diss'egli con voce sommessa ma ricisa, — tu muori per un dolor tuo, quando non è lecito morire che pel dolore di tutti! ... Io son medico, Giulio; non voglio ingannarti ... Giulio si sfregolava smarrito gli occhi, le guance, la fronte ... Giulio, lascia morire il tuo corpo, ma difendi contro la viltà, contro l'abbiezione un'intelligenza immortale! ... Alle parole, al contatto del dottore, Giulio si drizzava della persona e si rianimava negli occhi; la vergogna gli ottenebrava nobilmente la fronte, ma l'anima ridestata a un grande sentimento coloriva i segni della prossima morte d'un sublime splendore ... Giulio, te lo accerto, non morrai tremando di paura e desiderando la vita ... — Strinsi la mano al dottore, e buttai le braccia al collo di Giulio come ad un fratello ... Non sapeva quali fossero i suoi disegni, perché Lucilio non aveva voluto dirmene di più, e mi tardava l'ora di conoscerli per iscaricarmi poi dei miei dolori privati in qualche grande e non inutile sacrifizio, come il povero Giulio me ne dava l'esempio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 163)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Non vi posso dire la sorpresa le congratulazioni gli abbracciamenti del dottore, e di Giulio che era con lui ... Io sentii come un rimorso di stringermi Giulio sul cuore e di baciarlo ... Giulio sorrideva come chi crede forse ma non estima prezzo dell'opera lo sperare; s'era fatto soldato per morire non per guarire, e s'era tanto accostumato a quell'idea, che la menava innanzi allegramente, e come Anacreonte s'incoronava di rose coll'un piede nel sepolcro ... Oh perché ti sei attardato fino ad ora a Venezia? Come t'ingegnavi a poter vivere colà? Io recai ancora innanzi per iscusa la morte di Leopardo, i negozi lasciati sospesi da mio padre, e finalmente mi diedi coraggio, mandai un'occhiata di soppiatto a Giulio, e nominai la Pisana ... — O piuttosto il Bonaparte di Milano — corresse Giulio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 236)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giulio, il mio figliuoletto, si sarebbe assai vantaggiato della compagnia e della conversazione di Lucilio se questi fosse rimasto più a lungo con noi ... Tristissima piega di mio figlio Giulio e temperamento comico della piccola Pisana ... Fuga di Giulio e visita dei vecchi amici ... Tuttavia l'educazione di Giulio consigliandoci la dimora in città, continuammo ad abitare la mia casa paterna di Venezia: pei due mesi d'autunno si prendeva a pigione un casino sul Brenta e là si godeva dell'aria libera e d'una compagnevole villeggiatura ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 239)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giulio che era di volontà forte e ricisa non si buttava a mezzo in un partito: per lui quell'opporsi a visiera alzata alle censure dei puritani, come li chiamavano, fu una prova di coraggio, e tanto essi lo biasimavano, d'altrettanto egli esagerava la cinica scapestratezza dei costumi ... Vicino a sua madre pareva un angelino; e quando io, per colpire il lato debole di quell'educazione cui l'aveva avviato, ripeteva quanto de' suoi costumi mi riferivano le pubbliche voci, ella mi smaniava contro gridando che le erano falsità, e che il suo Giulio bastava guardarlo per conoscerlo fin nel fondo del cuore ... Peraltro non potei far a meno di somministrar a Giulio una gran lavata di capo e minacciarlo di peggio pel futuro quando alle solite voci che correvano sul suo conto se ne aggiunsero di peggiori e quasi infami ... Giulio, interpellato da me sopra questa circostanza, rispose per la prima volta con qualche alterezza che egli voleva giocare a suo piacimento senza che altri gliene prescrivesse il modo, che si beffava delle loro ciarle, ma che non voleva ricevere mali atti, e che chi era malcontento de' suoi pugni se li facesse levare ... Attendeva a questa mia speranza, quando in mezzo all'entusiasmo propagatosi per tutta Italia all'amnistia concessa da Pio IX, Giulio fu appunto il solo ch'ebbe il coraggio di opporsi all'invasamento universale; di deridere quelle feste quelle gridate in piazza, e di chiamar pazzi e femminette coloro che ci credevano ... Giulio invece motteggiava e beffeggiava senza riguardo; coloro stessi che forse meglio di lui erano persuasi delle sue opinioni, e ai quali tornava conto quell'opposizione, in pubblico facean le viste di non udire, o tirati in mezzo, disertavano lesti lesti all'entusiasmo dei più ... Giulio allora s'ostinava sempre più e percotendo a due mani amici e nemici, smascherava la doppiezza di quelli, scherniva la dabbenaggine di questi, e si godeva di esser fuggito come il corvo dalle male nuove, e odiato come il paladino delle anticaglie e dello statu quo ... Gli uomini troppo assoluti e sinceri sono caricati per solito delle colpe di tutto il loro partito, e Giulio si ebbe addosso l'esecrazione generale ... Senza sapere appuntino tutte queste vicende, perché i parenti son gli ultimi ad aver contezza della condotta dei figliuoli, ne subodorai abbastanza per metter Giulio in avvertenza di tutto il male che gliene poteva intervenire ... — Bada, bada, Giulio! — io soggiunsi con voce di preghiera e quasi colle lagrime agli occhi ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 240)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Io per me vi rinunzio volontieri e per sempre! — Non dir per sempre, Giulio, ché non lo puoi! Sei troppo giovane! (Egli sorrise, come tutti i giovani, quando si appunta loro mancanza d'esperienza) ... Ora se tu, Giulio, in quei momenti dovessi sopportare il loro disprezzo, credilo, ti spezzerebbe l'anima, a meno che tu non abbia perduto ogni pudore ogni dignità umana ... Ma tu, Giulio, come ti troverai di faccia alla coscienza? ... Temi, temi, Giulio, di esser confuso con simil razza di serpenti; temi che la contraddizione non ti trascini più oltre di quanto non vuoi; e che per la tua smania di distinguerti e di capitaneggiarti, non ti si faccia carico dei delitti e dei vizii di coloro che stanno ora dietro a te, e che al maggior uopo avranno la furberia di lasciarti solo ... — Ti sbagli di grosso sul mio conto — rispose Giulio colla massima pacatezza e senza onorare la mia predica neppur d'un istante di esame ... Infatti non era solamente Giulio che mi dava da pensare; anche la Pisana cominciava a sgarrare sul serio, ed io m'accorgeva troppo tardi di aver perduto sopra di essi ogni paterna autorità ... Insomma io non era quieto per nulla sul suo conto, e quando l'Aquilina, pur consentendo che Giulio dava un po' nello scapato, si consolava della sua buona fortuna e ringraziava il cielo di averci compensato a mille doppio in quella eccellente figliuola, io non poteva stare che non torcessi un po' il grugno ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 243)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Mentre la strana condotta di Giulio e la dubbia conversione della Pisana mi tenevano col cuore sospeso, le dimostrazioni in piazza prendevano per tutta Italia un tenore più fiero e guerresco; dalla Francia mutata improvvisamente in Repubblica soffiava un vento pieno di speranza; la rivoluzione minacciò a Vienna, proruppe a Milano, e fu compiuta anche a Venezia nel modo che tutti sanno ... Soltanto la sera, quando mi ridussi a casa verso la mezzanotte, dopo aver subìto le più gran rampogne che possa soffrire una buona pasta di marito da una moglie bisbetica, chiesi che ne fosse di Giulio, il quale io lo aveva cercato indarno qua e là per tutto quel giorno ... Ne chiesi a casa Fratta a casa Cisterna, e non seppero dirmene nulla; tentai a casa Partistagno, ove usava molto in quell'ultimo tempo, ma mi risposero che il signor generale era partito da due giorni bestemmiando contro i suoi sette figliuoli che tutti avean voluto rimanere a Venezia, e che il signor Giulio non lo aveano veduto da una settimana ... Il mattino Giulio era accorso insieme a loro all'Arsenale, dove si distribuivano le armi, e già s'aveva cinta la sciabola, quando uno sconsigliato (diceva lo studente) s'era messo ad insultarlo; lì Giulio s'era volto contro di lui, quando dieci e cento altri avevano preso le parti dell'insolente, e fra gli urli gli oltraggi gli schiamazzi, mio figlio avea dovuto ceder al numero, abbastanza fortunato di salvar la vita ... Con un salasso, con qualche cordiale mi calmarono in modo che verso l'alba riebbi l'uso della parola; e allora, con quell'indifferenza che seppi maggiore, accagionai del mio male le fatiche esorbitanti del giorno prima, e aggiunsi che avea ricevuto notizie di Giulio e ch'egli era partito da Venezia per affari di qualche momento ... Mia moglie mi credette, o finse credermi: ma verso mezzogiorno essendo capitata una lettera da Padova coi caratteri di Giulio essa l'aperse a mia insaputa, la lesse, e capitò poi nella mia camera con quel foglio in mano, gridando come una forsennata che le avevano ammazzato un altro figlio, ché certo lo avrebbero ammazzato! ... La lettera di Giulio era del seguente tenore: “Padre mio! Tu avevi ragione: contro dieci contro venti si può ribattere un insulto, non contro una moltitudine; e vi sono certi momenti nella vita d'un popolo che ne rendon terribili i decreti ... Volete che ve lo dica? La lettura di questa lettera mi rimise l'anima in corpo; temeva assai peggio, e mi maravigliai meco stesso che un animo superbo e impetuoso come quello di Giulio si ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 246)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Luciano ch'io aveva lungamente aspettato durante quei due anni s'era dimenticato affatto di noi; di Giulio aveva ricevuto una lettera da Roma nel luglio decorso, ma i disastri successivi mi lasciavano molto dubbioso sulla sua sorte; la Pisana avanzata nella gravidanza s'avviava col marito ai martirii dell'esiglio; partì con loro, sopra un bastimento che salpava per Genova, Arrigo Martelli che avea seppellito a Venezia il povero Rossaroll ... Giulio dopo la caduta di Roma mi avea dato novella di sé da molte stazioni del suo esiglio: da Civitavecchia, da Nuova York, da Rio Janeiro ... Vedeva capitare ad una ad una le visite del dopopranzo, monsignore di Sant'Andrea, Giulio Del Ponte, il Cappellano, il Piovano, il bel Partistagno, Lucilio; udiva le loro voci tumultuare nel tinello intorno ai tavolini da gioco, e la Clara leggicchiare a mezza bocca qualche ottava dell'Ariosto sotto i salici dell'ortaglia ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 247)
di Ippolito Nievo (estratti)
... L'anno dopo fu triste assai per la notizia che ricevetti della morte di Giulio; ma a quel dolore ineffabile veniva compagno un conforto, in due figliuoletti ch'egli mi lasciava ... La Pisana diventò madre amorosa de' suoi due nipotini, a' quali un dilicato pensiero di Giulio aveva imposto i nomi di Luciano e di Donato: i miei due figliuoli uno assente e l'altro morto, rivivevano in quelle due care creaturine e la Pisana stessa s'incaricò di risuscitare il terzo, generando un fratello alla Carolina che fu chiamato Giulio ... Fra le carte di Giulio mandatemi dall'America era anche il suo giornale indirizzato a me, e che può essere una prova di quanto ora vi ho detto ... CAPITOLO VENTESIMOTERZO Nel quale si contiene il giornale di mio figlio Giulio, dalla sua fuga da Venezia nel 1848, fino alla sua morte in America nel 1855 ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 8)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... — E te, Ida? Cosa ti scrive il tuo Giulio? — spesso le chiedevano, forse anche per mortificarla, chè lei riceveva meno lettere ... Fu così: lei che aveva trepidato e trepidava non ignara dei pericoli che pur Giulio correva, lei che a Giulio gli voleva un bene grande, non sempre si sottraeva all'ipotesi di una disgrazia; ma cotesta paura la teneva in sè, nel suo segreto; non ne avrebbe discorso nemmeno con sua madre, quasi per una ripugnanza di una tristezza colpevole o di un malaugurio ... — Tu cosa faresti se perdessi il tuo Giulio? — insistette l'Adriana ... Figurarsi se l'invidia non ne approfitterebbe! Se qualche anima buona non si assumerebbe l'obbligo di aprir gli occhi al povero Giulio! E lui allora ... Bisognava prevenire il colpo e confessar tutto a Giulio, subito; e lui giudicasse ... — Povero Giulio! Ti sei messo bene! Se una cannonata ti sfracellasse, eh! non dubitare che l'Ida si consolerebbe presto; e lo dice —» ... Giulio mi è molto affezionato, ma guai a me se imparasse! ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 9)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... — Il tuo Giulio verrà di certo — dicevano all'Ida ... Dov'è il tuo Giulio ce ne sono che portano gli stivaletti alti, dicono; e non se li guadagnano in sartoria ... In cuor suo, però, temeva; ne paventava il rancore, la vendetta; tanto più che Giulio veniva in licenza, e i fidanzati di quelle due non si erano ancor visti ... — Un giorno — raccontava Giulio — una nespola abbastanza grossa cadde proprio sul mio carro, s'internò fra i sacchi ... Era arrivato, Giulio, la mattina ... — Ho da farti una confidenza — Giulio disse a un tratto ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 10)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Giulio scosse il capo e ribattè, serio: — No; noi italiani preferiamo i capelli neri e lucenti, come i tuoi ... — Perchè distruggere? — Giulio domandò ... Ma Giulio scosse di nuovo il capo ... Ma essa: — Di' dunque: perchè distruggere? — Ascolta — rispose Giulio ... — Rifletti — ribattè Giulio ... — Ma io sarò più spiccio — seguitò Giulio ... — Giulio! — gridò lei ... — Cosa ti salta in mente? — fe' Giulio scostandola a un tratto, e fissandola ...
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L'Olimpia (pagina 5)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Il fuoco d'amore si consuma piuttosto da se stesso col tempo che con ricordi o solleciti avedimenti: però andiamo a Capovana a trovar Giulio studente che conoscemmo in Salerno, ché quel certo mi rallegrará con alcuna buona novella di Olimpia mia ... Non ti ha scritto Giulio che Olimpia non voleva che tu fussi venuto a Napoli? e non ci fu detto nel diversorio che Olimpia si maritava con un certo capitano famigerato? LAMPRIDIO ... Questi che viene in qua non è Giulio quel nostro amico? SCENA II ... GIULIO studente, LAMPRIDIO, PROTODIDASCALO ... GIULIO ... O Giulio fratello, ché persona piú desiderata non arei potuto incontrar oggi! GIULIO ... GIULIO ... Che sai d'Olimpia mia? GIULIO ... Come può mandarvi salute chi è privo d'ogni salute? GIULIO ... GIULIO ... Lasciam questo: che sai d'Olimpia mia? GIULIO ... Che cosa importantissima è questa? GIULIO ... Che imaginate? GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... SQUADRA, PROTODIDASCALO, GIULIO, LAMPRIDIO ... GIULIO ... Chi spensierato trattien un carico e che ha che fare? GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ... Non vedete che sto carrico, ho fretta, ho da far molte cose e ho poco tempo? GIULIO ... Come non le sa, s'egli ha portato e riferito l'ambasciate e ogni giorno mangia col capitano? GIULIO ... GIULIO ... Perché dunque ne me dimandi? GIULIO ... GIULIO, LAMPRIDIO, PROTODIDASCALO ... GIULIO ... GIULIO ... GIULIO ...
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