Libri giovane
Libri su giovane, con la parola giovane
Confessioni di un Italiano (pagina 68)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma restando le cose come erano ella godeva di potersi fidare nella discrezione e nel calmo temperamento di Clara, e di dire anco fra sé quando costei usciva dalla stanza per far lume a Lucilio: “Oh il giovane prudente e dabbene! Non si direbbe che egli ha paura di alzar gli occhi perché non si creda che gli stia a cuore mia nipote? Se li alza gli è solamente per guardar me, e alla sua età!! Basta! è veramente miracoloso!” Ma Lucilio aveva altri momenti, per lasciar l'anima sua spiccar il volo a sua posta; e in quei momenti bisogna confessarlo, quei suoi occhi così discreti e dabbene commettevano non pochi peccati d'infedeltà a danno della nonna ... Il giovane s'inchinò modestamente fingendo di non trovar parole per rispondere a tanta gentilezza ... Al suo contatto quanto v'era di giovane e di vivo in loro fermentò d'un bollore insolito ...
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Decameron (pagina 12)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Fu in Lunigiana, paese non molto da questo lontano, un monistero già di santità e di monaci più copioso che oggi non è, nel quale tra gli altri era un monaco giovane, il vigore del quale né la freschezza né i digiuni né le vigilie potevano macerare ... Il monaco, ancora che da grandissimo suo piacere e diletto fosse con questa giovane occupato, pur nondimeno tuttavia sospettava; e parendogli aver sentito alcuno stropicio di piedi per lo dormitoro, a un piccol pertugio pose l'occhio e vide apertissimamente l'abate stare a ascoltarlo, e molto ben comprese l'abate aver potuto conoscere quella giovane esser nella sua cella ... Di che egli, sappiendo che di questo gran pena gli dovea seguire, oltre modo fu dolente: ma pur, sanza del suo cruccio niente mostrare alla giovane, prestamente seco molte cose rivolse, cercando se a lui alcuna salutifera trovar ne potesse ... E occorsagli una nuova malizia, la quale al fine imaginato da lui dirittamente pervenne, e faccendo sembiante che esser gli paresse stato assai con quella giovane, le disse: “Io voglio andare a trovar modo come tu esca di qua entro senza esser veduta; e per ciò statti pianamente infino alla mia tornata ... La giovane vedendo venir l'abate tutta smarrì, e temendo di vergogna cominciò a piagnere ... Messer l'abate, postole l'occhio adosso e veggendola bella e fresca, ancora che vecchio fosse sentì subitamente non meno cocenti gli stimoli della carne che sentiti avesse il suo giovane monaco; e fra se stesso cominciò a dire: “Deh, perché non prendo io del piacere quando io ne posso avere, con ciò sia cosa che il dispiacere e la noia, sempre che io ne vorrò, sieno apparecchiati? Costei è una bella giovane e è qui che niuna persona del mondo il sa: se io la posso recare a fare i piacer miei, io non so perché io nol mi faccia ... ” E così dicendo e avendo del tutto mutato proposito da quello per che andato v'era, fattosi più presso alla giovane, pianamente la cominciò a confortare e a pregarla che non piagnesse; e d'una parola in un'altra procedendo, a aprirle il suo disidero pervenne ... La giovane, che non era di ferro né di diamante, assai agevolmente si piegò a' piaceri dell'abate: il quale, abbracciatala e basciatala più volte, in su il letticello del monaco salitosene, avendo forse riguardo al grave peso della sua dignità e alla tenera età della giovane, temendo forse di non offenderla per troppa gravezza, non sopra il petto di lei salì ma lei sopra il suo petto pose, e per lungo spazio con lei si trastullò ...
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Decameron (pagina 25)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E in questi trattati stando, avendo esso la sua borsa mostrata, avvenne che una giovane ciciliana bellissima, ma disposta per piccol pregio a compiacere a qualunque uomo, senza vederla egli, passò appresso di lui e la sua borsa vide e subito seco disse: “Chi starebbe meglio di me se quegli denari fosser miei?” e passò oltre ... Era con questa giovane una vecchia similmente ciciliana, la quale, come vide Andreuccio, lasciata oltre la giovane andare, affettuosamente corse a abbracciarlo: il che la giovane veggendo, senza dire alcuna cosa, da una delle parti la cominciò a attendere ... La giovane, che prima la borsa d'Andreuccio e poi la contezza della sua vecchia con lui aveva veduta, per tentare se modo alcuno trovar potesse a dovere aver quelli denari, o tutti o parte, cautamente incominciò a domandare chi colui fosse o donde e che quivi facesse e come il conoscesse ... La giovane, pienamente informata e del parentado di lui e de' nomi, al suo appetito fornire con una sottil malizia, sopra questo fondò la sua intenzione; e a casa tornatasi, mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno acciò che a Andreuccio non potesse tornare; e presa una sua fanticella, la quale essa assai bene a così fatti servigi aveva ammaestrata, in sul vespro la mandò all'albergo dove Andreuccio tornava ... ” Il quale vedendola, tutto postosi mente e, parendogli essere un bel fante della persona, s'avvisò questa donna dover di lui essere innamorata, quasi altro bel giovane che egli non si trovasse allora in Napoli, e prestamente rispose che era apparecchiato e domandolla dove e quando questa donna parlar gli volesse ... Ella era ancora assai giovane, di persona grande e con bellissimo viso, vestita e ornata assai orrevolemente; alla quale come Andreuccio fu presso, essa incontrogli da tre gradi discese con le braccia aperte, e avvinghiatogli il collo alquanto stette senza alcuna cosa dire, quasi da soperchia tenerezza impedita; poi lagrimando gli basciò la fronte e con voce alquanto rotta disse: “O Andreuccio mio, tu sii il ben venuto!” Esso, maravigliandosi di così tenere carezze, tutto stupefatto rispose: “Madonna, voi siate la ben trovata!” Ella appresso, per la man presolo, suso nella sua sala il menò e di quella, senza alcuna altra cosa parlare, con lui nella sua camera se n'entrò, la quale di rose, di fiori d'aranci e d'altri odori tutta oliva, là dove egli un bellissimo letto incortinato e molte robe su per le stanghe, secondo il costume di là, e altri assai belli e ricchi arnesi vide; per le quali cose, sì come nuovo, fermamente credette lei dovere essere non men che gran donna ...
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Decameron (pagina 29)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Alla fine, forse dopo tre o quatro anni appresso la partita fatta da messer Guasparrino, essendo bel giovane e grande della persona divenuto e avendo sentito il padre di lui, il quale morto credeva che fosse, essere ancora vivo ma in prigione e in captività per lo re Carlo guardato, quasi della fortuna disperato vagabundo andando, pervenne in Lunigiana: e quivi per ventura con Currado Malaspina si mise per famigliare, lui assai acconciamente e a grado servendo ... Essendo adunque Giannotto al servigio di Currado, avvenne che una figliuola di Currado, il cui nome era Spina, rimasa vedova d'uno Niccolò da Grignano alla casa del padre tornò: la quale, essendo assai bella e piacevole e giovane di poco più di sedici anni, per ventura pose gli occhi addosso a Giannotto, e egli a lei, e ferventissimamente l'uno dell'altro s'innamorò ... E andando un giorno per un bosco bello e folto d'alberi la giovane insieme con Giannotto, lasciata tutta l'altra compagnia, entrarono innanzi; e parendo loro molta di via aver gli altri avanzati, in un luogo dilettevole e pien d'erba e di fiori e d'alberi chiuso ripostisi, a prendere amoroso piacere l'un dell'altro incominciarono ... E come che lungo spazio stati già fossero insieme, avendo il gran diletto fattolo loro parere molto brieve, in ciò dalla madre della giovane prima e appresso da Currado soprapresi furono ... La madre della giovane, quantunque molto turbata fosse e degna reputasse la figliuola per lo suo fallo d'ogni crudel penitenza, avendo per alcuna parola di Currado compreso qual fosse l'animo suo verso i nocenti, non potendo ciò comportare, avacciandosi sopragiunse l'adirato marito e cominciollo a pregare che gli dovesse piacere di non correr furiosamente a volere nella sua vecchiezza della figliuola divenir micidiale e a bruttarsi le mani del sangue d'un suo fante, e ch'egli altra maniera trovasse a sodisfare all'ira sua, sì come di fargli imprigionare e in prigione stentare e piagnere il peccato commesso ...
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Decameron (pagina 39)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma Idio, giusto riguardatore degli altrui meriti, lei nobile femina conoscendo e senza colpa penitenzia portar dell'altrui peccato, altramente dispose: e acciò che a mano di vile uomo la gentil giovane non venisse, si dee credere che quello che avvenne Egli per sua benignità permettesse ... Di che il padre e la madre del giovane portavano sì gran dolore e malinconia, che maggiore non si saria potuta portare: e più volte con pietosi prieghi il domandavano della cagione del suo male, a' quali o sospiri per risposta dava o che tutto si sentia consumare ... Avvenne un giorno che, sedendosi appresso di lui un medico assai giovane ma in iscienza profondo molto e lui per lo braccio tenendo in quella parte dove essi cercano il polso, la Giannetta, la quale, per rispetto della madre di lui, lui sollecitamente serviva, per alcuna cagione entrò nella camera nella quale il giovane giacea ... La quale come il giovane vide, senza alcuna parola o atto fare, sentì con più forza nel cuore l'amoroso ardore, per che il polso più forte cominciò a battergli che l'usato: il che il medico sentì incontanente e maravigliossi, e stette cheto per vedere quanto questo battimento dovesse durare ... Come la Giannetta uscì della camera, e il battimento ristette: per che parte parve al medico avere della cagione della infermità del giovane; e stato alquanto, quasi d'alcuna cosa volesse la Giannetta adomandare, sempre tenendo per lo braccio lo 'nfermo, la si fé chiamare, al quale ella venne incontanente: né prima nella camera entrò che 'l battimento del polso ritornò al giovane e, lei partita, cessò ... Laonde, parendo al medico avere assai piena certezza, levatosi e tratti da parte il padre e la madre del giovane, disse loro: “La sanità del vostro figliuolo non è nell'aiuto de' medici, ma nelle mani della Giannetta dimora, la quale, sì come io ho manifestamente per certi segni conosciuto, il giovane focosamente ama, come che ella non se ne accorge, per quello che io vegga ... Ma poi che pur fatta l'hai, è avvenuto che Domenedio è stato misericordioso di te più che tu medesimo, e acciò che tu di questa infermità non muoi m'ha dimostrata la cagione del tuo male, la quale niuna altra cosa è che soperchio amore il quale tu porti a alcuna giovane, qual che ella si sia ... ” Il giovane, udendo le parole della madre, prima si vergognò; poi, seco pensando che niuna persona meglio di lei potrebbe al suo piacer sodisfare, cacciata via la vergogna così le disse: “Madama, niuna altra cosa mi v'ha fatto tenere il mio amor nascoso quanto l'essermi nelle più delle persone avveduto che, poi che attempati sono, d'essere stati giovani ricordar non si vogliono ... “Madama, “ disse allora il giovane “l'alta bellezza e le laudevoli maniere della nostra Giannetta e il non poterla fare accorgere, non che pietosa, del mio amore e il non avere ardito mai di manifestarlo a alcuno m'hanno condotto dove voi mi vedete; e se quello che promesso m'avete o in un modo o in un altro non segue, state sicura che la mia vita fia brieve ... ” Il giovane, pieno di buona speranza, in brevissimo tempo di grandissimo miglioramento mostrò segni: di che la ...
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Decameron (pagina 66)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ora avvenne che, ardendo ella dell'amor di Beltramo più che mai, per ciò che bellissimo giovane udiva ch'era divenuto, le venne sentita una novella, come al re di Francia, per una nascenza che avuta avea nel petto e era male stata curata, gli era rimasa una fistola la quale di grandissima noia e di grandissima angoscia gli era, né s'era ancor potuto trovar medico, come che molti se ne fossero espermentati, che di ciò l'avesse potuto guerire ma tutti l'avean peggiorato: per la qual cosa il re disperatosene, più d'alcun non volea né consiglio né aiuto ... Di che la giovane fu oltre modo contenta, e pensossi non solamente per questo aver legittima cagione d'andare a Parigi, ma, se quella infermità fosse che ella credeva, leggiermente poterle venir fatto d'aver Beltram per marito ... Il re, veggendola bella giovane e avvenente, non gliele seppe disdire, mostrogliele ... ” Il re si fece in se medesimo beffe delle parole di costei dicendo: “Quello che i maggior medici del mondo non hanno potuto né saputo, una giovane femina come il potrebbe sapere?” Ringraziolla adunque della sua buona volontà e rispose che proposto avea seco di più consiglio di medico non seguire ... A cui la giovane disse: “Monsignore, voi schifate la mia arte perché giovane e femina sono, ma io vi ricordo che io non medico con la mia scienza, anzi con l'aiuto di Dio e con la scienza del maestro Gerardo nerbonese, il quale mio padre fu e famoso medico mentre visse ... ” Il re allora disse seco: “Forse m'è costei mandata da Dio; perché non pruovo io ciò che ella sa fare, poi dice senza noia di me in picciol tempo guerirmi?”; e accordatosi di provarlo disse: “Damigella, e se voi non ci guerite, faccendoci rompere il nostro proponimento, che volete voi che ve ne segua?” “Monsignore, “ rispose la giovane “fatemi guardare, e se io infra otto giorni non vi guerisco, fatemi brusciare: ma se io vi guerisco, che merito me ne seguirà?” A cui il re rispose: “Voi me parete ancora senza marito; se ciò farete, noi vi maritaremo bene e altamente ... ” Al quale la giovane disse: “Monsignore, veramente mi piace che voi mi maritiate, ma io voglio un marito tale quale io il vi domanderò, senza dovervi domandare alcun de' vostri figliuoli o della casa reale ... La giovane cominciò la sua medicina e in brieve anzi il termine l'ebbe condotto a sanità; di che il re, guerito sentendosi, disse: “Damigella, voi avete ben guadagnato il marito ...
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Decameron (pagina 68)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La giovane, che semplicissima era e d'età forse di quattordici anni, non da ordinato disidero ma da un cotal fanciullesco appetito, senza altro farne a alcuna persona sentire, la seguente mattina a andare verso il diserto di Tebaida nascosamente tutta sola si mise; e con gran fatica di lei, durando l'appetito, dopo alcun dì a quelle solitudini pervenne, e veduta di lontano una casetta a quella n'andò, dove un santo uomo trovò sopra l'uscio, il quale, maravigliandosi di quivi vederla, la domandò quello che ella andasse cercando ... Il valente uomo, veggendola giovane e assai bella, temendo non il dimonio, se egli la ritenesse, lo 'ngannasse, le commendò la sua buona disposizione; e dandole alquanto da mangiare radici d'erbe e pomi salvatichi e datteri e bere acqua, le disse: “Figliuola mia, non guari lontan di qui è un santo uomo, il quale di ciò che tu vai cercando è molto migliore maestro che io non sono: a lui te n'andrai”; e misela nella via ... E ella, pervenuta a lui e avute da lui queste medesime parole, andata più avanti, pervenne alla cella d'uno romito giovane, assai divota persona e buona, il cui nome era Rustico, e quella dimanda gli fece che agli altri aveva fatta ... ” Allora disse la giovane: “Oh lodato sia Iddio, ché io veggio che io sto meglio che non stai tu, ché io non ho cotesto diavolo io ... ” La giovane di buona fede rispose: “O padre mio, poscia che io ho il ninferno, sia pure quando vi piacerà ... ” E così detto, menata la giovane sopra uno de' lor letticelli, le 'nsegnò come star si dovesse a dovere incarcerare quel maladetto da Dio ... La giovane, che mai più non aveva in inferno messo diavolo alcuno, per la prima volta sentì un poco di noia, per che ella disse a Rustico: “Per certo, padre mio, mala cosa dee essere questo diavolo e ...
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Decameron (pagina 69)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma ritornatagli poi nel seguente tempo più volte e la giovane ubidente sempre a trargliele si disponesse, avvenne che il giuoco le cominciò a piacere e cominciò a dire a Rustico: “Ben veggio che il vero dicevano que' valenti uomini in Capsa, che il servire a Dio era così dolce cosa; e per certo io non mi ricordo che mai alcuna altra io ne facessi che di tanto diletto e piacer mi fosse, quanto è il rimettere il diavolo in inferno; e per ciò io giudico ogni altra persona, che a altro che a servire a Dio attende, essere una bestia”; per la qual cosa essa spesse volte andava a Rustico e gli dicea: “Padre mio, io son qui venuta per servire a Dio e non per istare oziosa; andiamo a rimettere il diavolo in inferno ... ” Così adunque invitando spesso la giovane Rustico e al servigio di Dio confortandolo, sì la bambagia del farsetto tratta gli avea, che egli a tal ora sentiva freddo che un altro sarebbe sudato; e per ciò egli incominciò a dire alla giovane che il diavolo non era da gastigare né da rimettere in inferno se non quando egli per superbia levasse il capo: “E noi per la grazia di Dio l'abbiamo sì isgannato, che egli priega Idio di starsi in pace”, e così alquanto impose di silenzio alla giovane ... E così alcuna volta le sodisfaceva, ma sì era di rado, che altro non era che gittare una fava in bocca al leone: di che la giovane, non parendole tanto servire a Dio quanto voleva, mormorava anzi che no ... Laonde un giovane chiamato Neerbale, avendo in cortesia tutte le sue facultà spese, sentendo costei esser viva, messosi a cercarla e ritrovatala avanti che la corte i beni stati del padre, sì come d'uomo senza erede morto, occupasse, con gran piacere di Rustico e contro a' voler di lei la rimenò in Capsa e per moglie la prese e con lei insieme del gran patrimonio di lei divenne erede ... La giovane tra con parole e con atti il mostrò loro; di che esse fecero sì gran risa, che ancor ridono, e dissono: “Non ti dar malinconia, figliuola no, ché egli si fa bene anche qua; Neerbale ne servirà bene con esso teco Domenedio ...
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Decameron (pagina 73)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E or volesse Idio che, poi che a tanta disonestà conducer ti dovevi, avessi preso uomo che alla tua nobiltà decevole fosse stato; ma tra tanti che nella mia corte n'usano eleggesti Guiscardo, giovane di vilissima condizione, nella nostra corte quasi come per Dio da piccol fanciullo infino a questo dì allevato; di che tu in grandissimo affanno d'animo messo m'hai, non sappiendo io che partito di te mi pigliare ... Sono adunque, sì come da te generata, di carne, e sì poco vivuta, che ancor son giovane, e per l'una cosa e per l'altra piena di concupiscibile disidero, al quale maravigliosissime forze hanno date l'aver già, per essere stato maritata, conosciuto qual piacer sia a così fatto disidero dar compimento ... Alle quali forze non potendo io resistere, a seguir quello a che elle mi tiravano, sì come giovane e femina, mi disposi e innamora'mi ... L'ultimo dubbio che tu movevi, cioè che di me far ti dovessi, caccia del tutto via: se tu nella tua estrema vecchiezza a far quello che giovane non usasti, cioè a incrudelir, se' disposto, usa in me la tua crudeltà, la quale a alcun priego porgerti disposta non sono, sì come in prima cagion di questo peccato, se peccato è; per ciò che io t'acerto ...
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Decameron (pagina 79)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il quale Ruggieri, anzi che il padre morendo, lasciò un figliuolo nominato Gerbino, il quale, dal suo avolo con diligenzia allevato, divenne bellissimo giovane e famoso in prodezza e in cortesia ... D'altra parte era, sì come altrove, in Cicilia pervenuta la grandissima fama della bellezza parimente e del valor di lei, e non senza gran diletto né invano gli orecchi del Gerbino aveva tocchi: anzi, non meno che di lui la giovane infiammata fosse, lui di lei aveva infiamato ... Ma andando le cose in questa guisa e un poco più lunghe che bisognato non sarebbe, ardendo d'una parte la giovane e d'altra il Gerbino, avvenne che il re di Tunisi la maritò al re di Granata: di che ella fu crucciosa oltre modo, pensando che non solamente per lunga distanzia al suo amante s'allontanava ma che quasi del tutto tolta gli era; e se modo veduto avesse, volentieri, acciò che questo avvenuto non fosse, fuggita si sarebbe dal padre e venutasene al Gerbino ... La giovane donna, che tutto questo sapeva e vedeva, occultamente un suo servidore mandò a Palermo e imposegli che il bel Gerbino da sua parte salutasse e gli dicesse come ella infra pochi dì era per andarne in Granata; per che ora si parrebbe se così fosse valente uomo come si diceva e se cotanto l'amasse quanto più volte significato l'avea ...
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Decameron (pagina 80)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Erano adunque in Messina tre giovani fratelli e mercatanti, e assai ricchi uomini rimasi dopo la morte del padre loro, il quale fu da San Gimignano; e avevano una loro sorella chiamata Elisabetta, giovane assai bella e costumata, la quale, che che se ne fosse cagione, ancora maritata non aveano ... Il quale, per ciò che savio giovane era, quantunque molto noioso gli fosse a ciò sapere, pur mosso da più onesto consiglio, senza far motto o dir cosa alcuna, varie cose fra sé rivolgendo intorno a questo fatto, infino alla mattina seguente trapassò ... ” Per che la giovane dolente e trista, temendo e non sappiendo che, senza più domandarne si stava e assai volte la notte pietosamente il chiamava e pregava che ne venisse; e alcuna volta con molte lagrime della sua lunga dimora si doleva e senza punto rallegrarsi sempre aspettando si stava ... La giovane, destatasi e dando fede alla visione, amaramente pianse ...
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Decameron (pagina 81)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il basilico, sì per lo lungo e continuo studio, sì per la grassezza della terra procedente dalla testa corrotta che dentro v'era, divenne bellissimo e odorifero molto; e servando la giovane questa maniera del continuo, più volte da' suoi vicin fu veduta ... La giovane non restando di piagnere e pure il suo testo adimandando, piagnendo si morì, e così il suo disaventurato amore ebbe termine ... Nella città di Brescia fu già un gentile uomo chiamato messer Negro da Ponte Carraro, il quale, tra più altri figliuoli, una figliuola aveva, nominata Andreuola, giovane e bella assai e senza marito, la qual per ventura d'un suo vicino che avea nome Gabriotto s'innamorò, uomo di bassa condizione ma di laudevoli costumi pieno e della persona bello e piacevole ... E con l'opera e aiuto della fante della casa operò tanto la giovane, che Gabriotto non solamente seppe sé essere dalla Andreuola amato, ma ancora in un bel giardino del padre di lei più e più volte a diletto dell'una parte e dell'altra fu menato ... E così furtivamente li lor congiugnimenti continuando, avvenne che alla giovane una notte dormendo parve in sogno vedere sé essere nel suo giardino con Gabriotto e lui con grandissimo piacer di ciascuno tener nelle sue braccia; e mentre che così dimoravan, le pareva vedere del corpo di lui uscire una cosa oscura e terribile, la forma della quale essa non poteva conoscere, e parevale che questa cosa prendesse Gabriotto e malgrado di lei con maravigliosa forza gliele strappasse di braccio e con esso ricoverasse sotterra, né mai più riveder potesse né l'un né l'altro ... La giovane, raccontandogli il sogno da lei la notte davanti veduto e la suspizion presa di quello, gliele contò ...
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Decameron (pagina 82)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” La giovane, per lo suo sogno assai spaventata, udendo questo divenne troppo più; ma, per non esser cagione d'alcuno sconforto a Gabriotto, quanto più poté la sua paura nascose ... Il che veggendo la giovane e lui caduto ritirandosi in grembo, quasi piagnendo disse: “O signor mio dolce, o che ti senti tu?” Gabriotto non rispose, ma ansando forte e sudando tutto dopo non guari spazio passò della presente vita ... Quanto questo fosse grave e noioso alla giovane che più che sé l'amava, ciascuna sel dee poter pensare ... E poi che miseramente insieme alquanto ebber pianto sopra il morto viso di Gabriotto, disse la giovane alla fante: “Poi che Idio m'ha tolto costui, io non intendo di più stare in vita; ma prima che io a uccidermi venga, vorre' io che noi prendessimo modo convenevole a servare il mio onore e il segreto amore tra noi stato, e che il corpo, del quale la graziosa anima s'è partita, fosse sepellito ... ” A cui la fante disse: “Figliuola mia, non dir di volerti uccidere, per ciò che, se tu l'hai qui perduto, uccidendoti anche nell'altro mondo il perderesti, per ciò che tu n'andresti in Inferno, là dove io son certa che la sua anima non è andata, per ciò che buon giovane fu; ma molto meglio è a confortarti e pensare d'aiutare con orazioni o con altro bene l'anima sua, se forse per alcun peccato commesso n'ha bisogno ... ” La giovane, quantunque piena fosse d'amaritudine e continuamente piagnesse, pure ascoltava i consigli della sua fante; e alla prima parte non accordatasi, rispose alla seconda dicendo: “Già Dio non voglia che così caro giovane e cotanto da me amato e mio marito io sofferi che a guisa d'un cane sia sepellito o nella strada in terra lasciato ... Il podestà, volendosi prima accusare egli della forza che fare l'avea voluta che egli da lei accusato fosse, lodando prima la giovane e la sua ...
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Decameron (pagina 85)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Di che in assai piccolo spazio di tempo il giovane s'accorse, e non senza suo grandissimo dolore, ma nondimeno ogni cosa faceva che poteva per rientrarle nell'animo; ma niente parendogli adoperare, si dispose, se morir ne dovesse, di parlarle esso stesso ... E da alcun vicino informatosi come la casa di lei stesse, una sera che a vegghiare erano ella e 'l marito andati con lor vicini, nascosamente dentro v'entrò e nella camera di lei dietro a teli di trabacche che tesi v'erano si nascose; e tanto aspettò, che, tornati costoro e andatisene a letto, sentì il marito di lei adormentato, e là se ne andò dove veduto aveva che la Salvestra coricata s'era; e postale la sua mano sopra il petto pianamente disse: “O anima mia, dormi tu ancora?” La giovane, che non dormiva, volle gridare, ma il giovane prestamente disse: “Per Dio, non gridare, ché io sono il tuo Girolamo ... ” Il giovane, udendo queste parole, sentì noioso dolore; e ricordatole il passato tempo e 'l suo amore mai per distanzia non menomato, e molti prieghi e promesse grandissime mescolate, niuna cosa ottenne ... Coricossi adunque il giovane allato a lei senza toccarla: e raccolti in un pensiero il lungo amor portatole e la presente durezza di lei e la perduta speranza, diliberò di più non vivere; e ristretti in sé gli spiriti, senza alcun motto fare, chiuse le pugna allato a lei si morì ... E dopo alquanto spazio la giovane maravigliandosi della sua contenenza, temendo non il marito si svegliasse, cominciò a dire: “Deh, Girolamo, ché non te ne vai tu?” Ma non sentendosi rispondere, pensò lui essere adormentato: per che, stesa oltre la mano, acciò che si svegliasse il cominciò a tentare, e toccandolo il trovò come ghiaccio freddo, di che ella si maravigliò forte; e toccatolo con più forza e sentendo che egli non si movea, dopo più ritoccarlo cognobbe che egli era morto: di che oltre modo dolente stette gran pezza senza saper che farsi ... Allora la giovane disse: “E così convien fare a noi”, e presagli la mano, gli fece toccare il morto giovane ... ” Alla giovane, che tardi era divenuta pietosa, piacque, sì come a colei che morto disiderava di veder colui a cui vivo non avea voluto d'un sol bascio piacere; e andovvi ... Maravigliosa cosa è a pensare quanto sieno difficili a investigare le forze d'amore! Quel cuore, il quale la lieta fortuna di Girolamo non aveva potuto aprire, la misera l'aperse, e l'antiche fiamme risuscitatevi tutte subitamente mutò in tanta pietà, come ella il viso morto vide, che sotto il mantel chiusa, tra donna e donna mettendosi, non ristette prima che al corpo fu pervenuta; e quivi, mandato fuori uno altissimo strido, sopra il morto giovane si gittò col suo viso, il quale non bagnò di molte lagrime, per ciò che prima nol toccò che, come al giovane il dolore la vita aveva tolta, così a costei tolse ... Sparsesi fuor della chiesa tra gli uomini la novella: la quale pervenuta agli orecchi del marito di lei, che tra loro era, senza ascoltare consolazione o conforto da alcuno, per lungo spazio pianse; e poi a assai di quegli che v'erano raccontata la storia stata la notte di questo giovane e della moglie, manifestamente per tutti si seppe la cagione della morte di ciascuno, il che a tutti dolfe ... Presa adunque la morta giovane e lei così ornata come s'acconciano i corpi morti, sopra quel medesimo letto allato al giovane la posero a giacere, e quivi lungamente pianta, in una medesima sepoltura furono sepelliti amenduni: e loro, li quali amor vivi non aveva potuti congiugnere, la morte congiunse con inseparabile compagnia ...
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Decameron (pagina 90)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per lo quale andando, s'avenne, sì come la sua fortuna il vi guidò, in un pratello d'altissimi alberi circuito, nell'un de' canti del quale era una bellissima fontana e fredda, allato alla quale vide sopra il verde prato dormire una bellissima giovane con un vestimento indosso tanto sottile, che quasi niente delle candide carni nascondea, e era solamente dalla cintura in giù coperta d'una coltre bianchissima e sottile; e a' piè di lei similmente dormivano due femine e uno uomo, servi di questa giovane ... Avvenne adunque che dopo lungo spazio la giovane, il cui nome era Efigenia, prima che alcun de' suoi si risentì, e levato il capo e aperti gli occhi e veggendosi sopra il suo bastone appoggiato star davanti Cimone, si maravigliò forte e disse: “Cimone, che vai tu a questa ora per questo bosco cercando?” Era Cimone, sì per la sua forma e sì per la sua rozzezza e sì per la nobiltà e richezza del padre, quasi noto a ciascun del paese ... Il che la giovane veggendo, cominciò a dubitare non quel suo guardar così fiso movesse la sua rusticità a alcuna cosa che vergogna le potesse tornare: per che, chiamate le sue femine, si levò sù dicendo: “Cimone, rimanti con Dio ... ” E quantunque la giovane sua compagnia rifiutasse, sempre di lui temendo, mai da sé partir nol poté infino a tanto che egli non l'ebbe infino alla casa di lei accompagnata; e di quindi n'andò a casa il padre, affermando sé in niuna guisa più in villa voler ritornare: il che quantunque grave fosse al padre e a' suoi, pure il lasciarono stare aspettando di vedere qual cagion fosse quella che fatto gli avesse mutar consiglio ... E in brieve, acciò che io non vada ogni particular cosa delle sue virtù raccontando, egli non si compié il quarto anno dal dì del suo primiero innamoramento, che egli riuscì il più leggiadro e il meglio costumato e con più particulari virtù che altro giovane alcuno che nell'isola fosse di Cipri ... Ma Cimone, che d'esser chiamato Galeso rifiutava, ricordandosi che così da Efigenia era stato chiamato, volendo onesto fine porre al suo disio, più volte fece tentare Cipseo, padre d'Efigenia, che lei per moglie gli dovesse dare; ma Cipseo rispose sempre sé averla promessa a Pasimunda, nobile giovane rodiano, al quale non intendeva venirne meno ...
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Decameron (pagina 93)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La giovane, la quale senza misura della partita di Martuccio era stata dolente, udendo lui con gli altri esser morto, lungamente pianse e seco dispose di non voler più vivere; e non sofferendole il cuore di se medesima con alcuna violenzia uccidere, pensò nuova necessità dare alla sua morte e uscita segretamente una notte di casa il padre e al porto venutasene, trovò per ventura alquanto separata dall'altre navi una navicella di pescatori, la quale, per ciò che pure allora smontati n'erano i signori di quella, d'albero e di vela e di remi la trovò fornita ... La giovane d'esser più in terra che in mare niente sentiva, sì come colei che mai per alcuno accidente da giacere non aveva il capo levato né di levare intendeva ... La quale, vedendo la barca, si maravigliò come con la vela piena fosse lasciata percuotere in terra; e pensando che in quella i pescator dormissono, andò alla barca e niuna altra persona che questa giovane vi vide; la quale essalei che forte dormiva chiamò molte volte e, alla fine fattala risentire e all'abito conosciutala che cristiana era, parlando latino la dimandò come fosse che ella quivi in quella barca così soletta fosse arrivata ... La giovane, udendo la favella latina, dubitò non forse altro vento l'avesse a Lipari ritornata; e subitamente levatasi in piè riguardò a torno e, non conoscendo le contrade e veggendosi in terra, domandò la buona femina dove ella fosse ... ” Il che udito, la giovane, dolente che Idio non le aveva voluto la morte mandare, dubitando di vergogna e non sappiendo che farsi, a piè della sua barca a seder postasi cominciò a piagnere ... La giovane, udendo dire ‘Carapresa’, quantunque dolente fosse molto e non sappiendo ella stessa che ragione a ciò la si movesse, in se stessa prese buono agurio d'aver questo nome udito e cominciò a sperar senza saper che e alquanto a cessare il disiderio della morte: e, senza manifestar chi si fosse né donde, priegò caramente la buona femina che per l'amor di Dio avesse misericordia della sua giovanezza e che alcun consiglio le desse per lo quale ella potesse fuggire che villania fatta non le fosse ... La donna, la quale vecchia era oramai, udita costei, guardò la giovane nel viso e cominciò a lagrimare e presala le basciò la fronte, e poi per la mano nella sua casa ne la menò, nella quale ella con alquante altre femine dimorava senza alcuno uomo, e tutte di diverse cose lavoravano di lor mano, di seta, di palma, di cuoio diversi lavorii faccendo ... De' quali la giovane in pochi dì apparò a fare alcuno e con loro insieme incominciò a lavorare, e in tanta grazia e buono amore venne della buona donna e dell'altre, che fu maravigliosa cosa; e in poco spazio di tempo, mostrandogliele esse, il lor linguaggio apparò ... Dimorando adunque la giovane in Susa, essendo già stata a casa sua pianta per perduta e per morta, avvenne che, essendo re di Tunisi uno che si chiamava Meriabdela, un giovane di gran parentado e di molta potenza, il quale era in Granata, dicendo che a lui il reame di Tunisi apparteneva, fatta grandissima moltitudine di gente, sopra il re di Tunisi se ne venne per cacciarlo del regno ...
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Decameron (pagina 94)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Quando la giovane il vide, presso fu che di letizia non morì, e non potendosene tenere subitamente con le braccia aperte gli corse al collo e abbracciollo, e per compassione de' passati infortunii e per la presente letizia, senza potere alcuna cosa dire, teneramente cominciò a lagrimare ... Martuccio, veggendo la giovane, alquanto maravigliandosi soprastette e poi sospirando disse: “O Gostanza mia, or se' tu viva? Egli è buon tempo che io intesi che tu perduta eri, né a casa nostra di te alcuna cosa si sapeva”; e questo detto, teneramente lagrimando l'abracciò e basciò ... Martuccio, dopo molti ragionamenti da lei partitosi, al re suo signore n'andò e tutto gli raccontò, cioè gli suoi casi e quegli della giovane, aggiugnendo che con sua licenzia intendeva secondo la nostra legge di sposarla ... Il re si maravigliò di queste cose; e fatta la giovane venire e da lei udendo che così era come Martuccio aveva detto, disse: “Adunque l'hai tu per marito molto ben guadagnato ... – 3 Pietro Boccamazza si fugge con l'Agnolella; truova ladroni: la giovane fugge per una selva e è condotta a un castello, Pietro è preso e delle mani de' ladron fugge e dopo alcuno accidente capita a quel castello dove l'Agnolella era; e sposatala con lei se ne torna a Roma ... In Roma, la quale come è oggi coda così già fu capo del mondo, fu un giovane, poco tempo fa, chiamato Pietro Boccamazza, di famiglia tralle romane assai onorevole, il quale s'innamorò d'una bellissima e vaga giovane chiamata Agnolella, figliuola d'uno ch'ebbe nome Gigliuozzo Saullo, uomo plebeio ma assai caro a' romani ... E amandola, tanto seppe operare, che la giovane cominciò non meno a amar lui che egli amasse lei ... Ma pur si mise in cuore, se alla giovane piacesse, di far che questa cosa avrebbe effetto; e per interposita persona sentito che a grado l'era, con lei si convenne di doversi con lui di Roma fuggire ... E già essendo loro assai vicini, la giovane gli vide, per che gridando disse: “Pietro, campiamo, ché noi siamo assaliti!”, e come seppe, verso una selva grandissima volse il suo ronzino, e tenendogli gli sproni stretti al corpo, attenendosi all'arcione ... La qual cosa Pietro veggendo, subitamente prese le cose sue e salì sopra il suo ronzino e cominciò quanto poteva a fuggire per quella via donde aveva veduto che la giovane era fuggita ...
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Decameron (pagina 95)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... coloro che preso l'aveano e degli altri ancora da cui quegli erano stati assaliti, non ritrovando la sua giovane, più doloroso che altro uomo cominciò a piagnere e a andarla or qua or là per la selva chiamando; ma niuna persona gli rispondeva, e esso non ardiva a tornare adietro e andando innanzi non conosceva dove arrivar si dovesse; e d'altra parte delle fiere che nelle selve sogliono abitare aveva a un'ora di se stesso paura e della sua giovane, la qual tuttavia gli pareva vedere o da orso o da lupo strangolare ... E vedendo la notte sopravenuta, non sappiendo che altro consiglio pigliarsi, trovata una grandissima quercia, smontato del ronzino a quella il legò, e appresso, per non esser dalle fiere divorato la notte, sù vi montò; e poco appresso, levatasi la luna e 'l tempo essendo chiarissimo, non avendo Pietro ardire d'adormentarsi per non cadere, come che, perché pure agio avuto n'avesse, il dolore né i pensieri che della sua giovane avea non l'avrebber lasciato; per che egli, sospirando e piagnendo e seco la sua disaventura maladicendo, vegghiava ... La giovane fuggendo, come davanti dicemmo, non sappiendo dove andarsi, se non come il suo ronzino stesso dove più gli pareva la ne portava, si mise tanto fralla selva, che ella non poteva vedere il luogo donde in quella entrata era: per che, non altramenti che avesse fatto Pietro, tutto il dì, ora aspettando e ora andando e piagnendo e chiamando e della sua sciagura dolendosi, per lo salvatico luogo s'andò avvolgendo ... Li quali, quando la videro sola, dissero: “O figliuola, che vai tu a quest'ora così sola faccendo per questa contrada?” La giovane piagnendo rispose che aveva la sua compagnia nella selva smarrita e domandò come presso fosse Alagna; a cui il buono uomo rispose: “Figliuola mia, questa non è la via d'andare a Alagna; egli ci ha delle miglia più di dodici ... ” Disse allora la giovane: “E come ci sono abitanze presso da potere albergare?” A cui il buono uomo rispose: “Non ci sono in luogo niun sì presso, che tu di giorno vi potessi andare ... ” Disse la giovane allora: “Piacerebbevi egli, poi che altrove andar non posso, di qui ritenermi per l'amor di Dio stanotte?” Il buono uomo rispose: “Giovane, che tu con noi ti rimanga per questa sera n'è caro; ma tuttavia ti vogliam ricordare che per queste contrade e di dì e di notte e d'amici e di nemici vanno di male brigate assai, le quali molte volte ne fanno di gran dispiaceri e di gran danni; e se per isciagura, essendoci tu, ce ne venisse alcuna, e', veggendoti bella e giovane come tu se', e' ti farebbono dispiacere e vergogna, e noi non te ne potremmo aiutare ... ” La giovane, veggendo che l'ora era tarda, ancora che le parole del vecchio la spaventassero, disse: “Se a Dio piacerà, Egli ci guarderà e voi e me di questa noia; la quale se pur m'avenisse, è molto men male esser dagli uomini straziata che sbranata per li boschi dalle fiere ... E appena di nasconder compiuta s'era, che coloro, che una gran brigata di malvagi uomini era, furono alla porta della piccola casa; e fattosi aprire e dentro entrati e trovato il ronzin della giovane ancora con tutta la sella, domandaron chi vi fosse ... Il buono uomo, non vedendo la giovane, rispose: “Niuna persona ci è altri che noi: ma questo ronzino, a cui che fuggito si sia, ci capitò iersera, e noi cel mettemmo in casa acciò che i lupi nol manicassero ... ” Sparti adunque costor tutti per la piccola casa, parte n'andò nella corte: e poste giù lor lance e lor tavolacci, avvenne che uno di loro, non sappiendo altro che farsi, gittò la sua lancia nel fieno e assai vicin fu a uccidere la nascosa giovane e ella a palesarsi, per ciò che la lancia le venne allato alla sinistra poppa, tanto che col ferro le stracciò de' vestimenti, laonde ella fu per mettere un grande strido temendo d'esser fedita; ma ricordandosi là dove era, tutta riscossasi, stette cheta ... La brigata, chi qua e chi là, cotti lor cavretti e loro altra carne e mangiato e bevuto, s'andaron pe' fatti loro e menaronsene il ronzin della giovane ... E essendo già dilungati alquanto, il buono uomo cominciò a domandar la moglie: “Che fu della nostra giovane che iersera ci capitò, ché io veduta non la ci ho poi che noi ci levammo?” La buona femina rispose che non sapea e andonne guatando ... La giovane, sentendo coloro esser partiti, uscì del fieno: di che il buono uomo forte contento, poi che vide che alle mani di coloro non era venuta e faccendosi già dì, le disse: “Omai che il dì ne viene, se ti piace noi t'accompagneremo infino a un castello che è presso di qui cinque miglia, e serai in luogo sicuro; ma converratti venire a piè, per ciò che questa mala gente che ora di qui si parte se n'ha menato il ronzin tuo ... ” La giovane, datasi pace di ciò, gli pregò per Dio che al castello la menassero; per che entrati in via in su la mezza terza vi giunsero ... Era il castello d'uno degli Orsini, il quale si chiamava Liello di Campo di Fiore, e per ventura v'era una sua donna, la qual bonissima e santa donna era; e veggendo la giovane, prestamente la ricognobbe e con festa la ricevette e ordinatamente volle sapere come quivi arrivata fosse ... La giovane gliele contò tutto ... Disse adunque alla giovane: “Poi che così è che Pietro tu non sai, tu dimorerai qui meco infino a tanto che fatto mi verrà di potertene sicuramente mandare a Roma ...
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Decameron (pagina 96)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Al quale pervenuto Pietro e quivi avendo trovato alcun suo conoscente, cercando di trovar modo che la giovane fosse per la selva cercata, fu da parte della donna fatto chiamare; il quale incontanente andò a lei, e vedendo con lei l'Agnolella mai pari letizia non fu alla sua ... Egli si struggea tutto d'andarla a abracciare ma per vergogna, la quale avea della donna, lasciava; e se egli fu lieto assai, la letizia della giovane vedendolo non fu minore ... La gentil donna, raccoltolo e fattogli festa e avendo da lui ciò che intervenuto gli era udito, il riprese molto di ciò che contro al piacer de' parenti suoi far voleva; ma veggendo che egli era pure a questo disposto e che alla giovane aggradiva, disse: “In che m'affatico io? Costor s'amano, costor si conoscono, ciascuno è parimente amico del mio marito, e il lor desiderio è onesto e credo che egli piaccia a Dio, poiché l'uno dalle forche ha campato e l'altro dalla lancia e amenduni dalle fiere salvatiche: e però facciasi ... Ora usava molto nella casa di messer Lizio, e molto con lui si riteneva, un giovane bello e fresco della persona il quale era de' Manardi da Brettinoro, chiamato Ricciardo, del quale niuna altra guardia messer Lizio o la sua donna prendevano che fatto avrebbon d'un lor figliuolo ... Il quale, una volta e altra veggendo la giovane bellissima e leggiadra e di laudevoli maniere e costumi e già da marito, di lei fieramente s'innamorò, e con gran diligenza il suo amore teneva occulto ... Del quale avvedutasi la giovane, senza schifar punto il colpo, lui similmente cominciò a amare, di che Ricciardo fu forte contento ... ” La giovane rispose subito: “Volesse Idio che tu non facessi più morir me!” Questa risposta molto di piacere e d'ardire aggiunse a Ricciardo, e dissele: “Per me non starà mai cosa che a grado ti sia, ma a te sta il trovar modo allo scampo della tua vita e della mia ... ” La giovane allora disse: “Ricciardo, tu vedi quanto io sia guardata, e per ciò da me non so veder come tu a me ti possi venire: ma se tu sai veder cosa che io possa senza mia vergogna fare, dillami, e io la farò ... Il dì seguente, essendo già vicino alla fine di maggio, la giovane cominciò davanti alla madre a ramaricarsi che la passata notte per lo soperchio caldo non aveva potuto dormire ... ” Il che la Caterina sappiendo, più per isdegno che per caldo non solamente la seguente notte non dormì ma ella non lasciò dormir la madre, pur del gran caldo dolendosi; il che avendo la madre sentito, fu la mattina a messer Lizio e gli disse: “Messere, voi avete poco cara questa giovane: che vi fa egli perché ella sopra quel veron si dorma? Ella non ha in tutta notte trovato luogo di caldo; e oltre a ciò maravigliatevi voi perché egli le sia in piacere l'udir cantar l'usignuolo, che è una fanciullina? I giovani son vaghi delle cose simiglianti a loro ... ” La giovane, saputo questo, prestamente vi fece fare un letto; e dovendovi la sera vegnente dormire, tanto attese che ella vide Ricciardo e fecegli un segno posto ...
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Decameron (pagina 97)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Messer Lizio, sentendo la giovane essersi andata a letto, serrato uno uscio che della sua camera andava sopra 'l verone, similmente s'andò a dormire ... Ricciardo, come d'ogni parte sentì le cose chete, con l'aiuto d'una scala salì sopra un muro, e poi di 'n su quel muro appiccandosi a certe morse d'un altro muro, con gran fatica e pericolo se caduto fosse, pervenne in sul verone, dove chetamente con grandissima festa dalla giovane fu ricevuto; e dopo molti basci si coricarono insieme e quasi per tutta la notte diletto e piacer presono l'un dell'altro, molte volte faccendo cantar l'usignuolo ... Ricciardo è gentile uomo e ricco giovane; noi non possiamo aver di lui altro che buon parentado: se egli si vorrà a buon concio da me partire, e' gli converrà che primieramente la sposi, sì che egli si troverà aver messo l'usignuolo nella gabbia sua e non nell'altrui ... Poi levati e Ricciardo avuto più ordinato ragionamento con messer Lizio, pochi dì appresso, sì come si conveniva, in presenza degli amici e de' parenti da capo sposo la giovane e con gran festa se ne la menò a casa e fece onorevoli e belle nozze; e poi con lei lungamente in pace e in consolazione uccellò agli usignuoli e di dì e di notte quanto gli piacque ... La quale crescendo divenne bellissima giovane quanto alcuna altra che allora fosse nella città; e così come era bella, era costumata e onesta: per la qual cosa da diversi fu cominciata a vagheggiare, ma sopra tutti due giovani assai leggiadri e da bene igualmente le posero grandissimo amore, in tanto che per gelosia insieme s'incominciarono a avere in odio fuor di modo: e chiamavasi l'uno Giannole di Severino e l'altro Minghino di Mingole ...
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Decameron (pagina 98)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Venuta la sera, non sappiendo i due amanti alcuna cosa l'un dell'altro, ciascun sospettando dell'altro, con certi compagni armati a dovere entrare in tenuta andò: Minghino co' suoi a dovere il segno aspettar si ripose in casa d'un suo amico vicin della giovane, Giannole co' suoi alquanto dalla casa stette lontano ... Ma Crivello, conoscendo l'ora posta con Giannole esser venuta, disse seco: “Che curo io di costei? Se ella non starà cheta, ella potrà aver delle sue”; e fatto il segno posto andò a aprir l'uscio, e Giannole prestamente venuto con due de' compagni andò dentro, e trovata la giovane nella sala la presono per menarla via ... La giovane cominciò a resistere e a gridar forte, e la fante similmente; il che sentendo Minghino prestamente co' suoi compagni là corse, e veggendo la giovane già fuor dell'uscio tirare, tratte le spade fuori, gridaron tutti: “Ahi traditori, voi siete morti; la cosa non andrà così: che forza è questa?”; e questo detto gl'incominciarono a ferire ... E d'altra parte la vicinanza uscita fuori al romore e co' lumi e con arme, cominciarono questa cosa a biasimare e a aiutar Minghino; per che, dopo lunga contesa, Minghino tolse la giovane a Giannole e rimisela in casa di Giacomino ... Ma poi racquietata la cosa e Giacomino essendo tornato e di questo accidente molto malinconoso, essaminando come stato fosse e trovato che in niuna cosa la giovane aveva colpa, alquanto si diè più pace, proponendo seco, acciò che più simil caso non avvenisse, di doverla come più tosto potesse maritare ... Giacomino, il quale de' suoi dì assai cose vedute avea e era di buon sentimento, rispose brievemente: “Signori, se io fossi a casa mia come io sono alla vostra, mi tengo io sì vostro amico, che né di questo né d'altro io non farei se non quanto vi piacesse; e oltre a questo più mi debbo a' vostri piaceri piegare in quanto voi a voi medisimi avete offeso, per ciò che questa giovane, forse come molti stimano, non è da Cremona né da Pavia, anzi è faentina, come che io né ella né colui da cui io l'ebbi non sapessimo mai di cui si fosse figliuola: per che di quello che pregate tanto sarà per me fatto quanto me ne imporrete ... ” Per che pensando Bernabuccio si ricordò lei dovere avere una margine a guisa d'una crocetta sovra l'orecchia sinistra, stata d'una nascenza che fatta gli avea poco davanti a quello accidente tagliare: per che, senza alcuno indugio pigliare, accostatosi a Giacomino che ancora era quivi, il pregò che in casa sua il menasse e veder gli facesse questa giovane ...
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Decameron (pagina 99)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” La giovane, udendo questo e vedendo l'uomo attempato e dando alle parole fede e da occulta vertù mossa, sostenendo li suoi abbracciamenti, con lui teneramente cominciò a piagnere ... Saputo questo il capitano della città, che valoroso uomo era, e conoscendo che Giannole, cui preso tenea, figliuolo era di Bernabuccio e fratel carnal di costei, avvisò di volersi del fallo commesso da lui mansuetamente passare: e intromessosi in queste cose, con Bernabuccio e con Giacomino insieme a Giannole e a Minghino fece far pace; e a Minghino con gran piacer di tutti i suoi parenti diede per moglie la giovane, il cui nome era Agnesa, e con loro insieme liberò Crivello e gli altri che impacciati v'erano per questa cagione ... – 6 Gian di Procida, trovato con una giovane amata da lui e stata data al re Federigo, per dovere essere arso con lei è legato a un palo; riconosciuto da Ruggier de Loria, campa e divien marito di lei ... Finita la novella di Neifile, assai alle donne piaciuta, comandò la reina a Pampinea che a doverne alcuna dire si disponesse; la qual prestamente, levato il chiaro viso, incominciò: –Grandissime forze, piacevoli donne, son quelle d'amore, e a gran fatiche e a istrabocchevoli e non pensati pericoli gli amanti dispongono, come per assai cose raccontate e oggi e altre volte comprender si può; ma nondimeno ancora con l'ardire d'un giovane innamorato m'agrada di dimostrarlo ... E durante questo amore così fervente avvenne che, essendo la giovane un giorno di state tutta soletta alla marina di scoglio in iscoglio andando marine conche con un coltellino dalle pietre spiccando, s'avenne in un luogo fra gli scogli riposto; sì per l'ombra e sì per lo destro d'una fontana d'acqua freddissima che v'era, s'erano certi giovani ciciliani, che da Napoli venivano, con una lor fregata raccolti ... Li quali, avendo la giovane veduta bellissima e che ancora lor non vedea e vedendola sola, fra sé diliberarono di doverla pigliare e portarla via: e alla diliberazione seguitò l'effetto ... Essi, quantunque ella gridasse molto, presala, sopra la barca la misero e andar via: e in Calavria pervenuti, furono a ragionamento di cui la giovane dovesse essere e in brieve ciaschedun la volea; per che, non trovandosi concordia fra loro, temendo essi di non venire a peggio e per costei guastare i fatti loro, vennero a concordia di doverla donare a Federigo re di Cicilia, il quale era allora giovane e di così fatte cose si dilettava; e a Palermo venuti, così fecero ... Il romore della rapita giovane fu in Ischia grande, e quello che più lor gravava era che essi non potevan sapere chi si fossero stati coloro che rapita l'avevano ... Ma Gianni, al quale più che a alcuno altro ne calea, non aspettando di doverlo in Ischia sentire, sappiendo verso che parte n'era la fregata andata, fattane armare una sù vi montò, e quanto più tosto poté, discorsa tutta la marina dalla Minerva infino alla Scalea in Calavria e per tutto della giovane investigando, nella Scalea gli fu detto lei essere da marinari ciciliani portata via a Palermo ... Là dove Gianni quanto più tosto poté si fece portare, e quivi, dopo molto cercare, trovato che la giovane era stata donata al re e per lui era nella Cuba guardata, fu forte turbato e quasi ogni speranza perdé non che di doverla mai riavere ma pur vedere ... E veggendo Gianni che il luogo era solingo, accostatosi come poté, le parlò, e da lei informato della maniera che a tenere avesse se più dappresso le volesse parlar, si partì, avendo prima per tutto considerata la disposizione del luogo: e aspettata la notte e di quella lasciata andar buona parte, là se ne tornò e aggrappatosi per parti che non vi si sarebbono appiccati i picchi nel giardin se n'entrò, e in quello trovata una antennetta, alla finestra dalla giovane insegnatagli l'appoggiò e per quella assai leggiermente se ne saglì ... La giovane, parendole il suo onore avere omai perduto, per la guardia del quale ella gli era alquanto nel passato stata salvatichetta, pensando a niuna persona più degnamente che a costui potersi donare e avvisando di poterlo inducere a portarla via, seco aveva preso di compiacergli in ogni suo disidero e per ciò aveva la finestra lasciata aperta, acciò che egli prestamente dentro potesse passare ... Trovatala adunque Gianni aperta, chetamente se n'entrò dentro e alla giovane, che non dormiva, allato si coricò ... Il re, al quale costei era molto nel primo aspetto piaciuta, di lei ricordandosi, sentendosi bene della persona, ancora che fosse al dì vicino diliberò d'andare a starsi alquanto con lei; e con alcuno de' suoi servidori chetamente se n'andò alla Cuba, e nelle case entrato, fatto pianamente aprir la camera nella quale sapeva che dormiva la giovane, in quella con un gran doppiere acceso innanzi se n'entrò: e sopra il letto guardando, lei insieme con Gianni ignudi e abbracciati vide dormire ... Poi, estimando vilissima cosa essere a qualunque uom si fosse, non che a un re, due ignudi uccidere dormendo, si ritenne e pensò di volergli in publico e di fuoco far morire; e volto a un sol compagno che seco aveva disse: “Che ti par di questa rea femina in cui io già la mia speranza avea posta?” e appresso il domandò se il giovane conoscesse che tanto d'ardire aveva avuto, che venuto gli era in casa a far tanto d'oltraggio e di dispiacere ...
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Decameron (pagina 100)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Quivi subitamente tutti i palermitani, e uomini e donne, concorsero a vedere i due amanti: gli uomini tutti a riguardar la giovane si traevano e così come lei bella esser per tutto e ben fatta lodavano, così le donne, che a riguardare il giovane tutte correvano, lui d'altra parte esser bello e ben fatto sommamente commendavano ... E quivi venuto, prima riguardò la giovane e commendolla assai di bellezza, e appresso venuto il giovane a riguardare senza troppo penare il riconobbe, e più verso lui fattosi, il domandò se Gianni di Procida fosse ... ” Ruggieri domandò: “Quale?” A cui Gianni disse: “Io veggio che io debbo, e tostamente, morire; voglio adunque di grazia che, come io sono con questa giovane, la quale io ho più che la mia vita amata e ella me, con le reni a lei voltato e ella a me, che noi siamo co' visi l'uno all'altro rivolti, acciò che, morendo io e vedendo il viso suo, io ne possa andar consolato ... Il giovane è figliuolo di Landolfo di Procida, fratel carnale di messer Gian di Procida, per l'opera del quale tu se' re e signor di questa isola; la giovane è figliuola di Marin Bolgaro, la cui potenza fa oggi che la tua signoria non sia cacciata d'Ischia ... Come gli altri figliuoli di messere Amerigo, così similmente crebbe una sua figliuola chiamata Violante, bella e dilicata giovane, la quale, sopratenendola il padre a maritare, s'innamorò per avventura di Pietro; e amandolo e faccendo de' suoi costumi e delle sue opere grande stima, pur si vergognava di discovrirgliele ... Ma Amore questa fatica le tolse, per ciò che, avendo Pietro più volte cautamente guatatala, sì era di lei innamorato, che bene alcun non sentiva se non quanto la vedea; ma forte temea non di questo alcun s'accorgesse, parendogli far men che bene; di che la giovane, che volentier lui vedeva, s'avide, e per dargli più sicurtà contentissima, sì come era, se ne mostrava ... Ma Pietro, che giovane era, e la fanciulla similemente avanzavano nell'andare la madre di lei e l'altre ...
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Decameron (pagina 101)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Pietro e la giovane, non avendo più presto rifugio, se n'entrarono in una chiesetta antica e quasi tutta caduta, nella quale persona non dimorava; e in quella sotto un poco di tetto, che ancora rimaso v'era, si ristrinsono amenduni, e costrinsegli la necessità del poco coperto a toccarsi insieme; il qual toccamento fu cagione di rassicurare un poco gli animi a aprire gli amorosi disii ... E prima cominciò Pietro a dire: “Or volesse Idio che mai, dovendo io stare come io sto, questa grandine non ristesse!” E la giovane disse: “Ben mi sarebbe caro!” E da queste parole vennero a pigliarsi per mano e strignersi, e da questo a abracciarsi e poi a basciarsi, grandinando tuttavia; e acciò che io ogni particella non racconti, il tempo non si racconciò prima che essi, l'ultime dilettazioni d'amor conosciute, a dover segretamente l'un dell'altro aver piacere ebbero ordine dato ... Quivi alcuna volta, con assai discreto ordine e segreto, con gran consolazione insieme si ritrovarono; e sì andò la bisogna che la giovane ingravidò, il che molto fu e all'uno e all'altro discaro; per che ella molte arti usò per dovere contro al corso della natura disgravidare, né mai le poté venir fatto ... ” Al quale la giovane disse: “Pietro, il mio peccato si saprà bene, ma sii certo che il tuo, se tu nol dirai, non si saprà mai ... ” La giovane, che quanto più potuto aveva la sua pregnezza tenuta aveva nascosa, veggendo, per lo crescer che 'l corpo facea, più non poterla nascondere, con grandissimo pianto un dì il manifestò alla madre, lei per la sua salute pregando ... La giovane, acciò che a Pietro non fosse fatto male, compose una sua favola, in altre forme la verità rivolgendo ... Quivi, sopravenuto il tempo del partorire, gridando la giovane come le donne fanno, non avvisandosi la madre di lei che quivi messer Amerigo, che quasi mai usato non era, dovesse venire, avvenne che, tornando egli da uccellare e passando lunghesso la camera dove la figliuola gridava, maravigliandosi, subitamente entrò dentro e domandò che questo fosse ... ” La giovane, la morte temendo, rotta la promessa fatta a Pietro, ciò che tra lui e lei stato era tutto aperse; il che udendo il cavaliere e fieramente divenuto fellone, appena d'ucciderla si ritenne; ma poi che quello che l'ira gli apparecchiava detto l'ebbe, rimontato a cavallo a Trapani se ne venne e a uno messer Currado, che per lo re v'era capitano, la ingiuria fattagli da Pietro contatagli, subitamente, non guardandosene egli, il fé pigliare; e, messolo al martorio, ogni cosa fatta confessò ...
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Decameron (pagina 102)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Mandossi adunque alla giovane a sentire del suo volere: la quale, udendo ciò che di Teodoro era avvenuto e era per avvenire, dove più dolorosa che altra femina la morte aspettava, dopo molto, alquanta fede prestando alle parole, un poco si rallegrò e rispose che, se ella il suo disidero di ciò seguisse, niuna cosa più lieta le poteva avvenire che d'esser moglie di Teodoro, ma tuttavia farebbe quello che il padre le comandasse ... Così adunque in concordia fatta sposare la giovane, festa si fece grandissima con sommo piacere di tutti i cittadini ... La giovane, confortandosi e faccendo nudrire il suo piccol figliuolo, dopo non molto tempo ritornò più bella che mai; e levata del parto e davanti a Fineo, la cui tornata da Roma s'aspettò, venuta, quella reverenzia gli fece che a padre: e egli, forte contento di sì bella nuora, con grandissima festa e allegrezza fatte fare le lor nozze, in luogo di figliuola la ricevette e poi sempre la tenne ... – 8 Nastagio degli Onesti, amando una de' Traversari, spende le sue ricchezze senza essere amato; vassene pregato da' suoi a Chiassi; quivi vede cacciare a un cavaliere una giovane e ucciderla e divorarla da due cani; invita i parenti suoi e quella donna amata da lui a un desinare, la quale vede questa medesima giovane sbranare e temendo di simile avvenimento prende per marito Nastagio ... In Ravenna, antichissima città di Romagna, furon già assai nobili e gentili uomini, tra' quali un giovane chiamato Nastagio degli Onesti, per la morte del padre di lui e d'un suo zio, senza stima rimase ricchissimo ... Il quale, sì come de' giovani avviene, essendo senza moglie s'innamorò d'una figliuola di messer Paolo Traversaro, giovane troppo più nobile che esso non era, prendendo speranza con le sue opere di doverla trarre a amar lui ... Perseverando adunque il giovane e nello amare e nello spendere smisuratamente, parve a certi suoi amici e parenti che egli sé e 'l suo avere parimente fosse per consumare; per la qual cosa più volte il pregarono e consigliarono che si dovesse di Ravenna partire e in alcuno altro luogo per alquanto tempo andare a dimorare, per ciò che, così faccendo, scemerebbe l'amore e le spese ... E oltre a ciò, davanti guardandosi, vide venire per un boschetto assai folto d'albuscelli e di pruni, correndo verso il luogo dove egli era, una bellissima giovane ignuda, scapigliata e tutta graffiata dalle frasche e da' pruni, piagnendo e gridando forte mercé; e oltre a questo le vide a' fianchi due grandi e fieri mastini, li quali duramente appresso correndole spesse volte crudelmente dove la giugnevano la mordevano; e dietro a lei vide venire sopra un corsier nero un cavalier bruno, forte nel viso crucciato, con uno stocco in mano, lei di morte con parole spaventevoli e villane minacciando ...
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Decameron (pagina 103)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” E così dicendo, i cani, presa forte la giovane ne' fianchi, la fermarono, e il cavaliere sopragiunto smontò da cavallo; al quale Nastagio avvicinatosi disse: “Io non so chi tu ti se' che me così cognosci, ma tanto ti dico che gran viltà è d'un cavaliere armato volere uccidere una femina ignuda e averle i cani alle coste messi come se ella fosse una fiera salvatica: io per certo la difenderò quant'io potrò ... ” Nastagio, udendo queste parole, tutto timido divenuto e quasi non avendo pelo addosso che arricciato non fosse, tirandosi adietro e riguardando alla misera giovane, cominciò pauroso a aspettare quello che facesse il cavaliere; il quale, finito il suo ragionare, a guisa d'un cane rabbioso con lo stocco in mano corse addosso alla giovane, la quale inginocchiata e da' due mastini tenuta forte gli gridava mercé, e a quella con tutta sua forza diede per mezzo il petto e passolla dall'altra parte ... Il qual colpo come la giovane ebbe ricevuto, così cadde boccone sempre piagnendo e gridando: e il cavaliere, messo mano a un coltello, quella aprì nelle reni, e fuori trattone il cuore e ogni altra cosa da torno, a' due mastini il gittò, li quali affamatissimi incontanente il mangiarono ... Né stette guari che la giovane, quasi niuna di queste cose stata fosse, subitamente si levò in piè e cominciò a fuggire verso il mare, e i cani appresso di lei sempre lacerandola: e il cavaliere, rimontato a cavallo e ripreso il suo stocco, la cominciò a seguitare, e in picciola ora si dileguarono in maniera che più Nastagio non gli poté vedere ... ” A costor parve questa assai piccola cosa a dover fare; e a Ravenna tornati, quando tempo fu, coloro invitarono li quali Nastagio voleva, e come che dura cosa fosse il potervi menare la giovane da Nastagio amata, pur v'andò con l'altre insieme ... Nastagio fece magnificamente apprestar da mangiare e fece le tavole mettere sotto i pini dintorno a quel luogo dove veduto aveva lo strazio della crudel donna; e fatti metter gli uomini e le donne a tavola, sì ordinò, che appunto la giovane amata da lui fu posta a seder di rimpetto al luogo dove doveva il fatto intervenire ... Essendo adunque già venuta l'ultima vivanda, e il romor disperato della cacciata giovane da tutti fu cominciato a udire ... Di che maravigliandosi forte ciascuno e domandando che ciò fosse e niuno sappiendol dire, levatisi tutti diritti e riguardando che ciò potesse essere, videro la dolente giovane e 'l cavaliere e' cani; né guari stette che essi tutti furon quivi tra loro ... Il romore fu fatto grande e a' cani e al cavaliere, e molti per aiutare la giovane si fecero innanzi; ma il cavaliere, parlando loro come a Nastagio aveva parlato, non solamente gli fece indietro tirare ma tutti gli spaventò e riempié di maraviglia; e faccendo quello che altra volta aveva fatto, quante donne v'aveva (ché ve ne aveva assai che parenti erano state e della dolente giovane e del cavaliere e che si ricordavano dell'amore e della morte di lui) tutte così miseramente piagnevano come se a se medesime quello avesser veduto fare ... Ma tra gli altri che più di spavento ebbero, fu la crudel giovane da Nastagio amata, la quale ogni cosa distintamente veduta avea e udita e conosciuto che a sé più che a altra persona che vi fosse queste cose toccavano, ricordandosi della crudeltà sempre da lei usata verso Nastagio; per che già le parea fuggire dinanzi da lui adirato e avere i mastini a' fianchi ... La giovane, la qual sapeva che da altrui che da lei rimaso non era che moglie di Nastagio stata non fosse, gli fece risponder che le piacea ...
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Decameron (pagina 106)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E quando tempo le parve, l'aperse la sua intenzion compiutamente; a cui la vecchia disse: “Figliuola mia, sallo Idio, che sa tutte le cose, che tu molto ben fai; e quando per niuna altra cosa il facessi, sì il dovresti far tu e ciascuna giovane per non perdere il tempo della vostra giovanezza, per ciò che niun dolore è pari a quello, a chi conoscimento ha, che è a avere il tempo perduto ... Rimase adunque la giovane in questa concordia con la vecchia, che se veduto le venisse un giovanetto, il quale per quella contrada molto spesso passava, del quale tutti i segni gli disse, che ella sapesse quello che avessesi a fare: e datale un pezzo di carne salata, la mandò con Dio ... La vecchia, non passar molti dì, occultamente le mise colui, di cui ella detto l'aveva, in camera, e ivi a poco tempo un altro, secondo che alla giovane donna ne venivan piacendo; la quale in cosa che far potesse intorno a ciò, sempre del marito temendo, non ne lasciava a far tratto ... Avvenne che, dovendo una sera andare a cena il marito con un suo amico, il quale aveva nome Ercolano, la giovane impose alla vecchia che facesse venire a lei un garzone che era de' più belli e de' più piacevoli di Perugia; la quale prestamente così fece ... E essendosi la donna col giovane posti a tavola per cenare, e ecco Pietro chiamò all'uscio che aperto gli fosse ... La donna, questo sentendo, si tenne morta; ma pur volendo, se potuto avesse, celare il giovane, non avendo accorgimento di mandarlo o di farlo nascondere in altra parte, essendo una sua loggetta vicina alla camera nella quale cenavano, sotto una cesta da polli che v'era il fece ricoverare e gittovvi suso un pannaccio d'un saccone che fatto aveva il dì votare; e questo fatto, prestamente fece aprire al marito ... Ma io, temendo per me medesimo la segnoria, levatomi, non lo lasciai uccidere né fargli alcun male, anzi gridando e difendendolo fui cagione che quivi de' vicini traessero, li quali, preso il già vinto giovane, fuori della casa il portarono non so dove; per le quali cose la nostra cena turbata, io non solamente non l'ho trangugiata, anzi non l'ho pure assaggiata, come io dissi ...
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Decameron (pagina 119)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Avvenne che un giovane de' leggiadri, veggendo un giorno questa Peronella e piacendogli molto, s'innamorò di lei: e tanto in un modo e in uno altro la sollicitò, che con essolei si dimesticò ... E a potere essere insieme presero tra sé questo ordine: che, con ciò fosse cosa che il marito di lei si levasse ogni mattina per tempo per andare a lavorare o a trovar lavorio, che il giovane fosse in parte che uscir lo vedesse fuori; e essendo la contrada, che Avorio si chiama, molto solitaria dove stava, uscito lui, egli in casa di lei se n'entrasse: e così molte volte fecero ... Ma pur trall'altre avvenne una mattina che, essendo il buono uomo fuori uscito e Giannello Scrignario, ché così aveva nome il giovane, entratogli in casa e standosi con Peronella, dopo alquanto, dove in tutto il dì tornar non soleva, a casa se ne tornò; e trovato l'uscio serrato dentro, picchiò e dopo 'l picchiare cominciò seco a dire: “O Iddio, lodato sia tu sempre, ché, benché tu m'abbi fatto povero, almeno m'hai tu consolato di buona e d'onesta giovane di moglie! Vedi come ella tosto serrò l'uscio dentro, come io ci usci', acciò che alcuna persona entrar non ci potesse che noia le desse ... ” E così detto, incominciò a piagnere e a dir da capo: “Oimè, lassa me, dolente me, in che mal'ora nacqui, in che mal punto ci venni! ché avrei potuto avere un giovane così da bene e nol volli, per venire a costui che non pensa cui egli s'ha menata a casa! L'altre si danno buon tempo cogli amanti loro, e non ce n'ha niuna che non abbia chi due o chi tre, e godono e mostrano a' mariti la luna per lo sole; e io, misera me! perché son buona e non attendo a così fatte novelle, ho male e mala ventura: io non so perché io non mi pigli di questi amanti come fanno l'altre! Intendi sanamente, marito mio, che se io volessi far male, io troverrei ben con cui, ché egli ci son de' ben leggiadri che m'amano e voglionmi bene e hannomi mandato proferendo dimolti denari, o voglio io robe o gioie, né mai mel sofferse il cuore, per ciò che io non fui figliuola di donna da ciò: e tu mi torni a casa quando tu dei essere a lavorare!” Disse il marito: “Deh! donna, non ti dar malinconia, per Dio! egli è il vero che io andai per lavorare, ma egli mostra che tu nol sappi, come io medesimo nol sapeva ...
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Decameron (pagina 123)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E per ciò che a finestra far non si potea e così modo non avea di potersi mostrare contenta dello amore d'alcuno che atteso l'avesse per la sua contrada passando, sappiendo che nella casa la quale era allato alla sua aveva alcun giovane e bello e piacevole, si pensò, se pertugio alcun fosse nel muro che la sua casa divideva da quella, di dovere per quello tante volte guatare, che ella vedrebbe il giovane in atto da potergli parlare, e di donargli il suo amore, se egli il volesse ricevere; e, se modo vi si potesse vedere, di ritrovarsi con lui alcuna volta e in questa maniera trapassare la sua malvagia vita infino a tanto che il fistolo uscisse da dosso al suo marito ... E venendo ora in una parte e ora in una altra, quando il marito non v'era, il muro della casa guardando, vide per avventura in una parte assai segreta di quella il muro alquanto da una fessura essere aperto; per che, riguardando per quella, ancora che assai male discerner potesse dall'altra parte, pur s'avide che quivi era una camera dove capitava la fessura e seco disse: “Se questa fosse la camera di Filippo, “ cioè del giovane suo vicino “io sarei mezza fornita ... ” E cautamente da una sua fante, a cui di lei incresceva, ne fece spiare, e trovò che veramente il giovane in quella dormiva tutto solo; per che, visitando la fessura spesso, e quando il giovane vi sentiva faccendo cader pietruzze e cotali fuscellini, tanto fece, che, per veder che ciò fosse, il giovane venne quivi ... Di che il giovane contento assai, sì fece, che dal suo lato il pertugio si fece maggiore, tuttavia in guisa faccendo che alcuno avvedere non se ne potesse: e quivi spesse volte insieme si favellavano e toccavansi la mano, ma più avanti per la solenne guardia del geloso non si poteva ...
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Decameron (pagina 124)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Il giovane contento molto di questo fatto disse: “Madonna, lasciate far me ... E la donna avendo fatti serrar tutti gli usci, e massimamente quello da mezza scala acciò che il geloso sù non potesse venire, quando tempo le parve e il giovane per via assai cauta dal suo lato se ne venne; e andaronsi a letto, dandosi l'un dell'altro piacere e buon tempo; e venuto il dì, il giovane se ne tornò in casa sua ... Nella nostra città, copiosa di tutti i beni, fu una giovane donna e gentile e assai bella, la qual fu moglie d'un cavaliere assai valoroso e da bene ... E come spesso avviene che sempre non può l'uomo usare un cibo ma talvolta disidera di variare, non sodisfaccendo a questa donna molto il suo marito, s'innamorò d'un giovane il quale Leonetto era chiamato, assai piacevole e costumato, come che di gran nazion non fosse, e egli similmente s'innamorò di lei: e come voi sapete che rade volte è senza effetto quello che vuole ciascuna delle parti, a dare al loro amor compimento molto tempo non si interpose ...
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Decameron (pagina 158)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Già si tacea Filomena, e il senno della donna a torsi da dosso coloro li quali amar non volea da tutti era stato commendato; e così in contrario non amor ma pazzia era stata tenuta da tutti l'ardita presunzion degli amanti, quando la reina a Elissa vezzosamente disse:–Elissa, segui–; la qual prestamente incominciò: –Carissime donne, saviamente si seppe madonna Francesca, come detto è, liberar dalla noia sua; ma una giovane monaca, aiutandola la fortuna, sé da un soprastante pericolo leggiadramente parlando diliberò ... Sapere adunque dovete in Lombardia essere un famosissimo monistero di santità e di religione, nel quale, tra l'altre donne monache che v'erano, v'era una giovane di sangue nobile e di maravigliosa bellezza dotata, la quale, Isabetta chiamata, essendo un dì a un suo parente alla grata venuta, d'un bel giovane che con lui era s'innamorò; e esso, lei veggendo bellissima, già il suo disidero avendo con gli occhi concetto, similmente di lei s'accese: e non senza gran pena di ciascuno questo amore un gran tempo senza frutto sostennero ... Ultimamente, essendone ciascuno sollecito, venne al giovane veduta una via da potere alla sua monaca occultissimamente andare; di che ella contentandosi, non una volta ma, molte con gran piacer di ciascuno la visitò ... Il che costei con alquante altre comunicò; e prima ebber consiglio d'accusarla alla badessa, la quale madonna Usimbalda ebbe nome, buona e santa donna secondo la oppinion delle donne monache e di chiunque la conoscea; poi pensarono, acciò che la negazione non avesse luogo, di volerla far cogliere col giovane alla badessa; e così taciutesi, tra sé le vigilie e le guardie segretamente partirono per incoglier costei ... Or, non guardandosi l'Isabetta da questo né alcuna cosa sappiendone, avvenne che ella una notte vel fece venire, il che tantosto sepper quelle che a ciò badavano; le quali, quando a lor parve tempo, essendo già buona pezza di notte, in due si divisero, e una parte se ne mise a guardia dell'uscio della cella dell'Isabetta e un'altra n'andò correndo alla camera della badessa; e picchiando l'uscio, a lei che già rispondeva dissero: “Sù, madonna, levatevi tosto, ché noi abbiam trovato che l'Isabetta ha un giovane nella cella ... La giovane fu incontanente dall'altre monache presa e per comandamento della badessa menata in capitolo ... Il giovane s'era rimaso; e vestitosi aspettava di veder che fine la cosa avesse, con intenzione di fare un mal giuoco a quante giugner ne potesse, se alla sua giovane novità niuna fosse fatta, e di lei menarne con seco ... La giovane, vergognosa e timida, sì come colpevole non sapeva che si rispondere, ma tacendo di sé metteva compassion nell'altre: e, multiplicando pur la badessa in novelle, venne alla giovane alzato il viso e veduto ciò che la badessa aveva in capo e gli usulieri che di qua e di là pendevano: di che ella, avvisando ciò che era, tutta rassicurata disse: “Madonna, se Dio v'aiuti, annodatevi la cuffia e poscia mi dite ciò che voi volete ... ” La badessa, che non la 'ntendeva, disse: “Che cuffia, rea femina? ora hai tu viso da motteggiare? parti egli aver fatta cosa che i motti ci abbian luogo?” Allora la giovane un'altra volta disse: “Madonna, io vi priego che voi v'annodiate la cuffia; poi dite a me ciò che vi piace”; laonde molte delle monache levarono il viso al capo della badessa e, ella similmente ponendovisi le mani, s'accorsero perché l'Isabetta così diceva ... Di che la badessa, avvedutasi del suo medesimo fallo e vedendo che da tutte veduto era né aveva ricoperta, mutò sermone e in tutta altra guisa che fatto non aveva cominciò a parlare, e conchiudendo venne impossibile essere il potersi dagli stimoli della carne difendere; e per ciò chetamente, come infino a quel dì fatto s'era, disse che ciascuna si desse buon tempo quando potesse; e liberata la giovane, col suo prete si tornò a dormire, e l'Isabetta col suo amante ... Poi che Elissa ebbe la sua novella finita, essendo da tutti rendute grazie a Dio che la giovane monaca aveva con lieta uscita tratta de' morsi delle invidiose compagne, la reina a Filostrato comandò che seguitasse; il quale, senza più comandamento aspettare, incominciò: –Bellissime donne, lo scostumato giudice marchigiano, di cui ieri vi novellai, mi trasse di bocca una novella di Calandrino la quale io era per dirvi; e per ciò che ciò che di lui si ragiona non può altro che multiplicar la festa, benché di lui e de' suoi compagni assai ragionato si sia, ancor pur quella che ieri aveva in animo vi dirò ...
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Decameron (pagina 163)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Alla giovane aveva posti gli occhi addosso un giovinetto leggiadro e piacevole e gentile uomo della nostra città, il quale molto usava per la contrada, e focosamente l'amava; e ella, che d'esser da un così fatto giovane amata forte si gloriava, mentre di ritenerlo con piacevoli sembianti nel suo amor si sforzava, di lui similmente s'innamorò; e più volte per grado di ciascuna delle parti avrebbe tale amore avuto effetto, se Pinuccio (che così avea nome il giovane) non avesse schifato il biasimo della giovane e 'l suo ... Ma pur di giorno in giorno multiplicando l'ardore, venne disiderio a Pinuccio di doversi pur con costei ritrovare; e caddegli nel pensiero di trovar modo di dovere col padre albergare, avvisando, sì come colui che la disposizion della casa della giovane sapeva, che, se questo facesse, gli potrebbe venir fatto d'esser con lei senza avvedersene persona; e come nell'animo gli venne, così senza indugio mandò a effetto ... E essendo le cose in questa guisa disposte e Pinuccio avendo ogni cosa veduta, dopo alquanto spazio, parendogli che ogni uomo adormentato fosse, pianamente levatosi se n'andò al letticello dove la giovane amata da lui si giaceva, e miselesi a giacere allato: dalla quale, ancora che paurosamente il facesse, fu lietamente raccolto, e con essolei di quel piacere che più disideravano prendendo si stette ... E standosi così Pinuccio con la giovane, avvenne che una gatta fece certe cose cadere, le quali la donna destatasi sentì; per che levatasi temendo non fosse altro, così al buio levatasi come era se n'andò là dove sentito aveva il romore ... E così stando, temendo Pinuccio non il sonno con la sua giovane il sopraprendesse, avendone quello piacer preso che egli disiderava, per tornar nel suo letto a dormire le si levò d'allato: e là venendone, trovando la culla, credette quello essere quel dell'oste; per che, fattosi un poco più avanti, insieme con l'oste si coricò, il quale per la venuta di Pinuccio si destò ... ” Pinuccio, che non era il più savio giovane del mondo, avveggendosi del suo errore, non ricorse a emendare come meglio avesse potuto, ma disse: “Di che mi pagherai? che mi potrestù far tu?” La donna dell'oste, che col marito si credeva essere, disse a Adriano: “Oimè! odi gli osti nostri che hanno non so che parole insieme ...
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Decameron (pagina 166)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Che essendo già quasi per tutto il mondo l'altissima fama del miracoloso senno di Salamone discorsa per l'universo e il suo esser di quello liberalissimo mostratore a chiunque per esperienza ne voleva certezza, molti di diverse parti del mondo a lui per loro strettissimi e ardui bisogni concorrevano per consiglio; e tra gli altri che a ciò andavano, si partì un giovane, il cui nome fu Melisso, nobile e ricco molto, della città di Laiazzo, là onde egli era e dove egli abitava ... E verso Ierusalem cavalcando, avvenne che uscendo d'Antiocia con un altro giovane chiamato Giosefo, il qual quel medesimo cammin teneva che faceva esso, cavalcò per alquanto spazio; e, come costume è de' camminanti, con lui cominciò a entrare in ragionamenti ... Al quale Melisso rispose: “Io son di Laiazzo, e sì come tu hai una disgrazia, così n'ho io un'altra; io son ricco giovane e spendo il mio in metter tavola e onorare i miei cittadini, e è nuova e strana cosa a pensare che per tutto questo io non posso trovare uomo che ben mi voglia; e per ciò io vado dove tu vai, per aver consiglio come addivenir possa che io amato sia ... ” Giosefo, trovato un baston tondo d'un querciuolo giovane, se n'andò in camera, dove la donna, per istizza da tavola levatasi, brontolando se n'era andata; e presala per le trecce, la si gittò a' piedi e cominciolla fieramente a battere con questo bastone ...
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Decameron (pagina 167)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Così adunque fu gastigata la ritrosa, e il giovane amando fu amato ... Compar Pietro d'altra parte, essendo poverissimo e avendo una piccola casetta in Tresanti appena bastevole a lui e a una sua giovane e bella moglie e all'asino suo, quante volte donno Gianni in Tresanti capitava tante sel menava a casa, e come poteva, in riconoscimento che da lui in Barletta riceveva, l'onorava ... ” La giovane si maravigliò e credettelo e al marito il disse, agiugnendo: “Se egli è così tuo come tu di', ché non ti fai tu insegnare quello incantesimo, che tu possa far cavalla di me e fare i fatti tuoi con l'asino e con la cavalla, e guadagneremo due cotanti? E quando a casa fossimo tornati, mi potresti rifar femina come io sono ... ” La giovane, queste parole udendo, levatasi in piè di buona fé disse al marito: “Bestia che tu se', perché hai tu guasti li tuoi fatti e' miei? qual cavalla vedestù mai senza coda? Se m'aiuti Dio, tu se' povero, ma egli sarebbe mercé che tu fossi molto più ... ” Non avendo adunque più modo a dover fare della giovane cavalla, per le parole che dette avea compar Pietro, ella dolente e malinconosa si rivestì, e compar Pietro con uno asino, come usato era, attese a fare il suo mestiero antico; e con donno Gianni insieme n'andò alla fiera di Bitonto né mai più di tal servigio il richiese ...
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Decameron (pagina 171)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Il giovane disse che questo gli sarebbe a grado assai ma che, dove esser potesse, egli non voleva da Natan esser veduto né conosciuto: al qual Natan disse: “E cotesto ancora farò, poi che ti piace ... Quivi Natan fece a un de' suoi famigliari prendere il caval del giovane, e accostatoglisi agli orecchi gl'impose che egli prestamente con tutti quegli della casa facesse che niuno al giovane dicesse lui esser Natan: e così fu fatto ...
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Decameron (pagina 177)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Venuta era la Fiammetta al fin della sua novella, e commendata era stata molto la virile magnificenzia del re Carlo, quantunque alcuna, che quivi era ghibellina, commendar nol volesse; quando Pampinea, avendogliele il re imposto, incominciò: –Niun discreto, raguardevoli donne, sarebbe che non dicesse ciò che voi dite del buon re Carlo, se non costei che gli vuol mal per altro; ma per ciò che a me va per la memoria una cosa non meno commendevole forse che questa, fatta da un suo avversario in una nostra giovane fiorentina, quella mi piace di raccontarvi ... Per la qual cosa avvenne che, crescendo in lei amor continuamente e una malinconia sopr'altra agiugnendosi, la bella giovane più non potendo infermò, e evidentemente di giorno in giorno come la neve al sole si consumava ... Era in que' tempi Minuccio tenuto un finissimo cantatore e sonatore e volentieri dal re Pietro veduto, il quale Bernardo avvisò che la Lisa volesse per udirlo alquanto e sonare e cantare: per che fattogliele dire, egli, che piacevole uomo era, incontanente a lei venne e, poi che alquanto con amorevoli parole confortata l'ebbe, con una sua viuola dolcemente sonò alcuna stampita e cantò appresso alcuna canzone, le quali allo amor della giovane erano fuoco e fiamma là dove egli la credea consolare ... Appresso questo disse la giovane che a lui solo alquante parole voleva dire; per che partitosi ciascun altro, ella gli disse: “Minuccio, io ho eletto te per fidissimo guardatore d'un mio segreto, sperando primieramente che tu quello a niuna persona, se non a colui che io ti dirò, debbi manifestar già mai, e appresso che in quello che per te si possa tu mi debbi aiutare: così ti priego ... ” Il re, disideroso d'udirlo, levate le tavole nella camera sel fé venire, dove Minuccio ordinatamente ogni cosa udita gli raccontò; di che il re fece gran festa e commendò la giovane assa' e disse che di sì valorosa giovane si voleva aver compassione; e per ciò andasse da sua parte a lei e la confortasse e le dicesse che senza fallo quel giorno in sul vespro la verrebbe a visitare ... Minuccio, lietissimo di portare così piacevole novella, alla giovane senza ristare con la sua viuola n'andò; e con lei sola parlando ogni cosa stata raccontò e poi la canzon cantò con la sua viuola ... Di questo fu la giovane tanto lieta e tanto contenta, che evidentemente senza alcuno indugio apparver segni grandissimi della sua sanità; e con disidero, senza sapere o presummere alcun della casa che ciò si fosse, cominciò a aspettare il vespro nel quale il suo signor ...
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Decameron (pagina 178)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il re, il quale liberale e benigno signore era, avendo poi più volte pensato alle cose udite da Minuccio e conoscendo ottimamente la giovane e la sua bellezza, divenne ancora più che non era pietoso; e in su l'ora del vespro montato a cavallo, sembiante faccendo d'andare a suo diporto, pervenne là dov'era la casa dello speziale: e quivi, fatto domandare che aperto gli fosse un bellissimo giardino il quale lo speziale avea, in quello smontò e dopo alquanto domandò Bernardo che fosse della figliuola, se egli ancora maritata l'avesse ... ” E con due compagni solamente e con Bernardo nella camera di lei poco appresso se n'andò e, come là entro fu, s'accostò al letto dove la giovane alquanto sollevata con disio l'aspettava e lei per la man prese dicendo: “Madonna, che vuol dir questo? voi siete giovane e dovreste l'altre confortare, e voi vi lasciate aver male? Noi vi vogliam pregare che vi piaccia per amor di noi di confortarvi in maniera che voi siate tosto guerita ... ” La giovane, sentendosi toccare alle mani di colui il quale ella sopra tutte le cose amava, come che ella alquanto si vergognasse, pur sentiva tanto piacere nell'animo quanto se stata fosse in Paradiso; e come poté gli rispose: “Signor mio, il volere io le mie poche forze sottoporre a gravissimi pesi m'è di questa infermità stata cagione, dalla quale voi, vostra buona mercé, tosto libera mi vedrete ... ” Solo il re intendeva il coperto parlare della giovane e da più ogn'ora la reputava, e più volte seco stesso maladisse la fortuna che di tale uomo l'aveva fatta figliuola; e poi che alquanto fu con lei dimorato e più ancora confortatala, si partì ... Ma poi che guerita fu, avendo il re con la reina diliberato qual merito di tanto amore le volesse rendere, montato un dì a cavallo con molti de' suoi baroni a casa dello spezial se n'andò, e nel giardino entratosene fece lo spezial chiamare e la sua figliuola: e in questo venuta la reina con molte donne e la giovane tra lor ricevuta, cominciarono maravigliosa festa ... E dopo alquanto il re insieme con la reina chiamata la Lisa, le disse il re: “Valorosa giovane, il grande amor che portato n'avete v'ha grande onore da noi impetrato, del quale noi vogliamo che per amor di noi siate contenta: e l'onore è questo, che, con ciò sia cosa che voi da marito siate, vogliamo che colui prendiate per marito che noi vi daremo, intendendo sempre, non obstante questo, vostro cavaliere appellarci senza più di tanto amor voler da voi che un sol bascio ... ” La giovane, che di vergogna tutta era nel viso divenuta vermiglia, faccendo suo il piacer del re, con bassa voce così rispose: “Signor mio, io son molto certa che, se egli si sapesse che io di voi innamorata mi fossi, la più della gente me ne reputerebbe matta, credendo forse che io a me medesima fossi uscita di mente e che io la mia condizione e oltre a questo la vostra non conoscessi; ma come Idio sa, che solo i cuori de' mortali vede, io nell'ora che voi prima mi piaceste conobbi voi essere re e me figliuola di Bernardo speziale, e male a me convenirsi in sì alto luogo l'ardore dello animo dirizzare ... Alla reina piacque molto la risposta della giovane, e parvele così savia come il re l'aveva detto ... Il re fece chiamare il padre della giovane e la madre: e sentendogli contenti di ciò che fare intendeva, si fece chiamare un giovane, il quale era gentile uomo ma povero, ch'avea nome Perdicone, e postegli certe anella in mano a lui non recusante di farlo fece sposare la Lisa ... A' quali incontanente il re, oltre a molte gioie e care che egli e la reina alla giovane donarono, gli donò Cefalù e Calatabellotta, due bonissime terre e di gran frutto, dicendo: “Queste ti doniam noi per dote della donna: quello che noi vorremo fare a te, tu tel vedrai nel tempo avvenire”; e questo detto, rivolto alla giovane disse: “Ora vogliam noi prender quel frutto che noi del vostro amore aver dobbiamo”; e presole con amenduni le mani il capo le basciò la fronte ... Perdicone e 'l padre e la madre della Lisa, e ella altressì, contenti grandissima festa fecero e liete nozze; e secondo che molti affermano, il re molto bene servò alla giovane il convenente, per ciò che mentre visse sempre s'appellò suo cavaliere né mai in alcun fatto d'arme andò che egli altra sopransegna portasse che quella che dalla giovane mandata gli fosse ...
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Decameron (pagina 179)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Avvenne, dopo alquanti mesi, che gli amici di Gisippo e i parenti furon con lui e insieme con Tito il confortarono a tor moglie: e trovarongli una giovane di maravigliosa bellezza e di nobilissimi parenti discesa e cittadina d'Atene, il cui nome era Sofronia, d'età forse di quindici anni ... Quivi Tito, solo nella sua camera entratosene, alla piaciuta giovane cominciò a pensare, tanto più accendendosi quanto più nel pensier si stendea: di che accorgendosi, dopo molti caldi sospiri seco cominciò a dire: “Ahi! misera la vita tua, Tito! Dove e in che pon tu l'animo e l'amore e la speranza tua? or non conosci tu, sì per li ricevuti onori da Cremete e dalla sua famiglia e sì per la intera amicizia la quale è tra te e Gisippo, di cui costei è sposa, questa giovane convenirsi avere in quella reverenza che sorella? che dunque ami? dove ti lasci transportare allo 'ngannevole amore? dove alla lusinghevole speranza? Apri gli occhi dello 'ntelletto e te medesimo, o misero, riconosci; dà luogo alla ragione, raffrena il concupiscibile appetito, tempera i disideri non sani e a altro dirizza i tuoi pensieri; contrasta in questo cominciamento alla tua libidine e vinci te medesimo mentre che tu hai tempo ... Oltre a questo io son giovane, e la giovanezza è tutta sottoposto all'amorose leggi: quello adunque che a amor piace a me convien che piaccia ... La bellezza di costei merita d'essere amata da ciascheduno; e se io l'amo, che giovane sono, chi me ne potrà meritamente riprendere? Io non l'amo perché ella sia di Gisippo, anzi l'amo che l'amerei di chiunque ella stata fosse ... Gisippo, udendo questo e il suo pianto vedendo, alquanto prima sopra sé stette, sì come quegli che del piacere della bella giovane, avvegna che più temperatamente, era preso; ma senza indugio diliberò la vita dello amico più che Sofronia dovergli esser cara, e così, dalle lagrime di lui al lagrimare invitato, gli rispose piangendo: “Tito, se tu non fossi di conforto bisognoso come tu se', io di te a te medesimo mi dorrei, sì come d'uomo il quale hai la nostra amicizia violata, tenendomi sì lungamente la tua gravissima passione nascosa ...
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Decameron (pagina 181)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Dico che il vostro avvedimento, il vostro consiglio e la vostra diliberazione aveva Sofronia data a Gisippo giovane e filosofo, quello di Gisippo la diede a giovane e filosofo; il vostro consiglio la diede a ateniese, e quel di Gisippo a romano; il vostro a un gentil giovane, quel di Gisippo a un più gentile; il vostro a un ricco giovane, quel di Gisippo a un ricchissimo; il vostro a un giovane il quale non solamente non l'amava ma appena la conosceva, quel di Gisippo a un giovane il quale sopra ogni sua felicità e più che la propria vita l'amava ... Che io giovane e filosofo sia come Gisippo, il viso mio e gli studii, senza più lungo sermon farne, il possono dichiarare: una medesima età è la sua e la mia, e con pari passo sempre proceduti siamo studiando ...
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Fermo e Lucia (pagina 38)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... L'orgoglio di giovane vagheggiata, adorata, supplicata con umili sospiri, di sposa ricca e fastosa, di padrona che comanda a damigelle ed a paggi ben vestiti, era ben più dolce che l'orgoglio di madre badessa, e in quello tutta s'immerse la fantasia orgogliosa di Geltrudina ... Cominciò dunque a far castelli in aria, a figurarsi un giovane ai piedi, a levarsi spaventata, e fuggire dicendo: – come ha ella ardito di venir qui? – e non ricordava più che il giovane senza una sua chiamata non sarebbe certo venuto a disturbarla ... Ma quella fuga e quell'asprezza non erano a fine di scacciarlo daddovero: il giovane non perdeva coraggio; nascevano nuovi casi, e tutto finiva col matrimonio, come la più parte delle commedie ... Era questa una formalità destinata ad assicurare alle figlie la libera scelta dello stato; giacchè ognun vede che sarebbe stato troppo facile di fare abbracciare il monastico ad una giovane, che rinchiusa nel chiostro dall'infanzia non avesse mai avuta idea di altro modo di vivere ...
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Fermo e Lucia (pagina 123)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Perchè tutto ciò che Donna Prassede nella sua villeggiatura aveva udito, per la voce pubblica, della innocenza di quella giovane, le affermazioni magnifiche ed energiche di Agnese quando era venuta a proporle la figlia, il volto, il contegno modesto, la condotta stessa così irreprensibile di Lucia non bastavano a produrre un pieno convincimento nella mente di Donna Prassede; e non poteva essa persuadersi che una giovane contadina avesse levato tanto romore di sè, fosse passata per tanti accidenti, senza averne cercato nessuno, senza essersi gittata un po' all'acqua, come si dice, senza essere almeno una testa leggiera ... Donna Prassede teneva per regola generale che a voler far del bene bisogna pensar male: la sua voglia di dominare, di operare su gli altri, che anche ai suoi occhi proprj prendeva la maschera di carità disinteressata, era come il ciarlatano, che non dice mai a chi viene a consultarlo: «voi state bene»; perchè allora a che servirebbe l'orvietano? Oltracciò, l'aver ricoverata, sottratta al pericolo d'una infame persecuzione una povera giovane era un'opera certamente non senza gloria; però in questo Donna Prassede non era più che uno stromento quasi passivo, e la parte che le era toccata non domandava altro che un po' di buona volontà, senza efficacia di azione, e senza esercizio di senno, era più un assenso che una impresa ... Ma dopo aver ricoverata la povera giovane, emendare anche il suo cervello un po' balzano, rimetterla sulla buona strada, questo sarebbe stato non solo compire, ma rassettare l'opera del Cardinale Federigo; il quale era a dir vero un degno prelato, un uomo del Signore, dotto anche sui libri, ma quanto ad esperienza di mondo, a discernimento di persone, non ne aveva molto: questa insomma sarebbe stata gloria; e perchè Donna Prassede potesse ottenerla, era necessario che Lucia avesse il cervello un po' balzano, e avesse fatto almeno qualche passo su una cattiva strada ... Le informazioni furono quali dovevano essere: che quel giovane era un facinoroso, venuto a Milano per metterlo sossopra, per fare il capopopolo, ch'era stato nelle mani dei birri, a un pelo dalla forca; e se ora respirava tuttavia in paese straniero, lo doveva alla sua audacia nel resistere alla giustizia, e alla celerità delle sue gambe ...
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I nuovi tartufi (pagina 8)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... —Preposto alla cassa era un giovane biondo e bello e di gentile aspetto, di anni tra i venticinque e i trenta ... Il giovane ebbe pietà della giovane bellissima; e gentile com'era, volendola aiutare e ad un punto non offenderla, finse unirsi a lei nella ricerca, e trattosi destramente di tasca una moneta uguale alla perduta, gliela porse dicendo averla trovata ... E mentre il giovane si partiva, la fanciulla, posto il piede sopra, inciampò nella sua moneta: fece atto di maraviglia, sembrò esitare un momento, ma poi chinatasi presto la raccolse, e volgendosi al luogo donde il giovane si era dipartito, scrollò due e tre volte il capo in aria beffarda ... Allora il giovane prese usanza in cotesta casa; ma la fanciulla usciva rado, e in ore diverse ... Appena gli restava ora libera, il giovane correva alla bisca: un servo comprato vigilava su l'andito, e se la fanciulla veniva, avvisava; ed ella passava, nè tanto spesso da distrarre il giovane dalle fatali allucinazioni del giuoco, nè tanto infrequente da disperarlo ... La fanciulla, come quella che non era composta di pietra, a poco a poco resa più domestica, di salvatica che appariva in prima, porse le orecchie alle proposte dello innamorato giovane ... A mano a mano vennero a mettersi innanzi parole di matrimonio; ma subito insorsero difficoltà per via della religione, chè la fanciulla professava religione cattolica, e il giovane il rito anglicano; e la madre aveva fatto voto alla Madonna di Loreto che la sua figlia non torrebbe marito ove non fosse puro sangue ortodosso ... La cosa tirava in lungo, e così si voleva: dopo molti pianti e contrasti, e notti vigili, e giorni disperati, e fieri proponimenti di morte, alla fine il giovane piegava; egli consentiva abiurare, a patto che l'abiura rimanesse celata, la quale cosa dopo non lieve dibattimento gli venne concessa ... Or come avrebbe il giovane provveduto ai bisogni della futura famiglia? Con la paga di commesso? Incerto troppo e labile assegnamento: nè poterlo mai consentire la madre, educata a dolorosa esperienza; saperlo pur troppo il suo cuore materno com'era dura angoscia avere figliuoli, e rimasta vedova non trovarsi tanto da comprare loro il pane ... —"No davvero," la dabbene femmina esclamava; "se la mia figliuola ha da durare povera, è meglio che rimanga ragazza: a che pro mettere al mondo tanti infelici? La giovanezza dello sposo non mi assicura; la morte non patteggia con gli anni; ed anche il mio consorte, buona memoria, mi lasciò da giovane ... Il giovane ragiona, prega, e tempesta insieme ... Il giovane disperato una sera entrò nella bisca; messe grosse poste, e vinse duegento ghinee: poca cosa, ma bastevole a sperimentare la fortuna, s'egli è pur vero ch'ella ...
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I nuovi tartufi (pagina 9)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... —Fu baleno d'inferno, e Mammone penetrò nelle vene del giovane con tutti i suoi veleni ... E poi il banchiere ispirava proprio fiducia: bello di faccia, con capelli copiosi e biondi egregiamente acconciati sopra la testa, onesti i modi, lo sguardo benigno, il sorriso innocente; e quando ripeteva la parola:—"Vado,"—per avvertire che estraeva la carta, sembrava Gabriel che dicesse:—"Ave!"—Però il giovane, allorchè si pose a sedere, fisse i suoi occhi dentro gli occhi del banchiere provocanti, e simili a quelli del duellatore contro al nemico che si apparecchiano a uccidere; ma il banchiere gli corrispose senza punta ira, anzi con pietà, come volesse dissuaderlo da porsi all'avventura ... Quando il giovane, dopo lunga meditazione, deliberò ingoiare un bicchiere dello infame liquore a questo scopo,—allo scopo, dico, di cancellarsi dal cuore la cara e buona immagine materna,—n'ebbe orrore, e pensò avere commesso un parricidio ... Ora dunque sappiate che la fanciulla che voi amate v'inganna e vi deride;… perchè…" "Perchè?" "È pubblica meretrice…" "Tu menti… O provalo o ti strangolo…" "Io non mentisco: egli è per bene vostro che mi sono persuaso a palesarvelo; e in quanto alla prova, animo, mio caro giovane! e venite ... —Non gli fu difficile condurre seco il giovane prostrato di forza fisica e di volontà, e mentre lento saliva le scale porgendogli braccio, gli mormorava dentro le orecchie: "Qui al secondo piano abitano meretrici: la mala femmina mena vita fra queste; finse povertà e albergo nelle soffitte, ma ella è delle più famose del secondo piano, e tiene il luogo accreditato perchè piacevolona, vaga di burle, e oltre modo disposta a sostenere una parte in commedia: se capitava in buone mani sarebbe riuscita attrice unica ... Il Presidente aperse adagio l'uscio di casa sua, ed invitò il giovane a entrare ... "—Queste parole suonavano come se fossero stritolate fra i denti del giovane ... Dall'apertura proruppe una luce vivissima… Sorse in piedi, si accostò al giovane, e gli disse a voce bassa: "Se vi aggrada… guardate…" E il giovano guardò, e vide… Un urlo disperato come di uomo ferito in mezzo al cuore riempie la stanza ... Dopo lunga ora il giovane risensato da grave svenimento si trova giacente in letto, e vede il Presidente con amorevole sollecitudine porgergli aiuto ... Il giovane allo improvviso balzò energicamente da letto; scosse la testa, e levati gli occhi al cielo esclamò: "Il Signore mi aiuterà: sento avere dato dentro a inique trame ...
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I nuovi tartufi (pagina 11)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... " rispose il giovane dando in altissimo scoppio di riso ... "È dovere liberare da questo iniquo la terra" continua il Waltom, il quale non udiva nè vedeva più nulla, non si accorgendo lo sciagurato giovane avergli voluto porgere l'arme perchè lo uccidesse ... Nel concetto che avesse Guglielmo attentato ai suoi giorni, il signore Waltom esce furioso serrando la porta a doppio giro di chiave, e così come l'ira lo mena, in veste da camera, col capo scoperto, si caccia giù per le scale, e corre ad accusare il misero giovane al Presidente della Corte Criminale ... —La belva era presa: si adunarono per dividerne i brani sanguinosi: tra biglietti di banca, ghinee, zecchini, napoleoni, ed altre monete di oro di ogni maniera, fu trovato che il valsente carpito al defunto sommava a meglio di ventimila lire di sterlini,—valore enorme:—due sesti ne toccarono al Presidente, perchè così per patto; due sesti al gentil giovane dalla chioma bionda che estraeva le carte dalla cassetta chiusa per allontanare perfino il sospetto della lealtà sua nel giuoco; un sesto alla madre, un sesto alla figlia—Ma la supposta figlia si fece aspettare un pezzo, e poi non venne: andarono a trovarla, e piangeva ...
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Il benefattore (pagina 5)
di Luigi Capuana (estratti)
... Volete scommettere che presto sentiremo parlare di un matrimonio tra la inglesina e il figlio del Sindaco? —Che male ci sarebbe? La ragazza è bella, è giovane, è ricca… —Tutti gli sciocchi, scusate, ragionano come voi ... —Avrò un cavaliere, caso mai… Don Liddu non sa ancora capacitarsi che una signorina possa permettersi di fare qualche miglio per la campagna, sola sola…—ella continuò rivolgendosi al giovane ... Ella si avviò lesta e sorridente verso la Banca notarile, seguita dal giovane che la guardava ammirandola in silenzio ... —Inutilmente—rispose il giovane ... Lei che è giovane può far molto ...
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Il benefattore (pagina 19)
di Luigi Capuana (estratti)
... Ella era entrata nella camera, assai commossa dal caso; e si era permesso un castissimo gesto di carezza, alla fronte del giovane, quando lo vide saltar giù dal letto… Ah Signore Iddio! E non ebbe tempo di indignarsi, di gridare al soccorso ... —Non aggiungerò altro,—s'interruppe il dottor Maggioli, a un vivissimo gesto della baronessa,—quantunque, se veramente avesse voluto, nelle tre ore che passarono—egli soggiunse subito, sornione—prima che il professore fosse tornato a casa, la onesta signora avrebbe potuto indignarsi, gridare al soccorso e fare ben altro! Il professore trovò il giovane già desto, un po' abbattuto, e gli sorrise col più ipocrita dei sorrisi che mai labbro umano avesse abbozzato ... E sicuro del fatto suo, trionfante, sprezzante, da quel giorno permise che il giovane Hart rinnovellasse più frequentemente le visite alla signora, e consentì anche che l'accompagnasse qualche volta, e solo, al passeggio ...
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Intrichi d'amore (pagina 12)
di Torquato Tasso (estratti)
... Di più ha ridotto Messer Alberto, padrigno della giovane, a contentarsi di dargliela per moglie, come intenderete da lui, perchè ha da venire con Messer Manilio, secondo vi ho detto ... CORNELIA Chi è costui? dimmelo, acciò mi possa risolvere; dimmi dunque, chi è cotesto giovane? MAGAGNA Oh, potta del mondo! attac<c>ossi al giovane ... Padrona mia, costui che io dico non è giovane nè vecchio, ma fate conto che sia dell'età mia ...
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Intrichi d'amore (pagina 33)
di Torquato Tasso (estratti)
... Egli è certo, e non porta più i vestiti di lutto, dal che argomento buonissime nuove; ma sospetto, poi che lo vedo turbato in volto, insieme con quell'altro giovane che similmente vien turbato ... Deh! ingrataccio che sei stato a disprezzar l'amor di donna giovane e bella per un'altra di tempo e di mediocre bellezza ... Incauto che sei! E chi non sa che adesso per rifiuto di Cornelia t'adduci ad amar Ersilia? Va pur, che essendo io un'istessa persona con quella povera giovane, ti desidero ogni peggio ... CAMILLO O Dio! che dolci pensieri mi manda adesso Amore! Fermati, quel giovane, e forse direi meglio fermati, Ersilia: già non m'inganno come prima, che Amor mi svela gli occhi ...
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L'arte di prender marito (pagina 13)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... E l'amano o piuttosto la desiderano finchè è giovane e bella; sprezzandola appena cade sul suo capo la prima neve o compare sul volto la prima ruga ... Essi sono tutti del parere di quel loro collega, che un giorno diceva sospirando: —Perchè mai quando la moglie ha quarant'anni, non si può congedarla per prenderne due che abbiano vent'anni ciascuna? Non si può forse cambiare senza frode un biglietto di 50 lire in due biglietti, di 25 lire ciascuno? * * * Il giovane libertino che ti fa la corte, ti guarda in faccia con occhi ardenti e senza alcuna timidezza, e il suo sguardo ti obbliga quasi sempre ad abbassare gli occhi e ad arrossire ... Il giovane libertino però non si accontenta di guardare ... La tua giovane cameriera entra nel tuo salotto e ti annunzia la visita del tuo pretendente ... * * * Figliuola mia, un giovane che è innamorato di una signorina, che va a farle visita, deve avere lo stesso tremito con cui un credente si avvicina all'altare; deve sentirsi puro d'ogni basso istinto, e se invece ha tempo e voglia di pizzicare una cameriera, non deve avere nell'anima la menoma idealità ...
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La famiglia dell'antiquario (pagina 7)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Perché le ho detto vecchia, s'intende, ch'io l'abbia strapazzata? Pretende ella forse di esser giovane? GIACINTO Non è una giovanetta; ma non le si può dire ancor vecchia ... DORALICE Se a mia suocera le dicessi, che è giovane, mi parrebbe in verità di burlarla ... GIACINTO Che bisogno c'è, che le diciate giovane, o vecchia? Questo è il discorso più odioso, che possa farsi a voi altre donne ... Se volete, che vostra madre sia più giovane di me, lo sarà ... Io, benché abbia un poco gridato con te, finalmente capisco, che sei una giovane di abilità, fedele, e attenta, onde se non ricusi l'offerta, eccoti due zecchini per il salario anticipato dei due primi mesi ...
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La trovatella di Milano
di Carolina Invernizio (estratti)
... —Non avete paura giovane e bella come siete rimanere senza alcuno, di notte, in negozio? Maria alzò il bel capo con alterezza, schiuse le labbra al sorriso e fissando sul giovane uno sguardo calmo e sicuro, che annunziava la perfetta quiete della sua anima ... Maria invece di rispondere, dischiuse la porta e dopo aver guardato al di fuori, rivolse il viso, ritornato pallido ed alquanto serio, verso il giovane ... Rinchiuso accuratamente l'uscio, spense il lume e passata nella retrobottega, senza osservare gli abiti lasciati dal giovane, prese una lucernetta ad olio e per una scaletta di legno, salì alla camera da letto, l'unica stanza di quel magazzino ...
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La trovatella di Milano (pagina 3)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Ma sebbene Diego possedesse un sembiante incantevole, uno spirito inesauribile e contasse grandi ed innumerevoli trionfi colle dame, Adriana gli preferiva Gabriele Terzi, il figlio di un onesto commerciante, un giovane di alti intendimenti, con un cuore d'oro, una fisonomia dolcissima, aperta, leale ... Diego sapeva tutto ciò ed esecrava il suo rivale e vedendo di non riuscire in alcun modo togliere l'immagine di lui dal cuore di Adriana, determinò di provocare il giovane ... Ma questi rispose all'attacco con tal dignità, che il giovane marchese ne uscì sconfitto, umiliato ... Ma il giovane si difese con tale impeto, che disarmò l'assalitore, il quale dovette cercare uno scampo nella fuga, soddisfatto ancora di non essere stato riconosciuto ... Allorchè il giovane lasciò il gabinetto, il gentiluomo apparve fortemente turbato e durò fatica a calmarsi ... Adriana tremava d'una inaudita commozione, pure nel suo immenso amore per il giovane attinse coraggio, che in altra circostanza forse le sarebbe mancato ... Era il giovane che l'ultima notte di carnevale aveva cercato rifugio nel negozio della bella guantaia, sconvolgendole il cervello ed il cuore ...
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La trovatella di Milano (pagina 4)
di Carolina Invernizio (estratti)
... E quando ella saprà che l'uomo, il quale adesso si fa chiamare conte Patta, è stato nel quarantotto un infame spia che si vendette successivamente, contemporaneamente a tutti, salvo a tradire a tempo opportuno, chi meno lo pagava, per chi gli offriva di più; allorchè le racconterò la tua fuga da Milano nelle famose cinque giornate, lasciando preda al furore popolare, che voleva far giustizia sommaria della spia, una moglie innocente, una tenera bambina… —Taci, taci…—interruppe balbettando per l'ira il conte, rizzandosi con impeto, per avvicinarsi al giovane ... Non divideva quelle idee, perchè sentiva di amare il giovane di profonda ed irresistibile passione ... La popolana malediva fra sè il giovane venuto a turbare la pace della sua casa; ma trascorso quasi un mese e colui non essendo ricomparso, Annetta tornò affatto tranquilla, tanto più perchè Maria aveva ripresi i suoi bei colori, l'allegria di prima ... Ma presto il ghiaccio si ruppe: il giovane le aveva parlato dapprima timido, commosso, poi si abbandonò al linguaggio artificioso, fiorito, seducente di tutti i libertini che hanno designata una vittima, affascinando Maria, facendole battere il cuore a colpi precipitosi ... Credeva realmente che quel bellissimo giovane, il quale le giurava con tanto calore di farla sua moglie, si chiamasse Gabriele Terzi ...
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La trovatella di Milano (pagina 5)
di Carolina Invernizio (estratti)
... —Egli tiene una condotta indegna di un giovane onesto, che vuol sposare una fanciulla tua pari ... —Mentre giurava d'amarti sempre, faceva le stesse promesse ad un'altra povera giovane, che fidente in lui, gli ha tutto sacrificato ... Vi era appena entrata, che la cameriera comparve annunciando la giovane guantaia ... —Eppure il mio fidanzato è amico intimo di un giovane, che gli ha parlato molto di voi,—aggiunse marcando le parole ... Quel giovane si chiama Gabriele Terzi e si dice vostro amante,—esclamò la contessina con accento ironico, mordente, perchè il dolore la rendeva quasi cattiva ...
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La trovatella di Milano (pagina 6)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Corse ad aprire e la giovane guantaia era appena entrata, che Diego senza osservarla, la strinse fra le sue braccia, ne cercò le labbra, imprimendovi dei baci lunghi, ardenti ... Il giovane non battè palpebra ... E mentre il giovane la traeva dolcemente sul divano, raccontò quanto le era avvenuto, piangendo a calde lacrime ... Questi non si trovava in casa, ma il giovane con la famigliarità che gli era abituale, si diresse all'appartamento di Adriana ...
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La trovatella di Milano (pagina 7)
di Carolina Invernizio (estratti)
... I vostri calcoli con me, non sono riusciti e se ancora vi resta un po' di coscienza, invece di mettervi alla caccia di qualche altra ricca ereditiera, sposate la vostra guantaia di Porta Vittoria, la bella Maria, che per un giovane astuto come voi, potrà recarvi molto profitto—Adriana ... —Perchè adunque lasciate credere che io sia vostro amante? —Io! Io!—gridò con indignazione Maria, mentre Annetta metteva i pugni chiusi sotto il naso del giovane, esclamando inviperita: —Signore, con chi crede di parlare? Sappia che nessuno ci ha mai tolto il rispetto e se lei non gira di largo, le darò tal lezione da ricordarsi per un pezzo di me ... —Ebbene, attenda un momento che chiudo il negozio—replicò più calma—non mi piace far sapere i fatti miei a nessuno… Maria fissava il giovane con sguardi supplichevoli, accrescendo i sospetti di lui… Invece ella lo temeva senza sapere il perchè; una disgrazia la minacciava, ne era certa ... Annetta aveva offerto al giovane da sedere, ma egli rimase in piedi, appoggiato alla tavola, fissando gli sguardi ardenti su Maria, che non potè sostenerli, si sentì venir meno… —Sapete chi sono?—chiese egli lentamente… —No, lo ripeto, non vi conosco,—rispose tremante Maria ... —Ebbene, sì, conosco questo nome e la persona che lo porta—replicò con impeto Maria—ma voi… non so chi siete… —Perchè mentire? Sapete bene che nessun altro all'infuori di me porta un tal nome; il marchese Diego deve avervelo detto per farvi sua complice nella trama, che doveva perdermi nell'anima della contessina Adriana… Maria credeva diventar pazza: davanti agli occhi le passavano dei bagliori sinistri e slanciandosi verso il giovane, gli strinse il braccio con violenza, esclamando: —Signore, cessate ve ne prego una così orribile commedia o non rispondo più di me stessa: il marchese Diego non lo conosco, ve lo giuro, mi pare bensì di averlo sentito nominare… ma non comprendo… ciò che vogliate dire… Eravi tanta sincerità nell'accento straziante della bella ...
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La trovatella di Milano (pagina 8)
di Carolina Invernizio (estratti)
... —Insomma chi è il tuo amante? —Lo stesso giovane che l'ultima notte di carnevale si è qui ricoverato in costume da maschera… —Ah! l'avrei indovinato—strillò Annetta con un'esplosione di collera ... —Accetto!—proruppe Maria con accento selvaggio, tendendo la mano al giovane ... Gabriele si era lasciato cadere su di una seggiola, perchè le forze l'avevano tradito; ma i suoi occhi si volgevano con pietà e simpatia verso la giovane guantaia ... —Quanto sei generosa! Ma vedi! Se tutto ciò che mi ha rivelato quel giovane è la verità, colpirò quell'infame che ha distrutta la mia esistenza, mi ha spezzato il cuore ... La giovane poteva abbandonarsi al suo dolore senza che sguardi indiscreti la spiassero; Diego non avrebbe mancato di fare qualche scappata a Milano, onde continuare la vita di libertinaggio fino allora condotta ...
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La trovatella di Milano (pagina 17)
di Carolina Invernizio (estratti)
... La notizia che si trovava libera, valeva come l'annunzio di morte del marchese Diego… E come era avvenuta? Era forse Maria che si era vendicata? E dove si trovava la giovane? Morta forse anche lei, dacchè nessuno gliene aveva parlato? Adriana aprì la bocca per domandare, ma dal suo petto non sfuggì che un grido rauco, inarticolato, che si spense in un debole singhiozzo ... Il giorno che Adriana venne seppellita nel Cimitero Monumentale, un giovane che aveva assistito di nascosto, dietro un alto mausoleo, ai minimi particolari della funebre cerimonia, attese che tutti se ne fossero andati, poi lasciò il suo nascondiglio per avvicinarsi a sua volta a quella tomba scavata di fresco e inginocchiatosi si mise a piangere, a singhiozzare come un fanciullo… Poi quello straziante dolore parve calmarsi… ed il giovane data una rapida occhiata attorno, trasse di tasca una rivoltella ... —Voi!—esclamò il giovane balzando turbato in piedi ... Un sospiro d'immenso refrigerio sollevò il petto di Maria: ella stese la mano al giovane ...
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Marocco (pagina 44)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Dopo di lui comparirono i due figliuoli di Sid-Mussa; uno di cui ho dimenticato affatto la fisonomia, che disparve dopo i primi saluti; l’altro, un bellissimo giovane di venticinque anni, segretario intimo del Sultano: un viso di donna con due grand’occhi castagni d’una dolcezza indescrivibile; allegro, disinvolto, irrequieto, che stropicciava continuamente, con tutt’e due le mani, le falde del suo ampio caffettano aranciato ... Il simpatico giovane intavolò subito la conversazione per mezzo di Mohammed Ducali ... —Dipinge colla macchina?—domandò il giovane ... Il giovane segretario si mostrò altamente meravigliato che il Comandante sapesse questo particolare storico, e gli fece domandare in che maniera lo aveva saputo ... —Nella storia del Kaldun!—esclamò il giovane ... —Ma davvero!—esclamò l’ingenuo giovane ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 17)
di Giovanni Verga (estratti)
... Essa sorrideva sempre allo stesso modo, di quel sorriso dolce e contento, allo scherzo del padrone che sembrava le illuminasse il viso, affinato dal chiarore molle: gli occhi come due stelle; le belle trecce allentate sul collo; la bocca un po' larga e tumida, ma giovane e fresca ... Sei giovane, non puoi rimaner così ... Ti troverei un buon giovane, un galantuomo ... Sei giovane ... una bella giovane ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 62)
di Giovanni Verga (estratti)
... Sono stato giovane; me li son goduti anch'io i begli anni ... Ma se lui si ostina a non darti nulla, neanche quel giovane, poveretto, ne ha ... Invece potresti sposare un gran signore, e s'è vero che quel giovane ti vuol tanto bene dovrebbe esser contento lui pel primo ... Fareste un bel matrimonio! Vedi com'è andata a finire? Che quel povero giovane ci ha rimesso anche la libertà, pel capriccio di tuo padre! Lascialo stare in pace almeno, perché adesso, alle lettere che scrive ai parenti ogni giorno, tutte che piangono guai e vorrebbero denari, in conclusione, è un affare serio! ... Il duca s'era tirato dietro lo zio balì, onde sembrar più giovane - dicevano le male lingue: un vecchietto grasso e rubicondo che doveva lasciargli l'eredità, e intanto faceva la corte alle signore - come non sanno farla più al giorno d'oggi! - osservò la Capitana ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 5)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Era la giovane cameriera della marchesa Nene, una figurina snella e alta, bionda, vestita di scuro, con i capelli arruffati sulla fronte ... Il giovane esitò un momento, poi mormorò: "Avanti" e si fece da banda ... Rimasto solo, il giovane si strinse i pugni alle tempie, li battè con impeto sul piano della consolle, ve li tenne per un momento, ansante, guardandosi nello specchio, interrogando, quasi, l'immagine di se stesso ... Il giovane se lo accostò alle labbra ma poi non ebbe cuore di baciarlo, parendogli esserne indegno, depose sospirando il portafogli sul tavolino da notte e soltanto allora vi scorse un mazzolino di violette sopra una lettera ...
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