Libri giorno
Libri su giorno, con la parola giorno
Confessioni di un Italiano (pagina 5)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Leggere al giorno d'oggi di cotali ordinamenti politici e militari che somigliano buffonerie, parrà forse una gran maraviglia ... Il fatto sta che ottenuto il permesso di proporre sopra un dato argomento, il Magnifico General Parlamento proponeva discuteva ed approvava tutto in un sol giorno, il quale era appunto l'undici d'agosto ... Il perché della fretta e dello aver scelto quel giorno piuttosto che un altro stava in questo, che allora appunto cadeva la fiera di san Lorenzo e offeriva con ciò opportunità a tutte le voci del Parlamento di radunarsi ad Udine ... Il Magnifico General Parlamento implorava poi dalla Serenissima dominante la conferma di quanto aveva discusso, proposto ed approvato; e giunta la conferma, il trombetta in giorno festivo gridava ad universale notizia e per inviolabile esecuzione la Parte presa dal Magnifico General Parlamento ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 19)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Un giorno che era alla sagra di Ravignano oltre Tagliamento e che si ballava in piazza sul tavolato, io mi presi lo spasso di farmi beffe di alcune Cernide dei Savorgnani che venivano a tutelare il buon ordine della fiera collo schioppo in una mano, e con un tovagliolo nell'altra pieno di ova, burro e salame, per fare, come si dice, la frittata rognosa ... Ma mentre io mi ritirava facendo il gradasso fra i miei compagni di quel trionfo, quel cotale che avea ballato la furlana mi gridò dietro che guardassi bene ballando di non perdere la mia cresta di pelo che egli ne avrebbe fatto un trofeo da metter in capo al suo asino pel secondo giorno della fiera ... Allora solo m'accorsi che avea perduto il berretto e mi chinava sulla strada per cercarlo; e bisogna dire che, o dalla campagna si vedesse abbastanza chiaro sulla strada o che i miei occhi fossero che facevano il buio, perché quello del salto mi vide curvarmi a cercare e così dalla lunga mi gridò che mi mettessi pure il cuore in pace perché la mia cresta se l'aveva portata via lui per farne bello l'asino al giorno dopo ... Perciò tirammo innanzi promettendoci di ricattarci al domani; e così fu infatti che ci fermammo tutti a Mendrisio la notte, e il giorno dopo tornammo in fiera facendo un esame di tutte le Cernide e di tutti gli asini nei quali ci abbattevamo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 21)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Le semplici contadine dei dintorni la chiamavano la Santa; e ricordavano con venerazione il giorno della sua prima comunione, quando appena ricevuto il mistico pane la era svenuta di consolazione di paura d'umiltà; ed elleno dicevano invece che Dio l'aveva chiamata in estasi come degna che la era d'un più stretto sposalizio con essolui ... Anche la Clara si risovveniva con una gioia mista di tremore di quel giorno tutto celeste; assaporando sempre colla memoria quei sublimi rapimenti dell'anima invitata a partecipare per la prima volta al più alto e soave mistero di sua religione ... I più gettano a mezza strada una bussola malfida da cui furono il più delle volte ingannati; e si abbandonano giorno per giorno al vento che spira ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 25)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Giorno per giorno egli avea saputo ridestare una fiamma di quell'anima senile, assopita ma non morta nella propria bontà; e da ultimo si era fatto voler tanto bene, che non passava giorno senza ch'egli fosse desiderato o chiamato a tenerle compagnia ... Non usava né parrucca né polvere né mai merli o scarpe fosse pur giorno di gala; portava il cappello tondo alla quacquera, calzoni ingambati negli stivali prussiani, giubba senza ornamenti né bottoni di smalto, e panciotto d'un sol colore verdone o cenerognolo non lungo quattro dita oltre al fianco ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 26)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Le poche altre visite che la riceveva durante il giorno non erano tali da diminuirle la graditezza di quell'una ... Mese per mese, giorno per giorno, ora per ora, sorriso per sorriso egli seguiva con occhio premuroso e innamorato ma tranquillo, paziente e sicuro, gli accrescimenti di quell'affetto ch'egli veniva istillando nell'anima di Clara ... Quanto alla Pisana la mi diceva sovente: “Se io fossi mia sorella vorrei sposare quel bel giovane che ha tanti bei nastri sulla giubba e un così bel cavallo, con una gualdrappa tutta indorata; e il signor Merlo lo farei mettere in una gabbietta per regalarlo alla nonna il giorno della sua sagra” ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 34)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ricordano, celebrano, ricompensano, infiammano: sono i sepolcri di Foscolo che ci rimenano col pensiero a favellare coi cari estinti: giacché ogni giorno passato è un caro estinto per noi, un'urna piena di fiori e di cenere ... È un tesoro che s'accumula, non son monete che si spendono giorno per giorno ... Quella ciocca di capelli neri ineguali e avviluppati, che serbano ancora i segni dello strappamento, furono come la prima croce appesa a segnare lo spazio vuoto d'un giorno nel sacrario domestico della memoria ... La mattina mi svegliai con tanta gravità addosso, che mi invogliava di credermi un uomo addirittura, così lunga età mi pareva essersi condensata nelle ultime ventiquattr'ore da me vissute: e le memorie del giorno prima mi passarono innanzi chiare ordinate e vivaci come i capitoli d'un bel romanzo ... I dispetti della Pisana, le smorfie dei bei cugini, il mio abbattimento, la fuga, il risvegliarsi in riva al canale, il guazzo periglioso di questo, la gran prateria, il giungere sull'altura, le meraviglie di quella scena stupenda di grandezza, di splendore, e di mistero; il cader delle tenebre, i miei timori, e il correre traverso la campagna, e lo scalpitarmi a tergo del cavallo, e l'uomo dalla gran barba che m'avea tolto in groppa; il galoppo sfrenato traverso l'oscurità e la nebbia, le sculacciate di Germano sul primo giungere a Fratta, quegli altri martirii della cucina, e quello spiedo e quella Contessa, e la mia fermezza di non voler disobbedire alla raccomandazione di chi m'avea reso un servigio ad onta del tremendo castigo minacciatomi; la carezza della Clara e le parole del signor Lucilio, le mie smanie, le disperazioni poiché fui coricato, e l'apparimento in mezzo a queste della Pisana, della Pisana umile e superba, buona e crudele, sventata bizzarra e bellissima secondo il solito, non vi pare che ce ne fossero troppe pel cervello d'un bambino? E lì in un foglietto di carta sotto il pagliericcio io aveva un talismano che per tutta la vita mi avrebbe ravvivato a mio grado tutto quel giorno così vario così pieno ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 72)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Era così piena di scrupoli e di smorfie che non bastavano l'eloquenza italiana e latina del dottor Sperandio, la pazienza di Lucilio, i conforti di monsignor di Sant'Andrea, le cure del marito e della Clara e quattro pozioni al giorno, per calmarla un poco ... Soltanto un giorno che le fu annunziata la visita della cognata Frumier, si riebbe subitamente e dimenticò l'infinita caterva dei suoi mali per pettinarsi, pulirsi, mettersi in capo la più bella e rosea cuffietta della guardaroba, e farsi addobbar il letto con cuscini e coperte orlate di merlo ... Peraltro titubava sempre e non sarei forse venuto mai ad effettuare un tal desiderio, se ella non me ne porgeva un giorno l'occasione ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 82)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il padre Pendola, avendo sentito a tavola il giorno prima la subita disapprovazione data dal Senatore al matrimonio di sua nipote col Venchieredo, benché lo avesse anch'egli approvato in fin allora, avea subodorato, se non la lettera da Venezia, certo qualche cosa di simile ... E questi polevandosi da tavola gli avea stretta la mano in modo misterioso, dicendogli: — Ho capito, padre; la ringrazio a nome dei miei cognati! Se il Senatore era furbo, e ne avea dato grandi prove nella sua lunga vita pubblica e privata, certo fu quello il caso di riscontrar vero il proverbio, che tutti abbiamo durante il giorno il nostro quarto d'ora di minchioneria ... Per quel giorno si misero da un canto questi discorsi; e solamente la sera nel silenzio del letto nuziale il Conte s'arrischiò di accennare alla moglie d'un grave e misterioso pericolo da cui il rifiuto della Clara al Venchieredo li aveva salvati ... La miglior contentezza tuttavia fu per la Clara, la quale, senza ch'ella ne sapesse il perché, rimase dall'esser tormentata ed ebbe qualche giorno di tregua per poter corrispondere con nessuna superbia alle occhiate riconoscenti ed appassionate indirizzatele alla sfuggita da Lucilio ... Un giorno finalmente, sopra due palafrenieri bianchi bordati d'oro e di porpora, due cavalieri si presentarono al ponte levatoio del castello ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 98)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Questo rivolgimento delle mie opinioni s'era già compiuto quando rividi l'avvocato Ormenta; e quel giorno, poco disposto a passargli tutto buono come al solito, appiccai con lui una mezza lite ... Io non gli risposi quanto mi bolliva entro, ma corsi tosto da Amilcare, e per la prima volta gli narrai le mie relazioni coll'avvocato, e tutto l'andamento delle cose dalla predica del padre Pendola fino alla contesa di quel giorno stesso ... Io non ebbi il coraggio di confessare che il furbo m'aveva forse adoperato come strumento delle sue ribalderie; e il coraggio mi mancò affatto quando mi raccontò che la cattura di alcuni studenti avvenuta il giorno prima, e lo sfratto intimato ad alcuni altri, e le perquisizioni a moltissimi si ascrivevano comunemente a merito del signor avvocato ... A poco a poco prestai della mia mente un corpo a quei fantasmi: quando me li vidi innanzi vivi spiranti, gettai le braccia al collo di Amilcare, gridando: — Sì, fratello, oggi lo credo finalmente! Un giorno saremo uomini! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 104)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Oh se sapessi con quanti spasimi, con quante lagrime, con quante viltà comprerei ora un raggio fuggitivo di bellezza, un barlume momentaneo di spirito, un giorno un giorno solo della mia vita rigogliosa d'una volta! ... Il giorno seguente me n'andai a Fratta prima dell'alba, giacché tutta la notte non avea fatto altro che volgere in capo i disegni più strani e le speranze più inverosimili ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 107)
di Ippolito Nievo (estratti)
... La salute di Giulio Del Ponte che pareva ristabilirsi ogni giorno più era la più cara ricompensa che m'avessi dei miei sacrifizi ... La salute del signor Conte andava scadendo di giorno in giorno: e alla fine ammalò gravemente e prima che si potesse prevenirne la Contessa del pericolo, egli spirò senza accorgersene fra le braccia del Cappellano, di monsignor Orlando e della Pisana ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 141)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Seppi in seguito che egli aveva mandato Leopardo a Fusina coll'ordine di fermarvisi tutto il giorno appresso ad aspettar suo padre che doveva arrivare colà e di consegnargli un piego rilevantissimo ... Io partii da quella casa, ove divisava di tornare il giorno appresso per accompagnare l'amico alla sua ultima dimora; qual fosse l'animo, quali i miei pensieri non voglio confessarlo ora ... Fidati ad essi: per mezzo loro avrai mie novelle poiché conto imbarcarmi prima di mezzodì, e non voglio vedere le nefandità di questo giorno ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 143)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tuttavia, potete crederlo, che quella lettura non si affaceva molto in quel giorno con quell'umore ... C'era del balzano assai; ma egli pareva innamorato quanto mai lo può essere uomo al mondo; e l'ultimo suo biglietto stabiliva il giorno e l'ora di quella fuga, che avea condotto i miei genitori a concepirmi in Levante ... Un bel giorno sembrava che le gelosie ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 147)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il giorno prima ell'era stata in procinto di ammazzarsi, e suo fratello avea impedito questo atto violento gettandole in canale un'ampolletta d'arsenico già bell'e preparato: perciò lo guardava in cagnesco; ma dentro di sé, fors'anco a riguardo della madre, non era malcontenta che l'avesse trattenuta ... Cosa sarà? Il giorno appresso, non mi vergogna il dirlo, ronzai tutta mattina nelle vicinanze di Santa Maria Zobenigo, ma mi dava non poco pensiero il vedere affatto chiuse le finestre del palazzo Navagero ... Figurati se andavamo d'accordo ogni giorno meglio! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 161)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Quel giorno infatti fu un gran giorno, e degno di essere onorato dai posteri italiani ... Se così infervorato era io, figuratevi poi l'Aglaura; la quale, senza ch'io vel dica, avrete già conosciuto che aveva una testa voltata affatto a quegli entusiasmi di repubblica e di libertà! A cotali sue preoccupazioni io ascrissi per quel giorno la poca cura ch'ella si avea dato del suo Emilio; ma la sera le ne mossi parola quando ci fummo allogati in due camerette d'un'umilissima locanda sul corso di Porta Romana ... Almeno io ne sospettai qualche cosa per avermi dessa scritto che un giorno impensatamente aveva ricevuto una visita della Doretta ... Il primo, fatto da poco capitano di cavalleria negli eserciti imperiali, credo mediante la protezione del famoso zio barone, sussurrava coi suoi sproni notte e giorno dinanzi il convento di Santa Teresa; tantoché la madre Redenta aveva chiesto una sentinella per rinforzare la difesa della portinaia ... E la sentinella s'affacendava notte e giorno a presentar l'arma al terribile Partistagno che passava e ripassava continuamente ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 182)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Il giorno ch'egli salì sul patibolo, io, Lucilio e la Pisana uscimmo furtivi da un bastimento portoghese sul quale ci eravamo rifugiati, ed ebbimo la fortuna di poterlo salutare ... Mi paiono racchiuse in un giorno, in un attimo solo, tanto sono diverse dalle altre che le precedettero e le seguirono ... Ad ogni modo Napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove le vicende del mondo non camminano ma galoppano, non s'ingranano ma s'accavalcano, e dove il sole sfrutta in un giorno quello che nelle altre regioni tarda un mese a fiorire ... Questo signor tenente fu una delle più spiacevoli novità che trovai in Genova: la seconda fu la fame: perché il giorno dopo al nostro arrivo cominciò la flotta inglese lo strettissimo blocco, e in poche settimane ci ridusse alla caccia dei gatti ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 183)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Un giorno lo incontrai che già i magazzini cominciavano a impoverire, e chi aveva derrate a tenerle per sé ... — Non ha altro? Fidati di me! domani son di guardia alla Polcevera e là le farò respirare tanta aria in un'ora quanta a Fratta non se ne respira in un giorno ... Ho ammazzato i miei due cavalli, li ho fatti salare e me li pappo a quattro libbre il giorno ... Il giorno dopo Alessandro venne a trovarmi nella mia stanza che sonava mezzogiorno: aveva la cera negra e il viso imbronciato ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 201)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Me le professai debitore, e l'umiltà e la tenerezza d'un amore infinito mi compensarono dello spensierato abbandono d'un giorno ... — Carlo — mi disse un giorno la Pisana poich'io fui ristabilito tanto da poter uscire — l'aria di Venezia non ti si affà molto, hai bisogno di campagna ... — Che pazzia! E per te dunque, cosa ti rimane? — Per me mi rimangono due lire al giorno che mio marito vuol passarmi ad ogni costo malgrado la strettezza della sua fortuna; e con quelle in campagna posso vivere da gran signora ... — E a te dunque — soggiunsi io — non restano ora che due grame lirette al giorno concesseti dalla misera munificenza del nobiluomo Navagero, sicché una voltata d'umore di questo vecchio pazzo può metterti addirittura all'ospizio dei poveri!! ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 214)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Così passavano i mesi senza differenza per me di giorno e di notte: avea perduto affatto la speranza di racquistare la vista; non mi moveva mai dalla stanza se non la domenica per passeggiare un poco a braccio della Pisana ... Un altro giorno era lo sciallo che le mancava; e me ne accorgeva, perché, essendo freddo, la sentiva battere i denti ... Ancora ella scriveva che metteva qualche cosa da parte ogni giorno per venirmi a trovare, e che molto si era adoperata a Venezia per ottenermi la grazia di rimpatriare ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 237)
di Ippolito Nievo (estratti)
... giorno senza vedere il campanile di San Marco ... Il conte Rinaldo adunque e la reverenda Clara si trovavano ridotti all'entrata di un ducato al giorno, più le tre lire venete che la signora riceveva dall'Erario pubblico come patrizia bisognosa ... S'assottigliavano ogni giorno più, ma senza accorgersene; e credo che si sarebbero avvezzati a viver d'aria come l'asino d'Arlecchino ... Certo mi ricordo che un giorno avendo io domandato alla contessa Clara perché pigliasse tanti caffè, minacciata com'era da una paralisi, mi rispose che il caffè a Venezia costava poco e ne beveva assai per far senza brodo ... Trent'anni di studi di ricerche di meditazioni non gli sembravano sufficienti; ed ogni giorno gli saltava agli occhi qualche passo dove una più larga critica avrebbe rischiarato le idee, o avviato meglio il lettore a comprendere lo spirito dell'autore ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 243)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Come infatti mi parve essere sulle prime; ché trovai giorno per giorno la ragazza migliorata d'assai; e benché continuasse sempre un po' frivola e scapata, pure non usava più arte veruna per comparire diversa ... Soltanto la sera, quando mi ridussi a casa verso la mezzanotte, dopo aver subìto le più gran rampogne che possa soffrire una buona pasta di marito da una moglie bisbetica, chiesi che ne fosse di Giulio, il quale io lo aveva cercato indarno qua e là per tutto quel giorno ... Ma alcuni dabbene che non volevano che quel giorno fosse macchiato di sangue fraterno lo avevano difeso colle loro armi ... Con un salasso, con qualche cordiale mi calmarono in modo che verso l'alba riebbi l'uso della parola; e allora, con quell'indifferenza che seppi maggiore, accagionai del mio male le fatiche esorbitanti del giorno prima, e aggiunsi che avea ricevuto notizie di Giulio e ch'egli era partito da Venezia per affari di qualche momento ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 245)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Un giorno ch'io tornava da una visita al general Pepe, il quale sopportava volentieri le mie chiacchiere, la Pisana mi si fece innanzi con cera più grave del solito, dicendo che aveva cose di qualche rilevanza da comunicarmi ... Ma la fanciulla mi confessò arrossendo di aver scritto quel giorno due lettere invece di una, nella seconda delle quali raddolciva d'assai il crudo tenore della prima ... Un giorno vennero a raccontarmi che il colonnello Giorgi e il caporal Provedoni, feriti sul ponte da una bomba, erano stati trasportati allo Spedale militare, donde per la gravità della ferita non era possibile traslocarli ... Il giorno stesso moriva nel campo dell'assedio sotto Mestre il general Partistagno ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 246)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Spirò anch'ella il giorno della Madonna d'agosto, ringraziando la Madre di Dio che la chiamava a sé nella festa della sua assunzione al cielo, e benedicendo Iddio perché i voti ch'ella avea pronunciati cinquant'anni prima per la salute della Repubblica di Venezia, e che le aveano costato tanti sacrifizi, avessero ricevuto un bel premio sul tramonto della sua vita ... Ma la dimora di Venezia ci diventava ogni giorno più odiosa e insopportabile, finché di comune accordo ci trapiantammo in Friuli, nel paesello di Cordovado, in quella vecchia casa Provedoni, piena per noi di tante memorie ... Un anno dopo la morte di mia moglie ebbi la visita tanto lungamente sperata di Luciano e di tutta la sua famiglia: aveva due ragazzetti che parlavano meglio assai il greco che l'italiano, ma tanto essi che la loro madre mi presero a volere un gran bene, e fu per tutti assai doloroso il momento della separazione la quale Luciano avea fissato al sesto mese dopo il loro arrivo, e non fu possibile ottenere la protrazione d'un giorno ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 254)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tre angeli intorno al letto mi fanno fede, notte e giorno, della eterna beatitudine! ... Così finiva di scrivere il mio sventurato figliuolo, e morì il giorno appresso fra le braccia della moglie ... I Martelli scrivevano di averla veduta piegarsi sulla tomba ogni giorno più colla rassegnazione d'una martire; soltanto piangeva di abbandonar i suoi figliuoli ma consolavasi col pensiero che affidati a tali amici essi sarebbero giunti a salvamento nella famiglia del padre loro ... Oh, se come dissi un'altra volta, noi non pretendessimo misurare col nostro tempo il tempo delle nazioni, se ci accontentassimo di raccogliere il bene che si è potuto per noi, come il mietitore che posa contento la sera sui covoni falciati nella giornata, se fossimo umili e discreti di cedere la continuazione del lavoro ai figliuoli ed ai nipoti, a queste anime nostre ringiovanite, che giorno per giorno si arricchiscono di quello che si fiacca si perde si scolora nelle vecchie, se ci educassero a confidare nella nostra bontà e nell'eterna giustizia, no, non ...
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Decameron (pagina 6)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E acciò che ciascun pruovi il peso della sollecitudine insieme col piacere della maggioranza e, per conseguente da una parte e d'altra tratti, non possa chi nol pruova invidia avere alcuna, dico che a ciascuno per un giorno s'attribuisca e il peso e l'onore; e chi il primo di noi esser debba nella elezion di noi tutti sia: di quegli che seguiranno, come l'ora del vespro s'avicinerà, quegli o quella che a colui o a colei piacerà che quel giorno avrà avuta la signoria; e questo cotale, secondo il suo arbitrio, del tempo che la sua signoria dee bastare, del luogo e del modo nel quale a vivere abbiamo ordini e disponga ... – Queste parole sommamente piacquero, e a una voce lei prima del primo giorno elessero; e Filomena, corsa prestamente a uno alloro (per ciò che assai volte aveva udito ragionare di quanto onore le frondi di quello eran degne e quanto degno d'onore facevano chi n'era meritamente incoronato), di quello alcuni rami colti, ne le fece una ghirlanda onorevole e apparente; la quale, messale sopra la testa, fu poi mentre durò la loro compagnia manifesto segno a ciascuno altro della real signoria e maggioranza ... Non era di molto spazio sonata nona, che la reina levatasi tutte l'altre fece levare e similmente i giovani, affermando esser nocivo il troppo dormire il giorno: e così se ne andarono in un pratello nel quale l'erba era verde e grande né vi poteva d'alcuna parte il sole; e quivi, sentendo un soave venticello venire, sì come volle la lor reina, tutti sopra la verde erba si puosero in cerchio a sedere, a' quali ella disse così:–Come voi vedete, il sole è alto e il caldo è grande, né altro s'ode che le cicale su per gli ulivi, per che l'andare al presente in alcun luogo sarebbe senza dubbio sciocchezza ... Ma se in questo il mio parer si seguisse, non giucando, nel quale l'animo dell'una delle parti convien che si turbi senza troppo piacere dell'altra o di chi sta a vedere, ma novellando (il che può porgere, dicendo uno, a tutta la compagnia che ascolta diletto) questa calda parte del giorno trapasseremo ...
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Decameron (pagina 7)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Ma ogni aiuto era nullo, per ciò che il buono uomo, il quale già era vecchio e disordinatamente vivuto, secondo che i medici dicevano, andava di giorno in giorno di male in peggio come colui che aveva il male della morte; di che li due fratelli si dolevan forte ... E un giorno, assai vicini della camera nella quale ser Ciappelletto giaceva infermo, seco medesimo cominciarono a ragionare ... E se questo avviene, il popolo di questa terra, il quale sì per lo mestier nostro, il quale loro pare iniquissimo e tutto il giorno ne dicon male, e sì per la volontà che hanno di rubarci, veggendo ciò si leverà a romore e griderà: ‘Questi lombardi cani, li quali a chiesa non sono voluti ricevere, non ci si voglion più sostenere’; e correrannoci alle case e per avventura non solamente l'avere ci ruberanno ma forse ci torranno oltre a ciò le persone: di che noi in ogni guisa stiam male se costui muore ...
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Decameron (pagina 21)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La donna, che tutta d'amoroso disio ardeva, prestamente gli si gittò nelle braccia; e poi che mille volte, disiderosamente strignendolo, basciato l'ebbe e altrettante da lui fu basciata, levatisi di quindi nella camera se ne andarono, e senza niuno indugio coricatisi pienamente e molte volte, anzi che il giorno venisse, i loro disii adempierono ... Il che, quantunque con piena fede in ogni cosa e tutto il giorno si mostri e ancora in alcune novelle di sopra mostrato sia, nondimeno, piacendo alla nostra reina che sopra ciò si favelli, forse non senza utilità degli ascoltanti aggiugnerò alle dette una mia novella, la quale avviso dovrà piacere ... Per la qual cosa Lamberto, chiamati un giorno gli altri due, disse loro qual fosse l'orrevolezza del padre stata e quanta la loro e quale la loro ricchezza e chente la povertà nella quale per lo disordinato loro spendere eran venuti; e come seppe il meglio, avanti che più della loro miseria apparisse, gli confortò con lui insieme a vendere quel poco che rimaso era loro e andarsene via: e così fecero ... E sperandosi che di giorno in giorno tra 'l figliuolo e 'l padre dovesse esser pace, e per conseguente ogni cosa restituita a Alessandro, e merito e capitale, Alessandro dell'isola non si partiva, e i tre fratelli che in Firenze erano in niuna cosa le loro spese grandissime limitavano, ogni giorno più accattando ...
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Decameron (pagina 97)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E essendo le notti piccole e il diletto grande e già al giorno vicino, il che essi non credevano, e sì ancora riscaldati sì dal tempo e sì dallo scherzare, senza alcuna cosa adosso s'adormentarono, avendo la Caterina col destro braccio abracciato sotto il collo Ricciardo e con la sinistra mano presolo per quella cosa che voi tra gli uomini più vi vergognate di nominare ... E in cotal guisa dormendo, senza svegliarsi sopravenne il giorno, e messer Lizio si levò; e ricordandosi la figliuola dormire sopra 'l verone, chetamente l'uscio aprendo disse: “Lasciami vedere come l'usignuolo ha fatto questa notte dormire la Caterina ... Né guari dopo queste parole stettero, che Ricciardo si svegliò; e veggendo che il giorno era chiaro si tenne morto e chiamò la Caterina dicendo: “Oimè, anima mia, come faremo, che il giorno è venuto e hammi qui colto?” Alle quali parole messer Lizio, venuto oltre e levata la sargia, rispose: “Faren bene ...
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Decameron (pagina 99)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Il quale, non che il giorno da Procida a usare a Ischia per vederla venisse, ma già molte volte di notte, non avendo trovata barca, da Procida infino a Ischia notando era andato per poter vedere, se altro non potesse, almeno le mura della sua casa ... E durante questo amore così fervente avvenne che, essendo la giovane un giorno di state tutta soletta alla marina di scoglio in iscoglio andando marine conche con un coltellino dalle pietre spiccando, s'avenne in un luogo fra gli scogli riposto; sì per l'ombra e sì per lo destro d'una fontana d'acqua freddissima che v'era, s'erano certi giovani ciciliani, che da Napoli venivano, con una lor fregata raccolti ... Partissi adunque il re turbato della camera e comandò che i due amanti, così ignudi come erano, fosser presi e legati e, come giorno chiaro fosse, fossero menati a Palermo e in su la piazza legati a un palo ...
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Decameron (pagina 177)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Per la qual cosa avvenne che, crescendo in lei amor continuamente e una malinconia sopr'altra agiugnendosi, la bella giovane più non potendo infermò, e evidentemente di giorno in giorno come la neve al sole si consumava ... Dei adunque sapere, Minuccio mio, che il giorno che il nostro signore re Pietro fece la gran festa della sua essaltazione, mel venne, armeggiando egli, in sì forte punto veduto, che dello amor di lui mi s'accese un fuoco nell'anima che al partito m'ha recata che tu mi vedi; e conoscendo io quanto male il mio amore a un re si convenga e non potendolo non che cacciare ma diminuire e egli essendomi oltre modo grave a comportare, ho per minor doglia eletto di voler morire; e così farò ... Maravigliossi Minuccio dell'altezza dello animo di costei e del suo fiero proponimento e increbbenegli forte; e subitamente nello animo corsogli come onestamente la poteva servire, le disse: “Lisa, io t'obligo la mia fede, della quale vivi sicura che mai ingannata non ti troverrai; e appresso commendandoti di sì alta impresa, come è aver l'animo posto a così gran re, t'offero il mio aiuto, col quale io spero, dove tu confortar ti vogli, sì adoperare, che avanti che passi il terzo giorno ti credo recar novelle che sommamente ti saran care; e per non perder tempo, voglio andare a cominciare ... Poi che 'n piacere non ti fu, Amore, ch'a me donassi tanta sicuranza, ch'a Messer far savessi lo mio core, lasso, per messo mai o per sembianza, mercé ti chero, dolce mio signore, che vadi a lui e donagli membranza del giorno ch'io il vidi a scudo e lanza con altri cavalieri arme portare: presilo a riguardare innamorata sì, che 'l mio cor pere ... ” Il re, disideroso d'udirlo, levate le tavole nella camera sel fé venire, dove Minuccio ordinatamente ogni cosa udita gli raccontò; di che il re fece gran festa e commendò la giovane assa' e disse che di sì valorosa giovane si voleva aver compassione; e per ciò andasse da sua parte a lei e la confortasse e le dicesse che senza fallo quel giorno in sul vespro la verrebbe a visitare ...
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Fermo e Lucia (pagina 31)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Egli che sorto col sole, non riposava che al mezzo giorno e al cessare delle fatiche diurne, passa le ore intere nell'ozio malinconico ripensando alle sue montagne ... E l'uomo pure caccia talvolta l'uomo sulla terra come se gli fosse destinato per preda: allora il debole non può che fuggire dalla faccia del potente oltraggioso: ma i passi affannosi del debole sono contati, e un giorno ne sarà chiesta ragione ... A giorno fatto giunsero al luogo della fermata; e discesero ad una osteria dove li condusse la loro guida, la quale pose a riposare il suo cavallo, per ritornarsene, e ricusò pure ogni pagamento ...
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Fermo e Lucia (pagina 42)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... » Geltrude condotta finalmente dalla Marchesa nella stanza che le era preparata vi rimase con una donna che era stata quel giorno destinata ai suoi servigi, in vece di quella che aveva fatto presso di lei il tristo uficio di carceriera ... Vedendo ella in quel giorno il padre così disposto a compiacerla in tutto fuor che in una cosa, fu tentata di profittare dell'auge in cui si trovava per soddisfare almeno una delle passioni che si univano a tormentarla ... Vedersi in quel giorno trattata con tanta importanza quasi con tanto rispetto da tutta la famiglia, le dava un po' di superbia, e nello stesso tempo il sentire che con queste lusinghe le si faceva fare quello che forse ella non avrebbe voluto le dava stizza: mentre il suo animo si trovava fra questi due tristi sentimenti, le sovvenne dei modi rozzi, famigliari, insolenti che quella donna le aveva usati nella sua prigionia, e volendo lamentarsi di qualche cosa, se ne lamentò al padre ... Quel giorno ella era e si mostrava tanto soddisfatta che aveva ricevute le congratulazioni dei suoi conservi, tra i quali era un personaggio d'importanza; e parlava con molta bontà della signorina che aveva conosciuto il suo dovere ... «Alto, alto, signora sposina; è giorno fatto; e prima ch'ella sia vestita, rivestita, in pronto, ci vorrà anche un'ora almeno ... Guarda in quei momenti: non ha tema di nessuno, fuorchè del Signor Marchese; ma poi finalmente egli non ha sopra di sè che il Signor Marchese, e un giorno il Signor Marchese sarà egli ... » Geltrude infatti desta per forza, non ancor ben certa di vegliare, assalita ad un punto dalle memorie del giorno trascorso, dal pensiero di ciò che si doveva fare in quello che cominciava, e dal cinguettio della governante, stava cogli occhi socchiusi ed intenti come trasognata: quel destarsi era per la sua mente come il dubbio barlume di un mattino tempestoso, quando un leggero diradamento nelle tenebre appena annunzia che il sole è sull'orizzonte, e a chi guarda più attentamente il sole stesso appare come un disco bianco e leggiero sospeso dietro le nuvole trasparenti ...
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Fermo e Lucia (pagina 53)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ivi, dopo d'aver ben guardato intorno se nessuno vi fosse, si trasse di sotto il mantello gli stromenti da smurare che aveva portati nascosti con le armi; e pian piano in una parte del muro già intaccata dal tempo, e ch'egli aveva fissata di giorno, aperse un pertugio, tanto che una persona potesse passarvi ... È facile supporre che da quel giorno in poi il carattere di Geltrude (giacchè di essa sola esige la nostra storia che ci occupiamo) fu sempre più stravolto ... Tentava ella di rappresentarsi alla fantasia la sventurata suora, quale l'aveva veduta infocata di collera e con la minaccia sul labbro quell'ultimo giorno ... Due anni erano già trascorsi da quel giorno funesto al tempo in cui la nostra Lucia le fu raccomandata dal padre cappuccino, il quale, come pure ogni altro del monastero, e di fuori, conosceva bene la Signora per un cervellino, ma era lontano dal sospettare quale in tutto ella fosse ...
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Fermo e Lucia (pagina 74)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Dicono mo' i preti che un giorno hanno a risuscitar tutti quanti! Poh! imposture! imposture, non è vero, non è vero ... – Via, via, sciocchezze, – diceva: – sono io diventato un ragazzo? domani a giorno chiaro riderò di me ... Poniamo che appena fatto il giorno io entri nella sua stanza: la poveretta si spaventa; ma io le dirò subito, subito: «vi lascio in libertà, vi farò condurre a casa ... Ma quando verrà giorno! Che notte eterna! Mi pare quella notte ch'io passai ad agguatare dietro un angolo quel temerario di Vercellino che doveva tornare dal festino di corte ... Se doveva pensare così un giorno, era meglio che avessi pensato così sempre ... Se potessi dormire almeno un'ora, forse mi sveglierei coll'animo di questa mattina! In questi e simili pensieri passò il Conte del Sagrato quasi tutta la notte; finalmente, non essendo il giorno lontano, la stanchezza lo vinse, e si assopì ... Era uno strano giovanetto! E ora che sarà? ne dicono tante cose! Oh sarà peggio d'allora certamente! Ma che ho io paura di brutti musi? Io andare da lui: a che fare? che dirgli? Certo mi mostrerà due occhj più arrovellati di quel giorno ... Federigo Borromeo, giovanetto allora di 15 anni si trovava nella chiesa di Giovanni in Conca nel giorno solenne di quel santo; e aveva pregato e invitato poscia dai frati s'era posto a sedere nel presbitero e quivi assisteva pensoso e riverente al rito che si celebrava ...
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Fermo e Lucia (pagina 87)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Da tutti questi fatti venne di conseguenza che la tavola di quel giorno somigliò molto più alla tavola ordinaria del cardinale che a quella dei suoi famigliari ... Il Cardinale, benchè atterrato dalle fatiche e angustiato dalle cure continue, e dalla vista continua dei mali, pure aveva sentita in quel giorno una consolazione che traspariva nella sua faccia, e si diffondeva nei suoi discorsi, e passava nei suoi commensali ... Il Conte stesso, quantunque la sua vita intera pesasse in quel giorno su la sua memoria, quantunque tanti fatti si presentassero alla sua mente, spogliati di quella maschera con cui gli aveva veduti nel momento della esecuzione, e lasciassero ora vedere la loro forma vera e spaventosa, pure sentiva una certa pace in quel nuovo consorzio fra quelle idee che gli facevano intravedere una nuova vita di mente, un nuovo interesse, una serie di pensieri coi quali si potesse vivere ... Ma in quel giorno non v'era riposo per lui che nello stare più che poteva unito all'animo del Conte per uniformarlo al suo; e la vigna di quel buon prete Morazzone era tanto ben coltivata che aveva poco bisogno della ispezione di Federigo ... Riferisce egli però compendiosamente le prime disposizioni che il Conte diede in quel giorno stesso al nuovo governo della sua famiglia; e noi le ripeteremo dietro la sua relazione ...
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Fermo e Lucia (pagina 88)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... L'apparizione misteriosa del mattino, la ripartita e l'assenza avevano destata una grande curiosità: erano già corsi fino al castello romori che annunziavano la conversione del Conte, e il tripudio di tutti gli abitanti del vicinato, e di quelli che erano concorsi in quel giorno all'arrivo del Cardinale: tutti i bravi, che si trovavano al castello, o nei primi dintorni, vennero alla chiamata con molta ansietà ... Il nostro autore dice che il Conte andò ogni giorno ad abboccarsi col Cardinale finchè durò la visita di esso in quei contorni: di un solo di questi abboccamenti egli riferisce le particolarità, e il nome del Conte del Sagrato non ricompare poi più nel manoscritto ... Il marito fu molto lieto che la sua donna fosse stata prescelta a quell'uficio, ed avesse una parte nella storia di quel giorno, e fu anche tocco assai dalle sventure della nostra Lucia: di modo che quando la donna gli propose di andare al paese di Lucia, ch'era discosto circa tre miglia, e di annunziare ad Agnese ciò ch'era accaduto, e di condurla alla figlia, l'uomo accolse la proposta con giubilo: le funzioni, la predica del Cardinale, la solennità e la pompa straordinaria avevano messo un certo entusiasmo nell'animo d'ognuno degli spettatori: e questo sentimento, messo in comune in quel concorso di popolo, ritornava con maggior forza sull'animo di tutti: non è quindi da farsi maraviglia, se Tommaso Dalceppo, all'udirsi proporre una faccenda che era tanto in armonia con quel suo sentimento, non pensò nè alla fatica, nè all'incomodo, ma gioì nella conformità di quello che sentiva e di quello che doveva fare ... Ma quantunque per gli orrendi disagj del giorno e della notte antecedente il suo corpo avesse bisogno di quiete, pure Lucia non dormì, nè cercò di dormire, e il riposo non consistette in altro che nella facoltà di trattenersi coi suoi pensieri senza quel battito continuo, senza sussulti, senza terrore, non però con giocondità ...
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Fermo e Lucia (pagina 90)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Ma il Cardinale che disegnava di riparlare altra volta con Lucia e non voleva in quel giorno così burrascoso per lei tenerla più a lungo, chiamò a sè le due donne presenti e lontane; e disse a ciascuna ciò che era più opportuno: ringraziò di nuovo la buona donna, consolò Agnese, e l'animò ad ammirare la provvidenza che dopo d'averle dato tanti timori per la figlia, l'aveva liberata con modi inaspettati, e l'aveva fatta conoscere ad uno che aveva il dovere, e qualche mezzo per proteggerla ... Ma quella dea che ha (mirabile a dirsi!) tanti occhi quante penne, e tante lingue quanti occhi, e (ma questo pare più naturale) tante bocche quante lingue, e finalmente tante orecchie quanti occhi lingue e bocche (debb'essere una bella dea) questa ultima sorella di Ceo e di Encelado, partorita dalla Terra in un momento di collera, veloce al passo e al volo, che cammina sul suolo e nasconde il capo tra le nuvole, che vola di notte per l'ombra del cielo e della terra, nè mai vela gli occhi al sonno; e di giorno siede sui comignoli dei tetti o su le torri, e spaventa le città, portando attorno il finto e il vero indifferentemente, costei aveva già prima della notte diffusa nei paesi circonvicini la storia delle avventure di quel giorno ... Siccome però a voler cavare dalle allegorie il senso vero ed ultimo, quello che si vuol trasmettere, è necessario in ultimo pensare alle cose che le allegorie fanno intendere, così non lasceremo di dire che tutti gli abitanti del contorno, che erano convenuti quel giorno in Chiuso, tornando la sera alle case loro, raccontarono ciò che avevano veduto, ripeterono ciò che avevano inteso, commentarono le circostanze che per sè non avrebbero bastato a dare idea d'un fatto compiuto, e inventarono gli episodj che erano indispensabili per dare continuità alla storia ... Quella Lucia ch'egli aspettava da un giorno all'altro d'avere segretamente negli artigli, ora pubblicamente libera; sventate e divolgate ad un punto le sue trame abbominevoli; e quel suo alleato nel quale egli fidava, che con la sua cooperazione doveva dare l'autorità del terrore al fatto, e far morire il biasimo anche nelle bocche dei più arditi, ora disertato, divenuto un oggetto di fiducia per gli avversarj ...
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Fermo e Lucia (pagina 96)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Abbiamo detto che il Conte del Sagrato era venuto ogni mattina a quella Chiesa che il Cardinale visitava in quel giorno ... Ma in questo giorno egli era venuto con un disegno che fu cagione di farlo rimanere più tardi ... Prevedendo egli dunque che quel giorno Lucia si sarebbe trovata dal Cardinale, non vi si presentò all'ora consueta, ma stette nella Chiesa aspettando l'ora in cui il Cardinale era solito di desinare, e quando questa gli parve dover esser giunta, entrò nella cucina, dove Perpetua stava in grandi faccende, e le chiese con umile affabilità di poter ivi trattenersi ad attendere che il pranzo fosse finito per chiedere udienza a Monsignore ... Chi entra in una cucina in un giorno di cerimonia, è sempre il mal venuto; ma il Conte aveva una antica riputazione di ribalderia, e una recente di santità, che imposero anche a Perpetua, la quale per levarsi dattorno nel modo più gentile quell'incomodo arnese, propose al Conte d'entrare nella sala del pranzo ...
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Fermo e Lucia (pagina 112)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Di quegli che rimanevano addietro, alcuni si stavano come trasognati, pensando alle imprese di quel giorno, non sapendo bene render conto a se stessi se dovessero essere soddisfatti o no, parendo loro che la cosa fosse imperfetta, che si fosse terminato senza conchiuder nulla di serio, e guardandosi intorno per vedere se la cosa voleva continuare in qualche modo ... In questi crocchj s'inframmettevano di quei pescatori nel torbido che avevano dilatata e tenuta viva la sommossa in quel giorno, e gettavano accortamente i germi per l'indomani, ora mostrando di fidarsi poco delle promesse fatte in un momento di terrore, e facendo intendere che le promesse non sarebbero attenute, se non fossero rimasti uniti quelli che le avevano fatte uscire con la forza; ora asserendo che nel tal luogo, alla tale ora dell'indomani vi sarebbe gran concorso, e preparando così un concorso al quale nessuno aveva pensato ancora ... Ieri sera fuggitivo a cercare un nascondiglio, perchè? perchè aveva ragione; senza forza, senza altro soccorso che di consigli, di consolazioni, e di buona volontà: oggi in mezzo ad una moltitudine di uomini che parlavano come lui, e parlavano alto, e soli, oggi egli aveva esercitato con gli altri la giustizia e la clemenza, aveva cooperato a far punire un colpevole potente, a salvarlo da una pena ingiusta e crudele, aveva gridato tutto il giorno, aveva detto sempre il suo parere, e se pure aveva trovato contraddizione, alla fine il suo voto aveva trionfato ... Ecco se non è vero che oggi si è veduta la prova che a saper fare si ottiene più giustizia in un giorno che in cento anni a star lì senza muoversi ...
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Fermo e Lucia (pagina 113)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Fermo aveva passata vegliando la notte antecedente su un barroccio disagiato, la mattina su la via da Monza a Milano, e il resto di quel giorno a girare per le vie, o a dimenarsi per la calca; aveva mangiati in tutto il giorno due di quei pani che aveva trovati su le sue orme come la manna nel deserto, e di liquido non aveva gustato pure una goccia ... In tutt'altra occasione Fermo balzato dai suoi monti nella città, di notte, senza conoscenti sarebbe stato impacciato assai, ma l'attività e i successi di quel giorno gli avevano data una gran fiducia nelle sue forze, e avevano fatto di lui un uomo assai più disinvolto dell'ordinario ... quand'anche fosse giorno chiaro, che andrei a fare ora dal Padre Bonaventura? Se è tanto amico del Padre Cristoforo, sarà un santo anch'egli: buona gente nel confessionale, al letto d'un moribondo: ma delle cose di questo mondo ... Sotto la cappa del camino stava seduto l'oste il quale stava ad udire, non parlava che quando era chiamato, evitava tutti i discorsi delle cose del giorno, e se pure veniva stimolato a dire il suo parere, rispondeva per lo più: «non so niente; io faccio il mio mestiere» ...
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Fermo e Lucia (pagina 114)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Come poi il soggetto di tutti quei colloquj separati era un solo, le vicende di quel giorno, così in poco tempo anche il colloquio divenne comune a tutti quelli che ivi si trovavano riuniti a caso ... che ogni notte,» dice «giorno per giorno, dia notizia e relazione di tutte le persone che alloggeranno etc ... specificando» dice «il giorno dell'arrivo di ciascuno, nome e cognome, e di che nazione sarà, a che negozio viene,» dice ... Vorrei che si pensasse alla povera gente che non ha frumento e che deve provvedere pane di giorno in giorno, e che non ne avessero a mancar mai, che ognuno avesse la sua razione fissata ... – Tante libbre di pane al giorno, e darmi un buon viglietto, col quale io andrei tutti i giorni a prendere il mio pane da un fornajo, a prezzo fisso ...
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Fermo e Lucia (pagina 119)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Con questa trista compagnia passando di viottolo in viottolo, di casolare in casolare, chiedendo la strada di tempo in tempo, e cercando di stare più vicino che poteva alla maestra, senza toccarla mai, dopo aver fatte forse quindici miglia, senza essersi allontanato più distante dalla città da cinque o sei, cominciò a sentire fortemente gli stimoli della fame: e avendo veduto nella botteguccia d'un villaggio alcuni pani, ben diversi da quei bianchissimi che il giorno antecedente aveva trovati sulle sue orme, ne comperò con uno di quei pochi quattrinelli che gli rimanevano, e proseguì il suo cammino ... Finalmente, dopo averne fatto altrettanto, e non rimanendo più che due ore di giorno, egli sentì di nuovo la fame, e per giunta la stanchezza: e la sollecitudine di porsi in salvo diede luogo al desiderio di cibo e di riposo ... – Col conforto di questa riflessione, entrò in una osteria per ristorarsi con qualche cibo, e per riposarsi, seduto però, e fin che durava il giorno; perchè ai letti ed alle notti dell'osteria aveva preso orrore, e all'ultimo si sarebbe piuttosto accontentato di dormire al sereno, sotto un noce, in un campo ... Sedette, e chiese qualche cosa da mangiare, e un mezzo boccale di vino calcando la voce sulla parola mezzo, come per far sentire alla gola che quello era la misura prescritta irrevocabilmente, e per farle ricordare gli spropositi del giorno passato ... Si sapeva in cento maniere secondo l'uso antico ed universale, il guazzabuglio del giorno antecedente, e s'era pur bucinato che il mattino la pentola aveva cominciato a ribollire; sicchè la curiosità era infiammata ...
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Fermo e Lucia (pagina 134)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... nello stesso viaggio, guardava anche chi fosse più fornito di roba salvata dalla rapina, e accattava in prestito da chi una panca, da chi una coltre, da chi un piatto, da chi una pentola; tanto che cogli ajuti e con le prestanze potè accamparsi quel giorno in casa per riconquistarla e riordinarla poi tutta a poco a poco ... 3 Il giorno 22 d'ottobre di quell'anno 1629, Pietro Antonio Lovato, fante in un reggimento italiano alloggiato nel territorio di Lecco, entrò in Milano, carico di vesti rubate o comperate dai soldati alemanni; e andò a porsi in una casa di suoi parenti nel borgo di Porta Orientale ... Appena giunto s'ammalò; fu portato allo spedale: e morì nel quarto giorno ...
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Fermo e Lucia (pagina 139)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... La confusione cresceva di giorno in giorno: quella qualunque azione dei magistrati che nei tempi ordinarj serviva a mantenere quel qualunque ordine, diveniva ora di giorno in giorno più debole, più incerta, più intralciata, e in molte parti cessava affatto: e nello stesso tempo tutti gli elementi di disordine diffusi in quel corpaccio sociale, acquistavano un nuovo vigore ...
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Fermo e Lucia (pagina 163)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Usciamone una volta anche noi; e teniam dietro a Fermo, il quale alloggiò la notte come potè, il giorno seguente benchè la pioggia venisse a secchie si rimise in cammino, e si condusse fin presso al suo paese, dove giunse il terzo dì, molle, affaticato, sciupato, ma pure più lieto che non fosse stato da un gran pezzo ... Questa frattanto, guarita la vedova, era uscita con essa dal lazzeretto, il quale di giorno in giorno si andava spopolando ... Il giorno stesso dell'arrivo in casa, la vedova per servire alle giuste premure della sua ospite mandò ai capuccini a chieder conto del Padre Cristoforo ... Lasceremo pure che il lettore s'immagini il dolore di Lucia; e senza più perderci in lungaggini, diremo che un bel giorno ella giunse alla sua casetta, in compagnia della vedova, in una delle più belle carrozze che usassero i mercanti d'allora ... Il giorno seguente, andarono tutti e quattro da Don Abbondio, il quale al tocco della porta accorse alla finestra, e veduta quella brigata, scese gemendo, e grattandosi in capo, ad aprire ...
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Fermo e Lucia (pagina 165)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Don Abbondio così fece; ma il signore volle aggiungere qualche cosa: e per interrompere i ringraziamenti dei venditori, gli invitò a pranzo nel suo castello pel giorno dopo quello delle nozze ... Quel giorno benedetto venne finalmente: gli sposi promessi, furono marito e moglie; il banchetto fu molto lieto ... Il giorno seguente ognuno può immaginarsi quali fossero i sentimenti degli sposi e quelli di Don Abbondio, entrando non solo con sicurezza, ma con accoglimento ospitale ed onorevole nel castello, che era stato di Don Rodrigo: a render compiuta la festa, mancava il Padre Cristoforo: ma egli era andato a star meglio ... Il terzo giorno, la buona vedova con molte lagrime, e con quelle promesse di rivedersi, che si fanno anche quando s'ignora se e quando si potranno adempire, si staccò dalla sua Lucia, e tornò a Milano: e gli sposi con la buona Agnese che tutti e due ora chiamavano mamma, preso commiato da Don Abbondio, diedero un addio, che non fu senza un po' di crepacuore ai loro monti, e s'avviarono a Bergamo ... A forza di sentir ripetere la stessa canzone, e di pensarvi ad ogni volta, ella disse un giorno a Fermo: «Ed io, che debbo io avere imparato? io non sono andata a cercare i guaj, e i guai sono venuti a cercarmi ...
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Fior di passione (pagina 21)
di Matilde Serao (estratti)
... Col pretesto di educarla all'amore, egli le mandava i fiori ogni mattina, andava a trovarla ogni giorno alle due, la rivedeva alle cinque alla passeggiata, le scriveva un bigliettino dopo pranzo, la ritrovava ogni sera al teatro, al ballo, al concerto, alle riunioni famigliari ... Da queste lotte Annibale usciva estenuato, disfatto, con la testa perduta, ogni giorno volendo fuggire, ogni giorno rimanendo; ma Adriana era anch'essa ogni giorno più debole, più sgomenta ... Stette un giorno senza vederla, ma passò la notte a passeggiare per la riviera di Chiaia; non le scrisse per due giorni, ma quattro lettere lunghissime furono lacerate ...
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Fior di passione (pagina 23)
di Matilde Serao (estratti)
... Un giorno, questa donna s'incontrò in un amore sincero, profondo e segreto, come ogni donna ci s'incontra una volta nella vita ... Lei vedeva tutto, comprendeva tutto, si abbandonava giorno per giorno, linea per linea, all'amore, conoscendo quello che faceva, comprendendo il precipizio, spalancando gli occhi per vederlo, innamorata del precipizio, folle della caduta ... Un giorno si guardarono, pallidi, senza una parola, scambiando quell'occhiata rossa, succhiatrice dell'anima ... --Il giorno viene, il giorno viene--mormorava la duchessa presa da un terrore che la sconquassava ... Insensibilmente e senza che niuno comprendesse intorno, il giorno veniva ...
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Fior di passione (pagina 24)
di Matilde Serao (estratti)
... Dopo, nel giorno della Madonna, un lucido e bel giorno io ho ricevuto a casa un mazzo di fiori, mughetti e gigli, una meraviglia di candore ... Mi scrive ogni giorno lettere sublimi, di una poesia tutta spirituale, tutta essenza luminosa, tutta sfavilío d'anima ... Gli rispondo ogni giorno, cerco mettere nelle mie labbra lo stesso palpito affettuoso, la stessa iridiscente vibrazione che egli imprime alle proprie parole ...
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Garibaldi (pagina 2)
di Francesco Crispi (estratti)
... Il giorno 24 fu ordinata l'ascensione del monte vicino, nella cui valle, che è al lato opposto, siede il comune di Piana dei Greci ... Il Borbone era partito sin dal giorno innanzi ... Il 1º ottobre, fu il giorno della più difficile, della più terribile battaglia del 1860; Re Francesco era alla testa di 42 mila uomini, quanto vi era di più fresco nei suo esercito; Garibaldi non ne comandava che appena 20 mila ... La lotta fu lunga, ostinata, da Santa Maria a Maddaloni, in tutta la linea del Volturno; ma anche quel giorno l'Eroe fu vincitore, e prima che la battaglia fosse finita, annunciò la vittoria telegraficamente a Napoli (Applausi vivissimi) ... (Sensazione) Al tempo stesso, fu ordinato alle popolazioni di rifiutare il tributo al governo illegittimo, avvisandoli che da quel giorno tutto apparteneva alla nazione ...
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Giambi ed Epodi (pagina 4)
di Giosuè Carducci (estratti)
... contesero un giorno, e, candid'ossa, Sol del martirio avvolge voi la gloria: Ora di lor viltà ne l'ardua possa, Ora sfidando i popoli e la storia, Ora barattan su la vostra fossa ... XI
LA CONSULTA ARALDICA Cercate pur se il pio siero che stagna Nel cor d'un paolotto ignoto al dì, Da i reni d'un ladron de l'Alemagna Sangue cavalleresco un giorno uscì, Se ne la tabe che da gli avi nacque E strugge ai figli l'ultimo polmon Vive la colpa d'una rea che piacque Adultera latina al biondo Otton ... O dormenti nel giorno, il gallo canta, Ferve il lavoro e cedon l'ombre al ver; L'azzurro oltremarin di Terra santa È bava di lumaca in suo sentier ... Groppello, a te co 'l solitario canto Nel mesto giorno io vegno, E m'accompagna de l'Italia il pianto E, nube atra, lo sdegno: Nel mesto giorno che la quarta volta Te visitò la Parca, E sott'essa la tua funerea volta Batte il martel su l'arca Del giovinetto, la cui mite aurora Empiva i clivi tuoi Di roseo lume ...
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I nuovi tartufi (pagina 6)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Ma il diavolo dello scherno, deciso a non lasciarlo in pace, per mezzo dell'orecchio sinistro gli entrò nel capo, e rimase maravigliato di cotesto immenso vuoto; comunque il diavolo camminasse sopra la punta degli artigli, e si fosse tirata in su la coda per amore di lindura, come le gentildonne si raccolgono i lembi delle vesti per la via, pure si accorse essere rimbombante e sonoro; onde maligno qual è, lo prese il destro di lanciarvi dentro lo strido:—Nulla!—Come l'eco del castello di Simonetta, che ripete, secondo racconta il padre Kirker, quaranta volte la parola, ecco da mancina, da destra, di su, di giù, da tutte le regioni, in suoni bassi, alti, striduli e soavi, rimbombare la voce:—Nulla!—Il misero uomo turavasi le orecchie col cotone, vi soprapponeva le mani, ma inutilmente; chè il fragore gli veniva di dentro, e con infernale crescendo urlava:—Nulla! nulla!—Ne perse il sonno; nelle vigilie incresciose dava del capo nei muri; volle guastarsi: lo mandarono a viaggiare, e tornò a casa più mansueto, non più sano, perchè, cambiata pazzia, s'immaginò essere convertito in una lima, e dandosi in balía alla nuova fissazione, non vedeva moneta un po' traboccante ch'egli non attrappasse, e notte e giorno non rifinisse di tosare ... La mente del poeta e dello artista esaltata dalle vicende politiche delira vaneggiamenti di sangue, che piange poi con dolore inestimabile, ma le lagrime delle diecine degli anni non valgono a lavare le colpe di un giorno ... «Signori,—cominciò egli—da me per certo voi non aspettate fiorito nè eloquente discorso: mancami all'uopo esercizio di buoni studi e conoscenza dell'arte difficile della parola; e dove l'uno e l'altra fossero in me, come pur troppo non sono, l'animo allo improvviso commosso da subita piena di affetto…» —Don Girolamo, prete di santa vita, e di dottrina insigne, stava in casa di costui a condizioni alquanto migliori dei negri adoperati in America alla coltura dello zucchero:—gli pagava una lira al giorno, con obbligo di celebrare la messa, insegnare il latino al ragazzo, accompagnare la signora, tenere i libri di amministrazione, rispondere alle lettere, comporre memorie, suppliche, contratti ec ...
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I nuovi tartufi (pagina 13)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... La opera dei secoli non può conseguirsi in giorni o in anni, ma la sapienza governata dalla speranza visse nei tempi passati, nei presenti sonnecchia mercè le nuove ipocrisie, e vivrà in quelli che non furono peranche generati dal volere di Dio; e tu in ispirito puoi assistere al giorno della creazione, in cui furono appesi al firmamento il sole e la luna, come al giorno della distruzione, ove una gran voce scrollerà l'universo dicendo:—Basta!—E cotesti luminari si spegneranno a modo di lampade a cui manca l'alimento ...
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Il benefattore (pagina 22)
di Luigi Capuana (estratti)
... Così vidi di giorno in giorno, sotto il nervoso pollice del mio amico e sotto l'abilissima opera della sua stecca, uscir fuori dall'informe cumulo di creta ammassata sul cavalletto la mia figura così viva e parlante, che la guardavo con stupore quasi mi fossi sdoppiato, o quasi qualche cosa di me si fosse trasfuso in quell'immagine dalle cui labbra mi attendevo di sentir scappare da un momento all'altro il suono della mia voce, come già c'era il lieve bonario sorriso che, a detta del mio amico, formava la caratteristica della mia fisonomia ... Un giorno gli dissi scherzando: —Non mi accadrà, spero, come alla amata di quel pittore di cui si parla in una novella del Poe ... Mi sembrava ridicolo che mi fossi ridotto fino a questo estremo; mi davo dell'imbecille e peggio; ma nello stesso tempo provavo una vivissima attrazione verso il busto che di giorno in giorno diveniva sempre più rassomigliante e più vivo con l'amorosa, assidua carezza del pollice dell'artista, da cui vedevo affinare maravigliosamente la modellatura ...
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Il colore del tempo (pagina 21)
di Federico De Roberto (estratti)
... Questa botta è tanto più felice, quanto che in Cina i matrimonî si fanno dalle famiglie, senza che gli sposi si conoscano prima del giorno delle nozze; ma tutto lo studio dei parenti è di sceglier bene, badando alle qualità morali, e non alle doti ... Noi non staremo a confutare il bravo colonnello; ma vedete che egli è a giorno delle nostre cose molto meglio che noi delle sue ... «Ma forse un giorno mi deciderò a riparlarne, quando avrò letto Rabelais…» ...
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Il colore del tempo (pagina 35)
di Federico De Roberto (estratti)
... Quella stessa moltitudine di cognizioni che disvoglia tanti dallo studio per la sua troppa varietà, invoglia altri allo studio; e che altro è lo studio se non riflessione ed analisi? E gli uomini di studio non sono, per l'esperienza che ogni giorno ne vediamo, tutto il contrario degli uomini d'azione? L'infiacchimento della volontà operosa, fattiva, non è soltanto effetto del pensiero riflessivo; ma anche causa ... L'agitato ha bisogno d'agire: la sua attività si manifesta con l'azione frequente, incoerente, fatta giorno per giorno ... «È cosa evidentissima», dice il Payot, «che l'ufficio della forza muscolare diminuisce di giorno in giorno, poichè l'intelligenza la sostituisce con le forze incomparabilmente più potenti delle macchine; e da un'altra parte la sorte degli uomini dotati di muscoli possenti è di essere assimilati sempre più alle macchine…» ... Ma, se l'ufficio della forza muscolare diminuisce di giorno in giorno, diminuisce per conseguenza la stessa forza: un organo non adoperato s'indebolisce, una forza non esercitata si perde ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 9)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... tanto! L'argomento, nell'andata, mentre nevicava, fu non solo il prezzo delle scarpe, ma il costo della vita; la difficoltà a risparmiare per il giorno che metterebbero su casa ... L'avevano amareggiata, ferita, offesa, dubitando, oltre che di lei, dell'uomo che amava; si contentassero se si era limitata a metterle in ridicolo, spasimanti fastidiose e spropositate! Ma il giorno dopo non l'aspettarono per andare e tornare insieme ... Essa finse di non curarsene e da quel giorno le prevenne nell'andata e nel ritorno a casa ... — Un giorno — raccontava Giulio — una nespola abbastanza grossa cadde proprio sul mio carro, s'internò fra i sacchi ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 11)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Null'altro! E non dalla coscienza le insorgeva il rimprovero o l'ammonimento, ma le veniva da mille voci di vita feconda e di vita novella che nel fervido giorno la terra generatrice elevava e spandeva in un incognito indistinto inno di amore ... Dalla loggia, ove passava gran parte del giorno adagiato nella poltrona, solo di tratto in tratto scorgeva le nuvole staccarsi, imbiancare ai margini, inargentarsi nei contorni di bambagia: tosto i pochi raggi cedevano al nuvolo, che ridiveniva coerente; e giù acqua! Ed era una intemperie priva di tuoni e di folgori ... Finalmente una notte sentì un usignolo, che nel boschetto di altee e di lauri s'inebriava del suo canto; e il giorno dopo il sole fu padrone di tutto il cielo ... Baredi fece quel giorno i primi passi senza aiuto ... Baredi tornò a guardare alla fattoria; poi disse: — Ci andrò io, fra qualche giorno ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 13)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Ma quasi ogni giorno Ferdina veniva, dopo mezzodì, alla villa, e chiacchieravano sotto gli abeti: essa chiedeva ed otteneva schiarimenti alle notizie del giornale, o portava notizie del suo fidanzato e d'altri giovani dei dintorni, o riferiva qualche pettegolezzo ... Un giorno, nel prato davanti alla casa, sorprese Ferdina che voltava lei il fieno al sole ... Un altro giorno Gigetto, il fratello di lei, aveva levato un nido di fringuelli ... E il dover supporre tutto ciò, ciò che lo feriva come un oltraggio, a Baredi fece così male che piuttosto che riveder Ferdina pensò di ritornare quel giorno stesso a Bologna ... Quel giorno stesso però scrisse al Comando che era guarito e disposto a riprendere tra una settimana al più tardi il servizio ... Se non che il giorno dopo si accusò nuovamente di debolezza e, sebbene stanco di una lunga gita, andò all'ora solita nel giardino ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 24)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... Un giorno che costui se ne stava nel suo studio esplorando un'aggrovigliata matassa, senza che gli riuscisse di trovarne il bandolo per dipanarla come di solito a suo profitto, e bestemmiava, e si rodeva dentro, eccoti, per la porta aperta, ecco apparirgli una fiammella vivida; una sulfurea fiammella che roteava a mezz'aria e si dirigeva, pari a una freccia, verso di lui ... E da quel giorno non perdè più nessuna causa ... Quello di Burgfarrubach diventò vecchio; e un giorno si imbattè nel priore di certi frati, i quali avevano il convento su un monte lontano dalla città ...
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Il diavolo nell'ampolla (pagina 26)
di Adolfo Albertazzi (estratti)
... La notte si flagellarono sui nudi dorsi, e il giorno dopo digiunarono; sempre in preghiera ... Il giorno seguente si recarono alla città e per le campagne a largire in carità i quattrini dell'avvocato ... Nè i fratelli sapevano più a che santo votarsi: quantunque alcuni, sorretti dalla speranza e dalla fede, si attendessero di giorno in giorno un miracolo: l'intervento di un messo di Dio ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 28)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Siano anche cinquecentomila, come propendo a credere; non intaccheranno i sette milioni, che da qui al giorno fatale “della partenza che non ha ritorno„ vorranno esser cresciuti d'un bel poco ... — Sì, so bene quello che ne pensava un giorno; — rispose Raimondo, sorridendo ... Qui non si tratta più, come un giorno, di accettare o no una proposta di alleanza con una persona sconosciuta, o indifferente; qui s'è intromesso l'elemento perturbatore, quell'elemento che i poeti chiamavano una volta “il bendato arciero„ ... Ho aspettato il mio giorno e la mia ora ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 29)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Per tali ragioni Raimondo Zuliani se ne andò quel giorno assai felice al suo banco; felice ancora di essersi sollevato d'un gran peso, confidando alla sua Livia il segreto che gli doleva di aver mantenuto troppo a lungo con lei ... Quel giorno, ancora, a pranzo, la bella signora trovò nella sua salvietta un astuccio di velluto azzurro che prometteva gran cose ... Filippo Aldini aveva lasciato passare un giorno senza andare al Danieli ... Andò il terzo giorno, che era un mercoledì, conciliando col suo desiderio le convenienze sociali ... — Il medico le ha raccomandato qualche giorno di riposo ... Passò dunque a salutare Raimondo al suo banco, non facendo nulla di strano con ciò, poichè soleva andarvi quasi ogni giorno, dalle tre alle quattro del pomeriggio ... — E che cosa ha ordinato? — Qualche giorno di riposo ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 38)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... La bella signora aveva molte ragioni, quel giorno, per essere in singolar modo curiosa ... Lo dicevo ben io a me stesso! Come ti si può cangiare così, di punto in bianco, diventare tutt'altro, l'uomo che hai sempre stimato, vedendo in lui la perla degli uomini? Ecco intanto come vanno le cose di questo mondaccio; — soggiunse Raimondo, chetando un pochino quella sua foga soverchia; — è bastata la voce di un maligno, per far credere che un galantuomo chiamato a Padova da un negozio urgente, rimasto colà un giorno più del previsto, fosse dato per un fuggiasco, che volesse sottrarsi ai suoi impegni d'onore ... La quale, frattanto, pensava che suo marito, anche avendo perduto o corso rischio di perder somme più forti, non era mai stato tanto accorato come quel giorno, tra le sei e le nove di sera ... Che proprio tutto quel buon umore venisse da una lettera d'affari? e niente, il cattivo delle ore innanzi, da un discorso che aveva dovuto fargli Filippo Aldini, quel medesimo giorno? XIII ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 58)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Il giorno innanzi, Raimondo era venuto a pranzo, ma preceduto da una lettera, che fissava i termini delle loro relazioni, pel breve tempo che sarebbero ancora durate ... Quel giorno, poi, a colazione, era stata la medesima scena ... Ella era disfatta, quel giorno, quasi sformata nel viso; tanto che la cameriera, osservandola, non aveva potuto trattenersi dal dirle: — Signora, si sente male? Vuole che mandiamo pel medico? — Che! che! — aveva risposto ... Raimondo le aveva scritto, il giorno innanzi, di voler sciogliere la loro questione, presto, nel modo più netto e più degno, per la pace e per l'onore d'entrambi ...
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L'amore che torna (pagina 4)
di Guido da Verona (estratti)
... Già due volte aveva cercato di avvicinarla per istrada, e di giorno in giorno le mandava all'albergo grandi mazzi di fiori, biglietti con frasi galanti, oppure ninnoli, dolci, profumerie, cose tutte che rimanevano in dono al portiere ... Entrai nella partita, contendendo il banco ai due fortunati banchieri, e l'ottenni, mentre Fabio Capuano, il mio vecchio amico, si alzava pieno di collera, esclamando: — Per Dio diavolo! Tutti gli anni, al giorno della Immacolata Concezione, mi càpita un rovescio! Si vede che io, con le Vergini, son proprio destinato a non aver fortuna ... La cosa fu risolta il giorno dopo, con un colpo di sciabola che ferì leggermente l'Albanese ad una guancia ...
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L'amore che torna (pagina 6)
di Guido da Verona (estratti)
... Finchè, un giorno, in un albergo di campagna ... Di giorno in giorno vedevo la rovina giungermi sopra a grandi passi ... D'altronde, come le avrei spiegata la mia trascuraggine di quegli ultimi tempi? Un giorno, mentre passeggiavo con Elena sul Corso, la sua carrozza era passata improvvisamente ... Cosa dissi non saprei; una confusione sciocca di parole e di fatti: quel mio malessere continuo, la febbre, l'arrivo di un amico da Palermo, l'incidente spiacevole con l'Albanese, lo scontro «e poi, di nuovo, ieri, tutto il giorno, tutta la notte, l'emicrania ... Mai come in quel giorno ella mi parve stremata ...
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L'amore che torna (pagina 8)
di Guido da Verona (estratti)
... Mi salì nella mente una frase che un giorno le avevo scritta: «La tua anima è come una lampada votiva: non si stanca mai di ardere, tutelando la mia pace» ... Questa immagine funeraria non mi era mai sembrata così vera come in quel giorno ... E così fu pure quel giorno, per un tacito volere di Edoarda ... Colà passavamo lunghe ore del giorno e della sera durante i pisoli della zia, la quale talvolta, svegliandosi di soprassalto, chiamava con voce grossa: — Edoarda! non dormo, sai ... Quel giorno, quand'ella fu nella sua poltrona, fra le cuffie di lana per «I Figli della Provvidenza», il suo bicchierino ed il giornale, noi scendemmo a visitare il cavallo ...
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L'amore che torna (pagina 12)
di Guido da Verona (estratti)
... Ma quel giorno volevo dirle ch'ero vicino a sciogliermi da tutte le catene, che potevamo appartenerci, liberi e soli, andando per alcun tempo a chiudere il nostro amore nell'antica solitudine di Torre Guelfa ... » Veniva da Berlino, con la data del giorno medesimo ... Volevo simulare una perfetta ignoranza, per mettere alla prova la sua doppiezza; d'altronde, con il possesso di questo nome, il giorno dopo avrei potuto scoprire facilmente chi fosse questo Duvally ...
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L'amore che torna (pagina 15)
di Guido da Verona (estratti)
... Per molti mesi ella fu ricoverata in un monastero, finchè un giorno le venne da Berlino una lettera di Franz von Hohenfels, che le mandava denaro, invitandola a partire per la Germania, dov'egli le avrebbe ottenuto un posto d'istitutrice ... L'ultimo giorno andarono insieme al camposanto, Mathias e lei, per salutare la morta ... Elena vide ch'egli barcollava, quel giorno ... — Mi scriverete qualche volta? — Sempre, sempre, Mathias! E poi ci rivedremo un giorno ... Il terzo giorno dopo il suo arrivo l'Hohenfels la condusse nel suo studio e vi fece portare dai domestici un grande baule polveroso ... Mathias le scriveva quasi ogni giorno; ella rispondeva sempre, e, come ad un fratello, tutto gli raccontava: la grande aridità della sua vita, i bui pensieri, lo sconforto, i libri che leggeva, le persone che frequentava, le memorie della povera morta, il gran desiderio che aveva ella stessa di morire ... Voleva sovente che rimanesse a pranzo; un giorno le passò la mano sui capelli, dicendole: — Sapete, Elena, che vi siete fatta una magnifica ragazza? Ella divenne di porpora, ma non osò rispondere, perchè di lui aveva una incomprensibile paura ... Un giorno ella imparò a conoscere i libri di Massimo Gorki: glieli aveva dati un professore paralitico, il quale abitava una soffitta al di sopra della sua, in una città danubiana ...
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L'amore che torna (pagina 16)
di Guido da Verona (estratti)
... Non glielo disse dapprima, forse non osò; ma ogni giorno le portava un libro di fede o di evangelica meditazione, avendone prima sottolineate alcune frasi di amore castissimo ... Finalmente un giorno si fece coraggio; le confessò di volerle bene, le domandò se avrebbe mai consentito a sposarlo ... Un giorno, — eran nel giardino dell'Asilo, d'autunno, quando i fiori appassivano tra l'ingiallire delle foglie, — il pastore venne di nuovo, più turbato, e le camminò lungamente a fianco, senza parlare ... Dopo tre anni, com'erano entrambi mutati! Ma parve ad entrambi che non fosse trascorso nemmeno un giorno ... Egli andava ogni giorno a prenderla, quando moriva la luce su le tele de' suoi quadri, ed uscivano insieme per la città rumorosa, per i viali dei grandi parchi, simili a foreste addormentate, ove la primavera destava tra il verde il canto nuovo delle fontane ... — Se io facessi un quadro di voi? — le disse un giorno ... Dopo alcuni mesi dall'arrivo, un giorno ella si recò a visitare l'Hohenfels, al quale aveva scritto di quando in quando lungo le sue peregrinazioni ...
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L'amore che torna (pagina 17)
di Guido da Verona (estratti)
... Ma egli sfioriva ogni giorno, intento sopra quella tela che assorbiva la sua vita ... Ella parlava di ciò con naturalezza; un giorno anzi, nel mezzo d'un discorso, le aveva domandato: — E tu, non hai ancora avuto un amante? — Io no, signora Gräfe, — le aveva risposto Elena, chinando gli occhi ... Ma, dimmi: tu che sei bella come un fiore, quale vantaggio ricavi dall'aver fatta la vita che fai e dal lavorare tutto il giorno per pochi centesimi, quando, con un bacio che tu volessi dare, potresti esser vestita di seta e coperta di gioielli da capo a piedi, potresti pagarti ogni capriccio e menar la vita che più ti conviene? Perchè ti sacrifichi? per rimanere onesta? Bel merito! Se ci ragioni sopra un momento, vedrai che questa è una parola, null'altro che una parola ... E tali discorsi ogni giorno si ripetevano con maggiore frequenza ... E nemmeno gli raccontò come un giorno la signora Gräfe le avesse fatta un'allusione anche più precisa ... — Cosa pensate voi di quell'Hohenfels? — le domandò un giorno ... L'Hohenfels aveva presa l'abitudine di venire ogni giorno in casa della signora Gräfe e talvolta vi rimaneva per il pranzo, dicendo ch'era solo e s'annoiava ... Dopo aver molto meditato, Elena gli confessò che la sua speranza era quella di essere un giorno attrice ...
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L'amore che torna (pagina 18)
di Guido da Verona (estratti)
... — Sapete, — le aveva detto un giorno, parlandole dell'Hohenfels, — questo Gambrinus è buono per cominciare ... Qualche giorno dopo, recandosi a visitare Mathias, egli, che ormai le parlava con un triste riserbo, le porse una lettera dicendo: — È venuto ieri da me un domestico e mi ha lasciata questa lettera per voi ... — Che volete mai? Fra queste indegnità s'impara finalmente cosa la nostra bellezza vale! Il quadro intanto appariva ogni giorno più maraviglioso, ed il pittore si dimenticava davanti alla sua tela ... Ogni giorno viene un pensiero nuovo, perchè ad essi manca sempre qualcosa ... Anzi m'immagino che vi pensiate ogni giorno ... Un giorno, con una risoluzione subitanea, scrisse al Duvally ...
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L'amore che torna (pagina 19)
di Guido da Verona (estratti)
... E di contro, la scena, il teatro, l'applauso, l'ora in cui tutti si leverebbero verso lei per gridarle ancora: «Parla!» Invece di pensare ogni giorno faticosamente al pane, d'improvviso, ecco l'ammirazione, il fasto, quasi la potenza; invece di andar nomade per tutte le strade, come in fuga davanti a sè stessa, ecco la possibilità di ascendere per una via trionfale ... Ma ne divenne ancor più malato; la tosse convulsa lo soffocò giorno e notte; il suo petto parve interiormente schiantarsi per la furia del male ... Mathias aveva il presentimento di non rivederla più, e quell'ultimo giorno la sua povera faccia devastata dal male ispirò anche ad Elena questo vago timore ...
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L'amore che torna (pagina 22)
di Guido da Verona (estratti)
... Allora si ricordò dell'uomo che poteva, egli solo, prestarle un aiuto molteplice o divenirle il più forte nemico, e presa l'ultima risoluzione, un giorno l'andò a cercare ... V'era, per esempio, nella sala grande, legato all'intarsio d'uno stipo con un nastro senza più colore, un calendario di vent'anni addietro, il quale, sopra un foglio giallo, segnava il giorno ventidue di Novembre — Santa Cecilia Vergine — un venerdì ... Oh, com'era pieno di mistero quel calendario vecchio di vent'anni, fermatosi ad una estate di San Martino! E, chissà mai per qual motivo, dopo quel giorno così remoto la mano calma dell'abitatrice non aveva potuto sfogliarlo più ...
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L'amore che torna (pagina 23)
di Guido da Verona (estratti)
... Alle volte mi pareva che le fosse rimasta una inguaribile nostalgia della sua vita vagabonda, un bisogno intimo di tornare all'avventura, di riaffrontare il pericolo, e paventavo il giorno in cui avrebbe ricominciato il suo cammino, mossa da una forza incontrastabile, considerando anche l'amore come un episodio del suo viaggio, come un incontro necessario fatto per via ... Ella passava tutto il giorno per lo più nel giardino, a cucire o leggere sotto la pergola di vite americana, che si partiva da un fianco della casa e radendo il muro di confine scendeva sino al cancello con un lento pendìo ... Un giorno mi avvenne di comparare la sua vita molteplice alla fioritura di un melo possente che prosperava nel mezzo del frutteto, parendo esaudire un sogno di eterna dionisiaca primavera ... II Finalmente venne il giorno dell'arrivo di Fabio ...
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L'amore che torna (pagina 30)
di Guido da Verona (estratti)
... La consueta lettera di Edoarda giunse anche il giorno appresso, e poichè sapevo che sarebbe stata l'ultima, ebbi nel leggerla un turbamento insolito, quasi una indefinibile paura ... Io, per quel giorno, vorrei essere morta ... «Il primo giorno che ti ho veduto, circa tre anni or sono, tu guidavi al Pincio due cavalli, due morelli, che si chiamavano Bab e Nabab ... Non so perchè, mi è rimasto sempre nella mente il sorriso che avevi quel giorno: freddo, cattivo, e però pieno di fascino ... Eri, quel giorno, crudele come oggi, crudele senza volerlo, perchè nascondi nell'anima una crudeltà involontaria, che sente il bisogno di godere delle sofferenze altrui ... » Che orribile parola è questa! Com'è piena di vuoto! Perchè vi sono alcune parole che fanno tanto male all'anima di chi soffre, ed appunto sono queste parole, che dicono «mai», che dicono «sempre», che dicono «addio?» Perchè? Io mi sforzo d'immaginare cosa potrà essere la mia vita il giorno che verrai per dirmi: «È finito ... », il giorno in cui ti vedrò uscire dalla mia casa per l'ultima ...
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L'amore che torna (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)
... Quel giorno, credo che diverrò pazza ... Talora, quando sento parlare di altre persone che amano, quando leggo nei libri le favole di altri amori, quando vedo l'abuso e la profanazione che si fa ogni giorno di questa parola, mi vien quasi una voglia di ridere ... Mi sembra che fra qualche giorno debba succedermi qualcosa di orrendo ... Mi scrivi che ve ne sono tanti a Torre Guelfa, è vero? M'avevi promesso di condurmi un giorno a visitare la tua casa e la gran Torre ... Senti: anche se non dovessi mai più vederti, perchè non accetteresti? In qualsiasi giorno della vita, e comunque tu voglia, io sarò sempre tua ... Anzi vi resteremo qualche giorno ... Veda un po' lei, si regoli per quel giorno, — replicò il Rossengo, scotendo la sua testa caparbia ... Io, questa volta, signor conte, per quanto mi dispiaccia, e sappia che lei è un buon giovine, questa volta, le dico, se non mi paga il giorno preciso, vado difilato in città e gliele protesto l'una dietro l'altra, tante quante sono! — Caro Michele, voi avete troppo cuore per usarmi una sgarberia simile! Oggi siete lunatico e sarebbe stato meglio se foste venuto un altro giorno ...
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L'amore che torna (pagina 35)
di Guido da Verona (estratti)
... E perchè dunque, un giorno, finalmente, non si sarebbe anch'ella stancata di vivere in disparte, per un uomo che più nulla poteva offrirle, neanche la gioia di rifugiarsi nella spensieratezza dell'amore, se anche questo mio grande amore si oscurava ormai di ombre angosciose? Così, quand'ella mi parlava con ardore de' suoi rapidi progressi, de' suoi futuri trionfi, un sorriso amaro passava su la mia bocca e provavo nell'anima un senso d'indefinibile paura ... Ogni giorno, vedendola uscire, mi pareva ch'ella se ne andasse a portar lontano, fra estranei, una parte di sè stessa, una parte che non mi avrebbe restituita mai più ... Quest'amante singolare sapeva darmi ogni giorno una gioia ed un'angoscia nuove, perpetuando in me il dubbio, che sta nell'amore come il rimorso nell'anima ... In verità un giorno, incontrando Gualtiero Alessi, agente conosciutissimo alla Borsa di Parigi, ch'egli frequentava da vent'anni, gli avevo parlato delle mie risoluzioni, ma così distrattamente ch'egli pure mi rispose in modo assai vago: — Bene, quando vorrai ... Così, fra vani pensieri e lunghe ore d'inerzia, scorreva la mia vita novella, mentre di giorno in giorno andava in me nascendo un disprezzo immenso di me stesso ...
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L'amore che torna (pagina 37)
di Guido da Verona (estratti)
... saremo un giorno, spero, ed intanto seguite il mio consiglio: prendete tutto quello che potete, moralmente e materialmente; non rinunziate a nulla di quanto potrete raccogliere, perchè all'ora del bisogno si ritrovano solamente le beffe ... La vita dell'uomo è una cambiale che scade ogni giorno: o la si esige nelle ventiquattr'ore, o il domani è carta straccia ... Un giorno s'invitò a pranzo da noi, prima che avessi nemmeno pensato a farlo; dubitai allora di vederlo corteggiar Elena, offrendomi con questo la spiegazione logica delle sue troppe cortesie; ma invece non fu così ... Non mi stupirei se un giorno o l'altro egli riuscisse a divenire il tuo cattivo genio ... Quante cose da quel giorno lontano! Quante volte avevo sorpreso Elena in contraddizione palese con la storia che mi aveva narrata! Ella aveva la manìa di conservare una quantità di piccole cose che avevano appartenuto ...
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L'amore che torna (pagina 48)
di Guido da Verona (estratti)
... Era vicino — e lo intuivo — lo scioglimento del lungo nostro equivoco: le sue parole di giorno in giorno si erano fatte più esplicite; mi pareva che ogni volta, quando ci si vedeva, egli stesse per farmi una proposta, e non sapevo qual fosse nè sapevo se l'avrei accettata o respinta ... — Lasciami riflettere qualche giorno; ti risponderò prima che tu parta ... Per prima cosa mi recai da un gioielliere, il quale aveva nella vetrina un anello, che un giorno Elena, passando, aveva tanto ammirato ...
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L'amore che torna (pagina 53)
di Guido da Verona (estratti)
... La zia mangia, dorme, ingrassa, trangugia una quantità di medicine ogni giorno; Edoarda rifiorisce a poco a poco e guarda l'autunno sciorinare su la terra esausta i suoi colori di ardente vendemmia ... — Ebbene, Edoarda, — continuai, — pensate che un giorno questa mia canizie precoce commise la follìa di amare con passione i vostri capelli pieni di luce ... Un giorno le domandai: — Ma vorrete dunque sacrificargli tutta la vostra vita? — Chissà? — mi rispose ... Ma il giorno dopo, nello stesso luogo, alla stessa ora, come per continuare il discorso interrotto, mi fece questa domanda: — Voi, Capuano, credereste colpevole una donna, la quale accettasse di vivere onestamente con un uomo onesto, anche senz'amore, ma per fiducia, per un desiderio di compagnia, d'amicizia, di tranquillità reciproca? — E mi parve, dal tono della voce, che le sue parole volessero chiedere assai più ...
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L'amore che torna (pagina 54)
di Guido da Verona (estratti)
... Da un lato adunque il rimedio pacifico, la mediocre serenità, la vita veduta fino all'ultimo giorno senza divario, lenta, quasi monotona, confuso con tutti, io, che fui solo ... L'idea ch'ella potesse aver pensato ad altri dopo di me, quasi mi diminuiva nell'orgoglio, e talvolta, nella visione che di lei serbava l'anima inobliosa, m'accadeva di rivedere quella pallida creatura spirituale che un giorno mi aveva sedotto con la sua fragilità ... Per una strana coincidenza quel giorno era pure il compleanno d'Edoarda ... Negli occhi ebbi la visione di quel grande palazzo, con tutte le sale adorne di fiori e di canestre, come una volta nel giorno anniversario ... Che mistero inestricabile, il cuore dell'uomo! Elena intanto si apparecchiava per la sua grande ora, e quel giorno, anch'esso, fu triste ...
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L'amore che torna (pagina 61)
di Guido da Verona (estratti)
... Mi parve che la strada quel giorno, avesse una fisonomia del tutto insolita ... Passava un cavallo, e pensavo la storia di quel cavallo, zoppicante sul lastricato tutto il giorno; la storia del suo cocchiere, della sua posta; pensavo ad altri cocchieri, li vedevo incrociarsi urlando, facendo schioccar le fruste, rassegnati e grotteschi; mi parevano cose, non uomini, — cose più miserevoli del loro cavallo ... — Ogni giorno? — Se vuoi ... — Fino al giorno in cui ti scriverò: «Domani ritorno ...
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L'amore che torna (pagina 64)
di Guido da Verona (estratti)
... scriverti, Germano, e lo faccio per una sola volta, non volendo lasciare senza risposta le lettere che mi mandi ogni giorno ... Un giorno forse — quando ti saprò felice — ti dirò ancora una cosa, quella che stava per sfuggirmi, al treno, mentre partivi ... Fra qualche giorno cambierò casa ... Il marchese della Pergola mi conduceva ogni giorno a fare lunghe gite in automobile, raccontandomi con la sua voce un po' infantile tutto quello ch'era accaduto in Roma durante la mia assenza ...
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L'amore che torna (pagina 72)
di Guido da Verona (estratti)
... S'ingelosì anche d'una miss Americana, che in quell'anno accivettava mezza Roma, ed io, sebbene per mio conto non soffrissi d'alcuna gelosia, nondimeno mi stizzii un poco nel vederle intessere con tutti gli uomini quelle frivole galanterie che aveva, sin dal primo giorno, intraprese con me ... Edoarda portava quel giorno una pelliccia di martora; su le sue scarpine finissime brillavano due fibbie d'argento: questo solo ricordo ... Il mio capriccio di giorno in giorno si faceva più forte; era una curiosità malsana e torbida, era come il desiderio d'un peccato insolito, che mi accendeva e mi sollevava un poco dalle mie tristezze ... Ogni giorno cercavo un mezzo nuovo per poterla incontrare ...
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L'amore che torna (pagina 73)
di Guido da Verona (estratti)
... Un giorno, che si parlava di tutte queste cose, Fabio mi domandò improvvisamente: — Infine, sei dunque pentito della tua pazzia? — Pentito? ... — Bah! Potresti al caso rivolgerle accademicamente un saluto: buon giorno, buona sera ... Allora, ogni giorno, ella si fermò a comperare qualche mazzo ... Talora, essendomi coricato all'alba, duravo gran fatica nel trarmi dalle coltri; pur mi levavo, poichè ogni altra cosa mi sarebbe sembrata priva di uno scopo, il giorno che tra quei fiori non l'avessi incontrata ...
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L'amore che torna (pagina 81)
di Guido da Verona (estratti)
... oltremodo incomoda per sfuggire alle sue ricerche; uscir di casa prestissimo, simular escursioni fuori di Roma, dare ogni giorno pretesti nuovi, e talvolta, invece di dormire a casa mia, passar la notte nel quartierino, dove più tardi Edoarda sarebbe venuta, se pure avesse potuto sfuggir di mano al suo tenace inseguitore ... — Le ingiurie che mi lanci, le metto con le altre, in disparte; verrà il giorno in cui ne riparleremo ... Da quel giorno le persecuzioni cessarono, o per meglio dire si fecero più discrete ... Vivendole accanto quasi ogni giorno, egli aveva potuto studiare, più sopra di lei che sopra di me, le alternative del nostro amore, fin dai primissimi segni, ed era difficile ingannare quel cuore attento ...
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L'amore che torna (pagina 88)
di Guido da Verona (estratti)
... Perchè fino all'ultimo giorno ella mi conobbe ormai per un marito fedele, nè io vorrei farla soffrire in cambio del bene che mi diede ... » Ma perchè indugiarmi a discorrere con te, o becchino che mi sei ancor distante, quando la vita è tuttora bella, ed in queste giornate di sole Roma splende, quasi fosse un mosaico di gioielli, e sembra tuttavia la città miracolosa dove il destino d'un uomo, la sua giovinezza, i suoi liberi sogni possono ad ogni giorno rifiorire? Orsù amici! Sono ancora quel patrizio romano che vi stupiva con le sue liberalità; ho ancora banchetti sontuosi da offrire all'ingordigia dei parassiti, lucenti sale da schiudere agli ozi delle mie clientele; ho ancora eleganze da insegnare, denaro da spendere, ottimi cavalli da cavalcare, magnifici cocchi sui quali trascinarvi nei viali delle profumate ville romane, mentre lontano, al vento, si disperderà in un leggero nembo di polvere il confuso rumor d'applausi e l'ira delle attonite platee ...
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L'arte di prender marito (pagina 3)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Un giorno però si videro spalancarsi tutte le finestre di quel piano e comparvero figure di uomini, di donne, di bambini; tutta la colonia d'una famiglia numerosa ... Non eran passati che pochi giorni e anche il giovinetto vide Emma, e da quel giorno, bench'egli fosse un Enrico e non una Enrichetta, passò anch'egli lunghe ore alla finestra ... Un giorno però Enrico si alzò pieno di coraggio ... Intanto lei si innamorava ogni giorno più ... Un giorno a tavola il babbo ridendo ebbe a dirle: —Ma vorresti forse studiar medicina? Bada che sei troppo vecchia per incominciare gli studii universitarii ...
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L'arte di prender marito (pagina 5)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... E per ricompensare quasi i dolori di quella sua lunghissima assenza ora egli andava ogni giorno da lei, e i genitori lo festeggiavano e parevano felici della sua assiduità ... Invece nel Rinaldini l'amore cresceva ogni giorno, e ormai a furia di dilagare, aveva innondato ogni fibra di lui, penetrando nei più sottili meandri della sua vita ... Un giorno però ella non potè più tacere e a bruciapelo le domandò: —-Che ti pare dell'ingegnere? —Del Rinaldini? —Sì, proprio di lui ... Dopo tutto quel silenzio, per quel giorno la conversazione terminò con un gran sospirone della mamma e con un: —Quanto sarà felice la donna che diverrà la moglie dell'ingegnere Rinaldini! Nè il sospirone nè le parole materne commossero il cuore di
Emma ...
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L'arte di prender marito (pagina 6)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... I giovani però, anche i più timidi, sanno saltare, ciò che i vecchi non sanno, e possono in un giorno riacquistare il terreno perduto in un mese ... So però che un giorno essi si incontrarono allo stesso punto ... E proprio nello stesso giorno l'ingegnere Rinaldini, trovandosi alla sera solo con lei nel salotto nel vano d'una finestra, chiese con voce tremante ad Emma, se vorrebbe dividere la vita con lui ... _ Erano passati tre mesi, e la mamma di Emma, volendo distrarre la sua figliuola da un dolore, che il tempo non riusciva ancora a calmare, le disse un giorno a un tratto: —Sai, tesorino mio, voglio farti ridere… ... Essa avrebbe dovuto confessarle anche la sua corrispondenza clandestina; i suoi due peccati, che non si era perdonati ancora e che giorno e notte le stavan infitti nella coscienza, come due freccie avvelenate ... Ma ecco che inaspettatamente Emma riceve per la posta un biglietto con queste parole: Amica del mio cuore, Domani lascio Perugia per qualche giorno e sarò da te verso sera ... E il giorno dopo Maria era nelle braccia di Emma e per molti minuti non si poteron parlare; tanti erano i baci e tante le lagrime che si rimandavano a vicenda ...
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L'arte di prender marito (pagina 9)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Conosco un'angelica signorina, che già fidanzata a un giovane, che aveva tutte le apparenze di poterla far felice, ritirò la sua parola; perchè un giorno il tirannuccio voleva senza alcuna ragione seria proibirle di fare una visita ad un'amica ... Uno dei tanti pensieri delicati, che germogliano ogni giorno, ogni ora nell'anima delicatissima della nostra compagna ... Aspettiamo un altro giorno, se credi… ... Per tutto quel giorno il marito non fa nulla di nulla, ma pensa anche a tarda sera, che forse la moglie aveva ragione e l'amico avrebbe gradito moltissimo quell'invito ... Il giorno appresso si difenderà e attaccherà ...
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La trovatella di Milano (pagina 11)
di Carolina Invernizio (estratti)
... —È morto? —Sì… la mia mano non ha tremato nel prendere la mira; devo avergli spezzato il cuore, come egli ha spezzato un giorno il mio ... —Qui non vi hanno che cuori devoti a quella sventurata—pronunziò con voce lenta—quindi posso dirvi tutto: ah! vedete… quell'infame non ha voluto risparmiarla… non gli bastò di averla un giorno ingannata al pari di me, ora con una raffinata scelleratezza ha avvelenata tutta la vita della povera donna, rivelandole un segreto d'infamia, che perderebbe suo padre, se si venisse a scoprire; ma Dio ha voluto che io ascoltassi… ed il segreto, perirà con quel morto… ve lo giuro; non chiedetemi di più, ma per quanto avete di più sacro… conducete Adriana lungi di qui… in casa di suo padre… prima che abbia acquistata la conoscenza di sè stessa: dite pure al conte Patta il dramma qui successo, ma affrettatevi, affrettatevi ad allontanarvi con lei… lasciatemi qui sola ... Clarina verrà con voi… e ricordatevi entrambi se veniste interrogati, di dire che la marchesa da qualche giorno si trovava da suo padre, fate che questi lo confermi ...
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La trovatella di Milano (pagina 12)
di Carolina Invernizio (estratti)
... Si attendeva con impazienza il giorno delle Assisie, perchè i fatti non erano ben noti, vi era un lato misterioso, che tutte le indagini dell'istruttoria, non riuscirono a chiarire ... Il domestico di Diego asseriva invece; «che la marchesa Tiani non si era mai staccata dal marito e si trovava alla villetta anche la notte dell'assassinio: raccontò la passeggiata furiosa fatta in quel giorno in carrozza col padrone, il loro ritorno a casa ed aggiunse che sebbene il marchese, contro il solito, lo mandasse a coricarsi non avendo più bisogno dei suoi servigi, egli non si era ancora posto a letto, allorchè rintronò uno sparo, che lo fece accorrere nell'appartamento del padrone; ma nel corridoio incontrò Clarina ed uno sconosciuto, che si slanciavano verso le stanze della marchesa ... Clarina interrogata disse: «che da qualche tempo la marchesa Adriana non andava più d'accordo col marito, che spesso l'aveva sorpresa a piangere, ed un giorno alfine la sua padrona aveva dichiarato che voleva tornare presso il padre ...
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La via del rifugio (pagina 4)
di Guido Gozzano (estratti)
... — Poeta? — Frequenta il salotto della contessa Maffei!” Non vuole morire, non langue il giorno ... Quel giorno — malinconia! — vestivi un abito rosa per farti — novissima cosa! — ritrarre in fotografia ... Non so perchè mi faccia tanta pena quel moribondo che non vuol morire! L'INGANNO Primavera non è che s'avventuri un'altra volta e cinga di tripudi un'altra volta i rami seminudi, tutti raggiando questi cieli puri? Madre Terra sei tu che trasfiguri la vigilia dei giorni foschi e crudi? O Madre Terra buona, tu che illudi fino all'ultimo giorno i morituri! Essi non piangon la sentenza amara ...
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La vita comincia domani (pagina 12)
di Guido da Verona (estratti)
... Ma quali parole potevan distruggere il valore delle osservazioni accumulate giorno per giorno dall'istinto che non falla, e sotto la vigilanza di una indagine involontaria? Ella diceva di no con la bocca, ma era invece visibilmente più che la sua amante: un oggetto suo, una sua possessione irredimibile, una vita congiunta con la sua vita, un sangue frammisto nel suo medesimo cuore ... Od è invece un dramma? Sì, forse; un piccolo dramma futile, come ne succedon tanti, ogni giorno, su la faccia della terra impassibile ...
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La vita comincia domani (pagina 19)
di Guido da Verona (estratti)
... Nel fare quel che faceva da anni, tante volte al giorno, come nel compiere le pratiche d'un mestiere assiduo, dimenticava perfino la sua soggezione e la presenza stessa di quel gran medico ... Ella era triste, accasciata, stanca; tutti i sintomi della maternità travagliavano il suo corpo; la opprimeva una disperazione taciturna davanti a quel pericolo che ogni giorno si faceva più prossimo ... Il giorno anzi dell'ultima crisi, udendo il suo rantolo, aveva creduto, senza volerlo, provandone anzi un orrore immenso, che il momento inevitabile fosse venuto, e rimanendo come in croce, là, nel corridoio, attendeva che alcuno, forse Andrea, nell'uscire da quella camera le dicesse con uno sguardo: — Sai ... E allora qual'altra possibilità rimaneva per lei — e non per lei sola — davanti a questo nodo inestricabile che nulla poteva troncare? Qual dramma scoppierebbe nella casa il giorno in cui la sua maternità divenisse manifesta? Non era forse uccidere, ma d'una morte più barbara, quell'uomo dolce che l'amava? Ed il suo padre che farebbe? e la sua mamma, e la sua fresca sorella che direbbero di lei? Ecco: la casa, il nome sottomesso allo scorno della gente ... Finchè, un giorno, egli non fece che prendere le sue mani, poi, senza farle violenza, ma con quella voce che aveva ogni potere su lei e che pareva rimproverarle il silenzio come un disamore, le domandò: — Perchè mi nascondi qualcosa? perchè non mi dici tutto quello che sai? Ella non tacque oltre ...
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La vita comincia domani (pagina 45)
di Guido da Verona (estratti)
... La sala — quella medesima sala ove poco tempo innanzi, durante un chiaro pomeriggio di sole, Novella si era seduta al pianoforte per eseguire una fuga di Bach, mentre il marito l'ascoltava e la guardava protendendo verso lei con un disperato amore l'esausta persona febbricitante — la sala medesima era come quel giorno fragrante di rose, e come quel giorno il sole vi pertugiava dalle persiane, dissolvendosi traverso la penombra in una striscia di polvere luminosa ... Tancredo si sentiva bene, deliziosamente bene, sicchè, abbandonandosi alla sua natura fantastica, sognava che quella casa fosse la sua propria casa, immaginava di potervi da quel giorno in poi trascinare una vita opulenta e neghittosa, facendosi servire come un satrapo, satollandosi di pasti luculliani, consumando una cantina di bottiglie decrepite, lui, Tancredo Salvi, padrone d'una villa in campagna ...
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La vita comincia domani (pagina 48)
di Guido da Verona (estratti)
... Quanti anni eran trascorsi dal primo giorno che un uomo uccise? dal primo giorno che un essere amò? Nulla; non si sapeva nulla ... V'è un giorno della vita il quale pare che raccolga in sè la conclusione di tutto quel che si fece, il seme di tutto quello che si farà ... Ella pensava: — «Questo giorno è venuto» ... «Vivrò — pensava — nella tutela della sua forza, nel calore del suo coraggio; mi parrà, nelle sue braccia, di tornare ogni giorno a vivere la prima ora di vertigine, il primo smarrimento che provai ...
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La vita comincia domani (pagina 55)
di Guido da Verona (estratti)
... Non potevan trovarsi due persone a discorrere insieme, che non capitasse loro fra piedi; non rispettava nè i focolari nè i talami, nè il municipio nè la chiesa; ogni giorno cresceva d'insolenza e fischiava con maggiore implacabilità ... » Una curiosità malsana cominciò ad agitare quella calma popolazione; tutto il giorno v'era gente che si aggirava nei pressi del cimitero, discorrendo a bassa voce; taluni andavano a visitare la tomba recente, quasi per interrogarla sopra il suo mistero; di notte i lumi si spegnevano più tardi che per il consueto e certi orribili sogni scendevano a turbare la fantasia di que' semplici lavoratori ... Su, su, strisciando fuori dal borgo, la voce era salita fino alla villa; era entrata per l'ortaglia e per la porta di servizio; s'era fermata qualche giorno in cucina prima di arrischiarsi ad entrar nelle sale ... Di giorno, per un nonnulla, era stizzosa, e verso l'alba udiva spesso i galli cantare ... Finalmente un giorno Maria Dora prese Maurizio alla sprovvista e con mille astuzie incominciò a farlo discorrere ... Marcuccio scriveva un discorso funebre; ogni giorno scriveva un discorso funebre ...
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La vita comincia domani (pagina 60)
di Guido da Verona (estratti)
... Credette ancora d'essere in tempo a salvarsi, od almeno ad evitare lo scandalo pubblico, allorchè, la sera del giorno stesso, nel tornare verso la propria casa, dove ignara e nascosta l'amante lo attendeva, udì gridare dagli strilloni l'accusa irremediabile, che trascinava nel rumor della strada l'alto potere del suo nome ... Tutto ciò era come l'ondata che soverchia la diga ed ogni cosa travolge; accadeva nella vita uniforme d'ogni giorno il tragico fatto clamoroso che innamora e spaventa la folla ... Un giorno viene, in cui l'uomo destinato ad essere troppo solo deve dare la sua battaglia ... Bellissimo era, benchè orrido, questo giorno che lo toglieva dal suo torpore! Adesso finalmente gli era necessario difendersi contro mille: questo lo lavava dall'aver infierito, egli, così forte, contr'un uomo solo ...
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La vita comincia domani (pagina 74)
di Guido da Verona (estratti)
... Un giorno egli pensò: — «Sono stanco ... Continuava macchinalmente a guidare l'Istituto Clinico, ad essere il capitano d'una falange di salvatori, a chinarsi giorno per giorno su gli enigmi continui della malattia e della morte; ma gli pareva nello stesso tempo che una voce in lui nascosta lo beffasse continuamente, come da sè medesimo si beffa un uomo il quale sappia di star compiendo alcunchè d'inutile ... E poichè questa era la fine inevitabile d'ogni creatura, gli pareva cosa veramente trascurabile che « gli altri » avessero a morire qualche giorno prima, qualche giorno dopo ... Il senso egoistico della sua persona s'aumentava in lui grandemente, ma senza più comunicargli alcuna volontà di elevazione; la sua febbre di conoscenza e d'indagine si rappacificava ogni giorno più nella inerte pigrizia del non pensare, in quel senso d'impossibilità e di rinunzia che fluttua su lo spirito dell'uomo, quand'è passato, con il cuore esausto, al di là da un immenso dolore ... Un giorno, a mezzo del cammino, gli era stato necessario di sopprimere, di chiamare a sé, per anticiparle un dono, «la pallida alleata, Morte»; — e, sicuro d'averne il diritto, reso incolpevole dalla sua temerità, uomo contro uomo, vita contro vita, sereno, implacabile, aveva ucciso ... E tuttavia, da quel giorno, qualcosa d'inafferrabile era entrato a disordinare la sua mente; la terra da quel giorno brulicava davanti agli occhi suoi d'infinite agonìe; sopra tutte le speculazioni del pensiero appariva, scaturiva chiaramente una verità essenziale, non facile ad esprimersi con parole, per quanto essa brilli e traspaia da ogni cosa viva: — e cioè, nell'immanenza perpetua dell'anima universale», insoffocábile divinità che tutto compénetra il senso della vita e della morte ...
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La vita comincia domani (pagina 75)
di Guido da Verona (estratti)
... In luogo dell'ergastolo fu condannato al manicomio criminale, nè mai passava giorno senza che il Ferento tentasse qualcosa per abbreviargli o per lenirgli la pena ... La sua lotta fu lunga, e dibattuta nel modo più crudele; ma un giorno subitamente si risolse ... Con una lettera concisa e ferma rassegnò al Ministero le dimissioni dalla sua cattedra universitaria; nello stesso tempo, radunata in una sala dell'Istituto l'assemblea dei medici, con brevi parole comunicò loro di aver donata la sua Clinica al Comune e di trapassarne in quel giorno stesso la direzione al suo collega più anziano, l'illustre professor Damiato ... A chi ubbidiremmo noi dunque il giorno che non ci foste più?» Egli ascoltò a fronte china quel tumulto di parole, abbandonò le sue mani a coloro che parlando le stringevano — ma, invece di rispondere, guardava interiormente in sè stesso, provava più che mai la tentazione di sopraffare quel tumulto con un grido, e rispondere: «Ma non sapete, non sapete, o pazzi, che l'ho veramente ucciso? Io, che mi chiamo Andrea Ferento, con le mie proprie mani, l'ho veramente ucciso!» La tentazione era così forte che già gli pareva d'aver gridato, nel suo silenzio interiore; e levò gli occhi smarritamente ...
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La vita comincia domani (pagina 76)
di Guido da Verona (estratti)
... Era già, sul cader del giorno, l'ora soave quando incominciano a suonar le campane ... Or che sono divenuta con felicità una cosa tua, mi spaventa il lasciarti anche per un sol giorno ... Non aveva più che un sogno: infrangere con quel rito anniversario l'ultimo anello della catena, poi, trascorso alcun tempo, essere finalmente sua, sua per sempre, legata, vincolata con lui fino all'ultimo giorno della vita ... Ma egli frattanto non guariva, ed anzi ogni giorno la sua fatica interiore diventava più manifesta; le pareva talvolta di sorprendere, nelle sue parole, ne' suoi gesti, un'ambiguità indefinibile ...
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Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 14)
di Giulio Cesare Croce (estratti)
... Di espedire le liti, né lasciare stracciar i poveri litiganti, né farli correre in su e giù per le scale del foro tutto il giorno ... Ma di quello che ne seguì, s'udirà in un altro volume, e presto, che questo non passa più oltre per ora, lasciandovi intanto il buon giorno ...
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Marocco (pagina 4)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Dopo ciò cominciai a fare per le strade di Tangeri qualche studio preparatorio per il viaggio, notando giorno per giorno le mie osservazioni ... Ed è strano che quella stessa gente che sta tante ore del giorno accovacciata, immobile, quasi intorpidita, spieghi, non appena è scossa dalla passione, un vigore di gesto e di voce che tocca la frenesia ...
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Marocco (pagina 15)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... —Che giorno partite? domandò al Comm ... —Perchè è giorno di buon augurio!—rispose con serietà,—e fatto un nuovo inchino, disparve ... Ad ogni ora del giorno arrivavano provvigioni ... Si temette un momento che non bastasse il tempo agli apparecchi per poter partire il giorno fissato ... Erano arrivati il giorno innanzi, per unirsi a noi, un vecchio amico dell’Incaricato d’affari, il signor Patxot, antico ministro di Spagna a Tangeri, e il signor Morteo, genovese, agente consolare d’Italia a Mazagan ... C’era il medico della carovana, Miguerez, nativo di Algeri; un ricco moro; Mohamed-Ducali, suddito italiano, che accompagnava l’ambasciata in qualità di scrivano; il secondo dracomanno della Legazione, Salomone Aflalo; due marinai italiani, uno ordinanza del comandante Cassone e l’altro calafato a bordo del Dora; i soldati della Legazione in gran gala; i cuochi, gli operai, i servi, tutte persone sconosciute che due mesi di vita comune nell’interno del Marocco dovevano rendermi famigliari, e che io mi preparavo a studiare sin da quel momento, ad uno ad uno, per farli un giorno movere e parlare nel libro che avevo in testa ...
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Marocco (pagina 35)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Che buona pasta di generale! Dal giorno della partenza egli non aveva ancor fatto bastonare nè un soldato nè un servo; non s’era mai mostrato un minuto di cattivo umore; era sempre stato il primo ad uscir dalla tenda e l’ultimo a andar a dormire; non aveva mai lasciato trapelare, nemmeno agli occhi più indagatori, che il suo stipendio di quaranta lire il mese gli paresse un po’ scarso; non aveva ombra d’albagia; ci aiutava a montare a cavallo, s’assicurava che le nostre selle fossero salde, dava una legnata, passando, alle nostre mule restie; era sempre pronto a tutto e per tutti; si riposava, accovacciato come un umile mulattiere, accanto alle nostre tende; ci sorrideva ogni volta che ci vedeva sorridere; ci offriva del cuscussù; balzava in piedi, a un cenno dell’ambasciatore, come un fantoccio a molla; faceva la sua preghiera, da buon mussulmano, cinque volte il giorno; contava le uova della muna, presiedeva allo sgozzamento dei montoni, guardava l’album dei pittori senza dar segno di scandalo; infine era l’uomo più ad hoc, io credo, che sua Maestà Imperiale potesse scegliere per quella missione in mezzo alla folla dei suoi scalzi generali ... —Son tre mesi,—disse un giorno sospirando,—che non li vedo!—Forse voleva dire:—che non la vedo;—ma disse li per pudore ... Quel giorno, dopo aver assistito alla presentazione della muna, fra cui v’era un piatto spropositato di cuscussù, portato a stento da cinque arabi, ci rifugiammo, come sempre, sotto la tenda, a godervi i soliti quaranta gradi centigradi che duravano fino alle quattro dopo mezzogiorno; nel qual tempo l’accampamento rimaneva immerso in un profondo silenzio ...
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Marocco (pagina 43)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Secondo un altro racconto, il segretario d’Edris avrebbe domandato un giorno al suo Signore qual nome egli intendesse di porre alla città ... «Gloria ad Allà, signore dei mondi, immensamente misericordioso e re del giorno del giudizio finale!» ... Aspettando che il Sultano fissasse il giorno per il ricevimento solenne, si fecero varie passeggiate, in una delle quali ricevetti «un’impressione» affatto nuova per me ... Si seppe in seguito ch’erano state appese nella notte, e si diceva che fossero due teste di ribelli delle terre confinanti coll’Algeria, portate a Fez il giorno avanti ... Non sembra però che questo sia accaduto delle due teste di Beb-el-Maroc, poichè il giorno dopo, non vedendole più, domandammo a un servo arabo che cosa ne avessero fatto, ed egli rispose con un gesto:—Sepolte ...
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Marocco (pagina 57)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Strana debolezza! E a tutti questi malanni s’aggiunge un tedio, un fastidio d’ogni cosa, una tetraggine, che da qualche giorno ha fatto mutar faccia alla casa ... Non solo un parente qualunque d’una persona uccisa ha il diritto d’ammazzar l’uccisore lo stesso giorno della settimana, alla stess’ora e nel luogo stesso dove cadde la vittima, ferendolo colla medesima arma nella medesima parte del corpo; ma chiunque venga privato d’un membro qualsiasi, ha diritto di privare dello stesso membro il suo feritore ... Un negoziante inglese di Mogador rientrava in città la sera d’un giorno di mercato, nel momento in cui la porta era ingombra da una folla di campagnuoli che conducevano asini e cammelli ... —Ricordati,—dice al Caid,—che me l’hai promesso!—E che!—risponde il Caid;—mi pigli tu forse per un cristiano che mi credi schiavo della mia parola?—Ogni giorno, per un mese, la mora assetata di vendetta si presenta alla porta della cittadella, e tanto grida, strepita e impreca, che il Caid, per liberarsene, si trova costretto ad esaudirla ...
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Marocco (pagina 60)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... * * * Da qualche giorno, passeggiando per Fez, mi si affaccia alla mente con una persistenza ostinata l’immagine d’una grande città americana, alla quale accorre gente da ogni parte del mondo, una di quelle città che rappresentano quasi il tipo a cui tutte le città nuove si vanno lentamente informando, e la cui vita è forse un esempio di quello che sarà fra un secolo la vita di tutte; una città la cui immagine non si può presentare a nessun europeo, accanto a quella di Fez, senza farlo sorridere di pietà, tanto è grande la distanza che le separa sopra la via del progresso umano ... Nuvole dense di fumo di carbone escono dalle innumerevoli torricine degli opifici, scendono nelle strade, gettano le loro ombre nere sulle splendide vetrine delle botteghe, sulle lettere dorate degli annunzi che coprono le facciate fino ai tetti, sulla folla che, colla testa bassa, a passo cadenzato, dondolando le braccia, fugge in silenzio i luoghi che, durante il giorno, videro colare il suo sudore ... Lungo il giorno, il marito fa i suoi affari fuor di casa, e non rientra che all’ora del desinare, che trangugia colla rapidità d’un uomo affamato ... Essa non lo vede che una volta al giorno, mezz’ora tutt’al più, e la sera, quando, rotto dalla fatica, rientra in casa per cercare il sonno; e non può alleggerire il fardello ch’egli porta, nè partecipare alle sue pene, alle sue cure e ai suoi lavori perchè non li conosce, non esistendo quasi affatto fra loro, per mancanza di tempo, il commercio delle anime ... Egli appariva nei duar e nei villaggi, di giorno e di notte, vestito da soldato, da caid, da ebreo, da cristiano, da donna, da ulema, uccideva, rubava, spariva, inseguito da ogni parte, non raggiunto da nessuno, sempre inaspettato, sempre in un nuovo aspetto, capriccioso, feroce, infaticabile; e non s’allontanava mai dai dintorni della cittadella El-Mamora; cosa di cui nessuno capiva la ragione ...
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Marocco (pagina 62)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Di giorno poi la città non somministra altra novità che qualche donna trovata morta in mezzo alla via con una pugnalata nel cuore, la partenza d’una piccola carovana, l’arrivo d’un governatore o sotto-governatore di provincia che venne gettato in fondo a un carcere, la bastonatura di qualche pezzo grosso, una festa in onore d’un Santo di cui sentiamo le fucilate dal palazzo, e altre cose simili, annunziate per lo più da Mohammed Ducali o dal Scellal, che sono i nostri due giornali quotidiani ambulanti ... E queste notizie, e quello che vedo ogni giorno, e la vita singolarissima che vivo qui, mi danno poi nella notte dei sogni così stranamente intricati di teste recise, di deserti, d’arem, di prigioni, di Fez, di Tumbuctù, di Torino, che la mattina mi sveglio con un caos inesprimibile nella testa, e per qualche momento non raccapezzo più in che mondo mi sia ... Passa Sid Buker, il personaggio misterioso che viene tre volte al giorno, ravvolto in una gran cappa biancastra, colla testa bassa, cogli occhi socchiusi, pallido come un morto, furtivo come uno spettro, a conferire segretamente coll’Ambasciatore; e svanisce a modo di una figura fantasmagorica, senza che nessuno se n’accorga ... * * * Essendo vicino il giorno della partenza, i negozianti accorrono in folla al palazzo e si compra a furia ...
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Marocco (pagina 69)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Vedo, sento ancora la divina grazia di quelle colline verdi sparse di roseti, di mirti, di leandri, d’aloè fioriti; lo splendore di quella città di Mechinez indorata dal sole, che si nascondeva al nostro sguardo minareto per minareto, palma per palma, terrazza per terrazza, e più si impiccioliva, più pareva che s’alzasse, come se le crescesse sotto la collina; e l’aria impregnata di profumi che facevano fremere, e le acque che riflettevano i mille colori della scorta, e l’infinita mestizia di quel cielo rosato; vedo, sento ancora tutto questo, e non lo so descrivere! Ah! mi morderei le dita! SUL SEBÙ Era il mezzodì del quinto giorno della nostra partenza da Fez, quando, dopo una cavalcata di cinque ore a traverso una successione di valli deserte, ripassavamo per la gola Beb-el-Tinca e vedevamo un’altra volta dinanzi a noi la vastissima pianura di Sebù inondata d’una luce bianca, ardente, implacabile, di cui il solo ricordo mi fa salire le vampe al viso ... Quel giorno nessuno uscì dalla tenda fino all’ora del desinare, e il desinare stesso fu silenzioso, come se tutti si sentissero già oppressi dal caldo del giorno seguente ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 49)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Diamine, credete che sia stato come fare uno starnuto? Don Ninì non si riconosceva più da un giorno all'altro; colla barba lunga, i capelli arruffati, fisso al capezzale della madre, oppure arrabattandosi nelle faccende di casa ... Essa dopo il parto non s'era più rifatta in salute; anzi deperiva sempre più di giorno in giorno, rosa dal baco che s'era mangiati tutti i Trao, e figliuoli era certo che non ne faceva più ... - Nulla, nulla gli aveva fruttato quel matrimonio; né la dote, né il figlio maschio, né l'aiuto del parentado, e neppure ciò che gli dava prima Diodata, un momento di svago, un'ora di buonumore, come il bicchiere di vino a un pover'uomo che ha lavorato tutto il giorno, là! Neppur quello! - Una moglie che vi squagliava fra le mani, che vi faceva gelare le carezze, con quel viso, con quegli occhi, con quel fare spaventato, come se volessero farla cascare in peccato mortale, ogni volta, e il prete non ci avesse messo su tanto di croce, prima, quand'ella aveva detto di sì ... Lì suo fratello stesso desiderava di giorno il pane e di notte le coperte ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 61)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Volete farla morire di mal sottile, la mia creatura? Non vedete com'è ridotta? Non vedete che vi manca di giorno in giorno? - L'avrebbe aiutata, sottomano, anche a fare uno sproposito, anche a rompersi il collo ... Un bel giorno infine, mentre le monache erano salite in coro, che c'erano le quarant'ore, la ragazza si fece aprir la porta dai suoi complici, e spiccò il volo ... Fu il due febbraio, giorno di Maria Vergine ... Appena tornò dalla santa Messa, quel giorno segnalato, trovò la casa sottosopra; sua moglie colle mani nei capelli, le serve che correvano di qua e di là ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 71)
di Giovanni Verga (estratti)
... Le altre dame ogni giorno portavano sassi alle barricate, fuori porta, coi canestrini ornati di nastri e la musica avanti ... Lui il solo che se ne stesse rintanato come un lupo, nemico del suo paese, adesso che ci s'era ingrassato, lagnandosi continuamente che venivano a pelarlo ogni giorno, la commissione per i poveri, il prestito forzoso, la questua pei fucili! ... Giacalone, a cui don Gesualdo aveva fatto pignorar la mula pel debito del raccolto, l'erede di Pirtuso, che litigava ancora con lui per certi denari che il sensale s'era portati all'altro mondo, tutti coloro che gli erano contro per un motivo o per l'altro, soffiavano adesso nel fuoco, dicendone roba da chiodi, raccontando tutte le porcherie di mastro-don Gesualdo, sparlandone in ogni bettola e in ogni crocchio, stuzzicando anche gli indifferenti, con quella storia delle terre comunali che dovevano spartirsi fra tutti quanti, delle quali ciascuno aspettava il suo pezzetto, di giorno in giorno, e ancora non se ne parlava, e chi ne parlava lo facevano uccidere a tradimento, per tappargli la bocca ...
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Mattinate napoletane (pagina 5)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... In una giornata di novembre fu tale lo scrosciar della pioggia furiosa e così spaventevoli furono i lampi e i tuoni che il canarino, tutto solo nella gabbia, credette che l'ultimo giorno della sua vita fosse arrivato ... In tutto il giorno si risentivano le voci delle fantesche, lo strepito delle cazzeruole, risate lunghe e sguaiate, scoppiettî di carboni dalle fornacette ... E quasi ogni giorno lo stesso colombo veniva a pigliarsi una penna caduta ... Mi spoglio ogni giorno più e mi pigliano brividi di freddo, ed anche provo una grande debolezza ...
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Nel sogno (pagina 2)
di era (estratti)
... Egli si rifiutava all'obbligo fisso della domenica, dicendo che tutti i giorni appartengono al Signore, e non si deve dedicare un giorno solo a chi è padrone dei secoli ... Dopo quel giorno, gli rimase l'abitudine delle prediche sotto il cielo ... " Ed anzi, avendo in quel giorno dimenticata la croce colla quale soleva benedire il suo docile popolo, colse dal prato un fiorellino, e, con esso tracciando nell'aria le mistiche linee, pronunciò col massimo fervore questa poetica invocazione: "O Voi, dalla cui mano misteriosa prendo questo fiore in tutta la sua purezza, mentre il legno della croce è stato lavorato dagli uomini, Divino Fattore, questa purezza, questo profumo versateli sui vostri servi, così che noi possiamo, simili al fiore, seguire la vostra legge, e, chinando il capo alla mano che ci coglie, dire: Ei volle!" * * * I parrocchiani gli volevano bene, ma i suoi compagni del clero, che vedevano in lui un esempio troppo pericoloso, non tardarono a mormorare: e che egli era un mattoide, che a furia di prendere il Vangelo alla lettera avrebbe ricondotta la società ai tempi barbari, che invece di andare cantando e predicando nei prati, avrebbe fatto meglio a curare la sua chiesa, la quale, meschinella, si covriva di ragnateli, e non si trovava mai olio nelle lampade, che era una vergogna ... * * * Un ultimo fatto diè il crollo alla riputazione del troppo semplice pastore, e fu quando lo trovarono un giorno con un lembo di sottana ritagliata grottescamente fin sopra il ginocchio, così ridotta da lui stesso per averne regalato un brano a un fanciullino ignudo ... " * * * Da quel giorno aveva abbandonato per sempre il consorzio degli uomini ...
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Nel sogno (pagina 8)
di era (estratti)
... Ella disse un giorno, vedendo due bruchi avviticchiati insieme sopra una foglia ... E Maria allora si accovacciava a' suoi piedi, umile, muta, con una passione repressa, con un senso vago di terrore davanti a quella sua metà, a quella gemella sua, che non viveva più della sua stessa vita, che rideva e piangeva senza di lei, lungi da lei… Ma dove, o Signore? * * * Era stato tutto il giorno un caldo soffocante, insolito ... Insieme erano nate, si appartenevano: perchè sarebbero state disgiunte? La sera dello stesso giorno, mentre andavano a letto, e Maria s'era già distesa sotto la coltre, Mària, standosene seduta in camicia sul saccone, disse ancora: —Se io morissi, piangeresti? —Perchè proferisci cose contrarie al volere di Dio? Mària, noi non dobbiamo pensare a ciò ... * * * Il giorno dopo, Mària apparve cogli occhi così rossi e sbattuti dalla veglia che il buon padre se ne avvide, e le domandò se si sentiva male, al che Mària non rispose, ma, buttatasi in ginocchio, gli prese il lembo della tonaca e gliela baciò con un affetto così umile ed intenso, come non aveva fatto mai ...
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Nel sogno (pagina 9)
di era (estratti)
... Dov'era? Dov'era? Maria adesso girava tutto il giorno; girava smarrita, chiamando ad ogni tratto la sorella; paziente nel suo dolore e persuasa che sarebbe tornata alfine ... —Ohimè, anche la nostra fanciulla è morta! —Padre, padre, tu pure lo dici? Ella mi parlò di morte l'ultimo giorno, ma non si muore che per andare in cielo, e noi non dovremmo esserci con lei? Se voleva morire, perchè non ce lo disse? Perchè non ci ha aspettati? Padre, seguiamola, andiamo con lei ... Ci è duopo aspettare il nostro giorno; in quel giorno tu comprenderai perchè "il sepolcro dà la luce all'uomo" ... E però, attaccata ancora all'illusione, disse: —Forse si è indugiata come quel giorno del temporale, e non ha ancora trovata la strada ...
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Nel sogno (pagina 11)
di era (estratti)
... Rammentava ogni cosa con una chiarezza da veggente: l'infanzia selvaggia di Mària, i suoi impeti, i suoi slanci, i suoi desideri acuti e compressi, fino a quel giorno fatale in cui le montagne avevano ripercosso lo scoppio della mina—e poi il cambiamento d'umore, le profonde malinconie, i rapidi ed eccessivi scoppi di ilarità ... —Figlia mia, la notte non oscura il giorno, il peccato non annienta l'amore, Dio è sempre al di sopra di ogni cosa ... A fuggitivi rossori succedeva sulle sue guancie una pallidezza dolorosa; l'occhio si spegneva a poco a poco languidamente, a guisa di una stella quando sorge il chiarore del giorno ...
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Novelle rusticane (pagina 20)
di Giovanni Verga (estratti)
... - E diceva pure che Carmenio avrebbe potuto andarsene colla madre a Santa Margherita, perché la vecchia perdeva terreno di giorno in giorno, e almeno alla mandra non le sarebbero mancate le ova, il latte e il brodo di carne di pecora, quando ne moriva qualcuna ... Aveva pane e minestra quanta ne voleva, un bicchiere di vino al giorno, e il suo piatto di carne la domenica e le feste ... Era ricco, sì, ma sapeva quel che ci vuole a far la roba, e litigava tutto il giorno con sua moglie, la quale aveva dei fumi in testa, ora che faceva la signora, e si lagnava del fumo dei sarmenti e del cattivo odore delle cipolle ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 60)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... "Ma non posso" diss'egli "lasciarla così!" E soggiunse teneramente: "Vieni, vieni, forse un giorno ... "Forse un giorno ... "Forse un giorno ci sarà fra noi quella concordia di anime che può giustificare una unione stretta ... Gli piaceva ancora! Ella rise un breve sommesso riso, un riso inconsciamente voluttuoso che pareva dire: "Riconosco la fiamma degli occhi tuoi, un giorno a me sgradita, adesso mi dài un bacio, lo so, e non sui capelli" ...
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Ricordi di Parigi (pagina 37)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Siamo all'avanguardia, tra i primi dell'esercito umano a veder la faccia della nuova idea che s'avanza, le calcagna dell'errore che fugge, la nuova direzione del cammino dopo la svolta; e subito s'innesta sul nostro amor proprio una specie di vanagloria parigina, di cui ci spoglieremo alla stazione partendo; ma che s'impadronisce anche di coloro che detestano la città sin dal primo giorno ... E ogni giorno sentiamo d'acquistare qualche cosa ... Intanto la catena degli amici si allunga rapidamente; pigliarne delle nuove abitudini; tutte le nostre debolezze trovano la fossetta morbida in cui adagiarsi; allo sgomento che ci dava la grandezza di Parigi succede l'allegrezza della libertà che deriva appunto da quella grandezza; lo strepito che ci frastornava da principio, finisce per accarezzarci l'orecchio come il rumore di un'enorme cascata d'acqua; quella immensa magnificenza posticcia finisce per sedurci come la poesia maestrevolmente inorpellata d'un seicentista d'ingegno; il nostro passo comincia a sonare sul marciapiede dei boulevards, come dice lo Zola, avec des familiarités particulières; facciamo la mente al bisticcio, il palato alle salse, l'occhio ai visi imbellettati, l'orecchio ai canti in falsetto; si compie in noi a poco a poco una profonda e deliziosa depravazione di gusti; fin che un bel giorno ci accorgiamo d'essere Parigini fin nel midollo delle ossa ... Accorrono là gli scapestrati da tutte le plaghe dei venti, affamati di vizio, e ci fanno ira di Dio, rabbiosi che non ci si possa fare di peggio, e quando si son vuotati la borsa e le ossa, tornano nei loro paesi e gridano:—Che lupanare!—Ah sì, tocca davvero alle altre grandi città d'Europa a gridare allo scandalo: le ipocrite! E poi «la leggerezza!» È vero; ma «i gravi pensieri» di altri popoli ci rammentano un po' i pensieri di quel tal poeta tedesco, canzonato dall'Heine; quei pensieri celibi, che si fanno il caffè da sè e la barba da sè, e vanno a cogliere dei fiori pel proprio giorno onomastico nel giardino di Brandeburgo ... Il tempo vola, non vogliamo perderne un'ora, abbiamo mille cose da cercare, da studiare, da godere; ci piglia la furia di far entrar in ogni giornata, come il ladro nel sacco, tutta la ricchezza che vi può capire; un demone implacabile ci caccia a sferzate di salotto in salotto, dal teatro all'accademia, dall'uomo illustre al bouquiniste, dal caffè al museo, dalla sala da ballo all'ufficio del giornale; e la sera, quando la grande città ci ha detto e dato tutto quello che le abbiamo domandato, sempre amabile e allegra; quando sediamo a cena cogli amici, stanchi, ma contenti di sentirci la nostra preda nella testa e nel cuore, e ci cominciano a scoppiettare intorno le arguzie e gli aneddoti, e il primo bicchiere di Champagne ci tinge di color d'oro tutti i ricordi della giornata; allora con che slancio d'entusiasmo salutiamo la grande Parigi, l'ospite amorosa e magnifica, che a tutti apre le braccia, e profonde ridendo baci, oro ed idee, e rinfiamma in tutti i cuori col suo soffio giovanile il furore della gloria e l'amore della vita! Ma dopo alcuni mesi, che cambiamento! Comincia a nascervi in cuore una piccola antipatia per una cosa insignificantissima; poi ve ne salta su ogni giorno una nuova; e in capo a un mese scappereste da Parigi mandandole il famoso saluto del Montesquieu a Genova; Adieu… ...
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Ricordi di Parigi (pagina 41)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Ma vi vergognerete improvvisamente di quell'odio un altro giorno, pensando all'enormità del vuoto che vi rimarrebbe nella mente se ne uscisse a un tratto tutto ciò che quella città vi ci ha messo dalla vostra infanzia fino a quel giorno ... Ma sentirete ogni giorno più stringersi il legame che v'unisce a lei ...
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Rinaldo (pagina 2)
di Torquato Tasso (estratti)
... 3 Forse un giorno ardirai de' chiari fregi del gran Luigi Estense ornar mie carte, onde, mercé del suo valor, si pregi e viva il nostro nome in ogni parte; non perch'io stimi ch'a' suoi fatti egregi possa dar luce umano ingegno od arte, ch'egli e tal ch'altrui dona e gloria e vita, e vola al ciel senza terrena aita ... 8 E ciascun giorno sempre alcun di loro fuor da le mura e da' ripari usciva, per provar s'al francese il valor moro pari al men ne' duelli riusciva ... 10 Oh quante volte e quante ei fece solo a mille cavalier volger le piante, e quante ancor rendette il terren suolo del mauro sangue caldo e rosseggiante! Quante volte colmò d'estremo duolo i miseri seguaci d'Agolante, ch'alzar gli vider sanguinosi monti de' duci lor più gloriosi e conti! 11 Tosto la vaga fama il suo valore e l'opre sue va divolgando intorno: picciola è prima, e poi divien maggiore, ch'acquista forze ognor di giorno in giorno ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 12)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... E quella decisione lo sgravava d'un peso, destandogli in petto un sentimento di riconoscenza verso Lucia, che capiva e si ritirava per non essergli d'inciampo, a lui, suo padre! La sera prima del giorno della partenza, Lucia faceva il baule con l'aiuto di Adele ... Si sentiva quasi obbligata a togliersi di lì; sentiva l'impazienza di suo padre, che con bei ragionamenti persuasivi, era riuscito a farle anticipare la partenza di qualche giorno ... Erano lì, spinte dall'ozio della spiaggia, tre, quattro volte il giorno ... Anche quel giorno la fanciulla, che se la godeva lì soletta, assorta nei pensieri che in quell'aria azzurra dorata in mezzo agli acri profumi delle alghe, prendevano insensibilmente tinte rosee di speranza, fu disturbata nella sua quiete, nella sua solitudine ...
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Sodoma e Gomorra (pagina 25)
di Docteur Jaf (estratti)
... L'amore tardivo rende il vecchio concupiscente, abietto e ripugnante, gli toglie ogni lume di ragione e di discernimento; troppo animale per sentire, troppo turbato per riflettere, e troppo affrettato soprattutto di godere un ultimo giorno di felicità, questo vecchio satiro diventa così ridicolo che la donna dalla quale è sfruttato, e che ne precipita la morte, non deve molto penare per farlo cadere nelle sue reti ... Un gran signore chiedeva un giorno a Chirac, medico del reggente, se l'uso delle donne fosse tanto pericoloso alla salute quanto si diceva: «No, rispose Chirac, purchè non si piglino droghe, ed io dichiaro che anche il cambiamento è una droga ... Perfino il duca di Richelieu era un incorreggibile chiacchierone su tali argomenti; di lui la duchessa di Orleans diceva: «È tanto indiscreto e chiacchierone che, ha dichiarato egli stesso, di rifiutare un'imperatrice bella come il giorno, anche fosse pazzamente innamorata di lui, se mettesse per condizione di dover tacere i loro amori ... La signora di Motteville riporta questo tratto caratteristico riguardante la moglie di Enrico di Condè: «Io le ho udito dire, un giorno che ella motteggiava con la regina sulle sue passate avventure, parlando del cardinale Pamfilo divenuto papa, che rimpiangeva che il cardinale Bentivoglio, suo intimo, non fosse stato eletto lui, per potersi ella vantare di aver avuto amanti di tutte le condizioni: Papi, re, principi, cardinali, duchi, marescialli di Francia e gentiluomini!» Sainte-Beuve ci apprende che non si trovava nulla a dire nel vedere Madama di Saumery istallata presso il maresciallo di Duras e dirigendo la casa di lui invece della moglie, relegata in ...
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Storia di un'anima (pagina 4)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Questa è la storia dell'Anima, che egli scrisse giorno per giorno, nel silenzio del suo studiolo, e che noi confidiamo a tutte le anime delicate che sanno accogliere ogni dolore umano con umana carità ... Se è vero che questo dovrà essere il sembiante della futura poesia, il giorno che avrà rotto i ceppi della vecchia e della nuova metrica, al Bazzero potrà forse venire anche una piccola lode di precursore, che egli non sognò quando scrisse dietro il naturale impulso ...
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Storia di un'anima (pagina 13)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Ultimo giorno di un anno inutile nella mia vita ... —Nell'ultimo giorno dell'anno 1878, io ruppi i suggelli a certe mie carte, e rilessi, rilessi le mie annotazioni! Trovai una grande disperazione e una grande speranza—anche quando ero certo che Tu eri la moglie di un altro ... —Sotto le arcate del Duomo, l'inverno scorso, ho sperato e temuto mille volte d'incontrarti col tuo sposo; sotto quelle arcate ho ricordato tutte le domeniche le espressioni della Tua lettera, e ho cercato di tradurle in inglese e in tedesco (soave illusione!); sotto quelle arcate Ti cercai più giorni nell'estate, dopo che t'avevo vista a Milano… Rileggendo le memorie del 1878 mi dicevo:—Ma come speravo ancora? Sento che un giorno rileggeremo insieme queste annotazioni, e saremo contenti, e pregheremo Iddio, sento che la castità e la mia vita ritirata non sono un castigo per me, sono un voto, una preparazione… O Lidia, mi inganno? E allora che cosa è della mia vita? Ho già 27 anni! E sento tanto bisogno d'avere al mio fianco una donna, una giovane, una sorella, una vergine! I miei anni passano! Io spero, spero, o Lidia, spero ... Oh! se sono derivate a Te sventure, io dico: «benedette sventure se possono farti ricordare di me e potessi io un giorno farti dimenticare le sventure che hai avuto e rifarti con me una vita nuova, tranquilla, anche nella nostra età matura!» Quale incertezza!—Oh spero, e sento che Dio mi vede… Vorrei andare al Santuario di Saronno, e là affisandomi in quei due angioli purissimi di Gaudenzio che ho tanto amato, là aprire la busta e leggere il suo Nome ... Oh che dico?—Darle una speranza o un addio con voce dignitosa, con sì faticosa costanza, con sì nobile poesia! Mi accingerei con fiducia e lavorerei anche cinque ore al giorno, per un anno, se sapessi… ...
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Storia di un'anima (pagina 18)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Padre mio, l'hai tu sentito nella tua giovinezza questo strapotentissimo bisogno d'esser bello, d'esser felice, d'esser buono?—Se Dio non c'è, se la perfezione e la felicità dell'altra vita non esistono, l'uomo che su questa terra si sente l'anima così commossa, che si volge al cielo e dice:—Fammi esser bello e felice e buono—l'uomo non è uscito dal fango, sebbene imperfetto, turbato, sconvolto dalle passioni! Oh li vedo, ora che passo del tempo fra la gente, certi uomini seri!… La politica è seria? L'arte? Le scienze? Li vedo; questi uomini sono indifferenti, fanciulli, senza passione: hanno anima? Essi certamente invidiano chi può nella quiete di uno studio essere indipendente, sciolto da ogni affare, solo, solissimo… Lo invidiano loro! Dio mio, un anno solo, un mese solo, un giorno solo di quella felicità santa, piena, immensa che acquieti l'anima mia, un giorno solo, Ti prego! E poi lasciami pure al mio destino ... Dio, dammi la mia pace, la mia felicità, il mio cuore! E intanto passano gli anni della mia giovinezza! E quanti miei amici sono felici, belli, tranquilli! E quante fanciulle sorridono! E quante femmine ghignano! Una cosa che mi avvilisce è che ho poca memoria: e vale stordirsi il capo? L'anno scorso c'erano delle notti (e per settimane) in cui sognavo di leggere tedesco o inglese, dopo sei o sette ore di lettura fatta nel giorno! —Sono tre mesi e più che l'anima mia è piena del Tuo ricordo, giorno e notte ... O Lidia, ch'io un giorno sappia il tuo suicidio o la tua vergogna?
Come tutte le sere paurosamente leggo la Gazzetta di Venezia!
Oh se potessi salvarti dal dolore e dai pericoli, mi ameresti per tutta la vita ... Salvarti! Temo di perdere mezz'ora di tempo, a staccarmi dai libri, e perchè non vado nè a passeggio, nè in cavallerizza, mi paiono preziose le ore, e che cosa faccio? Come faccio a prepararmi una via? Per due anni ho studiato anche alla sera nell'inverno, e 5 e 6 ore di sera, oltre 7 ore di giorno e che cosa so o piuttosto che cosa ho fatto di pratico? Ed io stesso mi dico: poltrone, lavora e fatti una carriera, professa le tue idee dignitose ad alta fronte, e parla colla tua coscienza d'uomo, e pensa al tuo avvenire con sicurezza e con coraggio invece di sospirare e di bevere bromuro! Dicono ch'io sia originale, invece sono solamente infelice ...
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Storia di un'anima (pagina 25)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Jeri, scendendo le scale, mi dissi:—E se mi mandasse col suo biglietto un altro che fosse di suo marito?—Stamattina ero quasi libero e gaio: a mezzo giorno, tornando quassù per lavorare, accendo la stufa ... —Perchè mi hai dimenticato così? Non sai ch'io lavoro per te? Che m'importa dell'archeologia, della politica, dell'arte? Mi rompo lo stomaco di giorno nelle biblioteche, e rubo il sonno di notte, per lavorare per te… ... —Oggi sono rimasto fuori di casa tutto il giorno ... —Tutto il giorno ho studiato, e mi sento stanco: un giorno il mio lavoro lo dedicavo a Te ... —Ho lavorato tutto il giorno, come un somaro, come uno scolaretto ...
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Storia di un'anima (pagina 65)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Al giorno d'oggi, camminando sulla strada, che fiancheggiata da due placide acque, conduce ad una porta austera, il visitatore ha l'occhio triste e l'anima triste ... L'ignoranza degli uomini piccoli vuol mostrarsi dove può: eccola chiarissima, pretensiosa, patentata, nel guasto arrecato alla facciata, Povero secolo decimo settimo! Dio sa com'hai resa barocca anche la preghiera! L'interno della chiesa è grande, tetro, umido: un segreto squallore vi regna: la solitudine co' suoi misteri, la semiluce coi pochi raggi del giorno, colle ombre freddicce, fanno parer eterni i passi sul pavimento: e va e va:—e danno all'aria un che di morto, di chiuso, d'ammuffito, che tronca il respiro, e assopisce il pensiero in una incertezza di languore… ... Luino, l'angelico, ha dipinto: l'ottimo Garavaglia ha intagliato: altri molti hanno lavorato e vi giacciono nell'oblio; san Bernardo un giorno arse di zelo e fu una fiaccola ...
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