Libri giorni
Libri su giorni, con la parola giorni
Confessioni di un Italiano (pagina 177)
di Ippolito Nievo (estratti)
... precedette sulla via di Caserta e di Napoli; e dopo diciassette giorni di catalessia risorgeva la Repubblica Romana alla sua misera vita ... Quel popolo di Napoli, che armato in campo erasi sperperato dinanzi ad un pugno di Francesi per la complicatissima ignoranza del barone Mack, quel popolo stesso abbandonato dal Re, dalla Regina e da Acton, rovina del Regno, venduto dal vice–re Pignatelli ad un armistizio vile e precipitoso, senz'armi e senz'ordine, in una città vastissima e aperta d'ogni lato, si difese due giorni contro la cresciuta baldanza dei vincitori ... La Principessa di Santacroce, mandandomi pochi giorni dopo alcune lettere capitate per me a Napoli, mi scrisse d'un accesso di disperazione che avea menato la Pisana in fil di morte dopo la mia partenza ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 181)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Trascinato in coda ad essa a piedi nudi, ed esposto a continui vituperii, vagai a lungo per quella Puglia stessa dove aveva regnato cinque o sei giorni prima poco men che padrone ... Una sera peraltro, mentre giungevamo al feudo di Andria, sede della mia passata grandezza, un pastore mi si avvicinò come per farmi insulto ad usanza degli altri, e dopo avermi detto a voce alta le più sfacciate indegnità che fantasia napoletana possa immaginare, aggiunse tanto sommessamente che appena lo intesi: — Coraggio, padroncino! in castello si pensa a voi! — Mi parve allora ravvisare in esso uno dei più fidati coloni del Carafa; e poi levando gli occhi al castello mi stupii infatti di vederne le finestre illuminate, sendoché pochi giorni prima io l'avea lasciato chiuso e deserto e il suo padrone si trovava ancora negli Abruzzi, anzi lo dicevano assediato dagli insorti nella cittadella di Pescara ... Due giorni dopo i comandanti della Torre di Vigliena stretti da Ruffo, da reali, e da briganti, e impotenti omai a resistere appiccavano il fuoco alla mina, e saltavano in aria con un buon centinaio di nemici ... I loro cadaveri ricadevano in brandelli in frantumi sul suolo fumigante che l'eco della montagna ripeteva ancora il loro ultimo grido: — Viva la libertà! Viva l'Italia! Nell'anarchia di quegli ultimi giorni perdemmo di vista Amilcare, e solo qualche mese dopo seppi ch'egli avea finito a vivere da vero brigante nelle montagne del Sannio ... Sorte non insolita delle indoli forti e impetuose in tempi e in governi contrari! Entravano pochi giorni dopo in Napoli, per viltà schifosa di Megeant, comandante francese di Sant'Elmo, Russi, Inglesi, e malandrini di Ruffo ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 232)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Non tardai a partecipare queste buone novelle all'Aquilina e pochi giorni dopo ne ebbi in risposta che avevano bastato per guarirla affatto e che ci aspettavano a braccia aperte non appena Donato fosse in grado d'imprendere il viaggio ... I giorni precedenti, assistendo alla penosa malattia di mio figlio, di gran cuore maladiceva fra me e me tutte le rivoluzioni: e solamente mi pentiva di queste maledizioni pensando che mia moglie avrebbe gridato anco lei per lo stesso verso; e siccome io l'aveva tacciata alcune volte di dappocaggine, non voleva darmi la zappa sui piedi ... A Bologna si fece sosta parecchi giorni, e vi rappiccai amicizia con molte vecchie conoscenze; trovai molti morti, molti padri di famiglia che al tempo della mia intendenza pendevano dalla mammella, e molte belle mammine che io avea fatto saltare sulle ginocchia ... Ahimè! le belle che avea corteggiato durai fatica a riconoscerle; e per molti giorni non fui capace di guardarmi nello specchio ... Bologna non era a quei giorni né affollata né allegra, ma trovai gli stessi cuori, l'ugual gentilezza, e cresciute a mille tanti la sodezza e la concordia ...
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Diario del primo amore (pagina 4)
di Giacomo Leopardi (estratti)
... La quale già si va dileguando, in tanto che io nelle mie occupazioni ricomincio ad amar l'ordine, quando ne' giorni addietro non lo curava e più tosto l'odiava, e m'adatto al ridere, e al pensare di proposito ad altre cose, e allo studiare; eccetto che l'amor dello studio provo di racconciarlo colla passione, proponendo così in aria di scrivere qualche cosa dov'io possa ragionare con quella Signora, o introdurla a favellare; e immaginandomi di potere forse una volta divenuto qualche cosa di grande nelle lettere, farmele innanzi in maniera da esserne accolto con piacere e stima ... Io dunque ripiglio il consueto tenore di vita, perchè la passione languente non mi sa più riempiere la giornata; e langue la passione per difetto d'alimento, essendo stata proprio in sul nascere immediatamente strozzata dalla partenza del suo oggetto; laonde finora non s'è nutrita d'altro che di ricordanza e d'immagini, delle quali immagini, come ho detto, la fantasia mi s'è da più giorni impoverita: che certo s'io fossi in luogo dove potessi a mio talento praticare colla Signora, o anche solamente vederla di quando in quando, la passione non che ora languisse, menerebbe gran fiamma, e sarebbe veramente incominciata per me una fila di giorni smaniosissimi e infelici, com'io me ne posso avvedere considerando il tremito e l'inquietudine che mi muove il rappresentarmi un po' vivamente al pensiero le forme e gli atti della Signora, il che oramai, come ho notato, di rarissimo e per pochissimo mi vien fatto ... E ho detto ch'io mi riprenderei di qualunque azione che mi dovesse o risuscitare o rinfrancare questa passione nel cuore, non già perch'io di essa mi vergogni punto; che s'al mondo ci fu mai affetto veramente puro e platonico, ed eccessivamente e stranissimamente schivo d'ogni menomissima ombra d'immondezza, il mio senz'altro è stato tale ed è, e assolutamente per natura sua, non per cura ch'io ci abbia messa, immantinente s'attrista e con grandissimo orrore si rannicchia per qualunque sospetto di bruttura; ma per la infelicità ch'ella partorisce; imperocchè, posto che una certa nebbietta di malinconia affettuosa, come quella ch'io negli ultimi giorni ho provata, non sia discara, e anche diletti senza turbarci più che tanto, non così altri può dire di quella sollecitudine e di quel desiderio e di quello scontentamento e di quella smania e di quell'angoscia che vanno col forte della passione, e ci fanno s'alcuna cosa mai tribolati, e miseri ... Ed io di questa miseria ho avuto un saggio nella prima sera e ne' due primi giorni della mia malattia, ne' quali al presente giudico di avere in fatti propriamente ed intimamente sentito l'amore: e quali sieno stati i sintomi e le proprietà e in somma il carattere di questo primo amor mio, si dichiara in quelle carte ch'io scrissi nel maggior caldo degli affetti; se non che ci puoi aggiugnere un manifesto desiderio di trovare nel mio volto qualcosa che potesse pur piacere: ma questo desiderio non l'ebbi nel primo giorno, nel quale anzi avvertentemente sfuggiva la vista e il pensiero della immagine mia, non altrimenti che facessi delle facce altrui ... Del resto tanto è lungi ch'io mi vergogni della mia passione, che anzi sino dal punto ch'ella nacque, sempre me ne sono compiaciuto meco stesso, e me ne compiaccio, rallegrandomi di sentire qualcheduno di quegli affetti senza i quali non si può esser grande, e di sapermi affliggere vivamente per altro che per cose appartenenti al corpo, e d'essermi per prova chiarito che il cuor mio è soprammodo tenero e sensitivo, e forse una volta mi farà fare e scrivere qualche cosa che la memoria n'abbia a durare, o almeno la mia coscienza a goderne, molto più che l'animo mio era ne' passati giorni, come ho detto, disdegnosissimo delle cose basse, e vago di piaceri tra dilicatissimi e sublimi, ignoti ai più degli uomini ... Ma sempre sincerissimamente detestando ogni ombra di romanzeria, non credo d'aver sentito affetto nè moto altro che spontaneo, e non ho in queste carte scritta cosa che non abbia effettivissimamente e spontaneamente sentita: nè ho pur mai voluto in questi giorni leggere niente d'amoroso, perchè, come ho notato, gli affetti altrui mi stomacavano, ancorchè non ci fosse punto d'affettazione; manco il Petrarca, comechè credessi che ci avrei trovato sentimenti somigliantissimi ai miei ...
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Fior di passione (pagina 22)
di Matilde Serao (estratti)
... Questa sera egli va a Roma, per quattro giorni ... Passeremo quattro giorni divini, divini, divini ... Pensa come possiamo morire in questi quattro giorni ... In questi giorni ho pianto, ho pregato, ho chiesto a Dio la forza del sacrificio ...
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I nuovi tartufi
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)
... Povero amico! l'amarezza infinita che contristò tuoi pochi giorni non poteva trovare conforto nel mondo, però che non derivasse da obietti o da casi esteriori, ma sì da incognita, interna, ed arcana scaturigine del cuore; e come se sapesse che presto avrebbe abbandonato la vita, così per averla maggiormente in odio pose ogni studio a inacerbire i disagi fisici e morali, come se essi non fossero di per se medesimi abbastanza incomportabili ... —Un vero santo Simone Stilita, che logorò i suoi giorni in cima alla colonna ... Così narrano che il calzolaro Sorore inventasse gli ospedali, e i facchini di Firenze la Misericordia; ma non posso astenermi da notare come nei tempi che chiamiamo barbari i baroni e i cattani del contado si mostrassero larghi di ospitalità ai pellegrini più abietti e perfino ai Giudei, tenuti a quei giorni in orrore ...
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Il benefattore (pagina 11)
di Luigi Capuana (estratti)
... Per questa e per altre ragioni, non ultima quella che assegna una fine anche amori giurati eterni, l'avventura era terminata due o tre giorni addietro; ed Ezio Cami, assaporando le delizie della riacquistata libertà, non pensava affatto a impegnarsi in altro consimile intrigo ... Ed egli si era sentito avviluppare da quei capelli, come da tentacoli brulicanti che gli si fossero insinuati sotto le vesti e gli si attaccavano alle carni, dandogli tale sensazione di supremo piacere da doverne forse morire… Allora si era svegliato! Ezio Cami, un po' superstizioso, disse: —Dicono che i sogni siano il riflesso, la ripercussione della vita giornaliera… Io non ho mai pensato in questi giorni, neppure casualmente e alla sfuggita, alla signora Arici… Non l'ho mai desiderata, quantunque desiderabilissima, perchè non amo di fantasticare cose impossibili o che a me paiono irraggiungibili ... Eppure, dopo averci lungamente riflettuto su durante parecchi giorni, e notando l'insistente perduranza della impressione del sogno, egli avea finito con lusingarsi che la spiegazione di quel dottore poteva benissimo adattarsi al suo caso: cioè che la signora Arici, chi sa perchè?… forse nell'occasione di quella rottura che non era un mistero per nessuno… Le stranezze del cuore femminile sono infinite! Insomma, perchè no?… Si erano dati casi assai più assurdi di questo… E per curiosità e lusingato anche dalla vanità, si era proposto di verificare se il suo fosse stato un sogno ammonitore ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 47)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Quante cose, in due giorni! quante confusioni, quanti contrasti, e quante rovine! Ma erano veramente due giorni? non due settimane, due mesi, due anni? Ed era stato proprio il giorno innanzi, ch'egli aveva promesso a Livia un ultimo atto di resistenza, il tentativo iniquo di mandare in fumo la propria felicità? Era stato il giorno innanzi, che Raimondo Zuliani, amico più caldo ed imperioso che mai, aveva sgominato il suo tentativo, rotto d'un colpo il suo faticoso tessuto di scrupoli vani, dimostrandogli che oramai l'onor suo era impegnato, e che alla perdita dell'onor suo non avrebbe potuto sopravvivere? Povero amico Raimondo! Ben altra perdita doveva egli toccare indi a poco, perdendo tutte le sue illusioni ad un tratto! Lei infedele, la sua Livia adorata; lei pazza, e nell'impeto cieco del suo orgoglio offeso, diventata feroce, tragica come una Furia antica! Egli, il povero disilluso, giustamente irato, anelante a vendetta, incatenato ancora dall'amor suo, smarrito tra la necessità di provvedere al suo onore oltraggiato e il desiderio di salvare quella donna da una vergogna altrimenti inevitabile, non era riuscito ad altro che a scavarsi con le sue mani la fossa! Era giustizia, quella? Cieca, davvero, cieca lassù come in terra! Ed ora? Se la signora Zuliani, che era stata a sentire, commetteva un'altra delle sue malaugurate follìe, qual nuova vergogna per lui, nel cospetto di quell'uomo infelice! Perchè certamente aveva sentito; soffermata là, dietro l'uscio a vetri, per assicurarsi che il visitatore fosse veramente Raimondo; rimasta inchiodata a quel posto da un sentimento di curiosità morbosa; partita finalmente, dopo aver ascoltato l'essenziale, il terribile, dell'infausto colloquio ... Quanto a sè, dopo quanto era avvenuto tra loro in quel giorno fatale, poteva l'Aldini accettare i frutti della magnanimità di Raimondo Zuliani? Troppo bene ricordava egli che l'amico aveva pochi giorni innanzi scongiurati gli effetti di un velenoso discorso nell'animo buono della signora Eleonora Cantelli, giurando e spergiurando che nei sospetti addensati sul capo di Filippo Aldini non c'era nulla di vero ... Prese allora il suo cappello, infilò lestamente il suo pastrano, ed uscì, ma non senza aver serrato con tanto di chiavistello quell'uscio segreto nel fondo della casa, e giurato che pei pochi giorni in cui fosse rimasto ad abitarla, quell'uscio segreto non si sarebbe aperto ad anima viva ...
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L'amore che torna (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)
... Mi scrivi che fra pochi giorni la maggior parte delle tue terre cadrà sotto sequestro ... — Non dátemi altre seccature, chè ne ho già troppe in questi giorni! Egli posò le cambiali su la tavola, vi diede sopra un gran pugno e tracannò l'acquavite d'un sorso ... — Buona anche l'acquavite, non c'è che dire! Ma insomma, lasciando le chiacchere, me le paga o non me le paga, stavolta? Perchè ormai siamo vicini alla scadenza e non si tratta più che di pochi giorni ... — Via, non fate minaccie inutili! Fosse una cifra da poco, lo capirei; ma una somma simile non la si mette insieme in quindici giorni, lo sapete bene ... — In queste cose la penso tutti i giorni allo stesso modo ...
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L'amore che torna (pagina 53)
di Guido da Verona (estratti)
... Questi quindici giorni alla «Cascina Bianca» sono stati per me una vera delizia ... Il poveretto per alcuni giorni non osò più guardarla in faccia ... Naturalmente abbiamo parlato anche di te; non i primi giorni, ma più tardi ... Ora sono a Roma da circa dieci giorni: Edoarda vi ritornerà forse a mezzo Dicembre ... Ho per amica in questi giorni una cantante russa dalle forme giunoniche; trent'anni circa, ma portati benissimo, alla maniera slava ...
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La favorita del Mahdi (pagina 34)
di Emilio Salgari (estratti)
... Che nuove mi porti adunque e come mai ti trovi qui? —Sono due giorni che vi cerco in Quetêna e più di quindici che domando di voi in tutti i villaggi che tocco ... —Quindici giorni che mi cerchi! esclamò Notis ... Dove trovasi ella? Come l'hai trovata? Come sta? —Sedici giorni or sono, sul far della sera, approdai al villaggio di Gez-Hagiba ...
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Marocco (pagina 13)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... L’Incaricato d’affari aveva mandato un corriere a Fez ad annunziare che l’ambasciata era pronta; ma dovevano passare almeno dieci giorni prima che fosse di ritorno ... E questo, da un lato, ci piaceva, perchè quella passeggiata di quindici giorni prendeva così, nella nostra immaginazione, l’apparenza d’un lungo viaggio, e Fez l’attrattiva d’una città misteriosa ... Bisognava però aspettare ancora alcuni giorni per lasciare un po’ di riposo agli uomini e alle bestie ...
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Marocco (pagina 55)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... * * * La pioggia che vien giù dirottamente da quasi tre giorni, ha ridotta Fez in uno stato che, a descriverlo, c’è da non esser creduti ... * * * Chi dice e chi nega che sia stata fatta in questi giorni un’esecuzione capitale davanti a una porta di Fez ... —Il Sultano,—rispose,—che Dio prolunghi i suoi giorni! ha ordinato di tagliar loro la testa perchè facevano commercio di contrabbando sulla costa del Rif cogl’infedeli Spagnuoli ... Dopo essere state esposte tre giorni, le teste furono mandate al Sultano affinchè sua maestà imperiale riconoscesse la sollecitudine colla quale erano stati eseguiti i suoi ordini ...
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Mattinate napoletane (pagina 2)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)
... In tutti quei giorni il mio piccolo amico s'era più stretto a me con tutte le ingenue espansioni infantili con le quali la fanciullezza trattiene una mano carezzante e un dolce amore pietoso ... A novembre pigliai una mezza bronchite che mi confinò nel letto per dodici giorni ... Una grande malinconia, caro Paolo, dei tristi giorni e il padrone di casa che mi spediva messaggi e tutte le mie pratiche e le mie speranze quasi rovinate ... Il guardaporta dello spedale dei Pellegrini è un burbero rossiccio, il quale, quando in certi giorni ha infilato un soprabito che gli batte alle calcagna, tutto stinto e sparso di macchie d'olio, quando ha caricata la testa d'una tuba mostruosa, crede di essere il guardaporta di Palazzo Reale ...
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Ricordi di Parigi (pagina 32)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Passano due, tre, quattro giorni ... E poi? Lo credereste che mi sono intoppato qui, e che non andai più avanti per vari giorni? Dopo vari giorni feci un altro passo ... Passai varii giorni agitato e scontento ...
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Ricordi di Parigi (pagina 36)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Mi chiudo nella mia camera d'albergo, tiro fuori i miei libri e leggo per tre giorni filati senza mettere il naso fuor dell'uscio ... Passata la febbre dei primi giorni, quando si comincia a entrare un po' addentro a quella vita tumultuosa, si prova un disinganno, come al vedere la città la mattina per tempo, mentre è ancora scarmigliata e insonnita ... Tre giorni dopo l'arrivo, senza che ce n'accorgiamo, la cadenza abituale del nostro passo è già accelerata, e il giro del nostro sguardo, ingrandito ... In capo a pochi giorni ci troviamo nelle condizioni d'ogni buon «borghese» parigino: scambiamo cioè per dottrina e per spirito nostro tutta la dottrina e tutto lo spirito che ci corre intorno, tanto sentiamo nel serra serra di quella moltitudine che si rimescola vertiginosamente, il calore e il palpito della vita di tutti ... Dopo quindici giorni lo straniero più restio fa già la gobba, come il gatto, sotto la sua mano profumata ...
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Storia di un'anima (pagina 12)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Da quindici giorni ero abbattuto, stanco, annoiato, avvilito, senza più un pensiero alle cose antiche, senza passione per lo studio del tedesco, indifferente ad Heine e Goethe… ... In questi giorni studio in Biblioteca: e ogni sera, su nel mio studio, guardo le teste da morto e poi guardo il suo ritratto ... E la vedo per l'ultima volta o la rincontrerò?—Tormento di incertezza—Basta! basta: ma come passerò i giorni? Ma ci vuol altro! Leggere cinque o sei ore al giorno tedesco, è questa la vita? la pratica? la realtà? Ma che cos'è la vita dunque? Vorrei divenir pazzo per non pensare più ... Ho ingegno sì o no? E che cosa faccio? O come desidero di morire! Rileggo un poco del mio Tintoretto! O che giorni erano quelli in cui scrivevo quelle scene, appena guarito dal tifo! Che vita! che speranze! che amore! Come mi sentivo artista, buono, solitario!—Sono scorsi già quattro anni ... —Oh la donna! valgono tanti tormenti dell'anima per lei? La donna! avessi ascese le scale del lupanare, quando, a diciott'anni mi vennero le prime melanconie, e correvo tutti i giorni a pregare Dio, e non per me! Ah! ero troppo stupido! Ma uno scopo ci dev'essere all'attività; alle febbri della mia età ...
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Storia di un'anima (pagina 22)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Non ho mai voluto scriverti per non darti dolore! Ho fatto le appendici artistiche del Pungolo, e ho dovuto condirle d'arguzie e forse di sconcezze per il pubblico, in quei giorni che la mamma era ammalata (e mi faceva davvero pensare tristamente di lei) e in quei giorni in cui volevo tacerti i miei pensieri ... Vicino a quel cancello a Carate, ov'io venivo tutti i giorni nel 73 a guardare in quel giardino ove tu mi avevi dato un fiore di vainiglia e una foglia spinosa, vicino a quel cancello, ove scrivevo le date e mi pareva d'esserti fedele, hanno alzato un muro ... L'ossario di Solaro ov'io passavo quasi tutti i giorni, e guardando i crani pensavo a te, dicendomi:—che cosa è la vita? e dove io ho contemplato quella mano rattrappita e secca, quando avevo sul cuore la lettera che mi avevi scritta e m'immaginavo la tua manina tonda e morbida, l'ossario l'hanno demolito… E noi abbiamo cambiato l'aspetto delle camere, del giardino, ma il mio cuore non muta ... —Questi sono i giorni in cui io ho tanto pensato a Te ...
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Storia di un'anima (pagina 26)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... E Tu lo meritavi?—Cominciano i giorni delle indecisioni, dei dubbi, degli spossamenti ... Fra sei giorni devo fare il buffone (per beneficenza) alla Patriottica ed oggi voglio uccidermi in uno dei peggiori accessi di amore e di odio ... Che disamore! che mancanza di fede e di entusiasmo!—Tutti i giorni l'istessa noia: la biblioteca, la Congregazione, la Patriottica ... Ricordo i soli delle brughiere, le nostre caccie, i nostri giorni felici ...
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Storia di un'anima (pagina 47)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... * * * —C'è nessuna sociabilità: io non so perchè, Perchè coi nuovi venuti si è così discortesi? Non dovrebbero gli ospiti vecchi fare gli onori di casa ai nuovi? Si sa, la noia stizzosa dei primi giorni fa andar a male la cura ... Così ci sarà un po' d'allegria: qui la vita è troppo monotona, e sì che c'è tanta gente! —Tutti i giorni il direttore deve rifiutare domande ... Cara amica, tra pochi giorni io partirò da questi monti! Sono certissima che l'albo mi farà spargere qualche lagrimuccia, quando co' suoi fogli disegnati mi rammenterà i luoghi cari alla meditazione, quando colle traccie dei fogli staccati mi ricorderà le manine gentili, che strinsero la mia in rendimento di grazie ...
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Storia di un'anima (pagina 50)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Passano i giorni e i giorni: si rimane soli ... Che cosa scrivere?… Nella camerina, ad un piuolo pende un cappello biellese che ha un mazzetto di rododendron nella ghiera, un fiocco di mignin morbidissimo, una vaniglia, una concordia e una violetta del pensiero: poveri fiori appassiti in quattro giorni! Sul tavolo c'è una Guida, con un itinerario attorno al Monte Rosa, segnato da grandi chiazze bianche che vogliono dire ghiacciai, da nomi francesi e tedeschi, da vene lattee di torrenti: lì in un canto c'è un lungo bastone, che, come quello di santo Antonio, porta legato all'estremità il conforto dei pellegrini: eccovi la fiaschetta impagliata del rhum… ...
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