Libri giardino
Libri su giardino, con la parola giardino
Decameron (pagina 48)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... La qual poi, quella dico che soprabondava al pieno della fonte, per occulta via del pratello usciva e, per canaletti assai belli e artificiosamente fatti fuor di quello divenuta palese, tutto lo 'ntorniava; e quindi per canaletti simili quasi per ogni parte del giardin discorrea, raccogliendosi ultimamente in una parte dalla quale del bel giardino avea l'uscita, e quindi verso il pian discendendo chiarissima, avanti che a quel divenisse, con grandissima forza e con non piccola utilità del signore due mulina volgea ... Il veder questo giardino, il suo bello ordine, le piante e la fontana co' ruscelletti procedenti da quella tanto piacque a ciascuna donna e a' tre giovani, che tutti cominciarono a affermare che, se Paradiso si potesse in terra fare, non sapevano conoscere che altra forma che quella di quel giardino gli si potesse dare, né pensare, oltre a questo, qual bellezza gli si potesse agiugnere ... In queste nostre contrade fu e è ancora un munistero di donne assai famoso di santità (il quale io non nomerò per non diminuire in parte alcuna la fama sua) nel quale, non ha gran tempo, non essendovi allora più che otto donne con una badessa, e tutte giovani, era un buono omicciuolo d'un loro bellissimo giardino ortolano: il quale, non contentandosi del salario, fatta la ragion sua col castaldo delle donne, a Lamporecchio, là onde egli era, se ne tornò ... A cui Nuto rispose: “Io lavorava un lor giardino bello e grande e oltre a questo andava alcuna volta al bosco per le legne, attigneva acqua e faceva cotali altri servigetti; ma le donne mi davano sì poco salario, che io non ne poteva appena pur pagare i calzari ...
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Decameron (pagina 56)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E acciò che io non t'abbia altra volta a far parlar di questa materia, infino a ora quel giorno il quale tu vedrai due asciugatoi tesi alla finestra della camera mia, la quale è sopra il nostro giardino, quella sera di notte, guardando ben che veduto non sii, fa che per l'uscio del giardino a me te ne venghi: tu mi troverai ivi che t'aspetterò, e insieme avren tutta la notte festa e piacere l'un dell'altro, sì come disideriamo ... ” E così seco medesima consigliata, un di puose due asciugatoi alla finestra del giardino, come il Zima aveva detto; li quali il Zima vedendo, lietissimo, come la notte fu venuta, segretamente e solo se n'andò all'uscio del giardino della donna e quello trovò aperto: e quindi n'andò a un altro uscio che nella casa entrava dove trovò la gentil donna che l'aspettava ...
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Decameron (pagina 83)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Panfilo era della sua novella diliberato, quando il re, nulla compassion mostrando all'Andreuola, riguardando Emilia sembianti le fé che a grado li fosse che essa a coloro che detto aveano dicendo si continuasse; la quale senza alcuna dimora fare incominciò: –Care compagne, la novella detta da Panfilo mi tira a doverne dire una in niuna cosa altra alla sua simile, se non che, come l'Andreuola nel giardino perdé l'amante, e così colei di cui dir debbo; e similmente presa, come l'Andreuola fu, non con forza né con vertù ma con morte inoppinata si diliberò dalla corte ... E così questo lor piacer continuando d'un giorno in un altro e sempre più nel continuare accendendosi, avvenne che Pasquino disse alla Simona che del tutto egli voleva che ella trovasse modo di poter venire a un giardino, là dove egli menar la voleva, acciò che quivi più a agio e con men sospetto potessero essere insieme ... La Simona disse che le piaceva; e, dato a vedere al padre, una domenica dopo mangiare, che andar voleva alla perdonanza a San Gallo, con una sua compagna chiamata la Lagina al giardino statole da Pasquino insegnato se n'andò, dove lui insieme con un suo compagno, che Puccino avea nome ma era chiamato lo Stramba, trovò; e quivi fatto uno amorazzo nuovo tra lo Stramba e la Lagina, essi a far de' lor piaceri in una parte del giardin si raccolsero, e lo Stramba e la Lagina lasciarono in un'altra ... Era in quella parte del giardino, dove Pasquino e la Simona andati se n'erano, un grandissimo e bel cesto di salvia: a piè della quale postisi a sedere e gran pezza sollazzatisi insieme e molto avendo ragionato d'una merenda che in quello orto a animo riposato intendevan di fare, Pasquino, al gran cesto della salvia rivolto, di quella colse una foglia e con essa s'incominciò a stropicciare i denti e le gengie, dicendo che la salvia molto ben gli nettava d'ogni cosa che sopr'essi rimasa fosse dopo l'aver mangiato ... Le quali cose la Simona veggendo, cominciò a piagnere e a gridare e a chiamar lo Stramba e la Lagina; li quali prestamente là corsi e veggendo Pasquino non solamente morto ma già tutto enfiato e pieno d'oscure macchie per lo viso e per lo corpo divenuto, subitamente gridò lo Stramba: “Ahi malvagia femina, tu l'hai avvelenato!” E fatto il romor grande, fu da molti che vicini al giardino abitavan sentito; li quali corsi al romore e trovando costui morto e enfiato e udendo lo Stramba dolersi e accusar la Simona che con inganno avvelenato l'avesse, e ella, per lo dolore del subito accidente che il suo amante tolto avesse quasi di sé uscita, non sappiendosi scusare, fu reputato da tutti che così fosse come lo Stramba diceva ...
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Decameron (pagina 126)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Io mi credeva che fosse ciò che tu di' e che egli più fede che alcuno altro ti portasse: ma me ha egli sgannata, per ciò che, quando tu andasti oggi a uccellare, egli rimase qui e, quando tempo gli parve, non si vergogna di richiedermi che io dovessi a' suoi piaceri acconsentirmi; e io, acciò che questa cosa non mi bisognasse con troppe pruove mostrarti e per farlati toccare e vedere, risposi che io era contenta e che stanotte, passata mezzanotte, io andrei nel giardino nostro e a piè del pino l'aspetterei ... ” Egano udendo questo disse: “Per certo io il convengo vedere”; e levatosi, come meglio seppe al buio si mise una guarnacca della donna e un velo in capo e andossene nel giardino e appiè d'un pino cominciò a attendere Anichino ... Poi, non parendo alla donna che Anichino dovesse più stare, il fece levar suso e rivestire e sì gli disse: “Bocca mia dolce, tu prenderai un buon bastone e andra'tene al giardino e faccendo sembianti d'avermi richesta per tentarmi, come se io fossi dessa, dirai villania a Egano e sonera'mel bene col bastone, per ciò che di questo ne seguirà maraviglioso diletto e piacere ... ” Anichino levatosi e nel giardino andatosene con un pezzo di saligastro in mano, come fu presso al pino e Egano il vide venire, così levatosi come con grandissima festa riceverlo volesse, gli si faceva incontro; al quale Anichin disse: “Ahi malvagia femina, dunque ci se' venuta e hai creduto che io volessi o voglia al mio signore far questo fallo? Tu sii la mal venuta per le mille volte!”, e alzato il bastone lo incominciò a sonare ...
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Decameron (pagina 174)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 5 Madonna Dianora domanda a messer Ansaldo un giardino di gennaio bello come di maggio; messer Ansaldo con l'obligarsi a uno nigromante gliele dà; il marito le concede che ella faccia il piacere di messer Ansaldo, il quale, udita la liberalità del marito, l'assolve della promessa, e il nigromante, senza volere alcuna cosa del suo, assolve messere Ansaldo ... ” Disse la buona femina: “Che è quello, madonna, che voi disiderate ch'el faccia?” Rispose la donna: “Quello che io disidero è questo: io voglio, del mese di gennaio che viene, appresso di questa terra un giardino pieno di verdi erbe, di fiori e di fronzuti albori, non altrimenti fatto che se di maggio fosse; il quale dove egli non faccia, né te né altri mi mandi mai più, per ciò che, se più mi stimolasse, come io infino a qui del tutto al mio marito e a' miei parenti tenuto ho nascoso, così, dolendomene loro, di levarlomi da dosso m'ingegnerei ... Il quale come messere Ansaldo lietissimo ebbe veduto, fatto cogliere de' più be' frutti e de' più be' fior che v'erano, quegli occultamente fé presentare alla sua donna e lei invitare a vedere il giardino da lei adomandato, acciò che per quel potesse lui amarla conoscere e ricordarsi della promission fattagli e con saramento fermata, e come leal donna poi procurar d'attenergliele ... La donna, veduti i fiori e' frutti e già da molti del maraviglioso giardino avendo udito dire, s'incominciò a pentere della sua promessa, ma con tutto il pentimento, sì come vaga di veder cose nuove, con molte altre donne della città andò il giardino a vedere; e non senza maraviglia commendatolo assai, più che altra femina dolente a casa se ne tornò a quel pensando a che per quello era obligata ...
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Decameron (pagina 175)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” Il cavaliere si vergognò e ingegnossi di fargli o tutto o parte prendere; ma poi che invano si faticava, avendo il nigromante dopo il terzo dì tolto via il suo giardino e piacendogli di partirsi, il comandò a Dio: e spento del cuore il concupiscibile amore, verso la donna acceso d'onesta carità si rimase ... E per essere in solitario luogo e quivi finire in riposo la vita sua, a Castello da mare di Stabia se n'andò; e ivi forse una balestrata rimosso dall'altre abitazioni della terra, tra ulivi e nocciuoli e castagni, de' quali la contrada è abondevole, comperò una possessione, sopra la quale un bel casamento e agiato fece e allato a quello un dilettevole giardino, nel mezzo del quale, a nostro modo, avendo d'acqua viva copia, fece un bel vivaio e chiaro e quello di molto pesce riempié leggiermente ... E a niun'altra cosa attendendo che a fare ogni dì più bello il suo giardino, avvenne che il re Carlo, nel tempo caldo, per riposarsi alquanto a Castello a mar se n'andò; dove udita la bellezza del giardino di messer Neri disiderò di vederlo ... E avendo udito di cui era, pensò che, per ciò che di parte avversa alla sua era il cavaliere, più familiarmente con lui si volesse fare: e mandogli a dire che con quatro compagni chetamente la seguente sera con lui voleva cenare nel suo giardino ... Il che a messer Neri fu molto caro, e magnificamente avendo apparecchiato e con la sua famiglia avendo ordinato ciò che far si dovesse, come più lietamente poté e seppe il re nel suo bel giardino ricevette ... E mangiando egli lietamente e del luogo solitario giovandogli, e nel giardino entrarono due giovinette d'età forse di quindici anni l'una, bionde come fila d'oro e co' capelli tutti inanellati e sopr'essi sciolti una leggier ghirlandetta di provinca, e nelli lor visi più tosto agnoli parevan che altra cosa, tanto gli avevan dilicati e belli; e eran vestite d'un vestimento di lino sottilissimo e bianco come neve in su le carni, il quale dalla cintura in sù era strettissimo e da indi 'n giù largo a guisa d'un padiglione e lungo infino a' piedi ...
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La vita comincia domani
di Guido da Verona (estratti)
... I Nella grande loggia vetrata che si apriva a pianterreno della villa verso il giardino fiorito Maria Dora entrò, più fresca e più gioconda che la primavera, portando sopra un vassoio d'argento le chicchere del caffè mattutino ... Una doppia scalinata di cinque gradini scendeva da un lato e dall'altro della veranda pianamente nel giardino; su la duplice balaustrata e lungo il davanzale invetriato correva una spalliera di geranio rampicante, che, salito per lo zoccolo del muro, lanciava in alto come un'ondata la straordinaria sua fioritura, poi, curvandosi, buttava sino a terra un magnifico mantello di broccato, colmo nelle sue pieghe d'innumerevoli fiori; leggeri alcuni e tenui come arabeschi di filigrana, che li moveva il più sommesso vento, altri così grevi e soffici che ricadevano per il soverchio peso, come fiori tramati in una stoffa o ritagliati a forbici nella foltezza di un meraviglioso velluto ... Dallo sterrato innanzi alla casa il viale, sparso di ghiaia, si cacciava senza nascondersi entro un piccolo bosco di bambù; snodava le sue curve tortuose per il pendìo dei giardino, poi, rompendo fuori da una macchia d'alberi e fiancheggiandosi d'un pergolato, scendeva diritto al cancello verso la strada campestre ... Ora nel giardino papà Stefano redarguiva con voce burbera il fattore; questi l'ascoltava pieno di rispetto, ma insieme con quella cert'aria cocciuta e ironica che sanno avere i contadini ...
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La vita comincia domani (pagina 5)
di Guido da Verona (estratti)
... V'ho intesa, in ogni modo, e voi eravate, credo, nel giardino ... — E nel giardino, e nella sala, ed in cucina, in granaio, nel corridoio ... dappertutto! — Ma io dico nel giardino perchè è più poetico, vi pare? ... A stordirlo salivano dall'inebbriante giardino vampe di profumi e d'aromi, come se la primavera dormente fosse un'ara infinita e vi bruciassero incensi; ma, chiudendo appena gli occhi, vedeva un immenso lenzuolo nero scendere su quel mondo stellato e gli pareva che fantasmi orrendi si aggirassero nella tenebra disperata ...
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Marocco (pagina 52)
di Edmondo De Amicis (estratti)
... Nel cortile lavorano dei musaicisti per Visconti Venosta; sulla terrazza, dei muratori; in cucina, un visibilio di cuochi; nel giardino, i negozianti stendono le loro stoffe e il signor Vincent le sue uniformi; il medico si dondola in una branda appesa a due alberi; i pittori dipingono davanti alla porta della loro camera; i soldati e i servi saltano e gridano nei vicoli intorno; tutte le fontane zampillano col rumore d’una pioggia dirotta e fra gli aranci e i limoni del giardino cantano centinaia d’uccelli ... Non capisce nulla, nemmeno i gesti; ha sempre l’aspetto d’un uomo spaventato; gli domandiamo gli scacchi, porta la sputacchiera; ieri il medico gli disse d’andargli a prendere del pane; lui, per far più presto, gli portò un pezzo di crosta che trovò in mezzo al giardino ... L’Ussi ha fatto un bello schizzo del gran ricevimento, in cui è colta meravigliosamente la figura del Sultano; il Biseo, pittore valentissimo d’architettura orientale, sta copiando la facciata della casetta del giardino ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 36)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Bisognava poi vederle da vicino, quelle oche, prima di partire! Nell'alzarsi insieme a don Giuseppe, nel disporsi a una passeggiata in giardino, la marchesa pregò il domestico rurale di avvertire Giacomo e stimò di aver così trasmesso a Giacomo l'ordine di attaccare ... I due non scambiavano, quasi, parola; e appunto la sola musica potrebbe dire il loro silenzio pieno di senso, le comunicazioni non inconscie delle loro anime, comunicazioni di pietà vicendevole, pensando la marchesa come il vecchio prete, con soave poesia di speranze, avesse preparato ai suoi cari, discesi poi nel sepolcro, tanta bellezza di cose; pensando don Giuseppe quanta bontà fosse nella donna addolorata e stanca che per essergli cortese mostrava interesse al suo giardino; blanditi l'una e l'altro, in pari tempo, nel cuore, da un'ultima dolcezza terrena, da un gentile compiacimento della bellezza, non ancora fatto straniero alle loro anime afflitte ... Quel posto del giardino era il suo prediletto ... Don Giuseppe s'infiammò subito, offerse villa e giardino con tanto fuoco che la marchesa, sorridendo fra le lagrime, gli prese un braccio al polso, glielo tenne stretto a lungo in silenzio, per fargli capire che lo ringraziava e insieme che non c'era da correr tanto con le speranze ... "Figurarme!" Voleva dire che s'era commossa nell'immaginar l'Elisa in quel giardino ...
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Romanzo d'una signorina per bene (pagina 7)
di Anna Vertua Gentile (estratti)
... dirti il vero, io mi sono divertita pochino; e tutte le volte che potevo senza dare nell'occhio, guizzare dai salotti in giardino, lo facevo volentieri, per gustare un momento di solitudine, per ritrovarmi con me stessa ... Mentre si ballava un minuetto, accaldata e inuggita, io trovai modo di guizzare in giardino e di sedere su una panchina presso la cancellata ... Il giardino rischiarato dalle lampadine elettriche, pareva avvolto nel chiarore dalla luna ... Con la faccia appiccicata al cancello, erano al di là del giardino, parecchie persone, che guardavano dentro ammirate e si bisbigliavano le loro meraviglie ... » * * * Nel salottino d'angolo, con due porte a vetri aperte su 'l giardino, nella penombra dei tendoni abbassati, Lucia leggeva Fogazzaro nel Piccolo Mondo Antico; lo leggeva per la quarta volta e adesso le piaceva ancora più di prima come accade delle cose per davvero belle e care che più si conoscono e più si amano ...
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Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 13)
di Luigi Pirandello (estratti)
... Brava! E poi, contemporaneamente, vorrebbe anche quella bambina che giuoca, ignara, nel giardino ... L'uno in casa, e l'altra nel giardino, è possibile? La figliastra ... Ah, nel sole, signore, felice! È l'unico mio premio, la sua allegria, la sua festa, in quel giardino; tratta dalla miseria, dallo squallore di un'orribile camera dove dormivamo tutti e quattro—e io con lei—io, pensi! con l'orrore del mio corpo contaminato, accanto a lei che mi stringeva forte forte coi suoi braccini amorosi e innocenti ... Nel giardino, appena mi vedeva, correva a prendermi per mano ... Faremo il giardino, faremo il giardino, non dubiti: e vedrà che ne sarà contenta! Le scene le aggrupperemo lì! Chiamando per nome un Apparatore: Ehi, calami qualche spezzato d'alberi! Due cipressetti qua davanti a questa vasca! Si vedranno calare dall'alto del palcoscenico due cipressetti ... Così! Basta! Si sarà fatta, a comando, una misteriosa scena lunare, che indurrà gli Attori a parlare e muoversi come di sera, in un giardino, sotto la luna ... Ecco, guardi! E ora il giovinetto, invece di nascondersi dietro gli usci delle stanze, potrebbe aggirarsi qua nel giardino, nascondendosi dietro gli alberi ...
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