Libri fresco
Libri su fresco, con la parola fresco
Decameron (pagina 113)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... – 8 Fresco conforta la nepote che non si specchi, se gli spiacevoli, come diceva, l'erano a veder noiosi ... Uno adunque, che si chiamò Fresco da Celatico, aveva una sua nepote chiamata per vezzi Cesca: la quale, ancora che bella persona avesse e viso, non però di quegli angelici che già molte volte vedemmo, sé da tanto e sì nobile reputava, che per costume aveva preso di biasimare e uomini e donne e ciascuna cosa che ella vedeva, senza avere alcun riguardo a se medesima, la quale era tanto più spiacevole, sazievole e stizzosa che alcuna altra, che a sua guisa niuna cosa si potea fare; e tanto, oltre a tutto questo, era altiera, che se stata fosse de' Reali di Francia sarebbe stata soperchio ... Ora, lasciando stare molti altri suoi modi spiacevoli e rincrescevoli, avvenne un giorno che, essendosi ella in casa tornata là dove Fresco era e tutta piena di smancerie postaglisi presso a sedere, altro non facea che soffiare; laonde Fresco domandando le disse: “Cesca, che vuol dir questo che, essendo oggi festa, tu te ne se' così tosto tornata in casa?” Al quale ella tutta cascante di vezzi rispose: “Egli è il vero che io me ne sono venuta tosto, per ciò che io non credo che mai in questa terra fossero e uomini e femine tanto spiacevoli e rincrescevoli quanto sono oggi, e non ne passa per via uno che non mi spiaccia come la mala ventura; e io non credo che sia al mondo femina a cui più sia noioso il vedere gli spiacevoli che è a me, e per non vedergli così tosto me ne son venuta ... ” Alla qual Fresco, a cui li modi fecciosi della nepote dispiacevan fieramente, disse: “Figliuola, se così ti dispiaccion gli spiacevoli, come tu di', se tu vuoi viver lieta non ti specchiar giammai ... ” Ma ella, più che una canna vana e a cui di senno pareva pareggiar Salamone, non altramenti che un montone avrebbe fatto intese il vero motto di Fresco, anzi disse che ella si voleva specchiar come l'altre ...
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