Libri fratta

Libri su fratta, con la parola fratta

Confessioni di un Italiano (pagina 2)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Bastivi il dire che per me che non ho veduto né il colosso di Rodi né le piramidi d'Egitto, la cucina di Fratta ed il suo focolare sono i monumenti più solenni che abbiano mai gravato la superficie della terra ... La cucina di Fratta era un vasto locale, d'un indefinito numero di lati molto diversi in grandezza, il quale s'alzava verso il cielo come una cupola e si sprofondava dentro terra più d'una voragine: oscuro anzi nero di una fuliggine secolare, sulla quale splendevano come tanti occhioni diabolici i fondi delle cazzeruole, delle leccarde e delle guastade appese ai loro chiodi; ingombro per tutti i sensi da enormi credenze, da armadi colossali, da tavole sterminate; e solcato in ogni ora del giorno e della notte da una quantità incognita di gatti bigi e neri, che gli davano figura d'un laboratorio di streghe ... Quello era il focolare e la curia domestica dei castellani di Fratta ... Il signor Conte di Fratta era un uomo d'oltre a sessant'anni il quale pareva avesse svestito allor allora l'armatura, tanto si teneva rigido e pettoruto sul suo seggiolone ...
Confessioni di un Italiano (pagina 13)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Cosa naturalissima e risposta facile a darsi! La cucina, essendo la dimora abituale del mio amico Martino e l'unico luogo nel quale potessi stare senza essere sgridato, (in merito forse del buio che mi sottraeva all'attenzione di tutti) fu il più consueto ricovero della mia infanzia: sicché come il cittadino ripensa con piacere ai passeggi pubblici dov'ebbe i suoi primi trastulli, io invece ho le mie prime memorie contornate dal fumo e dall'oscurità della cucina di Fratta ... Peccato che la Pisana non me le abbia mai dette con una vocina così buona e carezzevole! CAPITOLO SECONDO Dove si sa finalmente chi io mi sia, e s'incomincia a tratteggiare il mio temperamento, l'indole della contessina Pisana, e le abitudini dei signori castellani di Fratta ... Ma bisognando pure dirvelo una volta o l'altra, sappiate adunque ch'io nacqui figliuolo ad una sorella della Contessa di Fratta e perciò primo cugino delle contessine Clara e Pisana ... Detto fatto, partorito che la ebbe, mi mandò senza complimenti a Fratta in un canestro; e così divenni ospite della zia l'ottavo giorno dopo la mia nascita ... Turco o non turco lui, a Fratta avevano battezzato me, sul dubbio che non lo avessero fatto a Venezia, e siccome la cura di sortirmi il nome fu lasciata al Piovano, così egli mi impose il nome del santo di quel giorno, che era appunto san Carlo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 22)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La Contessa, trapiantandosi da Venezia a Fratta, trovatala un po' salvatica, avea inteso dirozzarla coi soliti dieci anni di monastero; ma dopo un triennio cominciò a dire che la Clara essendo d'indole svegliata doveva averne avuto abbastanza ... Così eran ite le cose mentr'io poppava e trangugiava pappa in tutte le case di Fratta; ma quando fui sui nove anni, e la Pisana ne aveva sette e il contino Rinaldo forniva la Rettorica presso i reverendi padri Somaschi, la contessina Clara era già cresciuta a perfetta avvenenza di giovane ... Intorno a quel tempo le visite al castello di Fratta, massime dei giovani di Portogruaro e del territorio, si facevano più frequenti ... Il Vianello di Fossalta come il più vicino era anche il più assiduo; ma anche il Partistagno non gli cedeva di molto benché il suo castello di Lugugnana fosse sulla marina ai confini della pineta, un sette miglia buone lontano da Fratta ... Quando finiva il gioco, la Contessa non mancava mai d'invitar il Partistagno a fermarsi a Fratta la notte, lamentando sempre la perfidia l'oscurità e la lunghezza della strada; ma egli si scansava con un grazie, e buttata a Clara un'occhiatina che era rade volte e solo per caso corrisposta, andava nella scuderia a farsi insellare il suo saldo corridore furlano ...
Confessioni di un Italiano (pagina 44)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Infatti una bella notte (quella stessa in cui io ricevetti la visita notturna della Pisana, dopo esser tornato a Fratta in groppa al cavallo dello sconosciuto), mentre Leopardo si partiva dalla sua bella e scavalcava la siepe del casale per tornare a Cordovado, tre omacci scellerati gli si buttarono addosso coi manichi dei coltelli e cominciarono a dargli contro a tradimento che egli sopraffatto dall'improvviso assalto ne andò rotolone per terra e stava assai a mal partito ... Oggi toccava questo; e son venuto di sotto a Lugugnana a qui in meno di un'ora ed anco ho portato in groppa a Fratta un ragazzetto che si era smarrito nel palude ... Certo al mezzogiorno del dì appresso egli fu veduto entrare presso il cappellano di Fratta, che era il suo padre spirituale, e si diceva che lo accogliesse con molto rispetto per la gran paura che ne aveva ... Ma più tardi capitarono a Fratta a chieder di lui quattro sgherani di Venchieredo; e saputo che l'era presso il Cappellano andarono franchi alla canonica ... Queste cose si sapevano già nel castello di Fratta e se ne discorreva come di gravi e misteriosi avvenimenti, quando ci tornammo noi tre, la Pisana, il figliuolo dello speziale, ed io ... Ma lo Spaccafumo non avea voglia per nulla di farsi vedere in quel giorno sulla piazza di Fratta; e per quanto il ...
Confessioni di un Italiano (pagina 45)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Gaetano gli sghignazzò sul muso con pochissima creanza; tantoché le tre Cernide di Fratta ne pigliarono sgomento e s'intanarono nell'osteria piantando il loro caporione ... Lucilio ed il Partistagno si fermarono quella sera al castello più tardi del solito; e non ci volle meno delle loro risate per metter in calma i nervi della Contessa la quale per quella inimicizia tra lo Spaccafumo e il Conte di Venchieredo vedeva già in fiamme tutta la giurisdizione di Fratta ... Fermò il cavallo di pianta, e chiese con malgarbo ove abitasse il reverendo cappellano di Fratta: gli fu additata la canonica, ed egli vi entrò con piglio da padrone dopo aver affidato il palafreno al Gaetano che gli veniva alle coste ... Vengo a dirle netto e tondo che se il signor Conte di Fratta non è capace di tutelare gl'interessi della Serenissima, ci son qua io poco lontano, che me ne sento in grado ...
Confessioni di un Italiano (pagina 46)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Era nato a Fratta, lì aveva le sue radici e sentiva che a sbarbicarlo di quel paese lo si avrebbe addirittura ammazzato ... — Bisogna ch'io muoia a Fratta come vi sono vissuto; e quanto alla montagna se mi vi manderanno, dubito di giungervi vivo ... — La vi arriverà morto; ma o in un modo o nell'altro io l'assicuro che il manutengolo dello Spaccafumo non resterà cappellano a Fratta ... L'ho detto e lo ripeto, che io morirò a Fratta; e contuttociò è una gran croce questa che mi piomba ora sul collo; ma bisognerà portarla in santa pace ... Il giorno dopo capitò al Conte di Fratta un gran letterone del signore di Venchieredo, nel quale costui senza tanti preamboli pregava il suo illustre collega di dar lo sfratto al Cappellano nel più breve spazio di tempo possibile, accusandolo di mille birberie, fra le altre di dar mano a frodare le gabelle della Serenissima tenendo il sacco ai contrabbandieri più arrisicati della laguna ... Come si vede, il castellano avea trovato la vera strada; e infatti il Conte di Fratta, al sentirsi legger dal Cancelliere questa antifona, si dimenò tanto sul seggiolone che ne restò un pochino offesa la sua solita maestà ... Il Cappellano era amato da tutti come un buon compare; più anche, la popolazione di Fratta, avvezza al governo patriarcale e venezianesco de' suoi giurisdicenti, avea il ticchio di non volersi lasciar mettere il piede sul collo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 49)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Così dicendo andò giù per la scala lasciando il giurisdicente di Fratta affatto fuori dei sensi ... CAPITOLO QUINTO L'ultimo assedio del castello di Fratta nel 1786, e le prime mie gesta ... Germano, portinaio di Fratta, è ammazzato; il castellano di Venchieredo va in galera, Leopardo Provedoni prende moglie, ed io studio il latino ... Non mi ricordo più quanti, ma certo pochissimi giorni dopo l'abboccamento del castellano di Venchieredo col Conte, il paese di Fratta fu verso sera turbato da un'improvvisa invasione ...
Confessioni di un Italiano (pagina 60)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il Partistagno la adocchiò allora gustosamente, e n'ebbe un'occhiata di pura benevolenza che lo confermò viemmeglio nella sua compassione pel povero dottorino di Fratta ... Il Venchieredo, fatto accortamente palpare a loro riguardo, rispose che egli veramente li avea mandati sull'orme di alcuni contrabbandieri che si dicevano rifugiati nelle vicinanze di Fratta, che se poi le sue istruzioni erano state da loro oltrepassate in modo punibile criminalmente, ciò non riguardava lui ma la cancelleria di Fratta ... Le cose tentennavano in questo modo da circa un mese, quando una sera due cappuccini chiesero ospitalità nel castello di Fratta ...
Confessioni di un Italiano (pagina 64)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Da Fratta era venuto il Conte con la signora Contessa e le figlie, il fratello monsignore e l'indivisibile Cancelliere ... Verso l'Avemaria quelli di Fratta tolsero congedo; ben intesi che le visite si sarebbero replicate molto sovente ... Il nobiluomo Frumier aveva estremo bisogno di compagnia; e diciamolo, anche l'illustrissimo Conte di Fratta non era poco superbo di esser parente e mostrarsi famigliare ed intrinseco d'un senatore ...
Confessioni di un Italiano (pagina 67)
di Ippolito Nievo (estratti)

... I signori di Fratta, liberati finalmente da quello spauracchio del Venchieredo, s'erano rimessi alla solita vita ... Intanto per ragioni d'ufficio e di vicinanza il dottor Natalino di Venchieredo s'era accostato al Conte ed al cancelliere di Fratta ... Intanto la comparsa dei nobili signori di Fratta e massime della contessina Clara nella conversazione di casa Frumier aveva introdotto in questa il nuovo elemento dei castellani e dei signorotti campagnuoli ... Gli doleva piucchealtro che il servigio prestato dal Partistagno ai Conti di Fratta non lo si dovesse invece a lui ...
Confessioni di un Italiano (pagina 83)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — A nome di mio nipote, l'Illustrissimo ed Eccellentissimo signor Alberto di Partistagno, barone di Dorsa, giurisdicente di Fratta, decano di San Mauro, etc ... , io barone Durigo di Caporetto ho l'onore di chiedere la mano di sposa dell'Illustrissima ed Eccellentissima dama la contessa Clara di Fratta, figlia dell'Illustrissimo ed Eccellentissimo signor conte Giovanni di Fratta e della nobildonna Cleonice Navagero ... Fatte le pubblicazioni di metodo si celebrerà il matrimonio nella cappella di questo castello giurisdizione di Fratta ... Io, Barone di Caporetto, mi offro fin d'adesso per compare dell'anello, e che le benedizioni del cielo piovano benigne sul felicissimo innesto delle illustri ed antichissime case di Fratta e di Partistagno ... Ma qual fu lo stupore d'ambidue, quando al giorno dopo ricevettero una lettera del Conte di Fratta che palesava loro il suo dispiacere per la volontà espressa dalla figlia di consacrare la sua verginità al Signore in un convento! Il giovine dubitava che mai donzella al mondo fosse capace di anteporre un convento a lui; ma di ciò dovette allora persuadersi e ne rimase un po' raumiliato ... Ma per togliere ogni solennità e ogni occasione di grandi spese, solamente essa e la figlia si sarebbero accasate colà, e la famiglia avrebbe continuato a dimorare a Fratta ... Il Conte si lamentò un poco di restar relegato a Fratta perché aveva una discreta paura del Partistagno; ma il cognato lo assicurò che avrebbe vissuto sicuro e che egli ne faceva malleveria ... A Fratta eravamo rimasti più contenti che mai, perché il gatto era partito e i sorci ballavano ...
Confessioni di un Italiano (pagina 84)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il pover'uomo sospirava pensando che per la economia aveano relegato lui a Fratta e che ciò nonostante consumavano più denari che non ne sembrassero bisognevoli ad uno splendido mantenimento di tutta la famiglia ... Il fattore lo ammoniva che andando di quel trotto le entrate di Fratta sarebbero in breve ipotecate per cinquant'anni avvenire ... CAPITOLO OTTAVO Nel quale si discorre delle prime rivoluzioni italiane, dei costumi della scolaresca padovana, del mio ritorno a Fratta, e della cresciuta gelosia per Giulio Del Ponte ...
Confessioni di un Italiano (pagina 107)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Così le cose s'erano raccomodate o bene o male per tutti; ma il mondo non era solamente Fratta, e fuori di là i romori i guai le minacce di guerre e di rivoluzioni crescevano sempre ... La Clara fu relegata finalmente al convento di Santa Teresa; e a Fratta se n'ebbe la novella quando la Contessa scrisse perché le mandassero i danari della dote: ella diceva di essersi intanto impegnata con un usuraio, ma che non si voleva udir parlare di termini troppo lunghi con quei torbidi che c'erano allora ... Infatti si udì poco dopo ch'egli avea levato il campo da Lugugnana per trasportarlo a Venezia; e da Fratta si affrettavano a dar di ciò contezza a Venezia; ma non essendo venuti di colà ulteriori ragguagli, si finì coll'acquietarsi nella fiducia che il grande sussurro del Partistagno dovesse svamparsi in chiacchiere ... E quando vennero i Frumier a prenderla e ad avvertirla che la volontà di sua madre la richiamava a Venezia, parve che tutto dimenticasse per la grandissima gioia di cambiar la noia di Fratta coi divertimenti della ...
Confessioni di un Italiano (pagina 116)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Un orrendo delitto fu commesso tre giorni sono al castello di Fratta da alcuni bersaglieri francesi ... Il Cappellano fu molto meravigliato di vedermi tornar a Fratta colle mani piene di mosche, e tuttavia più calmo e contento di quando n'era partito ... Così sentiva i proprii dolori e le pubbliche miserie monsignor Orlando di Fratta ...
Confessioni di un Italiano (pagina 187)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La Contessa di Fratta, come zia, batteva l'acciarino: ma più che l'affetto pel nipote la lusingava la speranza d'una ricca senseria, perché la sua passione pel gioco continuava sempre e il patrimonio della famiglia calava sempre trovandosi omai ridotto ad un centinaio di campi intorno al castello di Fratta, sui quali erano ipotecati i crediti delle figlie ... “Come sapete, furono tolte le antiche giurisdizioni gentilizie; e Venchieredo e Fratta non sono più altro che villaggi, soggetti anch'essi, come Teglio e Bagnara, alla Pretura di Portogruaro ...
Confessioni di un Italiano (pagina 202)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Seguivano molti legati di messe e di dotazioni di chiese e di conventi; da ultimo coronava l'opera una somma imponente erogata dal testatore per la costruzione d'un suntuoso campanile vicino alla chiesa di Fratta ... Di restituzioni alla famiglia di Fratta non si parlava punto; dovevano essere abbastanza felici i miserabili eredi degli antichi castellani di deliziarsi nella contemplazione del nuovo campanile ... Ognuno ebbe il suo, e si cominciarono ad accumulare sassi e calcine sul piazzale di Fratta per dare la richiesta forma di campanile alla postuma beneficenza del defunto sagrestano ... Ma intanto noi avevamo già fatto il nostro ingresso nella diroccata capitale dell'antica giurisdizione di Fratta ...
Confessioni di un Italiano (pagina 208)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Egli serbava ancora il suo astio contro la famiglia di Fratta; e saputo che la Clara uscita di convento abitava il Palazzo Navagero, si pavoneggiava sovente in grande assisa sotto le finestre di quello sperando di darle nell'occhio e persuaderla a dire: “Gran peccato quello di non averlo voluto ad ogni costo!” ... Il primo a traboccare fu il cappellano di Fratta, indi toccò allo Spaccafumo; poi a Marchetto il cavallante, sagrestano e sonatore di contrabbasso che morì colpito dal fulmine mentre scampanava durante un temporale ... Così morì monsignor Orlando di Fratta, sorridendo e mangiando com'era vissuto; ma almeno si avea cavata la fame ...
Confessioni di un Italiano (pagina 232)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ed erano state le esageratissime calunnie da lui udite in casa Fratta a danno dei repubblicani delle Romagne ... Il solo malato allegro sereno ci confortava tutti ridendo assaissimo della burla da lui accoccata ai frequentatori di casa Fratta, e godendo di udir narrare da Bruto le grandi boccacce ch'essi ne avevano fatte ... Invece ella continuò a praticare in casa Fratta e a menarvi gli altri due nostri figliuoletti; e quando io ne la biasimava ricordandole sommessamente il caso di Donato, ella mi rimbeccava stizzosamente che quel tristo caso non avrebbe amareggiato la sua vita, se io colle mie tirate liberalesche non avessi guastato il buon frutto che il giovine traeva dalla conversazione di casa Fratta ...