Libri francese

Libri su francese, con la parola francese

Confessioni di un Italiano (pagina 119)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Già da più che sei mesi Modena Bologna e Ferrara aveano dato l'esempio di una servile imitazione di Francia, dietro eccitamento francese: aveano improvvisato, come una bolla di sapone, la Repubblica cispadana ... Carlo Emanuele succedeva a Vittorio Amedeo nel regno di Sardegna già occupato e ridotto in provincia militare francese ... Io per me fui degli illusi, e me ne pento e me ne dolgo; ma operava a fin di bene, e d'altra parte l'amicizia di Amilcare ancora prigione, Lucilio intrinseco affatto dell'ambasciatore francese, e mio padre più di tutti fiducioso nel prossimo rinnovamento di Venezia, mi spingevano per quella via ... Il partito democratico, che allora poteva chiamarsi ed era infatti francese, non predominava forse a Venezia per numero; sibbene per gagliardia d'animo, per forza d'azione, e sopratutto per potenza d'aiuti ... La Legazione francese non il Senato né il Collegio dei Savi governava allora ...
Confessioni di un Italiano (pagina 134)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Or bene, quello è il cittadino Ascanio Minato, di Ajaccio, un mezzo italiano e mezzo francese, un compaesano di Bonaparte, aiutante di campo del generale Baraguay d'Hilliers e alloggiato per ordine della Municipalità nel palazzo Navagero ... La signorina diventa francese ogni giorno più; già ella ne cinguetta mezzo dizionario come una parigina, e temo che le parole più interessanti le abbia già fatte entrare nel dialogo ... Voi non vi figurerete mai la mia grandissima sorpresa nel discernere fra la gente che corteggiava la francese, Raimondo Venchieredo; e misti colla folla, Leopardo Provedoni e sua moglie, che anch'essi si lasciavano menare dalla curiosità in quella processione ...
Confessioni di un Italiano (pagina 137)
di Ippolito Nievo (estratti)

... In quei momenti Ascanio e la Pisana, affacciati ad un balcone che dava sul Canalazzo, cinguettavano d'amore con tutte quelle tenerezze del vocabolario francese, mentre Sua Eccellenza Navagero sgomentito degli occhiacci dell'ufficiale sonnecchiava o fingeva di sonnecchiare sopra una poltrona ... Deboli, discordi, creduli, ciarlieri, inetti sì; venali non mai! Tutta l'adunanza diede in un grido d'indignazione; si rifiutarono le indegne offerte, si rifiutò di approvare quanto la Repubblica francese aveva sì facilmente e barbaramente consentito, si decise di rimettere nel popolo la somma delle cose, dimandando a lui la scelta fra servitù e libertà ...
Confessioni di un Italiano (pagina 148)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — In quel torno fu alloggiato in casa di mio marito un officiale francese, un certo Ascanio Minato ... Che facessimo all'amore insieme, sotto gli occhi del geloso che avrebbero finto di dormire per troppo rispetto alla furia francese! ... Ogni francese che udisse simili esortazioni dalla bocca di colei ch'egli giura di amare, non dovrebbe alzar la visiera come Coriolano, e dichiarare un odio eterno e avventarsi furibondo contro questa Medea che divora i propri parti? Che resta la patria senza umanità e senza onore? ... Mi invitava ad abbandonare Sua Eccellenza Navagero ed a partire con lui quando la guarnigione francese si sarebbe ritirata da Venezia! “Sì” gli risposi “io verrò con voi quando voi avrete proclamata in piazza la libertà della mia patria, quando guiderete i vostri commilitoni a sorprendere a vincere a sgominare coloro che si credettero d'impadronirsene senza colpo ferire! ...
Piccolo mondo moderno (pagina 56)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Ma! Ah s'egli non avesse conosciuto altri cattolici! Se non fosse vissuto, da bambino in poi, nel contatto di tanta meschinità cattolica, intellettuale e morale! Come non pensare che suo padre, don Giuseppe Flores e qualche altro cuore alto, qualche altro intelletto forte, se la Chiesa cattolica ne possedeva, non si potevano propriamente dire cattolici, che la loro era un'altra religione, una religione superiore al comune gretto cattolicismo, pauroso della ragione, schiavo in tutto dell'autorità dispotica deificata, tanto aspro a chi ne sta fuori, tanto impastoiato negl'interessi terreni, antiquato nello spirito come nel linguaggio! Egli aveva una volta discorso di religione, a villa Diedo, con un certo scrittore francese, di grande ingegno, che si professava cattolico e concepiva il dogma cattolico in modo così ardito e nuovo che Piero gli aveva detto: "Ma Lei non è cattolico!" ... E allora perchè gli uomini come lui, come quel francese, non parlano alto? Perchè non richiamano i loro fratelli al vero? Perchè non tentano una riforma della loro Chiesa, perchè non si levano, se occorre, contro i despoti, almeno contro quelli anonimi? Piero lo aveva detto a quel francese e il francese aveva risposto: "Per far questo bisogna essere santi" ...
Ricordi di Parigi (pagina 11)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Nell'esposizione francese delle lame un coltellaccio damascato davanti al quale le più grandi navajas della Spagna non paiono che temperini ... V'è una botte francese che contiene quattrocento ettolitri, una ungherese che ne contiene mille, e quella della fabbrica di Champagne che è capace di settantacinque mila bottiglie ... Vuoi un pendolo che ti faccia vento? un orologio fatto con un girasole, da cui esca un ragno ad acchiappare una mosca? un mobile che ti si trasformi sotto le mani, a tuo piacere, in bigliardo, in scrivania, in scacchiera e in tavola da mangiare? una barca vera con remi e timone, da portar sotto il braccio al lago di Como? un portamonete che tiri delle pistolettate? la carta dell'Europa in un fazzoletto? un paio di stivaletti di squame di pesce? un letto di ceralacca? una poltrona di cristallo? un violino di maiolica? un velocipede a vapore? Qui c'è tutto: gli orologi magici, le trottole miracolose, le bambole che parlan francese, le spagnuole di legno che v'insegnano a maneggiare il ventaglio… ... » E se il vino di ottantasei anni vi par troppo giovane, trovate nella sezione francese, in mezzo a una corona di sorelle nonagenarie, una bottiglia di vin del Giura del 1774, coronata di semprevive, a un prezzo da convenirsi ...
Ricordi di Parigi (pagina 34)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... E in ciò si rivela appunto la sua natura italiana, meno inverniciata della francese, come si rivela nelle sue critiche, in cui dice le più dure cose senza giri di frase e senza epiteti lenitivi, e paccia le pillole amare senza dorarle; cosa che ripugna all'indole della critica parigina ... Ed è italiano anche in questo, che ha la nostra causticità genuina, consistente più nella cosa che nella parola, e non il vero spirito francese ... Ha trovato il mio spirito grossolano! Diavolo! Come si fa a sopportare la franchezza d'un uomo che viene avanti con un stile diretto e che chiama le cose col loro nome? Già, il sapore dell'antico racconto francese non si sente più; non si capiscono più quei tipi: io avrei dovuto mettere un avviso a stampa sulla schiena dei miei personaggi ...