Libri fine
Libri su fine, con la parola fine
Decameron (pagina 77)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E questo fatto, dopo alquanto il menò fuori e miseselo innanzi, e andandol tenendo per la catena di dietro, non senza gran romore di molti, che tutti dicean: “Che sé quel? che sé quel?”, il condusse in su la Piazza, dove, tra quegli che venuti gli eran dietro e quegli ancora che, udito il bando, dal Rialto venuti v'erano, erano gente senza fine ... Filostrato, udita la fine del novellar di Pampinea, sovra se stesso alquanto stette e poi disse verso di lei:–Un poco di buono e che mi piacque fu nella fine della vostra novella; ma troppo più vi fu innanzi a quella da ridere, il che avrei voluto che stato non vi fosse–; poi alla Lauretta voltato disse:–Donna, seguite appresso con una migliore, se esser può ... –La Lauretta ridendo disse:–Troppo siete contro agli amanti crudele, se pur malvagio fine disiderate di loro; e io, per ubidirvi, ne racconterò una di tre li quali igualmente mal capitarono, poco de' loro amori essendo goduti ...
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Decameron (pagina 89)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Alla fine, cognoscendo Ruggieri essere innocente, condannati i prestatori che imbolata avevan l'arca in diece once, liberò Ruggieri; il che quanto a lui fosse caro, niun ne domandi, e alla sua donna fu carissimo oltre misura ... Dallami dunque omai, pon fine, Amor, con essa alli miei guai, e 'l cor di vita sì misera spoglia ... Ma poi che egli ebbe a quella posta fine, molte altre cantate ne furono infino a tanto che l'ora dell'andare a dormir sopravenne: per che, comandandolo la reina, ciascuna alla sua camera si raccolse ... –Molte novelle, dilettose donne, a dover dar principio a così lieta giornata come questa sarà, per dovere essere da me raccontate mi si paran davanti: delle quali una più nell'animo me ne piace, per ciò che per quella potrete comprendere non solamente il felice fine per lo quale a ragionare incominciamo, ma ...
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Decameron (pagina 192)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... E come che molto tempo passato sia da poi che io a scriver cominciai infino a questa ora che io al fine vengo della mia fatica, non m'è per ciò uscito di mente me avere questo mio affanno offerto all'oziose e non all'altre: e a chi per tempo passar legge, niuna cosa puote esser lunga, se ella quel fa per che egli l'adopera ... E lasciando omai a ciascheduna e dire e credere come le pare, tempo è da por fine alle parole, Colui umilmente ringraziando che dopo sì lunga fatica col suo aiuto n'ha al disiderato fine condotto ...
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Fior di passione (pagina 4)
di Matilde Serao (estratti)
... Pure verso la fine di ogni novella si notava nello scrittore, e si comunicava al lettore, un senso di malessere, come un imbarazzo penoso, come un pensiero latente che arriva a distrarre dai pensieri attivi ... Dopo molte lodi al principio del racconto, tutti biasimarono vivamente la fine ... Ma dopo fu sempre così nei romanzi di Paolo Spada: le sue protagoniste belle, buone, cattive, umane, simpatiche durante tutto il romanzo, alla fine diventavano triviali e ridicole ... Così tutta l'opera d'arte era guastata, rovinata da quella fine illogica, assurda, borghese ...
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Intrichi d'amore
di Torquato Tasso (estratti)
... LEANDRO Signori e Signore, ecco l'intrichi districati nel fine ... S'intricò Ersilia nell'amor di Camillo; ma coprendolo accortamente ha discoperto in quello l'amor fraterno di Flaminio; e districata da lui, ottiene l'amato suo Camillo: essempio pur a noi che dovemo celare i privati appetiti, per non dar scandalo al popolo, perchè da così buon principio ne risulta sempre ottimo fine ... S'intricò Giovan Luigi nelle superbe pretendenze di personaggi grandi; ma districato da quelli si abbassa con Pasquina fantescuola, la quale abbassandosi viene essaltata nel fine: essempio pur a noi che li superbi vengono abbassati e gli umili essaltati ... Ma dove io vado, Signori? Io ero qui per districarvi col fine della commedia, e pur intrigo di nuovo col ri<e>pilogo de gli stessi intrichi e districhi ... Orsù, questi Signori Comici si sono dalla promessa districati, e vi rendono infinite grazie che vi sete degnati di aspettare il fine de gli Amorosi Intrichi; notificandovi col maggior affetto che si può che gl'intricati sempre sono al servizio vostro ...
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Intrichi d'amore (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)
... Dicolo a fine che la gran diligenzia del mio padrone, spronata dall'acuto sprone della gelosia, gli farà perder l'onore, e forse la vita di più ... Scena 9 CAMILLO Non posso comprendere, Bianchetta, a che fine hai voluto che io mi rivestisse da Camillo e lasciassi quei panni da sc<h>iavo, quali veramente mi si convenivano, poichè dalle fasce mi furon dati in sorte ... Perchè? FLAMINIO Nè anco io posso imaginarmi, Bianchetta, a che fine hai voluto che, spogliandomi da schiavo, mi rivestisse da Cosmo e ritornasse a servire il Napolitano, interrompendo il pensiero fatto per me di cercare luochi solitarii ed ermi, per non veder più, nè sentir la crudeltà che mi usa la crudelissima Lavinia ... State dunque di buon animo, e lasciate fare a me, che alla fine la pratica vince ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 19)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Era la città, la triste fine del cielo aperto ai sogni, della terra distesa in pace, odorante vita e frescura; la triste fine, per Jeanne e Piero, del molle, veloce andare in silenzio sentendo fino al cuore ogni tocco lieve delle spalle, nelle scosse della corsa ... Il prete, figurina smilza dal viso fine, dagli occhi beffardi, era un capoccia occulto del partito, uno dei tre o quattro che, stando nell'ombra, movevano sullo scacchiere con occulte fila i vittoriosi pezzi neri ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 68)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Se lei morisse e Zaneto restasse solo! Lo colloca nella sua villa, colloca Piero nel quartierino ch'era disposto per l'Elisa, ordina la loro vita, fa e disfà combinazioni senza fine, ordisce, pure senza fine, sottili fila di complicati disegni che il vento notturno disperde, secondata dall'eguale monotono trotto dei cavalli, dalle scosse cadenzate delle sonagliere, che paiono battere anch'esse una via senza fine, senza fine ... Cinque ore prima, mediante un atto rogato dal notaio di Porlezza, Piero gli aveva ceduto tutti i suoi beni; e la intelligenza fra loro era che don Giuseppe si sarebbe associate certe persone già designategli, le quali lo avrebbero aiutato a istituire una specie di Cooperativa di produzione agraria, capace di estendersi e aperta, entro certi limiti, ai volonterosi, nella quale la terra, considerata come uno strumento di produzione, finirebbe col diventare proprietà sociale e le norme statutarie avrebbero un carattere cristiano, cosicchè il fine cristiano dell'associazione compenetrerebbe in sè, dominandolo, il fine economico ...
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