Libri figlio
Libri su figlio, con la parola figlio
Confessioni di un Italiano (pagina 230)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Spiro lasciava travedere nelle sue lettere di sperarne ben poco; mi diceva anche che il suo figlio maggiore e il mio Luciano erano tra i prediletti del Conte con pochissimo suo aggradimento; ma che i giovani corrono dietro alla gloria ed al potere, e bisognava scusarli ... Spiro mi diede notizia di quel fausto avvenimento con parole veramente bibliche ed inspirate; molto egli avea rimesso della sua antipatia per la Russia e per Capodistria, e nell'annunziarmi il probabile matrimonio di mio figlio Luciano con una nipote del Conte, aggiungeva: “Così la tua famiglia sarà congiunta col sangue ad una nobile prosapia che inscriverà il suo nome sull'atto d'indipendenza della Grecia moderna ... ” Lessi dappoi alcune righe di mio figlio nelle quali mi domandava di consentire a quel matrimonio; e s'aggiungeva in fondo una affettuosa noterella dell'Aglaura, dove interpretando ella i più timidi desiderii del marito e di suo nipote, mi pregava di voler assistere in persona allo sposalizio ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 244)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ebbi il conforto di compianger mio figlio in vece di maledirlo, e mi rassegnai del resto a quell'imperscrutabile giustizia che m'imponeva sì fieri dolori ... Guarito che fui, sebbene lo stato di mia moglie fosse ancora tutt'altro che rassicurante, e la desse di quando in quando segni palesi di pazzia, ripresi il mio servizio come colonnello della Guardia; e poiché fu sparsa la novella della partenza di mio figlio e della lettera che egli m'aveva scritta, ebbi la soddisfazione di veder pietosi e riverenti verso la mia canizie forse coloro stessi che l'avevano vituperato ... Io lo benedissi dal fondo del cuore e sperai che il cielo avrebbe secondato le generose speranze del figlio e i supplichevoli voti del padre ...
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La divina commedia (pagina 56)
di Dante Alighieri (estratti)
... Sì pïa l'ombra d'Anchise si porse,
se fede merta nostra maggior musa,
quando in Eliso del figlio s'accorse ... E seguì: "Grato e lontano digiuno,
tratto leggendo del magno volume
du' non si muta mai bianco né bruno,
solvuto hai, figlio, dentro a questo lume
in ch'io ti parlo, mercé di colei
ch'a l'alto volo ti vestì le piume ... Poscia mi disse: "Quel da cui si dice
tua cognazione e che cent'anni e piùe
girato ha 'l monte in la prima cornice,
mio figlio fu e tuo bisavol fue:
ben si convien che la lunga fatica
tu li raccorci con l'opere tue ...
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Fermo e Lucia (pagina 12)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... Il signor Ludovico (così fu nominato dal suo padrino quegli che facendosi poi frate prese il nome di Cristoforo) il Signor Ludovico era figlio d'un ricco mercante cremonese, il quale negli ultimi anni suoi, vedovo, e con questo unico figlio rinunziò al commercio, comperò beni stabili si pose a vivere da signore, cercò di far dimenticare che era stato mercante, e avrebbe voluto dimenticarlo egli stesso ... Fece educare signorilmente il figlio come s'usava in allora, cercando d'imitare, in quanto gli era permesso dalle leggi, dalle consuetudini, e dal timore del ridicolo ...
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Il conte di Carmagnola (pagina 6)
di Alessandro Manzoni (estratti)
... SECONDO COMMISSARIO Signor, Venezia in voi si fida; in voi Vede essa un figlio; e quanto all'util suo, Alla sua gloria può condur, s'aspetta Che si faccia da voi ... SECONDO COMMISSARIO Che dite! SCENA III I PRIGIONI,fra i quali PERGOLA figlio, e detti IL CONTE (ai Prigioni) ... (segni di gioia fra i Prigioni, che partono; il Conte osserva il Pergola figlio, e lo ferma) ... IL CONTE Che? Tu sei figlio Di quel valente? PERGOLA Io il son ... (partono il Conte e Pergola figlio) ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 59)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... — Figlio mio! figlio mio; — gridava la vecchia signora, non saziandosi di baciarlo, di guardarlo negli occhi, e di baciarlo ancora ... Il figlio l'accompagnò, dandole il braccio ... Così d'ogni parte sentendosi abbastanza sicura, si accostò all'uscio della camera in cui madre e figlio stavano parlando insieme, e tese l'orecchio ...
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Intrichi d'amore (pagina 2)
di Torquato Tasso (estratti)
... CORNELIA Vi ringrazio di questo, figlio mio: che figlio chiamar vi posso, per l'amor grande che io vi porto e che voi mi portate ... Basta che io vi amo più che da figlio, e vi amarò sempre, particolarmente perchè al spesso mi solete consolare, come al presente mi avete consolata; che tirandomi da parola in parola, sarete causa di farmi prendere qualche risoluzione ... E dall'altro canto, conoscendo l'indegnità mia, non oso di scoprirmeli, poichè se ben mi dovesse giovare di scoprirmi non esser figlio del Signor Alessandro buona memoria, nondimeno mi nuocerà, publicando che io fui schiavo già ricattato dal fratello molti anni sono e da lui per sua gentilezza chiamato figlio proprio ... Ma disleale e ingrato Camillo, che fai? Che pensi? Non ti ricordi delli benefizii riceùti? Non ti vergogni a mancar di fede a chi con tanta fede volse eleggerti per suo figlio? Violar il suo letto! Prender per moglie la moglie! Questo è il premio che rendi? Questa è la riverenza che porti a chi ti giovò, a chi ti fu padre? Ritorna, ritorna a te, scaccia questo rio pensiero dall'animo tuo, muori più presto che far cosa così indegna di te ...
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Intrichi d'amore (pagina 6)
di Torquato Tasso (estratti)
... ch'aveva eseredato il figliuolo, secondo mi ricordo aver letto nella general istoria di Sabellico: e fu che il figlio incolpando il padre che egli era stato causa della sua vita licenziosa, perchè non osava castigarlo a tempo che era figliuolo; il padre replicando che se bene voleva castigarlo, egli non l'obediva; Solone sentenziò che il padre, perchè non l'aveva castigato, non fosse degno di sepoltura dopo sua morte; e il figlio, perchè non l'aveva obedito, fosse privato delli beni paterni: ma che il figliuolo di esso giovene succedesse poi all'eredità, perchè delictum patris filio nocere non debet ... MANILIO Ma a che giova trattar questo al presente, se il fatto è fatto, e io non mi posso in conto alcuno consolare? Figlio mio, dove sei? Figlio, come hai lasciato discontento il tuo vecchio padre? Figlio, che non ti vedo più! Coltello che m'hai passato il cuore! Ferita che non sanarà mai! Ohimè! ohimè! ALBERTO Ecco il frutto che si ha da i figliuoli ...
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Intrichi d'amore (pagina 31)
di Torquato Tasso (estratti)
... Ahimè! Persio era mio figlio ... ALESSANDRO Figlio e madre ... MAGAGNA Figlio e madre non stavano bene; ma Magagna maxime ... ALESSANDRO Fuora, dico, il nome di Camillo, e venga chiamato Persio, figlio di Cornelia e Muzio ... ALESSANDRO Mi tolgo la barba, mi scuopro Alessandro, fuora d'ogni sospetto: Cornelia gli è madre, Persio gli è figlio ... Brianda è veramente: costei sarà la mia, colei sarà col figlio ... CORNELIA Nomina la prima moglie, che similmente è morta; parla pur di figlio, e che io non li sia moglie ... CAMILLO Io in parte ho inteso, ma confusamente, il tenore della scritta che lasciò il Signor Stefano buona memoria, la qual, secondo io intesi, vuol che sia Persio figlio di Cornelia, e che mio padre sia Muzio ... Ho inteso dalla finestra non so che cosa di Persio mio figlio ... Ecco: Camillo, ora Persio vostro figlio, che nel sacco di Famagosta <fu> menato con voi prigione, fu venduto poi così piccolo a mio fratello, il quale avendo aùta piena informazione di voi e di Muzio vostro marito, già ucciso nella battaglia, e di tutto il successo, lo scrisse in questo foglio, piacendoli che si chiamasse Camillo a memoria d'un suo proprio figliuolo; e lasciò che s'aprisse nel decimo anno della sua morte, con ordine che io lo debbia trattare da figlio, e che succeda a tutte le facultadi ...
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Intrichi d'amore (pagina 32)
di Torquato Tasso (estratti)
... CORNELIA Deh, che io diceva che l'amor che io portavo a Camillo era troppo grande! O Camillo, ora Persio mio, figlio caro! che per accertarmene meglio vedrò se sotto l'orecchia sinistra ha un neo ... Eccolo pure! O figlio mio, o figlio caro! Io ti bacio, figlio, e non amante ... CAMILLO O vive fiamme d'amore, come sotto le ceneri abbrugiavate intensamente! O madre, amata sotto coverta d'amante! Il tuo figlio t'ama e t'abbraccia, non da amante, ma da madre sua amatissima ... CORNELIA Fuora le vesti negre, fuora il lutto, facciam festa, giubiliamo, poi che il marito e il figlio ho ritrovato ad un tratto ... ALESSANDRO Il figlio avete ritrovato, ma dubito che perderete il marito; poichè è viva Brianda, mia prima moglie, quale è Leonora, moglie di Messer Alberto, mastro de' Studii ... CORNELIA Dite bene, figlio mio dolcissimo ... Ohimè! che fra questo dolce s'interpone l'amaro di Persio mio figlio, il quale credo sarà morto, perchè se fosse vivo sarebbe con Cornelia <sua> madre ... MANILIO Non dubitate, Messer Alberto, che sì come le disgrazie, così anco le grazie vengono sempre attaccate insieme; e chi sa se Camillo, riputato figlio d'Alessandro, fosse Persio vostro figlio, e si avesse cambiato quel nome della maniera che facesti voi ... ALBERTO L'aver inteso che Camillo sia figliastro di Cornelia non mi ha fatto persistere nell'opinione, che ho aùta sempre, che costui non fosse mio figlio; e così mi dava un'aria di lui, così il sangue amorosamente mi bolliva nelle vene ... Può stare che Alessandro abbia riscattato vostro figliuolo e dato nome d'esser suo figlio proprio, e che Cornelia per la longhezza del tempo non l'abbia riconosciuto ... E può stare ancora che Alessandro abbia fatto di lui come feci io di Flaminio, che essendo egli figlio d'un certo Hermando spagnolo, me lo pigliai per figlio proprio, e da Consalvo lo chiamai Flaminio, acciò non fosse riconosciuto ... ALBERTO Signor no; che come vi ho detto fu figlio d'un Hermando Contiero, il quale abitando in Malta con la moglie, che si chiamava ... ALBERTO Io dicevo che Hermando Contiero, abitando in Malta <con> Erminia sua moglie, ordiva non so che tradimento alla religione, laonde il Gran Mastro procurò d'averlo nelle mani; ma egli avertito di ciò se ne fuggì con tutta la casa, dismenticandosi per disgrazia di quel figliuolo, che s'allattava in casa della nutrice: quale per timor che come figlio di rubello non avesse portato la pena del padre, consultandosi meco, che ero allora in Malta, lo chiamammo Flaminio, sotto colore che era mio figlio ...
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Intrichi d'amore (pagina 34)
di Torquato Tasso (estratti)
... BIANCHETTA Che servitore? che marito? che schiavo? Fermatevi, non date la mano, Ersilia! Statti, Flaminio, che non più Flaminio <sei> ma Consalvo figlio di Alonso, che era Hermando padre di voi: e voi sete fratello e sorella! GIALAISE Chesso è n'autro cunto dell'uorco ... FLAMINIO Che baie son queste? Se io son figlio di Messer Alberto, come posso esser fratello di Ersilia? Andate, vecchia, e non ci sturbate, di grazia ... Io da parte ho inteso quel che è passato fra di voi: e mi resta di dire che con l'artificio di Bianchetta e con il mezzo vostro, Signor Camillo, introdotto in casa di Messer Alberto (il quale sopravenendo con mio padre, ho fatto in maniera che Lavinia sia mia moglie); e conferendomi Messer Alberto in segreto che voi, Signor Flaminio, non gli sete figlio, ma vi prese in Malta di mano d'una nutrice, e che eravate figlio di questo Hermando; quel che ha detto la vecchia dico esser vero, e perciò voi sete veramente fratello e sorella ... BIANCHETTA Tu sei Persio? Dunque sei figlio d'Alberto ... FLAMINIO Voi siete Persio? Oh, che buona fortuna! E sete figlio di Cornelia ... FLAMINIO Così è certissimo; e per ciò sarà bene, Signor Persio, che entriate tutti in casa, a fine che, ritrovando Muzio, si possa rallegrare con il figlio e la Signora Ersilia nora ...
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L'Olimpia (pagina 13)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... (Ah ah, figlio, questi è un altro te ... Mi dolea di aver perduto un figlio e in un medemo tempo n'ho racquistati duo) ... (Eugenio, figlio, al mover della bocca e al ragionare fa certi motivi che, se ben mi ricordo, eran propri di mio marito) ... (Come, figlio, ha potuto saper questo?) ... Di chi sète figlio? LAMPRIDIO ... Voi potete chiamarvi del mio nome ed esser figlio a Teodosio, ma non potete esser me giamai ... Eugenio, figlio, non gli far male; mi paiono di buona ciera ... Andiamo, figlio, che difesa possiamo far noi quasi nudi e disarmati? EUGENIO ... Andiamo, ma questo forestiero che or mi par gionto in Napoli, figlio, non ti muove gli occhi da dosso ... (Se il desiderio che ho di veder mio figlio non mi fa parer ogni uomo lui, questi è Lampridio mio) ...
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L'Olimpia (pagina 14)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Costui si dimanda Eugenio ed è mio figlio ed è stato venti anni in Turchia e non attese a studio mai ... O Dio, che infideltá ho ritrovato in un figlio! negar se stesso, il padre, e finger di non conoscerlo ... Oh come m'ha ben ricevuto, oh che bel riposo ha dato alla mia stanchezza del viaggio, oh che consolazione alla mia vecchiezza! Ma perché affligo me stesso? io non lo vo' piú per figlio, poiché egli non mi vuol piú per padre: farò conto di non averlo mai piú generato o che fusse morto duo anni sono ... Sennia è amorevolissima, e il desiderio di veder suo figlio l'ará appannato di sorte gli occhi che l'ará occecati, e ce l'aranno aiutato i servi ...
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L'Olimpia (pagina 17)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Vae mihi, che lo veggio venir tutto queribondo in vista! Orsú, per riconciliarlo col figlio mi bisogna funger l'ufficio di buon retore, in che io ho versato molti lustri ... Che figlio? io non ho figlio veruno: suo padre è morto venti anni sono in Turchia ... Chiami tu ubidienza il finger di non conoscermi? Da chi spero io essere onorato se il mio figlio mi schernisce? Giá m'ha fatto chiaro quanto sia vana la speranza d'aver collocato in esso la quiete della mia vecchiezza, in dimostrarmesi cosí iniquo e discortese… ... Un paulolo di errore solamente: mutatosi il nome di un figlio esule di una matrona, è entrato in sua casa per fruir la sua figlia pulcrissima di cui l'animo subbolliva d'amore ... Non sète conscio che Dionisio re, expulso dal suo regno, non volse evadere filosofo indagando i secreti della vasta e profonda natura; ma spargendo il fecondo seme della viride virtude ne' teneri meati intellectuali e nelle interne viscere di putti, divenne ludimagistro? Ma se al tuo figlio con blandi colloqui, pieni di mille apoftegmi e auree sentenze, l'ammoniva che tutto era frustratorio, che gli ultronei piaceri s'amplexano e fan parvipendere ogni animadversione, mi insultava e minitava; che potea far io decrepito e micròpsico, che appena la fluctuante anima hos regit artus? bisognava succumbere ... Io vo' che impari esser figlio da chi veramente sa esser padre, vo' che sia essempio a tutti i figli del mondo, vo' piú tosto esser detto severo destruttor di figliuoli che padre che abbi consentito alle sue sceleraggini ... Quando l'ira obtemperará alla ragione, poenitebit te del commesso facinore, ché non conviene ad un padre tanta truculenzia, ché per ogni fallo sufficit che al figlio se gl'imponga picciola pena ... Ché se voi non condonate al vostro figlio, a chi condonarete voi? E dovete tanto piú volentier farlo quanto che, irretito da questo suo novizio amore, è cespitato e pentito del temerario incepto ... Che será di questo mio figlio? PROTODIDASCALO ... Mio figlio giustificato? PROTODIDASCALO ...
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L'Olimpia (pagina 19)
di Giambattista Della Porta (estratti)
... Succedi, figlio, in quel luoco che altri si aveva usurpato, e perciò ne fosti scacciato ... Non pigliarlo, figlio, ad ingiuria ma a soverchia affezion che portava al nome tuo: quella m'appannò gli occhi e quella sola mi fe' ricevere altri in tuo nome ...
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La sposa persiana (pagina 10)
di Carlo Goldoni (estratti)
... Morirei pria di dirlo al Muftì o al Divano, Lo dico al genitore, che per il figlio è umano ... Trema del tuo destino, trema del tuo periglio: Odi a che mi esponesti, ingratissimo figlio ... Or tu, che unico sei, d'ogni mio bene erede, Cui, dopo me, comprata ho la medesma sede, Tu, ingratissimo figlio, anzi che sollevarmi, Con onte, e con insulti vorrai precipitarmi? Sai pur, che ogni pretesto serve al giudice avaro A togliere in Oriente le cariche, e il denaro ... E sai che facilmente soggetto è a tal periglio Anche il padre innocente, per le colpe del figlio ... Odimi, Osmano, il vero celar fia cosa vana Mio figlio ama una schiava, il di cui nome è Ircana ... OSMANO Odimi: a quante schiave questa superba è unita? MACHMUT Quelle del genitore non son quelle del figlio ... OSMANO Ogni dimora può assassinare il cuore Di un figlio affascinato ...
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La sposa persiana (pagina 13)
di Carlo Goldoni (estratti)
... MACHMUT Tamas mio figlio io viddi da fier dolore oppresso ... OSMANO Di Fatima l'affanno vien da tuo figlio istesso ... Ma s'ella non cadeva sugli occhi miei svenuta, La testa di tuo figlio fora al mio piè caduta ... MACHMUT Di mio figlio? CURCUMA Signori, par che riprenda fiato ... Vive poi? Deh signore, Tamas, il caro figlio, Respira, o langue, è in libertà, o in periglio? MACHMUT Sì, respira, sta lieta ... OSMANO Ancor l'ami cotanto? MACHMUT Ira ho contro il mio figlio, e tu mi movi al pianto ... OSMANO Sappilo, e rendi la schiava a me venduta, O con quella del figlio temi la tua caduta ... Tutto farò per lei contro mio figlio istesso D'Ircana o viva, o estinta, voi avrete il possesso, Ma vel ridico in pace, l'amico rispettate ... OSMANO Basta, che tu m'inganni, o che il tuo figlio indegno Provochi, temerario, il mio foco, il mio sdegno: Fatima non fia sempre vostra difesa, e scudo: Né tratterrà il mio ferro tenero petto ignudo Da questo brando mio, che unqua sofferse un torto, Qual si sia l'offensore, cadrà svenato, e morto E s'io morir dovessi, per vendicarmi ancora, Salva la gloria mia, salvo l'onor, si mora ...
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La vita comincia domani (pagina 71)
di Guido da Verona (estratti)
... Ciò che aveva una meta erano i sensi; erano i sensi cupi, necessari, violenti, che inveivano in lui quasi con un urlo, ed era, oltre i sensi, qualcosa d'indomito che si levava dalle oscure profondità del suo essere per avventarlo con ira, ma pieno insieme d'una convulsa felicità, verso la dedizione di sè stesso nell'amore per un'altra creatura, verso la continuazione di sè stesso nelle vene d'un'altra creatura, nella rigogliosa giovinezza d'un figlio che la perpetui verso il domani, — ciò che rappresenta nel mondo la vera ed unica immortalità dell'uomo ... Ecco: ed egli dubitò di aver ucciso per amare la sua donna, per far nascere il suo figlio ... Tutto questo che altri compendiano con ubbidienza e con pace intorno ad un intimo focolare, a lui veniva traverso il dramma, dopo ch'era salito in cima alla montagna del mondo, e aveva gridato nel vuoto la sua parola magnifica: — «No!» IX Frattanto, nella casa di Giorgio Fiesco, Novella aveva messo al mondo il figlio di Andrea ...
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La vita comincia domani (pagina 72)
di Guido da Verona (estratti)
... figlio, eran legati, avvinti l'uno all'altra per intera vita ... Eppure egli non sentiva di avere un figlio, non lo conosceva, sebbene fosse già nato e l'avesse appena intravveduto con i suoi occhi distratti ... Una volta di più il divino esulava dalla materia ; l'uomo non era che il tramite aleatorio traverso il quale passa la corrente inestinguibile della vita; il figlio, appena concepito, impoveriva già la sua madre; nascendo, incominciava ad ucciderla ... Nel momento ch'ebbe un figlio, sentì la catena che lo avvinceva inesorabilmente alla sua propria fine; sentì l'origine di quel buio dolore che rivolge l'uomo decrepito verso la gioventù sempre fuggente, poich'egli non può ringiovanire se non avventando la sua furente voglia di vivere nel cuore più giovine d'un figlio, come d'un altro sè stesso, che trascinerà la sua ombra verso il perpetuo domani ...
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Le rimembranze
di Giacomo Leopardi (estratti)
... Alfin proruppe: MICONE O amabile Dameta, Dì, figlio mio, del tuo maggior fratello Non ti ricordi tu? più non rammenti Il tuo Filino? Ei t'ha lasciato, e un anno È che nol vedi più ... Io gli chiedea: Figlio, perchè qui sei? perchè non giuochi? Perchè non vai con tuo fratello al prato? Su scendi a sollazzarti ... Ella china abbracciommi, ed appoggiando Alla mia la sua fronte, ah figlio, disse, Caro Dameta mio, Filino è morto ... Ah figlio! ah tu sei morto! il padre tuo Che sì t'amò, dimenticar sapresti? ...
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Mastro don Gesualdo (pagina 6)
di Giovanni Verga (estratti)
... - Sì, sì, lasciamola stare! Quanto a mio figlio ci penserò io, non dubitate! Gli farò fare quel che dico io, al signor baronello ... Ma gli antenati che fecero mio figlio barone ... Voglio che mio figlio sposi una bella dote ... - Vostro figlio però lo sapeva che mia sorella non è ricca! ... Essa allora si voltò come un gallo, coi pugni sui fianchi, in cima alla scala: - A mio figlio ci penso io, torno a dirvi! Voi pensate a vostra sorella ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 56)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Non era Piero già disposto ad allontanarsi da Jeanne? Non era egli anche avviato a compiere un grande atto di giustizia, il sacrificio di quella ricchezza che suo padre e sua madre non avevano toccata, e non era questo pure un atto di figlio degno, non era un messaggio di gioia da portare alle due anime ascose in Dio? Vero, a suo padre ciò non sarebbe bastato ... Era una lettera di sua madre incominciata a scrivere il 17 gennaio 1862, nove giorni prima che morisse, e non finita, nella quale affidava ad una cara amica l'incarico d'informare suo figlio, quand'ella venisse a morte durante l'infanzia di lui, che a detta del povero padre suo la sostanza Maironi aveva origine da una lite mal vinta contro l'Ospitale Maggiore di Milano ... Certo ella aveva sperato in un cuor fiero e forte del figlio suo ... E il figlio suo si proponeva di conferire, l'indomani, con l'avvocato X per incaricarlo di ricerche nell'Archivio dell'Ospitale Maggiore circa questa lite con la famiglia Maironi e, in quanto fosse possibile, di un platonico giudizio di appello ... Rivide nel bagliore di un lampo infiniti luoghi della città congiunti a memorie indelebili, dal cortile di casa Scremin dove fanciulletto aveva giocato col figlio dell'autentico Giacomo, al caffè dov'era condotto, le domeniche di quel tempo antico, a prendere il gelato, ai passeggi suburbani che don Paolo prediligeva, alle chiese che frequentavano insieme, al Seminario dove, per desiderio dello stesso don Paolo, aveva più volte, con vere angoscie, subìto esami di latino e d'italiano, alle stanze dei giorni più felici, dei più dolorosi e dei più aridi, agli uffici del Municipio, alla sala delle adunanze consiliari, a villa Diedo ...
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Rinaldo (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)
... 6 Al fin tornò lo spirto al suo ricetto, e seco il pianto ed i sospir tornaro; spinse tai voci allor da l'egro petto con suono conveniente al duol amaro: — Amato figlio mio, figliuol diletto, gradito figlio, figlio solo e caro, oimè! tu morto giaci, e quel ch'è peggio, per sì lieve cagion cotal ti veggio ... Quanto, quanto sei grande, amor paterno! Sfoga intanto ei così l'affetto interno: 10 — Ove la luce de' begli occhi è gita? Ove del vago aspetto il chiaro onore? Come le guancie, oimè! come smarrita le labbia han lor vaghezza e lor colore? Questa squallida fronte e scolorita è quella ond'io porgea tal gioia al core? Deh! quanto ei n'ebbe già diletto e gioia, tanto maggior or n'have affanno e noia! 11 Ecco, o figlio, ti fo gli estremi offici, ch'a me dovei tu far più drittamente! Ecco che gli occhi omai con l'infelici man ti rinchiudo: or vale eternamente! E se queste mie man non fiano ultrici de la tua morte, il ciel non lo consente, che con lungo girar l'ha già private del suo vigore e delle forze usate ...
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Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 4)
di Luigi Pirandello (estratti)
... Non è vero! Al Capocomico: Non ci creda! Sa perché lo dice? Per quello lì indicherà il Figlio lo dice! Perché si macera, si strugge per la noncuranza di quel figlio lì, a cui vuol dare a intendere che, se lo abbandonò di due anni, fu perché lui indicherà il Padre la costrinse ... Ma lascia questo povero ragazzo! Perché vuoi farmi credere un'ingrata, figlia? Io non voglio mica offendere tuo padre! Ho risposto a lui, che non per mia colpa né per mio piacere abbandonai la sua casa e mio figlio! Il padre ... Il figlio (senza muoversi dal suo posto, freddo, piano, ironico) ... Il figlio (sprezzante) ... Il figlio (con disprezzo alla sorellastra) ... Il figlio ...
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Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 6)
di Luigi Pirandello (estratti)
... indicherà il Figlio ... Il figlio (scrollandosi sdegnosamente) ... Come non c'entri? Il figlio ... Il figlio (guardandola appena) ... Ma vede? E stato proprio per codesto suo contegno, se mi sono avvalsa di quella ragione ch'egli chiama «vile»; la ragione per cui entrai nella casa di lui con mia madre—che è anche sua madre—da padrona! Il figlio (facendosi avanti lentamente) ... Ma lei s'immagini un figlio, a cui un bel giorno, mentre se ne sta tranquillo a casa, tocchi di veder arrivare, tutta spavalda, così, «con gli occhi alti», una signorina che gli chiede del padre, a cui ha da dire non so che cosa; e poi la vede ritornare, sempre con la stess'aria, accompagnata da quella piccolina là; e infine trattare il padre—chi sa perché—in modo molto ambiguo e «sbrigativo» chiedendo danaro, con un tono che lascia supporre che lui deve, deve darlo, perché ha tutto l'obbligo di darlo— Il padre ... —ma l'ho difatti davvero, quest'obbligo: è per tua madre! Il figlio ... Ma come? Scusa! Se proprio perché tu sei così— Il figlio (con esasperazione violenta) ... Ammesso! Ammesso! E non è una situazione anche questa? Questo tuo appartarti, così crudele per me, per tua madre che, rientrata in casa, ti vede quasi per la prima volta, così grande, e non ti conosce, ma sa che tu sei suo figlio ... E lei non può soffrirlo, si sa! Tornando a riferirsi al Figlio: —Dice che non c'entra, mentre è lui quasi il pernio dell'azione! Guardi quel ragazzo, che se ne sta sempre presso la madre, sbigottito, umiliato ...
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Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 14)
di Luigi Pirandello (estratti)
... Non speri che parli, finché c'è quello lì! Indicherà il Figlio ... Il figlio (avviandosi risoluto verso una delle due scalette) ... Il figlio (arrivando alla ribalta, al Capocomico che lo tratterrà) ... Deve rappresentare la terribile scena del giardino con sua madre! Il figlio (subito, risoluto, fieramente) ... Permette, signore? Gli farà abbassare le braccia, con cui trattiene il Figlio ... Lo lasci! Poi, rivolgendosi a lui, appena il Capocomico lo avrà lasciato: Ebbene, vattene! Il Figlio resterà proteso verso la scaletta, ma, come legato da un potere occulto, non potrà scenderne gli scalini; poi, tra lo stupore e lo sgomento ansioso degli Attori, si moverà lentamente lungo la ribalta, diretto all'altra scaletta del palcoscenico; ma giuntovi, resterà anche lì proteso, senza poter discendere ... Il figlio (subito) ... Lei lo può costringere, signore! Il figlio ... Con un urlo che riempie tutti di sgomento: no, Rosetta mia, no! La mamma non bada a te, per quella canaglia di figlio là! Io sono con tutti i miei diavoli in testa ... Lo mirerà un po' come soddisfatta: poi dirà, cupa: Ah! Dove, come te la sei procurata? E poiché il Giovinetto, sbigottito, sempre con gli occhi sbarrati e vani, non risponderà: Sciocco, in te, invece d'ammazzarmi, io, avrei ammazzato uno di quei due; o tutti e due: il padre e il figlio! Lo ricaccerà dietro al cipressetto da cui stava a spiare; poi prenderà la Bambina e la calerà dentro la vasca, mettendovela a giacere in modo che resti nascosta; infine, si accascerà lì, col volto tra le braccia appoggiate all'orlo della vasca ... Benissimo! Rivolgendosi al Figlio: E contemporaneamente ... Il figlio (con sdegno) ... Intanto la Seconda Donna e l'Attor Giovane si saranno staccati dal gruppo degli Attori e l'una si sarà messa a osservare con molta attenzione la Madre che le starà di fronte, e l'altro il Figlio, per poterne poi rifare le parti ... Il figlio ... Ma questo non ha importanza! Bisogna raggruppar l'azione, ho detto! Il figlio (scorrendo l'Attor Giovane che l'osserva) ... Il figlio (voltandosi dall'altra parte, alla Seconda Donna) ... Per l'appunto! Per l'appunto! E dovrebbe esser grato, mi sembra, di questa loro attenzione! Il figlio ... Va bene, si levino davanti! Il figlio ... Ma appena lui mi vide entrare— Il figlio ... Il padre (appressandosi al Figlio, violentissimo) ... Tu la farai! per tua madre! per tua madre! Il figlio (più che risoluto) ...
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Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 15)
di Luigi Pirandello (estratti)
... viscere di figlio? Il figlio (afferrandolo anche lui) ... Devi obbedire! Devi obbedire! Il figlio (colluttando con lui e alla fine buttandolo a terra presso la scaletta, tra l'orrore di tutti) ... Ma se ci siete venuti! Il figlio (additando il Padre) ... E non è qua anche lei? Il figlio ... Ma dica, dica lei almeno che cosa c'è stato! Lo dica a me! Se n'è uscito dalla sua camera, senza dir nulla? Il figlio (dopo un momento d'esitazione) ... Ebbene, e poi? che ha fatto? Il figlio (tra l'angosciosa attenzione di tutti, muovendo alcuni passi sul palcoscenico) ... Ebbene? attraversando il giardino? Il figlio (esasperato, nascondendo il volto con un braccio) ... Il capocomico (piano, notando quello sguardo, si rivolgerà al Figlio con crescente apprensione) ... La bambina? Il figlio (guardando davanti a sè, nella sala) ... E lei lo seguiva, signore! Il capocomico (al Figlio, con ansia) ... E allora, lei? Il figlio (lentamente, sempre guardando davanti a sè) ... La madre (con un grido straziante, accorrendo col Figlio e con tutti gli Attori in mezzo al subbuglio generale) ... Figlio! Figlio mio! E poi, fra la confusione e le grida sconnesse degli altri: Ajuto! Ajuto! Il capocomico (tra le grida, cercando di farsi largo, mentre il Giovinetto sarà sollevato da capo e da piedi e trasportato via, dietro la tenda bianca) ... Lentamente, dal lato destro della tela verrà prima avanti il Figlio, seguito dalla Madre con le braccia protese verso di lui; poi dal lato sinistro il Padre ...
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Stanze della gelosia (pagina 3)
di Torquato Tasso (estratti)
... II E conduciamo a le famose rive un gentil cavalier fra gli altri erranti, donne leggiadre, anzi terrene dive, per riprovar gli altrui superbi vanti; perché, quanto il sol gira oggi, non vive fede maggior tra valorosi amanti: e Venere l' affida e 'nsieme il figlio, ond' egli spera uscir d' ogni periglio ... AMOR FUGGITIVO EPILOGO DELL'«AMINTA» VENERE Scesa dal terzo cielo, io che sono di lui regina e dea, cerco il mio figlio fuggitivo Amore ... – Ditemi, ov' è il mio figlio? Chi di voi me l' insegna vo' che per guiderdone da queste labbra prenda un bacio quanto posso condirlo più soave; ma chi me 'l riconduce dal volontario esiglio, altro premio n' attenda, di cui non può maggiore darli la mia potenza, se ben in don li desse tutto 'l regno d' Amore: e per lo Stige io giuro che ferme servarò l' alte promesse ... Ditemi, ov' è il mio figlio? Ma non risponde alcun: ciascun si tace ... Or ch' io v' ho dato i segni e degli atti e del viso e de' costumi suoi, s' egli è pur qui fra voi datemi, prego, del mio figlio aviso ...
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