Libri festa

Libri su festa, con la parola festa

Decameron (pagina 31)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Ma poi che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre e quatro volte, non senza gran letizia e piacere de' circunstanti, e l'uno all'altro ebbe ogni suo accidente narrato, avendo già Currado a' suoi amici significato, con gran piacer di tutti, il nuovo parentado fatto da lui, e ordinando una bella e magnifica festa, gli disse Giuffredi: “Currado, voi avete fatto me lieto di molte cose e lungamente avete onorata mia madre: ora, acciò che niuna parte in quello che per voi si possa ci resti a far, vi priego che voi mia madre e la mia festa e me facciate lieti della presenza di mio fratello, il quale in forma di servo messer Guasparrin Doria tiene in casa, il quale, come io vi dissi già, e lui e me prese in corso; e appresso, che voi alcuna persona mandiate in Cicilia, il quale pienamente s'informi delle condizioni e dello stato del paese, e mettasi a sentire quello che è d'Arrighetto mio padre, se egli è o vivo o morto, e, se è vivo, in che stato, e d'ogni cosa pienamente informato a noi ritorni ... E dopo una gran festa di ciò fatta, col garzone e con la figliuola e con l'ambasciador di Currado e con la balia montato sopra una galeotta bene armata, se ne venne a Lerici; dove, ricevuto da Currado, con tutta la sua brigata n'andò a un castel di Currado non molto di quivi lontano, dove la festa grande era apparecchiata ... Quale la festa della madre fosse rivedendo il suo figliuolo, qual quella de' due fratelli, qual quella di tutti e tre alla fedel balia, qual quella di tutti fatta a messer Guasparrino e alla sua figliuola e di lui a tutti e di tutti insieme con Currado e con la sua donna e co' figliuoli e co' suoi amici, non si potrebbe con parole spiegare; e per ciò a voi, donne, la lascio a imaginare ... Per ciò che, essendo la festa grande e i convitati, le donne e gli uomini, alle tavole ancora alla prima vivanda, sopragiunse colui il quale andato era in Cicilia: e tra l'altre cose raccontò d'Arrighetto che, essendo egli in captività per lo re Carlo guardato, quando il romore contro al re si levò nella terra, il popolo a furore corse alla prigione e, uccise le guardie, lui n'avean tratto fuori, e sì come capitale nemico del re Carlo l'avevano fatto lor capitano e seguitolo a cacciare e a uccidere i franceschi ... Per la qual cosa egli sommamente era venuto nella grazia del re Petro, il quale lui in tutti i suoi beni e in ogni suo onore rimesso aveva, laonde egli era in grande e buono stato; aggiugnendo che egli aveva lui con sommo onore ricevuto e inestimabile festa aveva fatta della sua donna e del figliuolo, de' quali mai dopo la presura sua neente aveva saputo, e oltre a ciò mandava per loro una saettia con alquanti gentili uomini li quali appresso venieno ... Costui fu con grande allegrezza e festa ricevuto e ascoltato; e prestamente Currado con alquanti de' suoi amici incontro si fecero a' gentili uomini che per madama Beritola e per Giuffredi venieno, e loro lietamente ricevette e al suo convito, il quale ancora al mezzo non era, gl'introdusse ... Appreso questo, lietissimamente nella festa delle due nuove spose e con li novelli sposi mangiarono ... Né solo quel dì fece Currado festa al genero e agli altri suoi e parenti e amici, ma molti altri ... E avendo prospero vento, tosto in Cicilia pervennero, dove con tanta festa da Arrighetto tutti parimente, e' figliuoli e le donne, furono in Palermo ricevuti, che dir non si potrebbe giammai ...
Decameron (pagina 46)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il che vedendo il giudice, che aspettava di dovere essere con grandissima festa ricevuto da lei, si maravigliò forte e seco stesso cominciò a dire: “Forse che la malinconia e il lungo dolore che io ho avuto poscia che io la perdei m'ha sì trasfigurato, che ella non mi riconosce ... Sommi abbattuta a costui, che ha voluto Idio sì come pietoso raguardatore della mia giovanezza, col quale io mi sto in questa camera, nella quale non si sa che cosa festa sia, dico di quelle feste che voi, più divoto a Dio che a' servigi delle donne, cotante celebravate; né mai dentro a quello uscio entrò né sabato né venerdì né vigilia né quatro tempora né quaresima, ch'è così lunga, anzi di dì e di notte ci si lavora e battecisi la lana; e poi che questa notte sonò mattutino, so bene come il fatto andò da una volta in sù ... Di che da capo vi dico che qui non ha festa né vigilia, laonde io intendo di starmi; e per ciò, come più tosto potete, v'andate con Dio, se non che io griderò che voi mi vogliate sforzare ... Il che Paganin sentendo e conoscendo l'amore che la donna gli portava, per sua legittima moglie la sposò, e senza mai guardar festa o vigilia o far quaresima, quanto le gambe ne gli poteron portare lavorarono e buon tempo si diedono ...
Decameron (pagina 177)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E essendo il re Pietro di Raona signor della isola divenuto, faceva in Palermo maravigliosa festa co' suoi baroni; nella qual festa, armeggiando egli alla catalana, avvenne che la figliuola di Bernardo, il cui nome era Lisa, da una finestra dove ella era con altre donne, il vide correndo egli e sì maravigliosamente le piacque, che, una volta e altra poi riguardandolo di lui ferventemente s'innamorò ... E cessata la festa e ella in casa del padre standosi, a niun'altra cosa poteva pensare se non a questo suo magnifico e alto amore; e quello che intorno a ciò più l'offendeva era il cognoscimento della sua infima condizione, il quale niuna speranza appena le lasciava pigliare di lieto fine: ma non per tanto da amare il re indietro si voleva tirare e per paura di maggior noia a manifestar non l'ardiva ... Dei adunque sapere, Minuccio mio, che il giorno che il nostro signore re Pietro fece la gran festa della sua essaltazione, mel venne, armeggiando egli, in sì forte punto veduto, che dello amor di lui mi s'accese un fuoco nell'anima che al partito m'ha recata che tu mi vedi; e conoscendo io quanto male il mio amore a un re si convenga e non potendolo non che cacciare ma diminuire e egli essendomi oltre modo grave a comportare, ho per minor doglia eletto di voler morire; e così farò ... ” Il re, disideroso d'udirlo, levate le tavole nella camera sel fé venire, dove Minuccio ordinatamente ogni cosa udita gli raccontò; di che il re fece gran festa e commendò la giovane assa' e disse che di sì valorosa giovane si voleva aver compassione; e per ciò andasse da sua parte a lei e la confortasse e le dicesse che senza fallo quel giorno in sul vespro la verrebbe a visitare ...
Il fiore (pagina 13)
di Dante Alighieri (estratti)

... Po' dimora con lui e fagli festa ... CLXXIII La Vecchia «Gran festa gli farai e grand' onore, E dì come gli ti se' tutta data, Ma non per cosa ch'e' t'aggia donata, Se non per fino e per leal amore; Che·ttu à' rifiutato gran signore, Che riccamente t'avrebbe dotata: ‘Ma credo che m'avete incantata, Per ched i' son entrata in quest'errore’ ... E poi atenderà alcuna festa, Pasqua o Kalendi Maggio o Pentecosta, E sia intorno a·llui sanza far resta, Dicendo che giamai a la sua costa Non dormirà, se que' no gliele presta: La roba, in questa guisa, sì gliel'osta ...
L'amore che torna (pagina 26)
di Guido da Verona (estratti)

... — Che fai, Lazzaro? Mi devasti il giardino? — Oggi è la Festa ... A Fondi è la Festa dei Fiori ... Questa sera la Festa finisce con musiche e luminarie ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 7)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Bada però, per onore del vero, che non tutti i giovinotti della festa mostrarono d'avermi in così poco conto da farmi la ruota intorno come altrettanti tacchini ... Non lo credi anche tu?… Ma queste circostanze non riescono a liquefare nemmeno la prima superficie di certe nature di ghiaccio!… Tu hai capito che voglio dire dell'ingegnere Del Pozzo; il conte Anton Mario Del Pozzo; il quale, per certo, è venuto a la festa per un riguardo verso papà; forse è venuto a malincuore, facendo un sacrificio! Ballò pochissimo e sempre con signore; con signorine mai ... Forse risentiva gli stessi sentimenti che commuovevano me stessa! Papà durante tutta la festa, credo non si sia mai ricordato di me ... Nel vestito di raso color turchino smorto, scollata fino all'indecenza, le magnifiche braccia nude, scintillante di pietre preziose, con uno strascico da sovrana, la signora Rabbi era bella davvero; per certo la più bella di tutte; la regina della festa, come si suol dire ...
Storia di un'anima (pagina 49)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... * * * Entro in argomento, parlandoti addirittura della nostra festa del 24 luglio ... * * * Dopo il falò lo spiano fu animato da fervidissime danze: e incominciò la festa, la vera festa distinta, nelle sale ...