Libri fede
Libri su fede, con la parola fede
Confessioni di un Italiano (pagina 21)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Tenetevi ben a mente ch'io narro d'un tempo in cui la fede era ancora di moda, e produceva negli spiriti eletti quei miracoli di carità di sacrifizio e di distacco dalle cose mondane che saranno sempre meravigliosi anche all'occhio miscredente del filosofo ... Ed anco questa scusa tremola dinanzi alla ragione invecchiata, come una fiamma di candela sbattuta dal vento; e tardi m'accorgo che la fede è migliore della scienza per la felicità ... Meglio la fede anche ignorante che il nulla vuoto e silenzioso ... La fede a' suoi tempi era almeno una idealità una forza un conforto; e chi non aveva il coraggio di soffrire cercando e aspettando, avea la fortuna di sopportare credendo ... Ora la fede se ne va, e la scienza viva e completa non è venuta ancora ... Educato senza le credenze del passato e senza la fede nel futuro, io cercai indarno nel mondo un luogo di riposo pei miei pensieri ... Antico d'anni piego il mio capo sul guanciale della tomba: e addito questa parola di fede a norma di coloro che non credono più e pur vogliono ancora pensare in questo secolo di transizione ... La fede non si comanda; neppur da noi a noi ... Invidio la vostra fede, ma non posso impormela ... La contessina Clara oltre all'esser credente era devota e fervorosa: perché all'anima sua non bastava la fede e le si voleva inoltre l'amore ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 97)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Io cominciai a credere che la fede del buon avvocato fosse molto più pura della sua morale; poiché se quelli erano difettucci non capiva più quali fossero i vizii ch'io era destinato a combattere ... Cominciai a fare qualche escursione nel campo nemico a profitto dell'avvocato; poi ci trovai il mio conto, e da ultimo scopersi tanta differenza fra il male che si diceva di quei giovani e quello che era infatti, che presi a dubitare della buona fede dell'avvocato, e della convenienza dell'ufficio affidatomi ... Aspirava a qualche cosa di più vivo, di più grande: capiva ch'io non era fatto per le estasi ascetiche, e ho già narrato in addietro quanto fossi debolino in punto a fede ... Ecco il mio fuoco, Carlino; ecco la mia fede, il mio pensiero di tutti i momenti! Verità ad ogni costo, giustizia uguale per tutti, amore fra gli uomini, libertà nelle opinioni e nelle coscienze! ... Sollevati una volta a quella fede libera e razionale, né fortune avverse, né tradimenti, né dolori potranno turbare la serenità dello spirito ... Son forte, incrollabile in me, perché credo e spero in me e negli altri! Figuratevi! Durante questa professione di fede che rispondeva sì bene ai miei bisogni, ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 99)
di Ippolito Nievo (estratti)
... In fondo forse la paura, il vizio, l'inerzia poltrivano ancora; ma di sopra si slanciava la fede, capace di grandi cose benché momentanee in indoli così fatte ... Amilcare mi trascinava colla sua foga di fede, di entusiasmo, di libertà, colle sue abitudini di spensieratezza di giocondità e di audacia; con lui il sentimento che non fosse consacrato al bene dell'umanità mi sembrava un sentimento dappoco ... La fede nella virtù, nella scienza, nella libertà sorgeva pura ed ardente a cantar inni di speranza e di gioia; la memoria della Pisana si ritraeva in un angolo a brontolare e a stizzirsi in segreto ...
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Decameron (pagina 10)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... ” E oltre a queste, molte altre cose disse della sua lealtà e della sua purità: e in brieve con le sue parole, alle quali era dalla gente della contrada data intera fede, sì il mise nel capo e nella divozion di tutti coloro che v'erano, che, poi che fornito fu l'uficio, con la maggior calca del mondo da tutti fu andato a basciargli i piedi e le mani, e tutti i panni gli furono indosso stracciati, tenendosi beato chi pure un poco di quegli potesse avere: e convenne che tutto il giorno così fosse tenuto, acciò che da tutti potesse essere veduto e visitato ... La cui dirittura e la cui lealtà veggendo Giannotto, gl'incominciò forte a increscere che l'anima d'un così valente e savio e buono uomo per difetto di fede andasse a perdizione; e per ciò amichevolmente lo 'ncominciò a pregare che egli lasciasse gli errori della fede giudaica e ritornassesi alla verità cristiana, la quale egli poteva vedere, sì come santa e buona, sempre prosperare e aumentarsi; dove la sua, in contrario, diminuirsi e venire al niente poteva discernere ... Così come egli pertinace dimorava, così Giannotto di sollecitarlo non finava giammai, tanto che il giudeo, da così continua instanzia vinto, disse: “Ecco, Giannotto, a te piace che io divenga cristiano: e io sono disposto a farlo, sì veramente che io voglio in prima andare a Roma e quivi vedere colui il quale tu di' che è vicario di Dio in terra e considerare i suoi modi e i suoi costumi, e similmente de' suoi fratelli cardinali; e se essi mi parranno tali, che io possa tra per le tue parole e per quegli comprendere che la vostra fede sia miglior che la mia, come tu ti se' ingegnato di dimostrarmi, io farò quello che detto t'ho: ove così non fosse, io mi rimarrò giudeo come io mi sono ... Non credi tu trovar qui chi il battesimo ti dea? E, se forse alcuni dubbii hai intorno alla fede che io ti dimostro, dove ha maggior maestri e più savi uomini in quella, che son qui, da poterti di ciò che tu vorrai o domanderai dichiarire? Per le quali cose, al mio parere, questa tua andata è di soperchio ...
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Decameron (pagina 80)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... I saracini, certificati chi erano e che domandassero, dissero sé esser contro alla fede lor data dal re da loro assaliti: e in segno di ciò mostrarono il guanto del re Guglielmo e del tutto negaron di mai, se non per battaglia vinti, arrendersi o cosa che sopra la nave fosse lor dare ... Il che veggendo i saracini e conoscendo sé di necessità o doversi arrendere o morire, fatto sopra coverta la figliuola del re venire, che sotto coverta piagnea, e quella menata alla proda della nave e chiamato il Gerbino, presente agli occhi suoi lei gridante mercé e aiuto svenarono, e in mar gittandola disson: “Togli, noi la ti diamo qual noi possiamo e chente la tua fede l'ha meritata ... Il re di Tunisi, saputa la novella, suoi ambasciadori di nero vestiti al re Guiglielmo mandò, dogliendosi della fede che gli era stata male observata: e raccontarono il come ... Di che il re Guiglielmo turbato forte, né vedendo via da poter lor giustizia negare, ché la dimandavano, fece prendere il Gerbino: e egli medesimo, non essendo alcun de' baron suoi che con prieghi da ciò si sforzasse di rimuoverlo, il condannò nella testa e in sua presenzia gliele fece tagliare, volendo avanti senza nepote rimanere che esser tenuto re senza fede ... La giovane, destatasi e dando fede alla visione, amaramente pianse ...
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La divina commedia (pagina 50)
di Dante Alighieri (estratti)
... E prima ch'io a l'ovra fossi attento,
una natura in Cristo esser, non piùe,
credea, e di tal fede era contento;
ma 'l benedetto Agapito, che fue
sommo pastore, a la fede sincera
mi dirizzò con le parole sue ... Io li credetti; e ciò che 'n sua fede era,
vegg'io or chiaro sì, come tu vedi
ogne contradizione e falsa e vera ...
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Il colore del tempo (pagina 9)
di Federico De Roberto (estratti)
... E così alla scienza egli sacrifica la fede; o per meglio dire, la scienza, la ragione, diventa la sua stessa fede ... Se egli credesse di avere così composto il dissidio fra la ragione e la fede, non lo riprenderebbe nella Giustizia ... Quando l'anima era semplice, dice egli nella Giustizia, si slanciava verso il cielo e vi spaziava, sostenuta dall'estasi e dalla speranza; oggi la scienza ha spogliato la natura di tutte le illusioni che la facevano bella; il poeta non vede più in essa un'anima divinamente umana; e come l'orfano si rivolge alla giustizia quando non spera più nulla dalla bontà, così egli, disperando della fede, vuole interrogare la Sfinge per conoscere se almeno una legge d'equità governi l'universo ...
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Il colore del tempo (pagina 25)
di Federico De Roberto (estratti)
... Però, mentre i discepoli del Renan e e gli ammiratori di Anatole France sono increduli e impotenti, l'incredulità degli Americani non attenua «il consenso e la fede in quanto è oggi tenuto in conto di verità;» al contrario: «la verità attuale prende nelle loro menti un carattere di tranquilla certezza e le move a praticarla con sicura energia ... In sostanza la cosa viene a dire che i concetti di verità e di errore non sono assoluti, ma relativi; e negli effetti pratici se ne deduce la conclusione che ognuno deve aver fede nel tempo in cui vive e prenderlo sul serio ed agire in esso con sicurezza ... Mentre il Loti loda la vecchia fede castigliana, il Guyot trova nella superstizione una delle maggiori cause della decadenza del popolo iberico e della perdita delle sue colonie ...
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Il ponte del Paradiso (pagina 36)
di Anton Giulio Barrili (estratti)
... Ma questa qualità non va mai senza un certo spirito diffidente; e può questo allignare dov'è rigogliosa la fede? Raimondo aveva una fede robusta in ogni cosa, fede in lei, fede nell'amico, fede in sè stesso ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 14)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Per questo penso che sia fatto con gran provvidenza a dì nostri, ne' quali pare che ogni cosa vada di male in peggio, che il grandissimo Dio abbia volsuto in più modi confermare la fede negli animi de' fedeli, per allargare in tutti i versi la religione ... Laonde quelli che fusseno stati senza fede, avesseno facilmente a sospettare tal cose essere fatte, o per sorte, o per destino, acciocchè fussino oppressi dalla grandezza della calamità, se per viva forza la fede non si mantenesse, risvegliata di nuovo in questa terra per tanti miracoli fatti dalla Vergine Madre di Dio, i quali siccome per loro stessi confermano la fede cristiana, così per accidente la corrobora ancora quello che confessano le streghe, per mezzo del quale conosciamo (per il gran numero de' testimonj, così a uomini come di donne) i demonj maligni essere nimici alla verità cristiana, la quale, quanto più si sforzano disperdere e offuscare, tanto più si viene ad innalzare e risplendere in tutti i modi ... Niente altro, se non che io non credessi alla fede cristiana, nè vi avessi speranza nessuna; ma in quel cambio io onorassi lui, mio amatore, a lui m'inginocchiassi, e tenessilo per mio Dio ...
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La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 18)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)
... Imperocchè a noi che c'importa, che vadino col corpo, o con la mente a piè, o a cavallo? Ma per aver rinnegata la fede, dove hanno già fatto professione, scherniti i sacramenti, e sprezzato Cristo, per avere adorato il demonio, e commessi molti malefizj, perciò facciamo loro le inquisizioni, e convinte nelle sceleranze loro le diamo a' principi, o a' loro ministri che le gastighino; confidati non pure nelle antiche leggi della Chiesa, ma anco nelle nuove, e parimente replicate da Innocenzio ottavo prima, e di poi da Giulio secondo, pontefici grandissimi ... Ottimamente l'hai ammonito: e acciocchè ora si gnene faccia maggior fede, vien qua, Strega; giura in su questo libro santo che io t'ho posto innanzi, e sappi che per tal giuramento sei costretta in modo, che se poi mancando della fede e promessa, e ingannando, o pure in una minima cosa dicendo la bugia, non hai mai a pensare, nè appresso di noi, nè manco appresso al secolo avvenire, trovare perdono ... Così dicono avere risposto per una voce quanti altri mai sono stati esaminati da altri inquisitori, benchè sappiano questa non essere la cagione donde abbiano aver martoro, ed essere punite, ma solo per avere rinnegata la fede che avevano promessa ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 11)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... " "Ecco: perchè, prima di tutto, la mia fede va molto peggio ... Mi risponda: posso io dire che la mia fede venga proprio, originariamente, dal raziocinio mio, dal sentimento mio? Posso io dire che non vi è stata seminata e coltivata dai miei educatori? Posso io dire — mi perdoni, don Giuseppe! — ch'essi non mi abbiano storpiato il cervello e il cuore per farne dei vasi di questa loro cultura artificiale, così che in fin dei conti è forse la loro fede e non la mia che vive in me, perchè io non ho mai avuto la libertà di credere o di non credere e vado acquistandola solamente adesso? La loro fede! Forse la fede che anche ad essi quand'erano teneri fu cacciata nell'intelletto per forza, storpiandolo! Capisce che dubbio spaventoso! È anche per questo che vorrei seppellirmi in un convento di Trappisti, fra uomini religiosi che non abbiano tenuto niente per sè, che abbiano dato a Dio tutto, che dovrei quindi ammirare, fra uomini che avranno presa la fede anche dai loro educatori, ma che però l'hanno grandemente accresciuta in sè, per forza propria ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 12)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Non li accetto ancora questi pensieri, mi fanno ancora orrore, li mando via, mi dico che se sarei capace di consentirvi con la immaginazione non sarei però capace di consentirvi col fatto; e c'è anche in me, ogni tanto, una reazione forte di tutte le resistenze buone, una reazione di fede, di slanci mistici, persino di tenerezza per la mia povera moglie, per la memoria di mio padre e di mia madre ... Le Sue tentazioni contro la fede, intanto, per poco che Lei resista, non mi paiono temibili ... Perchè fu tentato contro la fede? Perchè Le è parso che Dio non L'aiutasse a sostener la sua legge severa, perchè ha temuto che la Sua fede Le fosse stata imposta, perchè ha visto intorno a Sè molti cattolici di mente ristretta e che non Le paiono conformarsi all'ideale evangelico ... La fede imposta? Sarà vero, se vuole, fino a un certo punto; ma Le par questa una buona ragione di rigettarla? Rigetterebbe Lei le nozioni di scienza che Le hanno impresso nell'intelletto quando era fanciullo, perchè non Le furono dimostrate? Non è invece questo un altro stimolo, se mai, a considerare, a meditare i fondamenti razionali della nostra fede, che sono magnifici, a compiere un dovere del cristiano intelligente e colto, un dovere troppo poco inteso, troppo poco praticato, il dovere di elevare il Suo concetto della verità cattolica sopra il concetto popolare e infantile, di formarsene uno adeguato alle facoltà che Iddio dona per il fine ultimo di essere conosciuto e glorificato? E quanto al disgusto che Le viene dalle persone ...
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Piccolo mondo moderno (pagina 52)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Ma quanta vita nella sua fede, quanta purezza, quanto calore, quanto umile, tenero amore per la sua compagna incredula! Niente la superbia di chi si pretende solo possessore della verità; fede, semplice fede, fede di uno che crede come una pianta piega verso il sole, perchè non potrebbe fare altrimenti ... Le anime di mio padre e di mia madre si erano ricongiunte nella stessa fede, in un atto sincero di culto, nel giorno di S ...
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Rinaldo (pagina 28)
di Torquato Tasso (estratti)
... 74 Fa pria tentar, ma con maniere accorte, di trarre il paladin ne la sua fede, con promesse di tôrlo in suo consorte, e di locarlo ne la regia sede; ché quando giunse il re suo padre a morte, libera autoritate in ciò le diede: ma poi che ciò colui punto non muove, cerca novi partiti e strade nove ... 84 Crede vederne i rai del viso, e crede de la favella udir le dolci note: quel, secondo gli par, la vista fiede, questa così l'orecchie a lui percote: — Ahi! che sincero amor, che pura fede di cavalier, se tal nomar si puote chi le parole sue commette al vento, fraude usando in chi l'ama e tradimento! 85 Dunque, Rinaldo, t'è di mente uscita chi te sempre ritien fisso nel core? Dunque hai d'altra beltà l'alma invaghita, e sprezzi il primo via più degno amore? Deh! torna, torna a me, dolce mia vita, ch'io tua mercé languisco a tutte l'ore ... Dopo gran spazio al fin, qual rinvenuto da lunga stordigion l'uomo si desta, tal con sùbito moto egli si scosse, e la voce e le mani insieme mosse: 89 — Come, o mio ben, come ho potuto io mai fare al tuo tanto amore torto cotale? Deh! poiché in merto io ti cedeva assai, esser deveati almeno in fede eguale; ma, ché 'l tuo fallo non punisci omai, cavalier traditore e disleale? Ahi! qual pena maggior posso soffrire, che 'l duol che nasce in me dal mio pentire? — 90 Così detto, il compagno in fretta chiama, e fallo armar de la ferrigna spoglia; indi lo prega che per quanto ei l'ama allor allor con lui quinci si toglia ... 91 Come accorto nocchiero i dolci accenti fugge de le Sirene, e tutte sciôrre fa le sue vele dispiegate ai venti, ed ogni remo appresso in uso porre, così quei cari preghi e quei lamenti, che lo potrian dal suo pensier distôrre, schiva Rinaldo, e tacito se n'esce, ma pur di Floriana assai l'incresce: 92 ché, benché quel ardor già spento sia, non è però ch'egli non l'ami ancora; e l'alta sua beltà, la cortesia, e l'altre sue virtù pregia ed onora; e ben quel duolo mitigar vorria, ch'assalir délla in breve spazio d'ora; ma perciò ch'in se stesso ha poca fede, parte sì ch'altri allor non se n'avede ...
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Storia di un'anima (pagina 8)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... ma il cuore, il povero cuore, tronca siffatti voli, e, modesto, di passo, quieto, religioso, vorrebbe avviarsi, anzi con evidenza s'avvia al futuro: il suo mondo diviene una camerina, la sproporzione dei desideri dell'anima si riduce alla misura delle cose umane, l'infinito si cambia nella vita, divengono stanche ironie le grandi solitudini della Natura e i grandi consorzi degli uomini di fronte ad un santo dovere, ad una donna che popola un universo, irradiando le virtù della fede, della speranza, della carità… ... Faccio della poesia? Ecco la prosa:—vorrei la mia Donna che mi amasse, rendendomi la fede gentile che ho perduto; vorrei un bambino che mi facesse pensare:—Che importa a me degli ambiziosi, dei ricchi, dei gaudenti, dei gloriosi? Eccoti nel bambino la tua ambizione, la tua ricchezza, il tuo gaudio, la tua gloria, il tuo scopo! Oh sì, compiangendo, ma non irridendo le mie poesie di un dì, diventerei un uomo che vive, che sa fare le addizioni e le moltipliche, che sa comperare, sa risparmiare, sa provvedere ai bisogni più prosaici, e vorrei avere uno scrittoio dinnanzi, non un'immensa solitudine, non uno spettacolo di varie civiltà, e da quello vedere il mio orizzonte, cioè i guadagni che potrei fare per la mia famigliuola ... Io scrivo, a sbalzi, pel mio cassetto, molte volte rattenendo le lagrime di tenerissima commozione, molte volto imprecando con voluttà mefistofelica a Dio!—Ci voleva tanto poco per farmi felice! Non ricchezze, non gloria, non nobiltà, non i soliti meccanismi della società domandavo: domandavo pace, sacrificio, religione, fede: avevo coscienza di fare un sacrificio, la coltivavo, mi accosciavo due volte al giorno, per voto, in una chiesa, ero buono una volta ... Ma se un riflesso di cielo può dare l'azzurro alla spuma fuggitiva, un riflesso d'amore può dare alla vita i colori della Fede, della Speranza e della Carità ... No, mamma, nella mia superbia dell'affetto, nelle mie gelose fantasticaggini, nel mio deserto, mi pare quasi d'esser fanciullo, volendoti bene, e m'infingo: ma invece dove sei tu, c'è il mio angiolo: tu angiolo di verità, di rassegnazione, di fede, di speranza, di mitissimo amore, tu mamma! * * * Ieri, verso sera, ho veduto una bambina coi capelli biondi, colle pupille azzurre, una ...
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Storia di un'anima (pagina 15)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... e vivrà? O Dio, sento una profonda fede in Te, l'ho sempre sentita anche nella disperazione, ho fede! e Tu mi dai la speranza! Povera ragazza! Sono io un infame, che la illusi? No: Dio mi vede ... È dovere il mio, e l'adempio in nome di quanto di più puro avete nella memoria della vostra vita, di quanto di più sacro sentite in fondo al cuore, fra i tesori della vostra fede religiosa, che è la mia ... Una religione celata in fondo all'anima, colle più tremende battaglie alla materia, colle più arcane gioie dello spirito, piena di misteri, di fede, di speranza, senza esame, senza egoismo, colla gran voce della natura che ci vuole buoni, con Iddio che ci vuole infelici! Ed è in nome di questa religione che non può offender voi nella vostra memoria nè nelle vostre speranze, ch'io vi dico:—Sorella, coraggio! Se le mie parole, disperse alla folla, mi tormentavano tanto, se le mie fatiche non aprirono mai una via, se le mie speranze d'Arte sono cadute, Dio è stato buono, ha voluto darmi le delusioni e i dolori, per darmi un segno della religione del sentimento, ha voluto togliermi ogni coraggio, per darmi poi la fede perchè io ripetessi a ...
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