Libri farmi
Libri su farmi, con la parola farmi
Confessioni di un Italiano (pagina 12)
di Ippolito Nievo (estratti)
... E così scesi una gamba dietro l'altra in cucina a farmi consolar da Martino ... Nessuno seppe mai pel suo dritto la ragione di quello scandalo, ed io che ne fui sospettato l'autore ebbi la furberia di far l'indiano; ma con tutto ciò mi toccò la sportula d'un giorno di camerino a pane ed acqua, il che non contribuì certo a farmi entrar in grazia Fulgenzio: come l'incendio della perrucca non avea contribuito a render costui più favorevole a me ... Correva allora allo specchio della Faustina a farmi bello anch'io; ma ahimè che pur troppo m'accorgeva di non potervi riescire ... Gli è vero che partiti i forestieri la Pisana tornava a compiacersi di farmi da padroncina, ma il malumore di cotali infedeltà tardava a dissiparsi, e senza sapermene liberare, trovava troppo varii i suoi capricci, e un po' anche dura la sua tirannia ...
|
La via del rifugio (pagina 6)
di Guido Gozzano (estratti)
... Sul labbro contratto la voce a pena s'udì: “O Guido! Che cosa t'ho fatto di male per farmi così?” II Sperando che fosse deserto varcammo l'androne, ma sotto le arcate sostavano coppie d'amanti ... “Ma Guido, che cosa t'ho fatto di male per farmi così?” III Il tempo che vince non vinca la voce con che mi rimordi, o bionda povera cosa! Nell'occhio azzurro pervinca, nel piccolo corpo ricordi la piccola attrice famosa ... S'udì (o misera tanto nell'atto!) ancora: “Che male t'ho fatto, o Guido, per farmi così?” IV Varcammo di tra le rotaie la Piazza Castello, nel viso sferzati dal gelo più vivo ... Avevo un cattivo sorriso: eppure non sono cattivo, non sono cattivo, se qui mi piange nel cuore disfatto la voce: “Che male t'ho fatto o Guido per farmi così?” L'ULTIMA RINUNZIA “ ...
|
Piccolo mondo moderno (pagina 9)
di Antonio Fogazzaro (estratti)
... Quanto ho pensato allora di farmi religioso anch'io! Il solo odore d'incenso che don Paolo serbava nella tonaca quando veniva a pigliarmi, dopo le funzioni, per il passeggio, mi metteva una riverenza! E pensavo allo stato religioso come ad uno stato quasi divino ... Là, proprio nelle logge del cortile pensile, mi venne l'idea di farmi benedettino ... Studiavo il latino e il greco assai volentieri ed ero contento che il mio tutore non mi facesse seguire un corso regolare di studi perchè prima ancora di pensare a farmi frate, quando mi avevano detto che gli studi regolari potevano solamente condurmi a diventare avvocato, o impiegato, o medico, o ingegnere, o professore, n'ero rimasto sorpreso e afflitto ... L'idea di farmi religioso mi parve una rivelazione, mi diede un benessere profondo, per qualche tempo; vorrei dire fino a sedici anni ...
|
|