Libri ecco

Libri su ecco, con la parola ecco

Fior di passione (pagina 3)
di Matilde Serao (estratti)

... Ma, ecco la passione: vuol vincere il sacro legame, vuol spezzare il sacro vincolo ... Parlate di diritti, voi? O povero uomo che dormi, va, adora una donna, sino a sposarla: dà a costei la miglior parte della tua vita: riponi in costei tutta la sua speranza: siile fratello, padre, marito, amante, amico, consigliere, infermiere: soffri per lei, nel corpo e nell'anima! Ecco che un estraneo, un bell'egoista avvampante di capriccio, un uomo che non ha fatto nulla, che offre alla tua donna una vita di disonore, ecco che costui, per forza di violenza vuol toglierti tutto! Parlate d'ingiustizia voi? Che fate qua? Perchè mi degno di ascoltarvi, di difendermi, di darvi delle spiegazioni? Non so chi siate: non vi conosco ... --Voi non mi amate, Paola, ecco tutto ...
Il colore del tempo (pagina 2)
di Federico De Roberto (estratti)

... Ed ecco i bombardatori scendere in piazza ... Il naturalismo pareva l'ultima parola; ma non appena esso tentò di assodarsi, il simbolismo lo buttò giù; ed ecco che a sua volta il simbolismo boccheggia ... Essa pareva l'arte democratica per eccellenza, l'arte intelligibile a tutti, il linguaggio universale; ma ecco apparire il Wagner, prototipo dei ribelli incompresi ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 24)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... E per lui! Un breve amore; l'invidia che la donna sposasse l'altro; la gelosia e la provocazione dell'altro; la lite e la ferita — da niente — una scalfittura seguita dall'infezione per cui all'altro — il Biondino — s'era dovuto amputare il braccio; e il processo; e la condanna; ecco ciò che era avvenuto in gioventù ad Andrea Porta non ancora detto Sugnazza; ecco come l'odio aveva per venti anni avvelenato due esistenze; ecco perchè il vinto or vagellava in una torbida, turbinosa tristezza, in un'insania spaventosa, mentre l'imagine dell'odio, del Biondino poi detto il Monco, gli diceva ghignando: — Muori? Ed egli, il vinto, ora per la prima volta si sentiva l'anima ... Un giorno che costui se ne stava nel suo studio esplorando un'aggrovigliata matassa, senza che gli riuscisse di trovarne il bandolo per dipanarla come di solito a suo profitto, e bestemmiava, e si rodeva dentro, eccoti, per la porta aperta, ecco apparirgli una fiammella vivida; una sulfurea fiammella che roteava a mezz'aria e si dirigeva, pari a una freccia, verso di lui ...
Il ponte del Paradiso (pagina 31)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... E le pare una cosa tanto poco poetica, da non tollerarsi in un duetto d'opera? — Ecco, io non so veramente; — rispose il cavaliere Lunardi, fingendo di mettersi sul grave; — bisognerebbe aver provato ... Antiquus amor carcer est, ecco la massima; ma egli, per tua norma, la fa dire da uno dei commensali di Trimalcione, e per celia ... Ed ecco, — conchiuse allegro il cavaliere Lunardi, — ecco i mariti con cui si possono far dei duetti ... Ecco tutto ...
Intrichi d'amore (pagina 5)
di Torquato Tasso (estratti)

... FLAMINIO Ecco come si pate a torto ... PASQUINA Che siano maledetti quanti Gialaisi si trovano! GIALAISE Ecco oscurato lo mio sole, perza è la luce: e tutto per causa tua, ruffiano di Camillo, traditore de' padroni tuoi ... Ecco già l'esperienzia delle belle riuscite di questo mio padrone posticcio, ritratto vero della sciocchezza e vanità del mondo ... Ohimè! Ecco mio padre ...
Intrichi d'amore (pagina 29)
di Torquato Tasso (estratti)

... Motta dello munno, ecco ca mi levo la varva! Ecco ca io songo lo Signor Gialaise, e no' chillo ca sta intro lo sacco! Ca mo vao accosì ... FLAMINIO Ah, padre! Ah, Signor padre! MANILIO Ahimè, figlio! ohimè, figlio! Oh, Flavio, oh, Flavio mio, oh, Flavio mio caro! Alberto, Leonora, Capitan Giovan Luigi, o mondo, o tutti, aiutatemi! Ecco qui Flavio, ecco il mio desiderato figliuolo ... Ecco dunque, Signor Alberto e Signora Leonora, il mio gran fallo, se fallo chiamar si può un amor vero e vivo che ho portato e porto alla vostra figliuola, con fermo proposito, e prima e poi, e al presente ancora, di pigliarla per moglie ...
L'amore che torna (pagina 9)
di Guido da Verona (estratti)

... Di scatto sorse in piedi, con gli occhi un po' folli; una sua mano fece l'atto di volermi ghermire, ma invece, col braccio teso, ella descrisse un piccolo cerchio su sè stessa, girando sui talloni, e ricadde sopra il divano, sprofondandovi la faccia, balbettando: — Ecco, mi farai morire! — Ti esalti, Edoarda, ti esalti — le dissi, vinto da una dolorosa commozione ... — Ebbene, vuoi sapere? Ecco: è un'antica amante, una forestiera conosciuta in viaggio, prima di te ... Ecco, già che vuoi sapere, ti dico la verità ... Orbene, perchè non valermi di un tal pretesto per abbandonar Roma con Elena, e di laggiù forse avere il coraggio supremo che non avrei mai trovato davanti al suo dolore? Ecco: l'idea mi parve semplice, piana, gioconda ...
L'amore che torna (pagina 38)
di Guido da Verona (estratti)

... — Ecco l'ultima! — disse ... — Ah, ecco! Me lo dicevo appunto: la vostra fisionomia non mi era nuova ... — Ecco, per l'appunto, la signorina Elena de W ... La conobbi a Berlino, per mezzo d'un suo tutore, — una canaglia, vi giuro! nonostante i suoi capelli molto grigi! So che lei appartiene ad una grande famiglia; viaggiò molto; voleva essere attrice; ecco tutto quello che mi ricordo ...
L'amore che torna (pagina 40)
di Guido da Verona (estratti)

... Poi, d'un tratto, mordendosi con l'orlo dei denti le labbra pallide: — Ecco! per la prima volta ti odio! — inveì con asprezza ... ecco, a mia volta, un particolare che non ti riguarda! — Bene: qualsiasi cosa tu abbia fatto per saperlo, debbo dirti che non fu certo un'azione da gentiluomo! — Mah! ... come si chiamava? Duvally, ecco! So benissimo che sei stata l'amante sua, in un camerino da cena, per un bicchiere di «Champagne!» — Non è vero! È tutto falso! È tutto falso! — gridò con rabbia ... Ecco tutto ...
La sposa persiana (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)

... CURCUMA Ecco smentito il falso; ecco, se sono amica; Per voi l'onore arrischio, la vita, ed ogni cosa ... IRCANA Curcuma? ah me infelice! Curcuma? ah, che è fuggita! Ecco un lume, ecco un uscio; mi celo: ah son tradita! Scena seconda Tamas, poi Ibraima, e Zama ... Ecco di te, spietata, qual vendetta desio, Bastami, che arrossisca il tuo cuore del mio ...
La vita comincia domani (pagina 4)
di Guido da Verona (estratti)

... — Ecco l'ultimo! ... Ed ecco, lo scemo si mise a dondolarle intorno, canticchiando queste parole che aveva cucite insieme chissà con quale intendimento: «Quando la Berta scende al villaggio non ha il coraggio di guardare in faccia nè Pippo dritto, nè Pippo storto, nè il macellaro, nè il beccamorto ... Affatto! Ecco il vostro caffè, signor Andrea ...
Mastro don Gesualdo (pagina 9)
di Giovanni Verga (estratti)

... Signora! signora! Eccolo che viene! ecco don Ninì! ... Proprio una bella festa! Fifì ci ha detto: Ecco lì il baronello Rubiera, vicino al palco della musica ... - Ecco qui il santo! Il marchese Limòli, che temeva l'umidità della sera, aveva afferrato la mamma Margarone pel suo vestito di raso verde, e faceva il libertino: - Non c'è furia, non c'è furia! Il santo torna ogni anno ... - Ecco! ecco! - si udì in quel momento fra quelli ch'erano affacciati ... - Ecco il santo! Peperito colse la palla al balzo e si cacciò a capo fitto nella folla dietro la signora Alòsi ...
Piccolo mondo moderno (pagina 20)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... "Ecco qua ... sia cambiato e non in bene, ecco, non in bene ... Non va, ecco, non va! E tante altre piccole cose ci sono, tanti altri piccoli fatti spiacevoli, per cui, già, specialmente dato il carattere di certi colleghi, non si va avanti, non si va, ecco!" Allora il cavaliere, premesso che deplorava privatamente gli scandali Dessalle ma che a suo avviso era pericolosissimo, inopportunissimo di servirsene contro il sindaco, ammise che la sua permanenza in ufficio era diventata un vero impaccio per tutti e spiegò che il dissenso fra lui e l'ottimo abate riguardava soltanto la via di uscita ...
Piccolo mondo moderno (pagina 34)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... "Ecco ... ecco, sì, tante cose ... "Ecco, questo!" ricominciò la vecchia signora; e si pose a dire e non dire, nel suo inimitabile stile, le fini trame ordite da lei intorno al genero, finora invano, per tirarne quindi a sè tutte le fila e staccarlo dalla Dessalle ... Poichè il silenzio si prolungava, riprese imbarazzato: "Ecco, forse, tutto no" ... "Ecco" rispose la marchesa, "intanto a Zaneto ... "Ecco, mi no so ...
Piccolo mondo moderno (pagina 38)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Ecco ... Badi, sa; fra quelli di buona fede e non fra quelli che si fanno socialisti per assicurarsi dall'incendio; ecco, Lei mi capisce ... Ecco all'uscio il naso della cameriera ...
Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 8)
di Luigi Pirandello (estratti)

... Ecco, vede, ridono! Sovvenendosi: Ma già, a proposito! Bisognerà assegnar le parti ... Ma non dicevo per lei, creda! dicevo per me, che non mi vedo affatto in lei, ecco ... Ecco, penso che, per quanto il signore s'adoperi con tutta la sua volontà e tutta la sua arte ad accogliermi in sè ... Ecco, mi lasci dire ... Ecco, appunto, sissignora: così in mostra! Il capocomico ... Ecco, signore: forse, preparandole meglio la scena, attratta dagli oggetti stessi del suo commercio, chi sa che non venga tra noi ...
Storia di un'anima (pagina 3)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Ecco come il Bazzero vi dipinge le sue figure ... " Notate quanto spavento in questa descrizione d'un assalto al castello; "Imilda era nella cappella da un pezzo e così pregava, quando nella corte ecco un grido spaventato, e un altro! Imilda si alza in piedi tremante, corre sotto un finestrone aperto ... —I nemici!—ascolta la voce del vecchio Federigo:—Salvate madonna!—ed ecco ancora:—Fuoco! fuoco! La vergine, come a luogo di rifugio, si butta ai piedi dello altare, scongiurando con fiero rimorso:—O Signore, salvate mio padre! Come vi ho pregato? È il mio castigo dunque così pronto?—ed ode ancora un rumore di pugna, e uno sbattersi fragoroso di porte, e un correre affrettato su nelle stanze, e voci diverse, e tra tutte una irosissima che comandava:—Balestrate fuoco nelle finestre!—e un'altra,—Se tutto arde, che ci rimane di bottino? —Combattete!—gridava Federigo agli uomini del castello:—Giuratemi! Alla fantasia della fanciulla si presentò tutto il castello invaso da una turba di lupi e da un torrente di fuoco; e qua sotto alle scuri si sfasciavano gli usci: e qua si massacravano i servi: qua si sforzavano gli scrigni: dappertutto si portava ruina: e le fiamme divampavano più e più, alimentate dai cadaveri friggenti: e il fumo soffogava assalitori e assaliti ...
Storia di un'anima (pagina 41)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Ecco i due pescatori tozzotti che vengono reggendo l'uno di qua, l'altro di là, la cesta piena di murun, il re dei pesci; ecco la donnaccia colla stadera e colla corba dei funzéti beli: ecco la fante del curato colla sporta e il libro della messa: e la massaia che cammina cogli occhi a terra, a guardare le sue scarpe nuove dal pattume e dagli scheggioni: ecco una ribaldella… ...
Storia di un'anima (pagina 61)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Ecco, sbarco dal piroscafo, attraverso la piazza dell'imbarcadero vedo sì e no il nostro Conte Gilberto Borromeo, il nostro giovane letterato, l'E ... Ecco il paesaggio mi si allarga dinanzi ... Allo svolto di un muretto, dove finiscono gli scheggioni ammucchiati del viottolo e cominciano le fughe serpeggianti delle scorciatoie sui pratelli; ecco un suono di campana… O Sant'Anna benedetta! Nello stesso paesaggio di toni verdi e freschi ecco uno specchio lucente su un fondo translucido e sabbioso, di qua una parete di rupe a picco e bruciacchiata dagli uragani, di là un'altra massa fantastica di torracchiotti, di gobbe, e di arruffaglia, nel mezzo un anfratto nero, come la portaccia dell'ignoto, e su a cavalcioni dell'abisso, un ponticello bianco, due ciuffi di verde, e una chiesuola—la mia chiesuola col suo campanile a berrettaccio di mago e la sua voce tutta santa, tutta cara, tutt'ingenua, come la preghiera d'una mandriana ... È o non è?… Mi pare e non mi pare di udire una cantilena che vien giù dal bosco, un suono basso di accordi e un suono argentino quasi di lamenti… È una preghiera… Sì, sì… Ed ecco qualche cosa che si fa spiare dall'occhio: un brulichio lungo, lentissimo, a pochi colori ...
Storia di un'anima (pagina 66)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Per ordinare le mie idee, bisogna che col pensiero io vada indietro tre o quattro anni: cinque per l'appunto! Ed ecco mi ricordo una passeggiata a Chiaravalle, una sosta, una colazioncina in un prato, e poi un'ascensione chiassosa, quindi una meditazione seria ... Ecco, al tetto della chiesa, al primo riposo, si giunge coll'abito concio dalle ragnatele, col cappello schiacciato da qualche buio arco che non rispetta le proporzioni della figura umana, coll'occhio intenebrato e polveroso: travi, tegole e calcinacci sono amici, amiconi degli archeoflli curiosi ... È una stramberia, temo l'oblìo… Sapete? certi sogni senza senso comune si possono dire in poesia: in prosa bisogna rendersi conto d'ogni contorno che ha la parola, e toccare liscio se non si vuole errare e buscarsi, un'orecchiata dai professori!—C'è la pace, ecco tutto: una pace antica, un silenzio, un'immobilità, un mistero ...
Storia di un'anima (pagina 68)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Ecco qui nella galleria pendono gli antenati di toga, di spada, di rocchetto, tipi cipigliosi del Tanzo, del Nuvolone, del Porta, ma tutta gente che si era fatto onore per la famiglia: le antenate coi guardinfante o colla tonaca, faccie lunghe del Cerano e del Legnani ... Ecco nella sala delle battaglie, sulle tele crostose di un Borgognone di terza mano, dinnanzi alle fantastiche bicocche dei turchi, i guerrieri indiavolati e nel fumo dei cannoni cristiani i nemici che se la danno a gambe ... Ecco nel museo le bestie impagliate che vissero nel parco: il pellicano ha una scansia di vetro colla cupola: un Crivellone ha abbozzato, nero e rosso, intorno alle pareti i cani che leccano il sangue, i cinghiali che ruzzano a salmontone, gli uomini che muoiono sbudellati ... Ecco nell'armeria, fra le labarde dei servi d'anticamera, una spadina a zuccotto, donata nientemeno che da un re, il quale non sapeva tenere la penna ad Utrecht ... Ecco nella sala delle udienze un gran trono, velluto cremisi ed oro, per assidersi a dopo pranzo a giudicare, con diritto di vita e di morte, i vassalli famelici tutto l'anno ... Ecco nella cappella un tronino barocco, offerto al buon Dio a peso d'argento, perchè a un tanto per oncia rimetta i peccati a tutta la prosapia ... Ecco i colti, qua aggelati nelle tinte verdi umidiccie del frumento in germoglio, là a cinquanta passi addormiti nei lividi nebbionacci del verno e dei concimi: i solchi colatoi bianchi di brina e giù inzuppati da pozzatelle di pioggia: i gelsi coi tronchi neri e le capitozze goccianti, in filatere allineate, come i morti a guardia di un immenso camposanto obliato: i capannotti col tettuccio di sagginali fradici, l'acciottolato fangoso e il sentieruolo senza più l'aia: i pagliai col cappuccione ammuffito e sullo stocco la crocetta che si scorteccia: le strade sepolte nel molliccio, colle rotaie allagate, e i fossatelli pieni del mosaico giallastro delle foglie flagellatevi dagli acquazzoni ... Ecco là un paese su uno sfondo tutto cenerugiolo e senza misura: i muricciuoli di una pallidezza sucida da cenci immollati: gli orti bruni, senza più una siepicina, tutti a stecchi ed arruffaglie: le finestre ingozzate di fogliaccie: le casette rattrappite l'una sull'altra, come chi si stringa nelle spalle: i palazzotti, su alti, a grandi fioriture nere, coi solai abbandonati: e le chiese, più alte ancora, coll'aspetto più freddo del nudo mattone e i vani più bui delle arcature dei tetti: e, più alti ancora, i campanili, nudi e soli, che sguardano cogli occhioni abbacinati nelle nebbie… ...