Libri dolore
Libri su dolore, con la parola dolore
Confessioni di un Italiano (pagina 73)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Stavolta il mio dolore fu meno impetuoso ma più profondo: poiché compresi a quale altalena di speranze e di disinganni avessi affidato la fortuna dell'anima mia ... Ma il dolore, come vi diceva, se più profondo, fu anche più ragionevole; venni a patti con essolui, e lo persuasi che, anziché cercar fomento nell'ozio e nella noia, più saggio partito era domandar distrazioni al lavoro ed allo studio ... Io pigliava quello che mi davano come un vero accattone; il dolore mi aveva uguagliato al pavimento, come dice quel salmo; e mi avrei lasciato pestare, premere e sputacchiare senza risentirmene ...
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Confessioni di un Italiano (pagina 155)
di Ippolito Nievo (estratti)
... Ma alla mattina quando mi svegliarono fu un altro paio di maniche! Alla tempesta era succeduta la calma, allo sbalordimento il dolore ... Ma quando si giunse alla dogana, e ci fu data la voce di fermarsi con un accento che non era certo veneziano, allora uscii a un tratto da quelle angosce fantastiche per rientrare nella stretta d'un vero e profondo dolore! Allora tutte le sventure della mia patria mi si schierarono dinanzi mescolate alle mie, e tutte una per una mi ficcarono dentro nel cuore il loro coltello! Ci eravamo spiccati appena dall'approdo della dogana, quando fummo sopraggiunti da un veloce caiccio che ci gridava di aspettare ... — Ma quando ti vidi ravvolta nel sudario del sepolcro, quando ti ammirai bella e maestosa fra le braccia della morte, quando sentii freddo il tuo cuore e spento sulle labbra l'ultimo alito, allora una tempesta di dolore di disperazione di rimorso mi sollevò le profonde passioni dell'anima! ... Io avea toccato l'apice dei miei desiderii; aveva stretto fra le mie braccia bella contenta amorosa la prima la sola donna che avessi mai amato; quella che io aveva figurato fin dai primi anni essere la consolazione della mia vita, e il rimedio d'ogni dolore, mi aveva colmato inebbriato di quante voluttà possono mai capire in seno mortale! ...
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Il colore del tempo (pagina 5)
di Federico De Roberto (estratti)
... «La felicità», ammette anch'egli, «non dipende dalle circostanze esteriori, ma dal modo di apprenderle; un uomo avvezzo a sopportare il dolore non può essere infelice» ... Ciascuno commisera e lenisce il dolore altrui temendone uno simile per sè, e sperando che altri lo lenisca a lui ... Il dolore è considerato come qualche cosa che bisogna abolire ... Invece, «alla scuola del dolore, del gran dolore,—non lo sapete?—sotto questo duro padrone soltanto l'uomo ha compito tutti i suoi progressi» ...
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L'amore che torna (pagina 61)
di Guido da Verona (estratti)
... E tutte queste visioni riddavano sopra uno sfondo di dolore immenso, ch'era il mio stesso dolore ... Mi sentivo a poco a poco vincere da una specie di oblìo, ch'era come la distruzione del dolore, la sofferenza infinita, che non soffre più ... Volevo cadere a ginocchi davanti a lei, o prenderla con violenza fra le mie braccia, o gridare, o farmi e farle del male; ma non sapevo in che modo vincere la fatica dell'interiore mio silenzio, la paura che mi colmava le vene con un senso di fragorosa vacuità, mentre i miei occhi la fissavano senza mai abbandonarla, quasi per imprimere l'ultima bellezza del suo volto nella profonda ombra del mio dolore che partiva ... Ci levammo; nell'angolo semibuio, sotto il velo umido, la baciai col mio dolore come non l'avevo ancor mai baciata ...
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L'arte di prender marito (pagina 6)
di Paolo Mantegazza (estratti)
... Vi risparmio la storia del dolore di quella famiglia ... I due pretendenti, che avevano fatto in diverso modo la loro domanda, presero parte a quel dolore, per nulla stupiti di non avere risposta ... Quanto ad Enrico, seguitava a scrivere dalla sua finestra prendendo la sua terza parte nel dolore di una famiglia, che considerava come sua ... _ Erano passati tre mesi, e la mamma di Emma, volendo distrarre la sua figliuola da un dolore, che il tempo non riusciva ancora a calmare, le disse un giorno a un tratto: —Sai, tesorino mio, voglio farti ridere… ... —Impossibile! In questi giorni? Non rispetta neppure il nostro dolore? Non pensa all'anno di lutto, che per me durerà tutta la vita? —No, non è in questi giorni ch'egli ha fatto la sua domanda, ma poco prima che morisse tuo padre ...
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La vita comincia domani (pagina 33)
di Guido da Verona (estratti)
... Ed ancor prima che il dolore potesse scenderle fino al cuore, un velo di lacrime le bagnò copiosamente la faccia ... no! Dimmi che non è vero! Egli le prese i due polsi, forte, quasichè avesse una irosa gelosia del dolore che vedeva in lei, e disse un'altra volta, scuotendola: — Sì, sì, è morto ... Egli n'ebbe, anzichè turbamento, una specie di dolore fisico al sommo della fronte, alle radici dei capelli, e nei polsi, e nell'arterie del collo, dove batteva più celere l'impetuosa vita ... Onde l'amava con dolore, con disperazione, come un uomo che si accorga del tempo veloce, e tema, in ogni attimo trascorso, di avere dimenticata una felicità ... Ecco, ed egli s'accorse che davanti all'annunzio di quella morte il suo primo impulso era stato un rifiuto, era stato — o gli pareva — un immenso dolore ...
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Nel sogno (pagina 13)
di era (estratti)
... hai tripudiato specchiandoti in lei con una compiacenza che doveva offendere Dio? Sei tu stato abbastanza puro? Hai sempre ascoltata la sua voce, o non piuttosto la voce del tuo egoismo e della tua vanità?… Ma se io solo, se io solo sono il colpevole, perchè lanciare i tuoi fulmini, o Signore, su quelle due poverette? Quando l'eccesso del dolore lo portava a tale inchiesta; era preso quasi subito dall'orrore della bestemmia pronunciata ... Svanita fin l'ultima particella dell'Io, fin quella che si riferisce in forma d'amore alle altre creature, l'asceta si elevava al di sopra del dolore umano, e, penetrato della dolcezza dell'ideale incorporeo, mormorava nell'estasi di una dedizione suprema, curvo sulla croce: —Colpitemi ancora, ancora, mio Dio, e fate che il mio cuore arda d'amore per Voi, poichè, non nell'appagamento sta la perfezione, bensì in un crescendo di ardore ...
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Storia di un'anima (pagina 4)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Questa è la storia dell'Anima, che egli scrisse giorno per giorno, nel silenzio del suo studiolo, e che noi confidiamo a tutte le anime delicate che sanno accogliere ogni dolore umano con umana carità ... Il lettore troverà in queste centoquaranta pagine dell'Anima qualche cosa di soverchio che ci fu necessario di lasciare così per tenere insieme nella materia uno spirito troppo irrequieto; e spero che non gli vorrà far colpa se nella foga dell'improvvisazione e del dolore il giudizio di chi scrisse sulle cose e sugli uomini e il tenore dello stile travalica di qualche linea la misura ... Il Bazzero fu un diligente coltivatore del dolore e lodando lui, a questi soli splendenti, si può far credere che si voglia rimettere in auge un genere d'arte che si estinse da un pezzo nelle proprie lagrime ...
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Storia di un'anima (pagina 27)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... —Sono stanco, impigrito, senza speranza, senza dolore e senza gioia ... Sarò felice? Con chi?—O la mia vita sarà nel dolore sempre per lei che si è dimenticata di me?—Ti sei fatta sposa? Dove sei? Dolore! dolore! dolore! Non so scrivere e non so sperare ...
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Storia di un'anima (pagina 44)
di Ambrogio Bazzero (estratti)
... Cercare Dio colla luciferina superbia dei sistemi filosofici è vedere il sole attraverso le nubi: trovare Dio colla fede e colla speranza che danno il dolore e l'amore è abbagliare l'anima allo splendidissimo sole di mezzogiorno ... Forse che all'umile arbuscello in camposanto non fu concesso il fiore? Sai tu che sia il dolore? Troppe volte è l'ultima parola vuota di un verso vuotissimo per far rima con amore ... Sai tu che cosa sia la melanconia? Molte volte il fondersi di due crepuscoli, quello dell'amore con quello del dolore ... i capegli grigi! Il dolore potè più che la religione, sterilissima d'affetti nell'anima inaridita: e vennero i dì in cui ancora ti specchiasti, in cui volesti i fiori e le rondini, in cui leggesti l'amore nel gran libro del cielo: ohimè! era l'illusione del passato illuso, non le speranze dell'avvenire! E da quei dì la passeggiata dai colli la riducesti al solo giardino, poi al solo corritoio, poi alla sola stanza della mamma! E quando la testa si chinò sotto al peso dei capegli, trovasti il raggio di sole venirti solo a visitare sul letto: forse, vedendo la luna strisciare sulle coltri colle meste luci della notte, ti presentisti già involta di bianco e già tranquilla… ... Ella partì da questi luoghi e per sempre: la tua casetta, miserrimo patrimonio, non serberà più la tua memoria, perchè gli estrani non sanno che sia il dolore di un cuore deserto ...
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