Libri dolce
Libri su dolce, con la parola dolce
Decameron (pagina 46)
di Giovanni Boccaccio (estratti)
... Andatisene adunque in camera la donna e messer Riccardo soli, come a sedere si furon posti, incominciò messer Riccardo a dire: “Deh, cuore del corpo mio, anima mia dolce, speranza mia, or non riconosci tu Riccardo tuo che t'ama più che se medesimo? come può questo esser? son io così trasfigurato? deh, occhio mio bello, guatami pure un poco ... ” Messer Riccardo, udendo queste parole, sosteneva dolore incomportabile, e disse, poi che lei tacer vide: “Deh, anima mia dolce, che parole son quelle che tu di'? or non hai tu riguardo all'onore de' parenti tuoi e al tuo? vuoi tu innanzi star qui per bagascia di costui e in peccato mortale, che a Pisa mia moglie? Costui, quando tu gli sarai rincresciuta, con gran vitupero di te medesima ti caccerà via: io t'avrò sempre cara e sempre, ancora che io non volessi, sarai donna della casa mia ... Dei tu per questo appetito disordinato e disonesto lasciar l'onor tuo e me, che t'amo più che la vita mia? Deh, speranza mia cara, non dir più così, voglitene venir con meco: io da quinci innanzi, poscia che io conosco il tuo disidero, mi sforzerò; e però, ben mio dolce, muta consiglio e vientene meco, ché mai ben non sentii poscia che tu tolta mi fosti ...
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La divina commedia (pagina 7)
di Dante Alighieri (estratti)
... Di sùbito drizzato gridò: "Come?
dicesti "elli ebbe"? non viv'elli ancora?
non fiere li occhi suoi lo dolce lume?" ... E se tu mai nel dolce mondo regge,
dimmi: perché quel popolo è sì empio
incontr'a' miei in ciascuna sua legge?" ... "La mente tua conservi quel ch'udito
hai contra te", mi comandò quel saggio;
"e ora attendi qui", e drizzò 'l dito:
"quando sarai dinanzi al dolce raggio
di quella il cui bell'occhio tutto vede,
da lei saprai di tua vita il vïaggio" ...
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La divina commedia (pagina 33)
di Dante Alighieri (estratti)
... "Che è quel, dolce padre, a che non posso
schermar lo viso tanto che mi vaglia",
diss'io, "e pare inver' noi esser mosso?" ... "O dolce padre mio, se tu m'ascolte,
io ti dirò", diss'io, "ciò che m'apparve
quando le gambe mi furon sì tolte" ...
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La divina commedia (pagina 39)
di Dante Alighieri (estratti)
... "O dolce padre, che è quel ch'i' odo?",
comincia' io; ed elli: "Ombre che vanno
forse di lor dover solvendo il nodo" ... Ond'elli a me: "Sì tosto m'ha condotto
a ber lo dolce assenzo d'i martìri
la Nella mia con suo pianger dirotto ... O dolce frate, che vuo' tu ch'io dica?
Tempo futuro m'è già nel cospetto,
cui non sarà quest'ora molto antica,
nel qual sarà in pergamo interdetto
a le sfacciate donne fiorentine
l'andar mostrando con le poppe il petto ... "O frate, issa vegg'io", diss'elli, "il nodo
che 'l Notaro e Guittone e me ritenne
di qua dal dolce stil novo ch'i' odo!
Io veggio ben come le vostre penne
di retro al dittator sen vanno strette,
che de le nostre certo non avvenne;
e qual più a gradire oltre si mette,
non vede più da l'uno a l'altro stilo";
e, quasi contentato, si tacette ...
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La divina commedia (pagina 42)
di Dante Alighieri (estratti)
... "Quel dolce pome che per tanti rami
cercando va la cura de' mortali,
oggi porrà in pace le tue fami" ... Un'aura dolce, sanza mutamento
avere in sé, mi feria per la fronte
non di più colpo che soave vento;
per cui le fronde, tremolando, pronte
tutte quante piegavano a la parte
u' la prim'ombra gitta il santo monte;
non però dal loro esser dritto sparte
tanto, che li augelletti per le cime
lasciasser d'operare ogne lor arte;
ma con piena letizia l'ore prime,
cantando, ricevieno intra le foglie,
che tenevan bordone a le sue rime,
tal qual di ramo in ramo si raccoglie
per la pineta in su 'l lito di Chiassi,
quand'E5olo scilocco fuor discioglie ... Come si volge, con le piante strette
a terra e intra sé, donna che balli,
e piede innanzi piede a pena mette,
volsesi in su i vermigli e in su i gialli
fioretti verso me, non altrimenti
che vergine che li occhi onesti avvalli;
e fece i prieghi miei esser contenti,
sì appressando sé, che 'l dolce suono
veniva a me co' suoi intendimenti ... Per sua difalta qui dimorò poco;
per sua difalta in pianto e in affanno
cambiò onesto riso e dolce gioco ...
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La divina commedia (pagina 48)
di Dante Alighieri (estratti)
... III Quel sol che pria d'amor mi scaldò 'l petto,
di bella verità m'avea scoverto,
provando e riprovando, il dolce aspetto;
e io, per confessar corretto e certo
me stesso, tanto quanto si convenne
leva' il capo a proferer più erto;
ma visïone apparve che ritenne
a sé me tanto stretto, per vedersi,
che di mia confession non mi sovvenne ... Sùbito sì com'io di lor m'accorsi,
quelle stimando specchiati sembianti,
per veder di cui fosser, li occhi torsi;
e nulla vidi, e ritorsili avanti
dritti nel lume de la dolce guida,
che, sorridendo, ardea ne li occhi santi ... Uomini poi, a mal più ch'a bene usi,
fuor mi rapiron de la dolce chiostra:
Iddio si sa qual poi mia vita fusi ... D'i Serafin colui che più s'india,
Moïsè, Samuel, e quel Giovanni
che prender vuoli, io dico, non Maria,
non hanno in altro cielo i loro scanni
che questi spirti che mo t'appariro,
né hanno a l'esser lor più o meno anni;
ma tutti fanno bello il primo giro,
e differentemente han dolce vita
per sentir più e men l'etterno spiro ...
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La divina commedia (pagina 56)
di Dante Alighieri (estratti)
... E come giga e arpa, in tempra tesa
di molte corde, fa dolce tintinno
a tal da cui la nota non è intesa,
così da' lumi che lì m'apparinno
s'accogliea per la croce una melode
che mi rapiva, sanza intender l'inno ... XV Benigna volontade in che si liqua
sempre l'amor che drittamente spira,
come cupidità fa ne la iniqua,
silenzio puose a quella dolce lira,
e fece quïetar le sante corde
che la destra del cielo allenta e tira ... Tu credi 'l vero; ché i minori e ' grandi
di questa vita miran ne lo speglio
in che, prima che pensi, il pensier pandi;
ma perché 'l sacro amore in che io veglio
con perpetüa vista e che m'asseta
di dolce disïar, s'adempia meglio,
la voce tua sicura, balda e lieta
suoni la volontà, suoni 'l disio,
a che la mia risposta è già decreta!" ... A così riposato, a così bello
viver di cittadini, a così fida
cittadinanza, a così dolce ostello,
Maria mi diè, chiamata in alte grida;
e ne l'antico vostro Batisteo
insieme fui cristiano e Cacciaguida ... Come s'avviva a lo spirar d'i venti
carbone in fiamma, così vid'io quella
luce risplendere a' miei blandimenti;
e come a li occhi miei si fé più bella,
così con voce più dolce e soave,
ma non con questa moderna favella,
dissemi: "Da quel dì che fu detto "Ave"
al parto in che mia madre, ch'è or santa,
s'allevïò di ...
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La divina commedia (pagina 58)
di Dante Alighieri (estratti)
... XVIII Già si godeva solo del suo verbo
quello specchio beato, e io gustava
lo mio, temprando col dolce l'acerbo;
e quella donna ch'a Dio mi menava
disse: "Muta pensier; pensa ch'i' sono
presso a colui ch'ogne torto disgrava" ... O dolce stella, quali e quante gemme
mi dimostraro che nostra giustizia
effetto sia del ciel che tu ingemme!
Per ch'io prego la mente in che s'inizia
tuo moto e tua virtute, che rimiri
ond'esce il fummo che 'l tuo raggio vizia;
sì ch'un'altra fïata omai s'adiri
del comperare e vender dentro al templo
che si murò di segni e di martìri ... XIX Parea dinanzi a me con l'ali aperte
la bella image che nel dolce frui
liete facevan l'anime conserte;
parea ciascuna rubinetto in cui
raggio di sole ardesse sì acceso,
che ne' miei occhi rifrangesse lui ...
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Le Grazie (pagina 5)
di Ugo Foscolo (estratti)
... Dolce alle Grazie è la virginea voce E la timida offerta; uscite or voi Dalle stanze materne ove solinghe Amor v'insidia, o donzellette uscite; Gioja promette, e manda pianto Amore ... Scoppian dall'inquiete aeree fila Quasi raggi di sol rotti dal nembo Gioja insieme e pietà, poi che sonanti Rimembran come il ciel l'uomo concesse Al diletto e agli affanni onde gli sia Librato e vario di sua vita il volo E come alla virtù guidi il dolore E il sorriso e il sospiro errin sul labbro Delle Grazie, e a chi son fauste e presenti Dolce in cuore ei s'allegri, e dolce gema ... Or le recate o vergini i canestri E le rose e gli allori a cui materni Nell'ombrifero Pitti irrigatori Fur gli etruschi silvani, a far più vago Il giovin seno alle mortali etrusche Emule d'avvenenza e di ghirlande; Soave affanno al pellegrin se innoltra Improvviso ne' lucidi teatri E quell'intenta voluttà del canto Ed errar un desio dolce di amore Mira ne' volti femminili, e l'aura Pregna di fiori gli confonde il core ...
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Nel sogno (pagina 8)
di era (estratti)
... —È un cattivo animale che ti ha morsicata? Ella scosse la testa, e, continuando a mirare il segno rosso, le si venne dipingendo sul volto un passaggio di emozioni variatissime, che finirono in un dolce languore, in un rapimento, in una specie di estasi concentrata; per cui si lasciò cadere lo specchietto in grembo, e stette immobile, cogli occhi fissi in un punto noto a lei sola ... Ma quando Maria colla sua grazia innocente fece atto di volerle baciare quella ferita, balzò in piedi, si ritrasse, e, allontanando da sé la dolce sorella, fece scudo della mano alla guancia, quasi per proteggerla, perché il piccolo segno rosso non venisse toccato ... Talvolta aveva gli occhi ardenti come bragie, quegli occhi che facevano paura a Maria, per cui la dolce fanciulla pensava: Mio Dio, che cosa ci sarà dentro? Andava ancora a sedersi sul suo picco solitario, e di là slanciava nella valle certi canti che sorprendevano Maria ... La dolce fanciulla stava ad ascoltarla ...
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Orfeo
di Angelo Poliziano (estratti)
... Aristeo ama e disamar non vuole, né guarir cerca di sì dolce doglie: quel loda Amor che di lui ben si duole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... I' non credo che Vener sia più bella, più dolce in acto o più superba in fronte: e parla e canta in sì dolce favella che i fiumi isvolgerebbe inverso il fonte; di neve e rose ha 'l volto e d'or la testa, tutta soletta e sotto bianca vesta ...
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Orfeo (pagina 2)
di Angelo Poliziano (estratti)
... dura sorte co' lacrimosi versi, o dolce cetra; forse ne diverrà pietosa Morte ché già cantando abbiam mosso una pietra, la cervia e 'l tigre insieme avemo accolti e tirate le selve, e ' fiumi svolti ... Pluto: Chi è costui che con suo dolce nota muove l'abisso, e con l'ornata cetra? I' veggo fixa d'Ixion la rota, Sysifo assiso sopra la sua petra e le Belide star con l'urna vota, né più l'acqua di Tantalo s'arretra; e veggo Cerber con tre bocche intento e le Furie aquietate al pio lamento ... Proserpina: Io non credetti, o dolce mie consorte, che Pietà mai veisse in questo regno: hor la veggio regnare in nostra corte et io sento di lei tutto 'l cor pregno; né solo i tormentati, ma la Morte veggio che piange del suo caso indegno: dunque tua dura legge a lui pieghi, pel canto, pell'amor, pe' giusti prieghi ... I' son contento che a sì dolce plectro s'inchini la potenza del mio sceptro ... Da qui innanzi vo' côr e' fior novelli, la primavera del sexo migliore, quando son tutti leggiadretti e snelli: quest'è più dolce e più soave amore ... Fanne di questo Giove intera fede, che dal dolce amoroso nodo avinto si gode in cielo il suo bel Ganymede; e Phebo in terra si godea Hyacinto; a questo santo amore Hercole cede che vinse il mondo e dal bello Hyla è vinto: conforto e' maritati a far divorzio, e ciascun fugga el feminil consorzio ...
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Rinaldo (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)
... 28 Le donne poi, che son di basso stato, menano insieme vaghe danze a gara; l'altre ch'in maggior grado ha 'l ciel locato, e che di stirpe son nobile e chiara, si baciano a vicenda; e chi più grato il bascio porge, in ciò più dolce e cara a giudizio commun rapporta il pregio, ch'orna la sua beltà di nuovo fregio ... 29 Soleano già, quando concesso ei n'era da' secoli miglior più libertate, i giovanetti ch'a la primavera erano giunti di lor verde etate, anch'essi intrar confusamente in schiera con le vaghe donzelle inamorate, e insieme gareggiar nel dolce gioco: ma ciò l'uso corresse a poco a poco ... 32 Non conobbi io l'infirmità mortale a segni, ohimè! ma nel bel volto intento, misero! dava a l'amoroso male esca soave e dolce nutrimento ... 34 Non così fonte di chiar'acqua pura a stanco cervo ed assettato aggrada, né tanto al gregge il prato e la pastura piace ch'è sparsa ancor da la rugiada, né tanto il rezo e la fresca ombra oscura a peregrin ch'errando il luglio vada, quanto sua dolce vista a me piacea, bench'ella fosse di mia morte rea ... 36 Si giostrò poscia, e i giuochi anco si fêro de le donzelle; ed io che vidi allora molte che baci a la mia donna diero, e che gli ricever più cari ancora, arsi di dolce invidia, e col pensiero mi formai grate frodi ad ora ad ora, perché mi parve, inganno aventuroso, d'esser fra loro al bel gioco amoroso ...
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Rinaldo (pagina 26)
di Torquato Tasso (estratti)
... 22 Giunta al tetto real, di sella tolta fu la regina dal figliuol d'Amone, e fu per troppa gioia al core avolta sorgiunta ancor da nova passione, quasi allor se n'uscio l'alma disciolta da la terrestre sua bella prigione; ma qual più dolce e più soave morte le potea dar benigno cielo in sorte? 23 Floriana ad ognor cortese stile usava di serbar con gli stranieri, ma più che mai cortese e più gentile or si dimostra ad ambo i cavalieri ... 25 S'assidono a le mense, e Floriana ponsi a l'incontro il suo gradito amante; e come suol nocchier la tramontana, mira i begli occhi e 'l dolce almo sembiante, e d'un'esca d'amor fallace e vana pasce la mente afflitta e l'alma errante: il corpo no, ch'ov'è un maggior desire, l'altro minor non fassi allor sentire ... 30 Tai cose ancor, ma con più dolce canto, ho già, Veniero, a te spiegar sentito, e visto uscir del salso fondo intanto i marin pesci ed ingombrare il lito; e, quasi astretti da ben forte incanto, i varii augei per appagar l'udito ne l'impeto maggior frenare il volo, e fermartisi intorno a stuolo a stuolo ... 32 Dolce lo prega: — Deh, se non vi pesa, ditemi quel ch'ancor fanciullo essendo fêsti di vostra madre a la difesa, l'onor quasi perduto a lei rendendo; io già sentii parlar di questa impresa, se pur con la memoria al ver m'apprendo, anzi il mio genitor, da un cavaliero ch'allor tornava a noi dal franco impero ...
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Rinaldo (pagina 27)
di Torquato Tasso (estratti)
... — 55 Così dicea Rinaldo, e la donzella pendea dal suo parlar con dolce affetto ... 61 Come il ciel si comincia a colorare, e le ferisce gli occhi il novo giorno, non vuol gli altrui servigi ella aspettare: da sé si veste e rende il corpo adorno, troppo ogni dama sua pigra le pare, e le fa dolce ma pungente scorno; e la compagnia loro a pena aspetta, ch'a ritrovar se 'n va gli ospiti in fretta ... 63 Ella dolce il saluta e 'l mena poi per Acatana, sua real cittade ... 67 Misera, tutto 'l male in me procede da l'un de' duo stranier, ma dal maggiore: non vedi tu quanto in bellezza eccede ciascun mortale e in grazia ed in valore? Ahi! come, oimè! di lui l'imagin siede ed affissa si sta dentro 'l mio core, come ogn'atto di lui mi sta presente, come il suo dir mi sona or ne la mente! 68 Sol l'orecchie appagate e gli occhi miei son dal dolce parlar, dal vago aspetto: madre, te 'l dirò pur, madre, vorrei spenger la sete de l'acceso affetto ...
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Rinaldo (pagina 28)
di Torquato Tasso (estratti)
... Muta e sospesa sta breve ora, e poi così dolce risponde ai detti suoi: 70 — Figlia e signora mia, che tal ti tegno, non puote opporsi al ciel forza mortale, più che de' venti a l'orgoglioso sdegno in mezo il mar pin disarmato e frale; né d'un sol punto mai passare il segno che le prescrive il suo destin fatale ... 80 L'un nel volto de l'altro i caldi affetti e l'interno voler lesse e comprese: rise Venere in cielo, e i suoi diletti versò piovendo in lor larga e cortese; e forse del piacer de' giovinetti sùbita e dolce invidia il cor le prese, tal che quel giorno il suo divino stato in quel di Floriana avria cangiato ... 81 Il paladino in così dolce vita trasse più dì con la real donzella, tal che l'antica fiamma era sopita, e sol gli ardea il cor l'altra novella ... 82 L'alma stella d'Amor in ciel spiegava cinta di rai l'aurata chioma ardente, e 'l sol di nova luce il crin s'ornava per mostrarsi più bello in oriente, quando a Rinaldo, che col sonno dava dolce ristoro ai membri ed a la mente, apparve in sogno giovinetta donna, dogliosa agli atti e involta in bianca gonna; 83 ma splendor tal l'ornava il mesto viso, così la fronte avea vaga e serena, che ne la prima vista ei fugli aviso veder l'Aurora che 'l bel dì rimena; pur dopoi rimirando in lei più fiso, benché 'l suo lume sostenesse a pena, esser Clarice sua certo gli parve, vera e non finta da mentite larve ... 84 Crede vederne i rai del viso, e crede de la favella udir le dolci note: quel, secondo gli par, la vista fiede, questa così l'orecchie a lui percote: — Ahi! che sincero amor, che pura fede di cavalier, se tal nomar si puote chi le parole sue commette al vento, fraude usando in chi l'ama e tradimento! 85 Dunque, Rinaldo, t'è di mente uscita chi te sempre ritien fisso nel core? Dunque hai d'altra beltà l'alma invaghita, e sprezzi il primo via più degno amore? Deh! torna, torna a me, dolce mia vita, ch'io tua mercé languisco a tutte l'ore ... Quel, che servirlo e compiacerlo brama, si mostra obediente a la sua voglia; ben dolce il prega a dirgli la cagione, né glien'è scarso il buon figliuol d'Amone ...
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Rinaldo (pagina 32)
di Torquato Tasso (estratti)
... La gloria sovra lui si spazia intanto, battendo l'ali d'or con dolce canto ... 89 Ad onorar Rinaldo ognun s'accinge, e di farsegli grato ognun procaccia: altri la man gli tocca, altri gli cinge il collo e il petto con amiche braccia; altri, cui caldo amor più innanzi spinge, pien d'un dolce disio lo baccia in faccia; ma il padre Amone al petto alquanto il tiene, e sente alto diletto ir fra le vene ... Fan le donne tra lor dolce conflitto in onorare il vincitor soprano; e in quanto è lor da l'onestà concesso, gli mostra ognuna il suo voler espresso ... 6 Il paladin che sempre gli occhi porse sin da principio a la sua dolce amata, sì come lampo in ciel turbato scorse folgorar l'ira ne la faccia irata, non già de la cagione allor s'accorse che la rendesse incontro lui sdegnata ... Spogliar si vede allor la gran pianura, prima di quella e poi di questa tenda, ed ogni cavalier cui dolce cura per dama de la corte il petto accenda, pigliare il freno del destrier di quella, ma con bel modo pria riporla in sella ...
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Rinaldo (pagina 33)
di Torquato Tasso (estratti)
... signora, a voi piangendo dico, perché del mio penar la dolce e sola mercè mi si contende, e mi si toglie ogni conforto in sì gravose doglie ... 16 Ma Clarice, al suo dir la via troncando, lo schernì, lasso! con astuzia ed arte, ch'a sé chiamò cortesemente Orlando, lo qual da tutti gli altri iva in disparte, ed a lui di parlar materia dando, al suo mesto cugin la tolse in parte; da poi, giunti a Parigi, ancor gli tolse la dolce vista, ond'ei non men si dolse ... 18 Quel sì breve piacer che talor prende dal caro oggetto e da l'amata vista, col suo dolce licor via più raccende il foco e 'l rio dolor ne l'alma trista: ché l'un contrario maggior l'altro rende, e 'l mal dal ben vigore e forza acquista, ch'ove lieve sarebbe, essendo ignoto, s'aggrava al paragon col farsi noto ... 24 Non già Rinaldo ne l'amato viso pietà vede però del suo martoro, né ver' lui lampeggiar quel dolce riso che gli scopre d'Amor tutto 'l tesoro ...
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