Libri doge

Libri su doge, con la parola doge

Confessioni di un Italiano (pagina 62)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Al 18 febbraio 1788 moriva il doge Paolo Renier; ma la sua morte non si pubblicò fino al dì secondo di marzo, perché il pubblico lutto non interrompesse i tripudii della settimana grassa ... Con l'uguale indifferenza fu eletto doge ai nove di marzo Lodovico Manin: si affrettarono forse, perché le feste della elezione rompessero le melanconie della quaresima ... L'ultimo doge salì il soglio di Dandolo e di Foscari ...
Confessioni di un Italiano (pagina 63)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Dopo un anno di continue dispute, nelle quali il Maggior Consiglio appoggiò sempre indarno il voto dei riformatori, si trasse in mezzo il Serenissimo Doge ... ” Il Doge parlando a questo modo mostrava a mio credere più cinismo che coraggio; massime che per solo riparo a tanta rovina non sapea proporre altro che l'inerzia, e il silenzio ... Il Maggior Consiglio accettò invece il parere del Doge; e i cinque correttori furono eletti, fra cui lo stesso Giorgio Pisani ... In verità, piuttostoché vivere a questo modo, o per accidente, come diceva il Serenissimo Doge, sarebbe stata opera più civile, prudente insieme e generosa, l'arrischiar di morire in qualunque altra maniera ... Il dì medesimo che fu decretata a Parigi la convocazione degli Stati generali, il 14 luglio 1788, l'ambasciatore Antonio Cappello ne significò al Doge la notizia: aggiungendo considerazioni assai gravi sopra le strettezze nelle quali la Repubblica poteva incorrere, e i modi più opportuni da governarla ...
Confessioni di un Italiano (pagina 121)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Parve a loro che le deliberazioni del Maggior Consiglio fossero troppo lente alla stretta del bisogno, e improvvisarono una specie di magistratura funeraria, un collegio di becchini per la moribonda Repubblica, il quale si componeva di tutte le cariche componenti la Signoria, dei Savi di Consiglio, dei tre Capi del Consiglio dei Dieci e dei tre Avogadori del Comune; in tutto quarantuna persona, e il Serenissimo Doge a capo, col titolo comodissimo di Conferenza ... Credetemi che in tuttociò non c'è di vero la punta d'un chiodo, eppure sarà come fosse vero, perché questi patrizi non è necessario ammazzarli! Sono già belli e morti! La Conferenza si radunò per la prima volta la sera del trenta aprile nelle camere private del Doge ... Fu in quella circostanza che il Serenissimo Doge Lodovico Manin, passeggiando su e giù per la stanza e tirandosi la brachesse sul ventre, pronunciò quelle memorabili parole: “Sta notte no semo sicuri gnanca nel nostro letto ” ...
Confessioni di un Italiano (pagina 123)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Cosa vuoi? È la mia idea fissa! Avere un doge in famiglia! — Ti assicuro che ci riesciremo se vorrai fidarti di me! — Che? io ... io doge? — sclamai colla voce sospesa e non osando quasi respirare ... — Vorreste che di punto in bianco io diventassi doge? — Ottimamente, Carlino, tu pigli le cose di volo, come non avrei sperato ... Il mestiere del doge diventerà tanto più proficuo, quanto meno seccante e pericoloso ... Non dico che tu voglia farti doge domani o dopo; ma pazienza un pochino, e le nespole matureranno più presto di quello che si crede! ...
Confessioni di un Italiano (pagina 124)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Infatti ieri stesso il Doge si dichiarò pronto in piena assemblea a deporre le insegne ducali e a rimettere le redini del governo in mano dei democratici ... — Ecco, signor Procuratore — egli soggiunse — qui stanno i destini della patria: guardi ella di capacitarne l'animo del Serenissimo Doge e degli altri nobili colleghi, altrimenti ... Rispose colle lagrime agli occhi il Procuratore: — Io sono veramente grato a tanto deferenza di loro illustri signori; — (Gli incorruttibili cittadini rabbrividirono a questi titoli scomunicati) — Il Serenissimo Doge ed i colleghi Procuratori, come cariche perpetue della Repubblica, sono pronti a sacrificarsi per la sua salute — (sacrificarsi voleva dire cavarsela) — tanto più che la fedeltà degli Schiavoni rimasti comincia a tentennare, e non ci meraviglierebbe per nulla di vederli unirsi ai nostri nemici ... Fu scelto a voti unanimi il Zorzi: un droghiere da appaiarsi ad un procuratore, per intimar l'abdicazione ad un doge! ... Il vecchio e glorioso Doge preferì l'ubbidienza e ne morì di dolore: ultima scena terribile e solenne d'un dramma misterioso ... L'abdicazione del doge Manin potrebbe entrare come incidente in una commedia del Goldoni senza tema di derogare alla propria gravità ...
Confessioni di un Italiano (pagina 127)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il Doge s'alzò in piedi pallido e tremante, dinanzi alla sovranità del Maggior Consiglio di cui egli era il rappresentante, e alla quale osava proporre una viltà senza esempio ... Per la metà di un tale delitto Marin Faliero era morto sul patibolo; Lodovico Manin seguitava a disonorare coi suoi balbettamenti sé, il Maggior Consiglio, la patria, e non vi fu mano d'uomo che osasse strappargli dalle spalle il manto ducale, e stritolare la sua testa codarda su quel pavimento dove avevano piegato il capo i ministri dei re e i legati dei pontefici! — Io stesso ne ebbi pietà; io che nell'avvilimento e nella paura d'un doge non vedeva altro allora che il trionfo della libertà e dell'eguaglianza ... Tutto ad un tratto rimbombano alcune scariche di moschetteria: il Doge si ferma costernato e vuol discendere i gradini del trono; una folla di patrizi spaventata se gli accalca intorno gridando: — Alla parte, ai voti! — Il popolo urla di fuori; di dentro crescono la confusione e lo sgomento ... Il Doge corse alle sue stanze svestendosi per via delle sue insegne, e ordinando che si togliessero dalle pareti gli apparamenti ducali; molti si raccoglievano intorno a lui, quasi a scordare il proprio vitupero nello spettacolo d'un vitupero maggiore ... — Li vedi? — mi bisbigliò all'orecchio — il popolo grida: “Viva San Marco!” e non ha poi il coraggio di portar in trionfo, e di crear doge uno di questi ultimi e degni padroni che gli restano! ...
Il conte di Carmagnola
di Alessandro Manzoni (estratti)

... IL DOGE eSENATORIseduti ... IL DOGE È giunto il fin de' lunghi dubbi, è giunto, Nobil'uomini, il dì che statuito Fu a risolver da voi ... IL DOGE Conte di Carmagnola, oggi la prima Occasion s'affaccia in che di voi Si valga la Repubblica, e vi mostri In che conto vi tiene: in grave affare Grave consiglio ci abbisogna ... IL CONTE Serenissimo Doge, ancor null'altro Io per questa ospital terra, che ardisco Nomar mia patria, potei far che voti ... IL DOGE Certo gran cose, ove il bisogno il chiegga, Ci promettiam da voi ... IL DOGE Dite: a questa adunanza indifferente Cosa che a cor vi stia giunger non puote ... IL CONTE Serenissimo Doge, Senatori; Io sono al punto in cui non posso a voi Esser grato e fedel, s'io non divengo Nemico all'uom che mio Signor fu un tempo ... IL DOGE E tal vi tiene Questo Senato: già fra il Duca e voi Ha giudicato irrevocabilmente Italia tutta ... IL DOGE Conte, su questo fedel vostro avviso Tosto il Senato prenderà partito; Ma il segua, o no, vi è grato; e vede in esso, Non men che il senno, il vostro amor per noi ... SCENA III IL DOGE e SENATORI ... IL DOGE Dissimil certo da sì nobil voto Nessun s'aspetta il mio ...
Il conte di Carmagnola (pagina 2)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Io dico e duolmi che di fronte io deggia, Serenissimo Doge, oppormi a voi — Non è il duce costui quale il richiede La gravità, l'onor di questo Stato ... — E quando egli abbia La man nell'elsa della nostra spada, Potrem noi dir d'aver creato un servo Dovrà por cura di piacergli ognuno Di noi? Se nasce un disparer, fia degno Che nell'arti di guerra il voler nostro A quel d'un tanto condottier prevalga? S'egli erra, e nostra è dell'error la pena — Ché invincibil nol credo — io vi domando Se fia concesso il farne lagno e dove Si riscotan per questo onte e dispregi, Che far? Soffrirli? Non v'aggrada, io stimo, Questo partito; risentirsi? E dargli Occasion che in mezzo all'opra, e nelle Più difficili strette ei ci abbandoni Sdegnato, e al primo altro Signor che il voglia, — Forse al nemico — offra il suo braccio, e sveli Quanto di noi pur sa, magnificando La nostra sconoscenza, e i suoi gran merti? IL DOGE Il Conte un Prence abbandonò; ma quale? Un che da lui tenea lo Stato, e a cui Quindi ei minor non potea mai stimarsi; Un da pochi aggirato, e questi vili; Timido e stolto, che non seppe almeno Il buon consiglio tor della paura, Nasconderla nel core, e starsi all'erta; Ma che il colpo accennò pria di scagliarlo: Tale è il Signor che inimicossi il Conte ... MARINO Poiché sì certo è di quest'uomo il Doge, Più non m'oppongo; e questo a lui sol chieggio: Vuolsi egli far mallevador del Conte? IL DOGE A sì preciso interrogar, preciso Risponderò: mallevador pel Conte? Né per altr'uom che sia, certo, io non entro; Dell'opre mie, de' miei consigli il sono: Quando sien fidi, ei basta ... MOLTI SENATORI Ai voti, ai voti! IL DOGE Si raccolgano i voti — e ognun rammenti Quanto rilevi che di qui non esca Motto di tal deliberar, né cenno Che presumer lo faccia ...
Il conte di Carmagnola (pagina 10)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... IL DOGE Vasti disegni avete ... IL DOGE Uno è il pensier di tutti ... IL CONTE E qual? IL DOGE L'udiste ... IL CONTE È del Consiglio il voto Quello che udii? IL DOGE Sì, il crederete al Doge ... IL DOGE Già da gran tempo Non è più dubbio ... IL CONTE E m'invitaste a questo? E taceste finor? IL DOGE Sì, per punirvi Del tradimento, e non vi dar pretesti Per consumarlo ... — A voi parlare or tocca; E difendermi a me: dite, quai sono I tradimenti miei? IL DOGE Gli udrete or ora Dal Collegio segreto ... IL DOGE Passato è il tempo di voler ... IL DOGE Sono Lunge di qui — Soldati! — (entrano genti armate) ... IL CONTE Or son tradito! IL DOGE Un saggio Pensier fu dunque il rimandarle: a torto Non si stimò che, in suo tramar sorpreso, Farsi ribelle un traditor potria ... IL DOGE Sia tratto Al tribunal segreto ... IL DOGE È tardi ...