Libri damigella

Libri su damigella, con la parola damigella

Decameron (pagina 40)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La Giannetta, divenuta tutta rossa, rispose: “Madama, a povera damigella e di casa sua cacciata, come io sono, e che all'altrui servigio dimori, come io fo, non si richiede né sta bene l'attendere a amore ... ” A cui la donna disse: “E se voi non l'avete, noi ve ne vogliamo donare uno, di che voi tutta giuliva viverete e più della vostra biltà vi diletterete, per ciò che non è convenevole che così bella damigella, come voi siete, senza amante dimori ... ” Questa parola parve forte contraria alla donna a quello a che di venire intendea per dovere al figliuolo la promessa servare, quantunque, sì come savia donna, molto seco medesima ne commendasse la damigella; e disse: “Come, Giannetta, se monsignor lo re, il quale è giovane cavaliere, e tu se' bellissima damigella, volesse del tuo amore alcun piacere, negherestigliele tu?” Alla quale essa subitamente rispose: “Forza mi potrebbe fare il re, ma di mio consentimento mai da me, se non quanto onesto fosse, aver non potrebbe ... ” La dama, comprendendo qual fosse l'animo di lei, lasciò star le parole e pensossi di metterla alla pruova; e così al figliuolo disse di fare, come guarito fosse, di metterla con lui in una camera e ch'egli s'ingegnasse d'avere di lei il suo piacere, dicendo che disonesto le pareva che essa, a guisa d'una ruffiana, predicasse per lo figliuolo e pregasse la sua damigella ... Nella quale mortalità il maliscalco suo signore e la donna di lui e un suo figliuolo e molti altri e fratelli e nepoti e parenti tutti morirono, né altro che una damigella già da marito di lui rimase e con alcuni altri famigliari Perotto ... Il quale, cessata alquanto la pestilenza, la damigella, per ciò che prod'uomo e valente era, con piacere e consiglio d'alquanti pochi paesani vivi rimasi per marito prese, e di tutto ciò che a lei per eredità scaduto era il fece signore; né guari di tempo passò che, udendo il re d'Inghilterra il maliscalco esser morto e conoscendo il valor di Perotto il piccardo, in luogo di quello che morto era il substituì e fecelo suo maliscalco ...
Decameron (pagina 66)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Gran cosa parve al re dovergliele dare; ma poi che promesso l'avea, non volendo della sua fé mancare, sel fece chiamare e sì gli disse: “Beltramo, voi siete omai grande e fornito: noi vogliamo che voi torniate a governare il vostro contado e con voi ne meniate una damigella la quale noi v'abbiamo per moglier data ... ” Disse Beltramo: “E chi è la damigella, monsignore?” A cui il re rispose: “Ella è colei la quale n'ha con le sue medicine sanità renduta ... ” A cui il re disse: “Dunque volete voi che noi vegniamo meno di nostra fede, la qual noi per riaver sanità donammo alla damigella che voi in guiderdon di ciò domandò per marito?” “Monsignore, “ disse Beltramo “voi mi potete torre quanto io tengo, e donarmi, sì come vostro uomo, a chi vi piace; ma di questo vi rendo sicuro che mai io non sarò di tal maritaggio contento ... ” “Sì sarete” disse il re “per ciò che la damigella è bella e savia e amavi molto: per che speriamo che molto più lieta vita con lei avrete che con una dama di più alto legnaggio non avreste ... ” Beltramo si tacque, e il re fece fare l'apparecchio grande per la festa delle nozze; e venuto il giorno a ciò diterminato, quantunque Beltramo mal volentieri il facesse, nella presenzia del re la damigella sposò che più che sé l'amava ...